c.m.g
14-07-2009, 09:18
martedì 14 luglio 2009
Roma - Il router Hadopi sviluppato per craccare le reti ed aggirare la legge omonima scaricando la responsabilità delle proprie azioni sulle reti dei vicini, è in realtà una montatura creata appositamente per attirare l'attenzione sulle contraddizioni della dottrina Sarkozy (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=dottrina+sarkozy&t=4&o=0).
La settimana scorsa su Le Monde era apparsa la notizia che il gruppo di hacker tmp/lab aveva creato un router in grado di aggirare la legge HADOPI 2 (http://punto-informatico.it/2667258/PI/News/dottrina-sarkozy-si-del-senato.aspx): dal momento che essa instaura un sistema di responsabilità oggettiva per cui l'abbonato rappresentato da un indirizzo IP è responsabile per l'utilizzo che se ne fa anche a sua insaputa, la crew tmp/lab avrebbe creato un software in grado di localizzare le reti WiFi nelle vicinanze e di craccarne tutte le password. Il router, una volta ottenute le password costituirebbe un punto di accesso virtuale permettendo di utilizzare la connessione Internet all'insaputa del proprietario (responsabile), perpetrando così a sue (ignare) spese tutte le azioni (illegali) volute.
Tuttavia basta andare sul sito (http://www.routeurhadopi.fr/) dedicato ed ordinare il prodotto per accorgersi che è tutto una provocazione. Invece delle modalità di acquisto viene presentato un messaggio abbastanza chiaro: è una montatura che vuole mettere in evidenza l'"assurdità della legge" Hadopi.
Il gruppo, in effetti, ha lavorato al software HostileWRT (http://www.numerama.com/magazine/13427-HostileWRT-le-vrai-nom-du-vrai-faux-routeur-Hadopi.html), una modifica di OpenWRT (http://openwrt.org/), come parte di un progetto di ricerca per dimostrare la mancanza di sicurezza delle reti WiFi. Il software, non ancora disponibile online, installato su un router compatibile e con capacità di calcolo adeguate potrebbe, in teoria, craccare automaticamente le reti disponibili nelle vicinanze.
Ha riferito l'hacker N. (non vi è invece nessun V. come citato da Le Monde) che l'intenzione della provocazione era proprio sottolineare l'inadeguatezza e le contraddizioni della Dottrina Sarkozy, ed in particolare l'illusione di voler legare la responsabilità penale ad un IP e non ad un individuo.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2669513/PI/News/craccata-dottrina-sarkozy.aspx)
Roma - Il router Hadopi sviluppato per craccare le reti ed aggirare la legge omonima scaricando la responsabilità delle proprie azioni sulle reti dei vicini, è in realtà una montatura creata appositamente per attirare l'attenzione sulle contraddizioni della dottrina Sarkozy (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=dottrina+sarkozy&t=4&o=0).
La settimana scorsa su Le Monde era apparsa la notizia che il gruppo di hacker tmp/lab aveva creato un router in grado di aggirare la legge HADOPI 2 (http://punto-informatico.it/2667258/PI/News/dottrina-sarkozy-si-del-senato.aspx): dal momento che essa instaura un sistema di responsabilità oggettiva per cui l'abbonato rappresentato da un indirizzo IP è responsabile per l'utilizzo che se ne fa anche a sua insaputa, la crew tmp/lab avrebbe creato un software in grado di localizzare le reti WiFi nelle vicinanze e di craccarne tutte le password. Il router, una volta ottenute le password costituirebbe un punto di accesso virtuale permettendo di utilizzare la connessione Internet all'insaputa del proprietario (responsabile), perpetrando così a sue (ignare) spese tutte le azioni (illegali) volute.
Tuttavia basta andare sul sito (http://www.routeurhadopi.fr/) dedicato ed ordinare il prodotto per accorgersi che è tutto una provocazione. Invece delle modalità di acquisto viene presentato un messaggio abbastanza chiaro: è una montatura che vuole mettere in evidenza l'"assurdità della legge" Hadopi.
Il gruppo, in effetti, ha lavorato al software HostileWRT (http://www.numerama.com/magazine/13427-HostileWRT-le-vrai-nom-du-vrai-faux-routeur-Hadopi.html), una modifica di OpenWRT (http://openwrt.org/), come parte di un progetto di ricerca per dimostrare la mancanza di sicurezza delle reti WiFi. Il software, non ancora disponibile online, installato su un router compatibile e con capacità di calcolo adeguate potrebbe, in teoria, craccare automaticamente le reti disponibili nelle vicinanze.
Ha riferito l'hacker N. (non vi è invece nessun V. come citato da Le Monde) che l'intenzione della provocazione era proprio sottolineare l'inadeguatezza e le contraddizioni della Dottrina Sarkozy, ed in particolare l'illusione di voler legare la responsabilità penale ad un IP e non ad un individuo.
Claudio Tamburrino
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2669513/PI/News/craccata-dottrina-sarkozy.aspx)