_Magellano_
30-04-2009, 22:22
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TRE ATTACCHI ALLA JOLLY SMERALDO IN 24 ORE
ROMA - Non hanno desistito i pirati che ieri avevano attaccato la portacontainer italiana Jolly Smeraldo, della compagnia genovese Ignazio Messina: stamani alle 5.50 un barchino con cinque-sei uomini armati di mitra e bazooka ha ripreso l'inseguimento della nave che si è protratto per un'ora e venti minuti con vari tentativi di abbordaggio. Il comandante Domenico Scotto Di Perta ha nuovamente ordinato di procedere alla massima velocità ed a zig zag. Anche stavolta le manovre hanno avuto successo, nonostante i predoni del mare abbiano sparato più volte, riuscendo a colpire il cassero in diversi punti. Nessuno a bordo è rimasto ferito.
La Jolly Smeraldo ha dovuto fare nuovamente tutto da sola: naviga infatti in pieno Oceano Indiano e le navi militari che pattugliano il golfo di Aden, più a nord, sono molto lontane. La notizia dell'arrivo di una nave militare tedesca, appresa stamani dalla compagnia armatrice a Genova, non è stata purtroppo confermata. "Stavolta ci hanno fatto sudare - ha commentato il comandante Scotto Di Perta - purtroppo non ci sentiamo ancora fuori pericolo. Proseguiamo la navigazione verso Jeddah, in Arabia Saudita, dove contiamo di arrivare il 6 maggio".
Nella sede della Ignazio Messina, a Genova, è giunta una mail dalla Jolly Smeraldo con la quale il comandante ha fatto rapporto alla compagnia. L'attacco è cominciato all'alba, alle 5.50 da parte di un solo barchino. Svariati sono stati i tentativi di abbordaggio, durante i quali i pirati hanno sparato colpi mitra ed anche di bazooka. I 23 uomini di equipaggio della Jolly Smeraldo (13 italiani, sette ucraini, due rumeni ed un russo) si sono messi ai posti di manovra per contrastare con gli idranti i tentativi di avvicinarsi. La nave è stata fatta rollare per provocare ondate e rendere più difficile l'accosto del barchino. Alle 7.30 circa i pirati hanno desistito ed hanno invertito la rotta. Dal ponte di comando una seconda imbarcazione è stata vista in lontananza affiancarsi al barchino dei predoni del mare, forse per rifornirla. Quindi entrambe sono sparite anche dagli schermi radar. "Ormai lo schieramento delle navi militari nel golfo di Aden non è più sufficiente - commenta Andrea Gais, uno dei dirigenti della compagnia di navigazione genovese - i nostri mercantili sono ormai in pericolo in una zona ben più vasta. E dobbiamo vedercela purtroppo da soli". Colpi di bazooka?? ma lo sanno che se una nava trasporta carburante fanno il botto e ci restano anche loro oltre l'equipaggio o pensano che è come nei film dove l'esplosione non lancia schegge e detriti?
In ogni caso sono sempre più dell'idea che bisognerebbe consentire alle navi mercantili di caricare una scorta armata all'interno cosi come si è costretti a fare nel pacifico quando si viaggia in zone a rischio,ricordo su discovery di una nave koreana che aveva a bordo oltre l'equipaggio 5 veterani dell'armata rossa armati fino ai denti.
TRE ATTACCHI ALLA JOLLY SMERALDO IN 24 ORE
ROMA - Non hanno desistito i pirati che ieri avevano attaccato la portacontainer italiana Jolly Smeraldo, della compagnia genovese Ignazio Messina: stamani alle 5.50 un barchino con cinque-sei uomini armati di mitra e bazooka ha ripreso l'inseguimento della nave che si è protratto per un'ora e venti minuti con vari tentativi di abbordaggio. Il comandante Domenico Scotto Di Perta ha nuovamente ordinato di procedere alla massima velocità ed a zig zag. Anche stavolta le manovre hanno avuto successo, nonostante i predoni del mare abbiano sparato più volte, riuscendo a colpire il cassero in diversi punti. Nessuno a bordo è rimasto ferito.
La Jolly Smeraldo ha dovuto fare nuovamente tutto da sola: naviga infatti in pieno Oceano Indiano e le navi militari che pattugliano il golfo di Aden, più a nord, sono molto lontane. La notizia dell'arrivo di una nave militare tedesca, appresa stamani dalla compagnia armatrice a Genova, non è stata purtroppo confermata. "Stavolta ci hanno fatto sudare - ha commentato il comandante Scotto Di Perta - purtroppo non ci sentiamo ancora fuori pericolo. Proseguiamo la navigazione verso Jeddah, in Arabia Saudita, dove contiamo di arrivare il 6 maggio".
Nella sede della Ignazio Messina, a Genova, è giunta una mail dalla Jolly Smeraldo con la quale il comandante ha fatto rapporto alla compagnia. L'attacco è cominciato all'alba, alle 5.50 da parte di un solo barchino. Svariati sono stati i tentativi di abbordaggio, durante i quali i pirati hanno sparato colpi mitra ed anche di bazooka. I 23 uomini di equipaggio della Jolly Smeraldo (13 italiani, sette ucraini, due rumeni ed un russo) si sono messi ai posti di manovra per contrastare con gli idranti i tentativi di avvicinarsi. La nave è stata fatta rollare per provocare ondate e rendere più difficile l'accosto del barchino. Alle 7.30 circa i pirati hanno desistito ed hanno invertito la rotta. Dal ponte di comando una seconda imbarcazione è stata vista in lontananza affiancarsi al barchino dei predoni del mare, forse per rifornirla. Quindi entrambe sono sparite anche dagli schermi radar. "Ormai lo schieramento delle navi militari nel golfo di Aden non è più sufficiente - commenta Andrea Gais, uno dei dirigenti della compagnia di navigazione genovese - i nostri mercantili sono ormai in pericolo in una zona ben più vasta. E dobbiamo vedercela purtroppo da soli". Colpi di bazooka?? ma lo sanno che se una nava trasporta carburante fanno il botto e ci restano anche loro oltre l'equipaggio o pensano che è come nei film dove l'esplosione non lancia schegge e detriti?
In ogni caso sono sempre più dell'idea che bisognerebbe consentire alle navi mercantili di caricare una scorta armata all'interno cosi come si è costretti a fare nel pacifico quando si viaggia in zone a rischio,ricordo su discovery di una nave koreana che aveva a bordo oltre l'equipaggio 5 veterani dell'armata rossa armati fino ai denti.