c.m.g
04-07-2009, 09:38
Venerdì 03 luglio 2009 - 13:18
Anche il mondo virtuale è alle prese con i suoi furbetti: succede su EVE Online, gioco virtuale sulla falsa riga dei più famosi Second life o World of Warcraft. L'amministratore del gioco, alle prese con la necessità di fare cassa, ha proposto ai suoi colleghi uno scambio tra soldi virtuali e reali, così da permettere, al primo l'ottenimento di una liquidità pari a circa 5mila dollari, e ai suoi colleghi la possibilità d'avanzamento al livello superiore nella dinamica del gioco. Il fine di tutta questa storia, può avere anche un risvolto tragi-comico. Il soggetto preso in considerazione è stato spinto dalle più pure motivazioni cavalleresche, o meglio, ha agito per il bene della famiglia, la quale necessitava di fondi sia per le spese mediche del figlio malato sia per il mutuo della casa. Ironia della sorte, Richard, questo il nome del protagonista, era uno dei più fidati giocatori di EVE. "Il rammarico più grande oltre la truffa – dice – è quello di dover lasciare degli amici fidati conosciuti in rete, anche se ammetto che, tornando indietro nel tempo, probabilmente mi ricomporterei allo stesso modo". In conclusione, Ebank (la banca virtuale) è riuscita a superare la crisi del furto, mentre Richard quella famigliare.
Fonte: VisionPost (http://www.visionpost.it/dlife/niente-vomito-per-microsoft.htm) via Reuters (http://www.reuters.com/article/technologyNews/idUSTRE5613SL20090702)
Anche il mondo virtuale è alle prese con i suoi furbetti: succede su EVE Online, gioco virtuale sulla falsa riga dei più famosi Second life o World of Warcraft. L'amministratore del gioco, alle prese con la necessità di fare cassa, ha proposto ai suoi colleghi uno scambio tra soldi virtuali e reali, così da permettere, al primo l'ottenimento di una liquidità pari a circa 5mila dollari, e ai suoi colleghi la possibilità d'avanzamento al livello superiore nella dinamica del gioco. Il fine di tutta questa storia, può avere anche un risvolto tragi-comico. Il soggetto preso in considerazione è stato spinto dalle più pure motivazioni cavalleresche, o meglio, ha agito per il bene della famiglia, la quale necessitava di fondi sia per le spese mediche del figlio malato sia per il mutuo della casa. Ironia della sorte, Richard, questo il nome del protagonista, era uno dei più fidati giocatori di EVE. "Il rammarico più grande oltre la truffa – dice – è quello di dover lasciare degli amici fidati conosciuti in rete, anche se ammetto che, tornando indietro nel tempo, probabilmente mi ricomporterei allo stesso modo". In conclusione, Ebank (la banca virtuale) è riuscita a superare la crisi del furto, mentre Richard quella famigliare.
Fonte: VisionPost (http://www.visionpost.it/dlife/niente-vomito-per-microsoft.htm) via Reuters (http://www.reuters.com/article/technologyNews/idUSTRE5613SL20090702)