View Full Version : Immigrati e criminalità
L'allarme sociale destato dal presunto aumento dei crimini legati all'immigrazione domina ormai il dibattito politico e sociale nel nostro paese. Tuttavia, i dati mostrano una realtà diversa. Dal 1990 al 2003 il numero di permessi di soggiorno in rapporto al totale della popolazione residente si è quintuplicato, mentre non c'è alcun aumento sistematico della criminalità, che anzi mostrerebbe una lieve flessione. Gli stessi dati sembrano inoltre escludere l'ipotesi di una relazione causale diretta tra immigrazione e criminalità.
http://www.lavoce.info/binary/la_voce/articoli/nasconderti_mii.1233657264.jpg
Nell’immaginario collettivo, l’immigrazione è da sempre associata alla criminalità. I risultati dell’indagine “National Identity Survey” confermano che, in quasi tutti i paesi europei, la maggior parte dei cittadini è convinta che gli immigrati aumentino il tasso di criminalità. (1)
IMMIGRAZIONE E CRIMINALITÀ
L’evidenza empirica, tuttavia, perlomeno in ambito economico, si concentra prevalentemente sugli effetti dell’immigrazione sul mercato del lavoro (salari, occupazione) e sulla spesa per lo stato sociale, trascurando completamente l’impatto sulla criminalità. Abbiamo perciò cercato di colmare questo divario e di ancorare il dibattito pubblico ad alcuni dati statistici. Per analizzare l’evoluzione di immigrazione e criminalità nelle province italiane dal 1990 al 2003, abbiamo dunque incrociato le informazioni sui permessi di soggiorno e sul numero di crimini denunciati, provenienti rispettivamente dagli archivi del ministero dell’Interno e della Giustizia. (2)
Ovviamente, questi dati sottostimano l’effettiva entità sia dell’immigrazione che della criminalità per la presenza di immigrati irregolari e di crimini non denunciati. Si può tuttavia mostrare che, sotto alcune ipotesi, la componente osservata dei due fenomeni fornisce una buona approssimazione di quella non osservabile. Per quanto riguarda l’immigrazione, abbiamo verificato che l'approssimazione è estremamente accurata utilizzando le domande di regolarizzazione, presentate durante le sanatorie del 1995, 1998 e 2002, per stimare il numero di immigrati irregolari e la loro distribuzione sul territorio.
L’analisi rivela alcuni risultati in controtendenza rispetto al comune sentire. (3) Durante il periodo preso in esame, il numero di permessi di soggiorno in rapporto al totale della popolazione residente è quintuplicato, da meno dello 0,8 a quasi il 4 per cento. A tale crescita non è tuttavia associato alcun aumento sistematico della criminalità, che mostrerebbe invece una lieve flessione. A livello nazionale, dunque, non emerge alcuna correlazione significativa tra immigrazione e criminalità.
Figura 1: immigrati e crimini in Italia
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Il grafico mostra l’evoluzione del numero di immigrati regolari e crimini denunciati ogni 100mila abitanti, durante il periodo 1990-2003. Fonte: elaborazioni degli autori su dati Istat e ministero dell’Interno.
Una correlazione positiva emerge invece a livello locale. In particolare, le province che hanno attratto un maggior numero di immigrati, in rapporto alla popolazione, hanno registrato anche tassi di criminalità più elevati. Distinguendo tra le principali categorie di reato emerge che la correlazione è dovuta esclusivamente ai reati contro la proprietà, che rappresentano quasi l’80 per cento dei crimini denunciati. I crimini violenti (e in particolare gli omicidi) si concentrano infatti nel Mezzogiorno, dove l’immigrazione è a livelli minimi. Le province del Centro-Nord si caratterizzano invece per una più alta presenza straniera e, al contempo, per una maggiore incidenza di reati contro la proprietà.
Figura 2: immigrati e crimini nelle province italiane
http://www.lavoce.info/binary/la_voce/articoli/pinotti2a.1233653452.jpg-----http://www.lavoce.info/binary/la_voce/articoli/pinotti2b.1233653453.jpg
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Questi grafici mostrano la distribuzione di immigrati e numero di crimini denunciati (disaggregati per categoria) ogni 100mila abitanti, in media nel periodo 1990-2003. Fonte: elaborazioni degli autori su dati Istat e ministero dell’Interno.
L'associazione potrebbe essere dovuta all’esistenza di una relazione causale tra i due fenomeni oppure ad altri fattori che incoraggiano sia la presenza straniera che i furti, come ad esempio la maggiore ricchezza e urbanizzazione delle province settentrionali.
Per distinguere tra le due ipotesi, abbiamo utilizzato dati sulla migrazione dai principali paesi di origine verso il resto d’Europa. Identifichiamo così la componente dei flussi migratori che dipende esclusivamente da shock esogeni nei paesi di origine, come guerre, crisi politiche ed economiche. Questi fenomeni aumentano l’emigrazione, e quindi potenzialmente l’immigrazione in Italia, senza essere correlati con fattori che influiscono direttamente sull’attività criminale nelle province italiane. La correlazione tra tale componente esogena e il tasso di criminalità nelle province italiane non è significativamente diversa da zero.
Il risultato suggerisce che, nel periodo preso in esame, l’immigrazione in Italia non ha avuto un effetto causale significativo sul livello di criminalità.
(1) La percentuale varia tra il 40 per cento in Gran Bretagna e l’80 per cento in Norvegia. In Italia, nel 2003, la percentuale si collocava intorno al 65 per cento. I risultati dell’indagine sono integralmente disponibili all’indirizzo http://www.issp.org/data.shtml
(2) Non è possibile estendere le serie storiche ad anni più recenti perché nel 2004 è stata introdotta una nuova classificazione dei crimini che rende i dati pre e post-2004 non comparabili. Inoltre, dai nostri dati, non è possibile risalire alla nazionalità del denunciato né al suo status di immigrato regolare o irregolare.
(3) Tutti i risultati sono presi dal nostro articolo “Do immigrants cause crime?” - Paris School of Economics Working Paper No. 2008-05.
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000918.html
Molto interessante, grazie. Thread da stickare, imho, eviterebbe centinaia di inutili discussioni.
LuVi
Ricordo che comunque si parla di immigrati regolari. :)
Ricordo che comunque si parla di immigrati regolari. :)
Vero, fatto bene a puntualizzare ;)
Regolari o no, il fatto che i crimini non siano aumentati, implicherebbe che anche la presenza di eventuali immigrati irregolari non avrebbe aumentato sensibilmente (almeno fino al 2003) il numero dei crimini.
Infatti: da mettere in sticky
Al di là dell'attendibilità della fonte (lavoce.info :asd: );
Al di là della sottostima (che citano appena :asd: )
mi hanno ben colpito questi passaggi
..
Una correlazione positiva emerge invece a livello locale. In particolare, le province che hanno attratto un maggior numero di immigrati, in rapporto alla popolazione, hanno registrato anche tassi di criminalità più elevati.
...
Distinguendo tra le principali categorie di reato emerge che la correlazione è dovuta esclusivamente ai reati contro la proprietà, che rappresentano quasi l’80 per cento dei crimini denunciati
...
Almeno lo sanno anche loro che le statistiche siffatte sono affidabili come il papa che parla di aborto ed usano il condizionale: :asd:
...
L'associazione potrebbe essere dovuta all’esistenza di una relazione causale tra i due fenomeni oppure ad altri fattori che incoraggiano sia la presenza straniera che i furti, come ad esempio la maggiore ricchezza e urbanizzazione delle province settentrionali.
...
La correlazione tra tale componente esogena e il tasso di criminalità nelle province italiane non è significativamente diversa da zero.
...
Davvero uno studio utile, che smentisce i dati di fatto relativi alla popolazione carceraria, alle percentuali di denunce, alla suddivisione delle popolazioni carcerarie tra nord e sud etc :asd:
Ricordo che comunque si parla di immigrati regolari. :)
e gli irregolari sfuggono dalle statistiche !
StateCity
04-02-2009, 12:52
ma come hanno diviso le regioni ? :mbe:
eppoi mi sembra una distribuzione sbagliatissima.. imho... :rolleyes:
ma come hanno diviso le regioni ? :mbe:
eppoi mi sembra una distribuzione sbagliatissima.. imho... :rolleyes:
Sono le province.
Cosa trovi di "sbagliatissimo"?
StateCity
04-02-2009, 13:00
Sono le province.
Cosa trovi di "sbagliatissimo"?
le province non sono tutte...
come hanno fatto a contare gli extracomunitari, se sono clandestini ?
StateCity
04-02-2009, 13:02
province italiane, fonte wikipedia
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3f/Province_Italiane_posizione.png
StateCity
04-02-2009, 13:08
ha ecco : "Il grafico mostra l’evoluzione del numero di immigrati regolari e crimini denunciati ogni 100mila abitanti, durante il periodo 1990-2003. Fonte: elaborazioni degli autori su dati Istat e ministero dell’Interno."
dal 1990 al 2003 e solo immigrati regolari = cartina perfettamente inutile.. :sofico:
CVD
Riprendo. Se si danno per buoni i dati, che gli immigrati considerati siano regolari o no (ovvero anche senza considerare la linea di andamento dell'immigrazione), il fatto che i crimini non siano aumentati, implica che la presenza degli immigrati irregolari (che si suppongo aumenti anch'essa nel tempo) non puo' essere considerata causa di incremento di crimini, che di fatto non c'e' stata.
Ovvero, se si da per buono che anche la presenza di immigrati irregolari sia aumentata nel tempo (che ritengo probabile), il fatto che invece i crimini non siano aumentati implica che non ci sia correlazione tra immigrati irregolari e crimini.
StateCity
04-02-2009, 13:23
Riprendo. Se si danno per buoni i dati, che gli immigrati considerati siano regolari o no (ovvero anche senza considerare la linea di andamento dell'immigrazione), il fatto che i crimini non siano aumentati, implica che la presenza degli immigrati irregolari (che si suppongo aumenti anch'essa nel tempo) non puo' essere considerata causa di incremento di crimini, che di fatto non c'e' stata.
Ovvero, se si da per buono che anche la presenza di immigrati irregolari sia aumentata nel tempo (che ritengo probabile), il fatto che invece i crimini non siano aumentati implica che non ci sia correlazione tra immigrati irregolari e crimini.
beh, gli immigrati irregolari non vengono contati, e il loro arrivo e datablie soprattutto dopo il 2000...
eppoi ufficialmente non riescono neanche a schedare i crimini commessi da qualcuno senza nome,
ammesso che riescono a prenderlo !
eppoi ufficialmente non riescono neanche a schedare i crimini commessi da qualcuno senza nome,
ammesso che riescono a prenderlo !
Come mai? La tabella del database del ministero degli interni ha in chiave il codice fiscale di chi commette un crimine?
Non riescono a contare il numero delle denunce contro ignoti?
Riprendo. Se si danno per buoni i dati, che gli immigrati considerati siano regolari o no (ovvero anche senza considerare la linea di andamento dell'immigrazione), il fatto che i crimini non siano aumentati, implica che la presenza degli immigrati irregolari (che si suppongo aumenti anch'essa nel tempo) non puo' essere considerata causa di incremento di crimini, che di fatto non c'e' stata.
Ovvero, se si da per buono che anche la presenza di immigrati irregolari sia aumentata nel tempo (che ritengo probabile), il fatto che invece i crimini non siano aumentati implica che non ci sia correlazione tra immigrati irregolari e crimini.
No, questa semplificazione ha molti errori logici ;)
Intanto anche prendendo per buoni i dati ricordati che non si stà parlando dei dati ufficiali ma di elaborazioni di chi ha redatto l'articolo
Fonte: elaborazioni degli autori su dati Istat e ministero dell’Interno
Comunque anche ammettendo l'assoluta giustezza non consideri che la criminalità non si "somma" bensi c'è stata una enorme ridistribuzione con, in alcuni casi, una "sostituzione" della criminalità autoctona con quella immigrata (ed i criminali autoctoni non sono magicamente spariti ovviamente).
Basta guardare l'andamento della popolazione carceraria in Italia (i dati sono stati postati su questo forum centinaia di volte)
Ci sono carceri dove si arriva anche al 90% di detenuti stranieri (tipicamente al nord) mentre la media nazionale è ferma intorno al 33% (1/3 del totale) per il fatto che al sud il problema grave è la criminalità organizzata (che di fatto detiene il "record" di reati in quei luoghi).
etc...
Insomma il semplice dato assoluto rapportato alla popolazione (reati/100000 abitanti) con tutte le semplificazioni (solo regolari, solo alcuni tipi di reato, divisione per province, media nazionale etc..) sono assolutamente non-indicativi e non-rappresentativi.
Anche di questo se ne è parlato in modo assai esteso in passato ;)
Come mai? La tabella del database del ministero degli interni ha in chiave il codice fiscale di chi commette un crimine?
Non riescono a contare il numero delle denunce contro ignoti?
non facciamo ironia spicciola ;)
Semplicemente ci sono moltissimi fattori: ci sono crimini che hanno oltre il 90% di inpunito, ci sono "buchi" nella legge che non consentono l'incarcerazione (quindi non rientrano nella popolazione carceraria) alcune tipologie di reato, quando presi tutti gli stranieri danno nomi sempre diversi in modo da risultare incensurati e beneficiare degli sconti di pena del nostro ordinamento etc...
Al di là dell'attendibilità della fonte (lavoce.info :asd: )
Che problemi hai?
le province non sono tutte...
come hanno fatto a contare gli extracomunitari, se sono clandestini ?
Ma hai letto quello che c'è scritto?
loreluca
04-02-2009, 13:55
Io arguisco che col passare degli anni gli italiani delinquano sempre meno e quindi sono più istriuti e vivono meglio di anni fa...
Ma purtroppo questi crimini sono compensati dagli immigrati regolari... Chissà gli irregolari... :muro:
Ognimodo la dimostrazione è il numero di italiani e di stranieri presenti nelle nostre carceri oggi confrontata con anni fa... ;)
province italiane, fonte wikipedia
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3f/Province_Italiane_posizione.png
Queste sono le province ATTUALI, quelle del primo post sono quelle al 2004.
LuVi
non facciamo ironia spicciola ;)
Semplicemente ci sono moltissimi fattori: ci sono crimini che hanno oltre il 90% di inpunito, ci sono "buchi" nella legge che non consentono l'incarcerazione (quindi non rientrano nella popolazione carceraria) alcune tipologie di reato, quando presi tutti gli stranieri danno nomi sempre diversi in modo da risultare incensurati e beneficiare degli sconti di pena del nostro ordinamento etc...
Guarda meglio, i dati raccolti da questa statistica non sono relativi alla popolazione carceraria, ma ai crimini denunciati.
Io arguisco che col passare degli anni gli italiani delinquano sempre meno e quindi sono più istriuti e vivono meglio di anni fa...
Ma purtroppo questi crimini sono compensati dagli immigrati regolari... Chissà gli irregolari... :muro:
Ognimodo la dimostrazione è il numero di italiani e di stranieri presenti nelle nostre carceri oggi confrontata con anni fa... ;)
Superficiale e ridicolo usare il numero di carcerati per trarre conclusioni.
Quotando nomeutente:
3) Sulla popolazione residente in carcere non è possibile effettuare un'inferenza statisticamente valida al fine di determinare i tassi specifici di criminalità di italiani ed immigrati, in quanto gli immigrati (oltre a delinquere più specificamente in crimini per cui è previsto il carcere, come lo spaccio di droga) non possono fruire di pene alternative (es. arresti domiciliari) in quanto non hanno un domicilio in Italia;
6) Giunti alla conclusione (prevedibile) che gli immigrati possono avere tassi di criminalità superiore per alcuni crimini (furti, droga, violenze) rimane comunque il fatto che la relazione criminalità-nazionalità è una relazione spuria, in quanto non è la nazionalità che determina una maggiore o minore propensione ad un determinato crimine ma è in larga parte la condizione sociale: individui con basso reddito e bassa istruzione sono più portati a vivere di espedienti come furti o spaccio di droga.
5) Un paragone fra la popolazione italiana ed immigrata è comunque impossibile in quanto sono due popolazioni con caratteristiche diverse: fra gli italiani si calcolano anche i bambini e gli anziani, che ovviamente non delinquono molto, mentre gli immigrati hanno una preponderanza di individui maschi fra 18 e 40 anni (che sono gli individui che delinquono di più). Il dato normalizzato non ce l'abbiamo perché il viminale non lo ha mai fornito e bisognerebbe calcolarlo sulla base dell'ultimo censimento (se qualcuno ha voglia).
StateCity
04-02-2009, 15:20
Ma hai letto quello che c'è scritto?
tu no :Prrr:
StateCity
04-02-2009, 15:21
Queste sono le province ATTUALI, quelle del primo post sono quelle al 2004.
LuVi
quindi dati vecchi senza significato.. :D
incipit1970
04-02-2009, 15:26
quindi dati vecchi senza significato.. :D
Se hai statistiche più recenti, postale pure...
StateCity
04-02-2009, 15:37
Se hai statistiche più recenti, postale pure...
non sono il database del ministereo.. :asd:
Guarda meglio, i dati raccolti da questa statistica non sono relativi alla popolazione carceraria, ma ai crimini denunciati.
Appunto. :mbe:
Come ti ho detto (anche per il motivo che citi) questi dati sono completamente inconsistenti
Superficiale e ridicolo usare il numero di carcerati per trarre conclusioni.
Ma anche no.
E' un numero che và necessariamente preso in considerazione (anche se da solo non basta)
Per il resto
Quotando nomeutente:
3) Sulla popolazione residente in carcere non è possibile effettuare un'inferenza statisticamente valida al fine di determinare i tassi specifici di criminalità di italiani ed immigrati, in quanto gli immigrati (oltre a delinquere più specificamente in crimini per cui è previsto il carcere, come lo spaccio di droga) non possono fruire di pene alternative (es. arresti domiciliari) in quanto non hanno un domicilio in Italia;
Già ammettendo che delinquono di più per reati per cui è previsto il carcere si commenta da solo :asd:
Il fatto di non avere residenza inoltre è irrilevante: se un immigrato è regolare deve avere una residenza o un domicilio presso cui essere reperibile.
Se è irregolare è criminale per definizione
6) Giunti alla conclusione (prevedibile) che gli immigrati possono avere tassi di criminalità superiore per alcuni crimini (furti, droga, violenze) rimane comunque il fatto che la relazione criminalità-nazionalità è una relazione spuria, in quanto non è la nazionalità che determina una maggiore o minore propensione ad un determinato crimine ma è in larga parte la condizione sociale: individui con basso reddito e bassa istruzione sono più portati a vivere di espedienti come furti o spaccio di droga.
La conclusione (che viene definita prevedibile) è il fine primo ed ultimo dell'analisi.
Le motivazioni hanno (ovviamente) un'importanza del tutto secondaria.
Lo scopo è individuare chi delinque, dargli la giusta punizione, possibilmente mandarlo via (se non italiano come nel caso specifico) e limitare i danni (forse questi banali aspetti sfuggono a molti :asd: )
Inoltre è del tutto superficiale legare la criminalità con lo stato sociale.
Sorry ma ci sono fattori enormi che a quest'analisi (?) superficiale non vengono considerate e che sono molto più rilevanti.
Basti pensare (a titolo di esempio ma non esclusivamente) alla cultura propria del paese di provenienza, alla prospettiva di espatrio (dal loro paese) etc..
Altrimenti dovremmo dedurre che tutti (o la maggior parte) dei poveri italiani siano dei criminali...cosa effettivamente non vera.
Inoltre la relazione suddetta (stato sociale=> maggiore o minore propensione alla criminalità) non spiega nemmeno in minima parte la cosiddetta "mappa della criminalità" nè la "distribuzione dei reati".
Ci sono reati che sono diventati pressoche esclusiva competenza di persone provenienti da ben specifiche aree letteralmente scalzando via la criminalità autoctona o creando nuove nicchie
Anche queste dinamiche non sono spiegate dalla semplice (e semplicistica) associazione tra "classe sociale" (se vogliamo considerare le classi esistenti) e criminalità
5) Un paragone fra la popolazione italiana ed immigrata è comunque impossibile in quanto sono due popolazioni con caratteristiche diverse: fra gli italiani si calcolano anche i bambini e gli anziani, che ovviamente non delinquono molto, mentre gli immigrati hanno una preponderanza di individui maschi fra 18 e 40 anni (che sono gli individui che delinquono di più). Il dato normalizzato non ce l'abbiamo perché il viminale non lo ha mai fornito e bisognerebbe calcolarlo sulla base dell'ultimo censimento (se qualcuno ha voglia).
Questa affermazione contraddice in pieno l'articolo di apertura...mettiti d'accordo con le cose con cui concordi :D
Non puoi concordare con un articolo che fà le statistiche della nonna cercando di dimostrare che "gli immigrati non delinquono più degli italiani" e contemporaneamente concordare con chi dice "gli immigrati delinquono di più perchè sono nella fascia statisticamente più a rischio" :D
Peraltro devi anche fare pace con te stesso circa i provvedimenti: da più parti hai sempre detto che non vanno trattati diversamente.
Ma se poi sei d'accordo con chi dice che sono un sottogruppo più a rischio buonsenso vuole che vengano prese particolari precauzioni (leggi : selezioni dure all'ingresso e respingimento di tutti i non idonei o clandestini)
:D
Appunto. :mbe:
Come ti ho detto (anche per il motivo che citi) questi dati sono completamente inconsistenti
Ma sulla base di cosa non sarebbero incosistenti? Quale ragionamento?
Io li' leggo che i crimini non sono aumentati nel tempo.
E che invece gli immigrati lo sono, e che presumiblmente anche gli immigrati irregolari lo siano stati. Per me e' sufficiente per scorrelare.
Quanto piu' invece io correlerei le possibilita' economiche e il numero/tipo di crimini.
Un tempo a Torino c'erano solo delinquanti piemontesi. Ovvio, di fatto c'erano solo Piemontesi.
Poi i piemontesi hanno inziato a stare meglio, si sono creati spazi ed altre esigenze che hanno portato una forte immigrazione meridionale.
I delinquenti erano quasi tutti meridionali. Si sentiva parlare solo di crimini meridionali. Facile confrontare le soluzioni che alcuni avrebbero voluto nei confronti dei meridionali allora con quelle che qualcuno vorrebbe proporre ora per gli extracomunitari perche' sono come i poligoni congruenti.
Ora anche i meridionali si sono integrati, hanno inziato a stare bene e si sono creati altri spazi e altre necessita'.
Sono arrivati gli extracomunitari, e si sente solo parlare di crimini extracomunitari.
Ma cosa volete che mi cambi? Il numero dei crimini in una societa' dipende dalle maglie della societa' stessa. quanto piu' tali maglie sono larghe, tanto piu' ci sara' spazio per un certo numero di crimini, attuati indipendentemente dal colore della pelle, quanto piu' dal grado di istruzione e dalle possibilita' economiche.
Mandi via da Torino gli extracomunitari e quegli spazi verranno di nuovo occupate da altri immigranti, magari di nuovo merdionali. Non in quanto merdionali, ma in quanto immigranti, caratterizzati da meno possibilita' economiche e (non scorrelato) meno istruzione. Impedisci del tutto l'immigrazione? E gli spazi se li riprendono i piemontesi.
Ma sulla base di cosa non sarebbero incosistenti? Quale ragionamento?
Io li' leggo che i crimini non sono aumentati nel tempo.
E che invece gli immigrati lo sono, e che presumiblmente anche gli immigrati irregolari lo siano stati. Per me e' sufficiente per scorrelare.
Quanto piu' invece io correlerei le possibilita' economiche e il numero/tipo di crimini.
Un tempo a Torino c'erano solo delinquanti piemontesi. Ovvio, di fatto c'erano solo Piemontesi.
Poi i piemontesi hanno inziato a stare meglio, si sono creati spazi ed altre esigenze che hanno portato una forte immigrazione meridionale.
I delinquenti erano quasi tutti meridionali. Si sentiva parlare solo di crimini meridionali. Facile confrontare le soluzioni che alcuni avrebbero voluto nei confronti dei meridionali allora con quelle che qualcuno vorrebbe proporre ora per gli extracomunitari perche' sono come i poligoni congruenti.
Ora anche i meridionali si sono integrati, hanno inziato a stare bene e si sono creati altri spazi e altre necessita'.
Sono arrivati gli extracomunitari, e si sente solo parlare di crimini extracomunitari.
Ma cosa volete che mi cambi? Il numero dei crimini in una societa' dipende dalle maglie della societa' stessa. quanto piu' tali maglie sono larghe, tanto piu' ci sara' spazio per un certo numero di crimini, attuati indipendentemente dal colore della pelle, quanto piu' dal grado di istruzione e dalle possibilita' economiche.
Mandi via da Torino gli extracomunitari e quegli spazi verranno di nuovo occupate da altri immigranti, magari di nuovo merdionali. Non in quanto merdionali, ma in quanto immigranti, caratterizzati da meno possibilita' economiche e (non scorrelato) meno istruzione. Impedisci del tutto l'immigrazione? E gli spazi se li riprendono i piemontesi.
Ci sono state pagine e pagine di dimostrazione statistiche eh...mica le vuoi tutte ripetute :mbe: :cry:
Scherzo, comunque la "scorrelazione" (come la chiami) non dipende solo da quello.
Come detto se fosse semplicisticamente vera l'equazione tra povertà economica e criminalità dovremmo dedurre che tutti o la maggior parte dei poveri italiani è criminale.
Cosa che è falsa alla prova dei fatti
Nel caso qualcuno avesse voglia/interesse/tempo di leggere qualcosa, linko alcuni documenti che ho trovato interessanti :
Immigrazione e criminalità : quale relazione ?
http://www.cestim.it/sezioni/materiali_didattici/cittadifferenze/devianza.pdf
Il rapporto fra immigrazione e criminalità in Italia
http://www.cestim.it/argomenti/11devianza/carcere/due-palazzi/studi_explorer_%201%20-%204/pagine%20web/rapporto_fra_immigrazione_e_crim.htm
Immigrazione e criminalità
Considerazioni generali sul fenomeno dell’immigrazione
Connessioni tra immigrazione e criminalità
Il contrasto all’immigrazione clandestina
http://criminologia.advcom.it/suppaimmi.htm
IMMIGRAZIONE E CRIMINALITA'
percorsi tra esperienze normative e dati ufficiali
http://w3.uniroma1.it/brunofras/attivitascientifica/produzionescientifica/immigrazione_e_criminalità.pdf
Infatti: da mettere in sticky
Al di là dell'attendibilità della fonte (lavoce.info :asd: );
Al di là della sottostima (che citano appena :asd: )
mi hanno ben colpito questi passaggi
Almeno lo sanno anche loro che le statistiche siffatte sono affidabili come il papa che parla di aborto ed usano il condizionale: :asd:
Davvero uno studio utile, che smentisce i dati di fatto relativi alla popolazione carceraria, alle percentuali di denunce, alla suddivisione delle popolazioni carcerarie tra nord e sud etc :asd:
Inutile menarsela, quando il 50% delle carceri è riempito da immigrati.
Non cè da "statisticare" molto
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