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View Full Version : [3d uniti] stime del FMI sull'economia italiana


DvL^Nemo
22-04-2009, 16:33
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/04/Fmi-Italia-outlook.shtml?uuid=2541cb7a-2f3f-11de-90c6-2fe15c88b793&DocRulesView=Libero


Il Fmi vede ancora dense nubi sul futuro dell'economia italiana, penalizzata come tutta l'Europa, dalla crisi. Nel «World Economic Outlook» di primavera, diffuso mercoledì 22 aprile a Washington, il Fondo monetario ha riveduto drasticamente la stima di crescita per l'Italia, abbassandola per il 2009 a -4,4 per cento. Il taglio é di ben 2,3 punti percentuali rispetto al -2,1% stimato soltanto tre mesi fa, a fine gennaio quando era stato diffuso l'ultimo aggiornamento dell'Outlook. Per il 2010 il peggioramento, stimato allo 0,1% in gennaio, é stato portato a -0,4 per cento.

Il Pil mondiale scenderà dell'1,3% quest'anno, stretto nella morsa di «una grave recessione» dovuta a «una massiccia crisi finanziaria» e a «un'acuta perdita di fiducia». È questa la previsione del Fmi che, nel «World Economic Outlook» di primavera, annuncia ufficialmente che ci troviamo nel mezzo della «peggiore recessione globale dalla Grande Depressione» dal 1929. Per il 2010 è previsto soltanto un modesto rimbalzo del pil mondiale dell'1,9%. Si tratta di una pesante revisione rispetto alle stime di gennaio che erano di un +0,5% quest'anno e di un +3% nel 2010.

Anche l'Italia, come il resto del globo, è nella morsa di quella che il Fondo descrive come «la peggiore recessione dalla Grande Depressione» del 1929, innescata da «una massiccia crisi finanziaria» e da «un'acuta perdita di fiducia» a tutti i livelli del sistema economico. Il rapidissimo peggioramento della congiuntura è evidente nel confronto con il Pil 2008 (-1%) e 2007 (+1,6%). Per l'Italia la crisi si tradurrà anche in un balzo in avanti della disoccupazione che continuerà a salire, passando dal 6,8% del 2008 all'8,9% previsto per quest'anno e al 10,5% nel 2010. Il fortissimo calo di prezzo delle materie prime, soprattutto del petrolio, e il collasso della domanda, stanno invece, facendo scendere «in modo molto rapido», anche in Italia le pressioni inflative: il tasso di inflazione é, infatti, previsto allo 0,7% quest'anno, una discesa verticale dal 3,5% del 2008, con un ulteriore lieve assestamento allo 0,6% nel 2010.

Sulla politica di bilancio, il Fondo sottolinea come i Governi di tutto il mondo, con il peggiorare della crisi economica e i crescenti limiti della politica monetaria, abbiano fatto ricorso alla politica fiscale per sostenere la domanda. Oltre a lasciar agire, in Europa, gli stabilizzatori automatici, sono stati varati ampi pacchetti di sostegno congiunturale i cui pieni effetti si faranno sentire nel
2009 e nel 2010. Tuttavia, osserva il rapporto del Fondo, i disavanzi pubblici hanno iniziato a crescere già nel 2008, con un aumento complessivo, nelle economie avanzate, di oltre 2 punti percentuali. Sono in ascesa anche i livelli del debito pubblico a causa del sostegno al settore bancario e in alcuni Paesi lo spazio per le manovre di bilancio viene ulteriormente limitato dall'andamento dei rendimenti sui titoli di Stato, messi sotto pressioni dai timori sulla sostenibilità di lungo termine di manovre così straordinarie.

In Italia «non raccomandiamo ulteriori stimoli fiscali» contro la crisi economica. Lo ha detto Jorg Decressin, capo deglistudi economici nel dipartimento di ricerca del Fondo, a margine della conferenza stampa di presentazione dell'Outlook primaverile. Come in tutti i Paesi con un debito pubblico elevato, gli spazi per manovre anti-crisi aggiuntive «sono limitati» perché «bisogna tenere conto dei rischi sui mercati» e l'Italia, ha sottolineato l'economista, «corre dei rischi».
22 aprile 2009


Va tutto bene la crisi e' finita chi lo diceva ? :asd:

Fabryce
22-04-2009, 16:36
La crisi è finita (cit.) :asd:

Sono solo i giornalisti che sono pessimisti (e comunisti) (cit.) :asd:

dantes76
22-04-2009, 16:40
Previsioni FMI Italia
Pil:
2009 -4.4%
2010-0.4%

rappotrto deficit: debito/pil
2008 105.8%
2009 115.3%
2010 121.1%


il mio preferito, inflazione

2008.3.5%
2009/10 0.5/0.6%

xcdegasp
22-04-2009, 16:40
ma come la crisi non era vincolata ai soli 10 giorni scorsi? :eek:

dantes76
22-04-2009, 16:41
doppio:mbe:

e dopo il titolo fa cagar:O

DvL^Nemo
22-04-2009, 16:45
Pil 2009 Germania, Steinbrück:
«In calo almeno del 5%»

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/04/Germania-calo-Pil.shtml?uuid=37058684-2f4f-11de-90c6-2fe15c88b793&DocRulesView=Libero


I maggiori istituti economici tedeschi prevedono per quest'anno un calo del Prodotto interno lordo della Germania del 6 per cento. Lo rivela il sito del quotidiano Sueddeutsche Zeitung, anticipando la previsione congiunta che otto centri studi presenteranno giovedì. La stima risulta più pessimistica rispetto a quella diffusa dal Fondo monetario internazionale, che si aspetta un calo del 5,6%. Lo stesso ministro delle Finanze, Peer Steinbrueck, ha ammesso che probabilmente il Pil tedesco scenderà quest'anno di almeno il 5%. Tuttavia l'Esecutivo federale non ha intenzione di preparare un terzo pacchetto anti-crisi, come confermato dal ministro dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, al termine di un vertice anti-crisi svoltosi in cancelleria a Berlino.

Per il 2010, scrive la Sueddeutsche Zeitung, gli istituti tedeschi si attendono un calo del Pil dello 0,5%. Quest'anno il numero dei disoccupati dovrebbe crescere di oltre un milione di unità, superando quota quattro milioni in autunno e arrivando, in media, a 4,7 milioni nel 2010. Sul fronte dei conti pubblici, la Germania dovrebbe registrare un deficit pari al 3,7% del Pil nel
2009 e del 5,5% nel 2010.

Nel corso di una conferenza stampa a Berlino Steinbrueck ha spiegato che, a causa dell'attuale crisi, «non è improbabile» che ci sarà «un cinque prima della virgola». L'Esecutivo si avvia dunque a tagliare drasticamente le sue attuali stime, che prevedono per il 2009 un calo del 2,25%. Ciononostante «le speculazioni su un eventuale terzo pacchetto di stimolo sono controproducenti», ha precisato Steinbrueck. In tal modo il ministro delle Finanze ha respinto la richiesta dei sindacati tedeschi, che premono per un nuovo piano anti-crisi, dopo quelli già approvati a fine 2008 e a inizio 2009.

In mattinata il cancelliere Angela Merkel ha incontrato a Berlino i rappresentanti di sindacati, aziende e banche tedesche, per discutere gli effetti delle misure anti-crisi già approvate dal governo. Un vertice simile si era già svolto a dicembre. Alla vigilia dell'incontro il leader della confederazione sindacale Dgb, Michael Sommer, non ha escluso l'ipotesi di tensioni sociali in Germania, nel caso di un'ondata di licenziamenti nei prossimi mesi.
22 aprile 2009

MARCA
22-04-2009, 16:47
Previsioni FMI Italia
Pil:
2009 -4.4%
2010-0.4%

rappotrto deficit: debito/pil
2008 105.8%
2009 115.3%
2010 121.1%


il mio preferito, inflazione

2008.3.5%
2009/10 0.5/0.6%
La tua preferita è l'inflazione al 0,5-0,6 % ?!?!
:confused: :confused:

dantes76
22-04-2009, 16:56
Pil 2009 Germania, Steinbrück:
«In calo almeno del 5%»

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/04/Germania-calo-Pil.shtml?uuid=37058684-2f4f-11de-90c6-2fe15c88b793&DocRulesView=Libero

dice niente del rapporto debito/pil e inflazione?

DvL^Nemo
22-04-2009, 17:06
dice niente del rapporto debito/pil e inflazione?

Mi par di aver letto ieri che il debito pubblico della Germania dovrebbe arrivare all'81%..

Mailandre
22-04-2009, 17:24
Previsioni FMI Italia
Pil:
2009 -4.4%
2010-0.4%

rappotrto deficit: debito/pil
2008 105.8%
2009 115.3%
2010 121.1%


il mio preferito, inflazione

2008.3.5%
2009/10 0.5/0.6%

Scusami Dantes: ...... ma chi fa alzare quel sproposito di "Rapporto Deficit" ????
Sono i prestiti alle Banche ???
Oppure cominciamo a dare i "numeri" per poter TAGLIARE con la scure altre spese Sociali???!!
Si perchè , dare i "numeri" così a "previsione" è facile come sempre;
Tu lo sai meglio di me , se la indovinano sono bravi ,..ma come sempre questi "numerologi" :D sbagliano anche la conta dei dadi in frigor ..!!
Guarda tutti i grandi Economisti Mondiali: ..a che cazzo servono ??
A dire , DOPO che è accaduto , il perchè!!! A lavorare ....
Io credo stia iniziando la "strategia" del TAGLIONE ,... però la "bandiera" del NO AUMENTO TASSE la mantengono === uguale uguale uguale alla pressione di quella sanguisuga di Prodi ..... :O
Troppe tasse ,..troppa pressione,... ma adesso è passata di moda !! :stordita:

http://advisor.bluetg.it/www/delivery/ai.php?filename=ultime-parole-famose_220409.jpg&contenttype=jpg

Deuced
22-04-2009, 17:59
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/crisi-29/fmi-crisi/fmi-crisi.html


[...]

Notizie pessime per l'Italia. Nel nostro Paese, dopo un 2009 di profonda recessione, non ci sarà crescita positiva nemmeno nel 2010 con un fortissimo appesantimento dei conti pubblici e del debito.

Secondo l'istituzione di Washington quest'anno l'Italia registrerà un calo del Pil del 4,4%, che sarà seguito da un altro calo, dello 0,4%, nel 2010. Le stime sono sostanzialmente in linea con quelle stilate alla fine di marzo dall'Ocse (pari rispettivamente a -4,3% e a -0,4%) ma decisamente più pessimistiche di quelle presentate dal governo in occasione dell'aggiornamento del programma di stabilità (-2% e +0,3%). L'unico segnale in controtendenza tra i grandi d'europa è quello della Francia che se quest'anno è accreditata di un -3% l'anno prossimo riprenderà a crescere (+0,4%).

In Italia il deficit di quest'anno salirà a livelli molto superiori rispetto a quelli richiesti dal trattato di Maastrich (5,4%) per poi salire ancora al 5,9% l'anno prossimo. Importanti anche le ricadute sul debito pubblico che, in rapporto al Pil, cresce dal 105,8% del 2008 al 115,3% per poi salire ancora al 121,1% nel 2010 e al 129,4% nel 2014.

Per il nostro Paese gli spazi per politiche di stimolo dell'economia proprio alla luce del suo elevato debito pubblico sono "quasi inesistenti". Notizie nere anche per il lavoro con un forte aumento del tasso di disoccupazione che dal 6,8% della forza lavoro del 2008 salirà quest'anno all'8,9% per passare al 10,5% nel 2010.

[...]


Com'era?Crisi finita?

:asd:

:(

Ops,doppio,non avevo visto,chiedo scusa :)

Mailandre
22-04-2009, 18:04
DIAMO I NUMERI..!!!
MEGLIO IL LOTTO ,..ALMENO SI VINCE QUALCOSA!!

PIL: TREMONTI CONFERMA STIME UE, -2% IN 2009

(AGI) - Bruxelles, 20 gen. - Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti conferma le stime diffuse ieri dall'Unione europea sul Pil italiano nel 2009, vale a dire una contrazione del 2%.
Parlando a Bruxelles con i giornalisti, Tremonti ha detto che le probabilmente le previsioni del governo italiano contenute nell'aggiornamento del Programma di stabilita' saranno in linea con quelle dell'Ue.
http://www.agi.it/economia/notizie/200901201837-eco-rt11159-art.html

Mailandre
22-04-2009, 18:07
Pil: Tremonti, -2% come nel 2005-06
Non e' il Medioevo, dice il ministro dell'Economia

(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Il calo del 2% del Pil quest'anno ipotizzato da Bankitalia non preoccupa il ministro dell' Economia, Giulio Tremonti.'E' allora? - dice il ministro commentando il dato - Vuol dire che torniamo come nel 2005-2006.
E' cosi' grave? Non mi sembra il Medioevo'.
http://temporeale.libero.it/libero/news/2009-01-15_115302516.html?div-00

Mailandre
22-04-2009, 18:09
PIL: TREMONTI, STIME OGGI SONO SOLO CONGETTURE


(ASCA) - Roma, 15 gen - ''Esercizi congetturali''. Cosi' il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha giudicato le varie stime di diversi organismi sull'andamento del pil.

Proprio oggi la Banca d'Italia, nel suo bollettino, ha indicato un pil per il 2009 in calo del 2%.

Mailandre
22-04-2009, 18:14
Finanziaria: Tremonti, deficit/Pil 2008 2,5%, 2009 al 2,1%


“Resta confermato 2,5% per il 2008 e 2,1% per il 2009”: il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha spiegato che il taglio di stima sulla crescita del Pil non ha effetti sugli obiettivi di indebitamento. “Non ci sono effetti sull’indebitamento previsto perché la regola europea prevede una correzione per il ciclo”.

Mailandre
22-04-2009, 18:18
Manovra 2009-2011 da 36 miliardi
2008, rapporto deficit/pil al 2,5%

...cut....
Trentasei miliardi. Una previsione più nera rispetto a quella fatta dal titolare dell'Economia Giulio Tremonti che si era fermato a 30 miliardi. Brunetta, che è titolare della Funzione Pubblica, ha corretto il collega ministro ed è andato ben oltre per via, ha spiegato, "del peggioramento della congiuntura prevista per il triennio 2008-2010". Il ministro della Funzione Pubblica ha aggiunto che la manovra correttiva "seguirà" il percorso tracciato dal governo Prodi con la Ue per arrivare al pareggio di bilancio nel 2011.
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/economia/conti-pubblici-71/conti-pubblici-71/conti-pubblici-71.html

Deuced
22-04-2009, 18:21
ok,s'è capito che tutti indicano cifre a caso.Ma nella vita "vera",quella vissuta tutti i giorni,voi la vedete 'sta presunta ripresa?

Io onestamente no.Anzi,direi che c'è un indicatore di cui nessuno parla perché inquantificabile,ovvero la percentuale di licenziati che prima lavoravano in nero.Sarà che io vivo al Sud e qui è prassi diffusa,ma con la scusa della crisi ho tantissimi amici e famigliari che si ritrovano senza lavoro,senza ammortizzatori sociali e senza nemmeno la possibilità di rientrare in queste statistiche.Ok,se la sono cercata,nessuno ha imposto loro di lavorare in queste condizioni,ma quando ti ritrovi in un mercato del lavoro in cui c'è solo questo cosa puoi fare?

Mailandre
22-04-2009, 18:25
anno 2006

14 giugno 2006
Tremonti: «Deficit-pil al 3,8%? Si può fare»

..cut....
Tremonti, dunque, contesta al suo successore al vertice del ministero dell’Economia, l’affermazione che il deficit potrebbe scostarsi a fine anno, senza interventi, di oltre un punto percentuale rispetto alle previsioni del Governo Berlusconi. «Rifiuto - attacca Tremonti - le drammatizzazioni. Non credo che i problemi siano grandi, ma ho l’impressione che il Governo sia piccolo». Lo scostamento tra il 3,5% del rapporto deficit/Pil previsto nella Finanziaria 2006 e il 3,8% emerso nell'ultima Trimestrale di cassa e nelle analisi seguenti, secondo Tremonti é da imputare alla modifica dei criteri contabili in ambito internazionale.
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1936611243&chId=30&artType=Articolo&DocRulesView=Libero


P.s. come mai questi "NUMERI" non hanno portato il debito Pubblico alle "stelle" previste dai numerologi dell'ultim'ora???
Perchè???...Perchè??? ...Perchè???...
DATE I NUMERI AL LOTTO ,..PIUTTOSTO !!!
Altro che Vanna Marchi,...

Onisem
22-04-2009, 18:29
Previsioni FMI Italia
Pil:
2009 -4.4%
2010-0.4%

rappotrto deficit: debito/pil
2008 105.8%
2009 115.3%
2010 121.1%


il mio preferito, inflazione

2008.3.5%
2009/10 0.5/0.6%

Il tuo preferito? Io sarò contento quando gli indici dell'inflazione saranno negativi, anche se ora arriverà il sacerdote economista di turno a spiegarmi che la deflazione è male. Ormai sono peggio dei preti.

MARCA
22-04-2009, 18:31
Il tuo preferito? Io sarò contento quando gli indici dell'inflazione saranno negativi, anche se ora arriverà il sacerdote economista di turno a spiegarmi che la deflazione è male. Ormai sono peggio dei preti.

Scherzi vero!?!? :mbe:
La deflazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Deflazione_(economia))è la cosa peggiore che possa capitare a un economia!!!!

Deuced
22-04-2009, 18:35
e ma cosa dovremmo mai comprare se la capacità d'acquisto degli stipendi (ammesso che lo stipendio ci sia) è bassa?L'inflazione durante il passaggio all'euro è schizzata alle stelle (a differenza di quanto dice l'Istat),se la si vuole mantenere così dovrebbero alzare di molto gli stipendi.Io lo vedo come un cane che si morde la coda...

dantes76
22-04-2009, 19:37
e ma cosa dovremmo mai comprare se la capacità d'acquisto degli stipendi (ammesso che lo stipendio ci sia) è bassa?L'inflazione durante il passaggio all'euro è schizzata alle stelle (a differenza di quanto dice l'Istat),se la si vuole mantenere così dovrebbero alzare di molto gli stipendi.Io lo vedo come un cane che si morde la coda...

ecco perche mi piace quell'indice dell'inflazione cosi' basso... perche' indica la stagnazione dei consumi:D

zerothehero
22-04-2009, 22:42
:fagiano: Curioso..alla fine chi più pagherà in termini macroeconomici da questa crisi saranno i paesi più votati alla manifattura e all'esportazione: Germania, Italia e Giappone.

zerothehero
22-04-2009, 22:44
Scusami Dantes: ...... ma chi fa alzare quel sproposito di "Rapporto Deficit" ????
Sono i prestiti alle Banche ???


Semplice: il tasso di decrescita del pil non implica che vi sia un taglio del 4% della spesa pubblica. Le spese correnti continuano a crescere, il pil decresce-> il rapporto deficit pil si deteriora.

Mailandre
23-04-2009, 09:37
Semplice: il tasso di decrescita del pil non implica che vi sia un taglio del 4% della spesa pubblica.

Spiegami meglio Zero:
con la tua affermazione dovremmo stare tranquilli con eventuali tagli sulle spese sociali??!! :D

Le spese correnti continuano a crescere, il pil decresce-> il rapporto deficit pil si deteriora.

Considerato che stiamo parlando di "previsioni" dette e poi eventualmente smentite a raffica dai più svariati "numerologi" dell'ultim'ora , non capisco come fanno a uscire certi "numeri" come :
Debito/Pil = 121% (2010)

Tremonti aveva le idee chiare quando ha sformato la Finanziaria triennale... sapeva e si vanta di aver preveduto prima degli altri questa crisi!! Aveva dato fiducia sull'economia Italiana ... e anche sulle Banche!!
Ha abbassato pure una tassa (ICI) ...

So una cosa:
Dopo le elezioni Europee ,il Governo partirà con la scure!!
Adesso calmini per prendersi i voti,..e tutto bene :
Dopo ,avanti Savoia,..e tutto male & nero...

Zero , secondo te cosa faranno??!!

Froze
23-04-2009, 09:50
Il tuo preferito? Io sarò contento quando gli indici dell'inflazione saranno negativi, anche se ora arriverà il sacerdote economista di turno a spiegarmi che la deflazione è male. Ormai sono peggio dei preti.

se c'e' deflazione i consumi son fermi. e sapendo che i prezzi diminuiranno ancora la gente continua a non comprare, e di conseguenza i consumi continueranno ad essere fermi, con tutto quel che ne consegue. cosa ci vedi di positivo in cio'? :fagiano:

Mailandre
23-04-2009, 09:54
CRISI/ l'’economista Francesco Forte,:
la ripresa c’è, ecco dove sbaglia il Fondo monetario

giovedì 23 aprile 2009

> Hanno fatto scalpore i dati del Fmi, che calcola in 4mila miliardi di dollari le perdite del sistema finanziario globale, dice all’Europa di essere in ritardo con le misure di sostegno e all’Italia di aspettarsi un aumento folle del suo debito pubblico, stimato per il 2010 al 121% del Pil. Ma sono numeri che non convincono del tutto l’economista Francesco Forte, che conferma: «i nostri sono segni di crescita e stiamo recuperando».

Professore, i dati rilasciati dal Fmi sono fortemente negativi. Una doccia gelata per la fiducia che prima le parole del ministro Tremonti, poi quelle di Marcegaglia e infine i dati del Centro studi di Confindustria hanno diffuso, pur con la dovuta prudenza, negli ultimi giorni.

Le stime del Fondo monetario sono dati aggregati, in un modo che fa perfino dubitare della sua buona fede. Per comprenderli li dobbiamo “disaggregare”. Perché quei 4000 miliardi di dollari di debiti, ovvero il costo stimato della crisi, riguardano essenzialmente i paesi che hanno vissuto al di là dei propri mezzi, per esempio in una situazione del tutto anomala come quella degli Usa, dove le famiglie avevano ormai un debito che superava il loro reddito.

Stiamo attenti, dunque, a calcolare le perdite del mondo, perché non tutti hanno uguali responsabilità. È così?

All’origine della depressione stanno i paesi - e agli Usa bisogna aggiungere la Gran Bretagna e l’Irlanda, in misura minore certi paesi europei - in cui l’illusione di una ricchezza puramente monetaria o bancaria ha gonfiato enormemente la finanza. Con ciò creando enormi problemi per il futuro. Noi siamo vittime, anche se lo siamo di meno, cioè nella misura in cui la nostra economia reale ha subito le conseguenze della crisi finanziaria.

I dati positivi che riguardano la nostra economia si accompagnano a ben vedere ad un rallentamento dei segnali negativi che provengono da altre economie, come quelle di Germania, India e Cina.

Quando ci sono segnali positivi occorre, anche in questo caso, distinguere. Essi provengono da una certa parte virtuosa del mondo, quella dove si risparmia: in modo collettivistico e forzato in Cina, in modo non collettivistico ma in parte primitivo in India, poi in Germania, in Italia, in Francia e in genere nella parte continentale dell’Ue.

In una parola: la nostra, a suo avviso, è una ripresa reale o no?

Sono segni di crescita e noi stiamo recuperando. Siccome però il sistema bancario e finanziario mondiale era in gran parte costituito da strutture bancarie dei due grandi mercati di Wall Street e di Londra, nonostante che le nostre banche siano sane, che quelle tedesche siano anch’esse generalmente solide tranne qualche caso, idem per la Francia, per noi il recupero non sarà così facile. Proprio perché il sistema bancario mondiale è gravemente ferito, per l’interdipendenza che lo governa ne subiremo gli effetti.

L’altro dato allarmante diffuso dal Fondo monetario riguarda l’incremento verticale del debito pubblico. Le stime per l’Italia lo danno al 121% del Pil nel 2010. Che ne pensa?

Il debito pubblico italiano potrà aumentare ma non in modo significativo. Poiché il Pil monetario, anche a causa non della deflazione, che da noi non c’è, ma della riduzione dei prezzi si è ridotto - sia negli anni in cui c’era ancora una certa crescita, sia negli ultimi anni, in cui abbiamo avuto una decrescita del Pil - il debito tenderà ad aumentare, anche se il disavanzo non sarà accentuato.

Quindi il nostro rapporto debito/Pil, a suo avviso, non dà motivo di particolare preoccupazione…

No, per il modo in cui il governo sta gestendo la situazione, senza cioè fare spese insensate. C’è un maggiore disavanzo derivante dagli ammortizzatori sociali, tutto il resto del disavanzo deriva dal declino delle entrate, quindi è temporaneo, ma anche gli ammortizzatori sociali lo sono e perciò non è un fatto strutturale. Il debito potrà aumentare ma rimarrà un debito “pagabile”

Non siamo quindi sottoposti al rischio inflazionistico cui vanno incontro gli Stati Uniti, richiamato da Martin Feldstein?

No perché l’area euro ha adottato una politica di carattere fiscale e monetario molto diversa. Il cambio dell’euro rimarrà piuttosto sostenuto e in fase di ripresa questo sarà un vantaggio, soprattutto per quanto riguarda il prezzo delle materie prime. E non aver pompato denaro in eccesso consentirà di avere un basso tasso di inflazione.

Dobbiamo aspettarci dei rischi dai paesi dell’Est Europa?

Quelli dell’Est Europa sono paesi per i quali i problemi che possono sorgere derivano dal ritiro di capitali da parte nostra. Quindi è una nostra responsabilità, come ha detto di recente anche il presidente della Bundesbank, quella di mantenervi il credito. Sono paesi in via di sviluppo, che non hanno fatto errori tranne quelli che hanno seguito di più il modello anglosassone, come Estonia e Lituania. Gli altri, come Polonia, Ungheria e Romania sono una grande risorsa per il nostro commercio estero.

Nessun timore dagli investimenti delle nostre banche come UniCredit nei paesi dell’Est?

Effettivamente qualche fattore di preoccupazione esiste ma il ritiro dei capitali ha riguardato più le banche americane delle nostre. Ma sono problemi temporanei e il Fmi intende agire dove necessario. Anche gli Usa sono interessati a che questo accada perché l’Est europeo è una vetrina importante dell’economia non collettivista.

Intanto soffriamo la crisi della domanda estera. L’Italia è un paese troppo dipendente dalle esportazioni?

L’Italia come la Germania, più della Francia, è un paese che per sua natura deve esportare, perché è importatore di materie prime e di trasformazione industriale. Si sente dire che Italia o Germania non dovrebbero dipendere troppo dal commercio estero, ma è una sciocchezza. Non dimentichiamo che noi non abbiamo il surplus del Giappone o della Cina e che con l’export abbiamo pareggiato la bilancia dei pagamenti. Dobbiamo a maggior ragione individuare nuove aree: nuovi paesi dell’area euro ma non ancora integrati in essa, poi guardare di più verso India, Russia e Sudamerica.

Mentre attendiamo la ripresa della domanda estera, che cosa facciamo? È il discusso tema della crisi come opportunità per introdurre riforme strutturali.

Una cosa che si può fare è quella di aumentare la nostra produttività e la nostra capacità di sviluppo mediante politiche dedicate alle infrastrutture. Manca una “liberalizzazione” degli enti locali, che sono un intreccio enorme di inefficienza. Ci sarebbe da fare, in sede europea, una vera liberalizzazione agricola, ma nessun ministro dell’Agricoltura italiano sembra disposto a farla, perché tutti guardano la nostra agricoltura con una lente protezionistica. La riforma che Sacconi deve fare è la controriforma del mercato del lavoro. Il nostro mercato del lavoro va bene così com’è, col sistema duale o plurimo e il motivo è molto semplice: perché siamo in una economia di mercato. Insistere sul contratto unico non ha senso, è una posizione pseudo liberista e dirigista. Poi c’è la riforma del sistema pensionistico… Come vede, di cose da fare ce ne sono e l’agenda è piena.
http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=17905

P.s. diversa visione ,..ma uguale cura!!
Tagli e pseudo/riforme ... sempre e solo sulle spalle dei soliti noti!! :mad:
.... Economisti del Lotto,.... ne dite di cotte e di crude , .. credibilità ZERO!!

zerothehero
23-04-2009, 14:47
Spiegami meglio Zero:
con la tua affermazione dovremmo stare tranquilli con eventuali tagli sulle spese sociali??!! :D

No...perchè con un tasso di decrescita del pil al 3-4% il nostro indebitamento/pil in potrebbe schizzare (magari sono stime sbagliate, non si può saperlo a priori) al 121% (+15punti), in Germania al 87% (+19punti), in Giappone al 227% (+30 punti), negli Stati Uniti al 98% (+27punti), in Francia all'80% (+13punti). E' difficile tagliare le spese in misura perfettamente proporzionale al tasso di decrescita del pil, agli interessi e all'inflazione. secondo le stime dell'FMI rischiamo di tornare praticamente al 1996 (123% deficit pil), come se Prodi uno e compagnia bella non avessero fatto un cazzo.


Considerato che stiamo parlando di "previsioni" dette e poi eventualmente smentite a raffica dai più svariati "numerologi" dell'ultim'ora , non capisco come fanno a uscire certi "numeri" come :
Debito/Pil = 121% (2010)

E' un rapporto. SE si stima un tasso di crescita/decrescita e l'andamento cumulato del debito, supponendo di conoscere il tasso di interesse futuro (o di stimarlo) si può calcolare facilmente.

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Esempio di bilancio
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Tremonti aveva le idee chiare quando ha sformato la Finanziaria triennale... sapeva e si vanta di aver preveduto prima degli altri questa crisi!! Aveva dato fiducia sull'economia Italiana ... e anche sulle Banche!!
Ha abbassato pure una tassa (ICI) ...

L'ici era meglio se non l'avesse tolta. :O