View Full Version : [Lombrado-bis]La cacciata dal paradiso
giannola
30-05-2009, 14:17
Ecco ad ulteriore conferma dello scontro di interessi, il valzer delle poltrone conseguente al cambio di governo....
Iacp, società regionali e istituto Vite e vino. La cacciata degli ex-alleati dal sottogoverno
Pronti i nomi per riempire i posti vacanti di Biosphera e Sviluppo Italia
di Antonella Romano
NEL mirino sono finiti tutti i posti di sottogoverno ancora scoperti. Un valzer di poltrone e di nomine che infuria a meno di venti giorni dalle elezioni, una rissa istituzionale con Raffaele Lombardo deciso a punire i suoi avversari nella maggioranza di governo, occupando a tappeto tutti gli spazi ancora liberi, in piena rivolta contro chi ha additato il suo governo «come il peggiore degli ultimi 15 anni».
Ieri i primi siluri sono stati lanciati durante la seduta di una giunta regionale in cui trombati eccellenti ed elenchi con nuovi incarichi sono stati proposti in mezzo al rifinanziamento chiesto dall´assessore Antonello Antinoro della fiction di "Agrodolce", approvato con una spesa che ammonta a 12,5 milioni di euro, all´istituzione di una commissione per la valle del Belice e all´iniziativa per il piano portuale di Pozzallo. Autorizzata anche la cessione alla Regione della quota azionaria Italkali detenuta dall´Ente minerario siciliano.
Presieduta da un Raffaele Lombardo in vena di rivalsa, la giunta ha prima congelato la nomina di Marcello Gualdani, uomo vicino al presidente dell´Ars Francesco Cascio, a due mesi dall´incarico alla guida dell´Istituto case popolari, dove è tornato Giuseppe Palmeri come commissario straordinario. E poi ha rimesso in pista, con ruolo di prima linea, Castrenze Marfia, il capo dell´ufficio ispettivo della segreteria generale di Palazzo d´Orléans che da poco era andato in pensione: occuperà il posto di responsabile di misura dei beni culturali, ufficio dal quale transitano i fondi della nuova Agenda 2007-2013 riservati a monumenti ed edifici storici.
Ma sono tanti gli altri i colpi bassi in vista, anche di uomini defenestrati che rientrano dalla porta, nel bel mezzo dello scontro tra Cascio e Lombardo. È il caso di Dario Cartabellotta, prima allontanato dal posto di dirigente dell´assessorato guidato dal pidiellino Giovanni la Via come "sgarbo" a Cuffaro, e ieri promosso a direttore generale dell´Istituto Vite e Vino. Lombardo, dopo le nomine di Sicilia E-servizi, è pronto a riempire tutti i tasselli vacanti anche di Sviluppo Italia Sicilia e di Biosphera, uno dei trenta carrozzoni regionali, con una centralissima sede in via Ruggero Settimo, 67 ex Lsu assunti per occuparsi dell´anagrafe bovini, e altre decine di assunzioni scattate a ogni campagna elettorale.
Nella ressa, ecco anche le due nomine, di competenza della Regione, per completare l´organigramma del consiglio d´amministrazione del Cerisdi. Dopo aver chiamato l´ex preside di Medicina Adelfio Elio Cardinale a dirigere la struttura che ha sede a Castello Utveggio, la scelta di Lombardo è ricaduta sul cardiochirurgo Renato Albiero, che alle regionali del 2008 è stato candidato tra le fila dei democratici autonomisti, una delle liste che sosteneva l´Mpa. Assieme a lui entra nel centro direzionale Nino Lo Bianco, già componente del comitato scientifico del Cerisdi, esperto in formazione e consulenza industriale e fondatore del Bip, la Business integration partners.
Sono state invece stoppate, in extremis o quasi, le nomine dei commissari ad acta degli undici consorzi di bonifica. Il commissario straordinario Cosimo Gioia, a metà tra Pdl e Mpa (sponsor sono Miccichè e Musotto), doveva sostituire quattro funzionari dimissionari (i commissari di Gela, Siracusa, Catania ed Enna).
E aveva stilato già l´elenco delle nuove deleghe. Ma tutto è stato rimandato a un tavolo tecnico che si aprirà a giugno, quando dopo i risultati elettorali gli equilibri di governo saranno messi in discussione. «Ho chiesto ai dimissionari di rimanere al loro posto per un paio di settimane. Poi procederemo alle sostituzioni, che saranno temporanee, in vista del passaggio alla nuova legge che riformerà i consorzi di bonifica», dice Gioia, che in assessorato ha preso il posto di Cartabellotta.
Nell´elenco che era stato compilato figuravano Leonardo Roccella (per la sede di Caltagirone), attuale componente dell´ufficio di gabinetto di Michele Cimino, Girolamo Gangi, ispettore all´assessorato Famiglia (per la sede di Catania), Giuseppe Oliva, dell´ufficio di gabinetto dell´assessorato alla Sanità (per la sede di Gela) e diversi dirigenti e ispettori dell´assessorato all´Agricoltura, tra cui Aldo Brancato (Caltanissetta), Gaetano Costanzo (Enna), Pippo Ricciardi (Messina), Raffaele Pacini (Ragusa), Giovanni Di Martino (Siracusa), Giovanni Cudia (Trapani), Fabrizio Viola (Agrigento) e Lino Ferrantello confermato alla guida del consorzio di bonifica di Palermo.
Ha ribadito la sua contrarietà al finanziamento di Agrodolce con una legge della Regione il presidente del gruppo Pd all´Ars Antonello Cracolici, mentre soddisfazione è stata espressa sia dal capogruppo dell´Mpa Leanza che da quello del Pdl Leontini, che su Agrodolce hanno almeno steso una tregua al litigio di questi giorni.
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/iacp-societa-regionali-e-istituto-vite-e-vino-la-cacciata-degli-ex-alleati-dal-sottogoverno/1636632
non dico nulla:fagiano:
Non sapendo niente di Lombardo e di politica siciliana, mi vengono in mente solo due possibili ipotesi:
1. ha cercato di fare le cose "per bene" e gli hanno fatto capire che così non andava, quindi ha resettato tutto e continua per la sua strada;
2. ha cercato di tenere la torta tutta per se, quando glielo hanno impedito ha resettato tutto e adesso sta occupando ancora più posizioni di potere rispetto a prima.
Chi mi illumina? :)
giannola
30-05-2009, 15:01
Non sapendo niente di Lombardo e di politica siciliana, mi vengono in mente solo due possibili ipotesi:
1. ha cercato di fare le cose "per bene" e gli hanno fatto capire che così non andava, quindi ha resettato tutto e continua per la sua strada;
2. ha cercato di tenere la torta tutta per se, quando glielo hanno impedito ha resettato tutto e adesso sta occupando ancora più posizioni di potere rispetto a prima.
Chi mi illumina? :)
io sono persuaso che tu abbia la risposta...cmq ti assicuro che è tra quelle in elenco. :asd:
intanto son tutti incazzati neri :D
http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=85166
Il Pdl sospende i tre 'ribelli' entrati nella nuova giunta Lombardo
Il coordinamento nazionale del Pdl, composto da Bondi, La Russa e Verdini, ha sospeso dal partito i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile. La loro colpa? Essere entrati nella nuova giunta Lombardo.
La decisione era stata annunciata dal Pdl il giorno che Lombardo ha annunciato la nuova giunta. Ancora qualche minuto prima che il governatore presentasse la sua squadra, Bondi, La Russa e Verdini avevano ammonito che non sarebbero state accettate «furbizie» e tantomeno decisioni definitive prima del voto europeo del 6 e 7 giugno.
Gli assessori incriminati non accettano la decisione del coordinamento nazionale Pdl e chiedono l'intervento di Berlusconi. Che però mostra di non voler prendere nessuna decisione in merito. «Confesso che non ho seguito questa vicenda da vicino proprio perchè impegnato con il G8 e il terremoto: si tratta di questioni locali e di dissensi
personali che si elimineranno con nuove persone capaci di fare le riforme necessarie. Sempre nell'ambito del centro destra e
del Pdl».
Il centrodestra sta comunque studiando un modo per modificare in Parlamento lo Statuto siciliano, in modo da rendere più facile la sfiducia del governatore Lombardo. In Sicilia verrà invece presentata dal Pdl una «mozione di censura» nei confronti del presidente della Regione e della nuova giunta.
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/sicilia-giunta/parla-cuffaro/parla-cuffaro.html
L'ex presidente della Regione Sicilia, all'opposizione dopo lo strappo del leader Mpa
"Quando ero governatore io non c'era nomina che non abbiamo fatto insieme"
L'ira di Cuffaro su Lombardo
"Vuole tutto, paralizzerà la Regione"
di SEBASTIANO MESSINA
L'ira di Cuffaro su Lombardo "Vuole tutto, paralizzerà la Regione"
Totò Cuffaro
PALERMO - Se lo ricorda il gallo che le regalò Lombardo, senatore?
Totò Cuffaro sorride, al ricordo del dono di quello che allora era il suo miglior amico, oltre che il suo alleato più fedele. "Certo che me lo ricordo" sussurra. Lui gli aveva regalato un maialino, e l'altro aveva ricambiato con il più bello dei suoi galli. Altri tempi. Oggi il suo ex amico Raffaele ha annunciato la sua nuova giunta: la prima - da 24 anni a questa parte - in cui Totò non entra o non designa almeno un assessore. Da questo momento è fuori dalla Regione, danaroso epicentro del potere in un'isola sempre più povera. E' l'ultimo atto, mormorano a Palermo, della "decuffarizzazione" della Sicilia.
Eppure lui è di ottimo umore. Ha passato momenti peggiori: l'avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, per esempio. O la condanna che lo costrinse a dimettersi da presidente della Regione. Siamo nel suo studio, al secondo piano di un elegante condominio, davanti a una scrivania circondata da crocifissi e madonnine. "Quella è la Madonna di Tindari, quella è l'Immacolata Concezione, quella è la Madonna di Fatima, quella viene dal Brasile, quella dalla Spagna. Me ne hanno regalate quattrocento, tra crocifissi e madonnine, quando è successo il mio fatto". Parla della condanna e delle dimissioni? "No, parlo dell'avviso di garanzia". Ah, ecco.
Quando ancora Lombardo avvertiva: "Rinnegare Cuffaro è da vermi", e Totò diceva di Raffaele: "Il nostro legame è indissolubile".
Oggi invece il suo successore a Palazzo d'Orleans sta mettendo alla porta uno dopo l'altro tutti gli uomini del suo ex amico e alleato. Ma lui non ci sta, a passare per il vecchio che viene cacciato dal nuovo. "Lombardo sta smantellando se stesso. E' stato il mio segretario regionale, nell'Udc. E'stato il mio amico più caro, in politica, fin da quando frequentavamo insieme la segreteria di Calogero Mannino. Non c'è una sola nomina, non c'è una sola decisione politica, che io non abbia concordato preventivamente con lui. Prima ci mettevamo d'accordo noi due, poi convincevamo gli altri partiti ad accettarle". Io e Lombardo, spiega Cuffaro, eravamo una cosa sola. "Sa una cosa? Io ho litigato una sola volta nella mia vita con Casini. Per nominare assessore un uomo di Lombardo, Pistorio. E sa quale assessorato gli diedi? L'assessorato alla Sanità. Infatti se lei va a vedere, buona parte dei direttori generali delle Asl siciliane sono uomini di Lombardo. Suo cognato, per dire, è direttore generale a Enna. A Catania, a Messina, a Caltagirone, a Palermo, a Caltanissetta, lei trova tutti uomini dell'Mpa di Lombardo. Perciò quando sento dire che vuole smantellare la Sanità, io dico: si smantella da solo".
Vuol dirmi, senatore, che lei non piazzò i suoi nomi nelle Asl? "Per carità, c'è pure qualche amico mio. Si capisce. Ma sono sempre di meno. Uno è morto, un altro si è dimesso".
Però il "cuffarismo" era un sistema di potere sotto gli occhi di tutti, non se l'è inventato Lombardo. "Parla dei direttori generali degli assessorati? Anche lì, ripeto, ogni nome lo scegliemmo insieme, io e Raffaele. Oggi vedo che quei nomi sono stati sostituiti, in buona parte, con quelli di dirigenti dell'Mpa. E questo lo chiama "decuffarizzare"? Vogliamo parlare di quello che è successo all'assessorato alla Sanità?". Parliamone: dicono che lei non abbia preso bene il taglio dei fondi per le case di cure e i laboratori d'analisi, che lo scontro con Lombardo sia cominciato proprio da lì. "Macché. La rottura è avvenuta quando lui, eletto presidente, ha cominciato a prendere le distanze da me. Umanamente. Quando non ha smentito la notizia, falsa, che io ero rimasto quattro ore nella sua anticamera. Quando ha lasciato fuori dalla sua giunta l'unico nome che gli avevo dato io, il capogruppo dell'Udc. Voleva accreditare l'idea che io fossi il vecchio e lui il nuovo. Dopodiché lui ha sbagliato tutto. Ha voluto governare senza coinvolgere gli altri partiti. Ha rinnegato quello che c'era scritto nel programma".
E ha impugnato la bandiera dell'autonomismo, sfidando persino Berlusconi. Cuffaro alza gli occhi al cielo. "Se essere autonomisti significa fare quello che si vuole senza dar conto a nessuno, Lombardo è certamente un autonomista. Ma non tiriamo in ballo la difesa dell'autonomia siciliana perché è solo una burla indecente. Lui sta solo utilizzando il suo ruolo istituzionale per portare voti al suo partito. Punto. Non si fa un governo senza maggioranza". Il sottosegretario Micciché ha scommesso una cena per tutti i 90 membri dell'Assemblea regionale che la mozione di sfiducia contro Lombardo non avrà più di dieci voti. "E probabilmente non ha torto. Ma certo l'Assemblea non approverà le leggi proposte da questo governo. Dunque andremo alla paralisi. Se davvero Lombardo vuol bene alla Sicilia, si dimetta e ci faccia tornare alle urne". Magari qualcuno dei vostri potrebbe appoggiarlo. "Il primo che lo fa è espulso dal partito".
Il cameriere porta via il caffè, il telefonino di Cuffaro riprende a squillare, deve andare a un incontro elettorale. Ma il gallo, gli domando, che fine ha fatto il gallo di Lombardo? "Una brutta fine, purtroppo. Ha cominciato a beccare e a uccidere le galline. Ci abbiamo fatto il brodo. Raffaele si è mangiato il maiale che gli avevo regalato io, io mi sono mangiato il gallo che mi aveva regalato lui. Direi che siamo pari".
MadJackal
30-05-2009, 15:17
Premetto che ne dubito.
Ma se, e dico se, servisse a qualcosa, sarei contento che l'abbia fatto.
Ma Cuffaro non era stato interdetto ai pubblici uffici?
La condanna non è ancora passata in giudicato o ricordo male?
Premetto che ne dubito.
Ma se, e dico se, servisse a qualcosa, sarei contento che l'abbia fatto.
Ma Cuffaro non era stato interdetto ai pubblici uffici?
La condanna non è ancora passata in giudicato o ricordo male?
Salvatore Cuffaro è un politico e medico italiano, senatore e vicesegretario nazionale dell'UDC. È stato presidente della Regione siciliana dal 17 luglio 2001 al 18 gennaio 2008. Attualmente ricopre la carica di Senatore della Repubblica Italiana. Il 15 ottobre 2007 il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone ha chiesto 8 anni di reclusione per favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione di segreto d'ufficio.
Il 18 gennaio 2008 viene dichiarato colpevole di favoreggiamento semplice nel processo di primo grado per le talpe alla Dda di Palermo. La sentenza condanna Cuffaro a 5 anni di reclusione nonchè all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Cuffaro dichiara immediatamente di non essere intenzionato ad abbandonare il suo ruolo di presidente della regione Sicilia. Nel frattempo, la pubblicazione di una serie di foto che lo ritraggono con un vassoio di cannoli, mentre apparentemente festeggia per non essere stato condannato per favoreggiamento della mafia, provoca un grande imbarazzo.
Il 24 gennaio 2008 l'Assemblea regionale siciliana respinge la mozione di sfiducia presentata dal centro sinistra. Nonostante il voto di fiducia del Parlamento siciliano, Cuffaro si dimette due giorni dopo, nel corso di una seduta straordinaria dell'Assemblea.
Il processo d'appello al senatore Totò Cuffaro, all’imprenditore della sanità privata Michele Aiello e ad altri 11 imputati: ex investigatori, medici e professionisti si è aperto il 15 maggio 2009 alla terza sezione della Corte d'appello presieduta da Gianfranco Trizzino. Il nuovo processo è stato disposto in seguito al ricorso presentato, nel caso di Cuffaro, sia dai difensori Nino Caleca e Nino Mormino, sia dai pm Maurizio de Lucia e Michele Prestipino che hanno ritenuto di dover impugnare il verdetto emesso dai giudici della terza sezione del tribunale presieduta da Vittorio Alcamo che ha condannato Cuffaro solo per favoreggiamento con l' aggravante di aver aiutato singoli mafiosi.
La Procura ha presentato appello sostenendo che andava riconosciuta a Cuffaro l'aggravante dell'articolo 7 per aver favorito l'organizzazione Cosa nostra mentre per la difesa non vi erano prove per condannare l'ex governatore. A carico di Cuffaro in Procura c'è ancora la cosiddetta inchiesta-bis, che ripropone l'ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa per la quale il procuratore Messineo ha chiesto ed ottenuto la riapertura, ritenendo di poter disporre di elementi ulteriori rispetto al materiale probatorio già giudicato dal tribunale.
FONTI:
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvat...udiziari_penali
http://ricerca.repubblica.it/repubb...er-cuffaro.html
E' iniziato con la relazione del consigliere Ignazio Pardo il processo di secondo grado denominato "Talpe alla Dda". Nel processo sono ipotizzate una serie di fughe di notizie che fra l'altro avrebbero consentito al boss Bernardo Provenzano di ottenere informazioni riservate sulle indagini condotte per individuare il suo nascondiglio. Degli ... Read moreimputati e' presente solo Michele Aiello. Assente invece Cuffaro, costretto alle dimissioni dalla carica di governatore, proprio a seguito della condanna: il senatore ha comunque preannunciato che intende seguire il processo, "per quanto mi sarà possibile".
http://www.agi.it/palermo/notizie/20..._non_e_in_aula
8 Maggio 2009 - L'ex Presidente della Regione siciliana e l'attuale Governatore Raffaele Lombardo sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Palermo, insieme con altre ventidue persone, tra cui i venti giornalisti dell'Ufficio stampa della presidenza. L'accusa ... Read moreè di concorso in abuso d'ufficio. I venti giornalisti furono assunti nel 2004 con il contratto di redattore capo per chiamata diretta. Alcuni di loro sono già stati ascoltati dal pm che conduce l'inchiesta, Ennio Petrigni. L'inchiesta è stata aperta a seguito della trasmissione degli atti da parte della Procura della Corte dei conti, che aveva chiesto il risarcimento del danno erariale, per complessivi quattro milioni di euro, a Cuffaro, Lombardo e all'ex capo dell'ufficio legislativo e legale, Franco Castaldi.
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni...3.0.3293810641
Il centrodestra sta comunque studiando un modo per modificare in Parlamento lo Statuto siciliano, in modo da rendere più facile la sfiducia del governatore Lombardo. In Sicilia verrà invece presentata dal Pdl una «mozione di censura» nei confronti del presidente della Regione e della nuova giunta.
Apperò.....la roba (cit.) è sempre la roba :asd:
userpercaso
30-05-2009, 16:02
Beh a pensarci bene però, il nome del partito che Lombardo ha creato, Movimento per le Autonomie, sino a metà settimana, di autonomo aveva na cippa:D
Nel senso autonomo da cosa e da chi?:O
Oggi almeno, sta cercando veramente di liberarsi di chi PORTA VOTI E TRAVAGGHIU...e sta cercando di dare alla sua giunta una facciata pulita, certo gli costerà la poltrona, ma almeno ci ha provato....:asd:
PS stavolta i tempi sono maturi affinchè la Borsellino prenda una bella fetta di consensi, non son quanti, ma ho l'impressione che saranno parecchi.
Apperò.....la roba (cit.) è sempre la roba :asd:
Pdl, contrattacco in Senato
Dopo il varo della nuova giunta siciliana, il Popolo delle libertà presenta un disegno di legge per la riforma dello statuto dell'Isola, con l'introduzione della sfiducia al governo che viola il patto con gli elettori. Mozione di censura al governo regionale anche all'Ars. L'Mpa: "Notizia di una gravità inaudita, è un ddl anti-Lombardo". Ma i parlamentari siciliani del Pdl ribattono: "Tranquilli, nessuno toccherà il re"
ROMA - E' stato presentato dal gruppo del Popolo della Libertà al Senato un disegno di legge di riforma costituzionale che modifica l'articolo 10 dello statuto della Regione Sicilia, a firma del presidente del gruppo, Maurizio Gasparri, del vicepresidente vicario, Gaetano Quagliariello, e del presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini.
Il disegno di legge costituzionale - si legge in una nota - vuole rafforzare la logica che ha ispirato la riforma dello statuto siciliano del 2001, eliminandone quegli aspetti che hanno dimostrato di essere incoerenti rispetto al modello. Il ddl, infatti, prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo, quest'ultimo possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dall'Assemblea, nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni.
"In questi anni - spiegano i firmatari del provvedimento - in Sicilia, si è corso il rischio di passare in talune occasioni da una democrazia governante ad un regime autoritario. Cessata, e a volte tradita, la volontà popolare, interessi personali e di gruppo sono stati perseguiti a scapito dell'interesse personale. Questo disegno di legge ha lo scopo di garantire che l'elezione diretta del capo del governo contenga dei meccanismi di salvaguardia contro rischi di degenerazioni autoritarie. Il Gruppo del Pdl, vista la priorità dell'argomento, farà propria questa proposta per poter chiedere fin dalla prossima seduta del Senato un iter più rapido, come previsto in questi casi dal Regolamento del Senato stesso".
Sfiducia alla Regione. Il capogruppo del Pdl all'assemblea regionale, Innocenzo Leontini, ha annunciato in conferenza stampa a Palermo che presenterà una mozione di censura al governo Lombardo nella seduta straordinaria convocata per il 4 giugno.
La mozione sarà proposta dal Pdl e si aggiungerà a quella già preannunciata dall'Udc, partito che non ha alcun rappresentante nella giunta appena varata da Lombardo.
La reazione dell'Mpa. "La notizia è di una gravità inaudita - commenta il senatore Giovanni Pistorio, presidente del gruppo Misto -. Non ci meravigliamo più di niente, neanche del ridicolo disegno di legge costituzionale 'anti Raffaele Lombardo' presentato a Palazzo Madama da Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliarello e Carlo Vizzini".
Tra gli ispiratori di questo ddl, sostiene il senatore del Movimento per le autonomie, "ci sono gli stessi che hanno perfino invocato pubblicamente la morte del presidente Lombardo. La vera autonomia turba il sonno di chi ha saccheggiato la Sicilia da sempre e degli ascari che ne hanno goduto la rendita. Vedremo cosa produrrà il frutto di tanto ingegno in termini di compatibilità - osserva Pistorio - con la logica, il buon senso e le norme costituzionali di minacciose quanto ridicole elaborazioni di proposte legislative. In verità essi sono terrorizzati dall'autonomia che mina alle fondamenta il sistema centralistico del potere a cui questa casta politica mediocre affida il proprio destino e quello del paese".
"Sappiano comunque - conclude il presidente del gruppo Misto al Senato - che se necessario migliaia di siciliani sono pronti a mobilitarsi a Roma per denunciare a tutto il mondo di che pasta è fatta questa pseudo classe dirigente".
I parlamentari siciliani all'Ars. "Morte del presidente, insulti giornalieri: sono questi i temi evocati dai rappresentanti della cosiddetta autonomia. Un miscuglio di suggestione, minacce, vittimismo, bugie per mascherare l'azione distruttiva di uomini travestiti da pseudo risanatori che hanno messo e stanno mettendo la Sicilia in ginocchio. Stia tranquillo Pistorio, nessuno toccherà il Re".
I deputati regionali Pdl Fabio Mancuso, Giuseppe Limoli, Antonino Bosco, Roberto Corona, Antonino D'Asero, Salvino Caputo rispondono piccatamente al senatore Mpa Pistorio: "Nessuna parte del disegno di legge presentato in Senato da Gasparri, Quagliarello e Vizzini parla di morte - aggiungono - Prima di sproloquiare su saccheggi che altri avrebbero o vorrebbero compiere Pistorio legga gli atti parlamentari".
"Inoltre, più che mobilitarsi con qualche aderente a improbabili quanto inutili manifestazioni, suggeriamo al senatore e ai falsi autonomisti di lasciare tutte le cariche elemosinate nel corso di questi anni e di chiedere scusa a tutti i siciliani per l'inganno messo in atto con la formazione di liste cosiddette autonomiste che nulla c'entrano con la politica ma molto, invece, con gli affari. La nomina di dirigenti generali che hanno il solo merito di avere la tessera dello pseudo partito di Pistorio e la formazione della giunta, la quale certifica il prezzo da pagare per la riforma sanitaria con certi ambienti, sono la prova lampante che ci troviamo davanti a soggetti senza scrupoli e pronti a distruggere la Sicilia".
http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=22421
bah
Adesso anche l'MPA ha iniziato a lamentarsi con le leggi contra personam? :D
Comunisti! :D
giannola
31-05-2009, 07:14
{|e;27659348']bah
a Roma non possono fare quasi nulla per modificare la costituzione perchè serve la maggioranza assoluta per 2 volte per ogni camera. :O
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