Gio22
29-05-2009, 16:33
Triangolazioni: l' uranio a Teheran,
l'aiuto di Cháveze la rete di Hezbollah
Da mesi il Venezuela si sarebbe trasformato in una testa di ponte con il movimento libanese filo-iraniano
WASHINGTON — Israele, come ha ribadito il suo premier «Bibi» Netanyahu, per fermare l'atomica iraniana è pronto ad agire da solo. E per spiegare il perché delle sue mosse getta luce sulle attività di Teheran anche in regioni lontane dal suo cortile di casa. Con un mini-dossier, Gerusalemme ha rivelato che Venezuela e Bolivia forniscono ai mullah l'uranio necessario per alimentare il progetto Bomba. Entrambi i paesi possiedono riserve del materiale, non hanno rapporti con Israele (rottura motivata con la sanguinosa offensiva su Gaza), sono protagonisti di una lunga marcia di avvicinamento alla Repubblica Islamica. E, soprattutto, fanno da sponda a triangolazioni che possono portare tecnologia a Teheran. In cambio del presunto aiuto sul nucleare, gli iraniani garantisco l'assistenza militare. Un intreccio di rapporti, aggiungono gli israeliani, che non si limita al terreno tradizionale.
Da mesi il Venezuela si sarebbe trasformato in una testa di ponte dell'Hezbollah, il movimento libanese filo-iraniano. Diversi elementi sarebbero arrivati nel paese dove è presente da oltre un decennio un'agile network. Una base che raccoglie fondi per i guerriglieri e tiene d'occhio possibili obiettivi insieme ad emissari iraniani. La rete ha estensioni interessanti in diverse località: Isola Margarita (Venezuela), Curitiba, San Paolo (Brasile), Ciudad del Este (Paraguay) e alcune cittadine su punti di frontiera (Ecuador, Panama, Uruguay). Molti militanti hanno la doppia cittadinanza e sono stati in contatto con Hussein Karaki, «direttore» del dipartimento Sud America dell'Hezbollah. Altro risvolto intrigante è quello dell'assistenza fornita da consiglieri mediorientali a una milizia formata dal presidente Hugo Chávez e ospitata nella regione di Zulia in un centro che gli oppositori interni chiamano la «città perduta». Alla fine di aprile è poi emersa la coca-connection quando la polizia di Curacao (Antille olandesi) ha arrestato un gruppo di trafficanti. Tra loro c'erano alcuni Hezbollah che dirottavano i guadagni illeciti verso il proprio partito. Gli episodi — seguiti da puntuali smentite — segnalano come il Sud America, con tutte le sue tensioni, si stia trasformando in un pericoloso terreno di scontro. Non sarebbe la prima volta. Il commesso viaggiatore dell'Hezbollah, Karaki, sarebbe stato coinvolto nell'attentato contro l'ambasciata d'Israele in Argentina (1992). Usando gli alias di Abu Ali Kamil e Said Ezzedin ha partecipato alla preparazione del complotto costato la vita a 29 persone.
fonte: corriere.
come fanno i socialisti Chavez e Evo Morales ad andare cosi d'accordo con i teocrati iraniani? ...nn dovrebbero essere agli antipodi :D
l'aiuto di Cháveze la rete di Hezbollah
Da mesi il Venezuela si sarebbe trasformato in una testa di ponte con il movimento libanese filo-iraniano
WASHINGTON — Israele, come ha ribadito il suo premier «Bibi» Netanyahu, per fermare l'atomica iraniana è pronto ad agire da solo. E per spiegare il perché delle sue mosse getta luce sulle attività di Teheran anche in regioni lontane dal suo cortile di casa. Con un mini-dossier, Gerusalemme ha rivelato che Venezuela e Bolivia forniscono ai mullah l'uranio necessario per alimentare il progetto Bomba. Entrambi i paesi possiedono riserve del materiale, non hanno rapporti con Israele (rottura motivata con la sanguinosa offensiva su Gaza), sono protagonisti di una lunga marcia di avvicinamento alla Repubblica Islamica. E, soprattutto, fanno da sponda a triangolazioni che possono portare tecnologia a Teheran. In cambio del presunto aiuto sul nucleare, gli iraniani garantisco l'assistenza militare. Un intreccio di rapporti, aggiungono gli israeliani, che non si limita al terreno tradizionale.
Da mesi il Venezuela si sarebbe trasformato in una testa di ponte dell'Hezbollah, il movimento libanese filo-iraniano. Diversi elementi sarebbero arrivati nel paese dove è presente da oltre un decennio un'agile network. Una base che raccoglie fondi per i guerriglieri e tiene d'occhio possibili obiettivi insieme ad emissari iraniani. La rete ha estensioni interessanti in diverse località: Isola Margarita (Venezuela), Curitiba, San Paolo (Brasile), Ciudad del Este (Paraguay) e alcune cittadine su punti di frontiera (Ecuador, Panama, Uruguay). Molti militanti hanno la doppia cittadinanza e sono stati in contatto con Hussein Karaki, «direttore» del dipartimento Sud America dell'Hezbollah. Altro risvolto intrigante è quello dell'assistenza fornita da consiglieri mediorientali a una milizia formata dal presidente Hugo Chávez e ospitata nella regione di Zulia in un centro che gli oppositori interni chiamano la «città perduta». Alla fine di aprile è poi emersa la coca-connection quando la polizia di Curacao (Antille olandesi) ha arrestato un gruppo di trafficanti. Tra loro c'erano alcuni Hezbollah che dirottavano i guadagni illeciti verso il proprio partito. Gli episodi — seguiti da puntuali smentite — segnalano come il Sud America, con tutte le sue tensioni, si stia trasformando in un pericoloso terreno di scontro. Non sarebbe la prima volta. Il commesso viaggiatore dell'Hezbollah, Karaki, sarebbe stato coinvolto nell'attentato contro l'ambasciata d'Israele in Argentina (1992). Usando gli alias di Abu Ali Kamil e Said Ezzedin ha partecipato alla preparazione del complotto costato la vita a 29 persone.
fonte: corriere.
come fanno i socialisti Chavez e Evo Morales ad andare cosi d'accordo con i teocrati iraniani? ...nn dovrebbero essere agli antipodi :D