Tzor
09-06-2009, 19:31
Dalla Svizzera (Le Matin):
Le scappatelle sessuali e di corruzione di Silvio Berlusconi non lo hanno ancora screditato agli occhi dei i suoi elettori. Questo é deplorevole. L’etica politica è morta e sepolta in Italia?
Il capo del governo è inciampato nei panni sporchi… che ha sporcato lui stesso. A 72 anni, quest’uomo sposato si è mostrato con una ragazza giovanissima, Noemi.
Ma questa vicenda non è bastata a screditarlo. Secondo l’ultimo sondaggio, il suo partito uscirà rafforzato dallo scrutinio europeo. Solo all’estero si inizia seriamente a dubitare delle qualità di dirigente di questo donnaiolo.
È un peccato che tutti gli italiani non ne dubitino anch’essi. Subendo il fascino di quest’uomo che ha racimolato una fortuna colossale, la maggioranza non vuole vedere né sentire niente. Il popolo lo ascolta beatamente e gli crede quando accusa i giudici di essere “comunisti rancorosi”.
È un peccato che gli italiani non si arrabbino mentre il loro paese viene ridicolizzato. Eppure l’Italia è considerata una repubblica delle banane a causa di Berlusconi, i cui affari ambigui danno un’immagine molto negativa della democrazia occidentale.
Infine, è desolante assistere allo stupore provocato presso alcuni dalla sua retorica anti-immigrati, mentre la sua assenza di visione politica è ignorata.
Gli italiani dovrebbero svegliarsi e ascoltare gli avvertimenti provenienti dall’estero. La stampa, anche quella conservatrice, sottolinea “l’inquietante impunità morale” che dilaga nella Penisola e ironizza sul fatto che “Mussolini aveva le sue Camicie nere, Berlusconi le sue ragazze pom-pom”…
http://italiadallestero.info/archives/5946
Dalla Germania (TAZ):
L’opposizione è impotente contro la schiacciante potenza mediatica di Berlusconi
Un presidente del consiglio che si incontra con ragazze minorenni, che poi prende in giro la popolazione riguardo le circostanze di questa curiosa conoscenza: in ogni democrazia europea questo sarebbe bastato per causare le dimissioni del premier o almeno una sua grossa sconfitta elettorale. Ma non in Italia: lì Silvio Berlusconi si rallegra dell’ennesima vittoria. Certo il suo partito, il Popolo delle Libertà, ha perso due punti rispetto al trionfo delle elezioni nazionali dell’anno scorso. Allo stesso tempo, però, questi due punti sono stati guadagnati dalla Lega Nord, il partito xenofobo alleato di Berlusconi.
Impotenti sono stati sia l’opposizione che la stampa critica. Non hanno potuto nulla contro lo schiacciante potere mediatico del premier che – si tratta di una situazione unica in Europa – grazie al suo controllo totale sulla televisione detiene anche il potere d’ interpretare gli scandali che lo riguardano in prima persona. L’opposizione è stata altrettanto impotente rispetto a un elettorato che in gran parte sembra quasi ammirare il capo dello stato per il suo stile – se si vuole usare un eufemismo – amorale sia nella politica che nella vita privata.
E così il vero perdente è proprio il partito democratico (PD), forza d’opposizione. Il partito si trova solo l’uno per cento al di sopra della soglia dichiarata all’interno del partito come minimo assoluto prima delle elezioni.
Essi non possono neanche rallegrarsi del successo dell’ altro partito d’opposizione “L’Italia dei Valori”. Quest’ultimo rivendica, sotto la guida dell’ex-magistrato Antonio Di Pietro, un’opposizione molto più radicale e punta ad un’ulteriore erosione del PD. In questo modo si prospettano accanite discussioni tra i democratici e continua la guerra senza quartiere tra i due partiti d’opposizione. Allo stesso tempo la sinistra radicale – ormai esiliata dal parlamento europeo – continuerà ad accentuare i suoi contrasti, mentre Berlusconi siede più saldo che mai in sella.
http://italiadallestero.info/archives/5954
Dal Regno Unito (The Times):
L’imperatore romano Tiberio era tanto famigerato per le sue scorribande sessuali quanto per i suoi sforzi per tenerle nascoste. Vi ricorda qualcuno?
Benito Mussolini, come è noto, si considerava un nuovo Augusto, una reincarnazione nel XX secolo del primo imperatore di Roma. Sessant’anni dopo (e quasi altrettanto a destra), Silvio Berlusconi sembra ricordare di più il figliastro e successore di Augusto, l’imperatore Tiberio, che governò il mondo romano dall’anno 14 d.C. fino a quando fu soffocato nel suo letto nel 37 d.C. dal Prefetto della Guardia Pretoriana (l’equivalente romano del capo dei servizi segreti).
Voci sui giochini sessuali con i suoi adolescenti prediletti sulle solitarie isole del Mediterraneo sono sicuramente ciò che il Presidente del Consiglio italiano e Tiberio hanno di più interessante in comune. Berlusconi ha scelto la Sardegna come ritiro ricreativo per la sua vecchiaia. Tiberio spese i suoi settant’anni per lo più sull’isola di Capri, nella sua cosiddetta Villa di Giove (una tenuta non troppo dissimile dalla Villa Certosa di Berlusconi, con le sue copiose meraviglie, che vanta una forte sicurezza e una piscina per talassoterapia, tra altri lussi).
Tiberio non doveva preoccuparsi di fotocamere ficcanaso. Ma racconti di ciò che l’imperatore stava facendo sulla sua isola si diffusero presto. Quando andava a fare un bagno, gruppi di ragazzini (i suoi “pesciolini”, come usava chiamarli) gli tenevano compagnia nell’acqua; erano stati educati ad inseguirlo e mordicchiare tra le sue gambe. In altre occasioni, l’anziano imperatore preferiva i piaceri del voyeurismo. Secondo il suo biografo romano Svetonio, “frotte di ragazze e ragazzini, radunati in ogni angolo del suo impero, facevano sesso in tre al suo cospetto, per eccitare i suoi appetiti in declino”. Più probabile, forse, delle voci poco plausibili sulle attività di Berlusconi?
Ma questi racconti sull’immoralità sessuale di Tiberio suggerivano che qualcosa di ancor più marcio era al centro del suo regime politico. Anche qui il paragone con Belusconi è sorprendente - e riposa su qualcosa di più significativo di ciò che quegli antichi o moderni “pesciolini” si dice abbiano fatto. Nell’Italia odierna c’è stata una conquista dei mezzi di comunicazione e una spaventosa repressione della libertà di stampa (nonostante gli sforzi eroici di quotidiani quali La Repubblica per scavare tra i segreti di Berlusconi, l’Italia non gode oggi di una libertà di stampa in alcun normale significato della parola “libertà”). L’Italia antica, sotto Tiberio, vide una simile limitazione della libertà degli storici.
Nell’anno 25 d.C., prima che Tiberio si fosse ritirato nella garconniere di Capri, un certo Cremuzio Cordo fu processato per un nuovo tipo di reato. Aveva scritto una storia in cui aveva lodato come “ultimi veri romani”, Bruto e Cassio, gli assassini di Giulio Cesare (il padre adottivo di Augusto e una delle icone del regime imperiale). In propria difesa, Cordo insistette che le parole sono diverse dalle azioni e che, comunque, molti scrittori precedenti avevano lodato Bruto e Cassio senza incorrere in alcuna pena. Infatti, sia Giulio Cesare sia Augusto, predecessore di Tiberio, avevano tollerato la libertà di parola nelle opere degli storici.
Tiberio non attaccò apertamente Cordo, ma seguì il processo nei suoi confronti e ne ascoltò la difesa, guardandolo severamente. Cordo colse il messaggio, se ne andò e si lasciò morire di fame. Anche i senatori, supini e sempre più disposti a fare il gioco sporco del regime repressivo, colsero il messaggio. Votarono che i libri di Cordo fossero dati alle fiamme. Esattamente allo stesso modo, l’elettorato italiano sembra essere preparato a sostenere Berlusconi (la sua popolarità è al momento l’invidia della maggior parte dei leader Occidentali, nonostante alcune gaffe imbarazzanti, le ragazze e il rimprovero pubblico della Regina).
In risposta ad un nuovo attacco di Berlusconi, Ezio Mauro, editore de La Repubblica, ha recentemente affermato: “Quando i potenti di turno non spiegano qualcosa, il giornalismo ha un lavoro da svolgere”. Cordo sarebbe stato d’accordo. A Roma, gli storici avevano un lavoro da fare, che Tiberio e i suoi seguaci cercarono di ridurre al silenzio.
Cordo non fu l’unico a soffrire. Uno dei peggiori aspetti del regno di Tiberio fu la crescente corruzione del sistema giudiziario. In Italia, Berlusconi è miracolosamente (e con l’aiuto di una legge sull’immunità) sfuggito ai processi, mentre suoi ex consulenti, come David Mills, sono stati condannati alla reclusione. Nella Roma di Tiberio, gli “informatori” (una versione privata, “for-profit”, della polizia segreta) fecero fortuna attraverso false accuse di tradimento contro gli innocenti. Anche qui ex consiglieri, colpevoli o innocenti, furono tra le vittime. Nel 31 d.C., Seiano, in precedenza braccio destro di Tibero, fu condannato dal Senato e strangolato a morte. Ne seguì una sanguinosa epurazione deli amici di Seiano.
Lo stesso Tiberio restò al sicuro - almeno finché il capo della Guardia Pretoriana, che aveva sostituito Seiano, decise che era ora di accelerare l’ascesa al trono imperiale dello squilibrato Caligola per mezzo di un cuscino opportunamente posizionato sulla faccia del vecchio imperatore.
Mussolini commise alcuni crimini terribili sotto lo stendardo del primo imperatore Augusto (l’ultimo, e forse il più evidente dei quali fu quello di aver raso al suolo gran parte della città medievale di Roma per riporare alla luce i resti degli originari monumenti augustei). L’immagine dell’imperatore Tiberio fa presagire un futuro anche più cupo per la politica italiana sotto Berlusconi.
Eppure alla fine, anche se è ormai troppo tardi per le vittime immediate, gli errori possono essere corretti, o almeno la situazione ribaltata. Quando Tacito - il più grande tra gli storici Romani - discusse il regno di Tibero, il suo eroe fu ovviamente Cremuzio Cordo. Cordo non era stato soltanto una tragica vittima del regno del terrore di Tiberio, ma anche un modello per tutti gli storici successivi, che erano determinati a raccontare la verità. Come spiega Tacito, alcune copie della storia di Cordo furono nascoste e sopravvissero alle fiamme; inoltre, come egli sostiene, “la persecuzione delle menti libere non fa che aumentarne l’influenza”.Lo stesso potrebbe rivelarsi vero per l’imperatore Berlusoni e il suo Cordo, l’editore de La Repubblica.
Mary Beard è Professoressa di cultura greca e romana all’università di Cambridge.
http://italiadallestero.info/archives/5933
Sempre dal Regno Unito (Financial Times):
E’ il momento degli indovinelli (e la domanda vale 10 punti): quale piccante 18enne rovina famiglie, come viene chiamata dai giornali scandalistici europei, ha recentemente fatto questa storica affermazione: “Voglio fare la showgirl. Ma mi interessa anche la politica. Sono flessibile”.
Si, è Noemi Letizia, l’adolescente al centro della richiesta di divorzio avanzata contro il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, dalla moglie, Veronica Lario. Leggendo l’intervista concessa da Noemi al quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno (“Canto spesso con Papi Silvio al piano, oppure facciamo karaoke”) è difficile decidere per chi essere più dispiaciuti: per la Lario, per l’ex fidanzato di Noemi Gino Flaminio oppure per tutti i 60 milioni di italiani.
Flaminio ha tutte le ragioni per sentirsi trattato ingiustamente. Ha raccontato di essere uscito con Noemi per 16 o 17 mesi: “Era una storia seria”. Fino a quando, 6 mesi fa, lei ha ricevuto una telefonata improvvisa dal Presidente del Consiglio. Probabilmente Flaminio un giorno si consolerò dicendo di stare meglio senza la volatile Noemi. Dall’altra parte i sondaggi mostrano che gli italiani sembrano determinati a stare con Berlusconi, il cui gradimento rimane eccezionalmente alto a oltre un anno da quando è diventato Presidente del Consiglio per la terza volta in 15 anni.
Gli avversari di Berlusconi, sia in Italia sia all’estero, diventano rossi di rabbia quando vedono come riesce a cavarsela. Meno di due settimane fa un tribunale di Milano ha stabilito che David Mills, un avvocato inglese condannato nel 1997 per avere accettato una mazzetta da 600.000 dollari, ha testimoniato il falso per proteggere Berlusconi e la sua finanziaria Fininvest. In qualunque altro paese europeo uno scandalo di queste dimensioni avrebbe fatto cadere il Presidente del Consiglio in meno tempo di quello che ci vuole a dire “Papi”. Ma non in Italia, dove l’anno scorso Berlusconi è riuscito a far passare un provvedimento parlamentare che gli garantisce l’immunità da qualsiasi procedimento legale.
Naturalmente il premier nega d’aver commesso qualsiasi illecito e dice che è tutto un complotto dei giudici di sinistra finalizzato a distruggere la sua carriera politica. Questo deprimente rituale fatto di accuse e contro accuse tra Berlusconi e la magistratura va avanti da molti anni e non mostra nessun segno di voler finire.
In ogni caso, nel tribunale dell’opinione pubblica c’è chi considera sorprendente che Berlusconi ancora non sia stato ritenuto colpevole di essere il peggiore timoniere dell’economia italiana dal 1945. La sua prima e breve esperienza di governo nel 1994 non ha prodotto nessun risultato. I suoi cinque anni al potere dal 2001 al 2006 sono ricordati principalmente per il fallimento nell’introdurre quelle riforme di cui l’Italia ha un disperato bisogno per essere competitiva nella zona euro. Adesso Berlusconi presiede a un declino che il Fondo Monetario Internazionale ritiene possa fare dell’Italia l’unico paese della zona euro a subire tre anni consecutivi di recessione, dal 2008 al 2010.
Sono ancora più preoccupanti le stime della Commissione Europea: si prospetta che il debito pubblico italiano salirà fino al 116% del prodotto interno lordo entro il 2010. In altre parole l’Italia tornerà indietro fino alla fine degli anni ’90. Noemi o non Noemi, questo è il vero peccato di Berlusconi.
http://italiadallestero.info/archives/5936
Ormai non mi scandalizzo neanche più. Me ne sono fatto una ragione. Ci sarà da ridere tra 50 anni quando si dovrà giustificare il motivo per il quale quest'uomo abbia avuto il consenso della maggior parte degli italiani per più di 10 anni. :stordita:
Le scappatelle sessuali e di corruzione di Silvio Berlusconi non lo hanno ancora screditato agli occhi dei i suoi elettori. Questo é deplorevole. L’etica politica è morta e sepolta in Italia?
Il capo del governo è inciampato nei panni sporchi… che ha sporcato lui stesso. A 72 anni, quest’uomo sposato si è mostrato con una ragazza giovanissima, Noemi.
Ma questa vicenda non è bastata a screditarlo. Secondo l’ultimo sondaggio, il suo partito uscirà rafforzato dallo scrutinio europeo. Solo all’estero si inizia seriamente a dubitare delle qualità di dirigente di questo donnaiolo.
È un peccato che tutti gli italiani non ne dubitino anch’essi. Subendo il fascino di quest’uomo che ha racimolato una fortuna colossale, la maggioranza non vuole vedere né sentire niente. Il popolo lo ascolta beatamente e gli crede quando accusa i giudici di essere “comunisti rancorosi”.
È un peccato che gli italiani non si arrabbino mentre il loro paese viene ridicolizzato. Eppure l’Italia è considerata una repubblica delle banane a causa di Berlusconi, i cui affari ambigui danno un’immagine molto negativa della democrazia occidentale.
Infine, è desolante assistere allo stupore provocato presso alcuni dalla sua retorica anti-immigrati, mentre la sua assenza di visione politica è ignorata.
Gli italiani dovrebbero svegliarsi e ascoltare gli avvertimenti provenienti dall’estero. La stampa, anche quella conservatrice, sottolinea “l’inquietante impunità morale” che dilaga nella Penisola e ironizza sul fatto che “Mussolini aveva le sue Camicie nere, Berlusconi le sue ragazze pom-pom”…
http://italiadallestero.info/archives/5946
Dalla Germania (TAZ):
L’opposizione è impotente contro la schiacciante potenza mediatica di Berlusconi
Un presidente del consiglio che si incontra con ragazze minorenni, che poi prende in giro la popolazione riguardo le circostanze di questa curiosa conoscenza: in ogni democrazia europea questo sarebbe bastato per causare le dimissioni del premier o almeno una sua grossa sconfitta elettorale. Ma non in Italia: lì Silvio Berlusconi si rallegra dell’ennesima vittoria. Certo il suo partito, il Popolo delle Libertà, ha perso due punti rispetto al trionfo delle elezioni nazionali dell’anno scorso. Allo stesso tempo, però, questi due punti sono stati guadagnati dalla Lega Nord, il partito xenofobo alleato di Berlusconi.
Impotenti sono stati sia l’opposizione che la stampa critica. Non hanno potuto nulla contro lo schiacciante potere mediatico del premier che – si tratta di una situazione unica in Europa – grazie al suo controllo totale sulla televisione detiene anche il potere d’ interpretare gli scandali che lo riguardano in prima persona. L’opposizione è stata altrettanto impotente rispetto a un elettorato che in gran parte sembra quasi ammirare il capo dello stato per il suo stile – se si vuole usare un eufemismo – amorale sia nella politica che nella vita privata.
E così il vero perdente è proprio il partito democratico (PD), forza d’opposizione. Il partito si trova solo l’uno per cento al di sopra della soglia dichiarata all’interno del partito come minimo assoluto prima delle elezioni.
Essi non possono neanche rallegrarsi del successo dell’ altro partito d’opposizione “L’Italia dei Valori”. Quest’ultimo rivendica, sotto la guida dell’ex-magistrato Antonio Di Pietro, un’opposizione molto più radicale e punta ad un’ulteriore erosione del PD. In questo modo si prospettano accanite discussioni tra i democratici e continua la guerra senza quartiere tra i due partiti d’opposizione. Allo stesso tempo la sinistra radicale – ormai esiliata dal parlamento europeo – continuerà ad accentuare i suoi contrasti, mentre Berlusconi siede più saldo che mai in sella.
http://italiadallestero.info/archives/5954
Dal Regno Unito (The Times):
L’imperatore romano Tiberio era tanto famigerato per le sue scorribande sessuali quanto per i suoi sforzi per tenerle nascoste. Vi ricorda qualcuno?
Benito Mussolini, come è noto, si considerava un nuovo Augusto, una reincarnazione nel XX secolo del primo imperatore di Roma. Sessant’anni dopo (e quasi altrettanto a destra), Silvio Berlusconi sembra ricordare di più il figliastro e successore di Augusto, l’imperatore Tiberio, che governò il mondo romano dall’anno 14 d.C. fino a quando fu soffocato nel suo letto nel 37 d.C. dal Prefetto della Guardia Pretoriana (l’equivalente romano del capo dei servizi segreti).
Voci sui giochini sessuali con i suoi adolescenti prediletti sulle solitarie isole del Mediterraneo sono sicuramente ciò che il Presidente del Consiglio italiano e Tiberio hanno di più interessante in comune. Berlusconi ha scelto la Sardegna come ritiro ricreativo per la sua vecchiaia. Tiberio spese i suoi settant’anni per lo più sull’isola di Capri, nella sua cosiddetta Villa di Giove (una tenuta non troppo dissimile dalla Villa Certosa di Berlusconi, con le sue copiose meraviglie, che vanta una forte sicurezza e una piscina per talassoterapia, tra altri lussi).
Tiberio non doveva preoccuparsi di fotocamere ficcanaso. Ma racconti di ciò che l’imperatore stava facendo sulla sua isola si diffusero presto. Quando andava a fare un bagno, gruppi di ragazzini (i suoi “pesciolini”, come usava chiamarli) gli tenevano compagnia nell’acqua; erano stati educati ad inseguirlo e mordicchiare tra le sue gambe. In altre occasioni, l’anziano imperatore preferiva i piaceri del voyeurismo. Secondo il suo biografo romano Svetonio, “frotte di ragazze e ragazzini, radunati in ogni angolo del suo impero, facevano sesso in tre al suo cospetto, per eccitare i suoi appetiti in declino”. Più probabile, forse, delle voci poco plausibili sulle attività di Berlusconi?
Ma questi racconti sull’immoralità sessuale di Tiberio suggerivano che qualcosa di ancor più marcio era al centro del suo regime politico. Anche qui il paragone con Belusconi è sorprendente - e riposa su qualcosa di più significativo di ciò che quegli antichi o moderni “pesciolini” si dice abbiano fatto. Nell’Italia odierna c’è stata una conquista dei mezzi di comunicazione e una spaventosa repressione della libertà di stampa (nonostante gli sforzi eroici di quotidiani quali La Repubblica per scavare tra i segreti di Berlusconi, l’Italia non gode oggi di una libertà di stampa in alcun normale significato della parola “libertà”). L’Italia antica, sotto Tiberio, vide una simile limitazione della libertà degli storici.
Nell’anno 25 d.C., prima che Tiberio si fosse ritirato nella garconniere di Capri, un certo Cremuzio Cordo fu processato per un nuovo tipo di reato. Aveva scritto una storia in cui aveva lodato come “ultimi veri romani”, Bruto e Cassio, gli assassini di Giulio Cesare (il padre adottivo di Augusto e una delle icone del regime imperiale). In propria difesa, Cordo insistette che le parole sono diverse dalle azioni e che, comunque, molti scrittori precedenti avevano lodato Bruto e Cassio senza incorrere in alcuna pena. Infatti, sia Giulio Cesare sia Augusto, predecessore di Tiberio, avevano tollerato la libertà di parola nelle opere degli storici.
Tiberio non attaccò apertamente Cordo, ma seguì il processo nei suoi confronti e ne ascoltò la difesa, guardandolo severamente. Cordo colse il messaggio, se ne andò e si lasciò morire di fame. Anche i senatori, supini e sempre più disposti a fare il gioco sporco del regime repressivo, colsero il messaggio. Votarono che i libri di Cordo fossero dati alle fiamme. Esattamente allo stesso modo, l’elettorato italiano sembra essere preparato a sostenere Berlusconi (la sua popolarità è al momento l’invidia della maggior parte dei leader Occidentali, nonostante alcune gaffe imbarazzanti, le ragazze e il rimprovero pubblico della Regina).
In risposta ad un nuovo attacco di Berlusconi, Ezio Mauro, editore de La Repubblica, ha recentemente affermato: “Quando i potenti di turno non spiegano qualcosa, il giornalismo ha un lavoro da svolgere”. Cordo sarebbe stato d’accordo. A Roma, gli storici avevano un lavoro da fare, che Tiberio e i suoi seguaci cercarono di ridurre al silenzio.
Cordo non fu l’unico a soffrire. Uno dei peggiori aspetti del regno di Tiberio fu la crescente corruzione del sistema giudiziario. In Italia, Berlusconi è miracolosamente (e con l’aiuto di una legge sull’immunità) sfuggito ai processi, mentre suoi ex consulenti, come David Mills, sono stati condannati alla reclusione. Nella Roma di Tiberio, gli “informatori” (una versione privata, “for-profit”, della polizia segreta) fecero fortuna attraverso false accuse di tradimento contro gli innocenti. Anche qui ex consiglieri, colpevoli o innocenti, furono tra le vittime. Nel 31 d.C., Seiano, in precedenza braccio destro di Tibero, fu condannato dal Senato e strangolato a morte. Ne seguì una sanguinosa epurazione deli amici di Seiano.
Lo stesso Tiberio restò al sicuro - almeno finché il capo della Guardia Pretoriana, che aveva sostituito Seiano, decise che era ora di accelerare l’ascesa al trono imperiale dello squilibrato Caligola per mezzo di un cuscino opportunamente posizionato sulla faccia del vecchio imperatore.
Mussolini commise alcuni crimini terribili sotto lo stendardo del primo imperatore Augusto (l’ultimo, e forse il più evidente dei quali fu quello di aver raso al suolo gran parte della città medievale di Roma per riporare alla luce i resti degli originari monumenti augustei). L’immagine dell’imperatore Tiberio fa presagire un futuro anche più cupo per la politica italiana sotto Berlusconi.
Eppure alla fine, anche se è ormai troppo tardi per le vittime immediate, gli errori possono essere corretti, o almeno la situazione ribaltata. Quando Tacito - il più grande tra gli storici Romani - discusse il regno di Tibero, il suo eroe fu ovviamente Cremuzio Cordo. Cordo non era stato soltanto una tragica vittima del regno del terrore di Tiberio, ma anche un modello per tutti gli storici successivi, che erano determinati a raccontare la verità. Come spiega Tacito, alcune copie della storia di Cordo furono nascoste e sopravvissero alle fiamme; inoltre, come egli sostiene, “la persecuzione delle menti libere non fa che aumentarne l’influenza”.Lo stesso potrebbe rivelarsi vero per l’imperatore Berlusoni e il suo Cordo, l’editore de La Repubblica.
Mary Beard è Professoressa di cultura greca e romana all’università di Cambridge.
http://italiadallestero.info/archives/5933
Sempre dal Regno Unito (Financial Times):
E’ il momento degli indovinelli (e la domanda vale 10 punti): quale piccante 18enne rovina famiglie, come viene chiamata dai giornali scandalistici europei, ha recentemente fatto questa storica affermazione: “Voglio fare la showgirl. Ma mi interessa anche la politica. Sono flessibile”.
Si, è Noemi Letizia, l’adolescente al centro della richiesta di divorzio avanzata contro il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, dalla moglie, Veronica Lario. Leggendo l’intervista concessa da Noemi al quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno (“Canto spesso con Papi Silvio al piano, oppure facciamo karaoke”) è difficile decidere per chi essere più dispiaciuti: per la Lario, per l’ex fidanzato di Noemi Gino Flaminio oppure per tutti i 60 milioni di italiani.
Flaminio ha tutte le ragioni per sentirsi trattato ingiustamente. Ha raccontato di essere uscito con Noemi per 16 o 17 mesi: “Era una storia seria”. Fino a quando, 6 mesi fa, lei ha ricevuto una telefonata improvvisa dal Presidente del Consiglio. Probabilmente Flaminio un giorno si consolerò dicendo di stare meglio senza la volatile Noemi. Dall’altra parte i sondaggi mostrano che gli italiani sembrano determinati a stare con Berlusconi, il cui gradimento rimane eccezionalmente alto a oltre un anno da quando è diventato Presidente del Consiglio per la terza volta in 15 anni.
Gli avversari di Berlusconi, sia in Italia sia all’estero, diventano rossi di rabbia quando vedono come riesce a cavarsela. Meno di due settimane fa un tribunale di Milano ha stabilito che David Mills, un avvocato inglese condannato nel 1997 per avere accettato una mazzetta da 600.000 dollari, ha testimoniato il falso per proteggere Berlusconi e la sua finanziaria Fininvest. In qualunque altro paese europeo uno scandalo di queste dimensioni avrebbe fatto cadere il Presidente del Consiglio in meno tempo di quello che ci vuole a dire “Papi”. Ma non in Italia, dove l’anno scorso Berlusconi è riuscito a far passare un provvedimento parlamentare che gli garantisce l’immunità da qualsiasi procedimento legale.
Naturalmente il premier nega d’aver commesso qualsiasi illecito e dice che è tutto un complotto dei giudici di sinistra finalizzato a distruggere la sua carriera politica. Questo deprimente rituale fatto di accuse e contro accuse tra Berlusconi e la magistratura va avanti da molti anni e non mostra nessun segno di voler finire.
In ogni caso, nel tribunale dell’opinione pubblica c’è chi considera sorprendente che Berlusconi ancora non sia stato ritenuto colpevole di essere il peggiore timoniere dell’economia italiana dal 1945. La sua prima e breve esperienza di governo nel 1994 non ha prodotto nessun risultato. I suoi cinque anni al potere dal 2001 al 2006 sono ricordati principalmente per il fallimento nell’introdurre quelle riforme di cui l’Italia ha un disperato bisogno per essere competitiva nella zona euro. Adesso Berlusconi presiede a un declino che il Fondo Monetario Internazionale ritiene possa fare dell’Italia l’unico paese della zona euro a subire tre anni consecutivi di recessione, dal 2008 al 2010.
Sono ancora più preoccupanti le stime della Commissione Europea: si prospetta che il debito pubblico italiano salirà fino al 116% del prodotto interno lordo entro il 2010. In altre parole l’Italia tornerà indietro fino alla fine degli anni ’90. Noemi o non Noemi, questo è il vero peccato di Berlusconi.
http://italiadallestero.info/archives/5936
Ormai non mi scandalizzo neanche più. Me ne sono fatto una ragione. Ci sarà da ridere tra 50 anni quando si dovrà giustificare il motivo per il quale quest'uomo abbia avuto il consenso della maggior parte degli italiani per più di 10 anni. :stordita: