CYRANO
28-01-2009, 07:27
LAVORO. In 20 mila cercano un impiego. Palazzo Nievo capofila di interventi straordinari con categorie, sindacati e Camera di commercio
Misure d'urgenza e politiche di medio periodo per creare posti di lavoro La Provincia propone «prestiti a tasso zero a chi è pronto a riqualificarsi»
27/01/2009
Raddoppio in un anno: le persone in cerca di lavoro che si rivolgono ai centri per l'impiego nel Vicentino sono aumentate del 100 per cento, passando dalle 10 mila 587 del 2007 alle 20 mila 338 del 2008. Non solo: nel bimestre novembre-dicembre il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto dell'85 per cento. E ancora: nelle piccole aziende i licenziamenti (2.431) hanno avuto un balzo del 41%. Sono gli ultimi numeri dal fronte dell'occupazione, un grido d'allarme anche per la ricca Vicenza. E così le istituzioni studiano le contromisure: la Provincia ha convocato ieri i rappresentanti delle categorie economiche, dei sindacati e della Camera di commercio per discutere il documento preliminare del "piano straordinario per il lavoro 2009", uno strumento d'eccezione per contrastare la crisi.
PIANO STRAORDINARIO. La terapia d'urto per salvare i posti di lavoro prevede risorse ingenti per interventi urgenti e altri di breve-medio termine. «La crisi sta facendo soffrire anche il Vicentino, seppur in maniera inferiore rispetto alla media italiana - afferma Morena Martini, assessore provinciale al Lavoro. Il tasso di disoccupazione nel Vicentino è al 3,4%: due anni fa si attestava tra il 2,6 e il 2,8%. «Questo piano - riprende l'assessore - serve a mantenere l'occupazione dove c'è e a creare nuove opportunità». La Provincia «fa da cabina di regia», gestendo risorse europee, statali o regionali per «12 milioni».
MISURE URGENTI. Tra gli interventi immediati si propone «la costituzione di un fondo straordinario per i disoccupati»: la Provincia vuole attivarlo con una o più banche disponibili a fornire prestiti senza interessi a quei lavoratori disoccupati che accettano il percorso di riqualificazione proposto. Il fondo ipotizzato è di 10-12 milioni e permetterebbe ai disoccupati che non beneficiano di ammortizzatori sociali di ottenere dagli 800 ai 1.500 euro al mese per un anno, restituibili in 5 anni a tasso zero. Si propone poi di incrementare il fondo di anticipazione della cassa integrazione straordinaria e di promuovere i contratti di solidarietà, cioè la riduzione dell'orario di lavoro per scongiurare i licenziamenti.
ALTRE POLITICHE. Nel 2008 il Pil veneto è arretrato dello 0,1%, una tendenza che potrebbe ripetersi quest'anno. Le assunzioni a tempo indeterminato sono scese del 30%, l'iscrizione nelle liste di mobilità è cresciuta del 10,5% (4.216). Soffrono i settori metalmeccanico, tessile, orafo, concia ed edilizia. Una crisi così necessita di contromisure anche di medio termine. Tra quelle individuate spiccano la «promozione di nuove imprese nei settori delle energie rinnovabili, del turismo e delle nanotecnologie», il rilancio della «manutenzione della montagna». e «l'anticipazione dell'assegnazione de fondi europei del 2010 con un maxi-prestito locale di alcune decine di milioni di euro» da attivare attraverso un accordo tra imprese, banche, enti locali e Camera di commercio.
POLEMICA NORD-SUD. Nel piano straordinario la Provincia contesta la ripartizione del Fondo europeo Fas (aree sottoutilizzate). Palazzo Nievo ricorda che al Centro-Nord vanno 23 miliardi, mentre 101 sono destinati al Centro-Sud: «La finanziaria 2009 ha peggiorato il criterio di riparto preesistente», denuncia l'ente berico, che propone «alla Regione di chiedere con la massima fermezza una revisione».
Marco Scorzato
Ale' , sempre buone notizie qui !
:muro: :muro: :cry: :cry:
Cnkankzajoza
Misure d'urgenza e politiche di medio periodo per creare posti di lavoro La Provincia propone «prestiti a tasso zero a chi è pronto a riqualificarsi»
27/01/2009
Raddoppio in un anno: le persone in cerca di lavoro che si rivolgono ai centri per l'impiego nel Vicentino sono aumentate del 100 per cento, passando dalle 10 mila 587 del 2007 alle 20 mila 338 del 2008. Non solo: nel bimestre novembre-dicembre il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto dell'85 per cento. E ancora: nelle piccole aziende i licenziamenti (2.431) hanno avuto un balzo del 41%. Sono gli ultimi numeri dal fronte dell'occupazione, un grido d'allarme anche per la ricca Vicenza. E così le istituzioni studiano le contromisure: la Provincia ha convocato ieri i rappresentanti delle categorie economiche, dei sindacati e della Camera di commercio per discutere il documento preliminare del "piano straordinario per il lavoro 2009", uno strumento d'eccezione per contrastare la crisi.
PIANO STRAORDINARIO. La terapia d'urto per salvare i posti di lavoro prevede risorse ingenti per interventi urgenti e altri di breve-medio termine. «La crisi sta facendo soffrire anche il Vicentino, seppur in maniera inferiore rispetto alla media italiana - afferma Morena Martini, assessore provinciale al Lavoro. Il tasso di disoccupazione nel Vicentino è al 3,4%: due anni fa si attestava tra il 2,6 e il 2,8%. «Questo piano - riprende l'assessore - serve a mantenere l'occupazione dove c'è e a creare nuove opportunità». La Provincia «fa da cabina di regia», gestendo risorse europee, statali o regionali per «12 milioni».
MISURE URGENTI. Tra gli interventi immediati si propone «la costituzione di un fondo straordinario per i disoccupati»: la Provincia vuole attivarlo con una o più banche disponibili a fornire prestiti senza interessi a quei lavoratori disoccupati che accettano il percorso di riqualificazione proposto. Il fondo ipotizzato è di 10-12 milioni e permetterebbe ai disoccupati che non beneficiano di ammortizzatori sociali di ottenere dagli 800 ai 1.500 euro al mese per un anno, restituibili in 5 anni a tasso zero. Si propone poi di incrementare il fondo di anticipazione della cassa integrazione straordinaria e di promuovere i contratti di solidarietà, cioè la riduzione dell'orario di lavoro per scongiurare i licenziamenti.
ALTRE POLITICHE. Nel 2008 il Pil veneto è arretrato dello 0,1%, una tendenza che potrebbe ripetersi quest'anno. Le assunzioni a tempo indeterminato sono scese del 30%, l'iscrizione nelle liste di mobilità è cresciuta del 10,5% (4.216). Soffrono i settori metalmeccanico, tessile, orafo, concia ed edilizia. Una crisi così necessita di contromisure anche di medio termine. Tra quelle individuate spiccano la «promozione di nuove imprese nei settori delle energie rinnovabili, del turismo e delle nanotecnologie», il rilancio della «manutenzione della montagna». e «l'anticipazione dell'assegnazione de fondi europei del 2010 con un maxi-prestito locale di alcune decine di milioni di euro» da attivare attraverso un accordo tra imprese, banche, enti locali e Camera di commercio.
POLEMICA NORD-SUD. Nel piano straordinario la Provincia contesta la ripartizione del Fondo europeo Fas (aree sottoutilizzate). Palazzo Nievo ricorda che al Centro-Nord vanno 23 miliardi, mentre 101 sono destinati al Centro-Sud: «La finanziaria 2009 ha peggiorato il criterio di riparto preesistente», denuncia l'ente berico, che propone «alla Regione di chiedere con la massima fermezza una revisione».
Marco Scorzato
Ale' , sempre buone notizie qui !
:muro: :muro: :cry: :cry:
Cnkankzajoza