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View Full Version : Bolzano, conflitto d'interessi nella SVP


cornetto
10-07-2009, 18:59
E poi i benpensanti della SVP si scandalizzano di Berlusconi.

http://riccardodellosbarba.wordpress.com/2009/07/02/il-caso-egartner/#comment-1130

IL CONSIGLIERE SVP CHRISTIAN EGARTNER ERA INELEGGIBILE, MA PER I POLITICI LE LEGGI NON SI APPLICANO. CON QUESTO ARGOMENTO UNA RISICATA MAGGIORANZA DEL CONSIGLIO HA “GRAZIATO” IERI L’UOMO DELLA LOBBY DEL CEMENTO.

LA CRONACA DELLA GIORNATA: LA MIA RELAZIONE DI MINORANZA, GLI INTERVENTI, IL VOTO.

LA PARTITA, CHIUSA MALAMENTE IN CONSIGLIO, CONTINUA ORA IN TRIBUNALE.

Era prevedibile: una maggioranza formata dai 18 consiglieri Svp più il vicepresidente Tommasini (del Pd, la Repetto era in ferie) ha decretato l’eleggibilità di Christian Egartner, benché nessuno abbia contestato il fatto che egli si trovasse, al momento delle elezioni, in una delle situazioni di ineleggibilità previste dalla legge elettorale regionale: essere presidente e legale rappresentante di una società di capitali, la Conbau Srl, che ha ottenuto dalla Provincia due dei più grossi appalti di costruzioni stradali tuttora in corso: il tunnel di Laives (32 milioni di euro) e la variante di Ora (22 milioni).

Egartner era dunque ineleggibile, come già la FF aveva dimostrato nella sua storia di copertina e nessuno l’ha potuto negare. Ma è stato “graziato” con argomenti che, in fondo, si riducono a uno solo: i politici sono al di sopra di ogni legge, perfino a quelle fatte da loro stessi. Cane non mangia cane, insomma. Vallo a raccontare ai comuni cittadini.

Lo stesso Egartner, al termine dei lavori, non ha potuto che confermare di fatto la sua condizione di candidato ineleggibile. Intervistato dalla Rai regionale (dalla brava Eleonora di Lauro) ha ammesso che quella legge lì lui non sapeva che c’era.

A qualunque cittadino questa scusa non sarebbe mai permessa: l’ignoranza della legge non è un motivo per violarla. E poi: uno che si candida non legge nemmeno le norme per la sua candidatura? Ma via. Il fatto è che se uno è della Svp sa di poter contare sulla maggioranza assoluta dei voti in consiglio e di potersi far beffe della legge.

Ora sta a ogni cittadina e cittadino del Sudtirolo valutare se presentare ricorso in tribunale, per ripristinare il diritto che la maggioranza del Consiglio ha violato. E io credo proprio che ciò accadrà. Insomma, la partita chiusa ieri in Consiglio si riaprirà in tribunale.

Non che per il Consiglio prevedessi qualcosa di diverso. Ma aver votato contro in commissione mi ha permesso di svolgere la mia relazione di minoranza, nella quale ho portato argomenti che nessuno ha potuto minimamente contestare. E che anzi molti interventi hanno apprezzato. Gli argomenti dei “difensori” al confronto erano ridicoli, ma significativi di come vanno le cose nella politica locale.

Pichler Rolle ha filosofato sul “sacro diritto all’elettorato passivo”, facendo finta di non sapere che tale diritto “si esercita nei modi previsti dalla legge” e che tra questi modi ci sono le norme a tutela della par condicio tra tutti i candidati, che obbligano a rimuovere posizioni di vantaggio come quella ricoperta da Egartner. Altrimenti è violato il diritto all’elettorato passivo di tutti gli altri candidati e candidate.

Arnold Schuler ha detto che tale posizione non ha portato a Egartner nessun vantaggio dimostrabile, quando sa benissimo che la legge non chiede al Consiglio di contare i voti del candidato, ma solo di accertare se lui ha le carte in regola per candidarsi. E che lui sia stato eletto non nonostante, ma esattamente grazie al suo ruolo di lobbista delle imprese di costruzione che fanno affari con gli appalti pubblici, questo lo sanno tutti.

Ma la difesa più sbrindellata del suo pupillo del Brennero, Luis Durnwalder l’ha affidata al povero Florian Mussner, che dei lavori pubblici è addirittura l’assessore competente. Ineleggibile Egartner? Macché, ha detto Mussner: andrebbe addirittura ringraziato perché, creando e presiedendo la Conbau, ha messo insieme le imprese altoatesine che solo così hanno potuto vincere le gare d’appalto pubbliche, fino a 7 anni fa spesso vinte da ditte esterne più grandi. Insomma, Egartner benefattore dell’economia locale – il che sarà anche vero, ma questo rafforza ancora di più il motivo della ineleggibilità in casi simili, poiché la legge, oltre ad assicurare par condicio tra candidati, vuole anche evitare conflitti di interessi, cosa che è di tutta evidenza nel caso del “capitano d’impresa” che si candida per quella stessa Provincia ai cui appalti aspira.

Esemplare anche il comportamento della destra italiana. Con la scusa che “è imbarazzante giudicare un collega”, come hanno detto Seppi, Urzì e Artioli, hanno fatto i Ponzio Pilato. Ma l’argomento è solo una scusa. In realtà la destra italiana spera in Egartner come alleato per poter rovesciare la maggioranza provinciale e entrare nella stanza dei bottoni e dunque lo vuole assolutamente in aula, anche in violazione della legge.

Da segnalare infine il pessimo gusto: più volte richiesto di chiarimenti, Egartner non ha preso mai la parola, ma se n’è stato in assoluto silenzio. Al momento del voto, in compenso, ha votato: su se stesso, per se stesso.

QUI LA MIA RELAZIONE DI MINORANZA, IN ITALIANO E TEDESCO, LETTA IERI IN CONSIGLIO SUL “CASO EGARTNER”: Relazione comm. convalida.

PER APPROFONDIRE: Il parere tecnico che ho personalmente chiesto a uno dei più bravi amministrativisti trentini, l’avvocato Antonio Tita, sul caso Egartner. La conclusione: era ineleggibile. La trovate qui: Parere avv. Tita

Pubblicato in economia, politica