PDA

View Full Version : Dopo la scavolini e la cuccarini...il Leader più amato del mondo


markus_81
22-04-2009, 09:58
Il Cavaliere è il leader più amato al mondo



Il sondaggio Silvio Berlusconi lo sfodera durante la riunione a via dell’Umiltà con 25 potenziali candidate alle prossime elezioni Europee. Ed è un monitoraggio piuttosto insolito che classifica il gradimento dei diversi leader politici mondiali. Primo, con il 73,5%, proprio il Cavaliere, che risulta il più amato del pianeta. A seguire c’è il presidente brasiliano Lula, con il 69,4%, mentre si piazza al terzo posto con il 59,5% il nuovo inquilino della Casa Bianca Barack Obama. Quarto in classifica con il 59% Donald Tusk, primo ministro della Polonia, seguito dal premier turco Recep Erdogan con il 51%. Una classifica che il Cavaliere ha mostrato ai potenziali candidati alle prossime Europee durante quella che è stata una vera e propria lezione sulle istituzioni dell’Ue alla presenza del ministro degli Esteri Franco Frattini e del vicepresidente dell’Europarlamento Mario Mauro. Ad assistere - oltre alle deputate Biancofiore, Calabria, Giammanco, Lorenzin e Ravetto - c’erano anche alcuni volti noti di fiction e reality tv come Angela Sozio, Barbara Matera, Camilla Ferranti ed Eleonora Gaggioli.



:asd:









E PER CHI E' INTERESSATO FA ANCHE RIPETIZIONI DOPOCENA :O





E il Cavaliere gasa le sue aspiranti
"Vi candido io"



Boom di donne ai corsi serali del Pdl per euro-candidati

Voglio volti giovani, facce nuove per rinnovare l’immagine del Pdl e dell’Italia in Europa» annuncia Berlusconi, arrivando a via dell’Umiltà. E di volti di under 40 o addirittura ventenni invitati al primo dei «corsi serali» per candidati al parlamento europeo o aspiranti tali, ce ne sono davvero tanti. Anzi tante, al femminile. Perché a sedersi in poltrona sotto l’occhio vigile del coordinatore del partito Denis Verdini e ad ascoltare il ministro degli Esteri Frattini e il vicepresidente dell’Europarlamento Mauro che parlano di politica estera e del funzionamento del parlamento di Strasburgo, sono praticamente tutte donne. Belle donne e di più, addirittura. Accanto a un gruppo di rappresentanti dell’ultima generazione di deputate, già frutto di una selezione anche estetica all’ultima tornata delle politiche, spicca infatti un manipolo di letterine, annunciatrici, attrici di fiction televisive che è impossibile non notare, svettanti e tirate a lucido come usano nel mondo tv e dintorni.

Alcune, fra l’altro, erano già nel giro delle conoscenze del Cavaliere. Come Angela Sozio, la rossa procace coi riccioloni sulle spalle nota per la partecipazione al Grande Fratello 3 ma ancor più perché faceva parte del gruppetto fotografato un paio d’anni fa in compagnia dell’allora presidente di FI a villa la Certosa. «L’harem di Berlusconi», titolò la copertina di Oggi, pubblicando gli scatti in cui la Sozio era ripresa sulle ginocchia e per mano all’illustre ospite. «Stavamo facendo una riunione dei giovani di FI», si giustificò lei, accusando i fotografi di aver incluso solo le donne, tagliando via gli altri partecipanti. Ma Veronica Lario se ne risentì ugualmente. Come Camilla Ferranti, la bella biondina dallo sguardo dolce, già ballerina e tronista di Uomini e donne della De Filippi, all’attivo una laurea in Scienze politiche e un calendario 2008, citata nella famosa telefonata fra Berlusconi e Saccà.

Insieme a Eleonora Gaggioli, una parte in Elisa di Rivombrosa e in Don Matteo. New entry è invece Barbara Matera, un’altra bionda ma con occhi cerulei, ex candidata a miss Italia per la Puglia, ex letteronza di Mai dire gol, una parte in Carabinieri. Già additata come «la nuova pupilla di Berlusconi». I cronisti che stazionano all’ingresso di via del’Umiltà sono sbalorditi e incantati, le battute si sprecano. Il Pd candida vecchi arnesi come Cofferati e Berlinguer, e per accalappiare il voto femminile ricorre a mezzibusti di bell’aspetto come Sassoli? Il Pdl va oltre, spiega l’ufficio stampa. Infatti. Ammiccando al maschio italiano di ogni età, candida femmine a tutto tondo. «Alcune di voi saranno candidate», dice misterioso il premier, rivolgendosi alle presenti. Comprese le deputate Laura Ravetto, Gabriella Giammanco, Annagrazia Calabria, Beatrice Lorenzin e Barbara Mannucci. Che conferma: «Non sappiamo niente, non ci hanno detto ancora niente». Ma ci saranno altri incontri, il prossimo col ministro Brunetta.

LUVІ
22-04-2009, 10:01
+1! LO AMO ANCHE IO :asd:

er-next
22-04-2009, 10:04
Il sondaggio Silvio Berlusconi lo sfodera durante la riunione a via dell’Umiltà


.....







:asd:

ConteZero
22-04-2009, 10:06
Non so se è più grottesco che l'abbia tirato fuori (il sondaggio) in "via dell'Umiltà" o il fatto che il secondo della lista, subito dopo di lui, è un populista che campa sull'uso spregiudicato dei media per plasmare l'opinione pubblica.

GianoM
22-04-2009, 10:07
Che culo essere in testa alle preferenze grazie all'opinione della casalinga di Voghera :asd:

FabioGreggio
22-04-2009, 10:16
http://antoniettafishta.files.wordpress.com/2008/04/berlusconi02.jpg

Il sondaggio Silvio Berlusconi lo sfodera durante la riunione a via dell’Umiltà con 25 potenziali candidate alle prossime elezioni Europee.

Ed è un monitoraggio piuttosto insolito che classifica il gradimento dei diversi leader politici mondiali. Primo, con il 73,5%, proprio il Cavaliere, che risulta il più amato del pianeta.

A seguire c’è il presidente brasiliano Lula, con il 69,4%, mentre si piazza al terzo posto con il 59,5% il nuovo inquilino della Casa Bianca Barack Obama. Quarto in classifica con il 59% Donald Tusk, primo ministro della Polonia, seguito dal premier turco Recep Erdogan con il 51%.

Una classifica che il Cavaliere ha mostrato ai potenziali candidati alle prossime Europee durante quella che è stata una vera e propria lezione sulle istituzioni dell’Ue alla presenza del ministro degli Esteri Franco Frattini e del vicepresidente dell’Europarlamento Mario Mauro.

Ad assistere - oltre alle deputate Biancofiore, Calabria, Giammanco, Lorenzin e Ravetto - c’erano anche alcuni volti noti di fiction e reality tv come Angela Sozio, Barbara Matera, Camilla Ferranti ed Eleonora Gaggioli.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=345555

first register
22-04-2009, 10:21
Per dirvi che questo era il clima nel quale Berlusconi decide di andare in redazione a Il Giornale per smentire questa cattiva stampa che gli sta venendo addosso e non si rende conto, in realtà, che sta semplicemente alimentando proprio l’interpretazione che ha dato persino Bonaiuti, ossia che siamo di fronte a un atto sommamente illiberale. Va alla redazione de Il Giornale, io quel giorno non c’ero, ero a Torino e un collega mi fece sentire al telefono gran parte dell’intervento di Berlusconi, che pure fu abbastanza breve e comunque trovate il testo nel libro; Berlusconi disse sostanzialmente che, se la redazione voleva combattere con armi adeguate - cioè a cannonate - contro i comunisti, non sarebbero mancati i mezzi per farlo: i mezzi erano quelli che da anni i giornalisti de Il Giornale chiedevano, almeno i computers, in quanto Il Giornale era l’unico quotidiano nazionale che aveva ancora le macchine per scrivere, non aveva ancora le tecnologie e poi c’erano stipendi da fame, completamente fuori mercato. Promise tecnologie e soldi, fece capire che sarebbero arrivate le tecnologie e i soldi se si fosse voluta combattere la battaglia sua, ossia quella di un anticomunismo completamente fuori tempo massimo, nel senso che il muro di Berlino era caduto da cinque anni, si combattevano i comunisti quando non c’erano più. Se invece si voleva attardarsi dietro la cosiddetta linea del fioretto, cioè Montanelli, che era considerato ormai un rammollito, uno che combatteva i comunisti con il fioretto anziché con il manganello e con la clava, beh, allora ciccia: questo fu il discorso ricattatorio di uno che non era più l’editore de Il Giornale ai giornalisti de Il Giornale in assenza del direttore. Capite che in sostanza Berlusconi invitava la redazione a sollevarsi contro il suo fondatore e direttore, il quale, ignaro di quello che stava succedendo, stava qualche piano sotto. Questo è lo scandalo, questa è la cosa che i berlusconiani non riescono a accettare: perché? Perché se ne rendono conto anche loro che, se accettassero che le cose sono andate così - e sono andate così! - il loro campione sarebbe semplicemente un dittatorello da quattro soldi che aveva rivelato di essere un dittatorello fin da prima di scendere in campo, quindi neanche che si sia guastato work in progress. Ecco perché in questi anni, approfittando del fatto che Montanelli non c’è più, hanno cominciato un’opera di negazionismo e di revisionismo sul divorzio tra Montanelli e Berlusconi e, proprio di questo, mi sono occupato in questa prefazione, in questa nuova introduzione del libro, citando le cose incredibili che si sono lette in questi anni su Il Giornale: su quel giornale dal quale era stato cacciato Montanelli, quel giornale che hanno accettato di dirigere prima Vittorio Feltri al posto di Montanelli, poi Mario Cervi al posto di Montanelli, poi Maurizio Belpietro, fino al poveretto che avete visto anche voi due settimane fa a Annozero e che non nomino per questioni di decenza.
Tutti questi signori hanno tentato, a poco a poco, una riappropriazione indebita di Montanelli - ripeto - cacciato dal giornale che aveva fondato, nell’indifferenza di tutti costoro che, naturalmente, hanno continuato a scriverci o hanno addirittura ricominciato a scriverci come Cervi, che era passato alla Voce insieme a noi e poi è tornato indietro con il biglietto di andata e ritorno, come se quello non fosse il giornale dal quale Montanelli era stato cacciato e sul quale Montanelli è stato insultato dal 94 al 2001, persino durante la direzione di Cervi. Tant’è che Montanelli, negli ultimi giorni della sua vita, manifestò molta amarezza e un’intervista a Diario, per esempio, a Pietro Cheli disse che da Cervi certe cose non se le sarebbe aspettate.
Comunque dopo morto hanno cominciato a dire che il divorzio non era dovuto a quell’irruzione di Berlusconi e anzi, che quella di Berlusconi non fu un’irruzione, che Berlusconi entrò in redazione con il consenso di Montanelli, che in realtà Montanelli non se ne era andato per dissensi politici sulla discesa in campo di Berlusconi, per il conflitto di interessi etc., se ne era andato così per una bizza umorale, per un’alzata di testa senile, oppure perché era geloso, come ha detto Berlusconi: “ Montanelli era geloso di me e avrebbe voluto diventare come me ma non c’era mai riuscito”, pensate la piccolezza di questo ominide!
Il problema è che Montanelli ha sempre raccontato il contrario, ossia che lui non sapeva che Berlusconi stava arringando la sua redazione e che tutto ciò avvenne a sua insaputa: lo disse in una famosa telefonata a Raggio Verde il 23 marzo 2001, dieci giorno dopo che io ero stato intervistato da Luttazzi al Satyricon, c’erano anche allora polemiche sulla RAI, c’erano già preannunci di epurazioni come ce ne sono oggi e conseguentemente Feltri era venuto a Raggio Verde da Santoro a dire che Montanelli anzi, era un voltagabbana, era uno che aveva tradito il suo benefattore, perché Berlusconi sarebbe un benefattore e allora intervenne telefonicamente Montanelli per dire testualmente “ intanto voglio ringraziare Travaglio, il quale ha detto l’assoluta e pura verità, assolutamente la versione che lui ha dato degli avvenimenti è quella esatta e debbo dire che devo manifestare una certa sorpresa per quello che ha detto Feltri, il quale senza dubbio sa come andarono le cose e queste cose le ripeto in sua presenza. Feltri dice che la mia condotta verso Berlusconi era stata ambigua e gli rispondo che ho conosciuto due Berlusconi, ossia il Berlusconi imprenditore privato che comprò Il Giornale e noi fummo felici di venderglielo, perché non sapevamo come andare avanti, su questo patto: tu, Berlusconi sei proprietario de Il Giornale e io, direttore, sono il padrone del giornale, nel senso che la linea politica dipende solo da me. Questo fu il punto tra noi due e quando Berlusconi mi annunziò che si buttava in politica, capii subito quello che stava per accadere: cercai di dissuaderlo, d’accordo con Confalonieri e con Gianni Letta, neanche loro volevano che il Cavaliere entrasse in politica, ma tutto fu inutile e dal momento in cui lo decise mi disse “ da oggi Il Giornale deve fare la politica della mia politica”. Io gli dissi “ non ci pensare neanche” e allora lui riunì la redazione a mia insaputa totale, come ha raccontato Travaglio e disse “ d’ora in poi Il Giornale farà la politica della mia politica” e a quel punto me ne andai, cosa dovevo fare? Questo Feltri lo sa, ma non lo può dire perché andò a prendere il posto di Montanelli cacciato in quel modo”, cosa che poi Montanelli scrisse anche due giorni dopo su Il Corriere della Sera il 25 marzo 2001: “ riunita a mia insaputa la redazione egli la avvertì (la redazione) in parole povere che, se volevano più quattrini anche nella busta paga, non avevano che da mettersi al servizio dei suoi interessi politici, ora che aveva deciso di scendere in lizza.” La risposta della redazione furono 35 lettere di dimissioni che poi diventarono 55, infatti furono 55 gli ex giornalisti de Il Giornale che andarono a lavorare alla Voce con Montanelli. Quello è il punto chiave, quello è l’inizio di tutto, quello è l’inizio del regime: l’inizio del regime è addirittura un po’ precedente rispetto al discorso della discesa in campo e alla nascita del primo governo Berlusconi, quando comunque Montanelli immediatamente fin dal 94 - tenete presente che stiamo parlando di quindici anni fa - per primo cominciò a avvertire sui pericoli di regime che l’Italia correva. E allora concludo con alcune cose che diceva Montanelli, a proposito del berlusconismo: “ il regime si realizzerà dopo la vittoria del Polo, la prima cosa che farà Berlusconi sarà spazzare via l’attuale dirigenza RAI per omologarne le tre reti a quelle sue”, sembra scritto oggi perché ogni volta Berlusconi fa le stesse cose, il problema è che c’è qualcuno che lo scrive e che lo vede e c’è qualcuno che fa finta di niente. Oggi quelli che fanno finta di niente sono la stragrande maggioranza, proprio anche perché su Il Corriere non c’è più Montanelli a scrivere, su La Stampa non ci sono più Galante e Garrone, Bobbio, non c’è più Silos Labini, non ci sono più i grandi vecchi che queste cose le dicevano e le sentivano.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/15064/78/1/4/
capito perchè ?

:D

FabioGreggio
22-04-2009, 10:39
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/15064/78/1/4/
capito perchè ?

:D

Capito. Ma loro sono capaci di vendersi bene sfidando il senso del ridicolo, consapevoli che l'Italia dell'Era Bananas il senso del ridicolo lo ha perso da tempo.

MadJackal
22-04-2009, 10:49
Capito. Ma loro sono capaci di vendersi bene sfidando il senso del ridicolo, consapevoli che l'Italia dell'Era Bananas il senso del ridicolo lo ha perso da tempo.

Fabio, Fabio.

E' il leader più amato DEL pianeta, non DAL pianeta.
E che in Italia il 70% degli italiani lo ami non è una novità. :D

luckyluke5
22-04-2009, 10:49
doppio

sider
22-04-2009, 10:53
Una mia vecchia zia è un pò innamorata di lui, e se ne parlo male si inalbera :asd:

Xile
22-04-2009, 10:57
Purtroppo quello che è successo in Abruzzo lo ha aiutato tanto!!!

M@gic
22-04-2009, 10:59
Una mia vecchia zia è un pò innamorata di lui, e se ne parlo male si inalbera :asd:

E gia, è piuttosto quotato tra le vecchie zie, le suocere e le nonne....:mbe:

_Magellano_
22-04-2009, 11:11
Cosa c'è di male nelle preferenze delle casalinghe? Rutelli ci è diventato sindaco di Roma due volte.
Credo che il voto loro valga quanto quello delle altre categorie. :asd:

elect
22-04-2009, 11:13
E chi poteva riportarlo l'articolo se non un milanista? :O

GianoM
22-04-2009, 11:14
Cosa c'è di male nelle preferenze delle casalinghe? Rutelli ci è diventato sindaco di Roma due volte.
Credo che il voto loro valga quanto quello delle altre categorie. :asd:
Come se Rutelli fosse un luminare :asd:

dantes76
22-04-2009, 11:42
io penso ai lettori del rotolo...

akfhalfhadsòkadjasdasd
22-04-2009, 11:42
Simpaticone... :rolleyes:

Se vuole candidare donne mi va bene... ma almeno dopo non le umiliasse.

elect
22-04-2009, 11:47
io penso ai lettori del rotolo...

Non te ne dispiacere, una società piramidale deve poggiare su qualche cosa..:O

sider
22-04-2009, 11:48
Cosa c'è di male nelle preferenze delle casalinghe? Rutelli ci è diventato sindaco di Roma due volte.
Credo che il voto loro valga quanto quello delle altre categorie. :asd:


Invece io credo in una democrazia di tipo antica grecia, l'Italia sarebbe un paese migliore senza questi personaggi al governo e il popolino sbavoso ad acclamarli.

cocis
22-04-2009, 11:48
"adotta un berlusconi anche tu" .. :asd:

FabioGreggio
22-04-2009, 11:50
Purtroppo quello che è successo in Abruzzo lo ha aiutato tanto!!!

Cazzo speriamo che non erutti l'Etna o il Ticino allaghi Pavia,

sennò mi skizza al 97%
e si stabilisce a Pavia per andare ogni mattina
a lucidare i denti della statua della Minerva.

fg

_Magellano_
22-04-2009, 13:22
Come se Rutelli fosse un luminare :asd:Come se Rutelli fosse dello schieramento opposto e cosi dimostrare che le casalinghe non aiutano solo una parte. :asd:


Invece io credo in una democrazia di tipo antica grecia, l'Italia sarebbe un paese migliore senza questi personaggi al governo e il popolino sbavoso ad acclamarli.Anche per me chi non ha reddito/lavoro non dovrebbe votare,chi non partecipa alla società dando cosi come chi partecipa parassitando o delinquendo ma siccome le regole non le facciamo noi votano tutti. :boh:

GianoM
22-04-2009, 13:32
Come se Rutelli fosse dello schieramento opposto e cosi dimostrare che le casalinghe non aiutano solo una parte. :asd:

Non si sta parlando, per una volta, di destra e di sinistra. Si sta parlando di gente incompetente, in generale e di quale target elettorale la voti.

_Magellano_
22-04-2009, 13:37
Non si sta parlando, per una volta, di destra e di sinistra. Si sta parlando di gente incompetente, in generale e di quale target elettorale la voti.
Se ti rileggi i commenti di questo 3d precedenti capirai che il mio commento non è stato messo casualmente. :asd: