View Full Version : Tagli alla scuola pubblica e aumento di fondi alle private
Tre mozioni - Pdl, Udc, Idv - con toni e cifre diverse chiedono più soldi
per le paritarie nella prossima Finanziaria. Mentre allle statali si tolgono 8 miliardi
I tagli alla scuola? Sì, se è pubblica
La Camera: più fondi alle private
Più soldi alle paritarie. Mentre l'Esecutivo taglia 8 miliardi (e 134 mila posti in tre anni) alla scuola pubblica il Parlamento impegna il governo perché nei prossimi mesi aumenti i finanziamenti alle scuole private. I promotori delle mozioni approvate dalla Camera durante la seduta dello scorso 6 maggio sanno che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sta predisponendo la Finanziaria per il 2010. Due delle tre mozioni che hanno incontrato il consenso dell'aula di Montecitorio, nella sostanza, chiedono dapprima di restituire alle scuole paritarie il "maltolto" (leggasi taglio effettuato con la legge finanziaria del 2009) e, successivamente, di allargare i cordoni della borsa.
Sull'esigenza di supportare le scuole paritarie, che vedono impegnata sul campo la chiesa cattolica, si è realizzato alla Camera un accordo abbastanza largo che ha coinvolto un pezzo dell'opposizione. La mozione che senza troppi preamboli chiede al governo di "incrementare le risorse destinate al sistema paritario" è quella sottoscritta da una trentina di deputati del Pdl (tra i quali Cicchitto e Cota, due uomini molto vicini al presidente del consiglio Berlusconi), della Lega e del Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo.
La questione viene affrontata partendo da molto lontano. Occorre "realizzare interventi - si legge nel testo - volti a facilitare e promuovere le condizioni per l'effettiva libertà di scelta educativa delle famiglie fra scuole statali e paritarie". Una richiesta che potrebbe addirittura apparire legittima se non determinasse il fatto che per "realizzare tali condizioni" bisogna "incrementare, fin dal disegno di legge finanziaria per il 2010, le risorse destinate al sistema paritario". Ma non solo. Per "facilitare la scelta educativa delle famiglie" è necessario "uno specifico strumento legislativo che, con risorse aggiuntive dello Stato, realizzi interventi speciali a sostegno della libertà di scelta educativa" dei genitori italiani.
I deputati hanno le idee chiare in merito. La risposta è data da "mix di strumenti quali: buoni scuola per la copertura, in tutto o in parte, dei costi di iscrizione e di frequenza in scuole paritarie; detrazioni fiscali a favore delle famiglie che iscrivono i figli presso scuole paritarie in misura adeguata a ridurre significativamente gli oneri, calibrate a scalare per le famiglie con i redditi più bassi". Sarà d'accordo Tremonti che l'anno scorso ha fatto andare su tutte le furie i vescovi italiani tagliando 133,4 milioni al sistema paritario, per poi dovere tornare sui suoi passi e restituirne 120?
Ma non basta: mancano all'appello 13,4 milioni ai quali le scuole paritarie non intendono rinunciare. E con una formula piuttosto criptica i richiedenti invitano il governo "ad adottare iniziative per recuperare le risorse mancanti affinché la situazione dei finanziamenti alla scuola paritaria per l'esercizio finanziario del 2009 ammonti sostanzialmente a quelli assegnati nell'esercizio finanziario 2008": circa 500 milioni. Cifra che ai gestori delle paritarie sembra insufficiente e che potrebbe essere incrementata di altri 100 milioni.
Anche l'Udc, con nove deputati, scende in campo a favore delle scuole paritarie chiedendo al governo di "garantire la certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione delle risorse per le scuole paritarie" e "il ripristino integrale delle risorse sottratte alle scuole paritarie dalla manovra economica". Ma non solo: i deputati di Pier Ferdinando Casini battono cassa per centinaia di milioni di euro. Occorre "ripristinare per il 2009 - si legge nella richiesta - il finanziamento di 240 milioni di euro per il sistema di istruzione e formazione professionale, recuperando, inoltre, i 440 milioni di euro relativi ai due anni precedenti".
Più soft le richieste dell'Italia dei Valori, che ha proposto la terza mozione approvata dalla Camera. I deputati di Di Pietro chiedono al governo di "sostenere lo sviluppo dell'iniziativa privata nel settore formativo nell'ambito di una politica di sostegno dell'intero sistema scolastico nazionale, nel quale pubblico e privato siano coordinati nell'ottica di un sistema unico, parificato ma omogeneo".
(11 maggio 2009)
bhè direi che il progetto di distruzione di scuola e università pubblica sta marciando velocemente..
gabi.2437
11-05-2009, 13:50
Molto bene, BASTA AGLI SPRECHI :O :mad: :mad: :mad:
serbring
11-05-2009, 14:33
dove siete berlusconiani, vorrei sapere quali sono le vostre argomentazioni per difendere ancora il vosto cavaliere
CozzaAmara
11-05-2009, 14:35
Sorry, non avevo visto che era già aperto questo thread.
CVD dopotutto, da questo governo non ci si poteva aspettare diversamente.
Agli studenti e professori in piazza il manganello, ai Papa boys invece leccate su leccate.
Vorrei però capire bene la posizione dell'IDV prima di trarre conclusioni affrettate.
Tagliare soldi alle scuole, purchè pubbliche, è giusto!!!!
Occorre, giustamente, arginare il grosso successo delle 3 "i" (internet, inglese e impresa).:sofico:
Non se ne può più di questa informatizzazione capillare in tutte la scuole, e basta poi con tutta questa gente che parla in inglese.
Basta. Da ora il milanese sarà la lingua ufficiale (naturalmente é una provocazione:O)
P.S.
si può da regolamento parafrasare Cettola Qualunche? Perchè lui di "i" ne avrrebbe ben 6:
Incu.. internet.
Incu.. inglese.
Incu.. impresa.
first register
11-05-2009, 15:28
Il popolo italiano ringrazia berlusconi ! :O
D'altra parte ha eliminato la spazzatura quando napoli fu sommersa dai rifiuti,
ha ricostruito l'Aquila dopo che fu distrutta dal terremoto,
non vedo perchè berlusconi non possa fare qualcosa anche per la scuola pubblica italiana... .
IMHO ricordavo bene, qualcuno sta disapplicando la costituzione e lo sta facendo molto bene.
Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
:stordita:
Blue Spirit
11-05-2009, 15:36
Il popolo italiano ringrazia berlusconi ! :O
D'altra parte ha eliminato la spazzatura quando napoli fu sommersa dai rifiuti,
ha ricostruito l'Aquila dopo che fu distrutta dal terremoto,
non vedo perchè berlusconi non possa fare qualcosa anche per la scuola pubblica italiana... .
IMHO ricordavo bene, qualcuno sta disapplicando la costituzione e lo sta facendo molto bene.
:stordita:
chissenefrega di questa carta komunista, l'importante è dare una bella lezione a quei komunisti degli studenti e dei professori:)
:Puke:
yorkeiser
11-05-2009, 16:04
Ero rimasto piuttosto interdetto nel leggere Idv in quella triste accozzaglia, dato che è l'unica compagine che da un paio d'anni a questa parte sento dire a volte qualcosa di sensato; poi effettivamente l'articolo precisa che hanno una posizione diversa (mi associo a CozzaAmara, anch'io vorrei precisazioni in tal senso se qualcuno ne ha).
Che dire: in Italia ci siamo goduti decenni in cui si è cercato (non sempre con grande successo, in verità) di scolarizzare la popolazione. Almeno la volontà c'era.
Ora basta. Meglio sostituire Dante con una buona mezz'oretta di Mediashopping. A seguire, le ultime news dall'isola e poi una accurata ricostruzione della prima guerra mondiale, quando i tedeschi portatori di democrazia furono aggrediti dai Marziani provenienti dal cattivo pianeta rosso comunista della morte.
Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
:eek: :eek:
Allora qual'è la scappatoia che il governo intende usare?:wtf:
supersalam
11-05-2009, 16:53
Condivido le vostre ansie ma vorrei ricordare che in Italia sono troppe le scuole-merda. Forse toglierne qualcuna non farebbe poi tanto male.
Freeskis
11-05-2009, 16:58
Condivido le vostre ansie ma vorrei ricordare che in Italia sono troppe le scuole-merda. Forse toglierne qualcuna non farebbe poi tanto male.
ah beh certo una cosa che funziona male non si cerca di "aggiustarla" ma la si elimina ... furbo così :fagiano:
spero che coloro che hanno votato pdl si trovino a dover pagare 5-6mila euro all'anno di tasse scolastiche...
Nessuno si lamenti se poi solo un figlio su due potrà studiare....:rolleyes:
spero che coloro che hanno votato pdl si trovino a dover pagare 5-6mila euro all'anno di tasse scolastiche...
Nessuno si lamenti se poi solo un figlio su due potrà studiare....:rolleyes:
Ma chi si lamenta, è l'elettorato ideale...
Condivido le vostre ansie ma vorrei ricordare che in Italia sono troppe le scuole-merda.
Quante?
spero che coloro che hanno votato pdl si trovino a dover pagare 5-6mila euro all'anno di tasse scolastiche...
Nessuno si lamenti se poi solo un figlio su due potrà studiare....:rolleyes:
Giusto così.
Per formare le future classi dirigenti occorre prima una bella sfoltita :O
Cazzu serve 'a scuola, che se uno c'ha na raccomandazione di fame non muore, ca serve U PILU!
http://www.spaghettitaliani.com/Musica/Teatro/News/albanese-cetto.jpg
domthewizard
11-05-2009, 17:19
dove siete berlusconiani, vorrei sapere quali sono le vostre argomentazioni per difendere ancora il vosto cavaliere
premetto che parlo con la coscienza di chi ha frequentato entrambi i tipi di scuola. nelle paritarie i dipendenti (perchè alla fine i professori sono dei dipendenti) vengono pagati poco o niente, a dispetto del lavoro intensissimo che fanno; dove sono andato io l'ultimo anno una busta paga superava di poco i 500€ SOLO se i professori sostenevano entrambi i turni (mattina e pomeriggio); in quella pubblica era esattamente l'opposto, non potrò mai dimenticare l'ultimo professore di matematica che gironzolava per 3/4 d'ora e poi gli ultimi dieci minuti voleva spiegare. il risultato, ovviamente, era che alle interrogazioni e ai compiti scritti fioccavano 2 e 3 come se niente fosse :D
P.S: a chi diceva di sostituire dante con mediashopping, sappia che ha detto una di quelle cagate così mostruose che in pochi riescono ad immaginarsi: ho studiato più al linguistico paritario che alla ragioneria statale ;)
supersalam
11-05-2009, 17:32
No ragazzi non fraintendete, non ho detto che quello che sta succedendo mi aggrada, io stesso sono uno studente di una università pubblica.
Io credo che i migliori istituti pubblici "mi riferisco alle superiori e medie" continueranno comunque a funzionare come al solito, e che quelli un po più deboli andranno pian piano per scomparire, come è "IMHO" giusto che sia.
Sono uno spreco di soldi, e sono anche inefficienti.
Ad esempio se a "Peschiera del Garda" c'è un ITC che fa schifo, lo si chiude, e gli studenti se ne vanno all' ITC di "Verona" che è 100 volte meglio, tanto sono ~40km e se li fanno in treno.
Per quanto riguarda l'università, la questione è molto più delicata e sinceramente mi spaventa parecchio.
Blue Spirit
11-05-2009, 17:37
premetto che parlo con la coscienza di chi ha frequentato entrambi i tipi di scuola. nelle paritarie i dipendenti (perchè alla fine i professori sono dei dipendenti) vengono pagati poco o niente, a dispetto del lavoro intensissimo che fanno; dove sono andato io l'ultimo anno una busta paga superava di poco i 500€ SOLO se i professori sostenevano entrambi i turni (mattina e pomeriggio); in quella pubblica era esattamente l'opposto, non potrò mai dimenticare l'ultimo professore di matematica che gironzolava per 3/4 d'ora e poi gli ultimi dieci minuti voleva spiegare. il risultato, ovviamente, era che alle interrogazioni e ai compiti scritti fioccavano 2 e 3 come se niente fosse :D
P.S: a chi diceva di sostituire dante con mediashopping, sappia che ha detto una di quelle cagate così mostruose che in pochi riescono ad immaginarsi: ho studiato più al linguistico paritario che alla ragioneria statale ;)
quindi pagare i prof 500 euro al mese è cosa buona e giusta, vero?:rolleyes:
yorkeiser
11-05-2009, 17:38
P.S: a chi diceva di sostituire dante con mediashopping, sappia che ha detto una di quelle cagate così mostruose che in pochi riescono ad immaginarsi: ho studiato più al linguistico paritario che alla ragioneria statale ;)
Beh, tutti andiamo al bagno una volta al giorno ;) Mi mostreresti cortesemente dove avrei sostenuto che la scuola privata sia inferiore alla scuola pubblica? Io sostengo semplicemente che togliere fondi e risorse alla scuola pubblica sia un modo per far regredire l'alfabetizzazione del paese, volontario o meno. Se poi te preferivi lo studio delle lingue alla dattilografia, che dirti, mi compiaccio della tua esperienza, ma perdonami, non riesco proprio a cogliere il nesso.
Tra l'altro, nella questione da te sollevata, il fatto che nel tuo caso tu abbia studiato di più in una scuola privata non mi pare un dato statisticamente rilevante per sostenere che la scuola privata sia migliore di quella pubblica. Ma, ripeto, si tratta comunque di un'altra questione.
Blue Spirit
11-05-2009, 17:40
Tra l'altro, nella questione da te sollevata, il fatto che nel tuo caso tu abbia studiato di più in una scuola privata non mi pare un dato statisticamente rilevante per sostenere che la scuola privata sia migliore di quella pubblica. Ma, ripeto, si tratta comunque di un'altra questione.
straquoto...io potrei portare decine di esempi che dimostrano l'opposto...
yorkeiser
11-05-2009, 17:55
spero che coloro che hanno votato pdl si trovino a dover pagare 5-6mila euro all'anno di tasse scolastiche...
Nessuno si lamenti se poi solo un figlio su due potrà studiare....:rolleyes:
Quoto in pieno, di questo passo si rischia di arrivare a mercificare anche la somministrazione della cultura. Che, giusto per essere chiari, dovrebbe essere una risorsa per il paese intero e dovrebbe premiare la mobilità sociale ed i più meritevoli, piuttosto che rappresentare un prodotto di nicchia da vendere in scatola alle classi più abbienti.
domthewizard
11-05-2009, 18:02
quindi pagare i prof 500 euro al mese è cosa buona e giusta, vero?:rolleyes:
assolutamente no, ma ti pare. era per dire che loro per pochi soldi (rispetto ad uno statale) si sbattono molto di più di certi professori pagati dallo stato che dormono sugli allori ;)
Beh, tutti andiamo al bagno una volta al giorno ;) Mi mostreresti cortesemente dove avrei sostenuto che la scuola privata sia inferiore alla scuola pubblica? Io sostengo semplicemente che togliere fondi e risorse alla scuola pubblica sia un modo per far regredire l'alfabetizzazione del paese, volontario o meno. Se poi te preferivi lo studio delle lingue alla dattilografia, che dirti, mi compiaccio della tua esperienza, ma perdonami, non riesco proprio a cogliere il nesso.
Tra l'altro, nella questione da te sollevata, il fatto che nel tuo caso tu abbia studiato di più in una scuola privata non mi pare un dato statisticamente rilevante per sostenere che la scuola privata sia migliore di quella pubblica. Ma, ripeto, si tratta comunque di un'altra questione.
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=27422753&postcount=10
non l'ho mica detto io che finanziando la scuola paritaria si sostituisce dante con mediashopping ;)
togliere fondi alla statale non vuol dire per forza regressione, magari quei fondi vengono tolti per eiliminare il marcio che c'è nella P.A (in questo caso le scuole) :read:
e poi non sarà statisticamente rilevante, ma non credo di aver frequentato l'unica scuola di fannulloni italiana :read:
straquoto...io potrei portare decine di esempi che dimostrano l'opposto...
e allora? non ho detto che tutte le scuole statali sono da abolire, ma non sono neanche da beatificare. sovvenzionare la scuola a pagamento potrebbe essere uno sprone a chi, come detto prima, se ne frega dell'insegnamento pensando che loro bene o male lo stipendio a fine mese ce l'hanno assicurato ;)
assolutamente no, ma ti pare. era per dire che loro per pochi soldi (rispetto ad uno statale) si sbattono molto di più di certi professori pagati dallo stato che dormono sugli allori ;)
Ma anche no.
Vuoi dire che pur di stare in una scuola privata ritenuta migliore un professore sarebbe disposto ad essere sottopagato?
Chi ti dice che quei professori siano lì perché non hanno trovato di meglio e pur di lavorare sono disposti ad essere sottopagati?
Come dice spesso Tremonti "piuttosto che niente, meglio piuttosto".
Io non ci vedo nulla di buono, le tue mi sembrano illazioni, io alle superiori avevo dei professori che ci tenevano a quello che facevano, poi le pecore nere possono essere ovunque.
[...]
togliere fondi alla statale non vuol dire per forza regressione, magari quei fondi vengono tolti per eiliminare il marcio che c'è nella P.A (in questo caso le scuole) :read:
o magari per favorire le scuole private a svantaggio delle pubbliche.
e allora? non ho detto che tutte le scuole statali sono da abolire, ma non sono neanche da beatificare. sovvenzionare la scuola a pagamento potrebbe essere uno sprone a chi, come detto prima, se ne frega dell'insegnamento pensando che loro bene o male lo stipendio a fine mese ce l'hanno assicurato ;)
Secondo me, lo Stato deve finanziare solo le scuole pubbliche perché deve fornire un servizio ai cittadini che pagano le tasse, le scuole private sono come delle aziende (private).
Si dà un servizio di base, cioè la suola pubblica, poi chi vuole può scegliere di andare a quella privata.
yorkeiser
11-05-2009, 18:19
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=27422753&postcount=10
non l'ho mica detto io che finanziando la scuola paritaria si sostituisce dante con mediashopping ;)
E neanch'io, ho detto che togliendo risorse alla scuola pubblica si sostituisce Dante con Mediashopping, non ho parlato di scuola privata. Per la scuola privata, per quanto mi riguarda possono fare ciò che vogliono, mi pare un problema secondario quando il diritto allo studio, prerogativa fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi nazione, viene comunque garantito a livello pubblico. Se tu pensi che le scuole private siano più fighe e vuoi mandare lì i tuoi figli, nessun problema, sei libero di fare ciò che vuoi con i tuoi soldi: ma questo non deve ledere i diritti di chi è meno abbiente di te (specifico che è un tu generico ovviamente, non ce l'ho con te, ;))
master_of_pacalina
11-05-2009, 18:24
una domanda...come mai il primo settore dove si fanno i tagli è sempre la scuola????????chi va a scuola non è il futuro del nostro paese???perchè danneggiarlo al posto di invogliarlo a studiare??dopo il mistero del santo gral c'è questo mistero nella mia mente...bo...proviamo a chiedere a mariello prapapappo
una domanda...come mai il primo settore dove si fanno i tagli è sempre la scuola????????chi va a scuola non è il futuro del nostro paese???perchè danneggiarlo al posto di invogliarlo a studiare??dopo il mistero del santo gral c'è questo mistero nella mia mente...bo...proviamo a chiedere a mariello prapapappo
fai silenzio! non porre domande che potrebbero far nascere qualche serio (e fondato) dubbio sul futuro del nostro paese.:O
Non lo sai che l'imperativo di oggi è l'ottimismo? vai al lago con la ragazza, vai al parco, guarda Amici di Maria, il grande fratello, vai allo stadio ma non porre domande che presuppongono uno spirito critico.
master_of_pacalina
11-05-2009, 18:40
fai silenzio! non porre domande che potrebbero far nascere qualche serio (e fondato) dubbio sul futuro del nostro paese.:O
Non lo sai che l'imperativo di oggi è l'ottimismo? vai al lago con la ragazza, vai al parco, guarda Amici di Maria, il grande fratello, vai allo stadio ma non porre domande che presuppongono uno spirito critico.
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
mitico...hai fatto il riassunto dell'Italia...proprio sta mattina la mia professoressa di italiano mi diceva...se un politico ti dice che non ti devi preoccupare perchè è tutto sottocontrollo devo sbrigarmi a fare le valige ed andarmene!!!!!
gigio2005
11-05-2009, 18:41
P.S: a chi diceva di sostituire dante con mediashopping, sappia che ha detto una di quelle cagate così mostruose che in pochi riescono ad immaginarsi: ho studiato più al linguistico paritario che alla ragioneria statale ;)
tutto cio' non c'entra una fava in quanto il problema e' un altro:
1) LA SCUOLA DEVE ESSERE PUBBLICA
2) LA COSTITUZIONE RECITA:
Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
PS: VERGOGNA! AVETE UCCISO UN PAESE!
http://www.youtube.com/watch?v=wfeqJtJailA
più eloquente di così.. :muro:
indelebile
11-05-2009, 20:13
ecco depurata dai mille annunci e spot vari che hanno combinato con la scuola
I PROVVEDIMENTI
Al di là dell’attivismo, spesso più mediatico che sostanziale, dei primi mesi, ecco i punti affrontati dal governo in carica nel suo primo anno sul terreno della scuola.
Introduzione del maestro prevalente nella scuola primaria (articolo 4 legge 30/10/2008, n. 169), soggetta tuttavia alla domanda del regime d’orario richiesto dalle famiglie. Impossibile a tutt’oggi determinare l’impatto sui livelli di organico degli insegnanti della scuola primaria. I dati riportati dalla stampa segnalerebbero un aumento della richiesta di tempo pieno, che comporterebbe un aumento del fabbisogno organico nella scuola primaria.
Accorpamento delle scuole di dimensione inferiore ai 500 studenti, con attuazione rinviata al 2010-11 (sentito il parere della conferenza Stato-Regioni). Si tratta di una misura potenzialmente efficace nel produrre risparmi almeno a livello di personale Ata, ma di cui non è possibile quantificare i risultati in questo momento.
Riduzione degli orari e dei curricula per le scuole secondarie del secondo ciclo a partire dall’anno scolastico 2009-2010. Impossibile a tutt’oggi determinare l’impatto sui livelli di organico degli insegnanti della scuola secondaria.
Reintroduzione dell’insegnamento di educazione civica, reintroduzione della valutazione numerica nella scuola primaria, reintroduzione del voto di condotta ai fini della valutazione complessiva dello studente (Dl n. 137 del 1/9/2008, convertito nella legge 30/10/2008, n. 169)
Blocco della riattivazione dei nuovi anni per i corsi di specializzazione per la formazione degli insegnanti di scuola secondaria, i Ssis (Dm 65/2008) con la sostanziale chiusura di ogni canale di ingresso nella professione insegnante per le scuole secondarie. È tuttavia proseguita l’immissione in ruolo delle persone in graduatoria, già approvata dal governo precedente.
Sono state varate le direttive Invalsi per la valutazione del sistema scolastico nel triennio 2008-2011, ma non assegnate risorse adeguate per la rilevazione censuaria sul territorio nazionale
GLI EFFETTI
Nel complesso, la politica sulla scuola è stata fortemente incentrata sulla necessità di ridurre l’organico docente, senza che al momento attuale sia ancora possibile valutarne gli esiti. Sono rimasti inalterati i nodi di assegnazione del personale alle direzioni regionali, e da queste alle scuole. Non è stata affrontata la questione della disparità territoriale nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno. Sono stati effettuati interventi sostanzialmente marginali sul piano della didattica.
Al di là degli annunci giornalistici, il tema della valutazione delle scuole e di un uso più efficiente delle risorse è rimasto silenziosamente sullo sfondo. Né maggior importanza hanno avuto le politiche di promozione dell’uguaglianza delle opportunità, se si escludono interventi sull’università relativi al diritto allo studio, che potrebbero favorire l’attrazione di studenti dal segmento inferiore della scuola secondaria
PROVVEDIMENTI
Gli aspetti più rilevanti del primo anno di attività del governo in tema di università sono i tagli al Fondo di finanziamento ordinario e l’articolo del decreto legge del 10 novembre 2008, poi convertito in legge a gennaio 2009, che stabilisce, per la prima volta in Italia, che una quota significativa delle risorse per gli atenei verrà attribuita sulla base dei risultati conseguiti.
La manovra di finanza pubblica predisposta con il decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008 contiene misure rilevanti per le università. Il perno è costituito dalla riduzione progressiva, su un arco quinquennale, del Fondo di finanziamento ordinario, collegata al rallentamento degli scatti automatici di anzianità (da due a tre anni) e alla limitazione delle assunzioni di personale a tempo indeterminato. L’effetto negativo del taglio non è tanto legato ai singoli provvedimenti di riduzione o rallentamento della spesa, quanto piuttosto al fatto che è stato distribuito in modo uniforme tra tutti gli atenei. A legislazione invariata i tagli al finanziamento si faranno sentire pesantemente nei prossimi anni, rendendo difficile il necessario ricambio generazionale, il sostegno alla didattica e il finanziamento della ricerca.
Per quanto riguarda invece la quota di risorse distribuite in modo premiale, il decreto del 10 novembre stabilisce che già nel 2009 il 7 per cento delle risorse del Fondo di finanziamento ordinario dovrà essere distribuito in funzione della “qualità dell'offerta formativa, dei risultati dei processi formativi e della qualità della ricerca scientifica”. Le linee guida pubblicate dal ministero a novembre stabiliscono inoltre che nei prossimi anni la quota salirà al 30 per cento. Perché il decreto avvii una trasformazione delle università e dei comportamenti del corpo docente occorre che le regole di ripartizione del fondo siano molto nette e trasparenti: devono premiare dipartimenti, facoltà e atenei che hanno conseguito buoni risultati e non finanziare gli altri. E, all’interno di ciascun ateneo, devono individuare quali gruppi di ricerca hanno contribuito maggiormente al risultato.
Entro il 31 marzo 2009, il ministro avrebbe dovuto definire con apposito decreto in che modo la qualità dell’offerta formativa e della ricerca saranno utilizzate per ripartire i fondi. Non lo ha fatto e il ritardo è grave e inspiegabile, anche perché nei prossimi anni le università subiranno i tagli previsti dal decreto legge 133 del giugno 2008, tagli che peraltro hanno colpito tutti gli atenei, indipendentemente dai risultati conseguiti.
GLI EFFETTI
I documenti informali sui criteri con cui il 7 per cento sarà ripartito che attualmente circolano tra ministero, rettori e Cun sono preoccupanti. Mentre procede l’utilizzo di indicatori sulla performance didattica per la ripartizione dei fondi legati alla programmazione triennale 2007-9, si ventila l’utilizzo di indicatori diversi con pesi diversi per quanto riguarda l’assegnazione del fondo del 7 per cento. Con il probabile risultato che verranno individuati molteplici criteri, nominalmente riferiti a qualità della didattica e della ricerca, ma di fatto fortemente correlati alla spesa storica delle singole università. Basti dire che nella programmazione triennale gli atenei possono scegliere i pesi da assegnare agli indicatori sulla base dei quali verranno assegnati loro i fondi. Vale la pena di ricordare che una valutazione efficace deve basarsi su pochi indicatori, chiaramente comprensibili da chi deve essere valutato e deve riguardare delle variabili di risultato che siano chiaramente sotto il controllo degli atenei. A titolo di esempio, il numero dei corsi attivati, il numero e la qualità delle pubblicazioni scientifiche, l’impatto delle pubblicazioni sulla comunità scientifica. Se così non fosse, la frustrazione nel mondo accademico sarebbe enorme, anche tra coloro che avevano guardato con favore a riforme basati sul merito e la valutazione.
È imminente la presentazione di un disegno di legge di riforma della struttura organizzativa e di governo delle università, della quale circolano svariate versioni. Dovrebbe prevedere una riduzione dei compiti delle facoltà a beneficio dei dipartimenti, un tetto massimo alla rieleggibilità negli organi di governo e l’ingresso di soggetti esterni nell’amministrazione economica degli atenei. Sembra accantonata la progettata trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato.
Nel corso dell’anno il ministro ha anche più volte annunciato un piano di riforme con un disegno di legge sulle regole di reclutamento dei professori universitari, la governance e lo stato giuridico. Sempre stando alle anticipazioni, si tratterebbe di una legge delega al governo, che avrebbe un anno di tempo per varare un nuovo sistema di reclutamento, apparentemente centrato su un’idoneità da conseguire a livello nazionale e decisioni di reclutamento e promozioni prese a livello locale. Questo iter potrebbe prolungare l’attuale blocco delle assunzioni per almeno altri due anni (tra approvazione della legge delega e varo dei decreti delegati), arrivando facilmente al 2012. Se si considera che le uscite del personale docente previste tra 2009 e 2012 si posizionano tra 1.500 e 2mila unità per anno, ci si ritroverebbe al varo della nuova modalità di reclutamento con un arretrato di rimpiazzi necessari compreso tra 6mila e 8mila unità, ingolfando immediatamente le nuove procedure con migliaia di domande di partecipazione.
OCCASIONI MANCATE
L’impianto generale dei progetti annunciati - ad esempio per quanto riguarda l’abolizione dei concorsi esclusivamente locali e una maggiore indipendenza dei rettori dai corpi accademici - è condivisibile, ma una cattiva partenza sulla ripartizione del 7 per cento e una dilatazione dei tempi avrebbe un effetto fortemente negativo sull’efficacia di un processo di riforma.
dalla lavoce.info
^TiGeRShArK^
11-05-2009, 22:15
assolutamente no, ma ti pare. era per dire che loro per pochi soldi (rispetto ad uno statale) si sbattono molto di più di certi professori pagati dallo stato che dormono sugli allori ;)
E tu per quale motivo sei passato al linguistico paritario? :)
Vuoi forse dire che TUTTI i professori di TUTTE le scuole della tua zona sono nullafacenti? :)
Strano, da me vanno nelle scuole private SOLO ED ESCLUSIVAMENTE quelli che si fanno bocciare e vanno a recuperare l'anno oppure si trasformano in genietti che si prendono due anni in uno. :)
cdimauro
12-05-2009, 08:12
Anche dalle mie parti (Sicilia) è lo stesso: le private sono dei diplomifici. :muro:
come si fa a considerare paritarie scuole private dove :
1) i docenti non accedono tramite concorso e graduatoria
2) si può essere licenziati con motivazioni che sono assurde per qualsiasi Stato democratico moderno .
????
ancora un grande provvedimento passato sotto silenzio... :Puke:
Naufr4g0
12-05-2009, 08:47
La scuola privata non deve avere fondi pubblici, perchè un privato se investe deve farlo a suo rischio e pericolo!
Tra l'altro si favorirebbe la nascita di nuove scuole di cui magari non c'è necessità.
Al sud (e non so al nord) le scuole private sono di una qualità notevolmente inferiore rispetto alle statali ed è uno schifo che ci siano persone che prendono il diploma solo perchè hanno pagato una retta e senza magari avere frequentato.
Dare soldi alle private significa peggiorare l'istruzione. Ci sono già troppi ragazzi che di scuola non ne vogliono niente.
c'è una curiosa risoluzione del parlamento europeo ( ribadita recentemente dalla corte di giustizia) che ad un certo punto dice
9. - il diritto alla libertà di insegnamento implica per sua natura l’obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e all’adempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazione nei confronti degli organizzatori, dei genitori, degli alunni e del personale;
- a ciò non osta però che da parte degli istituti di insegnamento fondati per libera iniziativa si esiga un certo contributo proprio, quale espressione della responsabilità propria e a sostegno della loro indipendenza;
secondo alcuni dati ( di parte )
'In Italia circa l’11% degli studenti frequenta le scuole private e qualcuno ha provato a fare dei conti: lo Stato risparmia una marea di quattrini (6 miliardi 245 milioni di euro l’anno) grazie all’esistenza di questi istituti e uno studente privato costa da dieci a venti volte meno di uno pubblico. E I CONTRIBUTI? Qualcosa arriva alle private parificate primarie (quelle che una volta chiamavamo elementari): circa 20mila euro a classe. Ma per secondarie di primo e secondo grado (ex medie e superiori) è notte fonda. La Lombardia è la regione italiana dove l’istruzione privata costa meno: copre il 25% delle spese
Esiste come per i giornali una lista degli istituti e dei soldi che ricevono?
[I]9. - il diritto alla libertà di insegnamento implica per sua natura l’obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e all’adempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazione nei confronti degli organizzatori, dei genitori, degli alunni e del personale;
quindi le scuole cattoliche italiane e anche quelle irlandesi ( che sono la maggioranza ) violano questa normativa : i docenti possono essere licenziati se divorziano o magari se qualcuno viola la loro privacy rendendo noto che sono omosessuali.
eppure queste scuole percepiscono ugualmente fondi dallo Stato.
può essere
ma può essere anche che la discriminazione a cui si riferisce il testo sia quella ( eventuale) dello stato verso le scuole
quella degli istituti verso il personale dovrebbe essere 'gestita' dalle leggi nazionali
può essere
ma può essere anche che la discriminazione a cui si riferisce il testo sia quella ( eventuale) dello stato verso le scuole
quella degli istituti verso il personale dovrebbe essere 'gestita' dalle leggi nazionali
quindi ?.... la interpretiamo ognuno come torna utile ?
per me dare soldi ad organismi che operano in modo così spavaldo al di fuori delle leggi e delle normative più basilari e scontate , è solo una perdita enorme di fondi .
serbring
12-05-2009, 10:11
tutto cio' non c'entra una fava in quanto il problema e' un altro:
1) LA SCUOLA DEVE ESSERE PUBBLICA
2) LA COSTITUZIONE RECITA:
Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
PS: VERGOGNA! AVETE UCCISO UN PAESE!
ragazzi non riesco veramente a capire una cosa...Come possono dare finanziamenti alle scuole private se sulla costituzione c'è scritto che gli enti privati non devono aver oneri da parte dello stato? Come può passare il lodo Alfano se sulla costituzione c'è scritto che dobbiamo essere tutti uguali davanti la legge?
quindi ?.... la interpretiamo ognuno come torna utile ?
per me dare soldi ad organismi che operano in modo così spavaldo al di fuori delle leggi e delle normative più basilari e scontate , è solo una perdita enorme di fondi .
di solito certi dispositivi sono rivolti agli stati , e anche dal punto di vista logico in quell'articolo chi deve dare sovvenzioni senza discriminazioni è lo stato
ragazzi non riesco veramente a capire una cosa...Come possono dare finanziamenti alle scuole private se sulla costituzione c'è scritto che gli enti privati non devono aver oneri da parte dello stato? Come può passare il lodo Alfano se sulla costituzione c'è scritto che dobbiamo essere tutti uguali davanti la legge?
di solito dicono che non ci sono oneri aggiuntivi
serbring
12-05-2009, 10:21
di solito certi dispositivi sono rivolti agli stati , e anche dal punto di vista logico in quell'articolo chi deve dare sovvenzioni senza discriminazioni è lo stato
di solito dicono che non ci sono oneri aggiuntivi
scusami non capisco? C'è scritto senza oneri quindi non devono prender nulla
di solito certi dispositivi sono rivolti agli stati , e anche dal punto di vista logico in quell'articolo chi deve dare sovvenzioni senza discriminazioni è lo stato
e dare sovvenzioni a chi discrimina rientra nel " dare sovvenzioni senza discriminare " ?
posto che un alunno costi x € / anno
o li dai alla scuola pubblica o li dai alla scuola privata, il costo totale non cambia----> non ci sono oneri per lo stato
questa è una interpretazione
MadJackal
12-05-2009, 11:04
posto che un alunno costi x € / anno
o li dai alla scuola pubblica o li dai alla scuola privata, il costo totale non cambia----> non ci sono oneri per lo stato
questa è una interpretazione
Oppure "risarcisci" i genitori che mandano i figli nelle private.
La scuola in sè non è un onere per lo stato, così :rolleyes:
Prepariamoci ad avere una scuola pubblica come quella americana.
Dal vecchio nuovo mondo copiamo sempre le cose peggiori. :(
posto che un alunno costi x € / anno
o li dai alla scuola pubblica o li dai alla scuola privata, il costo totale non cambia----> non ci sono oneri per lo stato
questa è una interpretazione
Già ma la differenza è il costo che grava poi sulle famiglie, visto che gli istituti privati chiedono rette cospicue. In definitiva si finisce con l'agevolare chi ha maggiore capacità economica, cioè quelle famiglie che i figli alla privata li manderebbero comunque e incentivare modelli d'istruzione e rilascio di titoli non sempre trasparenti.
serbring
12-05-2009, 11:08
posto che un alunno costi x € / anno
o li dai alla scuola pubblica o li dai alla scuola privata, il costo totale non cambia----> non ci sono oneri per lo stato
questa è una interpretazione
la vedo una cosa sbagliata. Io decido di mandare i miei figli nella scuola privata perchè magari credo sia migliore? Ok però i soldi che lo stato metterebbe per i miei figli se li terrà lui per altre cose.
Naufr4g0
12-05-2009, 11:09
ragazzi non riesco veramente a capire una cosa...Come possono dare finanziamenti alle scuole private se sulla costituzione c'è scritto che gli enti privati non devono aver oneri da parte dello stato? Come può passare il lodo Alfano se sulla costituzione c'è scritto che dobbiamo essere tutti uguali davanti la legge?
Semplice! La costituzione è scritta male!
Tra un po' il Berlusca la riscrive tutta, giustificando le modifiche con le necessità imposte dalla crisi e la gente ci crede. :'D
Già ma la differenza è il costo che grava poi sulle famiglie, visto che gli istituti privati chiedono rette cospicue. In definitiva si finisce con l'agevolare chi ha maggiore capacità economica, cioè quelle famiglie che i figli alla privata li manderebbero comunque e incentivare modelli d'istruzione e rilascio di titoli non sempre trasparenti.
così si capisce di più ;) , prima era n po' criptico il messaggio
se il problema è quello delle famiglie con redditi elevati potrebbero fare una specie di ticket a scalare, in base al reddito : ci sarebbero gli evasori ma leggo che vogliono introdurre il pagamento di rette per istituti privati come 'simbolo' di redditi elevati----> accertamenti su chi ci va e dichiara poco
personalmente mi restano un paio di dubbi
1) come si risolve la questione della UE
2) è vero che i soldi alle private se li beccano tutti o quasi asili ( con quelli comunali hanno sempre pochissimi posti, chissà perché ) ed elementari? esiste una lista delle scuole sovvenzionate con le relative cifre? giusto per capire meglio la questione dei diplomifici & affini
ps scartabellando in rete trovo che la finanziaria del governo precedente aveva previsto il 2009 tagli alla scuola statale per 1,4 milardi di € ed aumenti agli stanziamenti di quelle non statali per 100 mln, prioritariamente alle scuole di infanzia e chissà perchè la cosa non mi stupisce :D
Naufr4g0
12-05-2009, 12:45
L'istruzione così come siamo abituati a conoscerla oggi, presto sarà solo un ricordo.
Io in futuro darei più soldi alle scuole per veline e a quelle per calciatori. Unico sbocco professionale possibile e desiderabile per i giovani italiani. :)
master_of_pacalina
12-05-2009, 22:45
L'istruzione così come siamo abituati a conoscerla oggi, presto sarà solo un ricordo.
Io in futuro darei più soldi alle scuole per veline e a quelle per calciatori. Unico sbocco professionale possibile e desiderabile per i giovani italiani. :)
mitico hai ragione...
io mi sono fatto una opinione su questa vicenda...è ovvio che i fondi siano dati alle scuole private perchè in un modo o un altro sono comunque controllare dall'impero berlusconi e quindi quei soldi tornano a lui...
io ho la fortuna di andare in una scuola di odontotecnici tra le migliori di Italia e vedo che almeno 3-4 persone all'anno arrivano dalla privata perchè trovano insufficente la preparazione che gli viene data...mentre altri,i ciucci,vanno alla privata e pagano 7 mila euro a quadrimestre per essere promossi con il 6.....
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