Mythical Ork
08-06-2009, 22:24
8/6/2009 (21:40) - ELEZIONI EUROPPE - PREFERENZE
La grande carica degli italiani alla Ue
Da Emanuele Filiberto alla Matera:
promossi e bocciati al voto europeo
TORINO - Passata la notte dei dati elettorali, il risveglio è più o meno amaro non solo per i risultati ottenuti dai partiti, ma anche e soprattutto per la conta delle preferenze che assegna il lasciapassare per il seggio all’Europarlamento. Scocca così l’ora delle promozioni e delle bocciature eccellenti; dei ritorni in pista dei vecchi cavalli di razza che avevano saltato un giro; delle new entry che a suon di voti mettono a tacere gli scettici o chi pensava che la loro fosse soltanto una candidatura di bandiera. Saliranno così a bordo dell’aereo per Strasburgo Ciriaco De Mita e Clemente Mastella; Barbara Matera, Laura Comi e Debora Serracchiani; Luigi De Magistris e Sonia Alfano; mentre resteranno a terra il principe Emanuele Filiberto e Gianni Rivera. Altri dovranno attendere il gioco delle opzioni dei candidati eletti in più circoscrizioni per sapere se riusciranno a rappresentare l’Italia nel consesso europeo, mentre per alcuni si tratterà soltanto di aspettare ancora qualche giorno, per dare modo agli eletti che decideranno di restare in Italia di formalizzare la loro scelta.
È il caso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, risultato primo in tutte le 5 circoscrizioni dove guidava la lista per il Popolo della libertà, per complessivi 2 milioni 706mila 791 voti di preferenza. Ma anche del ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, secondo nella circoscrizione Nord-Ovest con 223.428 voti. Qui gli eletti del Pdl saranno quindi, nell’ordine: Mario Mauro, indicato da Berlusconi durante la campagna elettorale come candidato italiano per la presidenza dell’Europarlamento; l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini; Vito Bonsignore, che si piazza tra Laura Comi e Licia Ronzulli, al centro di polemiche nella fase della preparazione delle liste. Poi Carlo Fidanza, mentre chiudono l’elenco Cristiana Muscardini e Iva Zanicchi, che beneficiano delle rinunce di Berlusconi e La Russa.
Nel Nord-Est, sempre dopo il premier, il Pdl elegge Elisabetta Gardini, Sergio Berlato, Lia Sartori e Antonio Canciani. Da definire il quinto deputato, visto che sono parlamentari italiani Giovanni Collino, Michaela Biancofiore, Alberto Balboni e Maurizio Paniz che seguono in graduatoria. Spera quindi Fiorella Rigon. Scendendo al centro il Popolo delle libertà elegge Roberta Angelilli, Marco Scurria, Alfredo Antoniozzi, Alfredo Pallone e Potito Salatto, mentre Paolo Bartolozzi entrerà a Strasburgo grazie alla rinuncia di Berlusconi. Resta fuori per ora Stefano Zappalà.
Al Sud, subito dopo il presidente del Consiglio, due donne: l’ex annunciatrice Rai Barbara Matera, ed Erminia Mazzoni, deputata dell’Udc per due legislature. Poi Aldo Patriciello ed il ritorno di Clemente Mastella, quindi Enzo Rivellini, Raffaele Baldassarre e Sergio Silvestris. Rispescaggio per Salvatore Tatarella, fratello del compianto Pinuccio. Infine nelle Isole viene eletto Giovanni La Via, mentre Salvatore Iacolino sarà europarlamentare sempre grazie alla rinuncia di Berlusconi.
I deputati del Pd a Strasburgo saranno invece 21, tutti eletti già da stasera, visto che non ci saranno da attendere opzioni e rinunce: nel Nord-Ovest Sergio Cofferati, Patrizia Toia, Antonio Panzeri, Gianluca Susta e Francesca Balzani. Nel Nord-Est exploit di Debora Serracchiani, candidata dopo il j’accuse di cui si rese protagonista all’assemblea dei circoli del Pd, all’indomani dell’elezione alla segreteria di Dario Franceschini: 144.558 i voti ottenuti, dei quali quasi 74mila avuti in Friuli, diecimila in più di Berlusconi. Dopo di lei Vittorio Prodi, il capolista Luigi Berlinguer e Salvatore Caronna.
Al Centro sfonda quota 400mila (400.502 per la precisione) l’ex anchorman del Tg 1 David Sassoli. Staccatissimi Silvia Costa (117.043), l’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici (102.519), Guido Milana, Francesco De Angelis e Roberto Gualtieri. Al Sud disco verde per Andrea Cozzolino, Gianni Pittella, Paolo De Castro e Mario Pirillo; nelle Isole per Rita Borsellino (229.981 preferenze) e Rosario Crocetta.
Nell’Italia dei Valori fa il pieno di voti l’ex magistrato Luigi De Magistris, salito alla ribalta per le inchieste denominate «Why not» e «Poseidon» e per le polemiche che ne seguirono, primo davanti anche ad Antonio Di Pietro nelle circoscrizioni Nord-Ovest (86.194), Nord-Est (71.172), Centro (88.701) e Sud (115.834), mentre nelle Isole si piazza al terzo posto (33.616), dietro Di Pietro e Leoluca Orlando. Con lui approderà a Strasburgo sicuramente Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe ucciso dalla mafia: terza nel Nord-Ovest (28.104), nel Nord-Est (26.011), nel Centro (31.264), nel Sud (29.626), quarta nelle Isole (27.166).
In attesa del gioco delle opzioni e con Di Pietro, e probabilmente anche Orlando, che resteranno nel Parlamento italiano, in diversi sperano nel seggio da eurodeputato: nel Nord-Ovest, dove l’Idv avrà due seggi, sono in corsa Gianni Vattimo (14.951 preferenze) e il giornalista Carlo Vulpio (8.791), quinto al Centro dopo Niccolò Rinaldi (11.914), dove da assegnare c’è un posto.
Nel Nord-Est, dove l’Idv ottiene un seggio, in lizza Andrea Zanoni, quarto a quota 11.283; al Sud, dopo De Magistris, Di Pietro e Alfano, ci sono Vincenzo Iovine (21.489) e il sociologo Pino Arlacchi (20.199); nelle Isole attende Giommaria Uggias, quinto con 17.401 voti.
Tutti definiti gli eletti dell’Udc, dove si segnala il ritorno di Ciriaco De Mita, primo nella circoscrizione Sud con 56.442 preferenze, dopo un testa a testa con Gino Trematerra, fermo a 55.171. L’ex segretario Dc a Strasburgo ritroverà come detto Clemente Mastella, ma non Peppino Gargani, che per ora non ottiene la riconferma con il Pdl, fermandosi al decimo posto su otto disponibili.
Tornando ai centristi elezione per Magdi Cristiano Allam, primo nel Nord-Ovest con 39.637 voti; Tiziano Motti, 18.354 preferenze nel Nord-Est; per il leader del Movimento per la Vita Carlo Casini, 43.020 voti nel Centro. Nelle Isole plebiscito per Francesco Saverio Romano (110.488), che però potrebbe lasciare il posto ad Antonello Antinoro, secondo a quota 70.924.
Emanuele Filiberto di Savoia invece non riesce a ripetere il successo di ’Ballando sotto le stellè, pur arrivando alle spalle di Allam con 22.420 voti. Neanche un posto in panchina per Gianni Rivera, che nella circoscrizione Centro arriva solo sesto a quota 7.626.
Diversi nodi da sciogliere invece in casa Lega. Nel Nord-Ovest Mario Borghezio, Fiorello Provera e Francesco Speroni sono pronti a partire per Strasburgo. Rimarrà in Italia invece Umberto Bossi (primo a quota 172.866) e anche Matteo Salvini, secondo con 70.021 preferenze, e salito alla ribalta per la proposta di riservare vagoni per i milanesi nella metro dovrebbe restare in Italia. Sperano quindi Oreste Rossi e Sonia Viale. Nel Nord Est, risultano eletti Lorenzo Fontana e Giancarlo Scottà, mentre Mara Bizzotto potrebbe usufruire della rinuncia di Bossi, come pure Claudio Morganti al Centro, dove potrebbe rientrare in gioco anche Gabriella Stella per l’opzione al Nord-Ovest di Borghezio. Infine sarà Herbert Dorfmann il rappresentante in Europa della Svp.
Fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200906articoli/44450girata.asp
La grande carica degli italiani alla Ue
Da Emanuele Filiberto alla Matera:
promossi e bocciati al voto europeo
TORINO - Passata la notte dei dati elettorali, il risveglio è più o meno amaro non solo per i risultati ottenuti dai partiti, ma anche e soprattutto per la conta delle preferenze che assegna il lasciapassare per il seggio all’Europarlamento. Scocca così l’ora delle promozioni e delle bocciature eccellenti; dei ritorni in pista dei vecchi cavalli di razza che avevano saltato un giro; delle new entry che a suon di voti mettono a tacere gli scettici o chi pensava che la loro fosse soltanto una candidatura di bandiera. Saliranno così a bordo dell’aereo per Strasburgo Ciriaco De Mita e Clemente Mastella; Barbara Matera, Laura Comi e Debora Serracchiani; Luigi De Magistris e Sonia Alfano; mentre resteranno a terra il principe Emanuele Filiberto e Gianni Rivera. Altri dovranno attendere il gioco delle opzioni dei candidati eletti in più circoscrizioni per sapere se riusciranno a rappresentare l’Italia nel consesso europeo, mentre per alcuni si tratterà soltanto di aspettare ancora qualche giorno, per dare modo agli eletti che decideranno di restare in Italia di formalizzare la loro scelta.
È il caso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, risultato primo in tutte le 5 circoscrizioni dove guidava la lista per il Popolo della libertà, per complessivi 2 milioni 706mila 791 voti di preferenza. Ma anche del ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, secondo nella circoscrizione Nord-Ovest con 223.428 voti. Qui gli eletti del Pdl saranno quindi, nell’ordine: Mario Mauro, indicato da Berlusconi durante la campagna elettorale come candidato italiano per la presidenza dell’Europarlamento; l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini; Vito Bonsignore, che si piazza tra Laura Comi e Licia Ronzulli, al centro di polemiche nella fase della preparazione delle liste. Poi Carlo Fidanza, mentre chiudono l’elenco Cristiana Muscardini e Iva Zanicchi, che beneficiano delle rinunce di Berlusconi e La Russa.
Nel Nord-Est, sempre dopo il premier, il Pdl elegge Elisabetta Gardini, Sergio Berlato, Lia Sartori e Antonio Canciani. Da definire il quinto deputato, visto che sono parlamentari italiani Giovanni Collino, Michaela Biancofiore, Alberto Balboni e Maurizio Paniz che seguono in graduatoria. Spera quindi Fiorella Rigon. Scendendo al centro il Popolo delle libertà elegge Roberta Angelilli, Marco Scurria, Alfredo Antoniozzi, Alfredo Pallone e Potito Salatto, mentre Paolo Bartolozzi entrerà a Strasburgo grazie alla rinuncia di Berlusconi. Resta fuori per ora Stefano Zappalà.
Al Sud, subito dopo il presidente del Consiglio, due donne: l’ex annunciatrice Rai Barbara Matera, ed Erminia Mazzoni, deputata dell’Udc per due legislature. Poi Aldo Patriciello ed il ritorno di Clemente Mastella, quindi Enzo Rivellini, Raffaele Baldassarre e Sergio Silvestris. Rispescaggio per Salvatore Tatarella, fratello del compianto Pinuccio. Infine nelle Isole viene eletto Giovanni La Via, mentre Salvatore Iacolino sarà europarlamentare sempre grazie alla rinuncia di Berlusconi.
I deputati del Pd a Strasburgo saranno invece 21, tutti eletti già da stasera, visto che non ci saranno da attendere opzioni e rinunce: nel Nord-Ovest Sergio Cofferati, Patrizia Toia, Antonio Panzeri, Gianluca Susta e Francesca Balzani. Nel Nord-Est exploit di Debora Serracchiani, candidata dopo il j’accuse di cui si rese protagonista all’assemblea dei circoli del Pd, all’indomani dell’elezione alla segreteria di Dario Franceschini: 144.558 i voti ottenuti, dei quali quasi 74mila avuti in Friuli, diecimila in più di Berlusconi. Dopo di lei Vittorio Prodi, il capolista Luigi Berlinguer e Salvatore Caronna.
Al Centro sfonda quota 400mila (400.502 per la precisione) l’ex anchorman del Tg 1 David Sassoli. Staccatissimi Silvia Costa (117.043), l’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici (102.519), Guido Milana, Francesco De Angelis e Roberto Gualtieri. Al Sud disco verde per Andrea Cozzolino, Gianni Pittella, Paolo De Castro e Mario Pirillo; nelle Isole per Rita Borsellino (229.981 preferenze) e Rosario Crocetta.
Nell’Italia dei Valori fa il pieno di voti l’ex magistrato Luigi De Magistris, salito alla ribalta per le inchieste denominate «Why not» e «Poseidon» e per le polemiche che ne seguirono, primo davanti anche ad Antonio Di Pietro nelle circoscrizioni Nord-Ovest (86.194), Nord-Est (71.172), Centro (88.701) e Sud (115.834), mentre nelle Isole si piazza al terzo posto (33.616), dietro Di Pietro e Leoluca Orlando. Con lui approderà a Strasburgo sicuramente Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe ucciso dalla mafia: terza nel Nord-Ovest (28.104), nel Nord-Est (26.011), nel Centro (31.264), nel Sud (29.626), quarta nelle Isole (27.166).
In attesa del gioco delle opzioni e con Di Pietro, e probabilmente anche Orlando, che resteranno nel Parlamento italiano, in diversi sperano nel seggio da eurodeputato: nel Nord-Ovest, dove l’Idv avrà due seggi, sono in corsa Gianni Vattimo (14.951 preferenze) e il giornalista Carlo Vulpio (8.791), quinto al Centro dopo Niccolò Rinaldi (11.914), dove da assegnare c’è un posto.
Nel Nord-Est, dove l’Idv ottiene un seggio, in lizza Andrea Zanoni, quarto a quota 11.283; al Sud, dopo De Magistris, Di Pietro e Alfano, ci sono Vincenzo Iovine (21.489) e il sociologo Pino Arlacchi (20.199); nelle Isole attende Giommaria Uggias, quinto con 17.401 voti.
Tutti definiti gli eletti dell’Udc, dove si segnala il ritorno di Ciriaco De Mita, primo nella circoscrizione Sud con 56.442 preferenze, dopo un testa a testa con Gino Trematerra, fermo a 55.171. L’ex segretario Dc a Strasburgo ritroverà come detto Clemente Mastella, ma non Peppino Gargani, che per ora non ottiene la riconferma con il Pdl, fermandosi al decimo posto su otto disponibili.
Tornando ai centristi elezione per Magdi Cristiano Allam, primo nel Nord-Ovest con 39.637 voti; Tiziano Motti, 18.354 preferenze nel Nord-Est; per il leader del Movimento per la Vita Carlo Casini, 43.020 voti nel Centro. Nelle Isole plebiscito per Francesco Saverio Romano (110.488), che però potrebbe lasciare il posto ad Antonello Antinoro, secondo a quota 70.924.
Emanuele Filiberto di Savoia invece non riesce a ripetere il successo di ’Ballando sotto le stellè, pur arrivando alle spalle di Allam con 22.420 voti. Neanche un posto in panchina per Gianni Rivera, che nella circoscrizione Centro arriva solo sesto a quota 7.626.
Diversi nodi da sciogliere invece in casa Lega. Nel Nord-Ovest Mario Borghezio, Fiorello Provera e Francesco Speroni sono pronti a partire per Strasburgo. Rimarrà in Italia invece Umberto Bossi (primo a quota 172.866) e anche Matteo Salvini, secondo con 70.021 preferenze, e salito alla ribalta per la proposta di riservare vagoni per i milanesi nella metro dovrebbe restare in Italia. Sperano quindi Oreste Rossi e Sonia Viale. Nel Nord Est, risultano eletti Lorenzo Fontana e Giancarlo Scottà, mentre Mara Bizzotto potrebbe usufruire della rinuncia di Bossi, come pure Claudio Morganti al Centro, dove potrebbe rientrare in gioco anche Gabriella Stella per l’opzione al Nord-Ovest di Borghezio. Infine sarà Herbert Dorfmann il rappresentante in Europa della Svp.
Fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200906articoli/44450girata.asp