View Full Version : In Afghanistan si inizia a fare sul serio
Dopo un paio di attacchi subiti negli scorsi giorni e respinti senza tanti convenevoli ...
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=354892
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=60438&sez=HOME_NELMONDO
Dopo il blitz di ieri ...
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=356203
Si inizia a stanarli ...
http://www.dedalonews.it/it/index.php/06/2009/afghanistan-operazione-afghano-italiana-a-bala-murgab/
Forza ragazzi! :)
Del tutto inutile se non si convince l'uomo comune afgano che il taliban NON vuole il suo bene.
first register
05-06-2009, 18:04
Che bello in vista delle elezioni presidenziali sono stati uccisi 280 insorti rifugiati nei loro covi.
Che bello i soldati italiani insieme alle forze di sicurezza afgane hanno ucciso 280 talebani in pochi giorni.
Avanti così ragazzi, esportiamo la Libertà.
:fagiano:
killercode
05-06-2009, 18:08
Del tutto inutile se non si convince l'uomo comune afgano che il taliban NON vuole il suo bene.
non sò perchè ma questa frase mi ricorda qualcosa
dantes76
05-06-2009, 18:22
significa che stanno bruciando tutti i campi per la produzione di coca e "erba"???
I TALEBANI USANO GRANATE AL FOSFORO BIANCO
L’inchiesta del Pentagono sulle vittime civili registrate nei villaggi di Gany Abad e Gerani nei raids aerei del 4 maggio ha confermato l’uccisione di 20 o 30 persone e di una sessantina di talebani che utilizzavano la popolazione come scudi umani. “Da parte degli insorti c'è stato un piano deliberato per creare vittime civili'” ha dichiarato il colonnello Greg Julian, portavoce del comando USA di Bagram rispondendo alle accuse rivolte agli USA di aver provocato la morte di un numero compreso tra 95 e 147 civili. Numeri che in questi casi vengono spesso gonfiati per aumentare gli indennizzi pagati dalle autorità militari: 2.000 dollari per ogni morto e 1.000 per ogni ferito. Smentite con forza anche le accuse e di aver impiegato armi al fosforo bianco per colpire le abitazioni civili, formulate da fonti mediche afgane che avevano riscontrato ustioni particolari sui corpi di alcuni cadaveri e rilanciate da alcune organizzazioni umanitarie internazionali. In realtà i talebani impiegano da tempo molte granate e proiettili al fosforo bianco di diversa origine, utilizzate anche contro la popolazione a scopo terroristico come ha documentato un rapporto presentato dal comando USA relativo solo al settore orientale dell’Afghanistan e contenente 44 casi nei quali sono stati impiegati proiettili da mortaio o razzi di questo tipo contro obiettivi militari e villaggi o nei quali sono stati rinvenuti ordigni WP (White Phosphorus) ini depositi di armi sequestrati ai talebani. L’ultimo caso risale al 18 maggio quando i talebani hanno bombardato con mortai da 82 millimetri un avamposto nella provincia orientale di Paktika mentre due giorni prima, nella provincia di Bamyan, le truppe della Nato hanno trovato un deposito di armi contenente anche alcuni proiettili da mortaio al fosforo bianco di calibro non in uso alle forze occidentali. Casi documentati con ampio materiale fotografico ma che non hanno avuto risonanza presso le organizzazioni umanitarie che di vittime civili e armi “proibite” sembrano interessarsi solo se possono accusare gli americani.
http://www.analisidifesa.it/anno10/numero99/testata/ita/indice.htm
http://cca.analisidifesa.it/resources/image/resource_kpdcyiugwieaqwntjsou400X300.jpg
:)
Se può farlo israele perché non dovrebbero usarle anche i talebani? :asd:
quelarion
05-06-2009, 22:54
Che bello in vista delle elezioni presidenziali sono stati uccisi 280 insorti rifugiati nei loro covi.
Che bello i soldati italiani insieme alle forze di sicurezza afgane hanno ucciso 280 talebani in pochi giorni.
Avanti così ragazzi, esportiamo la Libertà.
:fagiano:
No, noi siamo in missione di pace, quindi mentre gli afgani si scannavano coi talebani i nostri cercavano di farli ragionare un pochino...
aletlinfo
05-06-2009, 23:11
Blitz dei corpi speciali italiani che hanno catturato quattro capi talebani ricercati dalla Nato. E per la prima volta viene resa nota, dal quartier generale della missione Isaf a Kabul, un’operazione del genere. In realtà secondo quanto appurato dal Giornale, solo nell’ultimo semestre sono circa una dozzina i ricercati della Nato catturati dai nostri nell’Afghanistan occidentale, il settore dov’è schierata la gran parte dei 3100 militari italiani presenti nel paese.
un pizzico di orgoglio per quello che stanno facendo i nostri :sperem:
jpjcssource
06-06-2009, 00:16
Finalmente direi, anche se comunque i nostri soldati stanno facendo grandi cose da tempo nonostante lo status di "missione di pace" costringa le autorità a pubblicizzare poco le azioni militari...
Del tutto inutile se non si convince l'uomo comune afgano che il taliban NON vuole il suo bene.
È ovvio che bisogna convincere la popolazione civile, però questo genere di operazioni li indeboliscono il che è solo un bene.
Afghanistan, razzo contro italiani
Colpita base Bala Morgab, nessun ferito
Un razzo da 107 millimetri è stato lanciato contro la base che ospita anche i militari italiani a Bala Morgab, nell'ovest dell'Afghanistan. L'ordigno sarebbe caduto all'interno della recinzione, senza provocare feriti. Sarebbe stato invece danneggiato un deposito di carburante in dotazione a militari Usa. I paracadutisti italiani hanno risposto con tiri di mortaio che avrebbero "neutralizzato" la postazione nemica.
Un episodio analogo si era già verificato venerdì, ma il razzo non aveva centrato la base. In entrambi i casi immediata è stata la reazione dei paracadutisti italiani, che hanno risposto con tiri di mortaio da 120 millimetri.
Ormai da diverse settimane sono in corso operazioni dell'esercito afghano nella provincia di Bala Morgab, un'area finora in mano ai talebani, e i paracadutisti della Folgore stanno supportando gli afghani in questi interventi finalizzati a riconquistare il controllo del territorio. La resistenza è però molto forte e frequenti sono gli scontri a fuoco, in alcuni casi vere e proprie battaglie durante le quali anche militari italiani sono rimasti feriti, sempre in modo non grave.
quelarion
07-06-2009, 16:05
Afghanistan, razzo contro italiani
Colpita base Bala Morgab, nessun ferito
Un razzo da 107 millimetri è stato lanciato contro la base che ospita anche i militari italiani a Bala Morgab, nell'ovest dell'Afghanistan. L'ordigno sarebbe caduto all'interno della recinzione, senza provocare feriti. Sarebbe stato invece danneggiato un deposito di carburante in dotazione a militari Usa. I paracadutisti italiani hanno risposto con tiri di mortaio che avrebbero "neutralizzato" la postazione nemica.
Un episodio analogo si era già verificato venerdì, ma il razzo non aveva centrato la base. In entrambi i casi immediata è stata la reazione dei paracadutisti italiani, che hanno risposto con tiri di mortaio da 120 millimetri.
Ormai da diverse settimane sono in corso operazioni dell'esercito afghano nella provincia di Bala Morgab, un'area finora in mano ai talebani, e i paracadutisti della Folgore stanno supportando gli afghani in questi interventi finalizzati a riconquistare il controllo del territorio. La resistenza è però molto forte e frequenti sono gli scontri a fuoco, in alcuni casi vere e proprie battaglie durante le quali anche militari italiani sono rimasti feriti, sempre in modo non grave.
interessante l'uso della parola "neutralizzato"... :asd:
Comunque ordinaria amministrazione per una guerra...
significa che stanno bruciando tutti i campi per la produzione di coca e "erba"???
Coca in Afghanistan? :mbe:
Non è che ti confondi col papavero da oppio? :D
svarionman
07-06-2009, 16:13
Bah....ormai non mi ricordo neanche più perchè siamo lì.
dario fgx
07-06-2009, 18:32
mi ricordo di un servizio visto in tarda serata su rai 2
intervistavano un capitano della polizia locale nel suo fortino tutto bucherellato dai proiettili, diceva che ogni volta che i talebani attaccavano lui chiamava la base italiana vicina ma che i rinforzi o non arrivavano o arrivavno tardi.
Con tutto il rispetto mi ricordano i carabinieri del mio paese.
:rolleyes:
zerothehero
07-06-2009, 18:36
Che bello in vista delle elezioni presidenziali sono stati uccisi 280 insorti rifugiati nei loro covi.
Che bello i soldati italiani insieme alle forze di sicurezza afgane hanno ucciso 280 talebani in pochi giorni.
Avanti così ragazzi, esportiamo la Libertà.
:fagiano:
Ti dispiace se i nostri soldati ammazzano i taliban?
Spiega.. :fagiano:
Io trovo che sia una notizia assolutamente positiva.
Bala Morghab e dintorni sono un aerea molto particolare, si trova vicino al confine nord, che è il crocevia per i commerci di oppio, quindi l'attività dei signori della droga è piuttosto intensa, e nel contempo essendo un area che era stata trascurata da ISAF per lungo tempo si pullulata di talebani in fuga dalle aree meridionali, sottoposte alle pressioni inglesi e canadesi.
L'estate scorsa i militari italiani (in concorso con gli spagnoli e aiutati dagli americani) hanno piantato una base operativa avanzata a Bala Morghab, rompendo le palle sia ai trafficanti che ai talebani che avevano le loro zone sicure. Spessissimo ci sono contatti appena le pattuglie escono dal perimetro, insomma un bel posticino di merda.
Negli ultimi tempi l'attività ostile si era fatta molto intensa, culminata con la battaglia di qualche giorno fa, e l'assalto alla FOB 2 giorni dopo, era logico che sarebbero state messe in piedi delle operazioni per neutralizare le cellule operanti nell' area, di certo non si poteva continuare a tollerare una situazione del genere. A giudicare dall' ultimo attacco con i razzi, sembra che i barbuti non abbiano più voglia di andare a rompre le balle di persona....
Il soldato più grave è fuori pericolo :)
Bell'articolo di approfondimento
Afghanistan, i nostri parà sono nel bel mezzo dell'offensiva contro i Taliban
Undici giugno: 3 militari italiani vengono feriti in uno scontro a fuoco con le forze talebane a Shewan, circa 20 km da Farah, capoluogo della provincia. I militari del 187° reggimento Folgore, supportati dai carri "Dardo" del 1° Reggimento Bersaglieri, vengono attaccati sulla strada 517, quella che porta a Bala Boluk, direzione nord-est, mentre effettuano un’operazione di controllo stradale. Rispondono al fuoco. Neutralizzano la minaccia. Infliggono agli insorti perdite "non quantificate". Ma che vengono definite "ingenti". Solo nella notte precedente, nella stessa zona, un convoglio era stato attaccato mentre rientrava da un’operazione, condotta congiuntamente alle forze di sicurezza afgane, di "rastrellamento". Tradotta dal "militarese" significa che un’intera area, precedentemente individuata dalle forze di intelligence presenti nell’area, era stata delimitata, circondata e poi "bonificata" dagli insorti presenti al suo interno.
Bala Morghab, 9 giugno: vengono colpiti due elicotteri A129 Mangusta italiani, intervenuti in soccorso alle forze di sicurezza afgane, impegnate in uno scontro a fuoco con le forze insorgenti per il controllo dell’area. Stesso copione: i Mangusta tenevano "impegnate" le forze insorgenti, mentre da terra si effettuava un’operazione "a tenaglia", circondando le forze insorgenti e neutralizzandole. I caduti tra gli insurgets sono circa 80. Almeno quelli accertati. E sono solo gli ultimi casi.
È ormai da qualche settimana, infatti, che ogni giorno, da quelle zone, si ha notizia di scontri a fuoco in cui vengono coinvolti i militari italiani. L’inizio dell’escalation coincide più o meno con l’avvicendamento nella zona tra la Brigata Alpina Julia e la Brigata Folgore, presente qui da inizio maggio. I motivi sono molti. E diversi.
Con l’arrivo della stagione estiva si sciolgono le nevi sui passi di frontiera: si riaprono le vie di comunicazione con il Turkmenistan a nord per ciò che riguarda la zona di Bala Morghab, e con il Pakistan a sud per ciò che riguarda Farah. Si avvicina anche il giorno delle elezioni in Afghanistan, in programma per il 20 agosto: i molteplici oppositori politici del governo Karzai hanno tutto l’interesse a destabilizzare una situazione già incerta politicamente.
Ma, soprattutto, le forze di sicurezza afgane si stanno spingendo laddove finora non si erano mai spinte. Ed è questa la vera novità. Se fino a qualche tempo fa, infatti, erano i militari della Coalizione, e tra questi gli italiani, a doversi difendere dagli attacchi degli insorti, a doversi guardare dalle trappole esplosive poste lungo le strade e dagli attacchi suicidi dei kamikaze, ora la situazione è completamente ribaltata.
Obiettivo fondamentale della presenza Nato in Afghanistan è mettere le forze di sicurezza afgane in condizione di riprendere il pieno controllo del territorio. L’obiettivo è perseguito attraverso programmi di addestramento, realizzato dagli OMLT, Operational and Mentor Liaison Team. Danno all’esercito afgano, composto soprattutto da ex combattenti mujaeddin, una disciplina militare, concetti di tattica e strategia. E poi li supportano nelle operazioni "sul campo".
Attualmente i fronti caldi nell’ovest dell’Afghanistan, la zona a responsabilità italiana, sono proprio Farah e Bala Morghab, dove l’Italia ha due Fob, due basi operative avanzate, piccoli avamposti da cui, gradualmente, si cerca di allargare la porzione di territorio sotto controllo governativo.
Bala Morghab si trova a circa 180 km a nordest di Herat, nella provincia di Badghis. All’interno della Fob "Todd" ci sono circa 100 italiani, e poi spagnoli, americani e afgani. La zona è sensibile. E molto instabile. Ma strategica. Il confine con il Turkmenistan dista solo pochi chilometri. Fino a qualche tempo fa attraverso quel confine passava qualsiasi tipo di traffico illecito, dalle armi alla droga. E poi, a pochi chilometri, sempre nella stessa provincia, c’è Gormach, tradizionale roccaforte talebana. Insomma la Nato, che sta cercando di espandersi verso nordest anche per ricongiungere Herat a Mazar-i-Sharif, zona a responsabilità tedesca, inizia a dare seriamente fastidio a più di qualcuno. Che evidentemente non vuole mollare il controllo delle arterie di comunicazione che attraversano la zona, come il tratto della Ring Road (il cerchio di asfalto che, come un anello, percorre tutto il Paese) che passa proprio da Bala Morghab. Ecco perché non è corretto parlare di talebani, bensì di insurgents, quel neologismo coniato per ricomprendere quanti, in Afghanistan, per motivi diversi, combattono contro le "forze regolari".
Situazione simile a Farah, zona a sud dell’area ovest sotto comando italiano. Anche a Farah c’è una Fob, così come a Bala Boluk, pochi chilometri a nordest di Farah. Anche qui gli italiani sono in supporto alle forze afgane. Ma più che di insurgents qui si parla più propriamente di talebani. Quelli che provengono dal sud, che si infiltrano dal Pakistan, e che vengono spinti verso nord dalla massiccia presenza americana nella caldissima zona di Helmand. E anche qui le forze di sicurezza afgane stanno cercando di riconquistare il controllo del territorio e delle principali vie di comunicazione: come la 517, la strada che collega proprio Farah a Bala Boluk, la stessa dove ieri sono stati attaccati i militari italiani.
Insomma, il fronte è caldo per gli italiani presenti nell’ovest dell’Afghanistan. E da dove giungono, finalmente, notizie su ciò che realmente sta accadendo. Senza troppa censura.
http://www.loccidentale.it/articolo/i+par%C3%A0+italiani+in+afghanistan+si+trovano+nel+mezzo+di+un+fronte+molto+caldo.0073100
L'agguato di stamani ai nostri paracadutisti, evacuati in elicottero e ricoverati all'ospedale di Farah, è l'ultimo di una serie di attacchi che dall'inizio di maggio si sono fatti quasi quotidiani anche nella regione ovest, a comando italiano, soprattutto in due province: quella di Badghis, a nord, e quella di Farah, a sud.
Ma anche nell'area di Kabul, dove pure sono presenti altri paracadutisti del 186mo , non sono mancati gli attacchi.
Questi i fatti più rilevanti :
2 MAGGIO - Spari contro un elicottero militare italiano, nell'ovest: qualche foro sulla carlinga, ma nessun ferito.
3 MAGGIO - Ad Herat una ragazzadi 13 anni muore in seguito ai colpi di arma da fuoco sparati da un mitragliere italiano contro la vettura su cui viaggiava, che non si era fermata ai segnali di alt.
12 MAGGIO - Razzi contro un distaccamento di carabinieri ad Adraskan, nell'ovest. Il bersaglio viene mancato di 300 metri.
14 MAGGIO - Nella valle di Mushai, vicino a Kabul, viene preso di mira un convoglio italiano composto da tre veicoli Lince. I paracadutisti del 186mo rispondono al fuoco e nessuno rimane ferito. Solo un mezzo viene danneggiato.
16 MAGGIO - Attacco ad una pattuglia del 183mo a due chilometri dalla base di Bala Morgab, nella provincia di Badghis. Danni solo ai mezzi.
21 MAGGIO - Mentre nella base di Bala Morgab è in corso una visita del comandante di Isaf - accompagnato dal generale Rosario Castellano, comandante del contingente italiano - una sparatoria divampa in un villaggio a cinque chilometri di stanza. Ferito un paracadutista del 183mo: un proiettile gli trapassa un braccio.
28 MAGGIO - Spari contro un elicottero della Marina militare, con a bordo il generale Castellano. I colpi sono stati schivati grazie all'abilità dei piloti.
29 MAGGIO - A Bala Morgab, sotto controllo del Colonnello Tuzzolino, comandasnte del "Nembo" va in scena una vera e propria battaglia tra le forze afgane e gli insorgenti. La Folgore, il cui aiuto è richiesto dagli afgani, viene attaccata con razzi e colpi di mortaio durante un'azione finalizzata a riprendere il controllo del territorio: tre paracadutisti del Nembo rimangono feriti, neutralizzati 25 insorti. Feriti anche tre soldati afghani, mentre quattro vengono catturati dal nemico e risultano dispersi.
31 MAGGIO - Attaccata la base di Bala Morgab, presidiata dal 183mo Nembo con mortai e armi automatiche. I mortaisti del 183mo rispondono colpendo le postazioni nemiche, che vengono distrutte, grazie alla collaborazione dei colleghi del 185mo Rao, precedentemente infiltrati in profondità per proteggere i loro colleghi individuando le sorgenti di fuocvo ostile.
3 GIUGNO - Operazione notturna delle forze speciali afgane e degli incursori del Nono Reggimento a Farah, zona di competenza del 187mo reggimento, al comando del Colonnello Toscani De Col: catturati quattro ribelli che non oppongono resistenza. Sequestrato anche un ingente quantitativo di oppio.
6 GIUGNO. Un razzo viene sparato contro la base che ospita il Nembo a Bala Morgab. Un deposito di carburante prende fuoco.
Non si registrano feriti gravi.
9 GIUGNO - Una pattuglia di paracadutisti del 186mo viene presa di mira nella valle di Mushai, a circa 30 chilometri da Kabul. I militari italiani rispondono al fuoco, "neutralizzando la minaccia": nessun ferito.
10 GIUGNO - E' di ieri l'ultima battaglia, a Bala Morgab, che ha visto contrapposti militari afghani e italiani da un lato e taleban dall'altro: due elicotteri Mangusta , dei quatro schierati, sono stati colpiti, ma non ci sono stati feriti tra gli italiani, mentre sono state "ingenti" le perdite tra gli insorti.
Se può farlo israele perché non dovrebbero usarle anche i talebani? :asd:
chissà chi ha dato quelle armi ai talebani .. .:stordita:
Ma farci gli affari nostri proprio no, eh?
Poi se fanno qualche attentato in italia non lamentiamoci.
immagini dalla FOB todd riprese il giorno della prima battaglia il 29 maggio
al minuto 6:00 l'arrivo del primo parà ferito
http://www.youtube.com/watch?v=uKpKHSoVXYc
Afghanistan, colpito blindato italiano. Nessun ferito tra i parà
Roma - (Adnkronos) - Un ordigno 'ied' è esploso al passaggio di un 'Lince', impegnato in attività di bonifica del terreno. Fonti militari: "Una reazione all'intensificarsi delle nostre attività"
Roma, 22 giu. (Adnkronos) - Nessun ferito stamattina tra i parà italiani nell'esplosione di un ordigno 'ied' (improvised explosive device) che ha colpito al suo passaggio un veicolo blindato 'Lince' alle 8.30 (le 6 in Italia), impegnato in attività di 'route clearance' (bonifica del terreno), nel corso di una operazione congiunta con unità dell'esercito afghano nel distretto di Chahar Asiab a circa 20 km a sud di Kabul. Lo confermano all'ADNKRONOS fonti militari del Comando italiano a Kabul.
Il blindato, appartenente all'8° Reggimento Genio guastatori della 'Folgore', di stanza a Legnano, ha resistito all'esplosione, senza provocare danni ai militari a bordo. Le fonti militari escludono che l'episodio sia da mettere in relazione con l'attacco di ieri alla base americana di Bagram, a 40 km a nord di Kabul, nel quale ieri sono rimasti uccisi due militari statunitensi. Piuttosto, rilevano le fonti, si tratta di reazioni degli insorti all'intensificarsi, a partire dallo scorso aprile, delle attività congiunte condotte da unità italiane e militari dell'esercito afghano nei distretti di Chahar Asiab e Musay, a sud della capitale Kabul, che hanno fatto registrare "un aumento degli scontri a fuoco". In una di queste operazioni fu ucciso il comandante degli insorti del distretto di Musay.
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In Lince è un portento ... su di esso dopo svariati attentati non vi è stata nessuna vittima.
ATTACCO ALLA PATTUGLIA DEL 186mo A MUSAHI. PARLANO I PROTAGONISTI
PARMA- Ecco la testimonianza diretta autorizzata dal Comando ISAF ,dei paracadutisti del 186mo che sono stati attaccati alcuni giorni orsono a Musahi:
Ecco la versione del Caporal Maggiore Capo G.P., 30 anni, comandante della squadra che nella notte tra l'8 e il 9 giugno è stata attaccata a 35 km a sud di Kabul.
"Gli insorti hanno subito iniziato a far fuoco contro i "Lince" con gli AK-47 mentre i mitraglieri di bordo rispondevano. Il mio primo pensiero è stato portare fuori i miei uomini dalla "killing zone" e rispondere in modo più efficace al fuoco.
Intanto avvertivo la sala operativa della base avanzata e richiedevo rinforzi e il fuoco illuminante dei mortai. Nessuna paura ma la consapevolezza di una grande responsabilità: eliminare la minaccia e garantire la sicurezza dei miei paracadutisti." Il Primo caporal maggiore Proprio mentre i mezzi stanno uscendo dalla zona dell'imboscata per reagire altri colpi di rpg esplodono a pochi metri dall'ultimo mezzo.
Il Primo Caporal Maggiore I.C., 23 anni, sta rispondendo al fuoco contro le postazioni degli insorti da cui si stagliano nel buio le lingue di fuoco tracciate dai proiettili. "Stavo chino sulla mia MG (mitragliatrice pesante, ndr) a battere i miliziani che ci tendevano l'imboscata quando sono stato investito da un improvviso e fortissimo spostamento d'aria che strappava via la mitragliatrice dal suo supporto e la faceva cadere a terra. Ero come stordito. Un forte dolore al braccio destro. Ma non potevo perdere tempo. Mentre da dentro il mezzo il mio collega mi passava il fucile per riprendere a fare fuoco un terzo colpo di rpg si abbatteva ai piedi del mezzo provocando uno smottamento del terreno che faceva adagiare il Lince su un fianco al lato della carreggiata."
E' in questo momento che lo scontro a fuoco si fa più aspro. Gli insorti si avvicinano sparando a poche decine di metri dal blindato quando sopra le loro teste esplodono i proiettili illuminati da 120mm lanciati dalla base avanzata che permettono ai paracadutisti di distinguere chiaramente la minaccia venuta allo scoperto e a neutralizzarla. Sul luogo dello scontro intanto è arrivata un'altra pattuglia di paracadutisti.
Il Maresciallo N.M., 28 anni,coamndante dell'unità , commenta a caldo "Stavamo attivando un OP (posto di osservazione, ndr) quando abbiamo visto sotto di noi esplosioni e le scie rosse dei traccianti che squarciavano la notte. Abbiamo subito capito che i nostri erano stati attaccati. Nel giro di pochi minuti eravamo già sul posto a dar manforte ai colleghi della 14^ compagnia. Appena arrivati abbiamo messo in sicurezza il blindato che si era fermato e ci siamo apprestati a fornire aiuto ai colleghi coinvolti nella battaglia. Fortunatamente solo uno dei mitraglieri presentava dolore al braccio, ma niente di serio.
Il blindato "Lince" aveva incassato bene i proiettili nemici che gli avevano procurato solo pochi graffi. E i paracadutisti presenti avevano risposto al fuoco con coraggio e determinazione vanificando l'attacco e neutralizzando la minaccia." Nel giro di 30 giorni questi soldati hanno già reagito a due duri attacchi. Il primo appena ricevute le consegne della base al centro della valle dove tra il 2006 e oggi sono caduti 5 Alpini e altri ne sono rimasti feriti. Il Colonnello "Capisco perfettamente che la cosa susciti emozione", conclude il Colonnello Aldo Zizzo, "ma questo è perché i miei paracadutisti, in ottemperanza a quanto richiesto dal comando di ISAF, sono sempre fuori dalla base per contrastare la pericolosa presenza di insorti nei distretti di Musahi e Chahar Asiab. Agli insorti interessa libertà di manovra per i loro traffici e per continuare le loro attività criminali contro la popolazione.
Non gli interessa che noi qui costruiamo scuole, cliniche , distribuiamo aiuti. Anzi, questo li indebolisce agli occhi della popolazione locale che ci vede invece con favore."
dantes76
22-06-2009, 20:43
ATTACCO ALLA PATTUGLIA DEL 186mo A MUSAHI. PARLANO I PROTAGONISTI
Non gli interessa che noi qui costruiamo scuole, cliniche , distribuiamo aiuti. Anzi, questo li indebolisce agli occhi della popolazione locale che ci vede invece con favore."
infatti la droga e la cosa che gli interessa.. ma a quanto vedo non interessa a noi
lo_straniero
22-06-2009, 20:49
Cosa succede se vi dico che una morte di un soldato non mi fa ne caldo ne freddo?
Tanto è inutile che stiano li...le cose non cambiano e non cambieranno...non li considero portatori di pace ecc...anzi l'incontrario
AFGHANISTAN: ATTACCO A PATTUGLIA ITALIANA, MILITARE SOTTO CHOC
sabato 27 giugno 2009
Un Lince danneggiato. Spari anche durante fare recupero mezzo. Roma, 27 giu. - Una pattuglia italiana è stata attaccata questa mattina a circa 40 chilometri da Farah, nella parte meridionale dell'ovest dell'Afghanistan. Un militare ha subito un trauma da esplosione ed è sotto choc, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. Secondo quanto appreso da Apcom, un veicolo Lince è rimasto danneggiato. Durante la fase di recupero del mezzo, ha avuto luogo un breve scontro a fuoco che non ha provocato feriti tra i militari italiani.
Prima un'esplosione distrugge un Lince, poi spari contro parà
La pattuglia di paracadutisti della Folgore è stata attaccata con un ordigno esplosivo posizionato lungo la strada. I militari italiani, spiega il comando di Herat con un comunicato, si stavano recando verso Bala Baluk, per garantire la sicurezza ad una caserma dell'esercito afgano che era stata attaccata dagli insorti. Il mezzo Lince è stato "gravemente danneggiato", mentre nessun militare italiano è rimasto ferito. Un paracadutista, secondo quanto appreso da Apcom, ha soltanto subito un trauma da esplosione, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Nella stessa area, successivamente all'esplosione, un'altra unità italiana che si stava recando in supporto a forze afgane è stata attaccata con armi automatiche. I militari Italiani hanno risposto al fuoco eliminando la minaccia, proseguendo poi la manovra per il ricongiungimento con le forze afgane. (Apcom)
Fradetti
27-06-2009, 19:11
AFGHANISTAN: ATTACCO A PATTUGLIA ITALIANA, MILITARE SOTTO CHOC
sabato 27 giugno 2009
Un Lince danneggiato. Spari anche durante fare recupero mezzo. Roma, 27 giu. - Una pattuglia italiana è stata attaccata questa mattina a circa 40 chilometri da Farah, nella parte meridionale dell'ovest dell'Afghanistan. Un militare ha subito un trauma da esplosione ed è sotto choc, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. Secondo quanto appreso da Apcom, un veicolo Lince è rimasto danneggiato. Durante la fase di recupero del mezzo, ha avuto luogo un breve scontro a fuoco che non ha provocato feriti tra i militari italiani.
Prima un'esplosione distrugge un Lince, poi spari contro parà
La pattuglia di paracadutisti della Folgore è stata attaccata con un ordigno esplosivo posizionato lungo la strada. I militari italiani, spiega il comando di Herat con un comunicato, si stavano recando verso Bala Baluk, per garantire la sicurezza ad una caserma dell'esercito afgano che era stata attaccata dagli insorti. Il mezzo Lince è stato "gravemente danneggiato", mentre nessun militare italiano è rimasto ferito. Un paracadutista, secondo quanto appreso da Apcom, ha soltanto subito un trauma da esplosione, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Nella stessa area, successivamente all'esplosione, un'altra unità italiana che si stava recando in supporto a forze afgane è stata attaccata con armi automatiche. I militari Italiani hanno risposto al fuoco eliminando la minaccia, proseguendo poi la manovra per il ricongiungimento con le forze afgane. (Apcom)
cosa si intende con trauma da esplosione e choc? E' una cosa fisica o psicologica?
Penso che si riferisca che il rumore lo ha intontito e che abbia perso pure temporaneamente parte dell'udito ...
Frattini: «Useremo i Tornado in azioni di combattimento»
«Presto per parlare di dopo-Karzai. Ma ha bisogno di uomini fidati»
ROMA - Le notizie dell’ennesimo attacco ai militari italiani vicino a He*rat arrivano dopo una conversazione con il ministro degli Esteri Franco Frattini imperniata soprattutto sul*l’Europa. Una volta imprevisti del ge*nere erano un’eccezione, adesso stan*no diventando routine.
Ministro, in Afghanistan sono sta*ti tolti i caveat che limitavano l’im*piego dei soldati italiani in combat*timento e aumentano gli attacchi. Che farete?
«C’è visibilmente un’escalation, lo dimostrano gli attacchi di queste ore. Aumenteremo i Predator e la copertu*ra dei Tornado, in funzione non solo di ricognizione, ma anche di vera e propria copertura. Rafforzeremo la blindatura dei Lince e poi aggiungere*mo mezzi blindati di ultima genera*zione» .
Il 20 agosto si vota: Hamid Karzai è ancora il presidente preferito dal governo italiano?
«È stato indebolito dalle accuse di corruzione di personaggi importanti del suo governo, ha saputo reagire guadagnandosi una nuova investitu*ra come candidato di riferimento di molti Paesi della coalizione. Ritengo ancora prematuro parlare di un do*po- Karzai. Se sarà riconfermato, do*vrà costruire intorno a sé una nuova leadership in grado di affiancarlo du*rante il mandato e affermarsi progres*sivamente».
L’asprezza delle cronache afghane non rende più agevole un’altra parti*ta politica. Meno cruenta eppure deli*cata. José Manuel Durão Barroso, por*toghese del Partito popolare, è secon*do Frattini un presidente della Com*missione europea ingiustamente mes*so «sulla graticola» per i prossimi tre mesi e mezzo. Tra i manovratori dello spiedo, nel Parlamento di Strasbur*go, non brillerebbero per coerenza i socialisti di Spagna e Portogallo, con*trari a votare presto sul suo nuovo mandato nonostante i rispettivi go*verni «siano stati tra i più convinti so*stenitori di Barroso». A sentire il tito*lare della Farnesina, è uno dei prodot*ti della stagione aperta dopo le ulti*me elezioni europee. Di questo si è parlato in quasi un’ora e mezza di intervista. Nei pros*simi mesi la ripartizione di nuovi po*sti di potere nell’Ue dovrebbe diventa*re materia di lotta, di negoziati e di compromessi tra governi, partiti e Stati. Succederà se entrerà in vigore il Trattato di Lisbona, preparato per so*stituire in versione annacquata il pro*getto di Costituzione europea affon*dato dai referendum francese e olan*dese. Il Corriere ha cercato di vedere in quale modo si avvicina alla partita il governo italiano.
Ministro, lei mercoledì scorso ha incontrato Barroso. Come l’ha trova*to?
«Sono stato a cena a casa sua a Bru*xelles. Ho percepito che questa legi*slatura sarà caratterizzata da un attivi*smo del Parlamento europeo, il quale cercherà molto spesso una prova di forza contro la Commissione. Spero che si possa trovare una composizio*ne».
Altrimenti?
«Nel chiedere di posticipare il voto sulla conferma di Barroso a dopo il re*ferendum irlandese sul Trattato di Li*sbona, fissato al 2 ottobre, socialisti e liberaldemocratici hanno dato un se*gnale che non va nel senso della con*vergenza e coesistenza tra istituzioni europee».
Perché?
«Se si comincia così si avranno si*tuazioni preoccupanti di lacerazione interna. Si lascia tre mesi e mezzo sul*la graticola il presidente designato al*l’unanimità dal Consiglio europeo».
E non rientra nelle facoltà del Par*lamento?
«Governi come quello socialista spagnolo e quello socialista portoghe*se sono stati tra i più convinti nel de*signare Barroso e vedono gli eurode*putati del loro stesso partito annun*ciare la volontà di votargli contro. Questo apre una riflessione seria sui rapporti tra un’istituzione e l’altra».
Non dimostra che i partiti sono in crisi anche fuori dell’Italia?
«Alla vigilia dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona non mi pare un gran viatico. È stata una decisione politica».
Con chi ce l’ha? Con la sinistra?
«No, no. Ci sono di mezzo anche i liberaldemocratici. Esistono maggio*ranze e aggregazioni che si modulano a seconda del dossier da trattare. Ciò lascia tutto in un’incertezza. Che si ag*grava con l’incertezza sul referendum irlandese».
Lei non era tra i più ottimisti sui tempi di entrata in vigore di quel Trattato?
«Lo sono ancora. Agli irlandesi, che hanno creato le infrastrutture del loro Paese grazie ai fondi comunitari, conviene più un’Europa con il Tratta*to di Lisbona che senza».
Dunque prevede l’entrata in vigo*re per quando?
«Dicembre 2009. Così nel gennaio 2010 si avranno un presidente del Consiglio europeo con mandato di due anni e mezzo, un alto rappresen*tante per la politica estera e di sicurez*za che sarà di diritto vice presidente della Commissione, numerose vota*zioni a maggioranza invece che al*l’unanimità. Un’Europa capace di de*cidere più in fretta».
Considerato che presidente del Parlamento è stato eletto un polac*co del Ppe, Jerzy Buzek, e che a gui*dare la Commissione è un portoghe*se dello stesso partito, quali Paesi secondo lei avrebbero titolo ad aspi*rare alla presidenza del Consiglio europeo e all’alto rappresentante per la politica estera?
«Secondo una tradizione non scrit*ta l’alto rappresentante può proveni*re da un Paese medio. La Spagna for*se è la maggior dimensione immagi*nabile. Per intenderci, non un france*se, non un italiano, non un britanni*co né un tedesco. Questo va bilancia*to anche con le famiglie politiche».
Che a presiedere la Commissione sia un popolare cosa comporta?
«È probabile un presidente del Consiglio socialista, e l’alto rappre*sentante potrebbe essere collegato al*la famiglia popolare».
Il governo britannico ha fatto sa*pere che se Tony Blair si candidasse lo appoggerebbe. Anche il governo italiano?
«L’Italia ha grande simpatia per Blair».
Un progressista «sostenibile», co*me si dice nel lessico ecologico, per il centro-destra?
«È uno che per il suo governo pre*sentò programmi che Forza Italia avrebbe potuto sottoscrivere. È il più europeista dei leader dell’Europa an*glofona. Non un europeista federali*sta, ovviamente. Di certo il candidato Blair aprirà una grande discussione in Europa».
Nelle sinistre europee, in partico*lare.
«Non mi attendo una decisione senza problemi. Mi aspetto che accan*to a questa appaiano anche altre can*didature attualmente tenute accurata*mente sotto traccia».
Al presidente francese Nicolas Sarkozy viene attribuita una dispo*nibilità verso Felipe González, socia*lista spagnolo.
«Ho parlato di Blair soltanto per*ché il governo britannico lo ha so*stanzialmente indicato e perché il pre*sidente del Consiglio italiano ha det*to che lo sosterrebbe. Su González non commento. Non sarebbe serio da parte del ministro degli Esteri fare un toto-presidente».
E sull’alto rappresentante per la politica estera?
«Vi sono state poche candidature, tutte smentite. A cominciare dalla mia. Che, ribadisco, è smentita».
http://www.corriere.it/politica/09_luglio_26/frattini_tornado_37a0633e-79c3-11de-884e-00144f02aabc.shtml
ConteZero
26-07-2009, 11:30
Non mi pare che i ribelli afgani abbiano aviazione ed i tornado sono cacciabombardieri... Frattini ha intenzione di asfaltare il paese a suon di bombe ?
Infatti l'idea era proprio quella di usarli come bombardieri in missioni di appoggio delle truppe a terra.
ConteZero
26-07-2009, 11:37
Infatti l'idea era proprio quella di usarli come bombardieri in missioni di appoggio delle truppe a terra.
Ma non bastavano i bombardieri USA ?
Ma non bastavano i bombardieri USA ?
E' abbastanza ridicolo che le nostre truppe a terra debbano richiedere l'appoggio dei bombardieri Americani mentre i nostri Tornado stanno la a fare foto ...
ConteZero
26-07-2009, 11:45
E' abbastanza ridicolo che le nostre truppe a terra debbano richiedere l'appoggio dei bombardieri Americani mentre i nostri Tornado stanno la a fare foto ...
E'ancora più ridicolo presentarsi al cenone di capodanno con la Duna per far vedere che non si dipende dalla moglie col Porsche.
frankytop
26-07-2009, 11:53
Ma farci gli affari nostri proprio no, eh?
Poi se fanno qualche attentato in italia non lamentiamoci.
Guarda egregio che è proprio per evitare guai peggiori in futuro il motivi per cui si vuole scardinare questa organizzazione fanatica e terrorista.
Se questi talebani si costruiscono uno stato significa che l'organizzazione che ne deriva sarò in grado di proseguire la sua opera di aggressione fanatica verso il mondo occidentale in modo molto più efficiente.
Altro che fare gli affari nostri e guardare dall'altra parte.
Ah,buone vacanze goderecce.....
E'ancora più ridicolo presentarsi al cenone di capodanno con la Duna per far vedere che non si dipende dalla moglie col Porsche.
Detto tra noi in loco abbiamo tante Porsche ma purtroppo fino ad ora le abbiamo tenute in garage ...
ConteZero
26-07-2009, 12:03
Detto tra noi in loco abbiamo tante Porsche ma purtroppo fino ad ora le abbiamo tenute in garage ...
Quali ? I tornado ?
Quali ? I tornado ?
Perchè cosa pensi che usino gli Americani per appoggio ravvicinato su chiamata? i Raptor? :asd: ... usano gli F-16 e gli A10 ... noi useremo i Tornado ... e allora?
ConteZero
26-07-2009, 12:17
Perchè cosa pensi che usino gli Americani per appoggio ravvicinato su chiamata? i Raptor? :asd: ... usano gli F-16 e gli A10 ... noi useremo i Tornado ... e allora?
Già... perché appoggiarci agli A10 ed agli F-16...
zerothehero
26-07-2009, 13:15
Che bello in vista delle elezioni presidenziali sono stati uccisi 280 insorti rifugiati nei loro covi.
Che bello i soldati italiani insieme alle forze di sicurezza afgane hanno ucciso 280 talebani in pochi giorni.
Avanti così ragazzi, esportiamo la Libertà.
:fagiano:
E' un'ottima notizia, non capisco la tua ironia.
Le elezioni come le tieni, se c'è la feccia talebana ad operare nelle montagne e nel sud-est del paese?
Quello che non è stato fatto nel 2001, va fatto nel 2009...bisogna ridurre la presenza talebana nel territorio afghano.
zerothehero
26-07-2009, 13:16
Cosa succede se vi dico che una morte di un soldato non mi fa ne caldo ne freddo?
Non ne avevamo dubbi. :fagiano:
Tre nuovi video di Carlotta Ricci dall'Afghanistan (http://www.youtube.com/user/carlottaricci#play/all/uploads-all/2/8ozh07eHqAQ)
AccadueO
27-07-2009, 15:16
"Gli italiani stanno col Senatur via anche da Libano e Balcani"
ROMA - "Polemiche strumentali. Sull'Afghanistan la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come Umberto Bossi. Prima o poi il mondo occidentale dovrà fare autocritica perché la democrazia non si esporta e non si impone". E' un Roberto Calderoli di lotta e di governo quello che in una torrida domenica di mezza estate fa da scudo alla grandine di polemiche, dentro il governo e fuori, sul leader del Carroccio che sui soldati italiani ha detto: "Io li riporterei tutti a casa".
L'intervista. Calderoli: la democrazia non si esporta, il terrorismo è finanziato dai paesi ricchi
Il voto della Lega non è mai mancato, ma se ero interventista ora faccio mea culpa
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/afghanistan-15/intervista-calderoli/intervista-calderoli.html
zerothehero
27-07-2009, 18:53
Bossi e Calderoli si occupino di altre cose..tipo evitare che il governo dia mld di euro ad minchiam al sud. :O
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