wlog
01-03-2009, 18:23
Mentre il governo smantella i Sert e nobilità scientology:
Onu: l'Italia maggiore consumatore di cannabis
L'Italia è il paese europeo in cui il consumo di cannabis è piú elevato. Non tanto tra i giovani, come nel caso di Inghilterra e Francia, ma tra la popolazione in generale. E, come tutti gli altri paesi europei, anche da noi la cocaina è "un problema sempre piú grave". E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'Organismo internazionale di controllo degli stupefacenti delle Nazioni unite, presentato oggi. "Gli Stati membri devono prendere tutte le misure necessarie per evitare che la gente si avvicini alla droga", ha spiegato Raymond Yans, membro dell'organizzazione, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo: "Il tasso di utilizzo della cannabis è molto alto in tutta l'Ue, primo consumatore al mondo, e in Italia. Servono campagne di prevenzione, come in Svezia, dove hanno capito 20 anni fa che le politiche di liberalizzazione raramente hanno gli effetti sperati". La parola d'ordine, per l'Organismo, è quindi prevenzione. "Funzionano particolarmente bene le campagne sugli effetti devastanti delle droghe, compresa la cannabis, molto dannosa per i polmoni e foriera di problemi sociali", ha aggiunto Yans, secondo cui queste iniziative devono essere "rivolte ai giovani e ai gruppi sociali piú deboli, come gli immigrati". Il rapporto mette inoltre in evidenza come siano in aumento in Europa i fenomeni di dipendenza da farmaci, prima presenti quasi solo negli Stati Uniti. Inoltre, sta tornando il problema dell'eroina, che in Europa occidentale sembrava in fase calante dopo i drammatici anni '80 e '90 e che negli ultimi anni sembrava confinato ai paesi dell'est. "L'Ue - si legge nel rapporto - è la regione in cui il mercato illecito di resina di cannabis è piú importante". Le quantità sequestrate, dopo un calo nel 2006, sono aumentate di nuovo nel 2007 e la Spagna è stato il paese in cui le autorità hanno confiscato piú droga. A fumare le canne in Europa, nel corso della vita, sono tra il 2% e il 37% della popolazione. Ma mentre bulgari, maltesi e romeni fumano pochissimo, danesi, francesi, italiani e inglesi fanno un uso molto generoso di droghe leggere. Ogni anno in Francia 1,2 milioni di persone fumano piú di 10 volte al mese. Nel 2007, circa il 7% della popolazione europea ha usato cannabis. Solo che mentre in Bulgaria il tasso è stato dell'1%, in Italia è stato circa dell'11%. Ma per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 16 anni, sono Gran Bretagna e Francia a doversi preoccupare di piú, avendo percentuali vicine al 44%. "Non bisogna cedere su questo fronte, la lotta contro le droghe leggere deve continuare", ha sottolineato Yans, mettendo in evidenza "l'aumento della tolleranza della cannabis, la disponibilità di forme sempre piú potenti e la confusione frequente tra l'uso medico e quello come droga". L'esperto, inoltre, ha criticato la politica olandese degli anni passati, dichiarando che intorno ai famosi 'coffee shops' si è creato un indotto di spaccio di droghe pesanti e illegalità che danneggia soprattutto i paesi vicini, come il Belgio, e che costringe l'Olanda stessa a spendere molto in prevenzione. "La legalizzazione puó essere quanto si vuole oggetto di dibattito a livello internazionale, ma i dati e l'esperienza dicono che è meglio evitare", ha aggiunto. Oltre alla cannabis, gli europei fanno un uso sempre piú frequente di cocaina, tanto che la percentuale è raddoppiata in 10 anni. Il 2,6% dei francesi tra i 15 e i 64 anni assume la polverina bianca, ma il consumo è piú frequente (4,1%) tra i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni. Tra il 2000 e il 2005 la presenza della cocaina in Europa è triplicata, tanto che ora i consumatori europei, secondo il rapporto, sarebbero 250.000. Infine l'eroina, prodotta con l'oppio dell'Afghanistan e con i prodotti chimici europei.
Mi fanno un po ridere le dichiarazioni del dipendente dell'antidroga, che critica l'olanda che ha uno dei tassi piu bassi di consumo di droghe, e nobilita stati come l'Italia che è lo stato piu repressivo d'europa nonchè quello col piu alto consumo di cannabis e cocaina. Ed il bello è che la nostra legge antidroga non cambia da taaanto tempo....
Nel frattempo il governo ne combina delle belle:
Italia. Il Governo vuole smantellare i Ser.T.?
Pietro Yates Moretti
Sono ormai anni che e' evidente l'inadeguatezza delle risorse destinate ai Ser.T. (servizi pubblici per la cura delle tossicodipendenze). Da quando l'attuale zar antidroga italiano, Carlo Giovanardi, ha le redini della politica sulle droghe (dal 2001 con piccola interruzione del governo Prodi), il consumo di sostanze stupefacenti e' continuato inesorabilmente a crescere (1). E sono cresciuti anche gli utenti del Ser.T., a fronte di una diminuzione di personale Ser.T.
Alle ripetute richieste di fondi da parte dei Ser.T., oggi il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha risposto: di questi tempi "e' inutile" oltre che "non corretto chiedere fondi al Governo" (2).
Questa risposta dimostra come questo Governo consideri la tossicodipendenza non gia' una malattia, ma un capriccio da reprimere.
L'Esecutivo non si e' certo fatto scrupoli nel sollecitare operazioni di polizia come quella partita dalla Procura di Ferrara che ha coinvolto centinaia di personale delle forze dell'ordine per sequestrare qualche seme di cannabis. Un'operazione che oggi e' stata smontata dai tribunali come illegittima. Per quella singola operazione, durata poco piu' di 24 ore, e' ipotizzabile un costo di alcuni milioni di euro (spese per il personale di polizia, per la carcerazione di decine di individui e altrettanti procedimenti giudiziari) (3).
Quante decine e centinaia di milioni di euro sono stati spesi in operazioni simili negli ultimi otto anni, magari per colpire lo studente che coltiva una piantina di marijuana oppure il negoziante che legalmente commercia semi di cannabis? Se solo una minima parte di questi denari fossero destinati ai Ser.T., non saremmo in questa situazione (4).
Ma forse, anzi quasi certamente, rientra nel programma ideologico del Governo indebolire ed eventualmente marginalizzare questo servizio pubblico, ripetutamente accusato da autorevoli esponenti della maggioranza di Governo di essere 'centri di spaccio'.
(1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18954
(2) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19319
(3) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19271
(4) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19106
Intanto Giovanardi si fa bello, nonostante i disastrosi effetti della nostra politica antidroga lui ci prova lo stesso a far finta di nulla:
Cina. Conferenza di Shangai sulle tossicodipendenze, Giovanardi: siamo leader nella repressione
Anche il nostro sara' tra i protagonisti della conferenza di Shangai dove piu' di cento paesi, da ogni parte del mondo, si sono dati appuntamento oggi e domani per celebrare il centenario della Conferenza Internazionale per il Controllo della Droga. A comunicarlo, il sottosegretario, con delega alle questioni legate alla tossicodipendenza, Carlo Giovanardi. Nell'ambito della celebrazione, la delegazione italiana ha presentato le proprie strategie antidroga in materia di comunicazione, prevenzione, trattamento, reinserimento sociale e riduzione dell'offerta. 'Il Governo italiano - ha spiegato il Capo delegazione, Elisabetta Simeoni - ha adottato una posizione decisa contro l'uso di tutte le sostanze stupefacenti: ogni droga e' in vario modo nociva e pericolosa e non puo' essere utilizzata neppure occasionalmente. Il Governo italiano considera inoltre fondamentale accrescere la consapevolezza della popolazione, soprattutto dei piu' giovani, sui danni causati dalle droghe'. I paesi partecipanti hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale, oltre al sostegno ribadito alle Nazioni Unite per la lotta alla droga, e' stato confermato l'impegno comune 'a mobilitare risorse e a collaborare con l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine e con l'Ufficio sul controllo dei Narcotici'. La delegazione italiana ha sollecitato tutti gli Stati ad agire in accordo con lo spirito della conferenza, a migliorare gli sforzi di monitoraggio e lotta alla coltivazione illegale del papavero da oppio e di promozione dello sviluppo sostenibile alternativo. Hanno esortato inoltre a rafforzare le esperienze condivise, lo scambio di informazioni e la cooperazione operativa nella lotta contro i crimini transnazionali connessi alla droga e a promuovere la ricerca congiunta. Si sono impegnati altresi' a mobilitare le risorse per la prevenzione e l'informazione, per pubblicizzare il pericolo delle droghe illegali e per accrescere la consapevolezza delle persone e la loro capacita' di opporre resistenza alle droghe illegali.
Onu: l'Italia maggiore consumatore di cannabis
L'Italia è il paese europeo in cui il consumo di cannabis è piú elevato. Non tanto tra i giovani, come nel caso di Inghilterra e Francia, ma tra la popolazione in generale. E, come tutti gli altri paesi europei, anche da noi la cocaina è "un problema sempre piú grave". E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'Organismo internazionale di controllo degli stupefacenti delle Nazioni unite, presentato oggi. "Gli Stati membri devono prendere tutte le misure necessarie per evitare che la gente si avvicini alla droga", ha spiegato Raymond Yans, membro dell'organizzazione, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo: "Il tasso di utilizzo della cannabis è molto alto in tutta l'Ue, primo consumatore al mondo, e in Italia. Servono campagne di prevenzione, come in Svezia, dove hanno capito 20 anni fa che le politiche di liberalizzazione raramente hanno gli effetti sperati". La parola d'ordine, per l'Organismo, è quindi prevenzione. "Funzionano particolarmente bene le campagne sugli effetti devastanti delle droghe, compresa la cannabis, molto dannosa per i polmoni e foriera di problemi sociali", ha aggiunto Yans, secondo cui queste iniziative devono essere "rivolte ai giovani e ai gruppi sociali piú deboli, come gli immigrati". Il rapporto mette inoltre in evidenza come siano in aumento in Europa i fenomeni di dipendenza da farmaci, prima presenti quasi solo negli Stati Uniti. Inoltre, sta tornando il problema dell'eroina, che in Europa occidentale sembrava in fase calante dopo i drammatici anni '80 e '90 e che negli ultimi anni sembrava confinato ai paesi dell'est. "L'Ue - si legge nel rapporto - è la regione in cui il mercato illecito di resina di cannabis è piú importante". Le quantità sequestrate, dopo un calo nel 2006, sono aumentate di nuovo nel 2007 e la Spagna è stato il paese in cui le autorità hanno confiscato piú droga. A fumare le canne in Europa, nel corso della vita, sono tra il 2% e il 37% della popolazione. Ma mentre bulgari, maltesi e romeni fumano pochissimo, danesi, francesi, italiani e inglesi fanno un uso molto generoso di droghe leggere. Ogni anno in Francia 1,2 milioni di persone fumano piú di 10 volte al mese. Nel 2007, circa il 7% della popolazione europea ha usato cannabis. Solo che mentre in Bulgaria il tasso è stato dell'1%, in Italia è stato circa dell'11%. Ma per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 16 anni, sono Gran Bretagna e Francia a doversi preoccupare di piú, avendo percentuali vicine al 44%. "Non bisogna cedere su questo fronte, la lotta contro le droghe leggere deve continuare", ha sottolineato Yans, mettendo in evidenza "l'aumento della tolleranza della cannabis, la disponibilità di forme sempre piú potenti e la confusione frequente tra l'uso medico e quello come droga". L'esperto, inoltre, ha criticato la politica olandese degli anni passati, dichiarando che intorno ai famosi 'coffee shops' si è creato un indotto di spaccio di droghe pesanti e illegalità che danneggia soprattutto i paesi vicini, come il Belgio, e che costringe l'Olanda stessa a spendere molto in prevenzione. "La legalizzazione puó essere quanto si vuole oggetto di dibattito a livello internazionale, ma i dati e l'esperienza dicono che è meglio evitare", ha aggiunto. Oltre alla cannabis, gli europei fanno un uso sempre piú frequente di cocaina, tanto che la percentuale è raddoppiata in 10 anni. Il 2,6% dei francesi tra i 15 e i 64 anni assume la polverina bianca, ma il consumo è piú frequente (4,1%) tra i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni. Tra il 2000 e il 2005 la presenza della cocaina in Europa è triplicata, tanto che ora i consumatori europei, secondo il rapporto, sarebbero 250.000. Infine l'eroina, prodotta con l'oppio dell'Afghanistan e con i prodotti chimici europei.
Mi fanno un po ridere le dichiarazioni del dipendente dell'antidroga, che critica l'olanda che ha uno dei tassi piu bassi di consumo di droghe, e nobilita stati come l'Italia che è lo stato piu repressivo d'europa nonchè quello col piu alto consumo di cannabis e cocaina. Ed il bello è che la nostra legge antidroga non cambia da taaanto tempo....
Nel frattempo il governo ne combina delle belle:
Italia. Il Governo vuole smantellare i Ser.T.?
Pietro Yates Moretti
Sono ormai anni che e' evidente l'inadeguatezza delle risorse destinate ai Ser.T. (servizi pubblici per la cura delle tossicodipendenze). Da quando l'attuale zar antidroga italiano, Carlo Giovanardi, ha le redini della politica sulle droghe (dal 2001 con piccola interruzione del governo Prodi), il consumo di sostanze stupefacenti e' continuato inesorabilmente a crescere (1). E sono cresciuti anche gli utenti del Ser.T., a fronte di una diminuzione di personale Ser.T.
Alle ripetute richieste di fondi da parte dei Ser.T., oggi il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha risposto: di questi tempi "e' inutile" oltre che "non corretto chiedere fondi al Governo" (2).
Questa risposta dimostra come questo Governo consideri la tossicodipendenza non gia' una malattia, ma un capriccio da reprimere.
L'Esecutivo non si e' certo fatto scrupoli nel sollecitare operazioni di polizia come quella partita dalla Procura di Ferrara che ha coinvolto centinaia di personale delle forze dell'ordine per sequestrare qualche seme di cannabis. Un'operazione che oggi e' stata smontata dai tribunali come illegittima. Per quella singola operazione, durata poco piu' di 24 ore, e' ipotizzabile un costo di alcuni milioni di euro (spese per il personale di polizia, per la carcerazione di decine di individui e altrettanti procedimenti giudiziari) (3).
Quante decine e centinaia di milioni di euro sono stati spesi in operazioni simili negli ultimi otto anni, magari per colpire lo studente che coltiva una piantina di marijuana oppure il negoziante che legalmente commercia semi di cannabis? Se solo una minima parte di questi denari fossero destinati ai Ser.T., non saremmo in questa situazione (4).
Ma forse, anzi quasi certamente, rientra nel programma ideologico del Governo indebolire ed eventualmente marginalizzare questo servizio pubblico, ripetutamente accusato da autorevoli esponenti della maggioranza di Governo di essere 'centri di spaccio'.
(1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=18954
(2) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19319
(3) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19271
(4) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19106
Intanto Giovanardi si fa bello, nonostante i disastrosi effetti della nostra politica antidroga lui ci prova lo stesso a far finta di nulla:
Cina. Conferenza di Shangai sulle tossicodipendenze, Giovanardi: siamo leader nella repressione
Anche il nostro sara' tra i protagonisti della conferenza di Shangai dove piu' di cento paesi, da ogni parte del mondo, si sono dati appuntamento oggi e domani per celebrare il centenario della Conferenza Internazionale per il Controllo della Droga. A comunicarlo, il sottosegretario, con delega alle questioni legate alla tossicodipendenza, Carlo Giovanardi. Nell'ambito della celebrazione, la delegazione italiana ha presentato le proprie strategie antidroga in materia di comunicazione, prevenzione, trattamento, reinserimento sociale e riduzione dell'offerta. 'Il Governo italiano - ha spiegato il Capo delegazione, Elisabetta Simeoni - ha adottato una posizione decisa contro l'uso di tutte le sostanze stupefacenti: ogni droga e' in vario modo nociva e pericolosa e non puo' essere utilizzata neppure occasionalmente. Il Governo italiano considera inoltre fondamentale accrescere la consapevolezza della popolazione, soprattutto dei piu' giovani, sui danni causati dalle droghe'. I paesi partecipanti hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale, oltre al sostegno ribadito alle Nazioni Unite per la lotta alla droga, e' stato confermato l'impegno comune 'a mobilitare risorse e a collaborare con l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine e con l'Ufficio sul controllo dei Narcotici'. La delegazione italiana ha sollecitato tutti gli Stati ad agire in accordo con lo spirito della conferenza, a migliorare gli sforzi di monitoraggio e lotta alla coltivazione illegale del papavero da oppio e di promozione dello sviluppo sostenibile alternativo. Hanno esortato inoltre a rafforzare le esperienze condivise, lo scambio di informazioni e la cooperazione operativa nella lotta contro i crimini transnazionali connessi alla droga e a promuovere la ricerca congiunta. Si sono impegnati altresi' a mobilitare le risorse per la prevenzione e l'informazione, per pubblicizzare il pericolo delle droghe illegali e per accrescere la consapevolezza delle persone e la loro capacita' di opporre resistenza alle droghe illegali.