_Magellano_
12-06-2009, 20:09
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AMANDA: NEGLI INTERROGATORI MI CHIAMAVANO STUPIDA BUGIARDA
PERUGIA - Camicetta bianca e pantaloni chiari, capelli raccolti in una coda con un laccetto celeste come le scarpe: Amanda Knox si è presentata così davanti alla Corte d'assise di Perugia che la processa, insieme a Raffale Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher, nel giorno del suo interrogatorio. Ha parlato per circa sei ore, quasi sempre in italiano. Chiudendo con un sorriso e un "sì, grazie" quando il presidente del collegio le ha chiesto se fosse stanca per poi rinviare l'udienza.
Lo ha fatto in un'aula affollata di giornalisti, molti dei quali provenienti da Stati Uniti e Inghilterra, per la prima volta autorizzati alle riprese audio-video delle udienze. Amanda si è presentata nella sala degli Affreschi sorridendo ai suoi difensori, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Poi si è concentrata sul suo interrogatorio. Quando si é seduta sulla poltrona riservata ai testimoni sono scattati una raffica di flash, tanto da costringere il presidente della Corte a intervenire. Foto che hanno colto sul suo viso anche un evidente herpes, forse segno di stress. Prima di cominciare, la giovane di Seattle ha comunque trovato il tempo per simulare con le mani una possibile inquadratura delle telecamere. Ha quindi iniziato a rispondere in inglese assistita da una interprete. Dopo qualche minuto è però passata all'italiano nel quale ha parlato praticamente per l'intera giornata. Con le mani e le braccia inizialmente raccolte sotto al tavolino davanti a sé e poi impegnate a gesticolare.
Quando è stata la volta dei suoi difensori, questi le si sono rivolti dandole del tu. "Perché la conosco da tanto tempo" ha spiegato l'avvocato Ghirga. Pochi gli sguardi incrociati con l'ex fidanzato Raffaele Sollecito, assorto nel prendere appunti e nel parlare con i suoi difensori Giulia Bongiorno e Luca Maori. Biglietti poi passati ai legali. "E' vero, con Amanda è stato amore a prima vista" ha scritto su uno di questi quando la Knox ha fatto riferimento al primo incontro tra i due. In un buon italiano, segnato però dall'accento americano, la Knox ha poi parlato della sua famiglia, dell'amore per la scrittura ("é l'unico modo in cui riesco a esprimermi" ha rivelato) e della volontà di rimanere a Perugia, "perché la città è piccola e le persone sono gentili". In aula ad ascoltarla anche Patrick Lumumba, il musicista tirato in ballo con le sue dichiarazioni ma poi prosciolto, e il padre Curt. "Non potrei essere più orgoglioso di mia figlia" ha commentato alla fine della giornata.
'INSULTATA E PICCHIATA'
Amanda ha sostenuto di essere stata chiamata ripetutamente "stupida bugiarda" durante gli interrogatori sostenuti in questura la notte tra il 5 e il 6 novembre del 2007 prima di essere arrestata. La giovane di Seattle, parlando in italiano, ha spiegato di essersi recata in questura quella sera perché aveva paura di stare sola "perché non avevano trovato chi aveva fatto questa cosa". "Quando ho detto Patrick - ha affermato la Knox - non sapevo se ero colpevole o no. Sapevo solo che non ero là (nella casa del delitto - ndr)". Nessuno dei testi d'accusa sentiti nel processo ha mai parlato di pressioni alla Knox. I pm presenti in aula non hanno voluto finora commentare le dichiarazioni di Amanda. I magistrati starebbero comunque valutando la possibilità di chiedere la trasmissione del verbale di udienza per valutare eventuali reati.
"Una poliziotta mi fece così... due volte": Amanda Knox ha mimato due leggeri colpi con la mano alla nuca quando uno dei suoi difensori le ha chiesto di precisare quanto detto stamani. La giovane ha infatti sostenuto di essere stata picchiata in questura. "Avevo tante persone intorno a me - ha aggiunto - e qualcuno urlava. Mi hanno portato delle cose ma solo dopo che avevo fatto dichiarazioni". "I miei genitori - ha detto ancora la Knox - volevano andassi a casa o da mia zia in Germania ma io non volevo andare via".
"Sotto pressione ho immaginato tante cose": Amanda Knox ha giustificato così le accuse a Patrick Lumumba rispondendo alle domande del legale che rappresenta il musicista come parte civile. Riferendosi agli interrogatori ai quali venne sottoposta prima di essere arrestata ha parlato di "dichiarazioni prese contro la mia volontà". "Tutto ciò che ho detto - ha aggiunto - l'ho detto sotto pressione. Mi è stato suggerito dal pubblico ministero. Loro (il riferimento della domanda era alla polizia - ndr) suggerivano la via". "Sotto pressione - ha detto ancora la Knox - ho immaginato tante cose diverse". "Le ha suggerito la polizia di dire che Meredith aveva fatto sesso la notte dell'omicidio?" ha chiesto l'avvocato Pacelli. "Si" la risposta della Knox. "L'hanno picchiata per farle dire questo?" ha chiesto ancora il legale. "Si" ha replicato Amanda. La Knox ha quindi negato di avere incontrato Patrick Lumumba e di essere stata nella casa del delitto la sera del primo novembre del 2007.
DIFENSORE KNOX, AMANDA E' QUESTA
"Amanda è questa, tanti interessi, tanti studi": l'avvocato Luciano Ghirga, uno dei suoi difensori ha commentato così il lungo interrogatorio di oggi della sua assistita. A chi gli chiedeva come era andata, il legale ha risposto che "non è una partita di calcio e casomai è il primo tempo". "I conti - ha aggiunto - si fanno alla fine. Valuteremo domani dopo il controesame del pm e dell'altra parte civile, che saranno tosti, duri. Siamo comunque soddisfatti di aver scelto di fare l'esame perché per lo meno, grazie alla Corte, Amanda é stata messa in condizioni per molte ore di presentare la sua tesi con assoluta serenità. Non c'é nessuna regia e nessuna preparazione processuale. Lei è così". Riguardo al presunto suggerimento che la Knox ha detto di avere ricevuto dal pm Giuliano Mignini nell'interrogatorio in questura, Ghirga ha sostenuto che "la parola non era bella. Lei voleva dire che ha seguito un ragionamento fatto da altri".
AVV. BONGIORNO, INTERROGATORIO KNOX DOCUMENTO INNOCENZA
Considera "un documento dell'innocenza di Amanda Knox" il suo interrogatorio davanti alla Corte d'assise di Perugia, l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Raffaele Sollecito. "Amanda - ha detto la Bongiorno - ha reso il tipico interrogatorio della persona innocente che non ha paura di nulla"
Ha parlato di "ottimo interrogatorio" l'avvocato Luca Maori, uno dei difensori di Raffaele Sollecito, commentando l'esame di Amanda Knox. "Era stata dipinta finora ragazza sciocca e fatua - ha detto l'avvocato Maori - ed invece è emersa una donna matura che ha raccontato in maniera precisa cosa è successo".
LEGALE KERCHER, AMANDA DIVERSA MA QUALE E' VERA?
"Oggi abbiamo conosciuto una Amanda Knox diversa rispetto a quella delle indagini preliminari" secondo l'avvocato Francesco Maresca che rappresenta come parte civile, insieme a Serena Perna, i familiari di Meredith Kercher. "Abbiamo potuto vedere - ha detto ancora Maresca - la sua tranquillità e il blocco delle emozioni, almeno per me non prevedibile. Di fatto non ci sono molti elementi nuovi rispetto alle contestazioni di indagini. Probabilmente bisogna domandarsi se la vera Amanda Knox è quella di oggi o quella delle indagini preliminari". Riguardo alle pressioni denunciate dalla Knox, l'avvocato Maresca ha sottolineato che "la polizia italiana è libera da condizionamenti e lavora sempre nel pieno rispetto dei diritti della persona".
Ma solo a me da l'impressione di essere lo stereotipo della ragazzina viziata di brava famiglia capace di tutto ma che poi fa la santarellina a scuola e con la famiglia?
Ora figuriamoci se la polizia solo pensasse di non trattare con i guanti bianchi una ragazza statunitense.
AMANDA: NEGLI INTERROGATORI MI CHIAMAVANO STUPIDA BUGIARDA
PERUGIA - Camicetta bianca e pantaloni chiari, capelli raccolti in una coda con un laccetto celeste come le scarpe: Amanda Knox si è presentata così davanti alla Corte d'assise di Perugia che la processa, insieme a Raffale Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher, nel giorno del suo interrogatorio. Ha parlato per circa sei ore, quasi sempre in italiano. Chiudendo con un sorriso e un "sì, grazie" quando il presidente del collegio le ha chiesto se fosse stanca per poi rinviare l'udienza.
Lo ha fatto in un'aula affollata di giornalisti, molti dei quali provenienti da Stati Uniti e Inghilterra, per la prima volta autorizzati alle riprese audio-video delle udienze. Amanda si è presentata nella sala degli Affreschi sorridendo ai suoi difensori, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Poi si è concentrata sul suo interrogatorio. Quando si é seduta sulla poltrona riservata ai testimoni sono scattati una raffica di flash, tanto da costringere il presidente della Corte a intervenire. Foto che hanno colto sul suo viso anche un evidente herpes, forse segno di stress. Prima di cominciare, la giovane di Seattle ha comunque trovato il tempo per simulare con le mani una possibile inquadratura delle telecamere. Ha quindi iniziato a rispondere in inglese assistita da una interprete. Dopo qualche minuto è però passata all'italiano nel quale ha parlato praticamente per l'intera giornata. Con le mani e le braccia inizialmente raccolte sotto al tavolino davanti a sé e poi impegnate a gesticolare.
Quando è stata la volta dei suoi difensori, questi le si sono rivolti dandole del tu. "Perché la conosco da tanto tempo" ha spiegato l'avvocato Ghirga. Pochi gli sguardi incrociati con l'ex fidanzato Raffaele Sollecito, assorto nel prendere appunti e nel parlare con i suoi difensori Giulia Bongiorno e Luca Maori. Biglietti poi passati ai legali. "E' vero, con Amanda è stato amore a prima vista" ha scritto su uno di questi quando la Knox ha fatto riferimento al primo incontro tra i due. In un buon italiano, segnato però dall'accento americano, la Knox ha poi parlato della sua famiglia, dell'amore per la scrittura ("é l'unico modo in cui riesco a esprimermi" ha rivelato) e della volontà di rimanere a Perugia, "perché la città è piccola e le persone sono gentili". In aula ad ascoltarla anche Patrick Lumumba, il musicista tirato in ballo con le sue dichiarazioni ma poi prosciolto, e il padre Curt. "Non potrei essere più orgoglioso di mia figlia" ha commentato alla fine della giornata.
'INSULTATA E PICCHIATA'
Amanda ha sostenuto di essere stata chiamata ripetutamente "stupida bugiarda" durante gli interrogatori sostenuti in questura la notte tra il 5 e il 6 novembre del 2007 prima di essere arrestata. La giovane di Seattle, parlando in italiano, ha spiegato di essersi recata in questura quella sera perché aveva paura di stare sola "perché non avevano trovato chi aveva fatto questa cosa". "Quando ho detto Patrick - ha affermato la Knox - non sapevo se ero colpevole o no. Sapevo solo che non ero là (nella casa del delitto - ndr)". Nessuno dei testi d'accusa sentiti nel processo ha mai parlato di pressioni alla Knox. I pm presenti in aula non hanno voluto finora commentare le dichiarazioni di Amanda. I magistrati starebbero comunque valutando la possibilità di chiedere la trasmissione del verbale di udienza per valutare eventuali reati.
"Una poliziotta mi fece così... due volte": Amanda Knox ha mimato due leggeri colpi con la mano alla nuca quando uno dei suoi difensori le ha chiesto di precisare quanto detto stamani. La giovane ha infatti sostenuto di essere stata picchiata in questura. "Avevo tante persone intorno a me - ha aggiunto - e qualcuno urlava. Mi hanno portato delle cose ma solo dopo che avevo fatto dichiarazioni". "I miei genitori - ha detto ancora la Knox - volevano andassi a casa o da mia zia in Germania ma io non volevo andare via".
"Sotto pressione ho immaginato tante cose": Amanda Knox ha giustificato così le accuse a Patrick Lumumba rispondendo alle domande del legale che rappresenta il musicista come parte civile. Riferendosi agli interrogatori ai quali venne sottoposta prima di essere arrestata ha parlato di "dichiarazioni prese contro la mia volontà". "Tutto ciò che ho detto - ha aggiunto - l'ho detto sotto pressione. Mi è stato suggerito dal pubblico ministero. Loro (il riferimento della domanda era alla polizia - ndr) suggerivano la via". "Sotto pressione - ha detto ancora la Knox - ho immaginato tante cose diverse". "Le ha suggerito la polizia di dire che Meredith aveva fatto sesso la notte dell'omicidio?" ha chiesto l'avvocato Pacelli. "Si" la risposta della Knox. "L'hanno picchiata per farle dire questo?" ha chiesto ancora il legale. "Si" ha replicato Amanda. La Knox ha quindi negato di avere incontrato Patrick Lumumba e di essere stata nella casa del delitto la sera del primo novembre del 2007.
DIFENSORE KNOX, AMANDA E' QUESTA
"Amanda è questa, tanti interessi, tanti studi": l'avvocato Luciano Ghirga, uno dei suoi difensori ha commentato così il lungo interrogatorio di oggi della sua assistita. A chi gli chiedeva come era andata, il legale ha risposto che "non è una partita di calcio e casomai è il primo tempo". "I conti - ha aggiunto - si fanno alla fine. Valuteremo domani dopo il controesame del pm e dell'altra parte civile, che saranno tosti, duri. Siamo comunque soddisfatti di aver scelto di fare l'esame perché per lo meno, grazie alla Corte, Amanda é stata messa in condizioni per molte ore di presentare la sua tesi con assoluta serenità. Non c'é nessuna regia e nessuna preparazione processuale. Lei è così". Riguardo al presunto suggerimento che la Knox ha detto di avere ricevuto dal pm Giuliano Mignini nell'interrogatorio in questura, Ghirga ha sostenuto che "la parola non era bella. Lei voleva dire che ha seguito un ragionamento fatto da altri".
AVV. BONGIORNO, INTERROGATORIO KNOX DOCUMENTO INNOCENZA
Considera "un documento dell'innocenza di Amanda Knox" il suo interrogatorio davanti alla Corte d'assise di Perugia, l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Raffaele Sollecito. "Amanda - ha detto la Bongiorno - ha reso il tipico interrogatorio della persona innocente che non ha paura di nulla"
Ha parlato di "ottimo interrogatorio" l'avvocato Luca Maori, uno dei difensori di Raffaele Sollecito, commentando l'esame di Amanda Knox. "Era stata dipinta finora ragazza sciocca e fatua - ha detto l'avvocato Maori - ed invece è emersa una donna matura che ha raccontato in maniera precisa cosa è successo".
LEGALE KERCHER, AMANDA DIVERSA MA QUALE E' VERA?
"Oggi abbiamo conosciuto una Amanda Knox diversa rispetto a quella delle indagini preliminari" secondo l'avvocato Francesco Maresca che rappresenta come parte civile, insieme a Serena Perna, i familiari di Meredith Kercher. "Abbiamo potuto vedere - ha detto ancora Maresca - la sua tranquillità e il blocco delle emozioni, almeno per me non prevedibile. Di fatto non ci sono molti elementi nuovi rispetto alle contestazioni di indagini. Probabilmente bisogna domandarsi se la vera Amanda Knox è quella di oggi o quella delle indagini preliminari". Riguardo alle pressioni denunciate dalla Knox, l'avvocato Maresca ha sottolineato che "la polizia italiana è libera da condizionamenti e lavora sempre nel pieno rispetto dei diritti della persona".
Ma solo a me da l'impressione di essere lo stereotipo della ragazzina viziata di brava famiglia capace di tutto ma che poi fa la santarellina a scuola e con la famiglia?
Ora figuriamoci se la polizia solo pensasse di non trattare con i guanti bianchi una ragazza statunitense.