dantes76
07-02-2009, 21:07
Lefebvriani, Williamson: «Non ritratto
Servono prove sulle camere a gas»
Vescovo Innsbruck: il Vaticano esamini gli errori commessi
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Il vescovo Williamson (foto Lapresse)
Approfondimenti
■ Financial Times: «Il Papa è un rottweiler di Dio, maltrattato, timido e isolato»
ROMA (7 febbraio) - «Ritratterò solo se troverò le prove». Nessuna marcia indietro sulle dichiarazioni negazioniste da parte del vescovo Richard Williamson. Il Pontefice aveva chiesto al vescovo lefebvriano di ritrattare le sue tesi. Le polemiche nate dopo la decisione di Benedetto XVI di recovare la scomunica 4 vescovi lefebvriani nonostante le dichiarazioni di Willimason in un'intervista (video) all'emittente pubblica svedese Svt. «Io credo che le camere a gas non sono mai esistite... penso che dai 200 mila ai 300 mila ebrei sono morti nei campi di concentramento, ma nessuno nelle camere a gas», aveva detto tra le altre cose Williamson.
In un'intervista a Der Spiegel, il Vescovo ha spiegato che non tornerà sui suoi passi in tempi brevi: «Se troverò le prove - ha detto - allora ritratterò, ma per far ciò ci vorrà tempo». Il vescovo inoltre rinnova inoltre le critiche al Concilio Vaticano II perché i testi sarebbero equivoci e questo avrebbe portato al «caos teologico, che oggi esiste» nella chiesa cattolica. E attacca anche i diritti umani universali: «laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica anticristiana». Quanto ai rapporti con i lefebvriani, che hanno pubblicamente preso le distanze dalle teorie negazioniste di Williamson, il vescovo è cauto e precisa di non volere ulteriormente danneggiare «in nessuna circostanza» né la Chiesa in generale né la fraternità di San Pio X.
Ieri la decisione della Fraternità Sacerdotale San Pio X italiana di espellere don Floriano Abrahamowicz, il prete responsabile della provincia del Nord-Est, salito ai clamori delle cronache per sue dichiarazioni anti-conciliari e sulle camere a gas naziste.
Ma Abrahamovicz celebrerà comunque la messa domenica alle 10.30 nella chiesetta di Lanzago di Silea (Treviso)perché, spiega, «ritengo che il mio dovere è ubbidire prima a Dio che agli uomini e perchè non posso abbandonare il mio gregge». Il sacerdote puntualizza la sua posizione sull'Olocausto: «non lo nego, ma al contrario affermo l'esistenza delle camere a gas e non ritengo siano state usate solo per la disinfestazione. Dunque non mi ritengo un negazionista - chiarisce - ma solo una persona che si astiene dal giudizio non conoscendo la materia». «Sono pronto a sedere in prima fila per prendere appunti - sottolinea - al prossimo convegno che riguarderà questa materia». Nel definirsi «l'ultimo bastione della tradizione», don Floriano ammette che la situazione che si è creata «lo addolora da tempo».
Vescovo Innsbruck: il Vaticano dovrebbe «esaminare gli errori commessi». Manfred Scheuer è convinto che «su questioni importanti come la revoca di una scomunica, le conferenze episcopali avrebbero dovuto essere consultate». «Le spiegazioni del Papa - dice il vescovo in un'intervista al quotidiano Tiroler Zeitung - erano più che necessarie, ma ora bisogna anche analizzare gli errori commessi». Secondo mons. Scheuer infatti, non si può non coinvolgere le conferenze episcopali su questioni così delicate. E nel caso dei Lefebvriani «le conferenze episcopali francese e inglese avrebbero dovuto essere ascoltate».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=45545&sez=HOME_NELMONDO&npl=N
Servono prove sulle camere a gas»
Vescovo Innsbruck: il Vaticano esamini gli errori commessi
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Il vescovo Williamson (foto Lapresse)
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■ Financial Times: «Il Papa è un rottweiler di Dio, maltrattato, timido e isolato»
ROMA (7 febbraio) - «Ritratterò solo se troverò le prove». Nessuna marcia indietro sulle dichiarazioni negazioniste da parte del vescovo Richard Williamson. Il Pontefice aveva chiesto al vescovo lefebvriano di ritrattare le sue tesi. Le polemiche nate dopo la decisione di Benedetto XVI di recovare la scomunica 4 vescovi lefebvriani nonostante le dichiarazioni di Willimason in un'intervista (video) all'emittente pubblica svedese Svt. «Io credo che le camere a gas non sono mai esistite... penso che dai 200 mila ai 300 mila ebrei sono morti nei campi di concentramento, ma nessuno nelle camere a gas», aveva detto tra le altre cose Williamson.
In un'intervista a Der Spiegel, il Vescovo ha spiegato che non tornerà sui suoi passi in tempi brevi: «Se troverò le prove - ha detto - allora ritratterò, ma per far ciò ci vorrà tempo». Il vescovo inoltre rinnova inoltre le critiche al Concilio Vaticano II perché i testi sarebbero equivoci e questo avrebbe portato al «caos teologico, che oggi esiste» nella chiesa cattolica. E attacca anche i diritti umani universali: «laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica anticristiana». Quanto ai rapporti con i lefebvriani, che hanno pubblicamente preso le distanze dalle teorie negazioniste di Williamson, il vescovo è cauto e precisa di non volere ulteriormente danneggiare «in nessuna circostanza» né la Chiesa in generale né la fraternità di San Pio X.
Ieri la decisione della Fraternità Sacerdotale San Pio X italiana di espellere don Floriano Abrahamowicz, il prete responsabile della provincia del Nord-Est, salito ai clamori delle cronache per sue dichiarazioni anti-conciliari e sulle camere a gas naziste.
Ma Abrahamovicz celebrerà comunque la messa domenica alle 10.30 nella chiesetta di Lanzago di Silea (Treviso)perché, spiega, «ritengo che il mio dovere è ubbidire prima a Dio che agli uomini e perchè non posso abbandonare il mio gregge». Il sacerdote puntualizza la sua posizione sull'Olocausto: «non lo nego, ma al contrario affermo l'esistenza delle camere a gas e non ritengo siano state usate solo per la disinfestazione. Dunque non mi ritengo un negazionista - chiarisce - ma solo una persona che si astiene dal giudizio non conoscendo la materia». «Sono pronto a sedere in prima fila per prendere appunti - sottolinea - al prossimo convegno che riguarderà questa materia». Nel definirsi «l'ultimo bastione della tradizione», don Floriano ammette che la situazione che si è creata «lo addolora da tempo».
Vescovo Innsbruck: il Vaticano dovrebbe «esaminare gli errori commessi». Manfred Scheuer è convinto che «su questioni importanti come la revoca di una scomunica, le conferenze episcopali avrebbero dovuto essere consultate». «Le spiegazioni del Papa - dice il vescovo in un'intervista al quotidiano Tiroler Zeitung - erano più che necessarie, ma ora bisogna anche analizzare gli errori commessi». Secondo mons. Scheuer infatti, non si può non coinvolgere le conferenze episcopali su questioni così delicate. E nel caso dei Lefebvriani «le conferenze episcopali francese e inglese avrebbero dovuto essere ascoltate».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=45545&sez=HOME_NELMONDO&npl=N