View Full Version : Le tigri Tamil depongono le armi!
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/sri-lanka/tamil-17mag/tamil-17mag.html
Le Tigri Tamil si arrendono
"Smettiamo di combattere"
COLOMBO - Le Tigri Tamil, nello Sri Lanka, hanno annunciato di aver cessato di combattere. Lo scrive Selvarasa Pathmanathan, il capo del servizio diplomatico internazionale dell'esercito di Liberazione delle Tigri Tamil, in un comunicato urgente diffuso dal sito Tamilnet.
(17 maggio 2009)
kadmillo
17-05-2009, 11:01
Un grazie a chi ha combattuto questa guerra per 26 anni sotto l'indifferenza della comunità internazionale.
un tamil
Un grazie a chi ha combattuto questa guerra per 26 anni sotto l'indifferenza della comunità internazionale.
un tamil
E' vero, se ne è sempre parlato troppo poco, e non c'è stato alcun intervento esterno :(
LuVi
E' vero, se ne è sempre parlato troppo poco, e non c'è stato alcun intervento esterno :(
LuVi
puoi dirlo forte, sarà perché non sono proprio informatissimo sull'attualità ma devo dire che non ne avevo mai sentito parlare :stordita:
Ad ogni modo è pieno di guerre di cui nessuno ne parla purtroppo :doh:
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/sri-lanka/tamil-17mag/tamil-17mag.html
Sarebbero oltre tremila i civili rimasti coinvolti e uccisi
nei violenti combattimenti tra i ribelli e l'esercito regolare
Le Tigri Tamil si arrendono
"Smettiamo di combattere"
Le Tigri Tamil si arrendono "Smettiamo di combattere"
Militari dell'esercito regolare
nella zona dei combattimenti
COLOMBO - E' finita. Finita nel sangue. Le Tigri Tamil dello Sri Lanka si sono arres. Lo annuncia Selvarasa Pathmanathan, il capo del servizio diplomatico internazionale dell'esercito di Liberazione delle Tigri Tamil, in un comunicato diffuso dal sito Tamilnet.
Pathmanathan, considerato un moderato all'interno del movimento Tamil, ha denunciato un atteggiamento debole del mondo nei confronti dei civili: "Nonostante la nostra richiesta al mondo di salvare migliaia di persone dalla morte il silenzio della comunità internazionale ha solo incoraggiato l'esercito dello Sri Lanka a continuare la guerra fino alla sua amara fine".
"Nelle ultime 24 ore, più di 3.000 cadaveri di civili sono stati contati sulle strade, mentre oltre 25.000 risultano feriti gravemente senza aiuti medici. Consci di questo - scrive Pathmanathan - abbiamo già annunciato al mondo la nostra posizione di mettere a tacere le nostre armi per salvare il nostro popolo".
Fra venerdì e stamane sono quasi 50.000 i civili che, considerati "ostaggi della guerriglia Tamil", hanno potuto lasciare la "zona di sicurezza" nello Sri Lanka nord-orientale. Circa 38 mila civili che erano intrappolati nella "no fire zone" hanno raggiunto la salvezza nelle ultime 24 ore utilizzando i varchi aperti dall'esercito attraverso la laguna Nanthi Kadal. Un portavoce dell'esercito dello Sri Lanka ha anche ricordato che circa 12 mila civili venerdì hanno cercato la protezione del governo, a seguito dell'occupazione da parte della 58/a e 59/a Divisione dell'esercito di tutta la fascia costiera della "zona di sicurezza".
Le stesse fonti militari hanno poi precisato che i 70 guerriglieri Tamil uccisi la notte scorsa stavano cercando di attaccare a bordo di motoscafi, attraverso la laguna, posizioni della 59/a Divisione e non sarebbero stati colpiti quindi mentre erano in fuga.
(17 maggio 2009)
kadmillo
17-05-2009, 11:53
E' vero, se ne è sempre parlato troppo poco, e non c'è stato alcun intervento esterno :(
LuVi
purtroppo con Russia,Cina e India che si oppongono ad ogni intervento esterno c'è poco da fare.
Poràcci... ma l'altro ieri non si stavano suicidando tutti?
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_16/tigri_tamil_minacciano_suicidio_massa_262e40b4-4203-11de-bfa5-00144f02aabc.shtml
E non li avevano "annientati" ieri?
http://www.apcom.net/news/rss/20090516_173300_4274cee_62296.html
Motivo di questa guerra?! Chi sono i buoni e chi sono i cattivi?!
kadmillo
17-05-2009, 12:27
{|e;27494595']Poràcci... ma l'altro ieri non si stavano suicidando tutti?
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_16/tigri_tamil_minacciano_suicidio_massa_262e40b4-4203-11de-bfa5-00144f02aabc.shtml
E non li avevano "annientati" ieri?
http://www.apcom.net/news/rss/20090516_173300_4274cee_62296.html
Ci sono voci di corridoio che i capi ribelli si siano fatti saltare in aria ieri pomeriggio.
C'è troppa propaganda per sapere qual'è la verità bisognerà aspettare lunedi o martedi per avere notizie più ufficiali.
Motivo di questa guerra?! Chi sono i buoni e chi sono i cattivi?!
http://it.wikipedia.org/wiki/Tigri_Tamil
Le Tigri Tamil o più correttamente le Tigri per la liberazione della patria Tamil ( Tamil: தமிழீழ விடுதலைப் புலிகள், ISO 15919: tamiḻ iiḻa viṭutalaip pulikaḷ; comunemente conosciute come LTTE o come Tigri Tamil), sono un gruppo militante nazionalista Tamil che ha condotto una violenta campagna secessionista contro il governo dello Sri Lanka dal 1970, al fine di creare uno Stato sovrano socialista Tamil nel nord ed est dello Sri Lanka (ex Ceylon) conosciuto come Tamil Eelam. Ciò ha portato allo scoppio della Guerra civile dello Sri Lanka.
L'LTTE è attualmente designato come un'organizzazione terroristica da 31 paesi ed è guidato dal suo fondatore, Velupillai Prabhakaran. Non ufficialmente i guerriglieri Tamil sarebbero armati da Cina e Pakistan.
Negli anni il controllo delle Tigri si è esteso dalla penisola di Jaffna a gran parte del paese, creando una sorta di stato parallelo con un proprio ordinamento e un proprio governo, composto dai dirigenti della guerriglia dell'LTTE.
Nel 2009, in seguito a una potente controffensiva militare dell'esercito regolare dello Sri Lanka, le Tigri Tamil hanno visto in poche settimane ridurre la propria zona d'influenza oltre a subire la cattura e l'uccisione di migliaia di suoi militanti. Nel Maggio dello stesso anno, per la prima volta in 25 anni di guerra civile, l'esercito dello Sri Lanka è riuscito a confinare i guerriglieri in appena un chilometro quadrato. Il 17 Maggio 2009 le Tigri Tamil si arrendono definitivamente.
sempreio
17-05-2009, 12:38
non sono affari nostri, che s' arrangino
zerothehero
17-05-2009, 12:39
Depongono le armi mica per loro spontanea volontà, ma perchè non hanno praticamente scelta, a meno di non morire tutti combattendo contro l'esercito cingalese che li ha chiusi dentro una sacca in un'area ad est dell'isola. :fagiano:
zerothehero
17-05-2009, 12:46
non sono affari nostri, che s' arrangino
Senza le tigri tamil il mondo sarà migliore. Il presidente dello sri lanka ha fatto benissimo a continuare la guerra..se si fosse fermato, avrebbe commesso un gravissimo errore.
kadmillo
17-05-2009, 12:50
Senza le tigri tamil il mondo sarà migliore. Il presidente dello sri lanka ha fatto benissimo a continuare la guerra..se si fosse fermato, avrebbe commesso un gravissimo errore.
Magari per voi sarà anche migliore ma per noi tamil che viviamo in una prigione all'aperto,torturati stuprati ed uccisi da anni non la vediamo allo stesso modo.
non sono affari nostri, che s' arrangino
com'è umano lei
zerothehero
17-05-2009, 12:54
Motivo di questa guerra?! Chi sono i buoni e chi sono i cattivi?!
Non vorrei però essere perfido..ma come diamine è possibile che tutti si sono più o meno informati sulla guerra a Gaza che ha provocato si e no sui 1200 morti, mentre questa guerra che ha provocato secondo stime non ufficiali circa 7000 morti in 5 mesi di operazioni militari non la conosce praticamente nessuno? :fagiano:
zerothehero
17-05-2009, 12:58
Magari per voi sarà anche migliore ma per noi tamil che viviamo in una prigione all'aperto,torturati stuprati ed uccisi da anni non la vediamo allo stesso modo.
Guarda, se dipendesse da me dopo aver fatto impiccare o fucilare i capi delle tigri tamil superstiti tenterei una riconciliazione nazionale sul modello algerino.
Sulle tigri Tamil ribadisco: sono una delle guerriglie più disgustose al mondo, visto che reclutano forzatamente i minori nelle loro milizie, usano le bombe umane contro i civili, praticamente si sono macchiate di ogni nefandezza possibile ed immaginabile.
zerothehero
17-05-2009, 13:04
Ci sono state delle operazioni anche in Italia, per bloccare i finanziamenti dell'organizzazione.
http://italiadallestero.info/archives/331
ROMA - Mercoledì la polizia italiana ha arrestato 33 Tamil dello Sri Lanka accusati di appartenere al gruppo fuorilegge delle Tigri Tamil che combatte una rivolta separatista contro il governo a Colombo, ha dichiarato un funzionario.
Ventotto persone sono state arrestate in una serie di raid prima dell’alba a Napoli, Genova, Bologna e in Sicilia: sono sospettati di far parte delle Tigri per la Liberazione del Tamil Eelam (LTTE) e di fornire fondi al gruppo, ha detto ad AFP Antonio Sbordone, un funzionario di polizia della sezione antiterrorismo di Napoli che ha coordinato i raid. Altri cinque Tamil sono stati fermati dalle autorità a Palermo, Sicilia, anch’essi con l’accusa di appartenere al LTTE in una diversa operazione di polizia, ha detto il funzionario.
Oltre all’accusa di far parte di una organizzazione fuorilegge, i 33 sono accusati anche di aver aiutato finanziariamente le Tigri Tamil inviando denaro.
I soldi provenivano da estorsioni a danno di altri Tamil, secondo Sbordone, e secondo fonti della TV italiana si ipotizza che l’ammontare annuo fosse intorno ai quattro milioni di euro (6,2 milioni di dollari).
Circa 200 agenti hanno partecipato all’operazione consistita di raid sparsi per il paese, da Napoli al sud a Bologna al nord e fino allisola siciliana.
La LTTE è bandita dall’Unione Europea in quanto organizzazione terroristica.
Le Tigri combattono dal 1972 per ottenere un territorio separato per la minoranza Tamil, in Sri Lanka. I morti nel conflitto sono stati tra 60000 e 70000, parecchie migliaia dei quali dopo il fallimento della pace provvisoria del 2005.
kadmillo
17-05-2009, 13:32
Guarda, se dipendesse da me dopo aver fatto impiccare o fucilare i capi delle tigri tamil superstiti tenterei una riconciliazione nazionale sul modello algerino.
Sulle tigri Tamil ribadisco: sono una delle guerriglie più disgustose al mondo, visto che reclutano forzatamente i minori nelle loro milizie, usano le bombe umane contro i civili, praticamente si sono macchiate di ogni nefandezza possibile ed immaginabile.
Che abbiano fatto errori lo riconosco,ma dal 2005 i ribelli hanno cercato di accontentare tutti gli standard per non essere considerati un org. terroristica
Se volevano uccidere civili cingalesi potevano farlo tranquillamente visto che avevano le potenzialità per farlo.
Ci sono dei validi motivi per cui ritengo che lo sri lanka sia uno stato fallito per i seguenti motivi:
1)I poteri piu importanti cioè la presidenza,il ministero della difesa e delle finanze sono in mano a 3 fratelli.
2) Le org. non governative non sono ammesse nei campi di internamento dove i tamil vengono suddivisi per età e sesso
3)I giornalisti stranieri non sono ammessi nelle zone di guerra mentre quelli locali devono passare sotto la censura del governo.
4)Sri Lanka Prevention of Terrorism Act del 1979 permette di arrestare qualsiasi tamil basandosi solo sul sospetto e di detenerli fino a tempo indeterminato.
5)Lo stato usa gruppi paramilitari nelle zone conquistate che hanno pieni poteri per sequestrare le persone senza mandati o altro.
Per me bastano questi fatti per non accettare un governo che rappresenta solo la maggioranza.
non sono affari nostri, che s' arrangino
oibò, allora se in questo momento viene disintegrata l'africa da un meteorite enorme, non sono affari nostri, si arrangiano? :asd:
Fradetti
17-05-2009, 16:21
non sono affari nostri, che s' arrangino
se avessero risorse naturali di un certo livello diventerebbero magicamente affari nostri.
Cmq parlo da ignorantissimo: i Tamil cosa sono? Etnia, popolo, religione?? Perchè so che ci sono i Tamil pure in India (fanno dei film bellissimi... guardatevi Sivaji).
oibò, allora se in questo momento viene disintegrata l'africa da un meteorite enorme, non sono affari nostri, si arrangiano? :asd:
A dirla tutta credo che l'intero occidente tirerebbe un sospiro di sollievo se succedesse... :asd:
Almeno le immigrazioni clandestine cesserebbero... :asd:
kadmillo
17-05-2009, 16:35
se avessero risorse naturali di un certo livello diventerebbero magicamente affari nostri.
Cmq parlo da ignorantissimo: i Tamil cosa sono? Etnia, popolo, religione?? Perchè so che ci sono i Tamil pure in India (fanno dei film bellissimi... guardatevi Sivaji).
Dinamiche del separatismo tamil nello Sri Lanka
Negli ultimi mesi, la ripresa dei combattimenti tra il governo e i separatisti tamil ha gettato sulle strade dello Sri Lanka decine di migliaia di civili terrorizzati. L'apparente insolubilità di un conflitto trentennale non mette in gioco gli interessi delle grandi potenze e non rinvia alle grandi correnti ideologiche dell'inizio del XXI secolo. Dopo quelli dell'India che è intervenuta alla fine degli anni '80, i tentativi di mediazione della Norvegia non sono stati molto più fruttuosi.
di Eric paul Meyer *
Trent'anni di lotta: quanti ha dietro di sé il movimento separatista.
Elemento chiave della storia dello Sri Lanka (1), esso è assieme l'espressione della mobilitazione spontanea di una minoranza autoctona intorno a rivendicazioni politiche e linguistiche e il frutto di una vicenda politico-militare di grande respiro fondata su una potente organizzazione transnazionale, le Tigri di liberazione dell'Eelam [paese] tamil (Ltte), le «Tigri» (2). Secondo i separatisti, l'attuale quadro istituzionale democratico non offre alcuna garanzia alle minoranze linguistiche e religiose le cui aspirazioni potrebbero essere soddisfatte solo dalla creazione di uno stato separato (eventualmente associato al resto dell'isola).
Essi rivendicano un territorio senza soluzione di continuità, chiamato Tamil Eelam, composto dalla provincia nord-orientale che comprende il porto di Trincomalee e le regioni del sud-est dell'isola, dove i musulmani sono più numerosi delle altre popolazioni (si veda la carta). La tensione tra i governi in cui domina la maggioranza di lingua cingalese (il 74% degli abitanti) e la minoranza tamil (all'incirca il 15%) (3) risale al 1956 - all'epoca lo Sri Lanka si chiamava Ceylon - quando giunse al potere il Partito della libertà (Sri Lanka Freedom Party - Slfp) fondato da Salomon Bandaranaike. Quando Bandaranaike impone il cingalese come unica lingua ufficiale e riconosce il primato del buddismo, la religione predominante tra i cingalesi, iniziano i primi scontri nelle zone di contatto tra cingalesi e tamil a maggioranza hinduista (con una minoranza cattolica). Queste tensioni si sarebbero placate in seguito per poi ricomparire negli anni settanta, fino a raggiungere la massima intensità nel corso dei fatti violenti del luglio 1983. Un esercito di giovani emarginati Orchestrate dai gruppi cingalesi legati al governo contro la minoranza tamil della capitale, all'epoca queste violenze intendono rispondere agli attentati perpetrati contro l'esercito governativo nelle zone tamil. Ormai, i movimenti separatisti conducono una guerra aperta contro le autorità di Colombo (4). Inizialmente, hanno avuto l'appoggio discreto del governo di Madras (oggi Chennai, capitale dello Stato del Tamil Nadu, nel sud dell'India) ma, dal 1990, sono aiutati esclusivamente da una diaspora stabilitasi in Occidente per sfuggire al clima di insicurezza dell'isola. Questo conflitto ha causato oltre 50.000 vittime militari e civili. Tuttavia le relazioni tra civili delle varie comunità non hanno mai assunto l'aspetto di una violenza interetnica generalizzata, se non nelle regioni orientali del paese. La forza del separatismo sta nella sua capacità di mobilitazione di una gioventù esclusa dagli impieghi pubblici a causa di una politica di quote (5) e del clientelismo che favorisce la maggioranza cingalese.
Inoltre, quasi trent'anni di conflitti hanno isolato le regioni a maggioranza tamil del nord e dell'est dalle dinamiche economiche presenti nel resto dell'isola. Le uniche possibilità sono l'emigrazione o la lotta armata. Infine, le Tigri hanno saputo inquadrare militarmente e sfruttare politicamente i sentimenti patriottici e gli ideali eroici di questa gioventù, coltivarvi il culto dell'autorità, predisporre strumenti di repressione e metodi di intimidazione, organizzare circuiti di raccolta di fondi anche presso la diaspora, e realizzare grossi profitti nei vari traffici internazionali (in particolare di armi).
I metodi delle Tigri comprendono il reclutamento di minori, in particolare di ragazze, e di militanti pronti a suicidarsi ingerendo capsule di cianuro che portano a mo' di medaglia, piuttosto di cadere nelle mani del nemico. Di fronte a questa organizzazione, il governo ha reclutato un esercito numeroso (oltre 100.000 uomini) ma privo di esperienza, indisciplinato e soggetto a massicce diserzioni. Questo esercito è diventato il primo datore di lavoro per gli uomini, poiché i settori in sviluppo - in passato le piantagioni di tè, oggi l'industria della confezione - e l'emigrazione organizzata verso i paesi del Golfo forniscono soprattutto posti di lavoro femminili. Sul piano ideologico, la tutela dell'identità cingalese buddista e dell'unità dell'isola resta il tema dominante del discorso politico dello Slfp e del suo leader, il presidente Mahinda Rajapakse. Tuttavia, questa retorica è stata ripresa dai movimenti più radicali, come il partito della eredità nazionale cingalese (Jathika Hedla Urumaya, Jhu) animato da monaci buddisti politicamente impegnati; il Fronte di liberazione del popolo (Janata Vimukthi Peramuna, Jvp), movimento rivoluzionario lanciato negli anni sessanta dagli ammiratori di Che Guevara, ma che si è orientato verso un ultra nazionalismo dopo il fallimento della rivolta scatenata nel 1971. Il tentativo di intervento dell'India, prima con un appoggio discreto in favore dei gruppi separatisti (si veda il riquadro in basso), poi con l'invio di una forza di mantenimento della pace tra il 1987 e il 1990 (6), e il suo fallimento finale, portarono al consolidamento della posizione delle Ltte. Infatti le Tigri eliminarono gli altri gruppi separatisti tamil fautori di questo intervento. Si imposero come una organizzazione dittatoriale, vietando con la violenza l'espressione di ogni posizione dissidente nelle zone del nord poi dell'est dell'isola dove insediarono un'amministrazione parallela. Questo intervento esterno consolidò anche la posizione dello Jvp che denunciava l'imperialismo indiano e che, a partire dal 1996, si riprese dalla dura repressione che l'aveva colpito. Dopo la sua elezione alla presidenza nel 1994, Chandrika Kumaratunga, figlia del fondatore dello Slfp, cercò di riprendere i negoziati.
Inutilmente. Le Tigri lanciarono offensive di grande respiro per ostacolare le velleità di riconquista del nord da parte dell'esercito governativo, moltiplicarono gli attentati nelle città a maggioranza cingalese e resero sistematico l'uso di commandi suicidi, spesso composti da donne, secondo un metodo già sperimentato per assassinare nel 1991 l'ex primo ministro indiano Rajiv Gandhi e, nel 1993, il presidente dello Sri Lanka Ramasinghe Premadasa. In seguito a una tregua conclusa all'inizio del 2002 sotto l'egida della Norvegia, i negoziati ripresero tra le Ltte e un governo di coalizione diretto da Ranil Wickremesinghe, responsabile del Partito nazionale unito (Unp) e rivale della presidente Kumaratunga, nel settembre 2002. Questi negoziati si arenarono l'anno seguente: l'organizzazione separatista riteneva inaccettabili le pressioni internazionali volte a costringerlo al rispetto dei diritti umani, ed esigeva di essere trattata su un piede di parità con il governo, mentre questi rifiutava l'idea di cospicue concessioni in vista di devolvere i poteri ad autorità regionali.
Poco dopo, anche lo scioglimento, da parte della presidente, del governo di coalizione contribuì all'indebolimento di questo processo: la presidente formò un governo di minoranza con l'appoggio dello Jvp, il quale aveva messo al primo posto la lotta contro il separatismo, e organizzò elezioni anticipate nell'aprile 2004. Queste elezioni rafforzarono ulteriormente il posto dello Jvp sulla scena politica, pur dando alle Ltte una rappresentanza con l'elezione, nelle regioni tamil, di candidati all'Alleanza nazionale tamil (Illankai Tamil Arasu Kachchi) che esse sostenevano (6).
Un mese prima, il capo militare delle Ltte nella provincia orientale, Vinayagamoorthyu Muralitharan detto «Karuna», aveva rotto con il responsabile storico dell'organizzazione, Velupillai Prabhakaran, al quale rimproverava di usare per il suo potere personale le reclute, prelevate sempre di più nella parte orientale dell'isola. Questa defezione, che il governo si affrettò a sfruttare, incitò Prabhakaran a tentare di rimobilitare le sue truppe a favore della scelta militare.
Le Ltte si preparavano a riprendere le ostilità prima della fine dell'anno ma cambiarono idea dopo lo tsunami del dicembre 2004, tanto più che i mezzi navali indispensabili all'approvvigionamento in armi e alla strategia dei separatisti erano stati seriamente danneggiati.
Dopo aver provocato uno slancio di solidarietà all'interno dell'isola e un afflusso, spesso incoerente, di aiuti internazionali, la catastrofe contribuì a irrigidire le posizioni degli ex belligeranti intorno alla questione della ricostruzione delle zone devastate. Il governo stentava a riconoscere i separatisti come autorità di fatto nelle zone a maggioranza tamil e ad accettare che questi trattassero direttamente con gli organismi finanziatori. Forti della loro esperienza sul campo e delle importanti sottoscrizioni da parte della diaspora dello Sri Lanka, le Ltte chiedevano che questi aiuti fossero gestiti dall'Organizzazione di riabilitazione tamil, associazione umanitaria sotto il loro controllo (8). La svolta decisiva risale al 15 agosto 2005, quando le Ltte, schierate a favore di una strategia della tensione, decisero di far cadere Lakshman Kadirgamar, il ministro degli esteri (di origine tamil) del governo Kumaratunga. Anche l'elezione alla presidenza del capo dello Slfp Mahinda Rajapakse, che aveva concluso un accordo con il Jvp, cambiò l'atmosfera. Rajapakse aveva aspramente criticato la mediazione norvegese e si era mostrato molto più severo del suo rivale Ranil Wickeremesinghe nei confronti della rivendicazione separatista.
Direttive a favore dell'astensione accompagnate da minacce lanciate dalle Ltte, furono seguite dall'immensa maggioranza della popolazione tamil. Ne seguì l'eliminazione di Wickremesinghe per il quale avrebbero votato numerosi tamil che gli erano grati per la conclusione della tregua. Affidata a un consorzio di paesi scandinavi, la missione di sorveglianza del cessate-il-fuoco firmato dal governo e dalle Tigri il 22 aprile 2002, si trovò allora paralizzata. La ripresa degli attentati suicidi a Colombo e nell'estremo sud (9), nonché la recrudescenza dei combattimenti nelle zone intorno al porto di Trincomalee a partire dal luglio 2006, erano volte a ricordare al potere la capacità delle Tigri di colpire ovunque. Allo stesso tempo, le Tigri esigevano il ritiro degli osservatori dei paesi dell'Unione europea membri della missione di sorveglianza, dopo che la loro organizzazione era stata inclusa nella lista europea dei gruppi terroristi. Il processo di pace era quindi definitivamente fallito, nonostante gli sforzi della Norvegia e dei paesi co-presidenti del consorzio di aiuto allo Sri Lanka (Stati uniti, Unione europea e Giappone) per riunire in Svizzera due conferenze, nel febbraio e nell'ottobre 2006.
Tuttavia, dall'inizio del 2007, vari dati potrebbero modificare la situazione: le Ltte non sono riuscite a conservare il controllo delle zone costiere a sud di Trincomalee ed è morto il loro principale negoziatore Anton Balasingham, di stanza a Londra. Da parte governativa, la posizione del presidente Rajapakse si è rafforzata con la defezione di una frazione del Partito nazionale unito (Unp), una formazione di opposizione composta da politici che avevano svolto un ruolo di primo piano nei negoziati sulla tregua nel 2002 e che hanno ottenuto posti ministeriali in seguito a un rimpasto. Rajapakse dispone ormai di una maggioranza parlamentare che non si regge più sullo Jvp e lo Jhu, ostile a ogni negoziato. Questo ha consentito alle Ltte di riavviare il dialogo in occasione della festa nazionale del 4 febbraio 2007. Ma questi particolari sviluppi non possono mascherare il generale degrado della situazione politica, economica e sociale del paese.
Le condizioni di vita nelle regioni a maggioranza tamil del nord e dell'est si sono rapidamente deteriorate: la ripresa dei combattimenti ha provocato la chiusura delle vie di approvvigionamento delle regioni intercluse (in particolare la strada A9 che collega Jaffna al resto dell'isola, che era stata riaperta nel 2002) e sono ripresi i bombardamenti di edifici civili da parte delle forze governative. Le sparizioni mirate di sospetti individuati da informatori mascherati e l'aumento degli assassini perpetrati da gruppi non identificati, ricordano gli episodi più truci degli anni '80-'90. Le mediazioni degli «imperialisti» Di più, una relazione dell'inviato speciale delle Nazioni unite, Allan Rock, incaricato di una inchiesta sul reclutamento di bambini soldato, ha messo in evidenza la ripresa massiccia di queste pratiche ad opera delle Ltte, ma anche della fazione dissidente di Karuna, con la connivenza dell'esercito governativo che ne assicura la protezione e ne utilizza i servizi - affermazioni, queste, naturalmente smentite dalle autorità governative (10). Il moltiplicarsi delle sparizioni colpisce tutti gli ambienti e tutte le regioni, come attesta il rapimento in pieno centro di Colombo, sotto gli occhi della polizia, del vice rettore dell'università dell'est dell'isola, nel dicembre 2006: dopo oltre due mesi, le autorità non hanno dato alcuna notizia circa la sua sorte. I ripetuti fallimenti dei tentativi di negoziato si spiegano con la «legge di Gresham dei conflitti» (11), secondo una definizione di un politologo: gli estremisti tendono a escludere i moderati dal gioco politico. Nel 2002 i separatisti hanno rinunciato alla loro rivendicazione di indipendenza totale solo per riaffermare il proprio diritto all'autodeterminazione. Il blocco risulta dall'incapacità dei protagonisti di affrontare in modo costruttivo la questione dello statuto delle province a maggioranza tamil. Se non sono mancati negli ultimi vent'anni i piani di devolution, il governo non si è mai spinto fino a proporre chiaramente l'adozione di uno statuto federale generalizzato «all'indiana» o la creazione di regioni autonome «alla spagnola».
Nel 1987, nel quadro dell'intervento di New Delhi, le province del nord e dell'est erano state riunite: i tamil avevano la maggioranza assoluta in questo nuovo raggruppamento, sebbene avessero soltanto la maggioranza relativa nella provincia orientale dove cingalesi e musulmani sono fortemente rappresentati. Adita dallo Jvp, il 16 ottobre 2006 la Corte suprema ha dichiarato la incostituzionalità di tale fusione. Questa decisione chiude ancora di più le prospettive future perché i separatisti hanno da sempre fatto dell'unione delle due province la premessa di ogni negoziato. Il fallimento dei tentativi di mediazione si spiega inoltre con ragioni strutturali. Come era successo agli indiani quindici anni prima di loro, i norvegesi, sebbene richiesti da entrambi i protagonisti, sono stati presto accusati di parzialità. Non sono riusciti a impedire il coinvolgimento di paesi terzi: le iniziative politiche prese dopo il luglio 2003 dal consorzio dei paesi donatori e dalle associazioni internazionali sono sospettate di essere mosse da intenzioni imperialistiche.
La suscettibilità nazionalista sia delle Ltte che dello Jvp (unico loro punto comune...) è alimentata da una lunga storia di dominazione coloniale, da interventi di organismi internazionali di sviluppo - Banca mondiale e Banca asiatica di sviluppo - e dalla presenza umanitaria straniera. I progetti di intervento hanno costantemente sottovalutato questo dato che, presso i cingalesi, è associato a una forte tendenza al ripiegamento insulare, mentre i tamil hanno sempre favorito l'internazionalizzazione del conflitto. Attraverso la diaspora, essi sono largamente presenti nei paesi occidentali ed esercitano quindi una influenza che ha finora agevolato le attività transnazionali delle Ltte (12). Tuttavia la recrudescenza della tassazione della diaspora in funzione dello sforzo di guerra e le probabili sottrazioni dei fondi raccolti durante lo tsunami hanno attirato l'attenzione delle autorità dei paesi di accoglienza, le quali comunque difficilmente riusciranno a reprimere pratiche da lungo tempo tollerate.
fonte
http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Aprile-2007/pagina.php?cosa=0704lm12.01.html
Mah, a me fa impressione come si uccida gente senza battere ciglio e andarne fieri (ad esempio http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2009-05-17_117357067.html, o la storia del drone sempre in Pakistan), io capisco che sono elementi pericolosi, ma sono dell'opinione che rispondere con omicidi agli omicidi equivalga a mettersi sullo stesso piano. Chissà che diamine passa per la testa a tutti quelli che tengono in braccio un fucile o decidono quando e chi ammazzare.
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