Anthony77
16-02-2009, 12:55
http://www.corriere.it/economia/09_febbraio_16/vodafone_multa_antitrust_911de844-fc16-11dd-af22-00144f02aabc.shtml
Non avrebbero fornito adeguate informative. rincari medi annui da 49 a 83 euro
L'Antitrust multa Tim e Vodafone
Sanzionati per 500mila euro l'uno per aver modificato unilateralmente i piani tariffari dei clienti
Il presidente dell'Autoritą garante per la concorrenza e il mercato Antonio Catricalą (LaPresse)
Il presidente dell'Autoritą garante per la concorrenza e il mercato Antonio Catricalą (LaPresse)
ROMA - L'Antitrust ha sanzionato Tim e Vodafone con una multa di 500 mila euro ciascuno per modifica unilaterale e sistematica dei piani tariffari senza fornire adeguate informative al consumatore. Lo annuncia Altroconsumo, che aveva denunciato l'agosto scorso all'Autoritą i due operatori per pratiche commerciali scorrette sui rincari delle tariffe di telefonia mobile.
MANCANZA DI INFORMAZIONE - «La mancanza di informazione e trasparenza, si legge in una nota di Altroconsumo, ha impedito agli utenti di conoscere le caratteristiche delle nuove tariffe, le modalitą di attuare la portabilitą del numero da un operatore all'altro e le modalitą di rimborso del credito residuo». I rincari, calcolati dall'associazione a tutela dei consumatori, sono stati per profili medi in un anno da 49 sino a 83 euro, con picchi d'aumento sulle singole telefonate di oltre il 100%. «L'intervento dell'Antitrust - sottolinea Paolo Martinello, presidente Altroconsumo - dimostra la necessitą urgente di introdurre la class action nel nostro Paese. L'istituto del risarcimento collettivo si adatterebbe perfettamente a casi come questi, dove, per tali pratiche commerciali scorrette, la multa acquista un significato formale e non restituisce alle migliaia di utenti le cifre incassate automaticamente dai gestori, senza che i consumatori avessero alcuna possibilitą di essere informati e di scegliere. Ma la conversione del decreto milleproroghe al Senato ha confermato l'ulteriore rinvio a luglio della norma, e i disegni di legge pendenti sia alla Camera che al Senato sono ancora impantanati nelle commissioni competenti»
Non avrebbero fornito adeguate informative. rincari medi annui da 49 a 83 euro
L'Antitrust multa Tim e Vodafone
Sanzionati per 500mila euro l'uno per aver modificato unilateralmente i piani tariffari dei clienti
Il presidente dell'Autoritą garante per la concorrenza e il mercato Antonio Catricalą (LaPresse)
Il presidente dell'Autoritą garante per la concorrenza e il mercato Antonio Catricalą (LaPresse)
ROMA - L'Antitrust ha sanzionato Tim e Vodafone con una multa di 500 mila euro ciascuno per modifica unilaterale e sistematica dei piani tariffari senza fornire adeguate informative al consumatore. Lo annuncia Altroconsumo, che aveva denunciato l'agosto scorso all'Autoritą i due operatori per pratiche commerciali scorrette sui rincari delle tariffe di telefonia mobile.
MANCANZA DI INFORMAZIONE - «La mancanza di informazione e trasparenza, si legge in una nota di Altroconsumo, ha impedito agli utenti di conoscere le caratteristiche delle nuove tariffe, le modalitą di attuare la portabilitą del numero da un operatore all'altro e le modalitą di rimborso del credito residuo». I rincari, calcolati dall'associazione a tutela dei consumatori, sono stati per profili medi in un anno da 49 sino a 83 euro, con picchi d'aumento sulle singole telefonate di oltre il 100%. «L'intervento dell'Antitrust - sottolinea Paolo Martinello, presidente Altroconsumo - dimostra la necessitą urgente di introdurre la class action nel nostro Paese. L'istituto del risarcimento collettivo si adatterebbe perfettamente a casi come questi, dove, per tali pratiche commerciali scorrette, la multa acquista un significato formale e non restituisce alle migliaia di utenti le cifre incassate automaticamente dai gestori, senza che i consumatori avessero alcuna possibilitą di essere informati e di scegliere. Ma la conversione del decreto milleproroghe al Senato ha confermato l'ulteriore rinvio a luglio della norma, e i disegni di legge pendenti sia alla Camera che al Senato sono ancora impantanati nelle commissioni competenti»