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View Full Version : Che cosa è la magistratura?? La vera storia della magistratura italiana


jack.o.matic
23-06-2009, 19:46
a magistratura arriva alla fine degli anni 80 in uno stato veramente pietoso. Esce da un periodo (gli anni ‘70) nel quale e’ il braccio armato della DC contro sindacalisti e movimenti di sinistra radicale (i giudici verranno marchiati come “sepolcri imbiancati” da un celebre quotidiano di sinistra tutt’ ora molto amato dai nostalgici degli anni ‘70) : anarchici sono volati fuori dalle finestre e si sono “suicidati” con il sigillo di una archiviazione, gente cui la polizia ha sparato in fronte e’ morta di “colpo accidentale” con tanto di archiviazione di un giudice, eccetera.

Gli anni ‘80, per la magistratura, sono ancora peggiori. L’ente e’ visibilmente corrotto, la gestione dei pentiti e’ cosi’ scandalosa che la morte in carcere di Enzo Tortora smuove l’italia e porta all’approvazione di un referendum per la responsabilita’ civile del magistrato: se il magistrato rovina una persona ingiustamente, potra’ essere citato a giudizio. I pentiti vengono usati come marionette: diversi di loro “ricordano” avvenimenti precedenti alla loro entrata nella mafia, altri fanno condannare tizio affermando una cosa e fanno poi condannare caio in un altro processo, affermando l’esatto contrario.

Negli anni ‘80 in Italia e’ praticamente impossibile avere giustizia, e il paese inizia a perdere investimenti stranieri ANCHE perche’ per una causa civile occorrono troppi, troppi anni. La magistratura e’ un ente obsoleto, costosissimo, stracolmo di privilegi, e ciononostante non rimangono neanche i soldi per la carta. E non e’ un problema di organici: negli ultimi 20 anni se c’e’ qualcosa che si e’ moltiplicato e’ il numero di tribunali (dal TAR alle varie forme di giustizia, dai giudici di pace ai tribunali del cittadino, etc) e l’efficienza anziche’ aumentare e’ addirittura calata.

Le idagini per mafia vanno avanti a rilento, perche’ le corrottissime procure sicule sono piene di “corvi” che lasciano trapelare le inchieste dei magistrati colleghi, onde sabotarle: l’Antimafia e’ cosi’ sputtanato, e’ un carrierificio cosi’ disgustoso da portare un celebre intellettuale dell’isola a definirla , con disprezzo, una forma di mafia.

La fine degli anni ‘80, e l’abbozzo delle prime normative europee, con i relativi standard giuridici, inizia a presentare una necessita’: riformare questo ente. Dopo un referendum sulla responsabilita’ dei magistrati, dopo una percezione di corruzione di portata spaventosa (ormai corrompere i giudici e’ quasi normale ; Berlusconi nell’affare mondadori fa qualcosa che all’epoca era normalissimo, perche’ la magistratura era , come probabilmente e’ a tutt’oggi, l’ente piu’ corrotto e meno controllato che esista.) , dove ogni giudice ha decine di incarichi extragiudiziari di arbitrato che spesso sono in conflitto con i propri interessi o con quelli di parenti ed amici.

E cosi’, erano diverse le proposte di riforma della magistratura sul tavolo. Tutte miravano ad una magistratura piu’ moderna, piu’ efficiente, piu’ responsabile. La DC non aveva piu’ bisogno di un mostro repressivo e il suo Presidente della Repubblica , che in teoria dirigeva il CSM, non sembrava intenzionato a difenderla piu’ di tanto(1) , il PCI veniva da una storia di contrasto , e la societa’ italiana aveva bisogno di tempi migliori e di procedure piu’ snelle e meno arbitrarie.

Ma. C’e’ il “ma” , cioe’ che bisogna fare i conti con l’oste. E cioe’ con il fatto che questo stato di cose facev girare un bel pochino di soldini nelle tasche dei giudici, tra consulenze esterne, arbitrati, corruzione vera e propria , malagestione della giustizia stessa. La magistratura, insomma, NON voleva essere riformata. Come ogni altra parte dello stato malfunzionante, corrotta e stracolma di privilegi.

La reazione alla volonta’ generalizzata della politica di riformare radicalmente la magistratura avvicinandola agli standard europei (giudice responsabile, processi in 6-8 mesi, utilizzo minimo della carcerazione preventiva, (2) eccetera) e’ molto semplice: la distruzione della politica.

Adesso i destrorsi mi diranno che Mani Pulite distrusse solo Craxi e la DC: quello fu merito di un certo Violante. Ma in realta’ Mani Pulite colpi’ quasi equamente tutti i partiti, in proporzione al numero di voti. Se il PdS dell’epoca esce con il nome di “partito dalle mani pulite” nonostante gli arrivino avvisi Occhetto sia costretto a chiedere scusa per “i compagni che sbagliano” , il motivo si chiama Violante.

Luciano Violante e’ il magistrato che , dopo essersi fatto il nome nell’antiterrorismo, decide nel 1991 di entrare nel nuovo PdS del doposvolta. Fu lui a tessere quella che era l’alleanza tra politica e magistratura. Il patto era abbastanza chiaro: nel nuovo mondo politico dominato dalla sinistra (Berlusconi non era ancora sceso in campo) non ci sarebbero state che riforme cosmetiche, che non avrebbero intoccato i privilegi dei magistrati. Cosi’ sara’ la riforma del “giusto processo”, cosi’ saranno tutte le riformucce fatte negli anni ‘90: fesserie cosmetiche che non cambiano di una virgola la sostanza malfunzionale di un ente nato deforme dalla pretesa (unica in occidente) di un’entita’ che nessuno poteva controllare, se non controllando i concorsi di entrata. “Soggetti solo alla legge”, che guarda caso loro amministrano: il conflitto di interesse fatto Costituzione: dire che un magistrato sia soggetto solo alla legge (che amministra) e’ come dire che Fininvest e’ soggetta solo al giudizio di Confalonieri, che la amministra. Del resto, anche il duce era soggetto solo al fascismo. Solo che lo faceva lui.

Questo ente mostruoso ed ipetrofico continuera’ nel suo catastrofico malfunzionamnto per venti anni, che vedono ogni parte del paese in preda ad una criminalita’ crescente. L’antimafia e’ devastato da una serie di fughe di notizie contro le quali non si indaga: notizie che dovrebbero restare segrete, delle quali erano a conoscenza solo i colleghi giudici, permettono alla mafia di sapere che cosa stia facendo Livatino, permettono di sapere quale sia il tragitto seguito da Falcone, di sapere a che ora Borsellino passi in un certo posto. Nessuna inchiesta appurera’ mai chi siano stati i colleghi (o i superiori) che si sono lasciati fuggire le notizie, e non conosceremo mai il nome dei “corvi” della procura di Palermo.

Nonostante questo spettacolo miserabile, la magistratura riesce a proporsi alla popolazione come entita’ moralizzatrice, nonostante non abbia mai risolto ne’ il proprio conflitto interno (rispondere solo ad una legge che si amministra) , ne’ il problema degli incarichi extragiudiziari, ne’ il problema della corruzione interna ed esterna.(3)

Da quel momento la magistratura diviene partito: essa lascia fare la sinistra mentre non ne affronta i problemi con una riforma seria, previo rimanendo che non e’ organica alla sinistra , ma semplicemente un partito a se’, il cui scopo e’ semplicemente delegittimare qualsiasi partito o governo che possa o voglia riformarla.

Allora i destrorsi mi diranno: ma sono toghe rosse, e’ evidente, non colpiscono mai la sinistra.

Dire che “non colpiscano mai la sinistra” mi sembra abbastanza paradossale: che mi risulti, il governo Prodi II cade proprio perche’ un magistrato fa arrivare proprio nel momento giusto un’inchiestuccia contro la moglie di Mastella, e che mi risulti una delle grandi manovre dei DS v(l’acquisto di BNL da parte di UNipol) viene bloccata da un’inchiesta, con tanto di semi-pubblicazione di intercettazioni “abbiamo una banca” e messa sotto accusa di Consorte.

Non e’ vero, in generale, che la magistratura sia al servizio della sinistra : Del Turco viene tolto di mezzo perche’ intralcia Tonino, e dopo mesi di carcere ancora non c’e’ uno straccio di prova sufficiente a continuare l’inchiesta, e se ricordate bene neanche Mastella andava tanto d’accordo con Tonino.

Personalmente credo che la magistratura, anche per merito di Violante, abbia convissuto meglio con la sinistra che con altri partiti, previo rimanendo che non ci siano stati grossi problemi a togliere di mezzo un governo di sinistra quando minacciava , come voleva fare Mastella, una ulteriore riforma del codice penale, alla voce “intercettazioni”(dopo lo scandalo telecom ). Chi tocca il business dei giudici muore, e le intercettazioni sono uno di questi business, fonte di ricatto e di informazioni “riservate” passate a chi ne ha bisogno.

La stessa Clementina Forleo, in un’intervista a Klaus Davi del febbraio 2009, dichiara:

«La magistratura è allo sbando, nell’ organo di autogoverno (Csm) ormai domina un pensiero unico amministrato dai soliti sacerdoti con la toga. È arrivato il momento di fare un passo contro le correnti, correnti che assomigliano a piccoli partiti, capaci di mandare nei posti direttivi vecchie signore piuttosto che i magistrati scelti per merito. La riforma del Csm, dunque, è inevitabile : è necessaria la separazione delle carriere e la creazione di due Csm: uno per la magistratura giudicante e un altro per quella requirente».

Gli stessi radicali, che iniziarono negli anni ‘80 le lotte per Tortora, non hanno mai perso di vista il problema: la donna che tutti vorrebbero come presidente, Emma Bonino, dichiara: “la separazione delle carriere è necessaria perché si ottiene maggiore imparzialità, indipendenza e terzietà separando le funzioni del giudice da quelle del pubblico ministero. E’ da tempo che noi Radicali proponiamo una riforma del sistema elettorale del CSM. Oggi l’organo di auto-controllo è come un parlamentino, diviso in correnti partitiche che poco ha a che vedere con un esercizio indipendente e imparziale delle sue funzioni ”. 3 luglio 2008)

Attualmente, la magistratura lotta ancora per la stessa rendita di posizione, e non e’ certo una stranezza se il caso delle mignotte(4) esce fuori prima che arrivi al parlamento la riforma del codice di procedura penale. Il vero obiettivo di questo partito-istituzione e’ quello di screditare qualsiasi governo osi mettere mano ad una vera riforma, che tolga loro gli immensi privilegi dei quali godono, che ponga fine alla corruzione che alimentano, che ci dia un sistema giuridico efficiente, e non un moloch che non garantisce una sentenza civile se non dopo 7 anni, se un altro tribunale non ha detto il contrario nel frattempo, e che magari riesca a reprimere piu’ del 7% dei crimini, come fa l’attuale baraccone dei magistrati.

C’e’ da dire che i magistrati non sono degli strateghi geniali: in definitiva, nella misura in cui si proponevano di fermare qualsiasi riforma della magistratura, sono riusciti ad ottenerne quasi 4 , e come se non bastasse gli atteggiamenti fascistoidi di Tonino stanno spaventando anche il PD, il che lascia pensare che la nova riforma di Berlusconi possa godere di qualche “appoggio esterno”.

Qualcuno su tumblr dice che se questa strategia mediatica serve a coprire qualcosa, Berlusconi sta come minimo costruendo la morte nera. Il vero problema e’ che sta costruendo una nuova riforma del codice penale (ha riformato di recente anche quello civile, ma eravate troppo occupati da Papi per sapere che cosa abbia fatto) con la quale probabilmente porra’ una pietra sepolcrale su qualsiasi velleita’ futura della magistratura. Il che mi fa pensare che abbiamo di fronte un’estate a mignotte.

In ogni caso, come dicevo, non sembra che la strategia della magistratura abbia funzionato: se volevano evitare le riforme, sono riusciti ad averne 4, di cui 3 ostili, meta’ degli italiani che crede siano emuli di Stalin, l’altra meta’ che ‘ divisa tra Tonino e il PD che inizia a stigmatizzarne il fascismo latente (oddio, neanche tanto latente, di Pietro alla battaglia del grano e’ stato un capolavoro di propaganda littoria. Goebbels avrebbe approvato). E come se non bastasse, nascosta sotto una fitta coltre di tette e culi, sta per arrivare un’altra riforma del codice di procedura penale che gli dara’ una batosta epocale.

In definitiva, quello che penso e’ che la magistratura sia un partito a se’, il quale appoggia a volte Di Pietro come in passato ha appoggiato la sinistra “rossa”, se ne ha convenienza: lo scopo comunque sara’ sempre quello di attaccare qualsiasi partito si mostri abbastanza forte o autorevole da poter fare (su spinta della UE e del mondo dell’economia: senza legge non ci sono veri contratti, e senza contratto muore l’economia) una vera riforma della magistratura, che ne attacchi la massoneria, le mafie interne e l’incredibile corruzione che la permea.

Non vedo, come fanno a destra, alcuna “toga rossa” perche’ ho visto colpire anche i rossi, e anche dove faceva loro piu’ male (Unipol, governo Prodi) , ma non credo nemmeno (perche’ ricordo le lotte degli anni ‘80 e i dibattiti dei radicali , il caso Tortora, i corvi alla procura di Palermo, e compagnia bella) ad un ordine di cavalieri della tavola rotonda che , senza alcun controllo e senza alcuna disciplina, si autogestisca al solo scopo del bene comune e della giustizia e della legge.

Uriel

(1) Cossiga, interrogato sull’argomento a riguardo durante il suo mandato, disse qualcosa come “I giudici GRAUUURRR, ARRF ARRRRRRRRRRR GNA GNA GRRRRRR!” . Poi gli portarono il litio. O meglio, quello era il livello medio delle sue “esternazioni”, quando si divertiva a “picconare”. Non credo di ricordare male il senso della frase , magari sbaglio la forma. Diciamo che come presidente era un simpatico Shnautzer, quando apriva bocca. A capirlo.

(2) La carcerazione preventiva e’ una delle fonti economiche secondarie dei giudici. Non nei grandi processi, ovviamente, ma piccoli e medi delinquenti sanno che possono “ungere” le ruote perche’ i margini di discrezionalita’ concessi ai vari tribunali pendano dalla parte giusta.

(3) Durante Mani Pulite tutti facevano a gara a dire che la corruzione e la concussione fossero un sistema consolidato in tutto il paese e in tutta la politica. Quando Berlusconi fu incriminato per aver corrotto dei giudici, nessuno si chiese se , per caso, anche quello non fosse un sistema consolidato e diffuso. Berlusconi, insomma, becca l’unico giudice corruttibile del paese, ed e’ proprio quello che si occupa del suo processo. Ma guarda te che culo, che ha! E costruisce un sistema di mazzette mai visto prima, perche’ MAI si era pagato un giudice per una sentenza: Montedison/Enimont, un caso di limpidita’. E’ stato Berlusconi, ovviamente, a corrompere PER LA PRIMA E UNICA VOLTA il sistema dei giudici, inventando tutto il sistema che servi’ per pagare i giudici corrotti (gli unici di Italia, e proprio quelli del SUO processo). E’ un genio del male, davvero. Serve un colosseo?

(4) Dimostra quanto a corto di armi siano ormai: tutti gli adulti del paese sanno bene che per lavorare in Rai , come in Fininvest, o per far ela velina, occorra qualche compromesso, e tutti conosciamo l’esistenza delle peripatetiche, di basso o di alto bordo.


Da wolfstep: http://www.wolfstep.cc/1344/magistratura/

ConteZero
23-06-2009, 19:50
Pippotto scialbo.
Credo che il cuore del discorso sia il parlare di Di Pietro come "fascistoide"

jack.o.matic
23-06-2009, 19:59
Pippotto scialbo.
Credo che il cuore del discorso sia il parlare di Di Pietro come "fascistoide"

è evidente che abbiamo letto due articoli diversi

di pietro in quello che ho letto io c'entra a malapena

T3d
23-06-2009, 20:02
è evidente che abbiamo letto due articoli diversi

di pietro in quello che ho letto io c'entra a malapena

per quanto riguarda mani pulite, un grosso dirigente del ministro degli interni di quel periodo, incontrato per caso in un treno, mi raccontò il vero motivo di quella immensa inchiesta del sistema politico italiano... e la paura di un riforma della giustizia, non c'entrava proprio niente :asd:

Kratos
23-06-2009, 20:02
Ci sono talmente tante inesattezze che non saprei da dove cominciare :D

Quella fondamentale è che in realtà una buona parte della magistratura la CHIEDE a gran voce, una riforma. Ma non del genere che piace ai politici di ogni colore (con in prima fila Violante, peraltro :p), che verte solo e unicamente sul mettersi "al riparo" da ogni giudizio.

Ser21
23-06-2009, 20:05
Ci sono talmente tante inesattezze che non saprei da dove cominciare :D

Quella fondamentale è che in realtà una buona parte della magistratura la CHIEDE a gran voce, una riforma. Ma non del genere che piace ai politici di ogni colore (con in prima fila Violante, peraltro :p), che verte solo e unicamente sul mettersi "al riparo" da ogni giudizio.

Quotone.

Potessero i magistrati onesti abolirebbero all'istante le correnti nel CSM.
Sono la fonte primaria dell'influsso politico nella magistratura.


PS: In un paese in cui il numeri di magistrati MORTI è il più alto di tutta la storia occidentale,penso che il problema non sia LA magistratura ma l'USO (in tutti i sensi) che ne è stato fatto dalla classe politica.

jack.o.matic
23-06-2009, 20:07
su questa parte io sono d'accordo:

ente nato deforme dalla pretesa (unica in occidente) di un’entita’ che nessuno poteva controllare, se non controllando i concorsi di entrata. “Soggetti solo alla legge”, che guarda caso loro amministrano: il conflitto di interesse fatto Costituzione: dire che un magistrato sia soggetto solo alla legge (che amministra) e’ come dire che Fininvest e’ soggetta solo al giudizio di Confalonieri, che la amministra. Del resto, anche il duce era soggetto solo al fascismo. Solo che lo faceva lui.

Ser21
23-06-2009, 20:09
su questa parte io sono d'accordo:

E da chi dovrebbe essere giudicato un magistrato ? da un fruttivendolo o da chi amministra la giustizia ?

PS: I giudici sono più di uno e con i 3 gradi di giudizio è difficile pensare che per 'partito preso' il magistrato sia assolto di diritto.

jack.o.matic
23-06-2009, 20:11
E da chi dovrebbe essere giudicato un magistrato ? da un fruttivendolo o da chi amministra la giustizia ?

PS: I giudici sono più di uno e con i 3 gradi di giudizio è difficile pensare che per 'partito preso' il magistrato sia assolto di diritto.

e negli altri paesi occidentali come fanno??

T3d
23-06-2009, 20:13
e negli altri paesi occidentali come fanno??

negli altri paesi occidentali non c'è un classe politica così corrotta come in italia, così come non c'è un controllo mediatico dell'informazione come in italia :asd:

se facessimo giudicare la magistratura da politici e cittadini, sai che festa per i primi...

jack.o.matic
23-06-2009, 20:15
negli altri paesi occidentali non c'è un classe politica così corrotta come in italia, così come non c'è un controllo mediatico dell'informazione come in italia :asd:

se facessimo giudicare la magistratura da politici e cittadini, sai che festa per i primi...

ah deve essere questo si

se la magistratura fosse controllata dal popolo si vedrebbero meno sentenze "creative", sentenze "ingiuste-ma-che-ci-vuoi-fare-la-legge-è-così" e piaceri ai politici (che ti ricordo stanno tutti sulle palle alla stragrande maggioranza del popolo)

si lo so anche io che è un progetto praticamente irrealizzabile

yggdrasil
23-06-2009, 20:16
povero montesquieu, si starà rivoltando nella tomba a pensare che la sua divisione dei poteri è potuta essere stata distrutta da gente del genere :muro:

ConteZero
23-06-2009, 20:18
negli altri paesi occidentali non c'è un classe politica così corrotta come in italia, così come non c'è un controllo mediatico dell'informazione come in italia :asd:

se facessimo giudicare la magistratura da politici e cittadini, sai che festa per i primi...

Infatti la Lega Nord vuole i giudici eletti dal popolo.
Considerando il modo di ragionare del popolo leghista avremmo gente come Borghezio ad amministrare giustizia...
...ora, già non è che Borghezio mi sembri imparzialissimo, a questo aggiungeremmo il NON conoscere le leggi dello Stato (come amministri qualcosa che non conosci ?) e la politicizzazione dei giudici (wow, ti becchi un giudice della parte avversa e ti apre il culo, trovi quello compagno di partito e ti assolve dopo una truffa multimilionaria).

jack, facciamola facile... ti piacerebbe se il popolo (parte di esso) facesse me giudice ed io dovessi giudicare te pur non condividendo le tue idee politiche ?
E se poi ti condanno ?

Ser21
23-06-2009, 20:19
negli altri paesi occidentali non c'è un classe politica così corrotta come in italia, così come non c'è un controllo mediatico dell'informazione come in italia :asd:

se facessimo giudicare la magistratura da politici e cittadini, sai che festa per i primi...

appunto...

first register
23-06-2009, 20:23
Non si può. O meglio non si dovrebbe parlare della magistratura come se fosse un partito politico autonomo e indipendente, chi lo fa dimostra di avere il suo gran bel da fare.

Cmque si vuole fare della magistratura, dei giudici, degli avvocati, dei pm, dei magistrati, un unico partito, facendo finta di dimenticarsi che in quelle aree geografiche dove la magistratura è mafiosa, anche la sanità è mafiosa, anche la scuola è mafiosa, anche l'industria è mafiosa, anche la pubblica amministrazione è mafiosa, insomma il problema non è la magistratura mafiosa ma una regione dove la mafia è ben radicata.

Leggendo quel post mi è tornato in mente un nome... buona lettura.

Corrado Carnevale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Corrado Carnevale (Licata, 9 maggio 1930) è un magistrato italiano.

Si laureò all'Università di Palermo all'età di 21 anni col massimo punteggio. Partecipò al concorso pubblico per uditore giudiziario e lo vinse, classificandosi al primo posto; venne nominato uditore il 17 dicembre 1953.

Successivamente seguì una carriera incredibilmente rapida, diventando a soli 55 anni presidente di sezione di Corte di Cassazione (1º dicembre 1985): viene subito elogiato - oltre che per essere il più giovane presidente di sezione della storia - per aver azzerato l' arretrato in pochi anni.

Ma con la carica di Presidente della prima sezione della Suprema Corte di Cassazione assume di fatto il monopolio della legittimità sulle indagini di mafia. In questa veste il suo collegio cancella circa cinquecento sentenze di mafia, anche solo grazie a un errore di forma[1], guadagnandogli il soprannome l'ammazza-sentenze. Invalida, tra l'altro:
gli ergastoli per i fratelli Michele e Salvatore Greco, ritenuti i mandanti dell' assassinio del magistrato Rocco Chinnici, per "non credibilità dei pentiti";
le condanne per un processo alla Banda della Magliana;
l'arresto di Don Stilo, accusato di essere un prete mafioso;
l'arresto di Giuseppe Misso, camorrista coinvolto nella strage del treno 904 Napoli-Milano;
l'arresto del figlio di Michele Greco, Giuseppe.

Nelle motivazioni, non fa mistero di non credere alla Cupola di Cosa Nostra come centro unificato criminale, e non crede alle parole del "pentito dei due mondi" Tommaso Buscetta, che aveva disegnato l' organizzazione mafiosa come una piramide al cui vertice stava una cupola formata dai superboss.

Quando il guardasigilli Claudio Martelli chiamò a dirigere gli Affari penali del Ministero Giovanni Falcone - il giudice antimafia per eccellenza, il grande regista del maxiprocesso che aveva piegato Cosa nostra - gli chiese costantemente consiglio per evitare che sull'ultima fase giudiziaria del maxiprocesso gravasse l'ombra del dubbio, stante la fama che circondava Carnevale. La via d' uscita venne trovata con il monitoraggio delle sentenze decise dalla prima sezione: per quattro mesi un gruppo di giudici lavorano sui 12500 provvedimenti emessi dal 1989[2]. Come conseguenza, fu deciso un criterio di rotazione e Carnevale - che si occupava del maxiprocesso antimafia già dal 1991 - si trovò a non essere più lui[3] a presiedere la prima sezione il 30 gennaio 1992, quando la sentenza della Cassazione confermò le condanne inflitte a Palermo.

La sequenza delle accuse culminò in uno dei maggiori scandali della storia della magistratura italiana.[4]. Il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo lo coinvolse nel processo Andreotti, dichiarando che "il senatore Andreotti aveva con lui uno speciale rapporto personale."[5] "E i boss erano sicuri che non ci sarebbero stati problemi."[6] Il 29 marzo 1993 la procura di Palermo gli inviò un avviso di garanzia. Dal 23 aprile 1993 il magistrato venne sospeso dalle funzioni e dallo stipendio. Il 29 giugno 2001 fu condannato dalla Corte di Appello di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa a 6 anni di carcere, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e all'interdizione legale lungo l'arco della pena. La sentenza finale in Cassazione del 30 ottobre 2002 lo ha assolto con formula piena, senza rinvio, ribaltando la sentenza della Corte d'Appello, constatando prove insufficienti a sostenere tali accuse. In particolare ha dovuto rilevare come le deposizioni dei suoi colleghi magistrati di cassazione che denunciavano le sue pressioni per aggiustare i processi, fossero inutilizzabili in giudizio perchè riferivano fatti accaduti in Camera di Consiglio, quindi coperte da segreto. [7][8] Nel 2006 è uscito il libro "Un giudice solo" edito da Marsilio, dove Carnevale racconta la sua verità a colloquio con Andrea Monda.

Una serie di norme[9] prodotte dal Governo Berlusconi II e IV consente all'ex-imputato, di essere reintegrato come giudice operante in Cassazione, e di concorrere alla carica di primo presidente, nonostante i limiti di età. Nello specifico: un comma della Finanziaria 2003, prevede il reintegro in onore e carriera ai dipendenti pubblici, magistrati compresi, usciti assolti dalle maglie della giustizia, recuperando gli anni persi anche se sforano l'età pensionabile. E un decreto legge del 2004 precisa che il reintegro dev'essere possibile anche se i posti sono in sovrannumero. Una norma della legge 30 luglio 2007 n.111 (approvata nel Governo Prodi II), prevedeva che chi fosse stato reintegrato, non poteva assumere cariche di vertice oltre i 75 anni. Norma pero' abrogata nell'ottobre 2008, consentendo così di concorrere, nel prossimo recente futuro, alla carica di presidente.

Questo insieme di norme produce un braccio di ferro giudiziario[10] tra CSM, Consiglio di Stato, Tar e Corrado Carnevale, che vince i ricorsi (in favore di 11 a 10). Nel frattempo, dal 21 giugno 2007 è tornato a svolgere l'attività giudiziaria presso la I/a sezione civile della Cassazione.

Le polemiche nei confronti dei giudici antimafia [modifica]

Sin dai primi anni '80 Carnevale si schiera apertamente contro le attività del pool antimafia, che definisce "giudici sceriffo", con dichiarazioni quali:[11] « La Costituzione vuole il magistrato in toga e non in divisa [...] Io sono un giudice e mi rifiuto di essere un combattente anche contro la mafia, il mio compito non è quello di lottare. »


Dichiara inoltre che i giudici "sono scansafatiche e incompetenti, non conoscono i codici e pensano solo alla carriera. Ai magistrati non piace lavorare, questa è la verità"[12]. Arriva ad affermare: "Il pasticcio dell'antimafia professionista è nato per colpire gli avversari politici della sinistra di matrice comunista[13]".

In seguito alle stragi del 1992, nel corso di intercettazioni, vennero registrati pesanti insulti rivolti a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, uccisi da Cosa Nostra. Carnevale, in quelle telefonate intercettate, li chiamava - Falcone e Borsellino, i martiri dell'antimafia - "i Diòscuri", prendendoli in giro e dichiarando che erano "due incapaci, con un livello di professionalità prossimo allo zero".[14] Chiamava Falcone "quel cretino", "faccia da caciocavallo" e aggiungeva: "io i morti li rispetto, ma certi morti no". Aggiungeva: "a me Falcone non è mai piaciuto".[15][16] Poi insinuava che Falcone avesse messo sua moglie, Francesca Morvillo morta anche lei a Capaci, nella corte d'Appello di Palermo per far confermare le condanne che Falcone otteneva in primo grado[17]. Lo accusava di aggiustare i processi, diceva al telefono, per "fregare qualche mafioso". Durante gli interrogatori, a chi gli chiedeva se confermasse o meno tali dichiarazioni, ribadì: "Si si, io contro di loro ho un'avversione che non è venuta meno neanche dopo che la mafia li ha ammazzati".[18]

Alcune recenti vicende di cronaca [modifica]

L'11 novembre 2008 la Corte di Cassazione ha giudicato formalmente non corrette le procedure seguite per la raccolta di diverse centinaia di migliaia di firme per i referendum sull'abolizione dell'ordine dei giornalisti, i finanziamenti pubblici all'editoria e la legge Gasparri, promossi dal comico e attivista italiano Beppe Grillo. Presidente della Corte è Corrado Carnevale, a capo della commissione per il referendum.

http://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Carnevale

fransys
23-06-2009, 20:27
Storture nella magistratura ce ne sono.
Persone non adatte a fare il proprio lavoro ce ne sono.
Problemi legati alla carriera automatica ce ne sono.

Ma a mio parere e' un aspetto fisiologico e certamente non patologio come e' invece lo scempio della politica.

E impressionante e' l'attacco antiliberale e antidemocratico al caposaldo della divisione tra il potere legislativo e quello giudiziario.

tulifaiv
23-06-2009, 20:28
per quanto riguarda mani pulite, un grosso dirigente del ministro degli interni di quel periodo, incontrato per caso in un treno, mi raccontò il vero motivo di quella immensa inchiesta del sistema politico italiano... e la paura di un riforma della giustizia, non c'entrava proprio niente :asd:

spiega spiega http://www.motoclub-tingavert.it/modules/Forums/images/smiles/eusa_think.gif

Anche se mi pare un po' strano che i grossi dirigenti degli Interni si mettano a fare confidenze riguardo a Tangentopoli a sconosciuti incontrati sui treni :mbe:

rgart
23-06-2009, 20:30
ah deve essere questo si

se la magistratura fosse controllata dal popolo si vedrebbero meno sentenze "creative", sentenze "ingiuste-ma-che-ci-vuoi-fare-la-legge-è-così" e piaceri ai politici (che ti ricordo stanno tutti sulle palle alla stragrande maggioranza del popolo)

si lo so anche io che è un progetto praticamente irrealizzabile

ma proprio no... la gente presa a caso è così influenzabile che non gli farei gestire neanche 100 lire... e poi in italia dove abbiamo 6 milioni di analfabeti, e 30 milioni di persone con la terza media :rolleyes:

che bello un magistrato che fa campagna elettorale dicendo che metterà in carcere ogni straniero, oppure data la presenza di bigotti in carcere tutti i culattoni... l'unico decente sarebbe uno che vuole mettere in carcere i puttanieri :asd:

T3d
23-06-2009, 20:33
spiega spiega http://www.motoclub-tingavert.it/modules/Forums/images/smiles/eusa_think.gif

Anche se mi pare un po' strano che i grossi dirigenti degli Interni si mettano a fare confidenze riguardo a Tangentopoli a sconosciuti incontrati sui treni :mbe:

no vabbè, non mi fece nomi e cognomi. mi raccontò dei fattori scatenanti e mi spiegò il background politico-sociale di quegli anni. era insieme alla moglie e mi confermò tutto quanto... non mi sembrò per niente un cazzaro.

tulifaiv
23-06-2009, 21:06
no vabbè, non mi fece nomi e cognomi. mi raccontò dei fattori scatenanti e mi spiegò il background politico-sociale di quegli anni. era insieme alla moglie e mi confermò tutto quanto... non mi sembrò per niente un cazzaro.

e qual era il background sociopolitico?

T3d
23-06-2009, 21:13
e qual era il background sociopolitico?

la caduta del muro di berlino e la fine dei finanziamenti dell'urss al pci, convinse il congresso degli stati uniti a giudicare non più necessario il flusso di soldi che arrivava alla dc del tempo.
al ché gli apparati mastodontici politici del tempo si ritrovarono senza la terra sotto i piedi e cominciò l'era delle tangenti per finanziare il sistema. solo che le tangenti provenivano dal privato e nel privato c'era grossa concorrenza per appalti e favori pubblici. quindi gli scontenti spifferavano tutto alla magistratura che si ritrovò tutto d'un colpo delazioni su interi apparati politici corrotti.
il resto è storia.

questo in due parole, sicuramente sarà stato molto più complesso. ah, mi disse pure che il pci non era per niente estraneo al sistema, solo che per qualche motivo si salvò da tutte le inchieste.

questo per dovere di cronaca :)

ConteZero
23-06-2009, 21:20
la caduta del muro di berlino e la fine dei finanziamenti dell'urss al pci, convinse il congresso degli stati uniti a giudicare non più necessario il flusso di soldi che arrivava alla dc del tempo.
al ché gli apparati mastodontici politici del tempo si ritrovarono senza la terra sotto i piedi e cominciò l'era delle tangenti per finanziare il sistema. solo che le tangenti provenivano dal privato e nel privato c'era grossa concorrenza per appalti e favori pubblici. quindi gli scontenti spifferavano tutto alla magistratura che si ritrovò tutto d'un colpo delazioni su interi apparati politici corrotti.
il resto è storia.

questo in due parole, sicuramente sarà stato molto più complesso. ah, mi disse pure che il pci non era per niente estraneo al sistema, solo che per qualche motivo si salvò da tutte le inchieste.

questo per dovere di cronaca :)

Il PCI aveva problemi molto minori... da Mosca nel passato arrivavano direttamente i lingotti d'oro, ed i soldi nel PCI c'erano (anche perché i soldi venivano usati solo per il partito, nessuno vi accedeva per uso personale).

Insomma era un partito più "serio" (anche per necessità perché era inviso a molti).

Ser21
23-06-2009, 21:24
la caduta del muro di berlino e la fine dei finanziamenti dell'urss al pci, convinse il congresso degli stati uniti a giudicare non più necessario il flusso di soldi che arrivava alla dc del tempo.
al ché gli apparati mastodontici politici del tempo si ritrovarono senza la terra sotto i piedi e cominciò l'era delle tangenti per finanziare il sistema. solo che le tangenti provenivano dal privato e nel privato c'era grossa concorrenza per appalti e favori pubblici. quindi gli scontenti spifferavano tutto alla magistratura che si ritrovò tutto d'un colpo delazioni su interi apparati politici corrotti.
il resto è storia.

questo in due parole, sicuramente sarà stato molto più complesso. ah, mi disse pure che il pci non era per niente estraneo al sistema, solo che per qualche motivo si salvò da tutte le inchieste.

questo per dovere di cronaca :)

Questa parte è più che versosimile,anzi direi che a grandi linee è stato il faro degli anni di tangentopoli....
Cmq il PCI non fu estraneo alle tangenti,non ricordo quale fu lo scandalo in cui fu coinvolto ma ricordo distintamente che ci furono personaggi minori indagati.

T3d
23-06-2009, 21:35
aggiungo qualcos'altro su quella splendida chiacchierata.

il tizio era un signore molto distinto e la cosa che mi sorprese di più fu la grossa fiducia che riponeva nelle nuove generazioni, generazioni cresciute nell'era dell'informatica e della globalizzazione. mi raccontava che negli anni sessanta settanta e ottanta, le notizie e paragoni con l'estero non si facevano in materia legislativa. eravamo grossi compartimenti stagni e, al di là dei grossi temi, non passava nient'altro.
quindi era convinto che la giovane democrazia italiana era rimasta in stand by per 45 anni e che solo dopo il deterioramento delle grandi ideologie sarebbe maturata definitivamente, con l'aiuto dell'europa e della libera circolazione delle persone.

insomma mi confidò la sua grossa fiducia in tutti noi, nuove leve e nuove menti di questa europa. scevri dalle cristallizzazioni della prima repubblica.

fu molto edificante come discussione :)

Ser21
23-06-2009, 21:41
aggiungo qualcos'altro su quella splendida chiacchierata.

il tizio era un signore molto distinto e la cosa che mi sorprese di più fu la grossa fiducia che riponeva nelle nuove generazioni, generazioni cresciute nell'era dell'informatica e della globalizzazione. mi raccontava che negli anni sessanta settanta e ottanta, le notizie e paragoni con l'estero non si facevano in materia legislativa. eravamo grossi compartimenti stagni e, al di là dei grossi temi, non passava nient'altro.
quindi era convinto che la giovane democrazia italiana era rimasta in stand by per 45 anni e che solo dopo il deterioramento delle grandi ideologie sarebbe maturata definitivamente, con l'aiuto dell'europa e della libera circolazione delle persone.

insomma mi confidò la sua grossa fiducia in tutti noi, nuove leve e nuove menti di questa europa. scevri dalle cristallizzazioni della prima repubblica.

fu molto edificante, parlammo per tutto il viaggio e lo ringrazia calorosamente per questo :)

il problema è che la seconda repubblica è nata sulle macerie e il sangue della prima....con tutte le conseguenze che ne derivano...

T3d
23-06-2009, 21:46
il problema è che la seconda repubblica è nata sulle macerie e il sangue della prima....con tutte le conseguenze che ne derivano...

infatti. la questione era incentrata sulla necessità di formare una nuova classe dirigente postideologica, cresciuta in seno all'informazione e alla globalizzazione. insomma, la nostra generazione.

mi disse che quando gli attuali dirigenti, cresciuti politicamente nel secolo scorso e quindi con tutte le limitazioni del caso, si saranno fatti da parte, l'italia conoscerà un rinnovamento culturale e politico che non si è mai avuto dal dopoguerra... anche e sopratutto grazie all'europa.

vedremo :)

ps. ah la moglie era una berlusconiana incallita e litigammo gioiosamente sul tema lodo alfano :asd:

dantes76
23-06-2009, 21:56
L'aternativa sarebbe?

ConteZero
23-06-2009, 21:58
L'aternativa sarebbe?

Ripristiniamo il cavalierato medievale (con diritto d'amministrar giustizia) :asd: