Korn
03-02-2009, 20:05
Guai fiscali, lasciano due ministri di Obama
Un repubblicano al Commercio
Il presidente chiama al governo Gregg, terza nomina tra i banchi dell'opposizione
Guai fiscali, lasciano due ministri di Obama Un repubblicano al Commercio
Tom Daschle
WASHINGTON - Nuovo scivolone sul terreno della trasparenza per la squadra di Barack Obama. Si è dovuta dimettere, travolta dalle polemiche, la "responsabile della performance" della nuova Amministrazione. Nancy Killefer non aveva pagato i contributi alla sua colf per un anno e mezzo. E anche il popolare Tom Daschle, ministro della Sanità, alla fine ha dovuto cedere alle pressioni e ha annunciato le dimissioni - accettate "con rammarico" da Obama - per il mancato pagamento di una tranche di tasse e per una serie di consulenze che configurano un possibile conflitto di competenze.
I fatti che coinvolgono la Killefer risalgono al 2005, e la 55enne manager risolse allora la questione versando il dovuto. La Killefer avrebbe dovuto ricoprire un incarico creato ex novo nel governo, di supervisore del budget e della riforma delle spese.
Killefer e Daschle seguono il destino di un terzo membro del governo scelto da Obama, Bill Richardson, costretto a rinunciare al Commercio a seguito di un'inchiesta per corruzione a suo carico. Anche il ministro del Tesoro, Timothy Geithner, ha ammesso di avere qualche macchia sul tema tasse, e ha dichiarato di essersi sbagliato con le precedenti dichiarazioni dei redditi, versando in ritardo oltre 40mila dollari. Un peccato veniale che è stato perdonato dai senatori che hanno confermato in fretta il ministro che deve aiutare il presidente a far uscire il paese dalla crisi.
Più complessa la situazione di Daschle, nominato alla Sanità, che non solo ha pagato solo il 2 gennaio le tasse relative ad oltre 400mila dollari non dichiarati negli anni scorsi. Daschle ha risarcito poi le casse dello Stato con un esborso di 14 mila dollari. Ma avrebbe ricevuto in passato 200mila dollari per discorsi e consulenze con industrie farmaceutiche ed assicurazioni che lavorano con la Sanità. Daschle ha spiegato il suo gesto con il fatto che non avrebbe voluto rappresentare una "preoccupazione" per gli ambiziosi piani di Obama sul fronte della riforma sanitaria. "Questa mattina - ha spiegato Obama in una nota - Tom Daschle mi ha chiesto di ritirare la sua nomina a Segretario alla Sanità, accetto la sua decisione con tristezza e grande rimpiamto". "Abbiamo bisogno - ha aggiunto Obama - che il meglio che l'America ha a disposizione sul fronte della Sanità sia accessibile a tutti gli americani". "Sono in gioco vite umane".
Nella fase di transizione dalle elezioni al giuramento di Obama, il "transition team" del nuovo presidente aveva preparato con la massima accuratezza una struttura di controlli sulle persone che sarebbero entrate a far parte della cerchia dei collaboratori della Casa Bianca. Chi aspirava a lavorare con Obama ha dovuto compilare un questionario in 63 domande che scandagliavano a fondo il passato dei candidati. E fra le domande - dalle passioni politiche alle affiliazioni religiose, proprie e dei propri familiari e conoscenti - c'erano naturalmente i precedenti guai, piccoli o grandi, di natura fiscale o finanziaria.
La squadra di Obama continua intanto a formarsi, con la nomina - oggi - del senatore del New Hampshire, il repubblicano Judd Gregg, al Commercio, proprio in sostituzione del dimissionario Richardson. Gregg, parlamentare 61enne esperto negoziatore, figura di spicco della commissione Bilancio del Senato, è la terza nomina bipartisan del governo Obama. Gregg ha però posto come condizione che il suo posto al Senato non venga ricoperto da un democratico - scelta che porterebbe la maggioranza democratica a quella fatidica quota 60 che consentirebbe al partito di governo di bloccare qualsiasi ostruzionismo. Il governatore del New Hampshire dovrà quindi designare un repubblicano per riempire il seggio vacante fino alle prossime suppletive.
"Judd - ha detto oggi Obama nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca in cui ha presentato il nuovo ministro del Commercio - è un maestro di mediazioni". "Darà un eccellente contributo aggiuntivo alla complessità e all'esperienza della mia squadra economica, diventerà una voce affidabile del governo e sarà un abile e persuasivo ambasciatore della nostra industria per far sapere all'estero che l'America è aperta al business". Secondo gli esperti Gregg potrebbe giocare un ruolo chiave come mediatore tra l'amministrazione Obama e i parlamentari repubblicani, convincendoli a far passare il piano di aiuti all'economia da 800 miliardi di dollari.
Guai fiscali, lasciano due ministri di Obama Un repubblicano al Commercio
Nancy Killefer
Inoltre Gregg prenderà il posto di Bill Richardson, dimessosi a gennaio sulla scia di un'inchiesta giudiziaria su un'azienda californiana che avrebbe trafficato con lo stato del Nuovo Messico. Gregg non è l'unico repubblicana della squadra di governo di Obama. Insieme a lui ci sono il segretario ai Trasporti, Ray LaHood e quello alla Difesa, Robert Gates. In realtà Gregg non è mai stato iscritto al partito repubblicano, ma ha sempre pubblicamente dichiarato di essere un repubblicano. Inoltre ha fama di essere un conservatore ed è rispettato da tutte le parti politiche. L'anno scorso Gregg ha svolto un ruolo di primo piano in Parlamento per l'approvazione del piano di salvataggio di Wall Street e recentemente ha votato per consentire ad Obama di gestire la seconda parte del Tarp, il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari per il settore finanziario.
Un repubblicano al Commercio
Il presidente chiama al governo Gregg, terza nomina tra i banchi dell'opposizione
Guai fiscali, lasciano due ministri di Obama Un repubblicano al Commercio
Tom Daschle
WASHINGTON - Nuovo scivolone sul terreno della trasparenza per la squadra di Barack Obama. Si è dovuta dimettere, travolta dalle polemiche, la "responsabile della performance" della nuova Amministrazione. Nancy Killefer non aveva pagato i contributi alla sua colf per un anno e mezzo. E anche il popolare Tom Daschle, ministro della Sanità, alla fine ha dovuto cedere alle pressioni e ha annunciato le dimissioni - accettate "con rammarico" da Obama - per il mancato pagamento di una tranche di tasse e per una serie di consulenze che configurano un possibile conflitto di competenze.
I fatti che coinvolgono la Killefer risalgono al 2005, e la 55enne manager risolse allora la questione versando il dovuto. La Killefer avrebbe dovuto ricoprire un incarico creato ex novo nel governo, di supervisore del budget e della riforma delle spese.
Killefer e Daschle seguono il destino di un terzo membro del governo scelto da Obama, Bill Richardson, costretto a rinunciare al Commercio a seguito di un'inchiesta per corruzione a suo carico. Anche il ministro del Tesoro, Timothy Geithner, ha ammesso di avere qualche macchia sul tema tasse, e ha dichiarato di essersi sbagliato con le precedenti dichiarazioni dei redditi, versando in ritardo oltre 40mila dollari. Un peccato veniale che è stato perdonato dai senatori che hanno confermato in fretta il ministro che deve aiutare il presidente a far uscire il paese dalla crisi.
Più complessa la situazione di Daschle, nominato alla Sanità, che non solo ha pagato solo il 2 gennaio le tasse relative ad oltre 400mila dollari non dichiarati negli anni scorsi. Daschle ha risarcito poi le casse dello Stato con un esborso di 14 mila dollari. Ma avrebbe ricevuto in passato 200mila dollari per discorsi e consulenze con industrie farmaceutiche ed assicurazioni che lavorano con la Sanità. Daschle ha spiegato il suo gesto con il fatto che non avrebbe voluto rappresentare una "preoccupazione" per gli ambiziosi piani di Obama sul fronte della riforma sanitaria. "Questa mattina - ha spiegato Obama in una nota - Tom Daschle mi ha chiesto di ritirare la sua nomina a Segretario alla Sanità, accetto la sua decisione con tristezza e grande rimpiamto". "Abbiamo bisogno - ha aggiunto Obama - che il meglio che l'America ha a disposizione sul fronte della Sanità sia accessibile a tutti gli americani". "Sono in gioco vite umane".
Nella fase di transizione dalle elezioni al giuramento di Obama, il "transition team" del nuovo presidente aveva preparato con la massima accuratezza una struttura di controlli sulle persone che sarebbero entrate a far parte della cerchia dei collaboratori della Casa Bianca. Chi aspirava a lavorare con Obama ha dovuto compilare un questionario in 63 domande che scandagliavano a fondo il passato dei candidati. E fra le domande - dalle passioni politiche alle affiliazioni religiose, proprie e dei propri familiari e conoscenti - c'erano naturalmente i precedenti guai, piccoli o grandi, di natura fiscale o finanziaria.
La squadra di Obama continua intanto a formarsi, con la nomina - oggi - del senatore del New Hampshire, il repubblicano Judd Gregg, al Commercio, proprio in sostituzione del dimissionario Richardson. Gregg, parlamentare 61enne esperto negoziatore, figura di spicco della commissione Bilancio del Senato, è la terza nomina bipartisan del governo Obama. Gregg ha però posto come condizione che il suo posto al Senato non venga ricoperto da un democratico - scelta che porterebbe la maggioranza democratica a quella fatidica quota 60 che consentirebbe al partito di governo di bloccare qualsiasi ostruzionismo. Il governatore del New Hampshire dovrà quindi designare un repubblicano per riempire il seggio vacante fino alle prossime suppletive.
"Judd - ha detto oggi Obama nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca in cui ha presentato il nuovo ministro del Commercio - è un maestro di mediazioni". "Darà un eccellente contributo aggiuntivo alla complessità e all'esperienza della mia squadra economica, diventerà una voce affidabile del governo e sarà un abile e persuasivo ambasciatore della nostra industria per far sapere all'estero che l'America è aperta al business". Secondo gli esperti Gregg potrebbe giocare un ruolo chiave come mediatore tra l'amministrazione Obama e i parlamentari repubblicani, convincendoli a far passare il piano di aiuti all'economia da 800 miliardi di dollari.
Guai fiscali, lasciano due ministri di Obama Un repubblicano al Commercio
Nancy Killefer
Inoltre Gregg prenderà il posto di Bill Richardson, dimessosi a gennaio sulla scia di un'inchiesta giudiziaria su un'azienda californiana che avrebbe trafficato con lo stato del Nuovo Messico. Gregg non è l'unico repubblicana della squadra di governo di Obama. Insieme a lui ci sono il segretario ai Trasporti, Ray LaHood e quello alla Difesa, Robert Gates. In realtà Gregg non è mai stato iscritto al partito repubblicano, ma ha sempre pubblicamente dichiarato di essere un repubblicano. Inoltre ha fama di essere un conservatore ed è rispettato da tutte le parti politiche. L'anno scorso Gregg ha svolto un ruolo di primo piano in Parlamento per l'approvazione del piano di salvataggio di Wall Street e recentemente ha votato per consentire ad Obama di gestire la seconda parte del Tarp, il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari per il settore finanziario.