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View Full Version : Le staminali gli salvano il cervello ma gli sviluppano due tumori


Ziosilvio
19-02-2009, 16:28
Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/salute/09_febbraio_18/staminali_fetali_tumori_cervello_israele_luigi_ripamonti_27d35fae-fde2-11dd-aa50-00144f02aabc.shtml):

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Il caso di un ragazzo israeliano
Curato con cellule staminali:
sviluppa due tumori
Era stato trattato per una rara malattia genetica
a Mosca quando aveva 9 anni

LONDRA - Un ragazzo israeliano, curato con le cellule staminali per una rara malattia genetica ha sviluppato due tumori benigni. Il giovane, riporta la rivista Plos Medicine, nel 2001 ha ricevuto in un ospedale di Mosca un trapianto di staminali (all'epoca aveva appena 9 anni) per curare l'atassia, patologia che attacca le aree del cervello che sovrintendono ai movimenti e alla parola. Quattro anni più tardi i medici hanno scoperto che il giovane era stato colpito da due tumori al cervello e al midollo spinale. Tumori che, una volta rimossi e analizzati, hanno dimostrato con sufficiente certezza di essere derivati direttamente dalle cellule staminali impiantate anni prima. I ricercatori ora temono che oltre al rischio tumore, la terapia con le staminali possa portare ai pazienti infezioni virali e altri agenti patogeni.

TRE INIEZIONI - Il calvario del giovane israeliano è stato drammatico: dopo aver ricevuto tre cicli di iniezioni di cellule staminali nel cervello e nel fluido che circonda la colonna vertebrale, ha cominciato a lamentare atroci mal di testa. Quattro anni dopo la prima iniezione il suo medico al Sheba Medical Centre di Tel Aviv ha trovato due tumori - uno nella colonna vertebrale e una nel cervello - nello stesso posto dove erano state effettuate le iniezioni. I donatori delle staminali, secondo gli scienziati, potrebbero in qualche modo aver «passato» al ragazzo il tumore. Sui rischi delle staminali ha messo in guardia anche lo scienziato Stephen Minger, del King's College di Londra, secondo cui «bisogna essere prudenti, abbiamo bisogno di avere un monitoraggio a lungo termine e un follow-up dei pazienti con una rigorosa regolamentazione dei centri di terapia cellulare. Stando attenti soprattutto alla qualità delle cellule staminali utilizzate».

SELEZIONE - «Stephen Minger ha ragione» commenta il professor Carlo Alberto Redi, direttore scientifico dell'Irccs Policlinico San Matteo, di Pavia. « Di fronte a fatti come questi bisogna aumentare gli sforzi per garantire la qualità e la sicurezza delle procedure». «Da quanto è dato apprendere, infatti, pare che una possibile origine del problema vada ricercata nei donatori. In altre parole è possibile che si sia verificato un caso che può ancor oggi accadere, per esempio, con i trapianti d'organo: se si trapianta un rene con un tumore il paziente va incontro a un tumore, ma non è il trapianto in sé, come filosofia, a essere sbagliato, bensì la scelta del donatore» «Direi che questa amara vicenda, più che mettere in discussione la ricerca sulle staminali dovrebbe mettere in allarme coloro che si affidano ai molti "avventurieri" che in tutto il mondo stanno affrettandosi a offrire terapie azzardate con cellule staminali senza neppure saper garantire le più elementari norme di "buona pratica clinica" e di igiene».

Luigi Ripamonti
18 febbraio 2009

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Medici di sezione: che ne pensate?

lowenz
19-02-2009, 16:40
E' un problema ben noto e connaturato con l'essere cellula staminale (le tecniche di controllo della proliferazione non sono ancora ottime).

bellastoria
19-02-2009, 16:44
Ma nn è più probabile che le staminali in abbiano sviluppato il tumore? Di solito è questo uno dei punti cruciali della ricerca, perché le staminali sono sì cellule totipotenti, ma per una crescita controllata hanno bisogno di una cascata trasduzionale precisa che è quella che avviene durante lo sviluppo embrionale. Se le cellule nn ricevono i segnali adeguati si sviluppano, ma nn si differenziano nella maniera adeguata e continuano a mantenere la capacità di dividersi anche da mature.
A me pare che tra le possibilità di trasmissione del tumore e l'intrinseca difficoltà delle staminali di differenziare cellule neuronali adulte senza i segnali adeguati, la seconda possibilità sia molto più probabile.

hibone
19-02-2009, 17:34
è un "mero" problema di errata differenziazione, oppure il tumore benigno era ereditario?

laico79
19-02-2009, 17:47
I donatori delle staminali, secondo gli scienziati, potrebbero in qualche modo aver «passato» al ragazzo il tumore.
Be se questo punto è vero il problema non sta nella tecnica ma nel donatore, ovvero si doveva scegliere un donatore che non era a rischio tumore.
Detto ciò c'è una domanda che mi viene spontanea, ma dato che il donatore è esterno il malato non dovrebbe prendere delle medicine antirigetto? In tal caso smettendo di prendere medicinali antirigetto non si dovrebbe controllare il tumore....

D.O.S.
19-02-2009, 17:56
essendo ancora una terapia sperimentale è normalissimo che capitino incidenti del genere .

le uniche persone che beneficeranno senza rischi di queste nuove cure saranno forse i nostri figli .

fino ad allora , bisogna valutare i rischi e accettarli ( o rifiutare le cure )

CaFFeiNe
19-02-2009, 19:12
beh scusate, ma i donatori delle staminali, non dovrebbero essere feti? e come fanno dei feti ad avere gia' una tendenza al tumore?

inoltre non sarebbe meglio crescere nei laboratori, feti totalmente sicuri ereditariamente parlando?


ah, preavviso, io problemi morali, non ne ho di nessun tipo, per me i feti non sono persone.

laico79
19-02-2009, 19:38
beh scusate, ma i donatori delle staminali, non dovrebbero essere feti? e come fanno dei feti ad avere gia' una tendenza al tumore?

inoltre non sarebbe meglio crescere nei laboratori, feti totalmente sicuri ereditariamente parlando?


ah, preavviso, io problemi morali, non ne ho di nessun tipo, per me i feti non sono persone.
Stai confondendo i feti con gli embrioni. Il cancro è una malattia che può essere favorita da una predisposizione genetica, predisposiozione che hanno anche gli embrioni.

StateCity
19-02-2009, 20:06
ma come si fa' ad impiantare staminali con DNA di un altro individuo... ? :rolleyes:

hibone
19-02-2009, 20:44
ma come si fa' ad impiantare staminali con DNA di un altro individuo... ? :rolleyes:

la domanda è retorica? o solo ti sembra poco etico? :confused:

CaFFeiNe
20-02-2009, 14:24
Stai confondendo i feti con gli embrioni. Il cancro è una malattia che può essere favorita da una predisposizione genetica, predisposiozione che hanno anche gli embrioni.

ah sapevo che le staminali venissero dai feti non dagli embrioni...

cmq ok c'è una predisposizione, ma una predisposizione che non dovrebbe essere istantanea no? cioè se la degenerazione cellulare nell'embrione futuro uomo ci mette 40 anni a mostrarsi, perchè nell'innestato è istantanea?

state suppongo ci sia una dispersione del diverso dna nel susseguirsi delle riproduzioni delle cellule con il predominio costante del tuo dna

laico79
20-02-2009, 18:50
cmq ok c'è una predisposizione, ma una predisposizione che non dovrebbe essere istantanea no? cioè se la degenerazione cellulare nell'embrione futuro uomo ci mette 40 anni a mostrarsi, perchè nell'innestato è istantanea?
Una predisposizione non implica che nasca il cancro immediatamente. Per cui aumentano le possibilità. Ovviamente ci sono periodi di vita in cui alcune forme di cancro sono più probabili(cmq in questo campo parlo da profano).