Gnubbolo
30-03-2009, 01:45
intervista repubblica di l.bentivoglio.
mai vista tanta saggezza tutta in un solo uomo:
stoltezza:
«di coloro che diffondono la musica, spesso privi di cultura o afflitti da lacune enormi ( lol il festival di sanremocon direttore artistico un comico ahah ) In molti temono il contemporaneo ( es: la lotta tra i bigi estimatori della techno 90 vs la trance progressiva di oggi più studiata e matura ), e se scelgono un pezzo nuovo puntano su cose basate su modelli vecchi, come le composizioni dette neoromantiche, oppure che non disturbano, come il minimalismo, musica primitiva e unidimensionale che annichilisce tutto. Non capiscono che le idee autentiche arrivano sempre ad imporsi. *»
*«le sinfonie di mahler erano considerate incomprensibili, c'è voluto bernstein per farle capire e renderle un patrimonio comune.»
paragone allevi-mozart
«oggi piace ciò che è comodo, superficiale e nn impegnativo ( qua mi viene in mente il power finlandese asd ): perciò si tende a proclamare l'equivalenza delle culture musicali. Livellamento insensato. A nessuno verrebbe in mente di porre sullo stesso piano Shackespeare o Beckett e una soap opera guardata in tv, anche se i primi sono più faticosi da assimilare della seconda.»
comunismo:
«bisogna ammettere che i comunisti italiani non erano idioti come quelli francesi. Sono stato comunista fino al '48, quando in una riunione di musicisti occidentali emersero le conseguenze devastanti delle direttive in campo culturale di Zdanov, il grande ideologo staliniano.
Mi sono reso conto che non c'erano differenze tra il binomio Hitler-Goebbels e quello formato da Stalin-Zdanov, e ho capito che un genuino pensiero di sinistra è inconciliabile col comunismo.
Ero inorridito da certi comunisti di stupidità intollerabile, che in Francia parlavano di bruciare i libri di Kafka ( credo situazione ispirante il filmone Fahrenheit 451 di François Truffaut, stupendo guardatelo ), e in Ungheria non permettevano che si eseguisse Bartok. »
poi parla di lirica, dei teatri obsoleti di oggi, poi si chiude il coccodrillo :asd:
adesso guidatemi all'ascolto, quali sono le sue registrazioni migliori ? a me piacciono ligeti e messiaen, ma non conosco i contemporanei.
mai vista tanta saggezza tutta in un solo uomo:
stoltezza:
«di coloro che diffondono la musica, spesso privi di cultura o afflitti da lacune enormi ( lol il festival di sanremocon direttore artistico un comico ahah ) In molti temono il contemporaneo ( es: la lotta tra i bigi estimatori della techno 90 vs la trance progressiva di oggi più studiata e matura ), e se scelgono un pezzo nuovo puntano su cose basate su modelli vecchi, come le composizioni dette neoromantiche, oppure che non disturbano, come il minimalismo, musica primitiva e unidimensionale che annichilisce tutto. Non capiscono che le idee autentiche arrivano sempre ad imporsi. *»
*«le sinfonie di mahler erano considerate incomprensibili, c'è voluto bernstein per farle capire e renderle un patrimonio comune.»
paragone allevi-mozart
«oggi piace ciò che è comodo, superficiale e nn impegnativo ( qua mi viene in mente il power finlandese asd ): perciò si tende a proclamare l'equivalenza delle culture musicali. Livellamento insensato. A nessuno verrebbe in mente di porre sullo stesso piano Shackespeare o Beckett e una soap opera guardata in tv, anche se i primi sono più faticosi da assimilare della seconda.»
comunismo:
«bisogna ammettere che i comunisti italiani non erano idioti come quelli francesi. Sono stato comunista fino al '48, quando in una riunione di musicisti occidentali emersero le conseguenze devastanti delle direttive in campo culturale di Zdanov, il grande ideologo staliniano.
Mi sono reso conto che non c'erano differenze tra il binomio Hitler-Goebbels e quello formato da Stalin-Zdanov, e ho capito che un genuino pensiero di sinistra è inconciliabile col comunismo.
Ero inorridito da certi comunisti di stupidità intollerabile, che in Francia parlavano di bruciare i libri di Kafka ( credo situazione ispirante il filmone Fahrenheit 451 di François Truffaut, stupendo guardatelo ), e in Ungheria non permettevano che si eseguisse Bartok. »
poi parla di lirica, dei teatri obsoleti di oggi, poi si chiude il coccodrillo :asd:
adesso guidatemi all'ascolto, quali sono le sue registrazioni migliori ? a me piacciono ligeti e messiaen, ma non conosco i contemporanei.