c.m.g
13-03-2009, 15:04
13 Marzo 2009 ore 13:30 di: Emanuele Menietti
http://www.webnews.it/img/news/news_8f529e25aa9241f3.jpg
L'attacco che rese inaccessibile buona parte del Web e il network della NATO in Estonia non sarebbe stato organizzato dai servizi segreti russi, ma da un gruppo di attivisti vicini al Cremlino. Per gli autori si trattò di semplice disobbedienza civile
La celebre vicenda di spionaggio e controspionaggio che nel 2007 portò alla parziale paralisi (http://www.webnews.it/news/leggi/7379/report-mcafee-sono-i-governi-ad-attaccare/) del Web e dei network della NATO sembra ora ridursi a un semplice atto di rappresaglia estraneo ai servizi segreti russi ed estoni. Le novità sul caso che spinse l'Alleanza Atlantica a rivedere i propri protocolli di protezione in Rete giunge direttamente da Mosca, da un gruppo di attivisti sostenitori della politica del Cremlino, ma apparentemente estranei agli ambienti dei servizi segreti della Russia.
Nel corso del 2007, l'Estonia fu oggetto di una serie di pesanti attacchi informatici online che preclusero per alcuni giorni l'accesso al Web e colpirono il network della NATO. Dopo aver consultato le sue fonti di intelligence, il paese ex sovietico aveva apertamente accusato il governo russo del boicottaggio, identificando nell'attacco ai suoi sistemi informatici l'ennesimo atto ostile da parte dell'ex URSS. In seguito alle accuse ricevute, Mosca aveva categoricamente smentito qualsiasi forma di coinvolgimento a livello politico o di servizi segreti nella vicenda, senza riuscire però a eliminare completamente i dubbi da parte dell'Estonia e della stessa NATO.
Ora, a distanza di circa due anni da quegli eventi, Konstantin Goloskokov, un attivista russo sostenitore dell'attuale fazione al potere al Cremlino, ha confessato di aver personalmente organizzato l'attacco informatico all'Estonia con l'ausilio di alcuni simpatizzanti. Stando alla ricostruzione del giovane, il network di attivisti avrebbe inviato una serie enorme di richieste verso alcuni dei principali server estoni, mandando così in tilt gli accessi al Web e parte della Rete della NATO.
Continua su WebNews ====>> (http://www.webnews.it/news/leggi/10345/non-fu-la-russia-a-spegnere-il-web-in-estonia/)
Fonte: WebNews (http://www.webnews.it/news/leggi/10345/non-fu-la-russia-a-spegnere-il-web-in-estonia/)
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L'attacco che rese inaccessibile buona parte del Web e il network della NATO in Estonia non sarebbe stato organizzato dai servizi segreti russi, ma da un gruppo di attivisti vicini al Cremlino. Per gli autori si trattò di semplice disobbedienza civile
La celebre vicenda di spionaggio e controspionaggio che nel 2007 portò alla parziale paralisi (http://www.webnews.it/news/leggi/7379/report-mcafee-sono-i-governi-ad-attaccare/) del Web e dei network della NATO sembra ora ridursi a un semplice atto di rappresaglia estraneo ai servizi segreti russi ed estoni. Le novità sul caso che spinse l'Alleanza Atlantica a rivedere i propri protocolli di protezione in Rete giunge direttamente da Mosca, da un gruppo di attivisti sostenitori della politica del Cremlino, ma apparentemente estranei agli ambienti dei servizi segreti della Russia.
Nel corso del 2007, l'Estonia fu oggetto di una serie di pesanti attacchi informatici online che preclusero per alcuni giorni l'accesso al Web e colpirono il network della NATO. Dopo aver consultato le sue fonti di intelligence, il paese ex sovietico aveva apertamente accusato il governo russo del boicottaggio, identificando nell'attacco ai suoi sistemi informatici l'ennesimo atto ostile da parte dell'ex URSS. In seguito alle accuse ricevute, Mosca aveva categoricamente smentito qualsiasi forma di coinvolgimento a livello politico o di servizi segreti nella vicenda, senza riuscire però a eliminare completamente i dubbi da parte dell'Estonia e della stessa NATO.
Ora, a distanza di circa due anni da quegli eventi, Konstantin Goloskokov, un attivista russo sostenitore dell'attuale fazione al potere al Cremlino, ha confessato di aver personalmente organizzato l'attacco informatico all'Estonia con l'ausilio di alcuni simpatizzanti. Stando alla ricostruzione del giovane, il network di attivisti avrebbe inviato una serie enorme di richieste verso alcuni dei principali server estoni, mandando così in tilt gli accessi al Web e parte della Rete della NATO.
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