View Full Version : Cambiamento
Tasslehoff
21-02-2009, 22:36
Ormai è quasi fatta, tra meno di due settimane il sottoscritto varcherà la fatidica soglia dei 30, e come è giusto che sia in occasione di queste "milestones" uno si pone una serie di domande, fa un po' il punto della situazione...
Proprio stasera (peraltro passata a casa in modo piuttosto mesto grazie a un mal di testa che nemmeno due moment sono riusciti a domare del tutto...) stavo riflettendo sul cambiamento...
Se penso a cosa è cambiato nella mia vita nel corso degli ultimi 10 anni (o dalla giovinezza a oggi), francamente non mi viene in mente molto oltre al passaggio scuola-lavoro (avvenuto per il sottoscritto nel 2001) e alla patente (2 anni fa). Il resto è rimasto bene o male uguale, maggiore disponibilità economica ma le passioni e gli interessi per me sono rimasti pressochè gli stessi, idem per quanto riguarda le amicizie e le frequentazioni (anzi quelle si sono ahimè ridotte dato che con gli anni si ha sempre meno tempo da dedicare al cazzeggio...).
Potrei dire senza alcun timore di essere smentito che i cambiamenti maggiori nella mia vita riguardano gli upgrade dei miei pc e i giochi che mi sono goduto :D
Alla fine la conclusione a cui sono giunto è che odio il cambiamento, non mi piace e lo evito a tutti i costi. Non credo di temerlo o di esserne terrorizzato, semplicemente lo ignoro e non lo cerco, mi piace la stabilità della mia vita.
Voi invece, come vivete il cambiamento?
Lo assecondate, addirittura lo cercate?
Vi spaventa, vi esalta oppure vi lascia indifferenti?
Sono curioso... :)
Il cambiamento non mi spaventa...e spesso vado a cercarmelo. Penso che i cambiamenti facciano crescere ed aprano la mente.
:)
Tasslehoff
21-02-2009, 22:56
Il cambiamento non mi spaventa...e spesso vado a cercarmelo. Penso che i cambiamenti facciano crescere ed aprano la mente.Anche l'osservazione fa crescere e apre la mente :)
Ad es, non per farmi i cazzi tuoi (liberissima di ignorare la domanda eh), ma se ricordo bene il tuo paese di origine è molto distante da Mi.
Quando hai deciso di trasferirti e come hai vissuto la cosa?
Te lo chiedo perchè dalle mie parti nessuno o pochissimi si sognerebbero di fare una cosa del genere, pensa che ancora oggi qualcuno mi considera un mezzo matto perchè mi faccio ben 40 Km per andare al lavoro, è una cosa inconcepibile per tante persone della mia zona, figuriamoci trasferirsi così lontano :D
Anche l'osservazione fa crescere e apre la mente :)
Ad es, non per farmi i cazzi tuoi (liberissima di ignorare la domanda eh), ma se ricordo bene il tuo paese di origine è molto distante da Mi.
Quando hai deciso di trasferirti e come hai vissuto la cosa?
Te lo chiedo perchè dalle mie parti nessuno o pochissimi si sognerebbero di fare una cosa del genere, pensa che ancora oggi qualcuno mi considera un mezzo matto perchè mi faccio ben 40 Km per andare al lavoro, è una cosa inconcepibile per tante persone della mia zona, figuriamoci trasferirsi così lontano :D
Il mio paese di origine dista circa 1018 km da Milano :D
La cosa è stata vissuta benissimo (avevo 19 anni), non ho nostalgia del mio paese...ogni tanto torno giù (circa 3 volte l'anno) per rivedere la mia famiglia, e non riesco a starci per più di due settimane, poi inizio a dare di matto. Ormai ho la mia vita qui a Milano, ho le mie abitudini.
Mi piace stare lì un pò, rivivere le cose belle della mia terra, il mare, ritrovare i miei vecchi compagni, stare un pò di tempo con i miei...ma non c'è nient'altro.
Tra l'altro prima di Milano ho fatto un altro salto, anche se decisamente più piccolo rispetto a questo.
Io sono di una cittadina in provincia di Lecce, e dopo le medie frequentate nel mio paese, ho deciso di chiudere e di frequentare le superiori a Lecce.
Quindi catapultata ogni giorno in una città che io non conoscevo, dove non conoscevo NESSUNO, mentre si sa...in paese ci si conosce tutti.
Adesso da Milano, il prossimo salto spero di farlo all'estero, il coraggio non mi manca.
Da Restauro, non vedo l'ora di passare al biennio di Pittura, e ricominciare tutto dall'inizio. Lezioni nuove, compagni nuovi, professori nuovi...l'intero ambiente è diverso.
Solo per quanto riguarda la sfera sentimentale sono invece piuttosto stabile, questo perchè non sono una persona dall'innamoramento facile...sono pochissime le persone che mi piacciono. Gli altri di solito o mi sono completamente indifferenti, oppure mi attraggono solo fisicamente.
Se hai altre domande, chiedi pure :D
il cambiamento non mi spaventa molto, ma sono piuttosto pigro e quindi di sicuro non lo cerco... insomma ci assomigliamo abbastanza credo :fagiano:
In passato ho più volte rifiutato offerte di lavoro, anche molto interessanti, per evitare di dover ricominciare dal principio (nuovi colleghi, nuovo lavoro, nuove mansioni, etc) e per evitare di modificare i rapporti con alcune persone.
Ora vivo una fase di enorme cambiamento ma ho cercato, non appena possibile, di riportarlo ai binari della mia normalità di casa.
Se prima era casa-internet-World of Warcraft ora è albergo-lavoro-internet... avevo il mio, più che discreto, impianto HT in casa e ho fatto di tutto per replicarlo qui in albergo... la maggior parte dei miei amici la sentivo su internet e ci si incontrava ai raduni ogni 3-6 mesi ed ora li frequento ancora sempre su internet e ci si rivede ogni volta che torno a casa (ogni 3 mesi) insomma sono a 10k km da casa ma vivo come se fossi ancora in camera mia a casa dei miei :stordita:
Io sono cambiato tantissimo..
io cambio spesso.. ma do l'impressione agli altri di essere sempre lo stesso.
Mucchina Volante
22-02-2009, 00:21
Il cambiamento non mi spaventa...e spesso vado a cercarmelo. Penso che i cambiamenti facciano crescere ed aprano la mente.
:)
La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente.(Albert Einstein)
il culo anche.
:asd:
Tasslehoff
22-02-2009, 00:37
Altra domanda per tutti.
Quanto pensate possa aver influito sulla vostra propensione al cambiamento il modo di vivere dei vostri genitori?
Attenzione però, il loro modo di vivere, non il modo di vivere che loro vorrebbero per voi.
Mi spiego meglio, i miei genitori sono persone estremamente attive, che hanno realizzato tantissimo partendo con pochissimi mezzi (es preparazione scolastica piuttosto modesta, e mezzi economici ancora più risicati tanto che quando si sposarono possedevano solo quello che avevano nei loro portafogli...); sono persone che anche nel loro lavoro hanno sempre dimostrato una eccezionale propensione all'iniziativa (mio padre lavora in proprio da ormai 18 anni e prima ha cambiato tanti datori di lavoro da dover cambiare libretto di lavoro avendo esaurito tutte le pagine disponibili...) e anche ora che stanno per andare in pensione hanno mille progetti e mille idee da realizzare...
Ovviamente la loro aspirazione per me e mio fratello è di una vita altrettanto attiva e piena di stimoli, cambiamenti e obbiettivi, cosa che invece si scontra con la nostra propensione alla stabilità e al quieto vivere (mio fratello ha ben 13 anni meno di me ma sembra avere la mia stessa avversione al cambiamento).
Sia chiaro, non siamo tanto benestanti da permetterci di vivere di rendita, però io credo che in un certo qual modo l'esempio di persone così estreme dal punto di vista del cambiamento e della frenesia, anzichè favorire il cambiamento abbia sortito l'effetto contrario.
Insomma, la vostra propensione al cambiamento rispecchia quella dei vostri genitori oppure avete un comportamento esattamente opposto come nel mio caso?
Mucchina Volante
22-02-2009, 00:42
Altra domanda per tutti.
Quanto pensate possa aver influito sulla vostra propensione al cambiamento il modo di vivere dei vostri genitori?
Attenzione però, il loro modo di vivere, non il modo di vivere che loro vorrebbero per voi.
Mi spiego meglio, i miei genitori sono persone estremamente attive, che hanno realizzato tantissimo partendo con pochissimi mezzi (es preparazione scolastica piuttosto modesta, e mezzi economici ancora più risicati tanto che quando si sposarono possedevano solo quello che avevano nei loro portafogli...); sono persone che anche nel loro lavoro hanno sempre dimostrato una eccezionale propensione all'iniziativa (mio padre lavora in proprio da ormai 18 anni e prima ha cambiato tanti datori di lavoro da dover cambiare libretto di lavoro avendo esaurito tutte le pagine disponibili...) e anche ora che stanno per andare in pensione hanno mille progetti e mille idee da realizzare...
Ovviamente la loro aspirazione per me e mio fratello è di una vita altrettanto attiva e piena di stimoli, cambiamenti e obbiettivi, cosa che invece si scontra con la nostra propensione alla stabilità e al quieto vivere (mio fratello ha ben 13 anni meno di me ma sembra avere la mia stessa avversione al cambiamento).
Sia chiaro, non siamo tanto benestanti da permetterci di vivere di rendita, però io credo che in un certo qual modo l'esempio di persone così estreme dal punto di vista del cambiamento e della frenesia, anzichè favorire il cambiamento abbia sortito l'effetto contrario.
Insomma, la vostra propensione al cambiamento rispecchia quella dei vostri genitori oppure avete un comportamento esattamente opposto come nel mio caso?
se posso dare un parere, credo che sia una questione caratteriale che dipende solo in minima parte dai condizionamenti familiari, mentre probabilmente di piu' dalle esperienze dirette. se da ragazzino, qualsiasi cambiamento che tenti di fare ti porta solo cose "cattive", poi associerai cambiamento a cattivo. se non ne hai mai fatti invece la cosa ti spaventa perchè è lo sconosciuto.
a me i cambiamenti suscitano sicuramente un certo timore, ma sono estremamente attraenti...
Altra domanda per tutti.
Quanto pensate possa aver influito sulla vostra propensione al cambiamento il modo di vivere dei vostri genitori?
Attenzione però, il loro modo di vivere, non il modo di vivere che loro vorrebbero per voi.
Mi spiego meglio, i miei genitori sono persone estremamente attive, che hanno realizzato tantissimo partendo con pochissimi mezzi (es preparazione scolastica piuttosto modesta, e mezzi economici ancora più risicati tanto che quando si sposarono possedevano solo quello che avevano nei loro portafogli...); sono persone che anche nel loro lavoro hanno sempre dimostrato una eccezionale propensione all'iniziativa (mio padre lavora in proprio da ormai 18 anni e prima ha cambiato tanti datori di lavoro da dover cambiare libretto di lavoro avendo esaurito tutte le pagine disponibili...) e anche ora che stanno per andare in pensione hanno mille progetti e mille idee da realizzare...
Ovviamente la loro aspirazione per me e mio fratello è di una vita altrettanto attiva e piena di stimoli, cambiamenti e obbiettivi, cosa che invece si scontra con la nostra propensione alla stabilità e al quieto vivere (mio fratello ha ben 13 anni meno di me ma sembra avere la mia stessa avversione al cambiamento).
Sia chiaro, non siamo tanto benestanti da permetterci di vivere di rendita, però io credo che in un certo qual modo l'esempio di persone così estreme dal punto di vista del cambiamento e della frenesia, anzichè favorire il cambiamento abbia sortito l'effetto contrario.
Insomma, la vostra propensione al cambiamento rispecchia quella dei vostri genitori oppure avete un comportamento esattamente opposto come nel mio caso?
Io penso che i genitori non possano influire sul paura di cambiare. penso più che si tratti di una questione di carattere, di pigrizia che la tua personalità ha...
sei più propenso nel vivere sempre allo stesso modo,seguendo il mitico detto "non cambiare la via vekkia x quella nuova..."
i miei genitori sono, erano dato che ora sono in pensione, entrambi braccianti agricoli figli di contadini (anzi di mezzadri perchè non hanno mai avuto i soldi per comperarsi della terra).
Mi hanno sempre insegnato che l'importante era lavorare (per loro non lavorare = essere un poco di buono) e che un qualsiasi lavoro è comunque degno di rispetto e bisogna dedicarcisi con tutte le proprie energie.
Ad esempio mio padre ancora non concepisce il motivo assurdo per cui ho deciso di venire a vivere in Cina, quando sono rientrato a casa la prima volta e mi ha visto andare al lavoro in giacca e cravatta mi ha guardato e ha scosso la testa :stordita:
Tasslehoff
22-02-2009, 00:55
se posso dare un parere, credo che sia una questione caratteriale che dipende solo in minima parte dai condizionamenti familiari, mentre probabilmente di piu' dalle esperienze dirette. se da ragazzino, qualsiasi cambiamento che tenti di fare ti porta solo cose "cattive", poi associerai cambiamento a cattivo. se non ne hai mai fatti invece la cosa ti spaventa perchè è lo sconosciuto. Beh chiaramente non intendevo fare una associazione diretta e assoluta genitori->figli, ovviamente ognuno ha la sua testa e decide (e sviluppa) per conto suo il suo personale approccio alla vita.
Sicuramente però l'esempio dei genitori è uno di quelli più influenti, magari in modo inconscio eh. Di certo non dipende tutto da quello ma secondo me il suo apporto non è così minimale, tutt'altro.
Tra l'altro nel mio caso durante la mia fanciullezza e giovinezza ho spesso dimostrato un gradimento notevole per tutte quelle esperienze di indipendenza, di distacco dai genitori o di responsabilizzazione senza mai mostrare traumi o lamentele di alcun tipo, anzi mi ci divertivo :D
Forse ho fatto il pieno di cambiamento e di indipendenza allora e ora non sento quella necessità?
Qualcuno ha esperienze simili?
a me i cambiamenti suscitano sicuramente un certo timore, ma sono estremamente attraenti...Attratta da ciò che genera disagio? :mbe:
Non voglio dare giudizi e spero di non essere frainteso, ma non è un atteggiamento un po' "masochistico"? :stordita:
Tasslehoff
22-02-2009, 01:00
i miei genitori sono, erano dato che ora sono in pensione, entrambi braccianti agricoli figli di contadini (anzi di mezzadri perchè non hanno mai avuto i soldi per comperarsi della terra).
Mi hanno sempre insegnato che l'importante era lavorare (per loro non lavorare = essere un poco di buono) e che un qualsiasi lavoro è comunque degno di rispetto e bisogna dedicarcisi con tutte le proprie energie.Guarda hai perfettamente descritto anche quello che avviene nella mia zona.
Tanto per fare un paio di esempi stupidi:
- quando in paese si parla di una persona e la si vuole in un certo senso insultare la frase detta più spesso è "non ha mai lavorato in vita sua"
- quando qualcuno muore il miglior commento che si fa per ricordarne la memoria non è sulla sua onestà, generosità, bontà di cuore, buon carattere, gentilezza o altro... ma è "ha sempre lavorato tanto..."
E poi dicono che lo stereotipo del bergamasco sgobbone con la schiena piegata è una cosa del passato... :rolleyes:
tehblizz
22-02-2009, 07:06
Io penso che i genitori non possano influire sul paura di cambiare. penso più che si tratti di una questione di carattere, di pigrizia che la tua personalità ha...
sei più propenso nel vivere sempre allo stesso modo,seguendo il mitico detto "non cambiare la via vekkia x quella nuova..."
E invece è proprio l'ambiente sociale che ha più influenza sulle persone rispetto a quello che chiami "personalità".
deggungombo
22-02-2009, 09:03
Voi invece, come vivete il cambiamento?
Lo assecondate, addirittura lo cercate?
Vi spaventa, vi esalta oppure vi lascia indifferenti?
Sono curioso... :)ho un paio di mesi meno di te, sto arrivando anch'io alla boa dei 30.
Di natura fuggo il cambiamento, l'ho sempre fatto... fuggevo il cambiamento e tutte le situaziuoni che implicassero prendere una scelta decisa, che come ogni scelta, apre le porte ad alcune possibilità, ma ne preclude altre per sempre.
....negli anni, ho capito ciò che mancava alla mia vita era prendere delle decisioni degne di nota. Decisioni che portassero ad un cambiamento consistente... ne sentivo proprio la necessità.
Le occasioni di crescita che ho avuto a seguito di alcune scelte/cambiamenti sono state insostituibli, ne sono maledettamente contento ed ancora oggi mi capita spesso di mettermi di proposito in situazioni che in passato avrei ritenuto assolutamente scomode, ma che finalmente considero la via per la serenità. Serenità, non avere nulla da rimproverarsi, nel limite dell'errore umano, non dover essere pentiti di aver perso il treno per qualche cambiamento di fondamentale importanza.
La mia situazione ora e tutt'altro che definitiva, e sinceramente mi piacerebbe poter iniziare a stabilizzare qualcosa, ma ancora sento che mancano degli elementi, mi manca essere innamorato, mi manca un lavoro meno pericoloso, un luogo che senta definitivamente come "casa mia" e non so se esisterà mai, molti aspetti sono work in progress, ma sono contento.
Ormai è quasi fatta, tra meno di due settimane il sottoscritto varcherà la fatidica soglia dei 30, e come è giusto che sia in occasione di queste "milestones" uno si pone una serie di domande, fa un po' il punto della situazione...
Proprio stasera (peraltro passata a casa in modo piuttosto mesto grazie a un mal di testa che nemmeno due moment sono riusciti a domare del tutto...) stavo riflettendo sul cambiamento...
Se penso a cosa è cambiato nella mia vita nel corso degli ultimi 10 anni (o dalla giovinezza a oggi), francamente non mi viene in mente molto oltre al passaggio scuola-lavoro (avvenuto per il sottoscritto nel 2001) e alla patente (2 anni fa). Il resto è rimasto bene o male uguale, maggiore disponibilità economica ma le passioni e gli interessi per me sono rimasti pressochè gli stessi, idem per quanto riguarda le amicizie e le frequentazioni (anzi quelle si sono ahimè ridotte dato che con gli anni si ha sempre meno tempo da dedicare al cazzeggio...).
Potrei dire senza alcun timore di essere smentito che i cambiamenti maggiori nella mia vita riguardano gli upgrade dei miei pc e i giochi che mi sono goduto :D
Alla fine la conclusione a cui sono giunto è che odio il cambiamento, non mi piace e lo evito a tutti i costi. Non credo di temerlo o di esserne terrorizzato, semplicemente lo ignoro e non lo cerco, mi piace la stabilità della mia vita.
Voi invece, come vivete il cambiamento?
Lo assecondate, addirittura lo cercate?
Vi spaventa, vi esalta oppure vi lascia indifferenti?
Sono curioso... :)
Ho appena fatto i 29 e l'unica cosa che mi preoccupa è vedere che i miei interessi son quelli di quando ne avevo 20.
A 20 anni pensavo ai trentenni come adulti arrivati, vestiti bene solo casa e lavoro :asd:
Quindi mi chiedo se sbagliavo (ovviamente si, ma per gran parte della gente che conosco suprattutto al lavoro avevo pienamente ragione) oppure sono io che son indietro :asd:
deggungombo
22-02-2009, 09:12
Il mio paese di origine dista circa 1018 km da Milano :D
scusa se non mi faccio i cazz miei, in un'altra discussione mi sembra di ricordare fossi salentina... da dove?
te lo chiedo perché sto lavorando vicino gallipoli, penso di essere stato l'unico caso di controimmigrazione nel salento per motivi di lavoro :D
...e debbo dire che d'inverno da quelle parti è difficile mantenere l'equilibro mentale :D
sembra che i 20-30enni siano stati nascosti da qualche parte... pieno di adolescenti, pieno di over 40... ma quelli in mezzo, una rarità :D
Mucchina Volante
22-02-2009, 10:03
Beh chiaramente non intendevo fare una associazione diretta e assoluta genitori->figli, ovviamente ognuno ha la sua testa e decide (e sviluppa) per conto suo il suo personale approccio alla vita.
Sicuramente però l'esempio dei genitori è uno di quelli più influenti, magari in modo inconscio eh. Di certo non dipende tutto da quello ma secondo me il suo apporto non è così minimale, tutt'altro.
ho scritto quel che ho scritto perchè ho un fratello, i miei genitori ci hanno tirato su esattamente allo stesso modo ma abbiamo due caratteri, attitudini e gusti completamente opposti. per questo secondo me sul carattere i genitori hanno un influenza minima; ovviamente prendendo ad esempio una famiglia nella media non una famiglia disagiata con, ad esempio, padre ubriacone che mena tutti gli altri componenti...
Attratta da ciò che genera disagio? :mbe:
Non voglio dare giudizi e spero di non essere frainteso, ma non è un atteggiamento un po' "masochistico"? :stordita:
intanto ho parlato di timore e non di disagio, che non sono la stessa cosa. il fatto che spesso lo "sconosciuto" generi contemporaneamente timore ed eccitazione non l'ho di certo inventato io adesso :D
io odiavo i cambiamenti, tuttora alcuni mi spaventano, ma sono entrato in un ottica fatalista per cui certe cose sono inevitabili e soprattutto quando ci sei dentro, anche se ne eri spaventato, tutto sommato poi piacciono.
fino ai 26 anni ho vissuto coi miei, poi ho fatto mio malgrado il militare, che ha iniziato a darmi un certo grado di indipendenza e mi ha insegnato a cavarmela da solo. (si badi tra l'altro che volevo fare l'obiettore ma per casini vari sono finito a fare l'alpino a 600km da casa:muro: ).
poi mi sono messo con una ragazza catalana, e' venuta in italia e siamo andati a vivere in montagna, a circa 8km dalla casa dei miei.
dopo due anni la grande decisione di spostarsi a barcellona, ero' cosi' spaventato da questo salto (persone nuove, 1000km di distanza, lavoro nuovo, perdita del mio lavoro sicuro alle poste, altra lingua, da un paese a una metropoli) che ho passato un lungo esaurimento.
Adesso devo dire che e' stata una scelta azzeccatissima, non tornerei nemmeno trascinato in italia.
detto questo, anche se i cambiamenti mi spaventano, non lo fanno piu' molto, sono sempre un' po' restio, d'altro lato mi sembrano intriganti e una specie di sfida.
Adesso abbiamo in mente con la ragazza (e' un'altra adesso) di andare a vivere insieme, e in futuro vorremmo spostarci da qualche altra parte per fare nuove esperienze (Parigi, Lisbona, Marsiglia o Berlino) e ovviamente cambiare lavoro.
Insert coin
22-02-2009, 11:04
io odiavo i cambiamenti, tuttora alcuni mi spaventano, ma sono entrato in un ottica fatalista per cui certe cose sono inevitabili e soprattutto quando ci sei dentro, anche se ne eri spaventato, tutto sommato poi piacciono.
fino ai 26 anni ho vissuto coi miei, poi ho fatto mio malgrado il militare, che ha iniziato a darmi un certo grado di indipendenza e mi ha insegnato a cavarmela da solo. (si badi tra l'altro che volevo fare l'obiettore ma per casini vari sono finito a fare l'alpino a 600km da casa:muro: ).
poi mi sono messo con una ragazza catalana, e' venuta in italia e siamo andati a vivere in montagna, a circa 8km dalla casa dei miei.
dopo due anni la grande decisione di spostarsi a barcellona, ero' cosi' spaventato da questo salto (persone nuove, 1000km di distanza, lavoro nuovo, perdita del mio lavoro sicuro alle poste, altra lingua, da un paese a una metropoli) che ho passato un lungo esaurimento.
Adesso devo dire che e' stata una scelta azzeccatissima, non tornerei nemmeno trascinato in italia.
detto questo, anche se i cambiamenti mi spaventano, non lo fanno piu' molto, sono sempre un' po' restio, d'altro lato mi sembrano intriganti e una specie di sfida.
Adesso abbiamo in mente con la ragazza (e' un'altra adesso) di andare a vivere insieme, e in futuro vorremmo spostarci da qualche altra parte per fare nuove esperienze (Parigi, Lisbona, Marsiglia o Berlino) e ovviamente cambiare lavoro.
Azz, varie cose in comune, anche se per ora faccio ancora la spola fra Barcellona e la provincia di Roma devo dire che quelle volte che sono con la mia compagna catalana e convivo a casa sua mi sento come se lo facessi da una vita, nessun "trauma", nessun nostalgia della mia famiglia d'origine, per anni io sono cresciuto con l'idea di essere un mammone ed invece mi sono sentito a mio agio in terra "straniera" fin da subito, giornate intere scordandomi persino di averli dei genitori, a parte telefonare loro 2-3 volte la settimana, ho riscoperto il gusto di fare davvero "quello che mi pare" e per di più nell'ambito di una vita di coppia, uscire negli orari più impensati, pranzare alle 4 del pomeriggio, sudare come un maiale fregandomene di doverlo nascondere alla mammina preoccupata, rientrare la notte alle 4 del mattino e pensare non ad addormentarmi ma a fare l'amore, sentirmi bene con le nuove conoscenze ed in mezzo alla gente in generale, da mammone che credevo di essere mi sto quasi trasformando in un "ingrato", mi faccio quasi paura da solo... :asd:
windsofchange
22-02-2009, 11:15
Ormai è quasi fatta, tra meno di due settimane il sottoscritto varcherà la fatidica soglia dei 30, e come è giusto che sia in occasione di queste "milestones" uno si pone una serie di domande, fa un po' il punto della situazione...
Proprio stasera (peraltro passata a casa in modo piuttosto mesto grazie a un mal di testa che nemmeno due moment sono riusciti a domare del tutto...) stavo riflettendo sul cambiamento...
Se penso a cosa è cambiato nella mia vita nel corso degli ultimi 10 anni (o dalla giovinezza a oggi), francamente non mi viene in mente molto oltre al passaggio scuola-lavoro (avvenuto per il sottoscritto nel 2001) e alla patente (2 anni fa). Il resto è rimasto bene o male uguale, maggiore disponibilità economica ma le passioni e gli interessi per me sono rimasti pressochè gli stessi, idem per quanto riguarda le amicizie e le frequentazioni (anzi quelle si sono ahimè ridotte dato che con gli anni si ha sempre meno tempo da dedicare al cazzeggio...).
Potrei dire senza alcun timore di essere smentito che i cambiamenti maggiori nella mia vita riguardano gli upgrade dei miei pc e i giochi che mi sono goduto :D
Alla fine la conclusione a cui sono giunto è che odio il cambiamento, non mi piace e lo evito a tutti i costi. Non credo di temerlo o di esserne terrorizzato, semplicemente lo ignoro e non lo cerco, mi piace la stabilità della mia vita.
Voi invece, come vivete il cambiamento?
Lo assecondate, addirittura lo cercate?
Vi spaventa, vi esalta oppure vi lascia indifferenti?
Sono curioso... :)
Sicuramente male, i momenti peggiori che io abbia mai vissuto sono state le fasi di transizione che ho passato. Dalle superiori all'università ad esempio, ci ho messo un anno per rimettermi in piedi; al momento soffro per ogni compleanno, mi guardo indietro e non mi piace molto il mio percorso globale.
Al momento non voglio un uomo, tanto meno una donna, non voglio figli e non voglio lasciare i miei (dai quali sono tornata da quasi un anno). Le mie prospettive sono finire sta benedetta tesi e racimolare i soldi per le tasse universitarie/sfizi (gods? :stordita:) con qualche lavoretto. Badare alla famiglia ed evitare che qualcuno stia male, o quanto meno seguirlo il più possibile.
Le migliori soddisfazioni al momento vengono dalle schermate blu mancate durante i miei pasticciamenti... Sarà grave? :stordita:
PS:quando compirò trent'anni avrò prenotata una seduta di psicoterapia, me lo sento. :cry:
Io vorrei tagliare corto con tutti... ricominciare da capo, avere nuove amicizie ma non so come fare :stordita:
E, soprattutto, voglio persone che sappiano usare il cervello o meglio non quelle che si chiudono a parlare delle stesse cose come calcio figa lavoro e basta.
Voglio avere delle persone con un minimo senso dell'umorismo, che abbiano voglia di cambiare con interessi ma la cosa è più difficile di quanto avessi previsto ..
Il mio paese di origine dista circa 1018 km da Milano :D
La cosa è stata vissuta benissimo (avevo 19 anni), non ho nostalgia del mio paese...ogni tanto torno giù (circa 3 volte l'anno) per rivedere la mia famiglia, e non riesco a starci per più di due settimane, poi inizio a dare di matto. Ormai ho la mia vita qui a Milano, ho le mie abitudini.
Mi piace stare lì un pò, rivivere le cose belle della mia terra, il mare, ritrovare i miei vecchi compagni, stare un pò di tempo con i miei...ma non c'è nient'altro.
Tra l'altro prima di Milano ho fatto un altro salto, anche se decisamente più piccolo rispetto a questo.
Io sono di una cittadina in provincia di Lecce, e dopo le medie frequentate nel mio paese, ho deciso di chiudere e di frequentare le superiori a Lecce.
Quindi catapultata ogni giorno in una città che io non conoscevo, dove non conoscevo NESSUNO, mentre si sa...in paese ci si conosce tutti.
Adesso da Milano, il prossimo salto spero di farlo all'estero, il coraggio non mi manca.
Da Restauro, non vedo l'ora di passare al biennio di Pittura, e ricominciare tutto dall'inizio. Lezioni nuove, compagni nuovi, professori nuovi...l'intero ambiente è diverso.
Solo per quanto riguarda la sfera sentimentale sono invece piuttosto stabile, questo perchè non sono una persona dall'innamoramento facile...sono pochissime le persone che mi piacciono. Gli altri di solito o mi sono completamente indifferenti, oppure mi attraggono solo fisicamente.
Se hai altre domande, chiedi pure :D
Che grande che sei.
Anche io massimo l'anno prossimo voglio trasferirmi per guadagnare di piu' e vedere posti nuovi,e' dura ma ce la faro' .
windsofchange
22-02-2009, 11:36
Io vorrei tagliare corto con tutti... ricominciare da capo, avere nuove amicizie ma non so come fare :stordita:
E, soprattutto, voglio persone che sappiano usare il cervello o meglio non quelle che si chiudono a parlare delle stesse cose come calcio figa lavoro e basta.
Voglio avere delle persone con un minimo senso dell'umorismo, che abbiano voglia di cambiare con interessi ma la cosa è più difficile di quanto avessi previsto ..
*
*
Tu mi capisci :cry:
Solo che mi sei sparita da msn e simili :cry:
windsofchange
22-02-2009, 12:00
Tu mi capisci :cry:
Solo che mi sei sparita da msn e simili :cry:
:cry: Hai ragioneeeeeeeee.
tanta paura...... ma sono troppo contenta di aver intrapeso all'improvviso un percorso di cambiamento... non riesco ancora a cambiare tutto in un colpo solo, ma mi è arrivata diciamo la manna dal cielo che ha STRAVOLTO tutta la mia vita, le mie abitudini, la mia routine.... ed è meraviglioso, non credevo, davvero avevo una paura folle, ma sono felice di aver trovato questo coraggio :)
windsofchange
22-02-2009, 12:05
{|e;26401818']tanta paura...... ma sono troppo contenta di aver intrapeso all'improvviso un percorso di cambiamento... non riesco ancora a cambiare tutto in un colpo solo, ma mi è arrivata diciamo la manna dal cielo che ha STRAVOLTO tutta la mia vita, le mie abitudini, la mia routine.... ed è meraviglioso, non credevo, davvero avevo una paura folle, ma sono felice di aver trovato questo coraggio :)
Ti sei innamorata o hai vinto al super enalotto? Io preferirei la seconda... :stordita:
Ti sei innamorata o hai vinto al super enalotto? Io preferirei la seconda... :stordita:
imho le due cose sono equiparabili :O
windsofchange
22-02-2009, 12:09
{|e;26401905']imho le due cose sono equiparabili :O
Perché spenneresti il tuo ragazzo come un fondo vinto al superenalotto?? :sofico:
Perché spenneresti il tuo ragazzo come un fondo vinto al superenalotto?? :sofico:
no, perché è semplicemente una fortuna megagalattica, punto e basta..... :O
eh, birboncella :D lo so che nel tuo cervellino per ora girano tanti mistergreen, sbonk, lol, rotfl e cose varie per prendermi in giro, ma ti assicuro che nemmeno io ci credevo, prima di avere questa folgorazione :D
windsofchange
22-02-2009, 12:18
{|e;26402045']no, perché è semplicemente una fortuna megagalattica, punto e basta..... :O
eh, birboncella :D lo so che nel tuo cervellino per ora girano tanti mistergreen, sbonk, lol, rotfl e cose varie per prendermi in giro, ma ti assicuro che nemmeno io ci credevo, prima di avere questa folgorazione :D
Ma no, sono contenta per te; in generale sono contenta quando una persona sta bene per qualche motivo. Quando qualcuno è felice perché innamorato è comunque una bella cosa: non la capisco ma non la giudico. :vicini:
PS: è capellone il fortunato? Nel caso ti capirei un tantino di più... :sofico:
scusa se non mi faccio i cazz miei, in un'altra discussione mi sembra di ricordare fossi salentina... da dove?
te lo chiedo perché sto lavorando vicino gallipoli, penso di essere stato l'unico caso di controimmigrazione nel salento per motivi di lavoro :D
...e debbo dire che d'inverno da quelle parti è difficile mantenere l'equilibro mentale :D
sembra che i 20-30enni siano stati nascosti da qualche parte... pieno di adolescenti, pieno di over 40... ma quelli in mezzo, una rarità :D
Non sono lontana da Gallipoli, ti manderò un pm con il nome della mia cittadina.
Non saprei dirti come mai i giovani tra i 20 ed i 30 anni spariscono. E' vero, in giro è pieni di adolescenti o gente molto più grande. Solitamente i ragazzi di quell'età sono un pò più impegnati, iniziano a fare qualche lavoretto, superiori o università impegna molto di più...non stanno tanto in giro.
Che grande che sei.
.
Aahah, grazie :D
tassle.. mi sa che siamo nati più o meno lo stesso giorno e lo stesso anno :mano::D
cmq.. io credo questo.
temere un minimo i cambiamenti è normale.
viviamo le cose nuove sempre con un misto di apprensione e aspettativa.. o almeno questo accade a me.
generalmente non posso parlare di vera e propria paura, ma solo di confusione, che mi pare normale quando ci si approccia a qualcosa che non si conosce.
c'è però anche tanta curiosità.
anche io spesso i cambiamenti li cerco proprio.
mi è accaduto di sentirmi fossilizzata in un certo modo di vivere e di sentirmici alle strette.
quando è così cerco sempre un cambiamento, anche non radicale.. ma comunque un qualcosa di nuovo e stimolante.
poi non credo che il modo di vivere queste cose dipenda dalla famiglia.
alla fine molto spesso le persone sono l'opposto dei parenti.
secondo me è solo una questione di carattere e anche del contensto in cui il cambiamento avviene, come ci si sente in quel periodo, che tipo di cambiamento è.. ecc ecc.
inoltre c'è cambiamento e cambiamento.
ci sono cose che cambiano e maturano in noi col tempo, senza che ce ne rendiamo nemmeno conto.
poi ci sono i cambiamenti "annunciati", ovvero quando sai che di lì a poco intraprenderai un nuovo percorso e sapendolo puoi temere la cosa, ma anche esserne curioso.
comunque secondo me un cambiamento è sempre da prendere positivamente, poichè è normale che accada, è il corso della nostra esistenza a richiederlo, ed è anche l'ordine naturale delle cose :)
La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente.(Albert Einstein)
il culo anche.
:asd:
Questa perla me l'ero persa.
Mucchina Volante
22-02-2009, 13:05
Questa perla me l'ero persa.
non ho la pretesa di attribuirmene il merito, la lessi tempo fa su internet :asd:
Eddie666
22-02-2009, 13:06
il cambiamento un pò mi spaventa, ma mi affascina terribilmente: penso spesso a mollare tutto (tutto? non è che abbia poi così tanto quì, apparte gli amici cui tengo tantissimo) e andarmene via, italia o estero che sia, e gettare le basi per un qualcosa di totalmente nuovo e diverso.
Tasslehoff
22-02-2009, 14:09
Sicuramente male, i momenti peggiori che io abbia mai vissuto sono state le fasi di transizione che ho passato. Dalle superiori all'università ad esempio, ci ho messo un anno per rimettermi in piedi; al momento soffro per ogni compleanno, mi guardo indietro e non mi piace molto il mio percorso globale.Se mi guardo indietro non posso dire che quello che ho fatto e vissuto non mi sia piaciuto, diciamo che tranne un paio di eccezioni mi lascia abbastanza indifferente; se togliamo le emozioni date dal ricordo delle persone che purtroppo ora non ci sono più, tutto il resto non mi da poi molto feedback, giusto un paio di rimpianti di cui uno quello di non aver fatto la naja... Ecco forse quello sarebbe stata una chiave di volta, chissà magari mi sarei pure fermato per fare carriera militare...
Al momento non voglio un uomo, tanto meno una donna, non voglio figli e non voglio lasciare i miei (dai quali sono tornata da quasi un anno). Le mie prospettive sono finire sta benedetta tesi e racimolare i soldi per le tasse universitarie/sfizi (gods? :stordita:) con qualche lavoretto. Badare alla famiglia ed evitare che qualcuno stia male, o quanto meno seguirlo il più possibile.
Le migliori soddisfazioni al momento vengono dalle schermate blu mancate durante i miei pasticciamenti... Sarà grave? :stordita:
PS:quando compirò trent'anni avrò prenotata una seduta di psicoterapia, me lo sento. :cry:Quoto :O
Nel mio caso ad es l'arrivo di mio fratello e la differenza di età così marcata (13 anni) per me è stato uno stimolo molto forte che ha contribuito alla mia stabilità a casa.
Vista la differenza di età io sono sempre stato più uno zio o un secondo padre per lui (nostro padre dimostra molti meno anni di quelli che ha, potete immaginare quanto sia stato contento di essere stato preso per il nonno più volte... :D), è curioso notare come un cambiamento che più radicale non si può, col tempo ha praticamente spazzato via ogni mia voglia di cambiamento e indipendenza (verso i 18 anni odiavo il mio paese e non vedevo l'ora di andarmene da casa, come tutti penso...); ora che è grandicello e comincia a uscire e vedere un po' il mondo mi ci sento ancora più legato...
{|e;26401905']Ti sei innamorata o hai vinto al super enalotto? Io preferirei la seconda... :stordita:
imho le due cose sono equiparabili :OEhmmmm non hai risposto alla domanda cmq :D
il cambiamento un pò mi spaventa, ma mi affascina terribilmente: penso spesso a mollare tutto (tutto? non è che abbia poi così tanto quì, apparte gli amici cui tengo tantissimo) e andarmene via, italia o estero che sia, e gettare le basi per un qualcosa di totalmente nuovo e diverso.
intanto ho parlato di timore e non di disagio, che non sono la stessa cosa. il fatto che spesso lo "sconosciuto" generi contemporaneamente timore ed eccitazione non l'ho di certo inventato io adesso :D
E' questa associazione tra paura/timore (disagio io lo intendevo come una conseguenza naturale del timore) e fascino/eccitazione che non riesco molto bene a capire.
Se a me una cosa incute timore non la vado certo a cercare ne tantomeno mi fa provare piacere o eccitazione, semmai mi va fenire la tramarella e mi fa correre dalla parte opposta :)
Cmq ragazzi mi fa molto piacere di aver aperto questo thread, credo sia una bella cosa conoscersi (con tutti i limiti che può avere un media come questo) e credo che stiano emergendo degli spunti interessanti imho. :)
Altra domandina, ricordando il passato vi capita mai di pensare a particolari eventi o momenti che vi hanno dato l'impressione di essere dei bivi, dei punti di svolta nella vostra vita e che vi hanno fatto pensare "chissà come sarebbe la mia vita se avessi fatto..." ?
Per me ad es è stato quando ho scelto di non fare la naja, mi sono presentato regolarmente in caserma e ho fatto il cosidetto "rifiuto della divisa", rispedito a casa ho fatto domanda di servizio civile appositamente per sfruttare una licenza che mi ha permesso di non fare nemmeno quello dandomi la possibilità di proseguire con il lavoro.
Come dicevo prima probabilmente se fossi entrato nell'aeronautica (ero stato assegnato alla SARVAM) avrei firmato e mi sarei dato alla vita militare, chissà... magari ora sarei il nuovo Steven Segal :D
Mucchina Volante
22-02-2009, 14:17
Cmq ragazzi mi fa molto piacere di aver aperto questo thread, credo sia una bella cosa conoscersi (con tutti i limiti che può avere un media come questo) e credo che stiano emergendo degli spunti interessanti imho. :)
Altra domandina, ricordando il passato vi capita mai di pensare a particolari eventi o momenti che vi hanno dato l'impressione di essere dei bivi, dei punti di svolta nella vostra vita e che vi hanno fatto pensare "chissà come sarebbe la mia vita se avessi fatto..." ?
Per me ad es è stato quando ho scelto di non fare la naja, mi sono presentato regolarmente in caserma e ho fatto il cosidetto "rifiuto della divisa", rispedito a casa ho fatto domanda di servizio civile appositamente per sfruttare una licenza che mi ha permesso di non fare nemmeno quello dandomi la possibilità di proseguire con il lavoro.
Come dicevo prima probabilmente se fossi entrato nell'aeronautica (ero stato assegnato alla SARVAM) avrei firmato e mi sarei dato alla vita militare, chissà... magari ora sarei il nuovo Steven Segal :D
http://hkmblog.files.wordpress.com/2008/11/enricoruggeri1.jpg
comunque si chiamano, in biologia, accidenti congelati :asd:
a mio parere, non ha senso chiedersi "e se", quindi evito di farlo.
come canta uno dei miei gruppi preferiti
"there's no right, there's no wrong, there's only what is forever gone"
Tasslehoff
22-02-2009, 14:20
Uh? :confused:
Quello non è mica Enrico Ruggeri?
Mucchina Volante
22-02-2009, 14:26
Uh? :confused:
Quello non è mica Enrico Ruggeri?
ha fatto un programma che si chiamava "il bivio" in cui diceva circa esattamente le cose che hai scritto tu e ho nerettato :asd:
era una battuta :p
Uh? :confused:
Quello non è mica Enrico Ruggeri?
http://www.google.it/search?hl=it&client=firefox-a&rls=org.mozilla%3Ait%3Aofficial&hs=VFa&q=ruggeri+il+bivio&btnG=Cerca&meta= :read:
Tasslehoff
22-02-2009, 14:31
ha fatto un programma che si chiamava "il bivio" in cui diceva circa esattamente le cose che hai scritto tu e ho nerettato :asd:
era una battuta :p
{|e;26404018']http://www.google.it/search?hl=it&client=firefox-a&rls=org.mozilla%3Ait%3Aofficial&hs=VFa&q=ruggeri+il+bivio&btnG=Cerca&meta= :read:Ahhh non zapefo!! :fagiano:
Effettivamente è un argomento che rischia molto si sforare nel classico "piangersi addosso", il che è molto "telegenico" :D
windsofchange
22-02-2009, 14:36
il cambiamento un pò mi spaventa, ma mi affascina terribilmente: penso spesso a mollare tutto (tutto? non è che abbia poi così tanto quì, apparte gli amici cui tengo tantissimo) e andarmene via, italia o estero che sia, e gettare le basi per un qualcosa di totalmente nuovo e diverso.
http://hkmblog.files.wordpress.com/2008/11/enricoruggeri1.jpg
comunque si chiamano, in biologia, accidenti congelati :asd:
a mio parere, non ha senso chiedersi "e se", quindi evito di farlo.
come canta uno dei miei gruppi preferiti
"there's no right, there's no wrong, there's only what is forever gone"
Strung Out :stordita:
:ops:
Mucchina Volante
22-02-2009, 14:37
Strung Out :stordita:
:ops:
brava :D
l'ultimo cd ha fatto schifo anche a me...al punto di non masterizzarlo neanche :rotfl:
però con exile in oblivion hanno partorito un capolavoro...
brava :D
l'ultimo cd ha fatto schifo anche a me...al punto di non masterizzarlo neanche :rotfl:
però con exile in oblivion hanno partorito un capolavoro...
gia' che parliamo di cambiamento, ti propongo un cambio di gusti musicali:stordita:
http://img10.imageshack.us/img10/2637/robzombie.th.jpg (http://img10.imageshack.us/my.php?image=robzombie.jpg)
Mucchina Volante
22-02-2009, 14:43
gia' che parliamo di cambiamento, ti propongo un cambio di gusti musicali:stordita:
http://img10.imageshack.us/img10/2637/robzombie.th.jpg (http://img10.imageshack.us/my.php?image=robzombie.jpg)
1. ognuno si ascolterà ben quel che piu' gli piace, se non incotro la tua approvazone, "francamente me ne infischio"
2.cosa ne sai di cosa ascolto? perchè mi piaciono molto gli strung out secondo te sono solo accanita di hardcore melodico? per quel che ne sai potrei essere anche fan sfegatata dei deicide (non lo sono, ma è un esempio :asd:) quindi evita per piacere certe uscite...
1. ognuno si ascolterà ben quel che piu' gli piace, se non incotro la tua approvazone, "francamente me ne infischio"
minkia era na battuta, mangiato pesante?
c'era pure la faccina
per me puoi pure ascoltarti maurizio vandelli eh?
Mucchina Volante
22-02-2009, 14:46
minkia era na battuta, mangiato pesante?
c'era pure la faccina
no ho mangiato leggero..ma domani ho il primo colloquio di lavoro di gruppo di tutta la mia vita :stordita:
Eddie666
22-02-2009, 14:47
E' questa associazione tra paura/timore (disagio io lo intendevo come una conseguenza naturale del timore) e fascino/eccitazione che non riesco molto bene a capire.
Se a me una cosa incute timore non la vado certo a cercare ne tantomeno mi fa provare piacere o eccitazione, semmai mi va fenire la tramarella e mi fa correre dalla parte opposta :)
il cambiamento, in quanto tale, rappresenta un "salto nel buio"; non si può mai sapere con certezza a cosa si andrà incontro e cosa ci porterà; e si sà che la puara dell'ignoto è molto presente nell'essere umano.
di contro però ad essa può affiancarsi la curiosità, la voglia di fare nuove esperienze, di confrontarsi con altre persone in altri campi (magari totalmente differenti da quelli per cui abbiamo studio/lavorato fino a quel momento): a me personalmente il pensare ad una vita totalmente diversa, magari un un paese straniero dà una discreta fifa...ma anche un bel brivido lungo la schienza ;)
...Altra domandina, ricordando il passato vi capita mai di pensare a particolari eventi o momenti che vi hanno dato l'impressione di essere dei bivi, dei punti di svolta nella vostra vita e che vi hanno fatto pensare "chissà come sarebbe la mia vita se avessi fatto..." ?
...
si molto spesso; devo dire che di scelte sbagliate, a tutt'oggi ne ho fatte diverse (e portate avanti anche per troppo tempo), e spesso m iritrovo a pensare a come sarebbe stata la mia vita se ne avessi compiute altre.
no ho mangiato leggero..ma domani ho il primo colloquio di lavoro di gruppo di tutta la mia vita :stordita:
a bhe allora capisco:sperem:
Mucchina Volante
22-02-2009, 14:48
a bhe allora capisco:sperem:
;)
potrebbe rappresentare un bivio :O
:asd:
Black Dawn
22-02-2009, 15:20
Bah dunque io ho 32 anni ma continuano a darmene 23-24 massimo 25 :asd: quindi quando me ne daranno una 30ina ci risentiamo! http://blackdawn.interfree.it/lol_07.gif
cattivissima questa...!:Prrr:
windsofchange
22-02-2009, 15:42
Io dico a tutti di averne 2 in meno rispetto all'età anagrafica... :stordita:
Tanto lo fanno tutte le donne :O
Mucchina Volante
22-02-2009, 16:53
Bah dunque io ho 32 anni ma continuano a darmene 23-24 massimo 25 :asd: quindi quando me ne daranno una 30ina ci risentiamo! http://blackdawn.interfree.it/lol_07.gif
cattivissima questa...!:Prrr:
io ieri sono andata a fare delle fototessere perchè il mese prossimo piglio la specialistica, e il tipo mi fa "per cosa è la foto?" "colloquio di lavoro" "ah! ti sei appena diplomata?" :asd:
tra l'altro...i diplomi a febbraio devo ancora vederli :asd:
Mucchina Volante
22-02-2009, 16:54
Io dico a tutti di averne 2 in meno rispetto all'età anagrafica... :stordita:
Tanto lo fanno tutte le donne :O
io dico quelli veri, ma nessuno ci crede...
io dico quelli veri, ma nessuno ci crede...
Anch'io dico l'età vera, perchè noi siamo gggiovani :cool:
Lei l'è vecia, per questo toglie qualche anno :O
Mucchina Volante
22-02-2009, 17:36
Anch'io dico l'età vera, perchè noi siamo gggiovani :cool:
Lei l'è vecia, per questo toglie qualche anno :O
pensavo avesse piu o meno la mia età (io 25)...ne avrà massimo un paio in piu' dai...
...che pettegole però! ahahhhaha
pensavo avesse piu o meno la mia età (io 25)...ne avrà massimo un paio in piu' dai...
...che pettegole però! ahahhhaha
Massì si scherza :D
windsofchange
22-02-2009, 17:44
pensavo avesse piu o meno la mia età (io 25)...ne avrà massimo un paio in piu' dai...
...che pettegole però! ahahhhaha
Ne ho 26 ma tutti sanno 24 :sofico:
Mucchina Volante
22-02-2009, 17:48
Ne ho 26 ma tutti sanno 24 :sofico:
ma inizi a toglierteli adesso per allenarti a togliertene in futuro, o pensi davvero che dire 24 invece della realtà possa portarti un beneficio? :asd:
donne, mi sa che siamo abbondantemente ot :sofico:
windsofchange
22-02-2009, 17:51
ma inizi a toglierteli adesso per allenarti a togliertene in futuro, o pensi davvero che dire 24 invece della realtà possa portarti un beneficio? :asd:
donne, mi sa che siamo abbondantemente ot :sofico:
Fino a che la gente continuerà a crederci ne avrò sempre 2 in meno rispetto all'anagrafe :sofico:
Sì, chiudiamo OT va... :O
Eddie666
22-02-2009, 18:11
Ne ho 26 ma tutti sanno 24 :sofico:
ora non più genio :asd:
cmq a me ne danno sempre più della mia età...quando dico 16 tutti dicono "pensavo 25"....che bastardi :cry:
windsofchange
22-02-2009, 18:12
ora non più genio :asd:
cmq a me ne danno sempre più della mia età...quando dico 16 tutti dicono "pensavo 25"....che bastardi :cry:
Virtualmente non mento :O
Solo dal vivo :sofico:
Io dico a tutti di averne 2 in meno rispetto all'età anagrafica... :stordita:
Tanto lo fanno tutte le donne :O
Ne ho 26 ma tutti sanno 24 :sofico:
ma io nei miei venticinque anni ci sto benissimo :confused:
Black Dawn
22-02-2009, 18:47
io ieri sono andata a fare delle fototessere perchè il mese prossimo piglio la specialistica, e il tipo mi fa "per cosa è la foto?" "colloquio di lavoro" "ah! ti sei appena diplomata?" :asd:
tra l'altro...i diplomi a febbraio devo ancora vederli :asd:
E' sveglio il tipo...! :asd:
Black Dawn
22-02-2009, 18:50
{|e;26407562']ma io nei miei venticinque anni ci sto benissimo :confused:
Ma dai 25 :eek: ???
Giuro che te ne davo almeno 34. :O :asd: :Prrr:
windsofchange
22-02-2009, 19:23
{|e;26407562']ma io nei miei venticinque anni ci sto benissimo :confused:
Io non mi ci trovo dai 24 :asd:
Ma dai 25 :eek: ???
Giuro che te ne davo almeno 34. :O :asd: :Prrr:
Tu scherzi... ma ti giuro che quando sono con mia sorella che ha cinque anni in più di me mi pigliano sempre per la sorella maggiore :cry:
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