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View Full Version : Le dieci domande mai poste a Berlusconi


radiovoice
14-05-2009, 07:21
http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-dieci-domande-a-berlusconi/


Incoerenze
di un caso
politico
Quella festa a Casoria e le parole di Veronica. Il padre di Noemi e le candidature Pdl. Il Cavaliere non ha accettato di farsi intervistare da Repubblica. Da oggi uno speciale multimediale alla ricerca di una verità
di GIUSEPPE D'AVANZO


Repubblica questa volta non molla l'osso... :D
Considerato che si tratta, a quanto pare, di uno speciale che parte oggi e che quindi è destinato ad avere un seguito, ho aperto un nuovo 3d.


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Le incoerenze di un caso politico
Quella festa a Casoria e le parole di Veronica. Il padre di Noemi e le candidature Pdl. Il Cavaliere non ha accettato di farsi intervistare da Repubblica. Da oggi uno speciale multimediale alla ricerca di una verità
di GIUSEPPE D'AVANZO

Repubblica ha chiesto, nei giorni scorsi, di rivolgere al presidente del Consiglio dieci domande sulle incoerenze e le omissioni di una storia che molti definiscono “di Veronica” o “di Noemi” e nessuno azzarda a definire per quel che è o appare: un “caso Berlusconi”. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, lunedì, ha chiesto due giorni per dare una risposta. Quella risposta non è arrivata. Per non dissimulare, come vuole il nuovo conformismo dell’informazione italiana, ciò che dovrebbe essere chiarito, pubblichiamo oggi le domande che avremmo voluto rivolgere al premier e le contraddizioni che abbiamo ritenuto di riscontrare tra le sue dichiarazioni e quelle degli altri protagonisti della vicenda.

Silvio Berlusconi ha detto: «Credo che chi è incaricato di una funzione pubblica, come il presidente del Consiglio, possa accettare la continuazione di un rapporto [con la sua consorte, Veronica Lario] soltanto se si chiarisce chi ha provocato questa situazione». (Porta a Porta, 5 maggio 2009).

Repubblica concorda con Silvio Berlusconi. E’ evidente che, nonostante il frastuono mediatico di queste ore, non si discute di un divorzio o di una separazione, affare privato di due coniugi. Come ha chiaro il premier, la questione interroga i comportamenti di «un incaricato di una funzione pubblica». In quanto tali, quei comportamenti sono sempre di pubblico interesse e non possono essere circoscritti a un ambito familiare. D’altronde, la signora Veronica Lario, nelle sue dichiarazioni del 29 aprile e del 3 maggio, offre all’attenzione dell’opinione pubblica due certezze personali e una domanda.

Le due certezze descrivono, tra il pubblico e il privato, i comportamenti del presidente del Consiglio: «Mio marito frequenta minorenni»; «Mio marito non sta bene».

La domanda, posta dalla signora all’opinione pubblica e a chi in vario modo la rappresenta, è invece tutta politica e chiama in causa le pratiche del «potere», il suo modo di essere, che si degrada e si avvilisce pericolosamente quando a rappresentare la sovranità popolare vengono chiamate “veline” senza altro merito che un bell’aspetto e la prossimità al premier.

Ha detto la signora Lario: «Quello che emerge oggi, attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte le donne (...). Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore». (Ansa, 28 aprile, 22:31)

Silvio Berlusconi ha replicato, a caldo, evocando un complotto «della sinistra e della sua stampa che non riescono ad accettare la mia popolarità al 75 per cento (…) Tutto falso, nato dalla trappola in cui anche mia moglie purtroppo è caduta. Le veline sono inesistenti. Un’assoluta falsità». (Porta a porta, 5 maggio)

E’ il primo ingombro che bisogna verificare. Questa storia è soltanto una trappola bene organizzata? E' vero, se di complotto si tratta, che nasconde la mano della sinistra e della «sua stampa»?

Tre evidenze lo escludono.
Il primo quotidiano che dà conto della candidatura di una “velina” alle elezioni europee è il Giornale della famiglia Berlusconi. Il 31 marzo, a pagina 12, nella rubrica Indiscreto a Palazzo si legge che «Barbara Matera punta a un seggio europeo». «Soubrette, già “Letterata” del Chiambretti c’è, poi “Letteronza” della Gialappa’s, quindi annunciatrice Rai e attrice della fiction Carabinieri», la Matera, scrive il Giornale, «ha voluto smentire i luoghi comuni sui giovani che non si applicano e non si impegnano. “Dicono che i ragazzi perdino tempo. Non è vero: io per esempio studio molto”». «E si vede», commenta il giornale di casa Berlusconi.

Il secondo giornale che svela «la carta segreta che il Cavaliere è pronto a giocare» è Libero, il 22 aprile. Notizia e foto di prima pagina con «Angela Sozio, la rossa del Grande Fratello e le gemelle De Vivo dell’Isola dei famosi, possibili candidate alle elezioni europee». A pagina 12, le rivelazioni: «Gesto da Cavaliere. Le veline azzurre candidate in pectore» è il titolo. «Silvio porta a Strasburgo una truppa di showgirl» è il sommario.

Per Libero le «showgirl», che dovranno superare un colloquio, sono 21 (in lista i candidati a un seggio di Bruxelles, come si sa, sono 72). I nomi che si leggono nella cronaca sono: Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro. Eleonora e Imma De Vivo e «una misteriosa signorina» lituana, Giada Martirosianaite.

Difficile sostenere che Il Giornale e Libero siano fogli di sinistra. Come è arduo credere che la Fondazione farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini, sia un pensatoio vicino al partito democratico. Il think tank, diretto dal professor Alessandro Campi, vuole «far emergere una nuova classe dirigente adeguata a governare le sfide della modernità e della globalizzazione». Coerentemente critica l’uso di «uno stereotipo femminile mortificante» e con un’analisi della politologa Sofia Ventura avverte che «il “velinismo” non serve». Nell’articolo si legge: «Assistiamo a una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto da fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con disinvoltura, denota uno scarso rispetto, da un lato, per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro; dall’altro, per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima».

Sofia Ventura conclude: «Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi. Le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse».

Quando la signora Lario prende (buonultima) la parola per censurare il “velinismo” - e «il ciarpame senza pudore» del potere - non si muove nel vuoto, ma su un terreno già smosso dalle rivelazioni dei giornali vicini al premier e dalle analisi critiche di intellettuali prossimi alla maggioranza di governo.

Questo “caso” non ha inizio con un intrigo, come protesta Berlusconi, ma trova la sua trasparente ragione nella preoccupazione di ambienti della destra per un «impoverimento della qualità democratica di un paese» (ancora la Ventura).

Rimosso il presunto «complotto», resta il “caso” politico, dunque. Un “caso” che diventa anche familiare, quando Veronica Lario scopre che Silvio Berlusconi ha partecipato a Napoli alla festa di compleanno di una diciottenne (Repubblica, 28 aprile). E ancora una volta politico quando la signora, annunciando la sua volontà di divorziare, denuncia pubblicamente i comportamenti di un marito che, «incaricato di una pubblica funzione», «frequenta minorenni», prigioniero com’è di un disagio che minaccia il suo equilibrio psicofisico.

Il presidente del Consiglio ha replicato ai rilievi della signora Lario con due interviste alla carta stampata (Corriere della Sera e la Stampa, 4 maggio) e con un lungo monologo a Porta a Porta (5 maggio).

In queste tre sortite pubbliche, la ricostruzione degli avvenimenti di cui si discute (la candidatura di giovani donne selezionate per la loro bellezza e amicizia con il premier; il suo affetto per Noemi Letizia, maggiorenne il 26 aprile; la partecipazione alla festa di compleanno; il lungo sodalizio amicale con la famiglia Letizia) ha avuto, da parte di Berlusconi, una parola definitiva, ma o contraddittoria o omissiva.

Berlusconi nega di aver mai avuto intenzione di candidare «soubrette». «Non avevamo messo in lista nessuna “velina”» (Corriere, 4 maggio) Noemi lo chiama «papi». Perché? A chi glielo chiede, replica: «E’ uno scherzo, mi volevano dare del nonno, meglio mi chiamino papi. Non crede?» (Corriere, 4 maggio). Berlusconi è più preciso con la Stampa (4 maggio): «Io frequenterei, come ha detto la signora [Lario], delle diciassettenni. E’ una cosa che non posso sopportare. Io sono amico del padre punto e basta. Lo giuro!»

E’ la stessa versione offerta a France2 (6maggio). Quando il presidente del Consiglio spiega le circostanze della frequentazione con Noemi Letizia – si tratta di un’antica amicizia di natura politica con il padre, dice – il giornalista lo interrompe per chiedere: «…dunque [Noemi] non è una ragazza che lei conosceva personalmente?».
Berlusconi risponde: «No, ho avuto l’occasione di conoscerla con i suoi genitori. Questo è tutto».

La versione di Berlusconi è contraddetta in tutti i suoi elementi dalle interviste che Noemi Letizia concede.
Noemi così ricostruisce il suo legame affettivo con il presidente del Consiglio: «Mi vuole bene come a un figlia. E anch’io, noi tutti gli siamo molto legati». (Repubblica, 29 aprile)

Al Corriere del Mezzogiorno, il 28 aprile, consegna dettagli chiave.
«[Berlusconi, papi] mi ha allevata (…) E’ un amico di famiglia. Dei miei genitori (…) non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno [per il mio compleanno], ricordo, mi ha regalato un diamantino. Un’altra volta, una collanina. Insomma, ogni volta mi riempie di attenzioni. (…) Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che desidera da me. Poi, cantiamo assieme. (…) Quando vado da lui ha sempre la scrivania sommersa dalle carte. Dice che vorrebbe mettersi su una barca e dedicarsi alla lettura. Talvolta è deluso dal fatto che viene giudicato male, gli spiego che chi lo giudica male non guarda al di là del proprio naso. Nessuno può immaginare quanto papi sia sensibile. Pensi che gli sono stata vicinissima quando è morta, di recente, la sorella Maria Antonietta. Gli dicevo che soltanto io potevo capire il suo dolore. (…) [Da grande vorrò fare] la showgirl. Mi interessa anche la politica. Sono pronta a cogliere qualunque opportunità. (…) Preferisco candidarmi alla Camera, al parlamento. Ci penserà papi Silvio».

Nel racconto di Noemi c’è la narrazione di un rapporto diretto, intenso con il presidente del Consiglio. Che le fa tre regali per il 16°, 17° e 18° compleanno. Quindi, si può concludere, Berlusconi ha conosciuto Noemi quindicenne. Nel loro rapporto non c’è alcun ruolo o presenza dei genitori. Noemi non vi fa alcun riferimento e non è corretta dalla madre, presente al colloquio con Angelo Agrippa del Corriere del Mezzogiorno. Berlusconi ha tentato di ridimensionare il legame con la minorenne: «Ho incontrato la ragazza due o tre volte, non ricordo, e sempre alla presenza dei genitori». I genitori non hanno ancora confermato le parole del premier.

Durante l’incontro con il giornalista, la signora Anna Palumbo - madre di Noemi - interviene soltanto per specificare le circostanze in cui Berlusconi ha conosciuto suo marito, Benedetto “Elio” Letizia. Dice: «[Berlusconi] ha conosciuto mio marito ai tempi del partito socialista. Ma non possiamo dire di più».

Noemi non è così evasiva quando affronta una delle questioni decisive per questa storia. E’ addirittura esplicita. Ella ritiene di poter ottenere da Berlusconi l’opportunità di fare spettacolo o, in alternativa, di essere eletta in parlamento. Televisione o scranno a Montecitorio. Le aspettative di Noemi, sollecitate dalle attenzioni (o promesse) di Berlusconi, sono in linea con le riflessioni critiche di farefuturo, il think tank di Gianfranco Fini («Le donne non sono gingilli») e della signora Lario («Ciarpame senza pudore»).

Quando e dove e come si sono conosciuti Berlusconi e Benedetto Letizia è un altro enigma di questa storia che raccoglie versioni successive e contraddittorie.

A Varsavia Berlusconi dice: «[Benedetto] lo conosco da anni, è un vecchio socialista ed era l’autista di Craxi». (Ansa, 29 aprile, 16:34)
Quando la circostanza è subito negata da Bobo Craxi («Cado dalle nuvole. L’autista di mio padre si chiamava Nicola, era veneto, ed è morto da qualche anno», Ansa, 29 aprile, 16:57), Palazzo Chigi con un imbarazzato ritardo di venti ore, smentisce a sua volta: «Si rileva che il presidente Berlusconi non ha mai detto che il signor Letizia fosse autista dell’on. Bettino Craxi» (Ansa, 30 aprile, 12:30).

Dal suo canto, Letizia non vuole ricordare in pubblico come e dove e quando ha conosciuto Berlusconi. Chi lo interroga raccoglie soltanto parole vuote. «Volete sapere come ho conosciuto Berlusconi? Va bene, ve lo dico, però allora vi racconto anche come ho conosciuto tutte le persone che conosco…». (Corriere, 10 maggio)

In qualche altra occasione, il rifiuto di Letizia a raccontare il primo incontro con il futuro premier è ancora più categorico:
«Non ho alcuna intenzione di farlo» (Oggi, in edicola il 6 maggio)

Anche Noemi non ha voglia di offrire rievocazioni: «Non ricordo i particolari [di come è nato il contatto familiare], queste cose ai miei genitori non le ho chieste. Non è che si siano incrociati sul lavoro: mio padre è un dipendente comunale...». (Repubblica, 29 aprile)

Un ricordo vivo del primo incontro tra Berlusconi e Letizia sembra averlo Arcangelo Martino, un ex assessore socialista al comune di Napoli, oggi vicino al partito del presidente del Consiglio. «Fra il 1987 e il 1993 sono stato grande amico di Bettino Craxi. Tutti i mercoledì andavo a trovarlo a Roma all’hotel Raphael, una consuetudine. Mi accompagnava sempre qualcuno del mio staff e quel qualcuno era quasi sempre Elio Letizia (…) Parecchie volte è capitato che al Raphael ci fosse Silvio Berlusconi. E’ lì che ho presentato i due che poi hanno fatto amicizia». (Corriere della sera, 10 maggio).

Il ricordo di Arcangelo Martino è sconfessato con nettezza ancora una volta da Bobo Craxi. «Escludo categoricamente che il signor Letizia fosse un habitué dell’hotel Raphael (…) Lo stesso Martino credo che sia passato qualche volta a salutare mio padre». (Repubblica, 11 maggio)

Chiara anche la smentita di uomini che furono accanto al leader socialista: Gianni De Michelis («Mai sentito nominare Letizia»); Gennaro Acquaviva («Mai sentito nominare Letizia, neanche dai napoletani»); Giulio Di Donato («Questo signor Letizia, nel panorama napoletano e campano dei socialisti, non esisteva, a mia memoria»). Ancora più efficace la contestazione di Stefano Caldoro: «Proprio nei primi anni novanta, abitavo al Raphael tutte le volte che mi fermavo a Roma. Si scherzava sulla intraprendenza di Martino (…) ma escludo categoricamente di aver mai visto e sentito che questo Letizia venisse presentato a Craxi. Perché mai l’avrebbero dovuto presentare? Non era un dirigente, non era un esponente del sociale, non era un militante» (Ancora Repubblica, 11 maggio 2009).

L’occasione dell’incontro tra Berlusconi e Letizia è ancora da chiarire. Come i tempi della decisione del presidente del Consiglio di partecipare alla festa di compleanno di Noemi. Al Corriere della sera, 4 maggio, così Berlusconi ha spiegato la sua presenza a Napoli: «Racconto come è andata veramente. Quel giorno mi telefona il padre, un mio amico da tanti anni. E quando sa che in serata sarei stato a Napoli, per controllare lo stato di avanzamento del progetto per il termovalorizzatore, insiste perché passi almeno un attimo al compleanno della figlia. La casa è vicina all’aeroporto. Non molla. Io non so dir di no. Eravamo in anticipo di un’ora e ci sono andato. Nulla di strano, è accaduto altre volte per compleanni e matrimoni».

Berlusconi, dunque, partecipa alla festa per un atto di affetto nei confronti di Elio Letizia. Non si parla di Noemi né di altra necessità politica o urgenza di altra natura. Diversa la versione offerta, lo stesso giorno (4 maggio) alla Stampa: «Suo padre, che conoscevo da tempo, mi ha telefonato per chiedermi se lasciavo fuori Martusciello (Flavio, consigliere regionale del PdL) dalle liste per le Europee, io gli ho spiegato che avrei cercato di mettere sia l’ex-questore Malvano (Franco, già candidato a sindaco di Napoli) sia Martusciello e che stavo arrivando a Napoli per dare una spinta ai contratti per i nuovi termovalorizzatori che sono frenati dalla burocrazia. A quel punto lui mi ha interrotto e mi ha detto: “Stavi venendo a Napoli? Io stasera festeggio il diciottesimo compleanno di Noemi, perché non vieni con un brindisi, lo facciamo in un locale poco distante dall’aeroporto. Ti prego vieni sarebbe il più bel regalo della mia vita”. Così ci sono andato…».

Berlusconi aggiunge qualche dettaglio in più nel solco di questa versione, il 5 maggio, durante Porta a Porta: «Ero al salone del Mobile della Fiera di Rho, imbarazzato per i cori “Meno male che Silvio c’e”, “Magico” e il capitano dell’elicottero mi ha detto che era in arrivo entro mezz’ora un temporale che ci avrebbe costretto ad andare in macchina a Linate. Per questo siamo partiti in anticipo e [visto il tempo a disposizione, prima di] una riunione politica che avevo in serata [con il ristorante a soli tre minuti dall’aeroporto] sono entrato…»

Anche questa ricostruzione trova delle evidenze che la contraddicono. Berlusconi giunge a Napoli con un regalo per Noemi, «cerchi concentrici in oro rosa arricchiti da una cascata di diamanti bianchi montati su oro bianco, 6mila euro, il ciondolo è anche nella collezione di Sophia Loren» (Gente, 19 maggio). Si è molto discusso di questa circostanza che, al contrario, non pare molto significativa: il presidente potrebbe aver a bordo del suo aereo dei cadeaux da distribuire secondo necessità.

Più interessante è che l’aereo di Berlusconi giunga a Napoli con un’ora di anticipo rispetto all’inizio della festa e il presidente attenda nell’aeromobile per un’ora prima di muoversi ed entrare «cinque minuti dopo l’arrivo in sala di Noemi» (Annozero, 7 maggio). Secondo la testimonianza di un fotografo, ingaggiato dal patron del ristorante “Villa Santa Chiara”, si sapeva da sabato 25 aprile dell’arrivo del premier e, in ogni caso, la “bonifica” della sala da parte della polizia è stata predisposta già nella mattinata, «alle 15», per alcune fonti del Dipartimento di sicurezza. (Repubblica, 9 maggio).

Sembra di poter dire che non c’è stato alcun cambio di programma a Rho nel tardo pomeriggio di domenica 26 aprile. La partecipazione alla festa di Noemi era già nell’agenda del presidente da giorni, come dimostrano la “bonifica”, l’attesa in aereo, l’arrivo nel ristorante subito quasi contestualmente all’ingresso della diciottenne come per un copione precedentemente preparato.

C’è un’ultima contraddizione da sciogliere. La scelta o indicazione delle “veline” da candidare è stata opera di Berlusconi? A Porta a Porta, 5 maggio, il presidente del Consiglio sostiene di non aver messo becco nella candidature europee: «Le candidature per le Europee non sono state gestite direttamente dal premier. Ad occuparsene sono stati i tre coordinatori del PdL Bondi, La Russa e Verdini che “da migliaia di segnalazioni sono giunti a 500 schede” per individuare i 72 candidati si sono orientati secondo le indicazioni del congresso, spazio ai giovani e alla donne. Tra questi candidati nessuna è qualificabile come velina» (resoconto delle parole del premier a Porta a porta, 5 maggio, tratto dal Giornale, 6 maggio). Berlusconi ammette però di avere discusso con Elio Letizia (non è un dirigente del PdL né, che si sappia, un iscritto al partito) le candidature di Malvano e Martusciello e per farlo lo raggiunge addirittura a Napoli alla festa di sua figlia. La circostanza appare contraddittoria e, senza altre spiegazioni, inverosimile.

Il rosario di incoerenze che si incardina sulla questione politica posta da farefuturo e dalla signora Lario (come Berlusconi seleziona le classi dirigenti) sollecita di rivolgere a Berlusconi dieci domande:

1. Quando e come Berlusconi ha conosciuto il padre di Noemi Letizia, Elio?

2. Nel corso di questa amicizia, che il premier dice «lunga», quante volte si sono incontrati e dove e in quale occasioni?

3. Ogni amicizia ha una sua ragione, che matura soprattutto nel tempo e in questo caso – come ammette anche Berlusconi – il tempo non è mancato. Come il capo del governo descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?

4. Naturalmente il presidente del Consiglio discute le candidature del suo partito con chi vuole e quando vuole. Ma è stato lo stesso Berlusconi a dire che non si è occupato direttamente della selezione dei candidati, perché farlo allora con Letizia, peraltro non iscritto né militante né dirigente del suo partito né cittadino particolarmente influente nella società meridionale?

5. Quando Berlusconi ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?

6. Quante volte Berlusconi ha avuto modo di incontrare Noemi e dove?

7. Berlusconi si occupa dell’istruzione, della vita e del futuro di Noemi. Sostiene finanziariamente la sua famiglia?

8. E’ vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l’accesso alla scena politica e questo «uso strumentale del corpo femminile», per il premier, non «impoverisce la qualità democratica di un paese» come gli rimproverano personalità e istituzioni culturali vicine al suo partito?

9. Veronica Lario ha detto che il marito «frequenta minorenni». Al di là di Noemi, ci sono altre minorenni che il premier incontra o «alleva», per usare senza ironia un’espressione della ragazza di Napoli?

10. Veronica Lario ha detto: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile». Geriatri (come il professor Gianfranco Salvioli, dell’Università di Modena) ritengono che i comportamenti ossessivi nei confronti del sesso, censurati da Veronica Lario, potrebbero essere l’esito di «una degenerazione psicopatologica di tratti narcisistici della personalità». Quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?

ConteZero
14-05-2009, 07:45
La 11 la porgo io: Sig.presidente, lei c'è o ci fa ?

nekromantik
14-05-2009, 08:04
Basterebbe che rispondesse ad una sola (non presente): da dove viene il miliardo con cui ha potuto iniziare la sua attività di imprenditore.

Fil9998
14-05-2009, 08:05
un po' e un po'

brown
14-05-2009, 08:45
La 11 la porgo io: Sig.presidente, lei c'è o ci fa ?

se le fa :O

Gemma
14-05-2009, 08:58
Io penso che d'ora in poi ad ogni post aggiungerò in coda la doverosa dicitura


_______________________
Buonasera appuntato :)











:asd:

Jammed_Death
14-05-2009, 09:07
davvero tutte le 10 domande mai poste a berlusconi si basano tutte su quella là? fantastico :rolleyes: :rolleyes:

radiovoice
14-05-2009, 09:11
davvero tutte le 10 domande mai poste a berlusconi si basano tutte su quella là? fantastico :rolleyes: :rolleyes:

sono dieci domande in merito a quella precisa questione.

MadJackal
14-05-2009, 09:38
Basterebbe che rispondesse ad una sola (non presente): da dove viene il miliardo con cui ha potuto iniziare la sua attività di imprenditore.

Consegnato di persona dall'inquilino del piano di sopra (mooolto sopra), in contanti insieme all'unzione :Prrr:


Io sarei ben felice che rispondesse.
Ma non lo farà, anche se ha delle risposte "innocenti".
Gli conviene troppo la situazione attuale.



Buongiorno appuntato.

cinaski
14-05-2009, 10:03
Basterebbe che rispondesse ad una sola (non presente): da dove viene il miliardo con cui ha potuto iniziare la sua attività di imprenditore.


Un miliardo?Erano quasi 300 e provenivano da una banca che riciclava denaro di cosanostra, banca nel quale lavorava il papi di Silvio!

ConteZero
14-05-2009, 10:14
Un miliardo?Erano quasi 300 e provenivano da una banca che riciclava denaro di cosanostra, banca nel quale lavorava il papi di Silvio!

Ah, quindi Craxi è andato alla festa per i 18 anni di Berlusconi :asd:

lowenz
14-05-2009, 10:24
10. Veronica Lario ha detto: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile». Geriatri (come il professor Gianfranco Salvioli, dell’Università di Modena) ritengono che i comportamenti ossessivi nei confronti del sesso, censurati da Veronica Lario, potrebbero essere l’esito di «una degenerazione psicopatologica di tratti narcisistici della personalità». Quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?
Più che altro ha tratti istrionici: tipo il dover fare la battuta sempre e fuoriluogo salvo poi dire che "non voleva offendere".
E' proprio tipico di quel tratto della personalità, mettersi sempre al centro con buffonate e fare quello che casca dal pero a domande più precise.

Come narciso Silvio non si esporrebbe infatti così tanto come invece fa di continuo :muro:

ally
14-05-2009, 11:07
...la Lega ne aveva di piu' interessanti...peccato abbia perso il foglietto e non le abbia piu' poste...

“La Fininvest è nata da Cosa Nostra” (7.10.98)
“Berlusconi, metodi mafiosi” (6.10.1999)
“Silvio riciclava i soldi della mafia” (7.7.98)
“C’è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile” (25.11.99)
“Imprenditore o politico, è il momento della scelta” (9.11.98)
“Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica” (10.6.98)
“Un biscione di miliardi in Svizzera” (3.11.98)
“Le sedici casseforti occulte” (29.9.98)
“Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca” (2.7.98)
“Così il Biscione si mise la coppola” (16.7.98)

Sono i titoli del quotidiano “La Padania”, stilati durante il periodo, di certo non remoto, in cui Bossi veniva definito “una costola della sinistra“. Oggi, di contro, Bossi è alleato col Berlusca: insieme - come risaputo - hanno deciso di fare visita al capo dello Stato, per fargli qualche domandina (del tipo: “se po fà un golpe?”) Ecco! Qualche domandina! Chissà se a Bossi, magari durante il viaggio che gli accompagnerà al Quirinale, non gli verranno in mente proprio quelle dieci domandine che, anni addietro, avrebbe voluto fare a Mister Berlusconi. Certo, l’età avanza, i vuoti di memoria aumentano, ecco perché è giusto rimetterle nel circuito mediatico:

1) Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l’intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma dal ‘68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l’acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l’area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel’ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.

2) Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8miliardi di oggi Fonte Istat).Il 22 luglio1975-un anno dopo-la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi(14 miliardi di oggi. Fonte Istat. Anche in questo caso, che è solo l’esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell’orribile odore.

3)Il due febbraio del 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un’altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri due miliardi. Nell’arco di nemmeno tre anni, una società forte di capitale di 20 milioni appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per cento il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signore Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.

4)Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo costituta Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l’impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi con un proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre ‘74rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, “forte di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell’Utri, il suo “segretario”. Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un’altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?

5)Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 Marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, 20milioni di capitale, che l’11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L’8 Giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi ( 81 miliardi di oggi ). Il 26 gennaio 1979 le due “Fininvest” si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?

6)Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?

7)E’ universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col “mattone” per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l’Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto , neo socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta che nel 1979 non è un “pentito”, è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?

8)E’ certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell’Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società. 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell’Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel 1976 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima “Cantieri Riuniti Milanesi Spa”. Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì, i 988 milioni ( 5 miliardi d’oggi) per quest’ennesima iniezione di soldi?

9)Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l’immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l’anno successivo -era il 1978- aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all’Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.

10)Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato -vedi l’acquisto dell’attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio- la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid. , ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent’anni di reclusione. Ebbene, la transizione per l’acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

Da “La Padania” del 19 agosto 1998 (Berlusconi sei un Mafioso?)

...ciao Andrea...

...ps...per non dimenticare MAI...

radiovoice
14-05-2009, 11:44
ROMA - "Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini: sono palesi i motivi della campagna denigratoria che la Repubblica e il suo editore stanno conducendo da giorni contro il presidente Berlusconi". E' quanto sostiene una nota dell'ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri, dopo la pubblicazione dell'inchiesta sugli aspetti contraddittori del caso Noemi, che ha dato il via alla decisione di Veronica Lario di chiedere il divorzio.

"Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l'assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private - conclude la nota - a fini di lotta politica".

Il direttore di Repubblica risponderà alla nota di Palazzo Chigi sul giornale di domani.

:asd: il solito bla bla bla bla berlusconiano :asd:

FabioGreggio
14-05-2009, 12:13
La risposta di un Bananas:


"Oh, ma l'Inter con chi gioca domenica?"


fg

first register
14-05-2009, 12:34
Vergognoso, servilismo allo stato puro. :O


Con tutto quello che si può aver da ridire su berlusconi, Repubblica perde tempo dietro la storia di una ragazza poco più che diciottenne quasi incontrata per caso.


Come se i problemi del presidente del consiglio dipedessero da questo. L'ultima volta che la stampa italiana si occupò di una bella ragazza fu quando berlusconi fu difeso da una giovane avvocatessa molto carina.
Il berlusconismo di allora in realtà voleva distogliere l'opinione pubblica da un problema più serio. Chissà che anche stavolta, "la festa di compleanno", "la ragazza carina", e la reazione dei mass media non siano orchestrate dall'alto dalla stessa politica berlusconista che vuole che non si parli della crisi e della crisi delle istituzioni durante il governo berlusconi.

Inizio a pensare che quella ragazza abbia organizzato una festa di compleanno e improvvisamente sia stata strumentalizzata e posta al centro di un gioco più grande di lei.



:stordita:

zerothehero
14-05-2009, 12:39
sono dieci domande in merito a quella precisa questione.

Per il giornale CHI o per Donna Moderna? :sofico:
A parte le domande 4 e 8, le uniche rilevanti politicamente.

ConteZero
14-05-2009, 12:42
Attendiamo nota di Capezzone.

first register
14-05-2009, 12:44
Leggo ora su repubblica la risposta di Palazzo Chigi, non di berlusconi, nonostante le domande riguardassero aspetti privati della vita di berlusconi, ma di Palazzo Chigi.

Nota del premier dopo l'inchiesta del nostro giornale sul caso Noemi
Sul giornale di domani la risposta del nostro direttore
Palazzo Chigi: "Da Repubblica
campagna denigratoria"



Silvio Berlusconi
ROMA - "Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini: sono palesi i motivi della campagna denigratoria che la Repubblica e il suo editore stanno conducendo da giorni contro il presidente Berlusconi". E' quanto sostiene una nota dell'ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri, dopo la pubblicazione dell'inchiesta sugli aspetti contraddittori del caso Noemi, che ha dato il via alla decisione di Veronica Lario di chiedere il divorzio.

"Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l'assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private - conclude la nota - a fini di lotta politica".

Il direttore di Repubblica Ezio Mauro risponderà alla nota di Palazzo Chigi sul giornale di domani.

(14 maggio 2009)

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-1/reazioni-domande/reazioni-domande.html

Ecco infatti... in Italia nessun editore potrebbe permettersi di scagliarsi contro il presidente del consiglio. Infatti, repubblica non si occupa dell'attività di berlusconi, dei suoi rapporti con Mills, o del fatto che attualmente sia protetto dal lodo alfano, ma di argomenti più soft, la sua partecipazione ad una festa di compleanno.

A questo punto palazzo chigi (non berlusconi in persona) replica dicendo che poichè Repubblica non ha altri argomenti per mettere in discussione l'onestà di berlusconi, berlusconi è sicuramente un santo.

Così il governo ha raggiunto il suo obiettivo. Le critiche che arrivano dai giornali sono gossip e berlusconi fa la figura del padre della patria.


Berlusconismo puro.


:stordita:

Lorekon
14-05-2009, 12:48
Attendiamo nota di Capezzone.

aspetta, te la scrivo io

"E' la solita sinistra allo sbando, questi giornali illiberali partito non possono più contestare gli enormi successi di Berlusconi e lo attaccano sul piano personale, demonizzandolo nella migliore tradizione stalinista.
Farebbe meglio Franceschini a guardare cosa succede nel SUO rissoso partito anzichè attaccare il PDL. Con questa opposizione Berlusconi può governare altri 20 anni" :O

radiovoice
14-05-2009, 12:56
Per il giornale CHI o per Donna Moderna? :sofico:
A parte le domande 4 e 8, le uniche rilevanti politicamente.

Potrei concordare in parte.
Tuttavia dopo le 2 ore su questo argomento di monologo berlusconiano su rai uno ogni domanda diventa rilevante e ogni domanda dimostra (quantomeno) che è un bugiardo (per chi ancora nutrisse dubbi).

Dream_River
14-05-2009, 13:13
Per il giornale CHI o per Donna Moderna? :sofico:
A parte le domande 4 e 8, le uniche rilevanti politicamente.

*

sashasnow
14-05-2009, 13:23
Potrei concordare in parte.
Tuttavia dopo le 2 ore su questo argomento di monologo berlusconiano su rai uno ogni domanda diventa rilevante e ogni domanda dimostra (quantomeno) che è un bugiardo (per chi ancora nutrisse dubbi).

*

first register
14-05-2009, 13:23
E che altro rimane loro se non il ricorso al gossip con intento calunniatorio ?.

Poveracci loro perchè non hanno ancora capito che non è quello il modo di far opposizione ne, tantomeno, lotta politica. Noi perchè questo loro atteggiamento manterrà in sella Berlusconi, impedendo il nascere di qualsiasi alternativa credibile, "sine die".


Infatti quella non è opposizione. :read:

radiovoice
14-05-2009, 13:26
E che altro rimane loro se non il ricorso al gossip con intento calunniatorio ?.

Poveracci loro perchè non hanno ancora capito che non è quello il modo di far opposizione ne, tantomeno, lotta politica. Noi perchè questo loro atteggiamento manterrà in sella Berlusconi, impedendo il nascere di qualsiasi alternativa credibile, "sine die".

Che centra? :D
Qui si parla di giornalismo, di prove, fatti (sai cosa è una calunnia? :D )
Cose a cui i berluschini non sono abituati, se non addirittura allergici.

radiovoice
14-05-2009, 13:42
Evidentemente non hai afferrato il concetto da me espresso. Pazienza, riprova e forse sarai più fortunato.

P.S. Prove di cosa ?, che il pdc si è recato ad una festa di compleanno forse ?.

ma lol...che simpaticone :D
Evidentemente sei tu che non hai capito.
Ci riprovo.
Dal momento che oltre al fatto in sè ci siamo sorbiti due ore di monologo sul punto su rai uno, l'inchiesta in oggetto ha dimostrato e provato che il pdc ha raccontato un sacco di balle, tanto per cambiare. Ovviamente resta anche aperta la questione del sospetto di frequentazione di minorenni.

radiovoice
14-05-2009, 13:59
Ha dimostrato, è sufficiente dichiararlo e non servonmo tutti i fronzoli con cui hai addobbato la cosa, che tu pensi che il pdc abbia raccontato un sacco di balle e ciò nonostante tu non sia confidente diretto del citato pdc e che, ovviamente, il racconto dei fatti ti sia giunto filtrato, da persone totalmente "disinteressate" al manipolarlo, di ennesima mano.

Francamente da chi si rechi a festeggiare il pdc a me non frega una cippa perchè ho altro cui pensare ed è altrettanto evidente che ricorrere a simili argomenti prova solamente una totale mancanza di argomenti ed il molto tempo sprecato inutilmente e senza risultato, contenti voi !!!!!.

Confidente del citato pdc? :D Monipolarlo? Ennesima mano? ....
Vabbè...:mbe:
Secondo me non ha neppure visto il video che non lascia nulla al caso, sono tutte dichiarazioni da lui stesso rese da Vespa e ad una tv francese, unitamente a varie interviste a diversi soggetti. Poco da manipolare.
Se il Pdc va ad una festa di compleanno non me ne frega na cippa neppure a me. Ma il punto non è questo. E trovo francamente inutile ripetere quale sia. ;)

Fradetti
14-05-2009, 14:11
Questa "antipatia" per banas varie/i mi induce al sospetto che ...........:D :D :ciapet: :ciapet:

io ho il sospetto che tu stia per fare la solita battuta :cry: :cry:

dai tirane fuori una nuova, una volta buona

LUVІ
14-05-2009, 14:20
Basterebbe che rispondesse ad una sola (non presente): da dove viene il miliardo con cui ha potuto iniziare la sua attività di imprenditore.

Questa è e resterà sempre valida secola secolorum.

Buon pomeriggio appuntato.

Fradetti
14-05-2009, 14:25
Paura che la battuta finisca, come un/a bananas, la dove dove non gradiresti ?. :ciapet: :ciapet: :ciapet:

no è che il povero appuntato si ritrova sempre a legger la stessa battuta sulle banane in culo che non fa ridere... è terribile :O

UFO Robot
14-05-2009, 14:42
Basterebbe che rispondesse ad una sola (non presente): da dove viene il miliardo con cui ha potuto iniziare la sua attività di imprenditore.

Gliel'ho imprestato io...e allora???...6 contento adesso...

Trabant
14-05-2009, 15:10
E tu dove lo hai preso ?.:D :ciapet: :Prrr:
Gliel'ho dato io, che c'è, qualcosa da ridire? Sarò pure libero con i soldi miei di farci quel che azz mi pare ... :fagiano:

Feric Jaggar
14-05-2009, 15:14
E' buffa questa storia delle pubbliche domande senza risposta a Berlusconi. Lo considero un episodio - uno dei tanti - dell'ipocrisia generale nazionale.

Si fanno delle domande, fingendo di non sapere le risposte. Quando le risposte si saprebbero benissimo, e sortirebbero il loro effetto naturale - politico e giudiziario - se vivessimo in un Paese normale. Dico un Paese normale, non la solita Svezia o Svizzera di tradizioni teutoniche e rigidità calviniste. Un Paese in cui dopo A viene B e dopo B si va avanti fino alla Z, traendo le conseguenze.

Invece viviamo in un Paese in cui tutti, dal giornalista al magistrato fino allo stagnino della municipalizzata non fanno il loro dovere, che sarebbe quello anzitutto di stare a schiena dritta. Prima ancora di fare il proprio lavoro, stare a schiena dritta. E dietro loro, dietro gli "inadempienti" istituzionali, tutto il corpo sociale, che anzichè peccare per opere si limita a peccare per omissioni.

Loro non dicono, e allora noi facciamo finta di non sentire. E tutto va bene. Va bene, insomma, fino ad un certo punto; perchè poi alla fine il conto arriva. Muori per una appendicite. Hai sulla testa tot miliardi di debito pubblico da quando nasci. Le strade sono peggio che a Calcutta. La scuola crolla in testa a tuo figlio.

Da dove vengono i miliardi di Berlusconi? Ma se lo sanno anche i sassi! Gli è, che nessuno vuole ammettere di saperlo. Perchè toccherebbe fare i conti con la nostra cattiva coscienza. Che ognuno di noi è un po' Berlusconi. E Berlusconi è un po' ognuno di noi. E' questa identificazione, che manda avanti il sistema. Poi un giorno magari ci stuferemo di lui, vorremo darci una sciacquata, e allora lo appenderemo per i piedi e diremo che era tutta colpa sua e che noi non volevamo ma siamo stati per vent'anni sotto la sua feroce dittatura.

Ecco, io non sono D'Avanzo, o Travaglio, o Beppe Grillo, o qualche altra firma che su questo altare dell'ignoranza che è Internet, determina la bontà dei discorsi a prescindere. Sono il signor Un C**** di Nessuno. Ma appunto, io che non sono nessuno ho detto quello che ognuno potrebbe dire. E che non dice.

elfoscuro
14-05-2009, 15:15
Gliel'ho dato io, che c'è, qualcosa da ridire? Sarò pure libero con i soldi miei di farci quel che azz mi pare ... :fagiano:

si ma tu li hai presi dalla Banca Rasini :O

elevul
14-05-2009, 15:48
Io penso che d'ora in poi ad ogni post aggiungerò in coda la doverosa dicitura


_______________________
Buonasera appuntato :)











:asd:

Non converrebbe metterla direttamente in firma? :stordita:

yorkeiser
14-05-2009, 15:52
Che ognuno di noi è un po' Berlusconi. E Berlusconi è un po' ognuno di noi.

A malincuore, ma davvero tanto, ti comunico che il mio estratto conto dissente... Spero per Mattacchioni che dissenta anche il suo :)

Trabant
14-05-2009, 15:52
si ma tu li hai presi dalla Banca Rasini :O
Li avevo depositati lì, erano frutto di una botta di culo al "gratta e vinci" :ciapet:

Tensai
14-05-2009, 15:57
E che altro rimane loro se non il ricorso al gossip con intento calunniatorio ?.

Poveracci loro perchè non hanno ancora capito che non è quello il modo di far opposizione ne, tantomeno, lotta politica. Noi perchè questo loro atteggiamento manterrà in sella Berlusconi, impedendo il nascere di qualsiasi alternativa credibile, "sine die".

Opposizione? Da quand'è che Repubblica è un partito?

Dream_River
14-05-2009, 16:28
E che altro rimane loro se non il ricorso al gossip con intento calunniatorio ?.

Poveracci loro perchè non hanno ancora capito che non è quello il modo di far opposizione ne, tantomeno, lotta politica. Noi perchè questo loro atteggiamento manterrà in sella Berlusconi, impedendo il nascere di qualsiasi alternativa credibile, "sine die".

*

Buona sera appuntato:)

nekromantik
14-05-2009, 16:45
1) Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l’intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma dal ‘68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l’acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l’area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel’ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.

2) Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8miliardi di oggi Fonte Istat).Il 22 luglio1975-un anno dopo-la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi(14 miliardi di oggi. Fonte Istat. Anche in questo caso, che è solo l’esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell’orribile odore.

3)Il due febbraio del 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un’altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri due miliardi. Nell’arco di nemmeno tre anni, una società forte di capitale di 20 milioni appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per cento il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signore Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.

4)Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo costituta Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l’impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi con un proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre ‘74rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, “forte di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell’Utri, il suo “segretario”. Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un’altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?

5)Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 Marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, 20milioni di capitale, che l’11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L’8 Giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi ( 81 miliardi di oggi ). Il 26 gennaio 1979 le due “Fininvest” si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?

6)Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?

7)E’ universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col “mattone” per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l’Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto , neo socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta che nel 1979 non è un “pentito”, è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?

8)E’ certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell’Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società. 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell’Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel 1976 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima “Cantieri Riuniti Milanesi Spa”. Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì, i 988 milioni ( 5 miliardi d’oggi) per quest’ennesima iniezione di soldi?

9)Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l’immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l’anno successivo -era il 1978- aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all’Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.

10)Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato -vedi l’acquisto dell’attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio- la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid. , ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent’anni di reclusione. Ebbene, la transizione per l’acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

Da “La Padania” del 19 agosto 1998 (Berlusconi sei un Mafioso?)

...ciao Andrea...

...ps...per non dimenticare MAI...

Ricambio il saluto Andrea. E tranquillo, qui dentro nessuno dimentica o permetterà che si dimentichino certe cose.

indelebile
14-05-2009, 19:40
Noemi nel paese delle meraviglie
di Claudio Pappaianni
Gli studi. La danza. I ritocchi estetici. L'autista. Il fidanzato spuntato dal nulla. Stile da star per la pupilla di Berlusconi. E gli amici raccontano: a Capodanno era alla festa del premier in Sardegna

Noemi Letizia
Ora aspetta la chiamata per un reality show. Si sente pronta. Ma ogni giorno vissuto da Noemi Letizia, la diciottenne prediletta del presidente del Consiglio, è già una puntata del "Grande Fratello" in salsa berlusconiana che si sta girando all'ombra del Vesuvio. Un programma che sta facendo vendere come il pane i settimanali di gossip e i più seri quotidiani politici. Con gli italiani impazziti per i protagonisti, tutti a recitare compiti la loro parte sul set naturale che va da via Libertà a Portici a Secondigliano, fino ad Arcore e Villa Certosa. Tutti famosi all'improvviso: i genitori Anna e Benedetto detto Elio, il fidanzato spuntato dal nulla, i nonni e i vicini di casa, gli amici e gli amici degli amici. Tutti hanno il loro copione da seguire, non sono più ammesse sbavature, troppi errori sono stati commessi nelle prime ore del gioco. Chi non se la sente viene eliminato: molti attori della prima ora da qualche giorno non rispondono più al telefono, evitano contatti su Internet, escono il meno possibile per non dover rispondere alle domande scomode sulle verità nascoste. Perché Berlusconi, Silvio, papi, comunque lo si chiami, resta per ora solo "l'amico di famiglia ". Il mistero è gelosamente custodito. Noemi, intanto, va per la sua strada, e vive la vita di tutti i giorni tra la scuola di grafica, la danza e gli appuntamenti. Sempre accompagnata da Roberto, un ragazzo moro con capello zebrato che la va a prendere in Mercedes. L'autista, dicono. Domenico Cozzolino, il suo fidanzato, invece, non si era mai appalesato fino alle foto del weekend a Rimini. Nessuno lo conosceva, neppure le confidenti più strette di Noemi che tuttora non lo annoverano neanche tra i contatti di Facebook, il social network termometro delle amicizie tra i teenager. Pochi di loro, di sicuro, sanno che Noemi è proprietaria di quattro immobili: tre case (una a Portici, un'altra a via dell'Ortigaria e una terza a Calata Capodichino) e di un negozio a Corso Secondigliano. Prima era dei nonni paterni, che per decenni hanno gestito una libreria. Nel 2002 il passaggio di proprietà a favore di Noemi appena undicenne, e la decisione di affittare il locale: oggi la ditta titolare vende scarpe e accessori. Dietro un bancone Noemi non si è mai immaginata. L'attrazione fatale per le luci della ribalta l'ha travolta fin da piccola. Ragazza fine, garbata e riservata, come racconta il preside della sua scuola, nasconde ambizioni sfrenate per il mondo dello spettacolo. Come molte sue coetanee. Passa da minorenne per le mani di un chirurgo plastico e dichiara di volerci tornare per rifarsi il seno. Vuole una terza, abbondante, perché "ora ho solo una seconda scarsa". A 16 anni entra in un'agenzia per modelle e si fa il book (il presunto fidanzato ammette che le foto sono ritoccate, e che la Noemi reale è meno sexy di quella delle foto), e inizia a lavorare. Qualche sfilata, una particina in una fiction, qualche concorso di bellezza, un programma in una tv locale. Balla e canta, intanto studia con profitto. È una delle prime della classe. Dopo il blitz di Berlusconi alla festa dei suoi 18 anni le offerte arrivano da tutte le parti: i registi sanno che con lei nel cast la pubblicità al film è assicurata. Nel Noemi's Word l'aspetto fisico è decisivo: al settimanale del Cavaliere, "Chi", prima sottolinea di rispettare da sempre il valore della verginità, poi spiega di amare lo shopping, lisciarsi i capelli biondi, curarsi le unghie. I partiti? Le piace il centrodestra, naturalmente. "Gomorra" di Roberto Saviano? Bocciato: ha fatto a pezzi l'immagine di Napoli. Nel futuro immediato forse un calendario, tra qualche anno la politica.


Anche il ragazzo non è certo uno che passa inosservato. Alto, bella presenza, Cozzolino è un ex figurante Mediaset, avendo partecipato come corteggiatore a "Uomini e Donne". Il rapporto con Noemi, secondo quanto lui stesso ha raccontato, va avanti da tempo. Pure lui conosce il Cavaliere: "Me l'hanno presentato due anni fa. La sera della festa ha preferito che nelle foto in cui compare ci fossi sempre anch'io". Peccato che nei ritratti del fotografo ufficiale spedite a "Chi" non compaia mai. Solo dopo qualche giorno i due fidanzati sono stati prima immortalati a Rimini, poi visti mano nella mano a Portici, dove Noemi lo ha presentato ad alcune amiche per la prima volta e allo staff del suo parrucchiere, Lorenzo.

Ecco, per conoscere davvero i segreti di una vita da Noemi bisogna fare un salto dal suo coiffeur. "Viene qui minimo una, due volte a settimana", raccontano nel negozio. A volte anche di più, se c'è qualche appuntamento che conta. "Una ragazza semplice, solare, che ama la vita", aggiungono, "è tanto buona che ora si preoccupa del fatto che la sua storia abbia oscurato eventi più importanti, come il terremoto in Abruzzo". La festa dei 18 anni? "Ha organizzato tutto lei", e ti mostrano l'invito che Noemi ha disegnato, con la sua foto, i cuoricini e una farfalla. "Quella domenica abbiamo aperto apposta per lei e sua mamma", spiega Lorenzo, il titolare, "erano molto emozionate". La presenza di Berlusconi? "Diciamo che non erano certe al 100 per cento", ammette una sua collaboratrice. E per il book fotografico? "È passata sempre prima da qui". E quando è andata a trovare Berlusconi? Sorrisi imbarazzati. E per il Capodanno in Sardegna? "Sì, anche quella volta".

Già. Marianna, una dipendente cordiale e grande estimatrice della nuova diva nazionale, conferma una voce ricorrente. Noemi l'ultimo Capodanno l'ha passato con "papi". "Per me Silvio è un secondo papà: mi telefona e lo raggiungo", aveva detto urbi et orbi facendo uscire Veronica Lario fuori dei gangheri. Deve essere andata così anche quando il Cavaliere ha organizzato la festa dell'ultimo dell'anno a Villa Certosa. Una festa a cui hanno partecipato il fratello e la sorella, Piersilvio e la Toffanin, nessun ministro e un po' di amici. Lo scorso 31 dicembre l'aereo privato del premier ha fatto la spola tra la Sardegna e il continente per accompagnare i suoi ospiti.

Alla festa, racconta Marianna, c'era anche Noemi. Ad accompagnarla solo una sua amica, compagna di studi e nel tempo libero. "Che io sappia è andata solo a ballare, a fare intrattenimento ", dice. Di più non si riesce a sapere. Di sicuro, quasi tutti gli intervistati sostengono che l'amicizia dei Letizia con il premier è molto più recente di quanto provano a sostenere altri attori della fiction. Il nonno, sentito da "L'espresso", spiega che "mio figlio Elio lo conosce da due-tre anni massimo", e pure le amiche dell'aspirante attrice negano: "Non credere che con Berlusconi si conoscano da molto".

Di certo nove mesi fa Noemi conosce Emilio Fede, stando alle parole di un fotografo napoletano al quale la giovane si era rivolta per un servizio fotografico: "Mi disse che le avrebbe dovuto inviare a Milano per un provino da "meteorina" ", racconta Gaetano Livigni, che oggi reclama i diritti per alcuni di quegli scatti finiti sui giornali. Noemi dice a Livigni di avere già in tasca un biglietto aereo prepagato per Milano. "Venne accompagnata dalla mamma e dal papà, un'amica e un giovanotto bruno", aggiunge il fotografo. "Mi colpì la sua richiesta di una foto del posteriore, perché a me quelle pose non piacciono: le trovo volgari". Ma Noemi voleva bruciare le tappe, diventare meteorina a 18 anni e, magari, arrivare in Parlamento qualche anno più tardi. Un'aspirazione, quella politica, dichiarata candidamente nelle prime ore. Le credenziali c'erano tutte. Ma di mezzo ci si è messa Veronica. Almeno per ora.
(14 maggio 2009)

insomma berlusconi racconta balle ma sono su quisquiglie per i silvio boys cose da novella 2000...ah fossimo in america....lo avrebbero fatto dimettere due minuti dopo

ah quanto ci scomettete che andrà in un reality..magari il prossimo anno all isola dei famosi

radiovoice
15-05-2009, 08:08
Ed ecco la sempre intelligente risposta di Ezio Mauro alle parole del premier.

È MOLTO facile rispondere alle parole di Silvio Berlusconi pronunciate ieri contro "Repubblica", che nell'inchiesta-documento di Giuseppe D'Avanzo gli aveva rivolto dieci domande per chiarire gli aspetti più controversi del caso politico nato attorno alle candidature delle veline nelle liste Pdl, alla denuncia di "ciarpame politico" di Veronica Lario, alla festa di compleanno della giovane Noemi alla presenza del Premier, nel ruolo indiscusso di "Papi". Molto più difficile, per il Cavaliere, rispondere alle domande del nostro giornale. Anzi, impossibile. Berlusconi non sa rispondere, davanti alla pubblica opinione, perché con ogni evidenza non può. Ciò che ha detto su questa storia, nei lunghi monologhi mai interrotti da una vera richiesta di chiarimento, cozza fragorosamente con ciò che hanno raccontato gli altri protagonisti, e soprattutto con quel che la moglie sa e ha denunciato. Meglio dunque tacere, rifiutare la verità, la trasparenza e il confronto, il che per un uomo pubblico equivale alla fuga. Una fuga accompagnata ovviamente da insulti per il nostro giornale, perché il rumore (domani amplificato dai manganelli di carta al suo servizio) copra il vuoto, la mancanza di coraggio e la scelta necessitata dell'ambiguità.

Ma l'uomo in fuga è il Presidente del Consiglio. Dunque questa incapacità o impossibilità di fare chiarezza, cercando la verità, è immediatamente un fatto politico, un handicap della leadership, una macchia istituzionale qualsiasi cosa nasconda, fosse anche soltanto l'incapacità di accettare un contraddittorio sui lati che restano poco chiari di una vicenda che ha fatto il giro dei giornali e dei siti di tutto il mondo. Una storia nella quale l'unica cosa che non c'entra proprio nulla è la privacy.

Berlusconi è infatti l'uomo che ha unito pubblico e privato fino a confonderli, con la sua biografia trasformata in programma elettorale per gli italiani e spedita nelle case di 50 milioni di elettori all'inizio della sua avventura politica: mentre oggi, quindici anni dopo, continua a vendere sul rotocalco di famiglia gli ex voto elettorali della sua infanzia aureolati nella patina reale del fotoromanzo, con l'immagine adolescente della Prima Comunione poche pagine prima del brindisi anziano di Casoria.

Le domande di "Repubblica" volevano appunto bucare questa nuvola nazional-popolare dove si sta cercando di trasportare nottetempo il caso Berlusconi, lontano dalla responsabilità istituzionale e politica di dire il vero agli italiani. Nascevano semplicemente, come abbiamo detto a Palazzo Chigi proponendo un confronto diretto col Premier, dalla constatazione che a due settimane dall'inizio della vicenda troppe cose rimanevano da spiegare, anche perché nessuna vera richiesta di chiarimento era stata rivolta al Cavaliere, e la sede televisiva del "rendiconto" - quella del suo personale notaio a "Porta a Porta" - si era in realtà rivelata la sede di un lungo monologo: per accusare la moglie ed esigerne le scuse, invece di rispondere alla sua denuncia (la politica che seleziona veline diventa "ciarpame senza pudore", "mio marito frequenta minorenni", "mio marito non sta bene, ho implorato coloro che gli stanno accanto di aiutarlo") rovesciando la realtà davanti agli italiani.

Questa mancanza di chiarezza e di confronto, con domande precise e risposte nette, ha ingarbugliato le cose. Tra il racconto del Premier e i racconti degli altri protagonisti di questa vicenda si sono allargate incongruenze evidenti, pubbliche, inseguite da spiegazioni postume che aprivano nuovi fronti controversi e dunque suscitavano altre domande. In tutto il mondo civile, dove esiste una pubblica opinione e la funzione autonoma della stampa, le contraddizioni del potere e la mancanza di chiarezza sono lo spazio naturale del giornalismo, del suo lavoro d'inchiesta, del suo sforzo documentale e infine delle sue domande.

Questo abbiamo provato a fare, senza dare giudizi e senza una tesi finale da dimostrare. Ci interessa il percorso tra le contraddizioni di un uomo pubblico in una vicenda pubblica, mettendo a confronto versioni e racconti che vanno tra loro in dissonanza, per domandare infine al protagonista di spiegare perché, proponendo la sua verità dei fatti.

Oggi dobbiamo prendere atto che il Presidente del Consiglio, invece di rispondere alle domande, scappa dalle vere questioni aperte che chiamano in causa la sua credibilità, e lo fa insultando, cioè cercando di parlar d'altro. "Invidia e odio", a suo parere, sono i motivi della "campagna denigratoria che "Repubblica" e il suo editore stanno conducendo da giorni" contro il Presidente. Che c'entra l'editore con l'inchiesta di un giornale? Non esistono scelte autonome da parte di un quotidiano nella cultura proprietaria del Premier? Cosa bisogna dunque pensare delle domande che proprio ieri il "Giornale" berlusconiano rivolgeva in prima pagina a Di Pietro? E soprattutto, cosa c'entrano con un'inchiesta giornalistica i sentimenti dell'odio e dell'invidia? Può il Cavaliere concepire, per una volta, che si possa indagare sui suoi atti e persino criticarli senza odiarlo, ma semplicemente giudicandolo? Può rassegnarsi a pensare che esiste ancora qualcuno, persino in questo Paese, che non lo invidia affatto, né a Roma né ad Arcore né a Casoria? Può infine ammettere che dieci domande non costituiscono una denigrazione, soprattutto se le si può spazzare via dal tavolo con la semplice forza della verità?

Il Cavaliere denuncia infine che "attacchi di così basso livello" giungano in prossimità del voto europeo: ma i tempi e soprattutto il livello di questa vicenda non li abbiamo scelti noi, nemmeno la location di Casoria, le luci delle fotografie festose e i comprimari, i monili, la favola bella dei genitori che si baciano in esclusiva per "Chi", la ragazza incolpevole di tutto ma soprattutto sicura che approderà negli show televisivi o in Parlamento, l'uno o l'altro intercambiabili, l'importante è sapere che "deciderà Papi". Non abbiamo deciso noi che tutto questo valesse prima la critica della Fondazione "Farefuturo" di Fini e poi lo strappo di un divorzio pubblico come l'offesa ricevuta, dunque politico come tutto ciò che accade al Cavaliere: da parte di una moglie che il grande rotocalco con cui si impagina oggi l'Italia dipinge come incapace di autonomia, fragile e sola, dunque preda di suggeritori mediatici e politici, unica spiegazione che ripristini la sacralità mistica del carisma intaccato dall'interno, quando una donna ha deciso (prima e unica, in un quindicennio) di rompere il cerchio magico dell'intangibilità sciamanica del Capo.

Per il Cavaliere, chi lo critica non può avere autonomia. Per lui, l'adesione è amore e fede, dunque la critica è tradimento e follia, le domande - non essendo contemplate e per la verità neppure molto praticate, nel conformismo del 2009 - diventano "odio e follia", in un discorso pubblico fatto di vibrazioni, dove tutto è emotivo.

Che cosa concludere? La storia che ha fatto il giro del mondo resta tutta da chiarire, perché il Presidente del Consiglio sa solo minacciare, ma non può spiegare. Dunque continueremo a fare domande, come fossimo in un Paese normale, per quei cittadini che chiedono di sapere perché vogliono capire, rifiutando di entrare nel grande fotoromanzo italiano che sta ingoiando quel che resta della politica.

nekromantik
16-05-2009, 08:30
Tutte le MENZOGNE del pluri-prescritto:

http://www.youtube.com/watch?v=ZxljqzGgmKs&feature=related

Ma le bugie hanno le gambe corte, anzi, cortissime.

radiovoice
16-05-2009, 17:42
Tutte le MENZOGNE del pluri-prescritto:

http://www.youtube.com/watch?v=ZxljqzGgmKs&feature=related

Ma le bugie hanno le gambe corte, anzi, cortissime.

Sono davvero curioso di vedere se la cosa va avanti e come...

radiovoice
16-05-2009, 17:48
LONDRA- Le imprese di Silvio Berlusconi continuano a fare discutere all'estero. La stampa inglese aveva già dato ampio risalto alla notizia del divorzio del presidente del Consiglio con Veronica Lario e adesso è passata ad occuparsi della vicenda legata alla presenza del Cavaliere al compleanno di Noemi Letizia, la ragazza che ha candidamente ammesso di chiamare Berlusconi "papi".

A farlo è il quotidiano londinese Times - non proprio di tendenze progressiste - con un'intervista del corrispondente in Italia Richard Owen al padre e alla madre della 18enne Noemi Letizia. Nel brano pubblicato sia nell'edizione cartacea che in quella online, il padre della ragazza afferma di essere "un impiegato del Comune di Napoli" con un "reddito annuale di non più di 12 mila euro all'anno". Il giornalista a questo punto si chiede come sia possibile che la famiglia Letizia viva a Portici, tradizionale quartiere della classe media napoletana, e come mai Noemi vesta con abiti firmati e venga scorrazzata per le strade della città in una lussuosa Mercedes.

Sull'importanza data dai media - italiani e non - alla vicenda il padre di Noemi è sicuro che si tratti di "bugie e sensazionalismo per vendere i giornali". A quanto pare il consenso nei confronti di Berlusconi - che l'Economist poco tempo fa aveva definito "nordcoreano" - sembra scricchiolare.

Ma il signor Letizia era davvero l'autista di Craxi come sostiene Berlusconi? La risposta arriva secca: "No". E allora? "Spesso - dice Letizia - a Berlusconi vengono attribuite dalla stampa a lui avversa delle cose che lui non ha mai detto". Puntuale la replica del giornalista del Times che cita la dichiarazione del Cavaliere all'Ansa delle 16 e 34 del 29 aprile...

La madre di Noemi invece ripropone la versione del Berlusconi che "ama stare a contatto con la gente" e che per questo è venuto in contatto "anche con loro". "Spero - ha aggiunto la signora Palumbo in Letizia, un fugace passato in alcune televisioni private - che Berlusconi, che io ho conosciuto negli anni Ottanta, si prenderà cura di Noemi e riuscirà a dare a mia figlia la carriera che io non sono riuscita ad avere".

In chiusura alcune citazioni del repertorio berlusconiano. Una su tutte: "Non ho bisogno di governare per avere potere. Ho case dappertutto, barche stupende, una moglie (ormai ex) stupenda e una famiglia bellissima. Io, in politica, mi sto sacrificando per il Paese".

sander4
16-05-2009, 17:50
Giusto in tema di domande, è stato postato questo questo (http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-1/berlusconi-times/berlusconi-times.html)


La madre di Noemi invece ripropone la versione del Berlusconi che "ama stare a contatto con la gente" e che per questo è venuto in contatto "anche con loro". "Spero - ha aggiunto la signora Palumbo in Letizia, un fugace passato in alcune televisioni private - che Berlusconi, che io ho conosciuto negli anni Ottanta, si prenderà cura di Noemi e riuscirà a dare a mia figlia la carriera che io non sono riuscita ad avere".

:stordita: :asd:

radiovoice
16-05-2009, 17:54
http://www.facebook.com/group.php?gid=79792252475&ref=mf

:D

^TiGeRShArK^
16-05-2009, 18:02
Deve essere andata così anche quando il Cavaliere ha organizzato la festa dell'ultimo dell'anno a Villa Certosa. Una festa a cui hanno partecipato il fratello e la sorella, Piersilvio e la Toffanin, nessun ministro e un po' di amici. Lo scorso 31 dicembre l'aereo privato del premier ha fatto la spola tra la Sardegna e il continente per accompagnare i suoi ospiti.

Alla festa, racconta Marianna, c'era anche Noemi. Ad accompagnarla solo una sua amica, compagna di studi e nel tempo libero. "Che io sappia è andata solo a ballare, a fare intrattenimento ", dice.
Sempre + schifato dalle BALLE GALATTICHE del cav. che sosteneva che noemi andasse da lui sempre con i genitori, e da come si sta delineando la situazione. :Puke:
ma come al solito ci sarà ancora qualcuno pronto a negare per difendere il Signore degli Inganni. :Puke:

Tensai
16-05-2009, 18:03
Va bene che è mimetizzato, assai male ndr, ma non accorgersene è proprio il colmo !!!!!!!!!!.:ciapet:

È un partito che appoggia tantissimo il pd, ma non è mica "l'opposizione", come Il Giornale non è il governo. :mc:

LUVІ
16-05-2009, 22:25
Tutte le MENZOGNE del pluri-prescritto:

http://www.youtube.com/watch?v=ZxljqzGgmKs&feature=related

Ma le bugie hanno le gambe corte, anzi, cortissime.

Cortissime come la memoria degli itagliani :muro:

master_of_pacalina
16-05-2009, 23:36
opposizione??????oggi ci sono veramente pochi politici che sanno fare un'opposizione seria e con delle credenziali reali..

ally
18-05-2009, 11:11
Ricambio il saluto Andrea. E tranquillo, qui dentro nessuno dimentica o permetterà che si dimentichino certe cose.

...simpatico come gli afecionados continuino a ridacchiare dietro alla questione Noemi e stiano bellamente ignorando la "mia" simpatica lista di domande...quando si dice paraocchi...

...ciao Andrea...

ally
19-05-2009, 16:00
Già, invece di porre quesiti seri concernenti le promesse mai mantenute ci si perde nel gossip !!!!!. Trovo sia una "politica", se mai merita la definizione, veramente disdicevole.

...perfrettammente daccordo anche se le domande son da ritenersi altrettanto valide se gli argomenti sottendono questioni finanziarie dubbie o vicende in puro stile mills...non trovi?...

...ciao Andrea...

master_of_pacalina
19-05-2009, 21:04
io porrei a berlusconi questa domanda:

perchè impedisce alle denne di fare politica.Specifico che con donne non intendo le 4 mignotte che ha messo al governo,ma politiche serie...

Micene.1
20-05-2009, 09:12
io porrei a berlusconi questa domanda:

perchè impedisce alle denne di fare politica.Specifico che con donne non intendo le 4 mignotte che ha messo al governo,ma politiche serie...

uhm...direi perche le donne serie che fanno politica seria nn gliela danno :O

Insert coin
20-05-2009, 09:38
io porrei a berlusconi questa domanda:

perchè impedisce alle denne di fare politica.Specifico che con donne non intendo le 4 mignotte che ha messo al governo,ma politiche serie...

Vabbeh adesso non esageriamo, non è che una donna in politica per essere considerata "seria" deve avere la faccia di Livia Turco altrimenti se puta caso risulta un minimo "avvenente" significa allora che si è fatta strada in politica allargando le cosce....

ally
20-05-2009, 12:03
L'affare "Mills" è un caso del quale non ho informazioni sufficiente ne sufficientemente ipotizzabili essere "al di sopra di ogni sospetto", pertanto mi astengo da commenti in merito. Posso solo affermare che risulta chiaro che il giudice è sospettabile di pregiudizio politico, sue azioni/dichiarazioni etc, nei riguardi del pdc per ragioni arcinote, in base alle quali io, ne avessi la possibilità, non accetterei che costei presiedesse una corte in un procedimento a mio carico, un magistrato non deve solo essere imparziale e terzo ma apparire tale e la signora in oggetto pare proprio mancare, se non peggio, di quest'ultimo requisito.

Tu accetteresti di sottoporti a giudizio da un tribunale nel quale trovasi un magistrato, che tu sia colpevole o innocente non è rilevante, che si è lasciato sfuggire nei tuoi confronti la frase "io quello lo sfascio", oppure da uno che ha diochiarato la sua avversione nei tuoi confronti ?. Pensa bene prima di rispondere con enunciazioni di principio demagogiche quanto estranee alla realtà, semplicemente immagina di trovarti in certe condizioni, nelle quali sai bene che il tuo destino si trova nelle mani di persone che ti sono avverse, vedrai che la tue convinzioni inizieranno, se saprai immedesimarti come dovresti, a vacillare paurosamente.

P.S. Io mi sono recato, diverso tempo fà, ad assistere da spettatore a diversi processi di varia natura. Una cosa sola ho potuto rilevare: la verità, come comunemente viene intesa, pare non interessare a nessuno. Pare, invece, interessi solamente affermare le proprie posizioni facendole risultare vincenti e tanti saluti a chi, tra i due litiganti accusa e difesa, finisce sempre per pagare. In un processo teso a stabilire una verità processuale affine il più possibile alla verità comunemente intesa non dovrebbero trovar posto il rifiuto di ascoltar testimoni e/o rifiutare di tener conto di prove/documenti che contraddicono le convinzioni, qui si trova il'errore di base perchè un giudice non potrebbe nutrire convinzione alcuna riguardo il procedimento al quale prende parte, dovrebbe attenersi strettamente ai fatti e solo a quelli, ignorando ipotesi non provabili oltre ogni ragionevole dubbio.

...che il sistema giuridico possa avere lacune non v'è ombra di dubbio...l'ascolto dei testimoni e l'uso di prove e documenti è un argomento spinoso...risulta difficile discriminare cio' che è valido e cio' che non lo è...trovo alquanto discutibili alcuni strati introdotti dall'attuale governo per semplificare(?) tutelare(?) i processi e gli imputati come la possibilità di cambiare sede al processo...cambiare i tempi per cadere in prescrizione...introduzione di vizi non importanti al fine del processo che pero' possono annullare o dilatare ulteriormente le tempistiche per la risoluzione dello stesso...sembra che...contrariamente a quello che dici non ci sia neppure la volgia di dimostrare le proprie posizioni quanto piu' rendere la chiusura del processo sempre piu' difficile...non penso poi che un giudice possa costruire un impianto accusatorio nel caso in cui non ci sia strato per farlo...posso dannarmi quanto volgio ma non mi sarà mai possibile portarti in tribunale per traffico d'armi...e portare avanti testimonianze documenti passaggi di denaro se sei assolutamente estraneo ai fatti...ricordo infine che il processo mills parte da una testimonianza dello stesso...fatto non da poco...

...ciao Andrea...

Mercuri0
20-05-2009, 15:22
Come ti ho detto non conosco a sufficienza gli eventi e non sono in grado di valutare i fatti. Posso solo attenermi a quanto conosco e questo non gioca certo a favore dell'imparzialita attribuibile magistrato che ha emesso la sentenza.

Preferisco, prima di esprimermi attendere ulteriori sviluppi, l'italia è un paese provinciale e pettegolo, nel quale la calunnia costituisce normale mezzo per contrastare chi non piace o appertenente, ritengo che siamo ancora allo stadio di guelfi vs. ghibellini, a fazione diversa.

Io sono molto irritato, ad esempio, del danno inferto alla ragazza Noemi per utilizzarla a mò di clava contro Berlusconi. Hanno strumentalizzato una ragazza poco più che adolescente incuranti dei danni che poteva subire ed ha certamente subito, vergogna !!!!!.

La vicenda di Noemi mi tange poco (la "stima" che ho nei confronti di Berlusconi non s'è spostata di una virgola) e un pò mi intristisce pensare che si dà più rilevanza mediatica a queste cose rispetto magari ad altre.

Però, in altri paesi occidentali, fatti di questo tipo (o molto meno) di solito portano a procedure di impeachment o dimissioni, o cose così... insomma l'opinione pubblica richiede che la figura dei rappresentanti di una nazione sia, almeno in apparenza, cristallina.

Forse è per questo che all'estero parlano di questa vicenda più che in Italia. E ci prendono allegramente in giro: giusto oggi una mia amica cinese mi ha detto "Eh, voi italiani siete tutti come Berlusconi, andate a minorenni! Siccome siete rappresentati da lui, deve essere per forza così"

Siccome era un colpo troppo scontato da non essere atteso, ero preparato. Ma dal vivo incassare è stato meno scontato di quello che mi aspettavo.

Quindi la vicenda Noemi mi fa riflettere sopratutto su questo punto:
Cos'ha l'Italia di così particolare da accettare cose inaccettabili in altri paesi occidentali?

Io sono molto irritato, ad esempio, del danno inferto alla ragazza Noemi per utilizzarla a mò di clava contro Berlusconi. Hanno strumentalizzato una ragazza poco più che adolescente incuranti dei danni che poteva subire ed ha certamente subito, vergogna !!!!!.
Non so misurare il danno fatto a Noemi, la vicenda rischia solo di aver accelerato il suo debutto in politica o al Grande Fratello. In ogni caso penso che "papi" avrebbe dovuto istruirla su certe cose. Non so se hai letto a sua intervista scioccante (quella del "papi") rilasciata al corriere del mezzogiorno (non Repubblica!). Con la madre che interveniva per averne un pò anche lei...

Caz, papi, tra una visita e l'altra dirle "Attenta, Noemi, che la politica è un posto di pescecani..." no, eh?

Mercuri0
20-05-2009, 15:36
Tu accetteresti di sottoporti a giudizio da un tribunale nel quale trovasi un magistrato, che tu sia colpevole o innocente non è rilevante, che si è lasciato sfuggire nei tuoi confronti la frase "io quello lo sfascio", oppure da uno che ha diochiarato la sua avversione nei tuoi confronti ?. Pensa bene prima di rispondere con enunciazioni di principio demagogiche quanto estranee alla realtà, semplicemente immagina di trovarti in certe condizioni, nelle quali sai bene che il tuo destino si trova nelle mani di persone che ti sono avverse, vedrai che la tue convinzioni inizieranno, se saprai immedesimarti come dovresti, a vacillare paurosamente.

Già, e figurati se sei colpevole!!

Però la domanda giusta non è "io accetteri?" ma "perchè dovrei sostenere uno che non accetta, anzi dargli mezzi con il mio voto affinché lo eviti?".

Anche se fossi il peggio criminale, penso che vorrei votare per il miglior onesto.
(a meno che non sia un criminale a me connivente...)


P.S. Io mi sono recato, diverso tempo fà, ad assistere da spettatore a diversi processi di varia natura. Una cosa sola ho potuto rilevare: la verità, come comunemente viene intesa, pare non interessare a nessuno.
Eh già, ma non possiamo abolire il tribunale perché altrimenti non potremmo metterci d'accordo.


Pare, invece, interessi solamente affermare le proprie posizioni facendole risultare vincenti e tanti saluti a chi, tra i due litiganti accusa e difesa, finisce sempre per pagare. In un processo teso a stabilire una verità processuale affine il più possibile alla verità comunemente intesa non dovrebbero trovar posto il rifiuto di ascoltar testimoni e/o rifiutare di tener conto di prove/documenti che contraddicono le convinzioni, qui si trova il'errore di base perchè un giudice non potrebbe nutrire convinzione alcuna riguardo il procedimento al quale prende parte, dovrebbe attenersi strettamente ai fatti e solo a quelli, ignorando ipotesi non provabili oltre ogni ragionevole dubbio.
Eh, sarebbe bello se si potesse parlare di queste cose, ma in realtà c'è un problema a monte:
http://www.corriere.it/politica/09_maggio_20/ferrarella_premier_non_rischia_pi%C3%B9_f9c3e98e-44ff-11de-982b-00144f02aabc.shtml

Pare che per certi reati, ormai non ci sia proprio modo di processare, tra prescrizione e tutto. Poi si potrebbe discutere delle raffinatezze...

radiovoice
21-05-2009, 09:29
E via...scoperte ulteriori balle del premier...

Il presidente del Consiglio continua a non fornire risposte alle dieci domande che Giuseppe D'Avanzo gli ha rivolto su "Repubblica", una settimana fa. Berlusconi continua a opporre l'invettiva, o il silenzio. Negando, o fingendo di non vedere, i palesi risvolti pubblici (e quindi politici) di una vicenda solo all'apparenza privata.

Così, nell'indifferenza costante dei media italiani ma
nell'attenzione crescente di quelli stranieri, continuano a risultare inevase le cruciali questioni sollevate dalla moglie del presidente Veronica Lario nel colloquio con Dario Cresto-Dina, le numerose contraddizioni nelle quali è incappato con la vicenda delle candidature alle europee e con il caso della giovane Noemi e della sua partecipazione alla festa di Casoria, raccontata su questo giornale da Conchita Sannino.

La storia si condisce ora di un nuovo capitolo, che ripropone e rafforza le ricostruzioni dissonanti fornite da Berlusconi fino ad oggi. Dopo approfondite verifiche condotte da "Repubblica" presso diverse fonti dirette, risulta quanto segue. La sera del 19 novembre 2008 il presidente del Consiglio, nella splendida cornice romana di Villa Madama, ha ricevuto i più bei nomi dell'imprenditoria del Paese, per una cena ufficiale tra il governo e le grandi firme del Made in Italy. Almeno una sessantina gli invitati, che il premier ha intrattenuto insieme a diversi ministri, da Letta a Tremonti, da Bondi a Fitto. Al suo tavolo da otto, al centro del salone, insieme a stilisti di spicco come Santo Versace e la moglie, Leonardo Ferragamo e la sorella Giovanna, Paolo Zegna e Laudomia Pucci, il Cavaliere ospitava "una splendida ragazza", secondo il racconto di chi c'era. Capelli castano chiari, vestito in lamè. Molto giovane, molto avvenente, sconosciuta a tutti. Berlusconi, secondo la testimonianza di un industriale che ha partecipato all'evento, l'ha presentata ai commensali come "Noemi Letizia, figlia di carissimi amici di Napoli. Sta facendo uno stage - ha aggiunto il premier - ed è qui per conoscere i grandi protagonisti del mondo della moda".

La ragazza ha parlato poco, e ascoltato molto. A un certo punto, secondo la ricostruzione di almeno tre fonti diverse invitate alla cena, ha fatto un rapido giro del salone, mentre l'orchestra suonava musiche americane e francesi. E non è passata inosservata. Uno dei commensali, seduto ad un altro tavolo a fianco all'allora segretario generale della presidenza del Consiglio Mauro Masi, ha chiesto lumi. "Chi è quella ragazza?". La risposta è stata la seguente: "È una cara amica napoletana del presidente. Non era previsto che venisse, ma lui l'ha voluta a tutti i costi, e per questo è stato addirittura necessario rivedere il "placement" del tavolo uno...". Cioè la distribuzione dei posti al tavolo nel quale era seduto il premier. A fine cena, secondo il ricordo dei presenti, sarebbe stata vista allontanarsi su un'auto blu, al seguito dell'Audi A8 nera del premier.

Berlusconi, come ha affermato in diverse interviste, ha dichiarato di non aver mai conosciuto personalmente la ragazza di Casoria, e di averla incontrata un paio di volte, sempre al seguito dei suoi familiari. "Ho avuto occasione di conoscerla tramite i suoi genitori. Questo è tutto", ha detto ai microfoni di "France 2" il 6 maggio. "Sono amico del padre. Punto e basta", ha aggiunto nell'intervista a "La Stampa" il 4 maggio. Con tutta evidenza, la ricostruzione di quanto accaduto quella sera di novembre sembra quindi aprire un'altra faglia nella linea difensiva costruita dal Cavaliere intorno all'intera vicenda. Come Repubblica ha accertato, il premier ha incontrato Noemi - sua ospite a tavola senza genitori - almeno in una circostanza.

Alla luce di tutto questo, ci permettiamo di rilanciare al presidente del Consiglio due delle dieci domande che D'Avanzo gli ha già rivolto. E cioè: "Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?". E "quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?". E dopo la scoperta che Noemi l'ha accompagnato da sola quel 19 novembre a Villa Madama, mentre a "France 2" il Cavaliere aveva detto di non averla mai vista da sola, potremmo aggiungere anche un altro interrogativo: perché ha mentito agli italiani (e stavolta persino ai francesi)?

ConteZero
21-05-2009, 09:35
In esclusiva la risposta della massima parte degli elettori davanti a queste sensazionali scoperte:

"Beato lui che può."

...e poi subito in Chiesa che la moglie e i figli aspettano.

master_of_pacalina
22-05-2009, 17:05
uhm...direi perche le donne serie che fanno politica seria nn gliela danno :O

centrato in pieno cosa intendevo....le donne che vogliono fare politica con il berlusca gliela devono dare...........che scandalo......dove è finita la meritocrazia???

Onisem
22-05-2009, 18:27
Ma questo umile dipendente comunale e consorte, come fanno ad avere intestato sedici proprietà immobiliari alla figlia aspirante ministro (o solo aspirante? :asd:)? Qualcuno me lo spieghi, perchè a questo punto l'incapace che non sa far fruttare i propri soldi sono io. O sarà mica una questione di intrallazzi italian style? :confused:

Mercuri0
22-05-2009, 18:36
Certo che voteresti il più onesto ma lo voteresti nella speranza che la sua onestà gli leghi le mani, consentendoti di portare avanti i tuoi progetti. Sono assai meno ingenuo di quanto tu possa pensare, tienine ben conto.


Macché, semplicemente perché penso che l'onestà sia una buona dote per essere un buon governante. (Anche se forse è dannosa per essere un buon politico)

AntonioBO
22-05-2009, 18:51
E Confalonieri cenò con Noemi
"Non sai mai chi ti mettono accanto"
Casini: "Berlusconi risponda alle domande di Repubblica"

E Confalonieri cenò con Noemi "Non sai mai chi ti mettono accanto"


MILANO - Alla festa per il Milan 2008 Noemi Letizia e la madre erano al tavolo presidenziale. Lo dimostrano le foto pubblicate da Repubblica.it, ricavate da un video ufficiale di Milan Channel. Alla festa era naturalmente presente Silvio Berlusconi, il quale non ha ancora risposto alle dieci domande poste da Repubblica sulla vicenda.

Nelle immagini si vede il presidente della Fininvest Fedele Confalonieri, che le commenta così alle agenzie di stampa: "Era una festa con 900 persone... che ne sai chi ti mettono accanto".

Da notare che per la seconda volta c'è una prova della presenza della ragazza napoletana, a quei tempi minorenne, a un tavolo di alta rappresentanza. Come rivelato da Repubblica, Noemi era seduta al tavolo d'onore della presidenza del Consiglio anche il 19 novembre 2008, alla cena in onore degli imprenditori, a Villa Madama.

CASINI: "RISPONDA" - Berlusconi deve rispondere alle dieci domande di Repubblica? "Penso di sì". A dirlo è Pier Ferdinando Casini, arrivato a Parma per sostenere la candidatura a presidente della Provincia del deputato Mauro Libè. Il leader dell'Udc, pochi secondi prima di entrare nell'ufficio del sindaco Pietro Vignali, ha poi aggiunto: "Berlusconi a ogni campagna elettorale se ne inventa una nuova: voleva abolire le province e infatti andiamo a votare per le province che sono tutt'altro che abolite. E adesso pensa di ridurre il numero dei parlamentari. Bene, che li riduca, noi votiamo a favore, ma lo sfidiamo a fare questa proposta subito, ufficialmente in Parlamento".

L'HUFFINGTON POST - La stampa internazionale sembra più interessata di quella italiana alla vicenda. Il celebre quotidiano online Huffington Post chiede a Berlusconi di rispondere alle dieci domande.
Fonte Repubblica

E continua ad esserci un silenzio assordante sulla vicenda!!!