guano07
12-02-2009, 00:31
Il Csm boccia il ddl sulle intercettazioni: "Indagini impossibili"
Riunione del Csm
La Corte dei conti: la corruzione c'è ancora, servono più controlli
Determinera' "un grave pregiudizio per le attivita' di indagine anche in settori particolarmente delicati e sensibili" la nuova disciplina sulle intercettazioni che la maggioranza vuole introdurre con il ddl in discussione alla Camera. E di fatto portera' all' "impossibilita"' di investigare "proficuamente" anche su reati "gravissimi", dall'omicidio alla violenza sessuale, e di "individuarne i responsabili". In un parere destinato al ministro della Giustizia Alfano il Csm boccia senza appello la riforma. Un intervento che provoca la reazione della maggioranza, che accusa il Csm di fare politica e comportarsi come una "terza Camera".
L'opposizione da' invece ragione a Palazzo dei marescialli, e con il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro sostiene che i magistrati e chi ha a cuore la legalita' "non possono non denunciare l'intervento quotidiano di tipo criminogeno in maniera di giustizia di questo governo". Intanto il ddl prosegue il suo cammino parlamentare: la Commissione Giustizia della Camera ha approvato la norma che prevede la possibilita' di sostituire il pm iscritto nel registro degli indagati per aver rivelato una notizia coperta da segreto del procedimento di cui e' titolare e quella che introduce una stretta sulle pubblicazioni da parte della stampa ("un attacco al diritto di cronaca", insorge il Pd).
Mentre domani si concludera' l'esame degli emendamenti. E ancora domani sara' il plenum del Csm a discutere il parere che boccia il ddl approvato oggi a larga maggioranza dalla Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli con la sola astensione del laico dell'Udc Ugo Bergamo (relatori i togati Fabio Roia e Roberto Carrelli Palombi). Le limitazioni che si vogliono introdurre si tradurranno in un "sostanziale ostacolo allo svolgimento di indagini volte all'individuazione dei responsabili e alla raccolta degli elementi necessari per provvedere alla cattura dei responsabili", avvertono i consiglieri.
Nel mirino ci sono soprattutto la norma che subordina le intercettazioni all'esistenza di gravi indizi di colpevolezza e quella che introduce una "stretta" cosi' intensa su quelle ambientali da "eliminarle". Con l'effetto di mettere a rischio il perseguimento di reati "gravissimi", come omicidi, violenze sessuali,rapine,truffe,estorsioni, corruzioni, pedopornografia, sequestro di persona a scopo di pedofilia. Ma non e' tutto: la nuova disciplina fara' allungare ulteriormente i tempi della giustizia e portera' molti uffici giudicanti vicini alla "materiale impossibilita'di celebrare i processi". Immediate le reazioni dal mondo politico.
Dalla maggioranza Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, parla di "ennesimo pronunciamento politico" e si chiede "se qualcuno non voglia fare del Csm una sorta di impropria 'terza Camera"'. "Ancora una volta il Csm irrompe nel dibattito politico rilanciando la posizione della componente piu' politicizzata dell'Anm", accusa Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, Mentre il capogruppo dei senatori dello stesso partito Maurizio Gasparri giudica il parere del Csm "piu' politico che tecnico". Dall'opposizione danno ragione al Csm il Pd e l'Italia dei valori. "Condividiamo le critiche del Csm" dice Donatella Ferranti capogruppo del Pd della commissione Giustizia della Camera - Siamo fortemente contrari a un provvedimento che giudichiamo un attacco al sistema investigativo". E anche per l'Idv la bocciatura del Csm dimostra che il "ddl e' pessimo".
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=106131
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Riunione del Csm
La Corte dei conti: la corruzione c'è ancora, servono più controlli
Determinera' "un grave pregiudizio per le attivita' di indagine anche in settori particolarmente delicati e sensibili" la nuova disciplina sulle intercettazioni che la maggioranza vuole introdurre con il ddl in discussione alla Camera. E di fatto portera' all' "impossibilita"' di investigare "proficuamente" anche su reati "gravissimi", dall'omicidio alla violenza sessuale, e di "individuarne i responsabili". In un parere destinato al ministro della Giustizia Alfano il Csm boccia senza appello la riforma. Un intervento che provoca la reazione della maggioranza, che accusa il Csm di fare politica e comportarsi come una "terza Camera".
L'opposizione da' invece ragione a Palazzo dei marescialli, e con il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro sostiene che i magistrati e chi ha a cuore la legalita' "non possono non denunciare l'intervento quotidiano di tipo criminogeno in maniera di giustizia di questo governo". Intanto il ddl prosegue il suo cammino parlamentare: la Commissione Giustizia della Camera ha approvato la norma che prevede la possibilita' di sostituire il pm iscritto nel registro degli indagati per aver rivelato una notizia coperta da segreto del procedimento di cui e' titolare e quella che introduce una stretta sulle pubblicazioni da parte della stampa ("un attacco al diritto di cronaca", insorge il Pd).
Mentre domani si concludera' l'esame degli emendamenti. E ancora domani sara' il plenum del Csm a discutere il parere che boccia il ddl approvato oggi a larga maggioranza dalla Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli con la sola astensione del laico dell'Udc Ugo Bergamo (relatori i togati Fabio Roia e Roberto Carrelli Palombi). Le limitazioni che si vogliono introdurre si tradurranno in un "sostanziale ostacolo allo svolgimento di indagini volte all'individuazione dei responsabili e alla raccolta degli elementi necessari per provvedere alla cattura dei responsabili", avvertono i consiglieri.
Nel mirino ci sono soprattutto la norma che subordina le intercettazioni all'esistenza di gravi indizi di colpevolezza e quella che introduce una "stretta" cosi' intensa su quelle ambientali da "eliminarle". Con l'effetto di mettere a rischio il perseguimento di reati "gravissimi", come omicidi, violenze sessuali,rapine,truffe,estorsioni, corruzioni, pedopornografia, sequestro di persona a scopo di pedofilia. Ma non e' tutto: la nuova disciplina fara' allungare ulteriormente i tempi della giustizia e portera' molti uffici giudicanti vicini alla "materiale impossibilita'di celebrare i processi". Immediate le reazioni dal mondo politico.
Dalla maggioranza Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, parla di "ennesimo pronunciamento politico" e si chiede "se qualcuno non voglia fare del Csm una sorta di impropria 'terza Camera"'. "Ancora una volta il Csm irrompe nel dibattito politico rilanciando la posizione della componente piu' politicizzata dell'Anm", accusa Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, Mentre il capogruppo dei senatori dello stesso partito Maurizio Gasparri giudica il parere del Csm "piu' politico che tecnico". Dall'opposizione danno ragione al Csm il Pd e l'Italia dei valori. "Condividiamo le critiche del Csm" dice Donatella Ferranti capogruppo del Pd della commissione Giustizia della Camera - Siamo fortemente contrari a un provvedimento che giudichiamo un attacco al sistema investigativo". E anche per l'Idv la bocciatura del Csm dimostra che il "ddl e' pessimo".
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=106131
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