c.m.g
28-04-2009, 13:12
28 aprile 2009
http://www.visionpost.it/files/images/04282009122058.jpg
Censura senza frontiere: dopo aver tanto discusso di meccanismi di chiusura della rete da parte dei governi di stati come la Cina, arriva in Siria la censura al contrario. Oltre a quella governativa infatti, questo Paese subisce anche la chiusura da parte delle nazioni che si professano paladine delle libertà online. Gli Stati Uniti infatti limitano l'accesso a siti e risorse americane in quelle nazioni sotto embargo economico, e questo comportamento non sfugge neppure la Siria. Qui è accaduto di non poter accedere a Facebook, per esempio, ma anche di non poter utilizzare il proprio account su PayPal per fare una transazione online, o di non vedere Amazon. E ci sono siti, come è successo con LinkedIn la scorsa settimana, che per non incorrere nelle severe multe del dipartimento del Commercio americano, hanno cancellato tutti gli account di utenti siriani. LinkedIn, pochi giorni dopo, ha riattivato le pagine cancellate. Ma la censura al contrario continua a colpire molti Paesi e molti siti.
Fonte: VisionPost (http://www.visionpost.it/dlife/la-censura-embargo-colpisce-la-siria.htm) via The Guardian (http://www.guardian.co.uk/commentisfree/cifamerica/2009/apr/27/internet-restrictions-syria-us-sanctions)
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Censura senza frontiere: dopo aver tanto discusso di meccanismi di chiusura della rete da parte dei governi di stati come la Cina, arriva in Siria la censura al contrario. Oltre a quella governativa infatti, questo Paese subisce anche la chiusura da parte delle nazioni che si professano paladine delle libertà online. Gli Stati Uniti infatti limitano l'accesso a siti e risorse americane in quelle nazioni sotto embargo economico, e questo comportamento non sfugge neppure la Siria. Qui è accaduto di non poter accedere a Facebook, per esempio, ma anche di non poter utilizzare il proprio account su PayPal per fare una transazione online, o di non vedere Amazon. E ci sono siti, come è successo con LinkedIn la scorsa settimana, che per non incorrere nelle severe multe del dipartimento del Commercio americano, hanno cancellato tutti gli account di utenti siriani. LinkedIn, pochi giorni dopo, ha riattivato le pagine cancellate. Ma la censura al contrario continua a colpire molti Paesi e molti siti.
Fonte: VisionPost (http://www.visionpost.it/dlife/la-censura-embargo-colpisce-la-siria.htm) via The Guardian (http://www.guardian.co.uk/commentisfree/cifamerica/2009/apr/27/internet-restrictions-syria-us-sanctions)