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14-07-2009, 00:25
Preti pedofili, documento choc
Vows of Silence, documentario di Jason Berry
+ CANALE Cinema e Tv
In gara al RomaFictionFest l’opera
di Berry sui Legionari di Cristo
SIMONETTA ROBIONY
ROMA
Lo scandalo, ce n’è sempre uno, arriva al FictionFest, non da una fiction ma da un documentario e per questo suscita più rammarico, imbarazzo, rabbia. Si tratta di Vows of Silence del giornalista Jason Berry, storia del movimento ultracattolico dei Legionari di Cristo fondato dal messicano Marcial Maciel, accusato di pedofilia, padre di una figlia avuta in Spagna, due volte sottoposto a inchieste da parte del Vaticano, morto nel 2008 dopo esser stato allontanato dalla fondazione e invitato a non parlare più in pubblico, ma mai esplicitamente condannato. Nel documentario, vincitore di numerosi premi, Berry accusa «Giovanni Paolo II di aver protetto padre Maciel capace di mobilitare 60 mila fedeli, fondare scuole e università ovunque, nominare numerosissimi nuovi sacerdoti, portare fondi alla chiesa, in un periodo di crisi delle vocazioni.
Benedetto XVI, se da cardinale si era attenuto alla volontà di Giovanni Paolo II, dopo l’audizione di 50 testimoni, ha deciso di aprire una terza inchiesta. Preoccupa non solo il numero dei giovani che avrebbero subito molestie (dai 20 ai 100), ma la formazione dei seminaristi più simile a un lavaggio del cervello che a una vocazione. Per di più, tutti i membri sono vincolati a una sorta di segretissimo voto del silenzio». A presentare il documentario, oltre all’autore, il settantenne Jose Barba Martin, uno degli ex seminaristi di Maciel, a suo tempo molestato ma rimasto in silenzio fino al ‘94. «Ho parlato quando ho letto sui giornali che Giovanni Paolo II indicava ai giovani Maciel come un esempio da seguire. I suoi seguaci lo consideravano già un santo in terra. Non l’ho potuto accettare».
La realtà supera la fantasia
Curioso, ma proprio dai documentari della sezione Factual vengono fuori le storie più strane, a dimostrazione, ancora una volta, che la realtà supera ogni fantasia. C’è di tutto. E si analizza tutto. Il terrorismo dei giovanissimi kamikaze marocchini; il dramma di una donna sudanese musulmana messa da parte dal marito per una seconda moglie; l’emarginazione in cui sono costrette le vedove in India; la confessione di un city-boy della finanza londinese che con i suoi trucchi ha fatto i miliardi; l’esplorazione della prigione di Guantanamo che oggi Obama vorrebbe chiudere; la felicità delle coppie gay spagnole che hanno potuto adottare bambini; un affresco della Milano-da-bere degli Anni 80; la ricostruzione della strage di piazza Tienanmen dove morirono in tremila; una coppia sopravvisuta all’uragano Katrina; l’analisi di una amicizia negli anni della dittatura sovietica in Polonia. «Il documentario in Italia si vede pochissimo - spiega il curatore Serafino Murri - le tv generaliste non lo vogliono, anche se quando va in onda fa buoni ascolti, perchè l’esame della realtà dà fastidio, disturba. La minaccia, sulla reale rivoluzione di Chavez e del suo petrolio, commissionato dalla Rai, non è mai stato messo in onda, ma, ora che non è più vincolato, sta facendo il giro del mondo». Però, oggi anche da noi vive una nuova vita. «Grazie al computer. Siti web, You Tube, i social network stanno rivoluzionando il genere. E comunque, sempre più spesso, anche il cinema mescola materiale di finzione a materiale documentaristico».
Gli italiani
Vero. Vincere di Bellocchio è il caso più recente e meglio riuscito. 23 i documentari al festival, più alcuni fuori concorso. Due gli italiani. Uno di Pippo Mezzapesa, Pinuccio Lovero dal nome del protagonista, è il profilo di un giovanotto di Bitonto che, dopo averlo sognato per anni, è diventato custode di un cimitero dove, però, da quando c’è lui, non c’è nessuno da seppellire. L’altro, Dal basso dei cieli, della torinese Marilena Moretti, è il ritratto di un irregolare, Peppo Parolini, artista, spacciatore, eroinomane, jazzista, esponente della beat-generation, tuttora sbeffeggiatore a settant’anni. Il più curioso è Steal this film di Jamie King, portavoce del movimento pro-pirateria che in Svezia alle ultime elezioni ha ottenuto il 7% dei voti: l’atto di copiare, sostiene, King, è antico quanto il mondo, allora perchè penalizzarlo?
Link (http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200907articoli/45381girata.asp)
Politica
VATICANO: IL 15 LUGLIO INIZIA 'VISITA APOSTOLICA' A LEGIONARI DI CRISTO
postato 4 giorni fa da ASCA
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Iniziera' il 15 luglio mentre, per la sua conclusione, non e' ancora definita una data: la ''visita apostolica'' decisa dalla Santa Sede nei confronti della congregazione dei Legionari di Cristo, dopo le rivelazioni degli ultimi mesi sulla ''doppia'' vita del fondatore p. Marcial Maciel Degollado, annunciata lo scorso 31 marzo, e' pronta a partire dopo una serie di incontri di alto livello in Curia. A darne comunicazione e' stato lo stesso Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, con una lettera inviata al p. A'lvaro Corcuera, direttore generale della congregazione. I ''visitatori'' (ispettori) scelti dal Vaticano saranno cinque, ciascuno con un'area geografica di competenza, e avranno il compito di passare in rassegna un ordine che conta 800 preti e 2500 seminaristi in 22 paesi, oltre a 60.000 membri laici appartenenti al movimento ''Regnum Christi''. Al termine dei lavori, come informa un comunicato dei Legionari, gli ispettori ''consegneranno un rapporto alla Santa Sede che emanera' le opportune disposizioni per la congregazione''. I visitatori sono mons. Ricardo Watty Urquidi, vescovo di Tepic (Messico), che 'visitera'' le case e le istituzioni dei Legionari in Messico e Centroamerica; mons. Charles Chaput, arcivescovo di Denver (Usa), responsabile per gli Stati Uniti e il Canada; mons. Giuseppe Versaldi, vescovo di Alessandria, che condurra' l'ispezione in Italia, Israele, Corea e Filippine; mons. Ricardo Ezzati Andrello, arcivescovo di Concepcio'n (Cile), a cui tocchera' il Sudamerica; e mons. Ricardo Bla'zquez Pe'rez, vescovo di Bilbao (Spagna), che dovra' esaminare la situazione dei Legionari in Europa, Italia esclusa. Tra le questioni aperte a cui la ''visita'' dovra' rispondere c'e' anche quella di appurare quanto sapevano gli alti livelli e i responsabili dei Legionari della ''doppia'' - c'e' anche chi parla di ''tripla'' - vita del fondatore, p. Marcial. In marzo, e' emerso che il religioso era padre di una ragazza, che oggi ha 22 anni che vive in Spagna. Sua madre ha ricevuto per anni soldi di nascosto da Maciel e, secondo gli accusatori, potrebbero esserci altri figli 'segreti' in giro per il mondo. Ma gli scandali sul fondatore dei Legionari non si fermano qui: proprio oggi e' stato presentato al Roma Fiction Fest, dove e' in concorso nella sezione Factual, il documentario 'Vows of silence' del giornalista statunitense Jason Berry. Il film ripercorre la vita di Maciel, concentrandosi soprattutto sulle accuse di abusi sessuali su minori, in gran parte seminaristi, che ''piu' di venti, e meno di cento'' ex-membri della Legione hanno mosso contro di lui. Dopo aver ignorato per decenni le denunce, il Vaticano decise alla fine di aprire un'indagine nel 2004, per volonta' dell'allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. Joseph Ratzinger, al crepuscolo del pontificato di quel Giovanni Paolo II che era sempre stato un grande sostenitore della Legione. L'indagine venne pero' interrotta nel 2006 per volonta' dello stesso Ratzinger, diventato Benedetto XVI, che invito' Maciel a finire i suoi anni (sarebbe morto nel 2008) in penitenza, preghiera e solitudine ma impedi' cosi' che il procedimento arrivasse ad una sentenza. 'Vows of Silence' punta anche il dito contro un altro degli aspetti 'problematici' della congregazione che saranno oggetto della ''visita'': il culto della figura del fondatore, la segretezza, l'obbedienza cieca che viene insegnata nei seminari e nelle scuole dei Legionari. Comportamenti che, nel documentario, inducono la madre di una suora del movimento a parlare esplicitamente di ''lavaggio del cervello''. In molti, nella Chiesa, si chiedono in che modo potra' continuare ad esistere un ordine legato cosi' fortemente alla figura carismatica del suo fondatore, ora gravemente screditato. Resta il fatto che, malgrado la ''visita'', i Legionari continuano ad assicurare alla Chiesa un alto numero di vocazioni e un significativo volume di raccolta fondi (il budget annuale dell'ordine, secondo Berry, sarebbe di 650 milioni di dollari): significativamente, appena la scorsa settimana, poco dopo l'inaugurazione in Vaticano dell''anno sacerdotale', il numero due della Congregazione vaticana per il Clero, mons. Mauro Piacenza, ha ordinato al diaconato 38 nuovi Legionari.
Link (http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2009/07_luglio/09/vaticano_il_15_luglio_inizia_visita_apostolica_a_legionari_di_cristo,19839489.html?pmk=rss)
02/04/2009
SULLA MORTE DEL FONDATORE DEI LEGIONARI DI CRISTO, FR. MARCIAL MACIEL
Carolyn Disco, VOTF NH
Molti necrologi scritti per il fondatore dei Legionari di Cristo, Padre Marcial Maciel, deceduto il 30 gennaio 2008, hanno evidenziato le accuse di abusi sessuali a lui indirizzate da otto ex-seminaristi negli anni ’40 e ’50; la vita di penitenza impostagli da papa Benedetto XVI nel 2006; e la sospensione della causa penale sopraggiunta per i limiti di età. Nessun dettaglio sulle vittime, le cui storie meritano considerazione, specie in occasione del trapasso di Maciel.
La chiesa non ha mai valutato le accuse di molestie sessuali, lasciando le vittime nel limbo. Chi sono? Tra le vittime un docente dell’Università di Mexico City, che ha conseguito un dottorato ad Harvard, un docente del US Defense Languages Institute di Monterey, CA; un prete in pensione di Madrid, un docente di psicologia e sociologia di Westchester County, New York, e un avvocato, ex presidente di facoltà e docente in scuole private in Messico.
Tutti loro volevano dimenticare l’accaduto e continuare la propria vita al di fuori dei Legionari. Ci sono voluti decenni di ricerche per riuscire ad incontrarsi tra loro, condividere gradualmente le proprie storie di abusi e solo nel momento in cui si seppe che Maciel mieteva consensi e plausi da papa Giovanni Paolo II, si sono riuniti per fare causa a Roma. Nessuno di loro voleva soldi; volevano giustizia, già abbondantemente turbati dalla memoria degli episodi e preoccupati per le ulteriori possibili vittime dopo di loro. Quanti potevano essere? Ad oggi, John Allen, il giornalista veterano del National Catholic Reporter, riporta le statistiche ufficiali del Vaticano “più di 20, ma meno di 100”.
Ho avuto il privilegio di conoscere Juan Vaca, il docente di Westchester, sua moglie e sua figlia. Letteralmente prelevato da Maciel all’età di 10 anni in Messico e trascinato in Spagna, a 12 anni cominciò a subire i suoi abusi, che lo hanno gettato nel panico e nella totale confusione. La sua storia strappa-cuore è la prima del libro Vows of Silence (il voto del silenzio) di Jason Barry, poi ripresa da Gerald Renner, che ha riaperto le indagini su Maciel. Il successo e la fama decennale del fondatore dei Legionari che ha ingannato schiere di persone, dimostrano quando fossero vulnerabili i bambini e quanto fosse impossibile per loro sottrarsi alle manipolazioni.
Berry e Renner descrivono come le vittime fossero state convinte che lasciare i Legionari significasse andare all’inferno; il mantra che avevano imparato era “vocazione perduta, sicura dannazione”. A tutti venivano richiesti voti aggiuntivi che prevedevano il silenzio su Maciel e i Legionari e di riferire su chiunque contravvenisse. (Questi voti sono stati aboliti in seguito da Benedetto XVI).
Contrariamente a tutti gli altri ordini religiosi, alle norme specificatamente regolate dal Diritto Canonico, e a principi formativi di buon senso, il direttore spirituale dei Legionari è anche il supervisore. Ai ragazzi che approcciavano la pubertà veniva comandato di auto-flagellarsi per impedire atti o pensieri impuri. Una cosa terribile, resa ancora più bizzarra dalle molestie perpetuate da Maciel. Quaranta anni dopo le molestie, la moglie di Juan mi ha detto che il marito di sveglia di notte di soprassalto a causa di incubi ricorrenti, facendo il nome di Maciel, urlandogli di fermarsi.
Maciel era stato espulso da due seminari in Messico e ordinato solo dopo le lezioni private di uno dei suoi zii vescovi. Più tardi, cercò di convincere sua madre a fare pressioni perché fosse proclamato santo, e disse ai sostenitori di non iniziare la canonizzazione se non dopo 30 anni dalla propria morte. Ma sono le vittime, non Maciel, che dovrebbero essere canonizzati per il coraggio dimostrato nel dire la verità, nonostante il dolore del ricordo.
Il rifiuto del Vaticano di prendere una posizione è una vera ingiustizia. Ad un certo punto, il legale delle vittime fece questa affermazione “è meglio che otto innocenti soffrano piuttosto che rischiare la fede di migliaia di persone”. I clienti compresero che stava semplicemente ripetendo la sinfonia della gerarchia ecclesiastica.
Anche in assenza di regole canoniche specifiche, è possibile un giudizio, almeno da parte dell’opinione pubblica. Jason Berry ha tratto un film dal suo libro. Viene proiettato in consessi privati nell’attesa di una distribuzione pubblica – un conto aperto con la perduta innocenza, e con il denaro e il potere asserviti al male. La verità non verrà taciuta per sempre.
Carolyn B. Disco
Link (http://movimentocivilecontrolapedofilia.myblog.it/archive/2009/04/02/sulla-morte-del-fondatore-dei-legionari-di-cristo-fr-marcial.html)
Vows of Silence, documentario di Jason Berry
+ CANALE Cinema e Tv
In gara al RomaFictionFest l’opera
di Berry sui Legionari di Cristo
SIMONETTA ROBIONY
ROMA
Lo scandalo, ce n’è sempre uno, arriva al FictionFest, non da una fiction ma da un documentario e per questo suscita più rammarico, imbarazzo, rabbia. Si tratta di Vows of Silence del giornalista Jason Berry, storia del movimento ultracattolico dei Legionari di Cristo fondato dal messicano Marcial Maciel, accusato di pedofilia, padre di una figlia avuta in Spagna, due volte sottoposto a inchieste da parte del Vaticano, morto nel 2008 dopo esser stato allontanato dalla fondazione e invitato a non parlare più in pubblico, ma mai esplicitamente condannato. Nel documentario, vincitore di numerosi premi, Berry accusa «Giovanni Paolo II di aver protetto padre Maciel capace di mobilitare 60 mila fedeli, fondare scuole e università ovunque, nominare numerosissimi nuovi sacerdoti, portare fondi alla chiesa, in un periodo di crisi delle vocazioni.
Benedetto XVI, se da cardinale si era attenuto alla volontà di Giovanni Paolo II, dopo l’audizione di 50 testimoni, ha deciso di aprire una terza inchiesta. Preoccupa non solo il numero dei giovani che avrebbero subito molestie (dai 20 ai 100), ma la formazione dei seminaristi più simile a un lavaggio del cervello che a una vocazione. Per di più, tutti i membri sono vincolati a una sorta di segretissimo voto del silenzio». A presentare il documentario, oltre all’autore, il settantenne Jose Barba Martin, uno degli ex seminaristi di Maciel, a suo tempo molestato ma rimasto in silenzio fino al ‘94. «Ho parlato quando ho letto sui giornali che Giovanni Paolo II indicava ai giovani Maciel come un esempio da seguire. I suoi seguaci lo consideravano già un santo in terra. Non l’ho potuto accettare».
La realtà supera la fantasia
Curioso, ma proprio dai documentari della sezione Factual vengono fuori le storie più strane, a dimostrazione, ancora una volta, che la realtà supera ogni fantasia. C’è di tutto. E si analizza tutto. Il terrorismo dei giovanissimi kamikaze marocchini; il dramma di una donna sudanese musulmana messa da parte dal marito per una seconda moglie; l’emarginazione in cui sono costrette le vedove in India; la confessione di un city-boy della finanza londinese che con i suoi trucchi ha fatto i miliardi; l’esplorazione della prigione di Guantanamo che oggi Obama vorrebbe chiudere; la felicità delle coppie gay spagnole che hanno potuto adottare bambini; un affresco della Milano-da-bere degli Anni 80; la ricostruzione della strage di piazza Tienanmen dove morirono in tremila; una coppia sopravvisuta all’uragano Katrina; l’analisi di una amicizia negli anni della dittatura sovietica in Polonia. «Il documentario in Italia si vede pochissimo - spiega il curatore Serafino Murri - le tv generaliste non lo vogliono, anche se quando va in onda fa buoni ascolti, perchè l’esame della realtà dà fastidio, disturba. La minaccia, sulla reale rivoluzione di Chavez e del suo petrolio, commissionato dalla Rai, non è mai stato messo in onda, ma, ora che non è più vincolato, sta facendo il giro del mondo». Però, oggi anche da noi vive una nuova vita. «Grazie al computer. Siti web, You Tube, i social network stanno rivoluzionando il genere. E comunque, sempre più spesso, anche il cinema mescola materiale di finzione a materiale documentaristico».
Gli italiani
Vero. Vincere di Bellocchio è il caso più recente e meglio riuscito. 23 i documentari al festival, più alcuni fuori concorso. Due gli italiani. Uno di Pippo Mezzapesa, Pinuccio Lovero dal nome del protagonista, è il profilo di un giovanotto di Bitonto che, dopo averlo sognato per anni, è diventato custode di un cimitero dove, però, da quando c’è lui, non c’è nessuno da seppellire. L’altro, Dal basso dei cieli, della torinese Marilena Moretti, è il ritratto di un irregolare, Peppo Parolini, artista, spacciatore, eroinomane, jazzista, esponente della beat-generation, tuttora sbeffeggiatore a settant’anni. Il più curioso è Steal this film di Jamie King, portavoce del movimento pro-pirateria che in Svezia alle ultime elezioni ha ottenuto il 7% dei voti: l’atto di copiare, sostiene, King, è antico quanto il mondo, allora perchè penalizzarlo?
Link (http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200907articoli/45381girata.asp)
Politica
VATICANO: IL 15 LUGLIO INIZIA 'VISITA APOSTOLICA' A LEGIONARI DI CRISTO
postato 4 giorni fa da ASCA
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g8/ domani primo incontro papa-obama,in…
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Link (http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2009/07_luglio/09/vaticano_il_15_luglio_inizia_visita_apostolica_a_legionari_di_cristo,19839489.html?pmk=rss)
02/04/2009
SULLA MORTE DEL FONDATORE DEI LEGIONARI DI CRISTO, FR. MARCIAL MACIEL
Carolyn Disco, VOTF NH
Molti necrologi scritti per il fondatore dei Legionari di Cristo, Padre Marcial Maciel, deceduto il 30 gennaio 2008, hanno evidenziato le accuse di abusi sessuali a lui indirizzate da otto ex-seminaristi negli anni ’40 e ’50; la vita di penitenza impostagli da papa Benedetto XVI nel 2006; e la sospensione della causa penale sopraggiunta per i limiti di età. Nessun dettaglio sulle vittime, le cui storie meritano considerazione, specie in occasione del trapasso di Maciel.
La chiesa non ha mai valutato le accuse di molestie sessuali, lasciando le vittime nel limbo. Chi sono? Tra le vittime un docente dell’Università di Mexico City, che ha conseguito un dottorato ad Harvard, un docente del US Defense Languages Institute di Monterey, CA; un prete in pensione di Madrid, un docente di psicologia e sociologia di Westchester County, New York, e un avvocato, ex presidente di facoltà e docente in scuole private in Messico.
Tutti loro volevano dimenticare l’accaduto e continuare la propria vita al di fuori dei Legionari. Ci sono voluti decenni di ricerche per riuscire ad incontrarsi tra loro, condividere gradualmente le proprie storie di abusi e solo nel momento in cui si seppe che Maciel mieteva consensi e plausi da papa Giovanni Paolo II, si sono riuniti per fare causa a Roma. Nessuno di loro voleva soldi; volevano giustizia, già abbondantemente turbati dalla memoria degli episodi e preoccupati per le ulteriori possibili vittime dopo di loro. Quanti potevano essere? Ad oggi, John Allen, il giornalista veterano del National Catholic Reporter, riporta le statistiche ufficiali del Vaticano “più di 20, ma meno di 100”.
Ho avuto il privilegio di conoscere Juan Vaca, il docente di Westchester, sua moglie e sua figlia. Letteralmente prelevato da Maciel all’età di 10 anni in Messico e trascinato in Spagna, a 12 anni cominciò a subire i suoi abusi, che lo hanno gettato nel panico e nella totale confusione. La sua storia strappa-cuore è la prima del libro Vows of Silence (il voto del silenzio) di Jason Barry, poi ripresa da Gerald Renner, che ha riaperto le indagini su Maciel. Il successo e la fama decennale del fondatore dei Legionari che ha ingannato schiere di persone, dimostrano quando fossero vulnerabili i bambini e quanto fosse impossibile per loro sottrarsi alle manipolazioni.
Berry e Renner descrivono come le vittime fossero state convinte che lasciare i Legionari significasse andare all’inferno; il mantra che avevano imparato era “vocazione perduta, sicura dannazione”. A tutti venivano richiesti voti aggiuntivi che prevedevano il silenzio su Maciel e i Legionari e di riferire su chiunque contravvenisse. (Questi voti sono stati aboliti in seguito da Benedetto XVI).
Contrariamente a tutti gli altri ordini religiosi, alle norme specificatamente regolate dal Diritto Canonico, e a principi formativi di buon senso, il direttore spirituale dei Legionari è anche il supervisore. Ai ragazzi che approcciavano la pubertà veniva comandato di auto-flagellarsi per impedire atti o pensieri impuri. Una cosa terribile, resa ancora più bizzarra dalle molestie perpetuate da Maciel. Quaranta anni dopo le molestie, la moglie di Juan mi ha detto che il marito di sveglia di notte di soprassalto a causa di incubi ricorrenti, facendo il nome di Maciel, urlandogli di fermarsi.
Maciel era stato espulso da due seminari in Messico e ordinato solo dopo le lezioni private di uno dei suoi zii vescovi. Più tardi, cercò di convincere sua madre a fare pressioni perché fosse proclamato santo, e disse ai sostenitori di non iniziare la canonizzazione se non dopo 30 anni dalla propria morte. Ma sono le vittime, non Maciel, che dovrebbero essere canonizzati per il coraggio dimostrato nel dire la verità, nonostante il dolore del ricordo.
Il rifiuto del Vaticano di prendere una posizione è una vera ingiustizia. Ad un certo punto, il legale delle vittime fece questa affermazione “è meglio che otto innocenti soffrano piuttosto che rischiare la fede di migliaia di persone”. I clienti compresero che stava semplicemente ripetendo la sinfonia della gerarchia ecclesiastica.
Anche in assenza di regole canoniche specifiche, è possibile un giudizio, almeno da parte dell’opinione pubblica. Jason Berry ha tratto un film dal suo libro. Viene proiettato in consessi privati nell’attesa di una distribuzione pubblica – un conto aperto con la perduta innocenza, e con il denaro e il potere asserviti al male. La verità non verrà taciuta per sempre.
Carolyn B. Disco
Link (http://movimentocivilecontrolapedofilia.myblog.it/archive/2009/04/02/sulla-morte-del-fondatore-dei-legionari-di-cristo-fr-marcial.html)