dantes76
28-04-2009, 18:58
Politica
Dall’area di Fini un monito: attenti, il Pdl potrebbe diventare il partito delle veline.
oggi, 28 aprile 2009 16:38
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A metà degli anni Ottanta l’ex ministro Rino Formica, caustico e causidico ma assai lungimirante, avvertì il pericolo che il partito socialista si stesse trasformando un un’assemblea di nani e ballerine.
Fu lui a coniare anche un’altra espressione che sarebbe rimasta nella storia del partito, il convento povero ed i monaci ricchi. Aveva fatto visita alla federazione di Torino – se la memoria non ci inganna – e ne aveva tratto quella personale impressione.
I nani e le ballerine non hanno nulla a che fare con i monaci ricchi che abitano il convento povero? L’equazione non è perfetta ma qualcosa in comune ce l’hanno ed è un certo decadimento dei costumi della politica.
A distanza di più di venti anni ritornano le ballerine, mancano i nani ed i monaci sono tornati, generalmente ricchi con conventi generalmente poveri.
A lanciare l’allarme è la Fondazione Fare futuro che è stata ispirata dal presidemnte della Camera dei deputati, Gianfranco Fini. La Fondazione ha avvertito l’esigenza di dire chiaro e tondo che si sta andando dalla parte sbagliata: le candidature alle europee danno grande spazio all’avvenenza delle belle fanciulle piuttosto che alla preparazione dei candidati, l’appeal fisico conterebbe molto di più che l’appeal della competenza. Sta nascendo un partito delle veline? E’ vero? Non è vero?
Ognuno si è fatto qualche idea sul lavoro, assai laborioso, che il triumvirato chiamato a reggere le sorte del Pdl – Verdini, La Russa e Bondi – ha compiuto per proporre i volti della rappresentanza Pdl a Strasburgo. Ma è indubbio che le candidature più gettonate in questa vigilia elettorale hanno messo in mostra una serie impressionante di belle ragazze, sulla cui scelta i più maliziosi hanno visto la paternità del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che non ha mai fatto mistero di avere un occhio particolare verso il gentil sesso.
Il rimprovero di “Fare futuro” non è piaciuto ai vertici del Pdl perché di fatto esprime un giudizio negativo sull’operato del triunvirato e sulle priorità del partito, avvalorando la vecchia accusa del partito di plastica.
Niente di più sbagliato sia per la quantità dei consensi sia per la cura con cui viene gestita la comunicazione. Le belle donne, semmai, potrebbero far parte di questa politica della visibilità e della presemnza gradevole.
Sono scelte che hanno dei costi in termini d’immagine, ma il bilancio, almeno per chi compie le scelte, sarebbe in positivo.
Il monito di fare futuro ha provocato polemiche e Gianfranco Fini si è affrettato smussare gli angoli senza rinnegare il punto di vista della “sua” Fondazione: avvertimento giusto, ma eccessivo, ha affermato più o meno. Ed ha aggiunto una osservazione sulla inopportunità di fare uso dell’avvenenza, quindi delle donne, per raccogliere suffragi. Le donne meritano ben altro, insomma.
La tirata d’orecchi di Fare Futuro, addebitata a Fini (forse, erroneamente), arriva lo stesso giorno in cui il Presidente della Camera mette l’accento, ancora una volta, sulla necessità di non perdere di vista la dignità delle persone, siano extracomunitari o meno, clandestini o no. I nostri nonni si rivolterebbero nella tomba sentendo che si stanno provocando agli immigrati in Italia gli stessi terribili problemi che essi subirono andando in cerca di un posto di lavoro per sopravvivere alla fame e alla miseria.
Ormai il ruolo del Presidente della Camera, di precettore e dispensatore di saggezza, è acquisito nell’agenda pllitica del centrodestra. Finora è stato accettato senza traumi, con un sommesso mormorio. Ma in futuro potrebbe essere diverso.
*
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/50466/dallarea-fini-monito-attenti-potrebbne-diventare-partito-delle-veline.htm
*sito in area di destra
Dall’area di Fini un monito: attenti, il Pdl potrebbe diventare il partito delle veline.
oggi, 28 aprile 2009 16:38
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A metà degli anni Ottanta l’ex ministro Rino Formica, caustico e causidico ma assai lungimirante, avvertì il pericolo che il partito socialista si stesse trasformando un un’assemblea di nani e ballerine.
Fu lui a coniare anche un’altra espressione che sarebbe rimasta nella storia del partito, il convento povero ed i monaci ricchi. Aveva fatto visita alla federazione di Torino – se la memoria non ci inganna – e ne aveva tratto quella personale impressione.
I nani e le ballerine non hanno nulla a che fare con i monaci ricchi che abitano il convento povero? L’equazione non è perfetta ma qualcosa in comune ce l’hanno ed è un certo decadimento dei costumi della politica.
A distanza di più di venti anni ritornano le ballerine, mancano i nani ed i monaci sono tornati, generalmente ricchi con conventi generalmente poveri.
A lanciare l’allarme è la Fondazione Fare futuro che è stata ispirata dal presidemnte della Camera dei deputati, Gianfranco Fini. La Fondazione ha avvertito l’esigenza di dire chiaro e tondo che si sta andando dalla parte sbagliata: le candidature alle europee danno grande spazio all’avvenenza delle belle fanciulle piuttosto che alla preparazione dei candidati, l’appeal fisico conterebbe molto di più che l’appeal della competenza. Sta nascendo un partito delle veline? E’ vero? Non è vero?
Ognuno si è fatto qualche idea sul lavoro, assai laborioso, che il triumvirato chiamato a reggere le sorte del Pdl – Verdini, La Russa e Bondi – ha compiuto per proporre i volti della rappresentanza Pdl a Strasburgo. Ma è indubbio che le candidature più gettonate in questa vigilia elettorale hanno messo in mostra una serie impressionante di belle ragazze, sulla cui scelta i più maliziosi hanno visto la paternità del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che non ha mai fatto mistero di avere un occhio particolare verso il gentil sesso.
Il rimprovero di “Fare futuro” non è piaciuto ai vertici del Pdl perché di fatto esprime un giudizio negativo sull’operato del triunvirato e sulle priorità del partito, avvalorando la vecchia accusa del partito di plastica.
Niente di più sbagliato sia per la quantità dei consensi sia per la cura con cui viene gestita la comunicazione. Le belle donne, semmai, potrebbero far parte di questa politica della visibilità e della presemnza gradevole.
Sono scelte che hanno dei costi in termini d’immagine, ma il bilancio, almeno per chi compie le scelte, sarebbe in positivo.
Il monito di fare futuro ha provocato polemiche e Gianfranco Fini si è affrettato smussare gli angoli senza rinnegare il punto di vista della “sua” Fondazione: avvertimento giusto, ma eccessivo, ha affermato più o meno. Ed ha aggiunto una osservazione sulla inopportunità di fare uso dell’avvenenza, quindi delle donne, per raccogliere suffragi. Le donne meritano ben altro, insomma.
La tirata d’orecchi di Fare Futuro, addebitata a Fini (forse, erroneamente), arriva lo stesso giorno in cui il Presidente della Camera mette l’accento, ancora una volta, sulla necessità di non perdere di vista la dignità delle persone, siano extracomunitari o meno, clandestini o no. I nostri nonni si rivolterebbero nella tomba sentendo che si stanno provocando agli immigrati in Italia gli stessi terribili problemi che essi subirono andando in cerca di un posto di lavoro per sopravvivere alla fame e alla miseria.
Ormai il ruolo del Presidente della Camera, di precettore e dispensatore di saggezza, è acquisito nell’agenda pllitica del centrodestra. Finora è stato accettato senza traumi, con un sommesso mormorio. Ma in futuro potrebbe essere diverso.
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http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/50466/dallarea-fini-monito-attenti-potrebbne-diventare-partito-delle-veline.htm
*sito in area di destra