Rand
03-03-2009, 20:32
Interessantissima presentazione (http://www.ted.com/index.php/talks/willie_smits_restores_a_rainforest.html) di Willie Smits ai TED Talks 2009 su come è stato possibile partire da un aerea completamente deforestata e riforestarla in modo economicamente sostenibile (ovvero coinvolgendo la popolazione locale e offrendogli un lavoro)
La storia della foresta in ricostruzione a Samboja Lestari in Indonesia e del suo deus-ex-machina Willie Smits l’hanno raccontata per filo e per segno (punti critici inclusi) quelli di Scientific American a gennaio. In breve, un’area di alcune migliaia di ettari nel Borneo è da ormai due decenni oggetto di un processo accelerato di riforestazione sostenibile, basato sulle tecniche agroforestali e di gestione del suolo (produzione esoterica, low-cost e creativa di micorrize inclusa) progettate da un intraprendente e testardo microbiologo olandese.
Il progetto prevede la rigenerazione dei suoli dilavati a seguito della deforestazione, la graduale reintroduzione guidata di specie vegetali, l’utilizzo iniziale di piante specifiche come Acacia mangium per limitare i rischi d’incendio e l’eccessiva propagazione di piante troppo aggressive come Imperata cylindrica, in grado di impedire un ripristino equilibrato della biodiversità. Sebbene l’obiettivo primario sia la creazione di una riserva per gli orangutan, il progetto spinge fortemente per integrare le popolazioni locali nelle attività e l’operazione viene svolta tramite il coinvolgimento diretto nei lavori ed attraverso la creazione di canali commerciali per i nuovi/antichi prodotti che escono da una foresta gestita in maniera sostenibile anche dal punto di vista economico: frutti esotici, piante medicinali, altri derivati vegetali.
Fonte (http://meristemi.wordpress.com/2009/03/03/pianificare-la-sostenibilita/)
Qui (http://www.sciam.com/article.cfm?id=regrowing-borneo) c'è un articolo di Scientific American che parla del progetto (e presenta alcune critiche che gli sono state rivolte).
La storia della foresta in ricostruzione a Samboja Lestari in Indonesia e del suo deus-ex-machina Willie Smits l’hanno raccontata per filo e per segno (punti critici inclusi) quelli di Scientific American a gennaio. In breve, un’area di alcune migliaia di ettari nel Borneo è da ormai due decenni oggetto di un processo accelerato di riforestazione sostenibile, basato sulle tecniche agroforestali e di gestione del suolo (produzione esoterica, low-cost e creativa di micorrize inclusa) progettate da un intraprendente e testardo microbiologo olandese.
Il progetto prevede la rigenerazione dei suoli dilavati a seguito della deforestazione, la graduale reintroduzione guidata di specie vegetali, l’utilizzo iniziale di piante specifiche come Acacia mangium per limitare i rischi d’incendio e l’eccessiva propagazione di piante troppo aggressive come Imperata cylindrica, in grado di impedire un ripristino equilibrato della biodiversità. Sebbene l’obiettivo primario sia la creazione di una riserva per gli orangutan, il progetto spinge fortemente per integrare le popolazioni locali nelle attività e l’operazione viene svolta tramite il coinvolgimento diretto nei lavori ed attraverso la creazione di canali commerciali per i nuovi/antichi prodotti che escono da una foresta gestita in maniera sostenibile anche dal punto di vista economico: frutti esotici, piante medicinali, altri derivati vegetali.
Fonte (http://meristemi.wordpress.com/2009/03/03/pianificare-la-sostenibilita/)
Qui (http://www.sciam.com/article.cfm?id=regrowing-borneo) c'è un articolo di Scientific American che parla del progetto (e presenta alcune critiche che gli sono state rivolte).