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View Full Version : Terremoto in Abruzzo: i capi vestiari che vengono donati devono essere nuovi!


blade9722
26-04-2009, 09:54
Ciao a tutti.

Ho appena appreso da una testata locale, e la cosa purtroppo è stata confermata da mia madre, un aspetto in merito alla raccolta di beni per le famiglie colpite dal terremoto che mi ha lasciato allibito.

A Garlasco esiste un centro C.A.V. (centro aiuto alla vita) che si occupa di raccogliere beni da devolvere alle famiglie bisognose. Da un anno a questa parte, sono stati introdotti raccoglitori gestiti dalla Croce Rossa per scopi analoghi. Le richieste, in merito ai capi di vestiario, sono sensate e ragionevoli: devono essere in buono stato e preventivamente lavati.

Sempre nel mio paese, c'è anche una associazione di volontari, chiamata Croce Garlaschese, che si occupa del pronto intervento (118). In via del tutto eccezionale, si sta occupando anche della raccolta beni per le famiglie colpite dal terremoto per conto della protezione civile. Le richieste però sono assai più selettive: i capi devono essere nuovi, in quanto verranno ispezionati, e se manca il cartellino destinati all'inceneritore! Questo per il rispetto delle norme igieniche. Nell'articolo sul giornale locale, il presidente della protezione civile di Garlasco si lamenta dello scarso successo di questa iniziativa, lamentandosi che "tanti pensano di svuotare l'armadio portando i panni che non usano più."

A questo punto mi chiedo:
- perchè il rispetto delle norme igieniche da parte della protezione civile comporta vincoli più restrittivi di quelli richiesti dai C.A.V. e dalla Croce Rossa? Sembra quasi che i terremotati, fra le varie tipologie di famiglie bisognose, siano una sorta di club esclusivo, ma dubito che loro stessi si ritengano tali.
- se a questo punto il cittadino deve recarsi in negozio, acquistare un capo di abbigliamento nuovo, e donarlo, non sarebbe più funzionale accettare direttamete solo le offerte in denaro?

MadJackal
26-04-2009, 09:59
Ciao a tutti.

Ho appena appreso da una testata locale, e la cosa purtroppo è stata confermata da mia madre, un aspetto in merito alla raccolta di beni per le famiglie colpite dal terremoto che mi ha lasciato allibito.

A Garlasco esiste un centro C.A.V. (centro aiuto alla vita) che si occupa di raccogliere beni da devolvere alle famiglie bisognose. Da un anno a questa parte, sono stati introdotti raccoglitori gestiti dalla Croce Rossa per scopi analoghi. Le richieste, in merito ai capi di vestiario, sono sensate e ragionevoli: devono essere in buono stato e preventivamente lavati.

Sempre nel mio paese, c'è anche una associazione di volontari, chiamata Croce Garlaschese, che si occupa del pronto intervento (118). In via del tutto eccezionale, si sta occupando anche della raccolta beni per le famiglie colpite dal terremoto per conto della protezione civile. Le richieste però sono assai più selettive: i capi devono essere nuovi, in quanto verranno ispezionati, e se manca il cartellino destinati all'inceneritore! Questo per il rispetto delle norme igieniche. Nell'articolo sul giornale locale, il presidente della protezione civile di Garlasco si lamenta dello scarso successo di questa iniziativa, lamentandosi che "tanti pensano di svuotare l'armadio portando i panni che non usano più."

A questo punto mi chiedo:
- perchè il rispetto delle norme igieniche da parte della protezione civile comporta vincoli più restrittivi di quelli richiesti dai C.A.V. e dalla Croce Rossa? Sembra quasi che i terremotati, fra le varie tipologie di famiglie bisognose, siano una sorta di club esclusivo, ma dubito che loro stessi si ritengano tali.
- se a questo punto il cittadino deve recarsi in negozio, acquistare un capo di abbigliamento nuovo, e donarlo, non sarebbe più funzionale accettare direttamete solo le offerte in denaro?

Norme igieniche?
Ma sbaglio od un lavaggio adeguato risolve il problema di ogni norma igienica?
Magari dipende dal capo d'abbigliamento (l'intimo forse è comunque il caso di "donarlo" nuovo :rolleyes: ). Non credo che facciano una cosa del genere con maglioni, felpe, magliette, scarpe e pantaloni... :muro:

blade9722
26-04-2009, 10:02
Norme igieniche?
Ma sbaglio od un lavaggio adeguato risolve il problema di ogni norma igienica?
Magari dipende dal capo d'abbigliamento (l'intimo forse è comunque il caso di "donarlo" nuovo :rolleyes: ). Non credo che facciano una cosa del genere con maglioni, felpe, magliette, scarpe e pantaloni... :muro:

Cosa recitino le norme igieniche non lo so, so solo che a Garlasco la protezione civile non ritiene idonei i capi se privi del cartellino.

ConteZero
26-04-2009, 10:05
Ma vadano un po'in culo.
Capisco preoccuparsi e lavare a dovere gli abiti, ma dubito che ci sia qualcosa che possa resistere ad un lavaggio a 90°.
Semplicemente questi stanno usando la scusa delle norme per evitare di controllare e/o risistemare i capi...

blade9722
26-04-2009, 10:09
Ma vadano un po'in culo.
Capisco preoccuparsi e lavare a dovere gli abiti, ma dubito che ci sia qualcosa che possa resistere ad un lavaggio a 90°.
Semplicemente questi stanno usando la scusa delle norme per evitare di controllare e/o risistemare i capi...

Se è per evitare di controllare i capi, possono semplicemente richiedere che siano consegnati impacchettati dalla lavanderia con relativo scontrino. Io posso benissimo acquistare un capo di abbigliamento nuovo, non rimuovere lo scontrino e indossarlo.

cocis
26-04-2009, 10:19
berlusconi ha consigliato ai terremotati di comprare mobili ieka .. che forse glieli pagherà il governo .. :stordita: ..
"comprate italiano" :asd:

killercode
26-04-2009, 11:25
perchè la gente aveva confuso "dai degli abiti" con "svuota la cantina" e visto che non c'è tempo per controllarli uno ad uno si è deciso di tagliare la testa al toro. Usati sono ammessi solo capi particolari come giacche, lenzuola, piumini... ovviamente con il cartellino della lavanderia

blade9722
26-04-2009, 11:38
perchè la gente aveva confuso "dai degli abiti" con "svuota la cantina" e visto che non c'è tempo per controllarli uno ad uno si è deciso di tagliare la testa al toro. Usati sono ammessi solo capi particolari come giacche, lenzuola, piumini... ovviamente con il cartellino della lavanderia

Non so dalle tue parti come è gestita la cosa. A Garlasco l'unico cartellino accettato è quello degli abiti nuovi. La lavanderia non è accettata, o vai in negozio a fare acquisti e poi li consegni, oppure non consegni nulla. La maggior parte dei miei concittadini ha scelto per la seconda opzione.

ConteZero
26-04-2009, 11:49
perchè la gente aveva confuso "dai degli abiti" con "svuota la cantina" e visto che non c'è tempo per controllarli uno ad uno si è deciso di tagliare la testa al toro. Usati sono ammessi solo capi particolari come giacche, lenzuola, piumini... ovviamente con il cartellino della lavanderia

Mantenendo l'idea che se non gli garba un abito possono sempre girarlo alla Caritas che probabilmente si fa meno scrupoli il discorso è che comunque una persona normalemente DONA quel che ha, altrimenti tanto vale mandare soldi.
Anche perché se devo mandare trenta euro di vestiti andando al negozio per comprare qualcosa a quel punto meglio fare un bonifico di trenta euro ed almeno risparmio il tempo di comprare qualcosa che, ad occhio, potrebbe anche non essere necessaria.

Scalor
26-04-2009, 12:31
Ciao a tutti.

Ho appena appreso da una testata locale, e la cosa purtroppo è stata confermata da mia madre, un aspetto in merito alla raccolta di beni per le famiglie colpite dal terremoto che mi ha lasciato allibito.

A Garlasco esiste un centro C.A.V. (centro aiuto alla vita) che si occupa di raccogliere beni da devolvere alle famiglie bisognose. Da un anno a questa parte, sono stati introdotti raccoglitori gestiti dalla Croce Rossa per scopi analoghi. Le richieste, in merito ai capi di vestiario, sono sensate e ragionevoli: devono essere in buono stato e preventivamente lavati.

Sempre nel mio paese, c'è anche una associazione di volontari, chiamata Croce Garlaschese, che si occupa del pronto intervento (118). In via del tutto eccezionale, si sta occupando anche della raccolta beni per le famiglie colpite dal terremoto per conto della protezione civile. Le richieste però sono assai più selettive: i capi devono essere nuovi, in quanto verranno ispezionati, e se manca il cartellino destinati all'inceneritore! Questo per il rispetto delle norme igieniche. Nell'articolo sul giornale locale, il presidente della protezione civile di Garlasco si lamenta dello scarso successo di questa iniziativa, lamentandosi che "tanti pensano di svuotare l'armadio portando i panni che non usano più."

A questo punto mi chiedo:
- perchè il rispetto delle norme igieniche da parte della protezione civile comporta vincoli più restrittivi di quelli richiesti dai C.A.V. e dalla Croce Rossa? Sembra quasi che i terremotati, fra le varie tipologie di famiglie bisognose, siano una sorta di club esclusivo, ma dubito che loro stessi si ritengano tali.
- se a questo punto il cittadino deve recarsi in negozio, acquistare un capo di abbigliamento nuovo, e donarlo, non sarebbe più funzionale accettare direttamete solo le offerte in denaro?

ma non si puo fare in modo che ogni cittadino che ha avuto danni al terremoto si compri i vestiti da solo ? tipo dare un bonus di tot€ ad ogni cittadino da usare per comprarsi i vestiti ecc del resto la vita deve ritornare come prima nel piu breve tempo possibile.

mi sembra assurdo fornire vestiti o donarli quando acquistare grosse partite di vestiti costerebbe meno che acquistarli in un negozio e poi donarli !

dave4mame
27-04-2009, 00:17
nuovo con cartellino? e di che firma è meglio? armani? versace? o basta un pidocchioso benetton?

cazzo, non so se mi sento più pidocchioso per aver accettato da conoscenti vestitini per il bimbo o per aver "girato" quelli diventati piccoli ad altri conoscenti.

davvero... senza parole.

ilguercio
27-04-2009, 00:33
nuovo con cartellino? e di che firma è meglio? armani? versace? o basta un pidocchioso benetton?

cazzo, non so se mi sento più pidocchioso per aver accettato da conoscenti vestitini per il bimbo o per aver "girato" quelli diventati piccoli ad altri conoscenti.

davvero... senza parole.

C'è bisogno di quotare?
Ma non si parlava di non mettere le mani in tasca agli itagliani?
O è un modo per risanare anche l'economia mondiale?:asd:

StefAno Giammarco
27-04-2009, 00:36
Ma vadano un po'in culo.
Capisco preoccuparsi e lavare a dovere gli abiti, ma dubito che ci sia qualcosa che possa resistere ad un lavaggio a 90°.
Semplicemente questi stanno usando la scusa delle norme per evitare di controllare e/o risistemare i capi...

A L'Aquila sta arrivando roba talmente malmessa e sporca che non solo non aiuta ma crea grossi problemi di smaltimento. Tieni conto che lì non ci sono grosse possibilità di "ammodernare" e lavare i capi d'abbigliamento.

ilguercio
27-04-2009, 00:42
A L'Aquila sta arrivando roba talmente malmessa e sporca che non solo non aiuta ma crea grossi problemi di smaltimento. Tieni conto che lì non ci sono grosse possibilità di "ammodernare" e lavare i capi d'abbigliamento.

Ok,basta dire:"Lavateli per bene i vestiari prima di mandarli".
La gente ha già le pezze al chiù,se fanno pure gli schizzinosi...

blade9722
27-04-2009, 09:03
A L'Aquila sta arrivando roba talmente malmessa e sporca che non solo non aiuta ma crea grossi problemi di smaltimento. Tieni conto che lì non ci sono grosse possibilità di "ammodernare" e lavare i capi d'abbigliamento.

Beh, ma come ho scritto qualche post sopra, per ovviare a cio' basterebbe chiedere di allegare lo scontrino della lavanderia. Chiedere che al cittadino di andare in negozio ad acquistare un capo di abbigliamento nuovo e' una esagerazione.

Ok,basta dire:"Lavateli per bene i vestiari prima di mandarli".
La gente ha già le pezze al chiù,se fanno pure gli schizzinosi...

Non e' una questione di ticheria, la raccolta fondi sta comunque avendo risultati confortanti. E' ovvio che molti, nel momento in cui si trovano davanti al vincolo di dover acquistare un abito nuovo, trovano piu' sensata un'offerta in denaro.

StefAno Giammarco
28-04-2009, 01:58
Beh, ma come ho scritto qualche post sopra, per ovviare a cio' basterebbe chiedere di allegare lo scontrino della lavanderia. Chiedere che al cittadino di andare in negozio ad acquistare un capo di abbigliamento nuovo e' una esagerazione.

Capisco che lo sembri ma guardando d lì la situazione appare più comprensibile, non c'è modo e non c'è tempo per certe operazioni, per certi controlli ed il vestito nuovo risolve in parte il problema, quello usato anche lavato no.


Non e' una questione di tircheria, la raccolta fondi sta comunque avendo risultati confortanti. E' ovvio che molti, nel momento in cui si trovano davanti al vincolo di dover acquistare un abito nuovo, trovano piu' sensata un'offerta in denaro.

L'offerta in denaro è senza dubbio la cosa più sensata. Bene o male la prima emergenza si sta fronteggiando decorosamente, di fatto non manca niente, è il dopo che fa paura. Molte famiglie non hanno più lavoro e nei prossimi mesi diventerà dolorosamente evidente.

trallallero
28-04-2009, 07:38
nuovo con cartellino? e di che firma è meglio? armani? versace? o basta un pidocchioso benetton?

cazzo, non so se mi sento più pidocchioso per aver accettato da conoscenti vestitini per il bimbo o per aver "girato" quelli diventati piccoli ad altri conoscenti.

davvero... senza parole.

Noi siamo scesi un pelo più giù :D

Nel solaio della casa che abbiamo comprato abbiamo trovato un baule con una montagna di vestiti per neonate/bimbe. Lavati e stirati son perfetti per le due figlie che abbiamo.

Mythical Ork
28-04-2009, 13:53
Credo che sia per semplici problemi di organizzazione...

Non credo che venga richiesto di comprare roba nuovissima e firmata per aiutarli...

Ad una associazione a cui faccio parte, ad esempio, abbiamo deciso di regalare uno scatolone intero di magliette bianche che vengono dati ai bambini durante le manifestazioni...

Roba usata dovrebbe essere lavata e ricontrollata più volta...


Ciao
Orlando

blade9722
28-04-2009, 17:21
Capisco che lo sembri ma guardando d lì la situazione appare più comprensibile, non c'è modo e non c'è tempo per certe operazioni, per certi controlli ed il vestito nuovo risolve in parte il problema, quello usato anche lavato no.

Mah, viene pero' da chiedersi come facciano le altre associazioni benefiche. Ad ogni modo il risultato di questa richiesta e' che nel mio paese la raccolta di abiti per i terremotati da parte della protezione civile si sta dimostrando un completo insuccesso, nonostante i continui inviti del parroco. E non e' dovuto alla mancanza di spirito di solidarieta' dei miei concittadini.

kaioh
01-05-2009, 13:05
Mah, viene pero' da chiedersi come facciano le altre associazioni benefiche. Ad ogni modo il risultato di questa richiesta e' che nel mio paese la raccolta di abiti per i terremotati da parte della protezione civile si sta dimostrando un completo insuccesso, nonostante i continui inviti del parroco. E non e' dovuto alla mancanza di spirito di solidarieta' dei miei concittadini.non è l'una associazione che raccoglie vstiario, ci si affida alle altre .

dantes76
01-05-2009, 13:13
Ciao a tutti.

Ho appena appreso da una testata locale, e la cosa purtroppo è stata confermata da mia madre, un aspetto in merito alla raccolta di beni per le famiglie colpite dal terremoto che mi ha lasciato allibito.

A Garlasco esiste un centro C.A.V. (centro aiuto alla vita) che si occupa di raccogliere beni da devolvere alle famiglie bisognose. Da un anno a questa parte, sono stati introdotti raccoglitori gestiti dalla Croce Rossa per scopi analoghi. Le richieste, in merito ai capi di vestiario, sono sensate e ragionevoli: devono essere in buono stato e preventivamente lavati.

Sempre nel mio paese, c'è anche una associazione di volontari, chiamata Croce Garlaschese, che si occupa del pronto intervento (118). In via del tutto eccezionale, si sta occupando anche della raccolta beni per le famiglie colpite dal terremoto per conto della protezione civile. Le richieste però sono assai più selettive: i capi devono essere nuovi, in quanto verranno ispezionati, e se manca il cartellino destinati all'inceneritore! Questo per il rispetto delle norme igieniche. Nell'articolo sul giornale locale, il presidente della protezione civile di Garlasco si lamenta dello scarso successo di questa iniziativa, lamentandosi che "tanti pensano di svuotare l'armadio portando i panni che non usano più."

A questo punto mi chiedo:
- perchè il rispetto delle norme igieniche da parte della protezione civile comporta vincoli più restrittivi di quelli richiesti dai C.A.V. e dalla Croce Rossa? Sembra quasi che i terremotati, fra le varie tipologie di famiglie bisognose, siano una sorta di club esclusivo, ma dubito che loro stessi si ritengano tali.
- se a questo punto il cittadino deve recarsi in negozio, acquistare un capo di abbigliamento nuovo, e donarlo, non sarebbe più funzionale accettare direttamete solo le offerte in denaro?

be almeno evitano di ritrovarsi qualche completo moda mare, o una scarpa di una misura e l'altra piu' piccola

blade9722
02-05-2009, 21:50
non è l'una associazione che raccoglie vstiario, ci si affida alle altre .
Non ho capito il significato della frase
be almeno evitano di ritrovarsi qualche completo moda mare, o una scarpa di una misura e l'altra piu' piccola

In realtà, stanno evitando di ritrovarsi qualsiasi cosa, visto che non stanno raccogliendo quasi nulla.