FabioGreggio
17-04-2009, 12:11
Non saranno perseguiti gli agenti della Cia che hanno fatto ricorso a tecniche brutali durante gli interrogatori. Parola del presidente americano Barack Obama
Non saranno perseguiti gli agenti della Cia che hanno fatto ricorso a tecniche brutali durante gli interrogatori. Parola del presidente americano Barack Obama, intervenuto sulla pubblicazione da parte del dipartimento di Giustizia di documenti riservati, nei quali si descrivono nel dettaglio i duri metodi usati dai funzionari dell'intelligence americana nel corso di interrogatori a presunti esponenti di al Qaeda. Metodi quali l'interruzione del sonno, l'isolamento, il waterboarding (la simulazione di annegamento) ed altri. E autorizzati nel 2002, e poi ancora nel 2005, in strutture detentive segrete della Cia.
La pubblicazione dei documenti è un atto dovuto nell'ambito di un processo intentato contro il governo americano da un'associazione in difesa dei diritti umani, American Civil Liberties Union. Ma non sono mancate le proteste della Cia. In particolare il direttore Leon Panetta ha stigmatizzato la decisione di rendere pubblici documenti segreti, ravvisando un pericoloso precedente per le attività della stessa agenzia. Obama non ha esitato a condannare quello che ha definito «un capitolo nero e doloroso nella nostra storia», assicurando che tali tecniche non verranno più utilizzate. Ma il presidente si è detto contrario a un'eventuale inchiesta parlamentare.
Durante tutta la campagna elettorale e nei giorni successivi al suo insediamento, Obama ha ribadito con forza che la tortura sarebbe stata messa al bando, come poi è stato. E in una dichiarazione a commento della pubblicazione dei documenti dell'ufficio legale del dipartimento di giustizia, il presidente ha sottolineato come una «democrazia debba respingere la falsa scelta tra la nostra sicurezza e gli ideali ed è per questo che tali metodi usati durante gli interrogatori appartengono già al passato».
Tuttavia, il presidente ha ricordato il ruolo decisivo degli agenti dell'intelligence e la necessità di salvaguardare identità e operazioni. «Dobbiamo proteggere le loro identità, dal momento che vigilano sulla nostra sicurezza, e dobbiamo dare loro fiducia affinchè possano svolgere il loro lavoro». «Gli Stati Uniti sono una nazione fondata su leggi - ha chiosato Obama -, la mia amministrazione agirà sempre nel rispetto di tali leggi e dei nostri ideali. Questo è il motivo per cui abbiamo pubblicato i documenti e questo è il motivo per cui abbiamo agito per assicurare che le azioni descritte non abbiano più luogo».
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/04/17/1014154-torture_obama_assolve_agenti.shtml
Non saranno perseguiti gli agenti della Cia che hanno fatto ricorso a tecniche brutali durante gli interrogatori. Parola del presidente americano Barack Obama, intervenuto sulla pubblicazione da parte del dipartimento di Giustizia di documenti riservati, nei quali si descrivono nel dettaglio i duri metodi usati dai funzionari dell'intelligence americana nel corso di interrogatori a presunti esponenti di al Qaeda. Metodi quali l'interruzione del sonno, l'isolamento, il waterboarding (la simulazione di annegamento) ed altri. E autorizzati nel 2002, e poi ancora nel 2005, in strutture detentive segrete della Cia.
La pubblicazione dei documenti è un atto dovuto nell'ambito di un processo intentato contro il governo americano da un'associazione in difesa dei diritti umani, American Civil Liberties Union. Ma non sono mancate le proteste della Cia. In particolare il direttore Leon Panetta ha stigmatizzato la decisione di rendere pubblici documenti segreti, ravvisando un pericoloso precedente per le attività della stessa agenzia. Obama non ha esitato a condannare quello che ha definito «un capitolo nero e doloroso nella nostra storia», assicurando che tali tecniche non verranno più utilizzate. Ma il presidente si è detto contrario a un'eventuale inchiesta parlamentare.
Durante tutta la campagna elettorale e nei giorni successivi al suo insediamento, Obama ha ribadito con forza che la tortura sarebbe stata messa al bando, come poi è stato. E in una dichiarazione a commento della pubblicazione dei documenti dell'ufficio legale del dipartimento di giustizia, il presidente ha sottolineato come una «democrazia debba respingere la falsa scelta tra la nostra sicurezza e gli ideali ed è per questo che tali metodi usati durante gli interrogatori appartengono già al passato».
Tuttavia, il presidente ha ricordato il ruolo decisivo degli agenti dell'intelligence e la necessità di salvaguardare identità e operazioni. «Dobbiamo proteggere le loro identità, dal momento che vigilano sulla nostra sicurezza, e dobbiamo dare loro fiducia affinchè possano svolgere il loro lavoro». «Gli Stati Uniti sono una nazione fondata su leggi - ha chiosato Obama -, la mia amministrazione agirà sempre nel rispetto di tali leggi e dei nostri ideali. Questo è il motivo per cui abbiamo pubblicato i documenti e questo è il motivo per cui abbiamo agito per assicurare che le azioni descritte non abbiano più luogo».
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/04/17/1014154-torture_obama_assolve_agenti.shtml