Dream_River
13-04-2009, 15:46
(Homo)sexgate per Amazon
Tutto è iniziato qualche giorno fa quando alcuni scrittori specializzati in tematiche omosessuali hanno notato una serie di sparizioni di libri vecchi e nuovi dalle classifiche di vendita di Amazon. In particolare la denuncia è partita dal blog dell'autore Mark Probst: "Dopo le prime sparizioni, nei giorni successivi a centinaia di titoli dedicati a gay e lesbiche è stato tolto il ranking di vendita. Anche al mio libro ("The Filly", sotto ne vedete il trailer). E così ci viene tolta visibilità". Probst dunque decide, come altri, di scrivere al colosso dello shopping online per avere spiegazioni. Chiara e implacabile la risposta di Amazon: "In considerazione della nostra vasta platea di utenti, abbiamo deciso di escludere il "materiale per adulti" dalle ricerche e dalle liste di vendita".
Se il Web era già in fermento, con la risposta arrivata da Seattle è scoppiata una vera e propria rivolta internettiana. Un altro autore americano, Craig Seymour, a quel punto si chiedeva esplicitamente se Amazon non fosse omofobica, dato che lui aveva denunciato questa nuova pratica fin dallo febbraio. Ricevendo la stessa risposta: "Perché se scrivo romanzi gay questi devono essere per forza etichettati come "materiale per adulti"? E allora quelli di Jackie Collins?!".
Sul sito Jezebel, magazine online che si occupa di "Celebrità, sesso e moda solo per donne", le autrici etichettano la risposta di Amazon come "bullshit", ricordando come sul grande magazzino online si venda per esempio ogni sorta di vibratori con tanto di classifiche di vendita. "E dunque non si capisce perché invece ne debbano essere esclusi autori e scrittori di altissimo profilo come Stephen Fry o Gore Vidal". Tanto tuonò che alla fine Amazon, nella tarda serata di ieri, è dovuta correre ai ripari. Rivedendo drasticamente la propria posizione ufficiale. Nessuna nuova politica commerciale e di tutela dei propri utenti: "C'è stato un guasto nel nostro sistema di classificazione e ora è stato riparato", ha annunciato, scusandosi per l'accaduto, Patty Smith, direttore delle comunicazioni di Amazon.
Tutto è iniziato qualche giorno fa quando alcuni scrittori specializzati in tematiche omosessuali hanno notato una serie di sparizioni di libri vecchi e nuovi dalle classifiche di vendita di Amazon. In particolare la denuncia è partita dal blog dell'autore Mark Probst: "Dopo le prime sparizioni, nei giorni successivi a centinaia di titoli dedicati a gay e lesbiche è stato tolto il ranking di vendita. Anche al mio libro ("The Filly", sotto ne vedete il trailer). E così ci viene tolta visibilità". Probst dunque decide, come altri, di scrivere al colosso dello shopping online per avere spiegazioni. Chiara e implacabile la risposta di Amazon: "In considerazione della nostra vasta platea di utenti, abbiamo deciso di escludere il "materiale per adulti" dalle ricerche e dalle liste di vendita".
Se il Web era già in fermento, con la risposta arrivata da Seattle è scoppiata una vera e propria rivolta internettiana. Un altro autore americano, Craig Seymour, a quel punto si chiedeva esplicitamente se Amazon non fosse omofobica, dato che lui aveva denunciato questa nuova pratica fin dallo febbraio. Ricevendo la stessa risposta: "Perché se scrivo romanzi gay questi devono essere per forza etichettati come "materiale per adulti"? E allora quelli di Jackie Collins?!".
Sul sito Jezebel, magazine online che si occupa di "Celebrità, sesso e moda solo per donne", le autrici etichettano la risposta di Amazon come "bullshit", ricordando come sul grande magazzino online si venda per esempio ogni sorta di vibratori con tanto di classifiche di vendita. "E dunque non si capisce perché invece ne debbano essere esclusi autori e scrittori di altissimo profilo come Stephen Fry o Gore Vidal". Tanto tuonò che alla fine Amazon, nella tarda serata di ieri, è dovuta correre ai ripari. Rivedendo drasticamente la propria posizione ufficiale. Nessuna nuova politica commerciale e di tutela dei propri utenti: "C'è stato un guasto nel nostro sistema di classificazione e ora è stato riparato", ha annunciato, scusandosi per l'accaduto, Patty Smith, direttore delle comunicazioni di Amazon.