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View Full Version : Darfur: Corte penale internazionale, chiesto l'arresto del presidente del Sudan


dantes76
04-03-2009, 13:54
ACCOLTA LA RICHIESTA del tribunale
Crimini contro l'umanità in Darfur,
mandato di arresto per Al Bashir
Cade l'accusa di genocidio. Paura per le rappresaglie verso i funzionari Onu

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Darfur: Corte penale internazionale, chiesto l'arresto del presidente del Sudan
(4 marzo 2009)

DAL NOSTRO INVIATO

NAIROBI - I giudici della camera preliminare uno della Corte Penale Internazionale hanno autorizzato l’arresto del presidente del Sudan Omar Al Bashir per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. I giudici hanno lasciato cadere l’accusa di genocidio. Si teme ora che le autorità sudanesi mettano in atto rappresaglie verso i funzionari dell’Onu che lavorano nel Paese, 32 mila persone tra staff internazionale nazionale. La cifra comprende però 25 mila caschi blu, dislocati in Darfur ma soprattutto in Sud Sudan. Gli italiani sono 500, di cui 300 a Khartoum.

Il presidente del Sudan Omar Al Bashir
Il presidente del Sudan Omar Al Bashir
LA RICHIESTA - Il procuratore Louis Moreno-Ocampo nel luglio scorso nella sua richiesta di incriminazione per 10 capitoli diversi (cinque per crimini contro l’umanità, tre per genocidio, due per crimini di guerra) del presidente Omal Al Bashir era stato preciso parlando di precise responsabilità nel deliberato massacro dei civili delle tribù fur, masalit e zagawa che abitano il Darfur. «Il suo alibi – aveva scritto Moreno-Ocampo nella sua durissima e circostanziata richiesta di arresto - è combattere la ribellione, il suo intento è il genocidio. Non mi prendo il lusso si supporre: ho prove precise». Secondo le accuse, «il presidente sudanese controlla tutto l’apparato dello Stato e usa questa sua influenza per coprire la verità e proteggere i suoi subordinati e la loro smania di genocidio». Si calcola che in Darfur siano state ammazzate 300 mila persone e che due milioni siano stati costretti a scappare dalle loro case. Bashir già mesi fa si è rifiutato di consegnare due sospetti di genocidio: il ministro per gli affari umanitari, Ahmad Harun, e uno dei capi delle feroci milizie filogovernative, i janjaweed, Ali Khashayb.

IL PRECEDENTE - E’ la prima volta che un presidente in carica viene incriminato. E l’incriminazione è stata sostenuta da uno dei leader storici del continente, l’arcivescovo anglicano sudafricano Desmond Tutu che martedì in un editoriale sul New York Times ha dichiarato con forza: «Poiché le vittime sono africane, i leader africani devono sostenere con determinazione la richiesta di vedere i responsabili perseguiti». Per altro con un gesti di sfida martedì il presidente sudanese è apparso in televisione mentre danzava e scherzava con i suoi sostenitori durante una manifestazione a suo sostegno nel nord del Paese, la zona da cui lui proviene. L’emittente ha fatto vedere il momento in cui i dimostranti bruciavano una grossa fotografia di Moreno-Ocampo: «Decideranno domani (oggi ndr) – ha poi detto ai microfoni Al Bashir -. Ebbene noi gli diciamo di immergersi nell’acqua e di berla tutta», una frase idiomatica araba che si usa per mostrare il massimo disprezzo. In questi mesi il governo sudanese ha reagito con spregio alla richiesta di Moreno-Ocampo di procedere verso Al Bashir: «Il procuratore è un criminale – aveva sentenziato senza mezzi termini Abdalmahmood Mohamad, ambasciatore all’Onu, subito dopo la richiesta di rendere esecutivo il mandato di arresto -. La motivazioni sono politiche e poi non riconosciamo quel tribunale». In attesa della decisione odierna dei giudici, il 21 febbraio scorso, Salah Gosh, capo dei servizi di sicurezza e di intelligence del Sudan, aveva lanciato una minaccia: «Ci consideravano estremisti islamici, poi siamo diventati moderati e civilizzati credendo nella pace e nella vita per ciascuno. Potremmo tornare al passato estremismo, se fosse necessario. Non esiste nulla di più facile». Gosh aveva accusato la Cpi di essere manovrata da “lobby sioniste” e ha ricordato che il Sudan considera un crimine aiutare la Corte Penale Internazionale: «Tutti coloro che collaboreranno con essa saranno arrestati per essere processati».

LA SODDISFAZIONE - Esam Elhag, portavoce del gruppo ribelle SLA (Sudan Liberation Army) al telefono con il Corriere è soddisfatto: «E’ il primo passo verso la giustizia che stiamo aspettando dal 2003 quando è cominciata la pulizia etnica. Quel giorno lo stesso Bashir ha ammesso: «Non voglio né prigionieri né feriti’. Il genocidio è cominciato
Mainfesti di Al Bashir a Khartoum
Mainfesti di Al Bashir a Khartoum
quel giorno. Quello di Ocampo è il primo passo verso la giustizia. Un atto che può lenire i sentimenti di vendetta che nutre la gente del Darfur». Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur, organizzazione che ha promosso e sostenuto vari progetti nella disgraziata regione del Sudan Occidentale, ha scritto un libro, “Volti e colori del Darfur”, Edizioni Gorée, dove sono raccolte terribili testimonianze sulle violenze contro i civili. Eccone una presa dal volume che sarà presentato in aprile proprio in occasione della Giornata Mondiale per il Darfur. E’ la storia di Miryam, scappata nel campo rifugiati di Al Salam. La donna che non ha neanche una tenda per proteggere se stessa e il suo bimbo di pochi mesi, non conosce le ragioni della guerra tra i movimenti ribelli del Darfur e il governo di Khartoum, ma ricorda com’erano quelli che hanno distrutto il suo villaggio e l’hanno violentata. «Gente armata, arabi. Mi hanno buttata a terra, strappato i vestiti e mi hanno stuprata a turno. Sono svenuta». Non ricorda altro, ma di una cosa è certa: «Noi del Darfur li riconosciamo subito i predoni che vengono dal Nord. Sono cattivi e a noi donne fanno cose orribili, peggio di ogni cosa...”».

LA TESTIMONIANZA - Poi parla del marito. «E' scomparso tre mesi fa - racconta – due settimane prima che partorissi. Non mi ha più voluta. Non so se è stato ucciso, non m’importa. Ora sono sola con il mio bambino e ho paura. Ma voglio che la gente sappia, voglio che chi è nel vostro e in altri paesi potenti non permettano che succedano ad altre ragazze quello che è successo a me». La decisione della Corte, comunque, non sembra potrà avere un effetto pratico. Appare assai improbabile che il presidente sudanese, che ha preso il potere con un colpo di stato il 30 giugno 1989, venga tradotto in carcere all’Aia. A meno che la pressione internazionale non provochi un cataclisma nello stesso Sudan e un cambio di regime a Khartoum.

Massimo A. Alberizzi


04 marzo 2009


http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_04/bashir_darfur_alberizzi_ad88d5ca-08be-11de-af33-00144f02aabc.shtml

Varilion
04-03-2009, 15:43
e chi va ad arrestarlo adesso?

jpjcssource
04-03-2009, 20:30
L'unico modo per schiodare il presidente sudanese sarebbe l'intervento dell'unico vero (e ovviamente non ufficiale) braccio armato dell'ONU ovvero la NATO come in Serbia, ma per ora i vertici atlantici hanno ben altro a cui pensare che non ad un povero paese sahariano, in primis gli USA che si stanno concentrando altrove ed hanno ora un'amministrazione meno propensa ad espandere la campagnia militare se non è strettamente necessario (vedi allargare sensibilmente il conflitto anche alle regioni più calde del Pakistan con raid più frequenti che in passato).

Se poi i paesi occidentali hanno scarsi interessi, i rimanenti due membri del Consiglio di Sicurezza (Cina e Russia) hanno grossi interessi nel fatto che il presidente sudanese rimanga in carica portando avanti la guerra civile perchè un ottimo cliente per la loro industria, in primis quella bellica.
Quindi se qualcuno volesse agire contro il presidente sudanese se la dovrebbe vedere anche con loro.

Tanto per fare un esempio ecco cosa hanno detto i russi

ASCA-AFP) - Mosca, 4 mar - Il mandato d'arresto contro il presidente sudanese Omar al-Beshir rappresenta un ''precedente pericoloso''. A dichiararlo l'inviato russo per il Sudan del presidente Dmitry Medvedev citato dall'agenzia RIA-Novosti.

''La decisione della Corte Penale Internazionale crea un precedente pericoloso nel sistema delle relazioni internazionali e potrebbe avere un effetto negativo sia nella situaziome interna in Sudan che nell'intera regione'', ha detto Mikhail Margelov.

mamo139
04-03-2009, 21:00
i rimanenti due membri del Consiglio di Sicurezza (Cina e Russia) hanno grossi interessi nel fatto che il presidente sudanese rimanga in carica portando avanti la guerra civile perchè un ottimo cliente per la loro industria, in primis quella bellica

la russia ovvio, ma la cina ha una industria bellica? :confused:

dantes76
04-03-2009, 21:28
L'unico modo per schiodare il presidente sudanese sarebbe l'intervento dell'unico vero (e ovviamente non ufficiale) braccio armato dell'ONU ovvero la NATO come in Serbia, ma per ora i vertici atlantici hanno ben altro a cui pensare che non ad un povero paese sahariano, in primis gli USA che si stanno concentrando altrove ed hanno ora un'amministrazione meno propensa ad espandere la campagnia militare se non è strettamente necessario (vedi allargare sensibilmente il conflitto anche alle regioni più calde del Pakistan con raid più frequenti che in passato).

Se poi i paesi occidentali hanno scarsi interessi, i rimanenti due membri del Consiglio di Sicurezza (Cina e Russia) hanno grossi interessi nel fatto che il presidente sudanese rimanga in carica portando avanti la guerra civile perchè un ottimo cliente per la loro industria, in primis quella bellica.
Quindi se qualcuno volesse agire contro il presidente sudanese se la dovrebbe vedere anche con loro.

Tanto per fare un esempio ecco cosa hanno detto i russi

in Ruanda, nel 94 chi c'era???

Red_Star
04-03-2009, 21:39
Quello che mi chiedo io è ma gli africani in tutto questo che fanno ?
Le nostre teste le abbiamo già fatte saltare, loro che aspettano ?

jpjcssource
04-03-2009, 21:43
la russia ovvio, ma la cina ha una industria bellica? :confused:

Stai scherzando non è vero? :p

Da sempre l'esercito cinese è armato per la maggior parte di armamento fatto in casa su licenza russa, copiando senza licenza e, negli ultimi 20 anni addirittura progettato in casa.

Grazi all'estrema economicità dell'armamento cinese, dio solo sa quanto ne esportano ogni anno, anche perchè di molte armi russe puoi avere la copia cinese a prezzo più contenuto ed, a volte, avere addirittura la stessa qualità.

jpjcssource
04-03-2009, 21:54
Quello che mi chiedo io è ma gli africani in tutto questo che fanno ?
Le nostre teste le abbiamo già fatte saltare, loro che aspettano ?

Noi, dal modello sociale tribale alle moderne democrazie ci abbiamo messo molti secoli, loro sono passati dall'isolamento e dal modello di vita preistorico al mondo globalizzato in poco più di due secoli.
Inoltre stiamo parlando di gente per lo più analfabeta e ignorante che crede al qualsiasi leader populista che governa con bastone e carota, cosa pretendi?

Poi, parlando del Sudan, il dittatore locale è ben abile a cavalcare l'oppio dei sudanesi, ovvero la religione islamica.

jpjcssource
04-03-2009, 21:56
in Ruanda, nel 94 chi c'era???

Nessuno :fagiano:

sander4
04-03-2009, 22:00
chiamate Angelino Jolie per fargli un Nodo anche a lui :asd:

elevul
04-03-2009, 22:23
Qua ci vogliono gli x-men per andarlo a stanare... :asd:

yggdrasil
05-03-2009, 08:12
scommetto che se in darfur ci fosse stato petrolio in abbondanza qualcuno si sarebbe fatto poliziotto internazionale :stordita:

mamo139
05-03-2009, 09:08
Stai scherzando non è vero? :p

Da sempre l'esercito cinese è armato per la maggior parte di armamento fatto in casa su licenza russa, copiando senza licenza e, negli ultimi 20 anni addirittura progettato in casa.

Grazi all'estrema economicità dell'armamento cinese, dio solo sa quanto ne esportano ogni anno, anche perchè di molte armi russe puoi avere la copia cinese a prezzo più contenuto ed, a volte, avere addirittura la stessa qualità.

non lo sapevo...

beh almeno finche producono kalashnikov non mi fanno paura... l'importante è che non imparino a costruire roba seria... (aerei & co.)

comunque c'è ancora l'embargo europeo di armi verso la cina?

Froze
05-03-2009, 09:18
l'importante è che non imparino a costruire roba seria... (aerei & co.)


gli aerei hanno iniziato a farli, anche se non sono ancora paragonabili a quelli occidentali

yggdrasil
05-03-2009, 09:18
non lo sapevo...

beh almeno finche producono kalashnikov non mi fanno paura... l'importante è che non imparino a costruire roba seria... (aerei & co.)

comunque c'è ancora l'embargo europeo di armi verso la cina?

che non imparino a costruire roba seria? non stiamo mica parlando degli stessi cinesi che assemblano scarpe e palloni! :eek: stiamo parlando del governo cinese... che è quasi 50 anni che ha la bomba atomica nelle 3 diverse forme cioè aviotrasportata, missilistica con base terrestre fissa e con base sommergibile mobile.

mamo139
05-03-2009, 09:27
che non imparino a costruire roba seria? non stiamo mica parlando degli stessi cinesi che assemblano scarpe e palloni! :eek: stiamo parlando del governo cinese... che è quasi 50 anni che ha la bomba atomica nelle 3 diverse forme cioè aviotrasportata, missilistica con base terrestre fissa e con base sommergibile mobile.

si ma in quanto a tecnologia militare consentimi ma sono in dietro, giusto?

lishi
05-03-2009, 09:35
scommetto che se in darfur ci fosse stato petrolio in abbondanza qualcuno si sarebbe fatto poliziotto internazionale :stordita:

uhm attualmente il sudan ha petrolio.

Dexther
05-03-2009, 11:11
scommetto che se in darfur ci fosse stato petrolio in abbondanza qualcuno si sarebbe fatto poliziotto internazionale :stordita:

uhm attualmente il sudan ha petrolio.

Ne ha tanto , ma la Cina gode della fruizione esclusiva.

http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_05/Bashir_sospensione_Cina_17bc5e1c-095f-11de-84bf-00144f02aabc.shtml

L'unico modo per schiodare il presidente sudanese sarebbe l'intervento dell'unico vero (e ovviamente non ufficiale) braccio armato dell'ONU ovvero la NATO come in Serbia, ma per ora i vertici atlantici hanno ben altro a cui pensare che non ad un povero paese sahariano, in primis gli USA che si stanno concentrando altrove ed hanno ora un'amministrazione meno propensa ad espandere la campagnia militare se non è strettamente necessario (vedi allargare sensibilmente il conflitto anche alle regioni più calde del Pakistan con raid più frequenti che in passato).


e quindi nessun intervento armato può essere autorizzato , considerando il potere di veto in consiglio di sicurezza

jpjcssource
05-03-2009, 12:33
si ma in quanto a tecnologia militare consentimi ma sono in dietro, giusto?

Sono indietro a Russia ed occidente, anche se in alcuni casi non hanno nulla da invidiare.
Inoltre se continuano così, fra 15 anni penso che supereranno i russi nella maggior parte dei campi, sempre che questi ultimi non continuino a fare ricerca e sviluppo serrata...
Comunque da sempre le forze armate cinesi puntano più sulla quantità che sulla qualità, nonostante abbiano formato una forza di eccellenza intorno ai 200.000 uomini altamente addestrata e armata al meglio.

Comunque la Cina ha già cominciato a fare pressioni per bloccare i lavori della corte penale contro il presidente sudanese che ora è appoggiato anche dall'unione africana, dalla lega araba e dai paesi non allineati, praticamente è intoccabile

ROMA (5 marzo) - La Cina esorta la Corte penale internazionale dell'Aja a sospendere il mandato di arresto per il presidente sudanese Omar al Bashir, esprimendo «rammarico e preoccupazione che possa peggiorare la situazione in Darfur»: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Qin Gang, rilevando che «la Cina si oppone a qualsiasi azione che possa vanificare gli sforzi per la pace in Darfur e in Sudan. Auspichiamo che il Consiglio di sicurezza dell'Onu rispetti e ascolti l'Unione Africana, la Lega Araba e il Movimento dei paesi non Allineati - continua Quin sul sito web del ministero - e chieda alla Corte penale internazionale di sospendere le udienze di questo caso».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=49201&sez=HOME_NELMONDO

zerothehero
05-03-2009, 13:10
e chi va ad arrestarlo adesso?

Nessuno.
Potrebbe essere processato solo se fosse estradato o rapito e consegnato al tribunale competente.
In teoria qualunque giudice interno di qualunque stato (di un tribunale che ha un ordinamento che riconosce tali crimini) per via della competenza universale sui crimini internazionali di natura individuale potrebbe processarlo.
In pratica il presidente sudanese eviterà di uscire dal Sudan e andrà solo in paesi fidati in modo da rendere inefficace il provvedimento.

zerothehero
05-03-2009, 13:13
e quindi nessun intervento armato può essere autorizzato , considerando il potere di veto in consiglio di sicurezza

L'Onu non è certo un ostacolo quando ci sono sufficienti interessi per fare qualcosa. :D
Di fatto la strada con il presidente del Sudan non è praticabile, quindi non ci sarà alcun processo.

Dexther
05-03-2009, 13:22
L'Onu non è certo un ostacolo quando ci sono sufficienti interessi per fare qualcosa. :D
Di fatto la strada con il presidente del Sudan non è praticabile, quindi non ci sarà alcun processo.

Si certo ma questo a prescindere da tutto e da tutti e quindi anche a maggior ragione (dato che parlavamo di questo) dal tribunale penale internazionale.

In questo caso basti pensare che USA , Cina, Russia (e anche altri , ad esempio India ed Iran ,ma cito solo i membri del consiglio) non hanno sottoscritto lo statuto del tribunale. Quindi a tutti gli effetti è un'arma spuntata.

P.S. anche gli stati firmatari (a parte pochissimi) non hanno adattato i propri ordinamenti interni con gli accorgimenti di cui il TPI ha bisogno per funzionare ...

jpjcssource
05-03-2009, 13:50
L'Onu non è certo un ostacolo quando ci sono sufficienti interessi per fare qualcosa. :D
Di fatto la strada con il presidente del Sudan non è praticabile, quindi non ci sarà alcun processo.

Vero non è insormontabile, ma sicuramente, per gli interessati a deporre il presidente sudanese, proprio per il dover andare contro agli interessi russi e cinesi, il gioco non vale la candela.
L'Irak valeva la candela.
Sarebbero più i problemi che i vantaggi anche perchè penso che siano pochi a prendersi un mal di pancia per i civili sudanesi.
Poi tenendo conto che lo stato occidentale più interventista ha un'amministrazione meno intraprendente dal punto di vista militare, non riconosce nemmeno il tpi ed ha seri problemi altrove da risolvere...

naitsirhC
06-03-2009, 20:16
scommetto che se in darfur ci fosse stato petrolio in abbondanza qualcuno si sarebbe fatto poliziotto internazionale :stordita:

*
E nel frattempo il "presidente" Omar al Bashir ha reagito così:


(AGI) - Khartoum, 4 mar. - Poche ore la richiesta di arresto del presidente Omar al-Bashir da parte della Corte Penale Internazionale Karthoum ha revocato la licenza oltre dieci agenzie umanitarie stranieri, espellendole di fatto dal Paese. Lo hanno annunciato gli stessi responsabili direttori delle Ong specificando che le autorita' non hanno chiarito le ragioni della decisioneCi hanno detto di andarcene entro 24 ore. Si tratta di un fatto molto grave. Avra' un forte impatto sulla situazione umanitaria in Darfur", ha sottolineato dietro condizione di anonimato uno dei volontari.(AGI) 18.03