Jurynet
26-01-2009, 16:21
È veramente disarmante scoprire che il nuovo Centro di Backup e Ripristino di Windows Vista non permetta, tra l'altro, di scegliere autonomamente quali file o cartelle includere in un archivio. Essi vengono, infatti, automaticamente stabiliti dal sistema in base a delle "categorie" preimpostate che non è possibile modificare (giusto decidere quali selezionare). Oltretutto, vengono insindacabilmente esclusi file come eseguibili, archivi, file di sistema... Sicché, se uno dovesse avere sul proprio disco un lavoro compilato come .EXE o una serie di documenti stipati in uno .ZIP, questi non rientrerebbero nel backup.
Altri elementi che lasciano perplessi:
- la partizione C:\, con riferimento ai file di cui le categorie suddette, viene SEMPRE coinvolta nel backup
- non è possibile definire un percorso di salvataggio degli archivi che verranno SEMPRE posizionati nella ROOT di una partizione locale o su un enventuale sopporto ottico
- si perde completamente l'approccio di backup "oritanto ai nastri", che si traduce nell'impossibilità di stabilire quale politica di backup verrà adottata: normale, differenziale, incremetale...
Come di può dedurre dalla pagina di Microsoft (in inglese) dedicata alle FAQ (http://blogs.technet.com/filecab/pages/file-backup-in-windows-vista-faq.aspx), queste scelte rispondono alla strategia di rendere il backup il più possibile accessibile alla maggior parte degli utenti o (testualmente) "per eliminare la confusione causata dal dover selezionare cartelle e file singoli da lunghe schiere di caselle di controllo, cercando di indovinare dove altri utenti tengono i loro file, pronosticando dove questi file andrebbero immagazzinati in futuro, eccetera".
Come faceva notare qualcuno dei commentatori a pié di pagina, non sarebbe costato molto mettere a disposizione, soprattutto ad esperti o amministratori, delle funzionalità avanzate che integrassero la facilità d'uso con completezza e libertà d'azione. Quanto meno nelle edizioni business-oriented. Se c'era uno strumento veramente professionale nelle precedenti distribuzioni di Windows (fino a XP o nei server), questo era proprio il backup, nonostante il fatto che, come sostiene lo stesso articolo, "virtualmente nessuno lo usasse".
Tutto ciò all'insegna di un concetto un po' demenziale per cui, dato il basso costo al MB degli attuali supporti, "conviene quasi salvare TUTTO, piuttosto che stare a fare una cernita accurata". Peccato che non tutti dispogano di un Network-Attached Storage (NAS) in casa. E non avrebbe neppure senso averlo, vista la profusione di "vecchi" HDD da 80/100 GB che giaggiono inutilizzati nel cassetto e che fungerebbero benissimo allo scopo, con un normalissimo adattatore USB 2.0 ed un po' di buon senso. E se avessimo 1 o 2 TB di dati (non così improbabile, ormai)? Quanti NAS occorrerebbero? E se si rimpesse il NAS (anche questo non così improbabile)? È un problema sempre più tangibile quello dell'assorbimento energetico degli odierni data-center, sempre più mastodontici.
Per tornare al backup di Vista, tremo un po' al pensiero di come verranno trattati i file originali al momento del ripristino: sovrascritti, ignorati, cancellati...?! Non è dato saperlo.
Altri elementi che lasciano perplessi:
- la partizione C:\, con riferimento ai file di cui le categorie suddette, viene SEMPRE coinvolta nel backup
- non è possibile definire un percorso di salvataggio degli archivi che verranno SEMPRE posizionati nella ROOT di una partizione locale o su un enventuale sopporto ottico
- si perde completamente l'approccio di backup "oritanto ai nastri", che si traduce nell'impossibilità di stabilire quale politica di backup verrà adottata: normale, differenziale, incremetale...
Come di può dedurre dalla pagina di Microsoft (in inglese) dedicata alle FAQ (http://blogs.technet.com/filecab/pages/file-backup-in-windows-vista-faq.aspx), queste scelte rispondono alla strategia di rendere il backup il più possibile accessibile alla maggior parte degli utenti o (testualmente) "per eliminare la confusione causata dal dover selezionare cartelle e file singoli da lunghe schiere di caselle di controllo, cercando di indovinare dove altri utenti tengono i loro file, pronosticando dove questi file andrebbero immagazzinati in futuro, eccetera".
Come faceva notare qualcuno dei commentatori a pié di pagina, non sarebbe costato molto mettere a disposizione, soprattutto ad esperti o amministratori, delle funzionalità avanzate che integrassero la facilità d'uso con completezza e libertà d'azione. Quanto meno nelle edizioni business-oriented. Se c'era uno strumento veramente professionale nelle precedenti distribuzioni di Windows (fino a XP o nei server), questo era proprio il backup, nonostante il fatto che, come sostiene lo stesso articolo, "virtualmente nessuno lo usasse".
Tutto ciò all'insegna di un concetto un po' demenziale per cui, dato il basso costo al MB degli attuali supporti, "conviene quasi salvare TUTTO, piuttosto che stare a fare una cernita accurata". Peccato che non tutti dispogano di un Network-Attached Storage (NAS) in casa. E non avrebbe neppure senso averlo, vista la profusione di "vecchi" HDD da 80/100 GB che giaggiono inutilizzati nel cassetto e che fungerebbero benissimo allo scopo, con un normalissimo adattatore USB 2.0 ed un po' di buon senso. E se avessimo 1 o 2 TB di dati (non così improbabile, ormai)? Quanti NAS occorrerebbero? E se si rimpesse il NAS (anche questo non così improbabile)? È un problema sempre più tangibile quello dell'assorbimento energetico degli odierni data-center, sempre più mastodontici.
Per tornare al backup di Vista, tremo un po' al pensiero di come verranno trattati i file originali al momento del ripristino: sovrascritti, ignorati, cancellati...?! Non è dato saperlo.