markus_81
09-03-2009, 17:22
Nicchi annuncia la rivoluzione arbitrale
"I fischietti parleranno anche in tv"
Lo ha detto a Radio Anch’io Lo Sport il neo presidente dell’Aia. "Non ho intenzione di mandare persone allo sbaraglio ma di farci conoscere. Vogliamo andare a dire che abbiamo sbagliato, ma anche sentirci dire che abbiamo ragione. Se subiremo attacchi torneremo nel nostro guscio"
Roma, 9 marzo 2009 - "Il primo significato che dobbiamo mettere in risalto è che c’è una continuità del lavoro fatto fino a oggi. Cercheremo di fare di più e meglio per dare sempre di più al mondo del calcio". Lo ha detto a Radio Anch’io Lo Sport Marcello Nicchi, neo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia), "Di cosa hanno bisogno gli arbitri? La prima sensazione che ho avuto è che si sia levato un grido di gioia, hanno bisogno di qualcuno che li rappresenti e che gli dia conforto e sostegno, che ci sia qualcuno che venga dal campo come loro. Fondamentale è che siano tranquilli perchè senza quella non si va lontano".
Nicchi conferma l’intenzione di far parlare gli arbitri, per fare maggiore chiarezza. "Non ho intenzione di mandare persone allo sbaraglio - spiega - ma di farci conoscere, abbiamo una grande organizzazione ma non siamo stati molto bravi nel marketing, produciamo molte risorse per il calcio ma non riusciamo a far capire a questo mondo chi siamo e come lavoriamo. Questo ci porterà a uscire fuori dalla cappa che ci avvolge, vogliamo andare a dire che abbiamo sbagliato, ma anche sentirci dire che abbiamo ragione. Se subiremo attacchi ci costringerete noi a tornare nel nostro guscio".
"Ogni volta che ci sarà un ambiente polemico non ci saremo - continua - quando ci sarà un situazione di crescita saremo lì. Se entriamo nell’episodio e nel centimetro non ne usciamo più. Noi dobbiamo dare un servizio e lo scopo principale è di sbagliare il meno posibile, ma quando ci sarà l’errore dovete darci il credito che si tratta di un errore causale. Un centravanti sbaglia 10 volte più di un arbitro, quando ci sarà un errore lo diremo. Bisogna fare le cose con calma e concorderò il tutto con le istituzioni, non si può passare da zero a cento in un colpo solo. Quando ci mostreremo alla gente dovremo mandare in giro quelli che sono all’altezza, i tempi e i modi li studieremo con calma".
Sta prendendo corpo l’idea dei giudici di area di rigore e l’Italia potrebbe essere terreno di sperimentazione. "Bocciata la tecnologia? Per principio personale non rifiuto mai il progresso - spiega Nicchi - dico che se fra un mese o un anno, in accordo con le istituzioni europee e mondiali, viene allestito un sistema che possa aiutare gli arbitri, il mio giudizio è positivo. Non c’è preclusione alla moviola? Non ho detto questo, va utilizzata nel modo migliore, a scopo didattico e non polemico. Nelle diatribe tra società e personaggi del calcio noi arbitri non vogliamo entrare, vogliamo parlare solo di cose tecniche e spiegare il regolamento, poi ognuno con la sua testa le elabora".
È arrivato solo da poche ore ma Nicchi ha tanti progetti per la testa. "L’Aia è di tutti - continua - chi ha dato un grosso contributo al nostro mondo costituisce un patrimonio, io non voglio più perdere arbitri e chi lascia per motivi anagrafici deve rimanere nel nostro mondo a darci una mano. Abbiamo assistito a troppo immobilismo, abbiamo bisogno di andare nelle scuole, di reclutamento, però prima di andare a prendere i nuovi non dobbiamo perdere quelli che abbiamo gia".
Il presidente dell’Aia Marcello Nicchi torna ad affrontare l’argomento designatore, visto che dalle prime sue parole non si è evidenziata una conferma netta in favore di Pierluigi Collina. "Ho una visione abbastanza chiara di quello che ho intenzione di fare - spiega - Quello che farò non l’ho confidato neppure a mia moglie. Per quanto riguarda Collina ripeto che a livello tecnico è una risorsa indispensabile per gli arbitri e il calcio, io proposi questo suo ruolo e sta facendo un grandissimo lavoro. Si può essere più chiari di così? Certamente non deve sentirsi rilassato e arrivato".
Nei prossimi giorni Nicchi comincerà ad incontrare le avrie componenti. "Entro fine mese faremo un consiglio centrale e parleremo delle urgenze - spiega - la prima visita la faro all’Aquacetosa questa settimana agli arbitri di serie C, poi andrò a trovare gli arbitri di A e lì sarà presente Trentalange".
"Noi vogliamo creare una certa uniformità tecnica - spiega Nicchi - e Trentalange avrà il compito di portare le regole di Fifa e Uefa dalla serie A al settore giovanile, lavorerà in sinergia con Collina e quello che verrà deciso ai vertici verrà riportato nel nostro calcio. L’arbitro di terza categoria deve trovare le stesse situazioni anche nei campionati superiori. Indipendenza? Questa cosa è prematura, voglio fare tutto in sinergia. Noi siamo una componente della Figc e dobbiamo essere una componente importante perchè gli arbitri garantiscono la regolarità dei campionati".
che ne pensate??
potrebbe essere la fine delle polemiche, o no???:confused:
"I fischietti parleranno anche in tv"
Lo ha detto a Radio Anch’io Lo Sport il neo presidente dell’Aia. "Non ho intenzione di mandare persone allo sbaraglio ma di farci conoscere. Vogliamo andare a dire che abbiamo sbagliato, ma anche sentirci dire che abbiamo ragione. Se subiremo attacchi torneremo nel nostro guscio"
Roma, 9 marzo 2009 - "Il primo significato che dobbiamo mettere in risalto è che c’è una continuità del lavoro fatto fino a oggi. Cercheremo di fare di più e meglio per dare sempre di più al mondo del calcio". Lo ha detto a Radio Anch’io Lo Sport Marcello Nicchi, neo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia), "Di cosa hanno bisogno gli arbitri? La prima sensazione che ho avuto è che si sia levato un grido di gioia, hanno bisogno di qualcuno che li rappresenti e che gli dia conforto e sostegno, che ci sia qualcuno che venga dal campo come loro. Fondamentale è che siano tranquilli perchè senza quella non si va lontano".
Nicchi conferma l’intenzione di far parlare gli arbitri, per fare maggiore chiarezza. "Non ho intenzione di mandare persone allo sbaraglio - spiega - ma di farci conoscere, abbiamo una grande organizzazione ma non siamo stati molto bravi nel marketing, produciamo molte risorse per il calcio ma non riusciamo a far capire a questo mondo chi siamo e come lavoriamo. Questo ci porterà a uscire fuori dalla cappa che ci avvolge, vogliamo andare a dire che abbiamo sbagliato, ma anche sentirci dire che abbiamo ragione. Se subiremo attacchi ci costringerete noi a tornare nel nostro guscio".
"Ogni volta che ci sarà un ambiente polemico non ci saremo - continua - quando ci sarà un situazione di crescita saremo lì. Se entriamo nell’episodio e nel centimetro non ne usciamo più. Noi dobbiamo dare un servizio e lo scopo principale è di sbagliare il meno posibile, ma quando ci sarà l’errore dovete darci il credito che si tratta di un errore causale. Un centravanti sbaglia 10 volte più di un arbitro, quando ci sarà un errore lo diremo. Bisogna fare le cose con calma e concorderò il tutto con le istituzioni, non si può passare da zero a cento in un colpo solo. Quando ci mostreremo alla gente dovremo mandare in giro quelli che sono all’altezza, i tempi e i modi li studieremo con calma".
Sta prendendo corpo l’idea dei giudici di area di rigore e l’Italia potrebbe essere terreno di sperimentazione. "Bocciata la tecnologia? Per principio personale non rifiuto mai il progresso - spiega Nicchi - dico che se fra un mese o un anno, in accordo con le istituzioni europee e mondiali, viene allestito un sistema che possa aiutare gli arbitri, il mio giudizio è positivo. Non c’è preclusione alla moviola? Non ho detto questo, va utilizzata nel modo migliore, a scopo didattico e non polemico. Nelle diatribe tra società e personaggi del calcio noi arbitri non vogliamo entrare, vogliamo parlare solo di cose tecniche e spiegare il regolamento, poi ognuno con la sua testa le elabora".
È arrivato solo da poche ore ma Nicchi ha tanti progetti per la testa. "L’Aia è di tutti - continua - chi ha dato un grosso contributo al nostro mondo costituisce un patrimonio, io non voglio più perdere arbitri e chi lascia per motivi anagrafici deve rimanere nel nostro mondo a darci una mano. Abbiamo assistito a troppo immobilismo, abbiamo bisogno di andare nelle scuole, di reclutamento, però prima di andare a prendere i nuovi non dobbiamo perdere quelli che abbiamo gia".
Il presidente dell’Aia Marcello Nicchi torna ad affrontare l’argomento designatore, visto che dalle prime sue parole non si è evidenziata una conferma netta in favore di Pierluigi Collina. "Ho una visione abbastanza chiara di quello che ho intenzione di fare - spiega - Quello che farò non l’ho confidato neppure a mia moglie. Per quanto riguarda Collina ripeto che a livello tecnico è una risorsa indispensabile per gli arbitri e il calcio, io proposi questo suo ruolo e sta facendo un grandissimo lavoro. Si può essere più chiari di così? Certamente non deve sentirsi rilassato e arrivato".
Nei prossimi giorni Nicchi comincerà ad incontrare le avrie componenti. "Entro fine mese faremo un consiglio centrale e parleremo delle urgenze - spiega - la prima visita la faro all’Aquacetosa questa settimana agli arbitri di serie C, poi andrò a trovare gli arbitri di A e lì sarà presente Trentalange".
"Noi vogliamo creare una certa uniformità tecnica - spiega Nicchi - e Trentalange avrà il compito di portare le regole di Fifa e Uefa dalla serie A al settore giovanile, lavorerà in sinergia con Collina e quello che verrà deciso ai vertici verrà riportato nel nostro calcio. L’arbitro di terza categoria deve trovare le stesse situazioni anche nei campionati superiori. Indipendenza? Questa cosa è prematura, voglio fare tutto in sinergia. Noi siamo una componente della Figc e dobbiamo essere una componente importante perchè gli arbitri garantiscono la regolarità dei campionati".
che ne pensate??
potrebbe essere la fine delle polemiche, o no???:confused: