dantes76
26-04-2009, 11:27
Solo ai Beni Culturali sono 770, il triplo dell’intero parco dirigenziale lombardo
E la Sicilia si concede 500 dirigenti in più
La Regione autonoma sta per approvare un’infornata di assunzioni. Risultato: un capo ogni 8,4 sottoposti
Ancora poche ore e la regione Si*cilia batterà un record planeta*rio: su 3.450 dipendenti, ai Beni Cul*turali, ci saranno 770 dirigenti. Il tri*plo dell'intero parco dirigenziale del*la regione Lombardia. Il tutto grazie a un'infornata di assunzioni e pro*mozioni che vedrà l'ente isolano re*galarsi, a dispetto della Corte dei Conti che aveva denunciato come ab*norme la presenza di un «colonnel*lo » ogni 8,4 «soldati semplici», altri 500 nuovi dirigenti in un colpo solo.
Certo, non è solo la Sicilia a esse*re di manica larga. Spiegava l’anno scorso uno studio dell’Università di Milano, che dai dati 2006 risulta*va una media nazionale di un diri*gente ogni 15 dipendenti ma che questa media era composta da real*tà assai differenti: da un minimo di un dirigente ogni 31 sottoposti in Puglia a uno ogni 7,7 nel Lazio. Numeri aggiornati meno di un me*se fa, sulla base dei dati della Ra*gioneria Generale dello Stato, dal Sole 24 ore: un dirigente ogni 25 dipendenti scarsi nelle Marche, ogni 22 in Emilia Romagna, ogni 17 circa in Lombardia e nel Vene*to, ogni 18 in Liguria, ogni 16 in Piemonte... Fino agli eccessi: uno ogni 8,3 in Molise e ancora ogni 7,7 nel Lazio. Vogliamo rileggere l’atto di accu*sa lanciato nel 2008 dalla Corte dei Conti alla Sicilia? «I dipendenti a carico del bilancio regionale rag*giungono la notevole cifra di 21.104 unità (erano 20.781 nel 2006), di cui 2.320 dirigenti (era*no 2.150 nel 2005, anno a cui risa*le l’ultimo rilevamento nazionale pubblicato in tabella), con un rap*porto di un dirigente ogni 8,4 di*pendenti.
Il confronto con altre re*altà regionali è improponibile sol che si consideri che in Sicilia vi è un dipendente ogni 239 abitanti, in Lombardia uno ogni 2.500 lom*bardi ». Conosciamo l’obiezione: la Sici*lia gode di uno statuto speciale quindi ha tutta una serie di compe*tenze che le regioni a statuto ordi*nario non hanno. Giusto. La stessa tabella del Sole riporta però il da*to, per fare un esempio, del Friuli Venezia Giulia. Anche quella è una regione autonoma. Ma ha un diri*gente ogni 28 dipendenti. Prova provata che l’autonomia forse c’en*tra con le competenze, e non c’è dubbio che le regioni a statuto or*dinario ne hanno di meno, ma non c’entra un fico secco con la ge*rarchia interna. Che nell’isola non è solo speciale ma specialissima. Basti dire che non solo la Sicilia ha tanti «regionali» quanto Pie*monte, Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Friuli e Liguria messe insieme. Ma che oltre alle fi*gure di dirigenti prima e di secon*da fascia, la Regione ha inventato quella di terza fascia.
Il risultato lo spiega Marcello Minio dei Co*bas/ Codir, che insieme con altri due sindacati autonomi (Sadirs e Siad) ha denunciato l’infornata in arrivo di assunzioni e promozioni: su 18.508 dipendenti regionali (ai quali vanno aggiunti quelli a cari*co dell’Ars, l’assemblea regionale più altri ancora) ci sono oggi un di*rigente di prima fascia, 199 di se*conda e 2.146 di terza per un tota*le di 2.346. Vale a dire che c’è un colonnello ogni 7,8 «marmittoni». Ma questo solo se si contano i 4.571 precari. Tolti quelli, il rappor*to sarebbe ancora più assurdo: un dirigente ogni 5,9 dipendenti. Cosa farebbe, davanti a un pano*rama così, il «buon padre di fami*glia » tante volte invocato da Silvio Berlusconi? Cercherebbe di dare un «drizzone», per usare una paro*la sbandierata qualche mese fa dal Cavaliere. Macché.
La manovra in*titolata «Disposizioni programma*tiche e correttive per l’anno 2009» che è firmata dal presidente Raffae*le Lombardo e dall’assessore al Bi*lancio Michele Cimino e arriva do*mani in aula dopo avere ottenuto qualche giorno fa il via libera in Commissione Bilancio, allarga la manica ulteriormente. Avvia infatti la sistemazione co*me dirigenti di seconda fascia (un paradosso: quelli di terza fascia fu*rono inventati con l’impegno che si trattava di un provvedimento non rinnovabile, quindi non se ne possono fare altri) di 55 precari un tempo a busta paga di due aziende parastatali (Italter e Sirap) sciolte perché improduttive e rimasti per anni a carico prima dello Stato e poi della Regione. Più un’altra cin*quantina di dipendenti di altre am*ministrazioni da tempo distaccati all’Assessorato regionale al Bilan*cio. Più altre 250 persone dichiara*te idonee anni fa al concorso per storici dell’arte, architetti, fisici, ar*cheologi e archivisti. Più altri 150 vincitori di questo concorso già in*quadrati ai beni Culturali con con*tratti da funzionari direttivi. Per un totale, appunto, di circa 500 nuovi dirigenti. Che porteranno a un nuovo rapporto interno: un co*lonnello ogni 6,6 dipendenti. Tolti i soliti precari, che hanno anziani*tà di precariato a volte intorno ai venti anni, uno ogni 4,9. Numeri da brivido. Che diventeranno anco*ra più incredibili, come dicevamo, al diparti*mento dei Beni cultura*li: un dirigente ogni di*pendenti e mezzo.
«Un vero e proprio as*salto alla diligenza», de*nuncia il comunicato dei tre sindacati autono*mi, «che trasformereb*be la Regione Siciliana in una macchina cliente*lare al servizio d’una classe politica capace di varare soltanto norme per i propri accoliti». Ma passeranno an*che in aula queste scel*te, che il governo regio*nale motiva con la ne*cessità di chiudere col passato, sanare quanto va sanato e chiudere i contenziosi aperti? E’ probabile. Anche per*ché una parte non secondaria dei promossi sarebbe vicina alla sini*stra. Che avrebbe grosse difficoltà a mettersi di traverso. Si vedrà... Certo è che la scelta, accusa il presidente della commissione An*timafia siciliana Calogero Speziale, arriva in un momento in cui la Re*gione non trova la copertura finan*ziaria per la legge varata solo sei mesi fa per combattere la piovra mafiosa. «Non c’è un euro», come scrive Emanuele Lauria su Repub*blica, a sostegno degli sgravi con*tributivi e fiscali alle imprese che denunciano il racket. E non ci so*no risorse per diffondere la cultu*ra nelle scuole e alimentare il fon*do di rotazione per i beni confisca*ti alla mafia». E meno male che quella legge era stata salutata co*me «una svolta epocale»...
Gian Antonio Stella
26 aprile 2009
http://www.corriere.it/politica/09_aprile_26/gia_antonio_stella_sicilia_assunzioni_regione_b1360a6e-3238-11de-becc-00144f02aabc.shtml
Nota di servizio per i padani:
AVITI A TRAVAGGHIARI!!!!:ahahah:
nota di servizio per i siciliani
Ca vi putissuro manciari i cani, ma manco i cani vi vonnu
E la Sicilia si concede 500 dirigenti in più
La Regione autonoma sta per approvare un’infornata di assunzioni. Risultato: un capo ogni 8,4 sottoposti
Ancora poche ore e la regione Si*cilia batterà un record planeta*rio: su 3.450 dipendenti, ai Beni Cul*turali, ci saranno 770 dirigenti. Il tri*plo dell'intero parco dirigenziale del*la regione Lombardia. Il tutto grazie a un'infornata di assunzioni e pro*mozioni che vedrà l'ente isolano re*galarsi, a dispetto della Corte dei Conti che aveva denunciato come ab*norme la presenza di un «colonnel*lo » ogni 8,4 «soldati semplici», altri 500 nuovi dirigenti in un colpo solo.
Certo, non è solo la Sicilia a esse*re di manica larga. Spiegava l’anno scorso uno studio dell’Università di Milano, che dai dati 2006 risulta*va una media nazionale di un diri*gente ogni 15 dipendenti ma che questa media era composta da real*tà assai differenti: da un minimo di un dirigente ogni 31 sottoposti in Puglia a uno ogni 7,7 nel Lazio. Numeri aggiornati meno di un me*se fa, sulla base dei dati della Ra*gioneria Generale dello Stato, dal Sole 24 ore: un dirigente ogni 25 dipendenti scarsi nelle Marche, ogni 22 in Emilia Romagna, ogni 17 circa in Lombardia e nel Vene*to, ogni 18 in Liguria, ogni 16 in Piemonte... Fino agli eccessi: uno ogni 8,3 in Molise e ancora ogni 7,7 nel Lazio. Vogliamo rileggere l’atto di accu*sa lanciato nel 2008 dalla Corte dei Conti alla Sicilia? «I dipendenti a carico del bilancio regionale rag*giungono la notevole cifra di 21.104 unità (erano 20.781 nel 2006), di cui 2.320 dirigenti (era*no 2.150 nel 2005, anno a cui risa*le l’ultimo rilevamento nazionale pubblicato in tabella), con un rap*porto di un dirigente ogni 8,4 di*pendenti.
Il confronto con altre re*altà regionali è improponibile sol che si consideri che in Sicilia vi è un dipendente ogni 239 abitanti, in Lombardia uno ogni 2.500 lom*bardi ». Conosciamo l’obiezione: la Sici*lia gode di uno statuto speciale quindi ha tutta una serie di compe*tenze che le regioni a statuto ordi*nario non hanno. Giusto. La stessa tabella del Sole riporta però il da*to, per fare un esempio, del Friuli Venezia Giulia. Anche quella è una regione autonoma. Ma ha un diri*gente ogni 28 dipendenti. Prova provata che l’autonomia forse c’en*tra con le competenze, e non c’è dubbio che le regioni a statuto or*dinario ne hanno di meno, ma non c’entra un fico secco con la ge*rarchia interna. Che nell’isola non è solo speciale ma specialissima. Basti dire che non solo la Sicilia ha tanti «regionali» quanto Pie*monte, Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Friuli e Liguria messe insieme. Ma che oltre alle fi*gure di dirigenti prima e di secon*da fascia, la Regione ha inventato quella di terza fascia.
Il risultato lo spiega Marcello Minio dei Co*bas/ Codir, che insieme con altri due sindacati autonomi (Sadirs e Siad) ha denunciato l’infornata in arrivo di assunzioni e promozioni: su 18.508 dipendenti regionali (ai quali vanno aggiunti quelli a cari*co dell’Ars, l’assemblea regionale più altri ancora) ci sono oggi un di*rigente di prima fascia, 199 di se*conda e 2.146 di terza per un tota*le di 2.346. Vale a dire che c’è un colonnello ogni 7,8 «marmittoni». Ma questo solo se si contano i 4.571 precari. Tolti quelli, il rappor*to sarebbe ancora più assurdo: un dirigente ogni 5,9 dipendenti. Cosa farebbe, davanti a un pano*rama così, il «buon padre di fami*glia » tante volte invocato da Silvio Berlusconi? Cercherebbe di dare un «drizzone», per usare una paro*la sbandierata qualche mese fa dal Cavaliere. Macché.
La manovra in*titolata «Disposizioni programma*tiche e correttive per l’anno 2009» che è firmata dal presidente Raffae*le Lombardo e dall’assessore al Bi*lancio Michele Cimino e arriva do*mani in aula dopo avere ottenuto qualche giorno fa il via libera in Commissione Bilancio, allarga la manica ulteriormente. Avvia infatti la sistemazione co*me dirigenti di seconda fascia (un paradosso: quelli di terza fascia fu*rono inventati con l’impegno che si trattava di un provvedimento non rinnovabile, quindi non se ne possono fare altri) di 55 precari un tempo a busta paga di due aziende parastatali (Italter e Sirap) sciolte perché improduttive e rimasti per anni a carico prima dello Stato e poi della Regione. Più un’altra cin*quantina di dipendenti di altre am*ministrazioni da tempo distaccati all’Assessorato regionale al Bilan*cio. Più altre 250 persone dichiara*te idonee anni fa al concorso per storici dell’arte, architetti, fisici, ar*cheologi e archivisti. Più altri 150 vincitori di questo concorso già in*quadrati ai beni Culturali con con*tratti da funzionari direttivi. Per un totale, appunto, di circa 500 nuovi dirigenti. Che porteranno a un nuovo rapporto interno: un co*lonnello ogni 6,6 dipendenti. Tolti i soliti precari, che hanno anziani*tà di precariato a volte intorno ai venti anni, uno ogni 4,9. Numeri da brivido. Che diventeranno anco*ra più incredibili, come dicevamo, al diparti*mento dei Beni cultura*li: un dirigente ogni di*pendenti e mezzo.
«Un vero e proprio as*salto alla diligenza», de*nuncia il comunicato dei tre sindacati autono*mi, «che trasformereb*be la Regione Siciliana in una macchina cliente*lare al servizio d’una classe politica capace di varare soltanto norme per i propri accoliti». Ma passeranno an*che in aula queste scel*te, che il governo regio*nale motiva con la ne*cessità di chiudere col passato, sanare quanto va sanato e chiudere i contenziosi aperti? E’ probabile. Anche per*ché una parte non secondaria dei promossi sarebbe vicina alla sini*stra. Che avrebbe grosse difficoltà a mettersi di traverso. Si vedrà... Certo è che la scelta, accusa il presidente della commissione An*timafia siciliana Calogero Speziale, arriva in un momento in cui la Re*gione non trova la copertura finan*ziaria per la legge varata solo sei mesi fa per combattere la piovra mafiosa. «Non c’è un euro», come scrive Emanuele Lauria su Repub*blica, a sostegno degli sgravi con*tributivi e fiscali alle imprese che denunciano il racket. E non ci so*no risorse per diffondere la cultu*ra nelle scuole e alimentare il fon*do di rotazione per i beni confisca*ti alla mafia». E meno male che quella legge era stata salutata co*me «una svolta epocale»...
Gian Antonio Stella
26 aprile 2009
http://www.corriere.it/politica/09_aprile_26/gia_antonio_stella_sicilia_assunzioni_regione_b1360a6e-3238-11de-becc-00144f02aabc.shtml
Nota di servizio per i padani:
AVITI A TRAVAGGHIARI!!!!:ahahah:
nota di servizio per i siciliani
Ca vi putissuro manciari i cani, ma manco i cani vi vonnu