dantes76
08-02-2009, 00:54
DISCARICA DI CHIAIANO: ORTOLANI, “LA DISCARICA E’ DA RIFARE”
di Redazione
CHIAIANO – «Attualmente non vi è sicurezza ambientale nell’area dei lavori e il progetto che è stato oggetto della conferenza dei servizi dello scorso 9 agosto 2008 era diverso da quanto si sta realizzando», quindi, «la discarica è in uno stato di dissesto e deve essere assolutamente rifatta in gran parte».
Questo il messaggio lanciato dal professor Franco Ortolani, tecnico dei comitati civici di Chiaiano e Marano e, prima ancora, ordinario della cattedra di Geologia presso la Federico II, nella nota tecnica che illustra analiticamente la relazione prodotta in seguito all’ispezione di ieri nella cava dell’ex poligono di Chiaiano. Un documento particolareggiato diramato quest’oggi illustra tutti i rilievi effettuati nella giornata di ieri. Riportiamo i punti analizzarti e nella relazione firmata dal professore Ortolani:
Ritrovamento di materiali tossici: Il ritrovamento di amianto nell’area interessata dai lavori per la realizzazione delle opere accessorie, ma propedeutiche al funzionamento della discarica, è da considerare un errore di progettazione in quanto nel progetto definitivo oggetto della Conferenza dei Servizi del 9 agosto non era previsto e quindi anche i costi per la rimozione bonifica non erano previsti.
Rischio idrogeologico: La cava continua ad essere a rischio idrogeologico per allagamento e per frane come già individuato dal Piano Stralcio del Rischio Idrogeologico dell’Autorità di Bacino Regionale Campania nordoccidentale che non ha rilasciato il proprio parere al progetto nella Conferenza dei Servizi del 9 agosto 2008.Finora non sono stati realizzati i pozzi spia attorno alla discarica per verificare l’attuale qualità delle acque di falda e per monitorare la presenza di futuri inquinanti come stabilito da progetto e legge vigente.
Messa in sicurezza: La così detta messa in sicurezza delle pareti di cava per evitare frane di sedimenti sciolti si è rivelata inadeguata come evidenziato dal dissesto verificatosi il 20 gennaio 2009 e dal precedente avvenuto nella prima metà di dicembre 2008. Anche la così detta messa in sicurezza per evitare crolli di masse di tufo è inadeguata perché basata su dati palesemente sbagliati circa l’instabilità degli ammassi rocciosi.Il piazzale di cava, nonostante il pompaggio, è in gran parte allagato e l’acqua, ricoperta da schiuma che indica un inquinamento chimico, si infiltra nel sottosuolo provocando l’inquinamento della falda.
Riporto dei terreni e opere accessorie: Il riporto di terreni nella cava abbandonata a nord est del Poligono sta avvenendo senza protezione contro il dilavamento e la conseguente invasione di detriti della Cupa del Cane e del sottostante abitato di Marano.Le opere accessorie alla discarica vengono realizzate su materiali, non caratterizzati finora e che potrebbero contenere rifiuti pericolosi, riportati abusivamente nelle cave abbandonate con spessori di circa 20 m.
Effetto inquinante dell’amianto: I rifiuti con amianto hanno giaciuto per anni sul terreno di riempimento della cava adiacente a quella del Poligono (circa 20 m di distanza) e gli inquinanti si saranno trasferiti nel sottosuolo. Non è stata effettuata l’indagine per caratterizzare tutto il materiale di riempimento delle cave abbandonate.
Impermeabilità delle vasche: L’argilla che deve garantire l’isolamento della vasca, da colmare con i rifiuti, non è stata messa in opera come prescritto mediante compattatura e rullaggio in modo da ottenere una uniforme e garantita impermeabilità. Ciò è premessa per l’inquinamento della falda per cui l’isolamento deve essere rifatto. Il telo impermeabile, poggiante sull’argilla ”fuori legge”, della vasca in allestimento risulta strappato visibilmente in molti punti e su di esso sono stati accumulati detriti calcarei di grosse dimensioni e a spigoli vivi (“fuori legge”) che rappresentano sicure premesse di lacerazione del telo che sarà sottoposto al carico di oltre 50 metri di rifiuti. Tale detrito deve essere rimosso e sostituito con ghiaia arrotondata.
http://www.bigol.net/index.php?p=articolo&value=31395
di Redazione
CHIAIANO – «Attualmente non vi è sicurezza ambientale nell’area dei lavori e il progetto che è stato oggetto della conferenza dei servizi dello scorso 9 agosto 2008 era diverso da quanto si sta realizzando», quindi, «la discarica è in uno stato di dissesto e deve essere assolutamente rifatta in gran parte».
Questo il messaggio lanciato dal professor Franco Ortolani, tecnico dei comitati civici di Chiaiano e Marano e, prima ancora, ordinario della cattedra di Geologia presso la Federico II, nella nota tecnica che illustra analiticamente la relazione prodotta in seguito all’ispezione di ieri nella cava dell’ex poligono di Chiaiano. Un documento particolareggiato diramato quest’oggi illustra tutti i rilievi effettuati nella giornata di ieri. Riportiamo i punti analizzarti e nella relazione firmata dal professore Ortolani:
Ritrovamento di materiali tossici: Il ritrovamento di amianto nell’area interessata dai lavori per la realizzazione delle opere accessorie, ma propedeutiche al funzionamento della discarica, è da considerare un errore di progettazione in quanto nel progetto definitivo oggetto della Conferenza dei Servizi del 9 agosto non era previsto e quindi anche i costi per la rimozione bonifica non erano previsti.
Rischio idrogeologico: La cava continua ad essere a rischio idrogeologico per allagamento e per frane come già individuato dal Piano Stralcio del Rischio Idrogeologico dell’Autorità di Bacino Regionale Campania nordoccidentale che non ha rilasciato il proprio parere al progetto nella Conferenza dei Servizi del 9 agosto 2008.Finora non sono stati realizzati i pozzi spia attorno alla discarica per verificare l’attuale qualità delle acque di falda e per monitorare la presenza di futuri inquinanti come stabilito da progetto e legge vigente.
Messa in sicurezza: La così detta messa in sicurezza delle pareti di cava per evitare frane di sedimenti sciolti si è rivelata inadeguata come evidenziato dal dissesto verificatosi il 20 gennaio 2009 e dal precedente avvenuto nella prima metà di dicembre 2008. Anche la così detta messa in sicurezza per evitare crolli di masse di tufo è inadeguata perché basata su dati palesemente sbagliati circa l’instabilità degli ammassi rocciosi.Il piazzale di cava, nonostante il pompaggio, è in gran parte allagato e l’acqua, ricoperta da schiuma che indica un inquinamento chimico, si infiltra nel sottosuolo provocando l’inquinamento della falda.
Riporto dei terreni e opere accessorie: Il riporto di terreni nella cava abbandonata a nord est del Poligono sta avvenendo senza protezione contro il dilavamento e la conseguente invasione di detriti della Cupa del Cane e del sottostante abitato di Marano.Le opere accessorie alla discarica vengono realizzate su materiali, non caratterizzati finora e che potrebbero contenere rifiuti pericolosi, riportati abusivamente nelle cave abbandonate con spessori di circa 20 m.
Effetto inquinante dell’amianto: I rifiuti con amianto hanno giaciuto per anni sul terreno di riempimento della cava adiacente a quella del Poligono (circa 20 m di distanza) e gli inquinanti si saranno trasferiti nel sottosuolo. Non è stata effettuata l’indagine per caratterizzare tutto il materiale di riempimento delle cave abbandonate.
Impermeabilità delle vasche: L’argilla che deve garantire l’isolamento della vasca, da colmare con i rifiuti, non è stata messa in opera come prescritto mediante compattatura e rullaggio in modo da ottenere una uniforme e garantita impermeabilità. Ciò è premessa per l’inquinamento della falda per cui l’isolamento deve essere rifatto. Il telo impermeabile, poggiante sull’argilla ”fuori legge”, della vasca in allestimento risulta strappato visibilmente in molti punti e su di esso sono stati accumulati detriti calcarei di grosse dimensioni e a spigoli vivi (“fuori legge”) che rappresentano sicure premesse di lacerazione del telo che sarà sottoposto al carico di oltre 50 metri di rifiuti. Tale detrito deve essere rimosso e sostituito con ghiaia arrotondata.
http://www.bigol.net/index.php?p=articolo&value=31395