c.m.g
11-03-2009, 11:22
11 Marzo 2009 ore 12:00 di: Emanuele Menietti
http://www.webnews.it/img/news/news_4937ff8ff2805add.jpg
Secondo il rapporto dell'International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence, governi e istituzioni dovrebbero ripensare radicalmente i loro approcci per contrastare terrorismo ed estremismo online. Il Web è una opportunità
I gruppi estremisti politici e religiosi e i terroristi utilizzano sempre di più la Rete per selezionare nuovi individui per le loro organizzazioni e per gestire le loro attività criminali. Emerge un quadro particolarmente inquietante dal rapporto dell'International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence (ICSR) sulle attività illecite legate a estremismo e terrorismo online. In un documento da poco pubblicato, l'Istituzione identifica i principali elementi di criticità e le possibili soluzioni da adottare per contrastare efficacemente tali fenomeni a partire proprio dalla Rete.
Secondo gli esperti dell'ICSR, le attuali strategie adottate dai governi nazionali sarebbero insufficienti e in numerosi casi controproducenti. La principale attività di contrasto si è basata, fino a ora, sulla rimozione o la sospensione di quei contenuti valutati come pericolosi, una pratica ritenuta rozza e costosa sia in termini di tempo che di risorse economiche. Il fenomeno legato all'estremismo travalica, secondo i responsabili del rapporto, la semplice realtà in Rete per investire numerosi ambiti al di qua dello schermo. Staccare la spina ad alcune fonti in Rete non è dunque ritenuta una strategia utile per arginare in maniera efficace e duratura il fenomeno.
«Qualsiasi strategia che mira a contrastare la radicalizzazione online deve provvedere alla costruzione di un ambiente in cui la produzione e la fruizione di tali materiali diventi difficile non in termini tecnici, ma nel senso di inaccettabile e dunque meno desiderabile» si legge nel rapporto di ICSR [pdf (http://www.icsr.info/news/attachments/1236642159ICSROnlineRadicalisationReport.pdf)]. La strategia proposta prevede: l'adozione di sistemi per impedire l'accesso alla Rete dei produttori di materiali che promuovono l'estremismo politico o religioso, maggiori poteri alle community online per autoregolamentarsi, interventi per boicottare e rendere meno interessanti gli inviti degli estremisti online e promuovere messaggi positivi per contrastare gli annunci legati a terrorismo e fanatismo.
Continua su WebNews ======>> (http://www.webnews.it/news/leggi/10318/il-web-e-unopportunita-per-frenare-il-terrorismo/)
Fonte: WebNews (http://www.webnews.it/news/leggi/10318/il-web-e-unopportunita-per-frenare-il-terrorismo/)
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Secondo il rapporto dell'International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence, governi e istituzioni dovrebbero ripensare radicalmente i loro approcci per contrastare terrorismo ed estremismo online. Il Web è una opportunità
I gruppi estremisti politici e religiosi e i terroristi utilizzano sempre di più la Rete per selezionare nuovi individui per le loro organizzazioni e per gestire le loro attività criminali. Emerge un quadro particolarmente inquietante dal rapporto dell'International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence (ICSR) sulle attività illecite legate a estremismo e terrorismo online. In un documento da poco pubblicato, l'Istituzione identifica i principali elementi di criticità e le possibili soluzioni da adottare per contrastare efficacemente tali fenomeni a partire proprio dalla Rete.
Secondo gli esperti dell'ICSR, le attuali strategie adottate dai governi nazionali sarebbero insufficienti e in numerosi casi controproducenti. La principale attività di contrasto si è basata, fino a ora, sulla rimozione o la sospensione di quei contenuti valutati come pericolosi, una pratica ritenuta rozza e costosa sia in termini di tempo che di risorse economiche. Il fenomeno legato all'estremismo travalica, secondo i responsabili del rapporto, la semplice realtà in Rete per investire numerosi ambiti al di qua dello schermo. Staccare la spina ad alcune fonti in Rete non è dunque ritenuta una strategia utile per arginare in maniera efficace e duratura il fenomeno.
«Qualsiasi strategia che mira a contrastare la radicalizzazione online deve provvedere alla costruzione di un ambiente in cui la produzione e la fruizione di tali materiali diventi difficile non in termini tecnici, ma nel senso di inaccettabile e dunque meno desiderabile» si legge nel rapporto di ICSR [pdf (http://www.icsr.info/news/attachments/1236642159ICSROnlineRadicalisationReport.pdf)]. La strategia proposta prevede: l'adozione di sistemi per impedire l'accesso alla Rete dei produttori di materiali che promuovono l'estremismo politico o religioso, maggiori poteri alle community online per autoregolamentarsi, interventi per boicottare e rendere meno interessanti gli inviti degli estremisti online e promuovere messaggi positivi per contrastare gli annunci legati a terrorismo e fanatismo.
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