Mythical Ork
01-06-2009, 09:30
31/5/2009 (10:59) - SANTA MESSA
"Nel mondo c'è inquinamento morale"
Il Papa: avvelena l'esistenza spirituale
CITTA' DEL VATICANO - Monito "ecologista" di Benedetto XVI: «L’inquinamento atmosferico avvelena l’ambiente e gli esseri viventi» ma «esiste anche un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale». Il Papa celebra la solenne messa di Pentecoste, nella Basilica di San Pietro, e lancia un richiamo a una società in crisi di valori.
«L’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità», dice Ratzinger. «Quello che l’aria è per la vita biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale; e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi - prosegue - così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale». Ed ancora: «Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria - e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità - altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito. Sembra invece che a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore che circolano nelle nostre società - ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’uomo e la donna - prosegue Benedetto XVI - a questo sembra che ci si abitui senza difficoltà. Anche questo è libertà, si dice, senza riconoscere che tutto ciò inquina, intossica l’animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà. La metafora del vento impetuoso di Pentecoste fa pensare a quanto invece sia prezioso respirare aria pulita, sia con i polmoni, quella fisica, sia con il cuore, quella spirituale, l’aria salubre dello spirito che è l’amore!».
Poi un richiamo anche a quell’uomo che si vuole ergere a dio, mettendo da parte il Creatore dell’universo. «L’essere umano sembra oggi affermare se stesso come dio e voler trasformare il mondo escludendo, mettendo da parte o addirittura rifiutando il Creatore dell’universo», afferma il Papa teologo. «L’uomo non vuole più essere immagine di Dio, ma di se stesso - dice Ratzinger, spiegando l’immagine dello Spirito Santo - si dichiara autonomo, libero, adulto. Evidentemente tale atteggiamento rivela un rapporto non autentico con Dio, conseguenza di una falsa immagine che di Lui si è costruita, come il figlio prodigo della parabola evangelica che crede di realizzare se stesso allontanandosi dalla casa del padre. Nelle mani di un uomo così - prosegue Benedetto XVI - il ’fuocò e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi: possono ritorcersi contro la vita e l’umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia. A perenne monito - ribadisce - rimangono le tragedie di Hiroshima e Nagasaki, dove l’energia atomica, utilizzata per scopi bellici, ha finito per seminare morte in proporzioni inaudite».
Dal Papa anche un invito alla Chiesa. sia «meno affannata per le attività e più dedita alla preghiera». «Se vogliamo che la Pentecoste non si riduca a un semplice rito o a una pur suggestiva commemorazione - sottolinea il Pontefice - ma sia evento attuale di salvezza, dobbiamo predisporci in religiosa attesa del dono di Dio mediante l’umile e silenzioso ascolto dell sua parola».
Prima della recita del Regina Coeli - la preghiera mariana di questo periodo liturgico - Joseph Ratzinger ricorda che la Chiesa non è «un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale» o «una sorta di agenzia umanitaria» ma è «un corpo vivo». «Lo Spirito Santo - dice - è l’anima della Chiesa. Senza di Lui a che cosa essa si ridurrebbe? Sarebbe certamente un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale, forse una sorta di agenzia umanitaria. Ed in verità è così che la ritengono quanti la considerano al di fuori di un’ottica di fede. In realtà, però - prosegue Benedetto XVI - nella sua vera natura e anche nella sua più autentica presenza storica, la Chiesa è incessantemente plasmata e guidata dallo Spirito del suo Signore. È un corpo vivo - conclude - la cui vitalità è appunto frutto dell’invisibile Spirito divino».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200905articoli/44207girata.asp
"Nel mondo c'è inquinamento morale"
Il Papa: avvelena l'esistenza spirituale
CITTA' DEL VATICANO - Monito "ecologista" di Benedetto XVI: «L’inquinamento atmosferico avvelena l’ambiente e gli esseri viventi» ma «esiste anche un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale». Il Papa celebra la solenne messa di Pentecoste, nella Basilica di San Pietro, e lancia un richiamo a una società in crisi di valori.
«L’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità», dice Ratzinger. «Quello che l’aria è per la vita biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale; e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi - prosegue - così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale». Ed ancora: «Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria - e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità - altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito. Sembra invece che a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore che circolano nelle nostre società - ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’uomo e la donna - prosegue Benedetto XVI - a questo sembra che ci si abitui senza difficoltà. Anche questo è libertà, si dice, senza riconoscere che tutto ciò inquina, intossica l’animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà. La metafora del vento impetuoso di Pentecoste fa pensare a quanto invece sia prezioso respirare aria pulita, sia con i polmoni, quella fisica, sia con il cuore, quella spirituale, l’aria salubre dello spirito che è l’amore!».
Poi un richiamo anche a quell’uomo che si vuole ergere a dio, mettendo da parte il Creatore dell’universo. «L’essere umano sembra oggi affermare se stesso come dio e voler trasformare il mondo escludendo, mettendo da parte o addirittura rifiutando il Creatore dell’universo», afferma il Papa teologo. «L’uomo non vuole più essere immagine di Dio, ma di se stesso - dice Ratzinger, spiegando l’immagine dello Spirito Santo - si dichiara autonomo, libero, adulto. Evidentemente tale atteggiamento rivela un rapporto non autentico con Dio, conseguenza di una falsa immagine che di Lui si è costruita, come il figlio prodigo della parabola evangelica che crede di realizzare se stesso allontanandosi dalla casa del padre. Nelle mani di un uomo così - prosegue Benedetto XVI - il ’fuocò e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi: possono ritorcersi contro la vita e l’umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia. A perenne monito - ribadisce - rimangono le tragedie di Hiroshima e Nagasaki, dove l’energia atomica, utilizzata per scopi bellici, ha finito per seminare morte in proporzioni inaudite».
Dal Papa anche un invito alla Chiesa. sia «meno affannata per le attività e più dedita alla preghiera». «Se vogliamo che la Pentecoste non si riduca a un semplice rito o a una pur suggestiva commemorazione - sottolinea il Pontefice - ma sia evento attuale di salvezza, dobbiamo predisporci in religiosa attesa del dono di Dio mediante l’umile e silenzioso ascolto dell sua parola».
Prima della recita del Regina Coeli - la preghiera mariana di questo periodo liturgico - Joseph Ratzinger ricorda che la Chiesa non è «un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale» o «una sorta di agenzia umanitaria» ma è «un corpo vivo». «Lo Spirito Santo - dice - è l’anima della Chiesa. Senza di Lui a che cosa essa si ridurrebbe? Sarebbe certamente un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale, forse una sorta di agenzia umanitaria. Ed in verità è così che la ritengono quanti la considerano al di fuori di un’ottica di fede. In realtà, però - prosegue Benedetto XVI - nella sua vera natura e anche nella sua più autentica presenza storica, la Chiesa è incessantemente plasmata e guidata dallo Spirito del suo Signore. È un corpo vivo - conclude - la cui vitalità è appunto frutto dell’invisibile Spirito divino».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200905articoli/44207girata.asp