View Full Version : L'Aquila: 70mila residenti 100mila domande di risercimento
l direttore generale del Comune dell’Aquila. a proposito dei rimborsi
Ancora non iniziano - ha detto Cordeschi - perché c’è un problema di numeri troppo elevati: considerando coloro i quali stanno nelle tende, coloro i quali stanno negli alberghi sommati a chi chiede l’autonoma sistemazione siamo oltre le 100mila persone. L’Aquila è una città di 70mila abitanti e quindi è palese che ci sia una incongruenza nei numeri ed è per questo che un minimo di controlli rapidi siamo costretti a farli. Noi abbiamo in anagrafe registrati un certo numero cittadini. Qua c’è un numero maggiore, dobbiamo capire da dove viene
http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_21/terremoto_senato_contributo_521c3f58-45f2-11de-8c01-00144f02aabc.shtml
Intanto il senato ha approvato il risarcimento al 100%
ConteZero
21-05-2009, 12:35
L'idea che ci fossero anche proprietari d'immobili (che magari abitano ALTROVE) che affittavano a non-residenti non gli è saltata per la testa :asd:
Furbini...
L'idea che ci fossero anche proprietari d'immobili (che magari abitano ALTROVE) che affittavano a non-residenti non gli è saltata per la testa :asd:
Furbini...
si, ma cos'è ? rimini che il 30% degli immobili è per i turisti ??
sarò in malafede.... ma ...
Mordicchio83
21-05-2009, 12:57
L'idea che ci fossero anche proprietari d'immobili (che magari abitano ALTROVE) che affittavano a non-residenti non gli è saltata per la testa :asd:
Furbini...
Però parliamo di una città con 70.000 abitanti, non famiglie, e le richieste sono 100.000 (verosimilmente famiglie). Tutti single :p
mah
a leggere il testo ( non il titolone) il dirigente comunale parla della gente attendata in albergo e che chiede la sistemazione autonoma, quindi gente effettivamente 'terremotata' e questi sono 100mila a fronte dei 70 mila residenti che si sarebbero dovuti sistemare
poi c'è la parte sul risarcimento per le abitazioni, ma in quella parte il segretario non ne fa un problema di numeri, per ora, ma solo di tempi
ginogino65
21-05-2009, 13:19
Intanto credo che si parli di prima casa, quindi non per chi ha la seconda casa, però può essere che ci siano casi di persone che non sono più residenti e hanno una casa nella zona interessata dal terremoto e che attualmente abitano in affitto presso un'altra casa e comune, se ci fosse un terremoto a casa mia io rientrerei in questo caso, ma se ci sono di questi casi non credo arrivano a 30.000.
ConteZero
21-05-2009, 13:23
Considerando che a Pisa (altra città universitaria) c'abitavano più studenti (in affitto) che pisani non ci vedo nulla di strano.
entanglement
21-05-2009, 13:43
qualcuno può recuperare il dato analogo per il terremoto in friuli ?
OUTATIME
21-05-2009, 13:49
Facciamo una precisazione:
- Abitante: colui che ha chiesto la residenza e l'ha ottenuta (e di conseguenza rientra nel conto della popolazione residente).
- Proprietario di seconda casa: colui che ha una casa, non vi ha la residenza (e non rientra nella popolazione residente), ma ha ovviamente diritto a chiedere il risarcimento.
- Studenti non c'entrano nulla.
first register
21-05-2009, 13:54
Non conosco la situazione, però spero che tutte le richieste siano valutate singolarmente. Non vorrei che l'impegno del governo per impedire le infiltrazioni mafiose sulla ricostruzione abbiano determinato lo spostamento dell'attività criminale verso le false richieste di risarcimento... .
:stordita:
ConteZero
21-05-2009, 13:56
Facciamo una precisazione:
- Abitante: colui che ha chiesto la residenza e l'ha ottenuta (e di conseguenza rientra nel conto della popolazione residente).
- Proprietario di seconda casa: colui che ha una casa, non vi ha la residenza (e non rientra nella popolazione residente), ma ha ovviamente diritto a chiedere il risarcimento.
- Studenti non c'entrano nulla.
C'entrano nel senso che dimostrano che in un paese di 70.000 "residenti" possono esserci più di 70.000 case (e quindi più di 70.000 domande di risarcimento).
first register
21-05-2009, 14:02
lunedì, 04 maggio 2009
L'Aquila deve risorgere!
Dopo la testimonianza dell'altro giorno sul terremoto, quest'oggi ne riporto un'altra non meno degna di attenzione. Si tratta di una lettera inviata dalla dottoressa Rosella Graziani al quotidiano Il Messaggero, per illustrare una situazione che renderebbe di fatto pressoché impossibile la rinascita delle zone terremotate, a meno di non correre ai ripari.
Il grande inganno del dopo terremoto
Mai nella storia dei terremoti italiani avevamo assistito ad una ingiustizia tanto grande e ad un tale cumulo di menzogne che ha ricoperto L’Aquila più di quanto non abbiano fatto le macerie, come è accaduto in occasione del devastante terremoto che l’ha colpita e nel quale, nel giro di una trentina di secondi, tanta gente ha perso tutto, affetti, amicizie, casa, e molti anche il lavoro, per non parlare dei monumenti che rendevano unica la città.
Mai in tutta la storia della nostra Repubblica è stato negato ai cittadini il risarcimento integrale dei guasti dei terremoti, per la prima casa. Ma questa regola sempre rispettata (come, ad esempio, nel Friuli e in Umbria), non vale per l’Abruzzo. Da un primo esame del Decreto legge n. 39 saltano agli occhi queste particolarità: all’art. 3 non si parla di una cifra specifica, ma nella relazione tecnica allegata si indica la somma di €150.000,00 quale tetto massimo spettante ai singoli cittadini per la prima casa. Orbene, la cifra che sarà poi effettivamente riconosciuta a ciascuno degli aventi diritto, per un terzo dovrà essere coperta con un mutuo a tasso agevolato a carico del cittadino, e per un altro terzo dovrà essere anticipata, sempre dal cittadino, che potrà recuperarlo nell’arco di 22 anni non pagando le imposte, mentre lo stato interviene con denaro liquido solo per l’ultimo terzo.
Sennonché la caratteristica dell’Aquila e degli altri comuni colpiti è quella di centri storici di particolare valore, costituiti da un grandissimo numero di edifici antichi e pregevoli, 320 dei quali, di proprietà privata, sono sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza. Ci sono poi altri 800 edifici pubblici, qualificati di interesse storico, archeologico e artistico. Ora, come è possibile che un privato possa farsi carico della ricostruzione o del restauro di un edificio vincolato o semplicemente di pregio, accollandosi il 66% della spesa? Si comprende allora come il Decreto legge n. 39, se resterà nelle sue linee essenziali così come è stato concepito, costituirà l’atto di morte di una città e di tutti gli altri centri terremotati, che resteranno nei decenni avvenire cumuli di macerie e di edifici spettrali, cadenti e abbandonati.
Ma nel decreto n. 39 c’è anche di peggio: all’art. 3, comma 1 , lettera c, si dispone che se un immobile, gravato da un mutuo, è andato distrutto, la Società Fintecna, a richiesta del privato cittadino. si accollerà il mutuo nei limiti del contributo che al predetto è stato riconosciuto, ma diverrà proprietaria di quel che resta dell’immobile. Se però il mutuo supera il contributo riconosciuto, la conseguenza parrebbe essere, dall’esame della norma, che il cittadino dovrà continuare a pagare la parte residua del mutuo: insomma non avrà più la casa ma continuerà a pagare il mutuo. Il rischio è che la città vada per gran parte nelle mani della Fintecna. Ma se, come è facile prevedere, il cittadino non riesce, col contributo e con il mutuo a tasso agevolato, a coprire l’intera spesa per il restauro o la ricostruzione (rispettando, si spera, le norme antisismiche), dovrà contrarre un ulteriore mutuo, a tasso di mercato, con la banche. Insomma quello delineato dal decreto n. 39 è un meccanismo infernale che consegnerà una città nelle mani di banche, finanziarie e usurai.
L’ultima perla del decreto: dopo aver dichiarato la città “zona franca”, lo Stato non rinuncia a pretendere da quegli sventurati cittadini che si faranno carico della ricostruzione, il pagamento dell’IVA al 20% ( art. 3, comma 1°, lettera d). Ecco cosa miravano a coprire le tante “passerelle” e sceneggiate e come fosse interessata l’esaltazione della dignità degli abruzzesi, “forti e gentili”.
Dott.ssa Rosella Graziani
cittadina di L’Aquila; attualmente ospite del padre, insieme alla sua famiglia, in Paglieta (CH)
http://curiosona.splinder.com/post/20465254/L'Aquila+deve+risorgere!
OUTATIME
21-05-2009, 14:06
C'entrano nel senso che dimostrano che in un paese di 70.000 "residenti" possono esserci più di 70.000 case (e quindi più di 70.000 domande di risarcimento).
Infatti fare un conteggio basato sui residenti è sbagliato in partenza....
Bisogna confrontare i dati catastali con le domande di risarcimento (come immagino che stiano facendo).
Sarà mica che i dati non tornano perchè hanno chiesto anche il risarcimento di edilizia abusiva?
generals
21-05-2009, 14:11
Facciamo una precisazione:
- Abitante: colui che ha chiesto la residenza e l'ha ottenuta (e di conseguenza rientra nel conto della popolazione residente).
- Proprietario di seconda casa: colui che ha una casa, non vi ha la residenza (e non rientra nella popolazione residente), ma ha ovviamente diritto a chiedere il risarcimento.
- Studenti non c'entrano nulla.
bhè evidentemente il problema c'è se il "direttore generale" denuncia:
.....che per questo motivo i pagamenti sono ancora fermi. «Ancora non iniziano - ha detto Cordeschi - perché c’è un problema di numeri troppo elevati: considerando coloro i quali stanno nelle tende, coloro i quali stanno negli alberghi sommati a chi chiede l’autonoma sistemazione siamo oltre le 100mila persone. L’Aquila è una città di 70mila abitanti e quindi è palese che ci sia una incongruenza nei numeri ed è per questo che un minimo di controlli rapidi siamo costretti a farli. Noi abbiamo in anagrafe registrati un certo numero cittadini. Qua c’è un numero maggiore, dobbiamo capire da dove viene».
Anche perchè se non si è residenti, e probabilmente non è prima casa, non penso proprio spetti il risarcimento :O
generals
21-05-2009, 14:13
C'entrano nel senso che dimostrano che in un paese di 70.000 "residenti" possono esserci più di 70.000 case (e quindi più di 70.000 domande di risarcimento).
ripeto: ma secondo te se fosse stato questo il motivo il direttore generale faceva un intervista e bloccava i pagamenti denunciando l'incongruenza? ;)
OUTATIME
21-05-2009, 14:20
Anche perchè se non si è residenti, e probabilmente non è prima casa, non penso proprio spetti il risarcimento :O
Il motivo per cui a un non residente non spetterebbe il risarcimento? :confused:
OUTATIME
21-05-2009, 14:21
ripeto: ma secondo te se fosse stato questo il motivo il direttore generale faceva un intervista e bloccava i pagamenti denunciando l'incongruenza? ;)
Probabilemente per il discorso del catasto che facevo prima.... ;)
generals
21-05-2009, 14:30
Il motivo per cui a un non residente non spetterebbe il risarcimento? :confused:
perchè è solo per le prime case se non ho capito male il risarcimento. E quando hai una prima casa hai anche la residenza poichè ottieni anche una serie una serie di agevolazioni (la stessa imposta di registro al momento dell'acquisto, ma anche le tariffe per le bollette, ecc.) sempre legate alla residenza.
http://curiosona.splinder.com/post/20465254/L'Aquila+deve+risorgere!
almeno il risarcimento l'hanno portato al 100%
ieri in tv l'aveva detto finocchiaro e anche l'articolo precisa su quell'entità
OUTATIME
21-05-2009, 14:46
perchè è solo per le prime case se non ho capito male il risarcimento.
Ah.... simpatici....
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