View Full Version : Caso Battisti: la risposta e la beffa di Lula
_Magellano_
23-01-2009, 21:43
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_873343679.html
BATTISTI: LULA RISPONDE A NAPOLITANO, NON TORNA INDIETRO
di Marina Perna
http://www.ansa.it/webimages/mida/medium/19/0f2d9cc1027caf1b721c22cf7787d47e.jpg
ROMA - Il Brasile non torna indietro sulla decisione di concedere a Cesare Battisti lo status di rifugiato politico ma riconosce che l'Italia è uno stato di diritto con una magistratura democratica. Il Governo si prepara comunque alle contromosse, forte del pieno appoggio del Quirinale. Soprattutto quelle legali, attraverso la strada dei ricorsi: di ogni strumento giuridico "previsto dall'ordinamento brasiliano e da quello internazionale per sostenere le ragioni poste a base della richiesta di estradizione di Battisti". A sottolinearlo è lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che oggi ha ricevuto dal presidente brasiliano, Inacio Lula da Silva, la risposta alla lettera che gli aveva inviato una settimana fa, dove esprimeva senza mezzi termini "rammarico" per la concessione dello status di rifugiato politico all'ex terrorista, condannato all'ergastolo per quattro omicidi, compiuti tra il 1977 ed il 1979.
Napolitano, che stasera ha ricevuto il ministro degli Esteri Franco Frattini con cui ha condiviso la lettera di Lula, dice così di "apprezzare" la strada dei ricorsi intrapresa dal Governo Italiano. Ricorsi e "strade percorribili" che - fa sapere una nota della Farnesina - saranno valutati "con la massima urgenza per contribuire alla revisione del caso". Sui contenuti della lettera vige il riserbo. Brasilia ha fatto sapere che non ne divulgherà il contenuto, il Quirinale ne ha solo sottolineato alcuni passaggi. Tra cui quello secondo il quale Lula ha fatto riferimento alle "basi giuridiche, interne e internazionali, della decisione presa dalle competenti autorità brasiliane per il caso Battisti, nella sua specificita".
E, ancora, che Lula "ha voluto esprimere la piena considerazione del suo paese 'per la magistratura italiana e per lo stato di diritto democratico vigente in Italia e fiducia nel carattere democratico, umanitario e legittimo' del nostro ordinamento giuridico". Una sottolineatura che lascerebbe intendere - secondo alcune fonti che seguono la vicenda - spazi di 'manovra' per una positiva soluzione della vicenda sul fronte legale, quello cioé dei ricorsi giuridici. Mentre sembra così, almeno per ora, allontanarsi l'ipotesi di contromosse più dure sul piano diplomatico, come il richiamo dell'ambasciatore italiano a Brasilia, Michele Valensise, gli strumenti giuridici sul tappeto sarebbero, sostanzialmente, due: la presentazione di un'istanza di ritiro della decisione, che la diplomazia italiana in Brasile dovrebbe presentare direttamente al ministro della giustizia, Tenso Genro, autore della decisione. O, in alternativa - spiegano fonti legali - un ricorso alla Corte Suprema Federale di Giustizia. Ricorso più volte ipotizzato nei giorni scorsi dal ministro Frattini, che sarebbe motivato dal fatto che la decisione sarebbe in contrasto con la Convenzione di Ginevra sui rifugiati perché non esisterebbe nessuna motivazione politica contro Battisti. Lula ha comunque tenuto - secondo quanto reso noto dal Quirinale - a riaffermare, nella chiusa della missiva, "i legami storici e culturali che uniscono Brasile e Italia e della volontà di rafforzare le relazioni bilaterali tra i due paesi".
Legami forti e tradizionali quindi, che dovrebbero portare il premier Silvio Berlusconi a compiere in tempi rapidi una visita ufficiale nel paese: visita, mai annunciata formalmente, che è oggi in 'stand by'. Le due diplomazie sono in attesa di vedere come si svilupperà il caso Battisti. L'ex terrorista resta intanto un rifugiato politico per il Brasile e, nonostante sembrasse imminente la sua liberazione, al momento resta ancora in carcere in attesa della decisione della Corte Suprema, attesa per inizio febbraio con la ripresa dell'attività dopo le ferie estive. L'Italia - secondo quanto riferito da fonti di stampa brasiliane - avrebbe già presentato una petizione al Supremo Tribunale, chiedendo di essere ascoltata prima della decisione sull'eventuale scarcerazione. Sul fronte interno, intanto, continuano le prese di posizione, con il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, che torna a commentare come "inaccettabile" la decisione" mentre Maurizio Costanzo lancia un appello agli italiani - dal palco del Maurizio Costanzo Show in onda dopodomani su Canale5 - a inviare "cartoline postali all'ambasciata del Brasile a Roma" scrivendo "vergogna o estradate Battisti". Ora io non riesco ad immaginare cosa ci sia di sbagliato nel restituire un terrorista al paese civile e democratico dove questo ha commesso reati gravissimi affinchè venga processato.
Ci tengo a sottolineare che qui non verrebbe certo impiccato o fucilato ma processato democraticamente.
red.hell
23-01-2009, 21:59
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_873343679.html
Ora io non riesco ad immaginare cosa ci sia di sbagliato nel restituire un terrorista al paese civile e democratico dove questo ha commesso reati gravissimi affinchè venga processato.
Ci tengo a sottolineare che qui non verrebbe certo impiccato o fucilato ma processato democraticamente.
è già stato processato ;)
inoltre al momento in Brasile è in carcere
_Magellano_
23-01-2009, 22:44
è già stato processato ;)
inoltre al momento in Brasile è in carcereSi è vero ma sembra che ci siano buone possibilità che venga rilasciato leggendo l'articolo,sempre ammesso non si riesca a sbloccare la situazione in nostro favore. :boh:
dantes76
24-01-2009, 01:16
è già stato processato ;)
inoltre al momento in Brasile è in carcere
sono combattuto, se fosse meglio lasciarlo in brasile, in qualche prigione de cacca, dove magari scoppia qualche rivolta e lo stendono con le pinze, o farlo rientrare in italia, e magari lasciarlo libero, e dopo ritrovarlo invitato a aprlare di politica in qualche universita'...
zerothehero
24-01-2009, 11:14
L'Italia dovrebbe ospitare qualche terrorista francese e brasiliano, in sontuose residente immediatamente prospicienti alle ambasciate dei due paesi a Roma.
Chissà che direbbero i rappresentanti della caviar gauche in Francia e in Brasile. :fagiano:
zerothehero
24-01-2009, 11:16
è già stato processato ;)
inoltre al momento in Brasile è in carcere
Se le cose dovessero rimanere così, lo vedremo nella spiaggia di Rio a sollazzarsi con le brasiliane, mentre scrive i suoi romanzucoli gialli.
Un pluriomicida e uno che ha la responsabilità diretta di aver ridotto in carrozzina a vita una persona. :fagiano:
zerothehero
24-01-2009, 11:20
«Battisti uccise, paghi» E la Francia si divide
I figli del gioielliere assassinato: non proviamo odio e rancore, è solo una questione di giustizia Alberto Torregiani rimase paralizzato: quel giorno sono finiti i miei sogni e lui ci ha guadagnato
MILANO - C' erano entrambi, quando è iniziata e quand' è finita. Il figlio del macellaio e la figlia del gioielliere dicono la stessa cosa: «Ci offende quello che sta accadendo. Perché basta ricordare davvero com' è andata, e poi uno si rende conto che è una semplice questione di giustizia. Quell' uomo deve pagare». Le loro storie sono diventate un' unica storia, una delle più allucinanti di quegli anni. Il Partito armato per il comunismo di Cesare Battisti, e il suo progetto. «La tematica carceraria per la quale era stato ucciso il maresciallo Santoro di Udine era ormai superata, fuori moda - rivelò al processo Pietro Mutti, il pentito del gruppo -. Alla fine del ' 78 fu concordato di compiere operazioni contro quello che noi chiamavamo il patto dei commercianti. Fu Battisti a dirci che bisognava colpire quelli che avevano sparato ai rapinatori che volevano svaligiargli i negozi». La sera del 16 dicembre 1978 Adriano Sabbadin è dietro al bancone. Sta aiutando suo padre a fare ordine nei conti. Il negozio è chiuso, nella strada di Caltana di Santa Maria a Sala, vicino a Venezia, non c' è nessuno. Entrano due uomini. Uno tira fuori dal giaccone la pistola e con il calcio colpisce sulla testa Lino, il padre di Adriano. Una bestemmia in dialetto, e poi: «Fuori i soldi». Lino Sabbadin è a terra, si trascina nel retrobottega, prende una pistola, spara. Colpisce alla testa uno dei banditi, Elio Grigoletto, 23 anni. Morirà nella notte. «Da allora - ricorda Adriano - abbiamo vissuto nel terrore». Alla mezzanotte del 22 gennaio 1979 a Milano c' è nebbia e un freddo cane. Il ristorante Transatlantico è quasi vuoto. Era un bel locale in via Malpighi, zona Porta Venezia, ha chiuso due anni fa. Marisa Torregiani sta finendo di mangiare, con lei c' è il padre Pier Luigi, un gioielliere. Accanto, ricorda, un gruppo di orchestrali tedeschi. Arrivano due uomini a volto coperto: «Questa è una rapina, tirate fuori tutto quello che avete». Nessuno vede che Torregiani ha fatto scivolare la mano nel borsello e ha tirato fuori la sua pistola, regolarmente denunciata in questura. Colluttazione, spari: muoiono in due, il rapinatore Orazio Daidone, 34 anni, siciliano, e un commerciante di Catania che mangiava in disparte. Ricorda oggi Marisa: «Mi sono sempre chiesta perché l' ha fatto. Ora rispondo: ha voluto difendere il suo lavoro e i suoi affetti, ovvero me». Torregiani viene fatto a pezzi da alcuni giornali. Diventa «bottegaio pistolero», «giustiziere della Bovisa» e, ovviamente, «fascista». Scriverà Giampaolo Pansa: «In questura si rivelò per quello che era: un brav' uomo terrorizzato, sconvolto dai morti e dal sangue». Era anche un uomo malato. Lottava da anni contro un tumore al polmone, in ospedale aveva incontrato tre bimbi orfani di padre, con la madre che moriva di cancro. Qualche mese dopo, li adottò. La più grande era Marisa, poi c' erano Anna e Alberto. «Ci diede una seconda possibilità». Quel 16 febbraio 1979, Torregiani muore per primo, alle 14. Sta aprendo la gioielleria in via Mercantini, con lui ci sono Marisa e Alberto. «Tre persone con la mani in tasca, le vedo io per prima», dice lei. «Uno urlò "Torregiani!", mio padre si voltò». Lo colpiscono al collo e alla testa, mentre cade riesce a sparare, alcuni colpi raggiungono suo figlio. Duecentocinquanta chilometri e cinque ore dopo, nella macelleria di Caltana. Adriano Sabbadin è nel retro, sta litigando al telefono con un fornitore. «Sento dire a voce alta "chi è Lino Sabbadin?", e poi gli spari». Lui corre, fa in tempo a vedere un uomo a cavalcioni di suo padre, che spara ancora, i colpi di grazia. Alla sera arriva la rivendicazione: «Siamo i Proletari armati per il comunismo, abbiamo colpito gli agenti della controrivoluzione Torregiani e Sabbadin». Le indagini a Milano portano verso un gruppo di autonomi del quartiere Barona. Verranno scagionati. Il 19 aprile 1979 il gruppo di Battisti ammazza un autista della Digos, Andrea Campagna. Lo hanno notato in tv, mentre fa entrare in macchina una delle persone catturate. Muore solo per questo. Battisti viene arrestato poco dopo, una retata facilitata da un pentito. Poi ne arriveranno altri. Il processo Torregiani è drammatico. «Una tensione pazzesca», racconta l' avvocato Renato Palmieri, che difendeva uno dei pentiti. «Non l' ho mai guardato in faccia», raccontano Marisa e Alberto. «Avevamo paura». Ce l' hanno anche adesso, come un riflesso condizionato. Chiedono che non venga scritto il nome della città dove vivono. Le cronache di allora raccontano delle minacce che Battisti e un altro imputato lanciano al giudice Corrado Carnevali: «Stai sicuro, veniamo a prendere anche te». Aula sgombrata una infinità di volte, Battisti che non smette di gridare «siete solo dei buffoni di m...». E' l' unico processo (in primo grado) al quale prende parte. Nel 1981 fuggirà dal carcere di Frosinone verso Puerto Escondido e poi a Parigi. Nel 1985, con l' ultimo processo di Cassazione, il quadro della breve storia dei Proletari armati per il comunismo è chiaro. Quattro omicidi, pochi comunicati, una specie di spontaneismo armato dietro a teorie senza capo né coda. Cesare Battisti, uno dei cinque fondatori del Pac, è l' uomo che sceglie gli obiettivi, effettua i pedinamenti e spara. Viene ritenuto tra gli esecutori di tutti e 4 gli omicidi. Su quelli di Torregiani e Sabbadin - ripetono oggi i suoi difensori - ci sono dubbi. «Mi accusano di due omicidi avvenuti a distanza di mezz' ora in due città diverse», disse lui nel 2002 in un' intervista. Non era mezz' ora, ma comunque è questo il suo cavallo di battaglia nel merito della vicenda. «Io non ho dubbi - dice Marisa Torregiani -. Era dietro di me, fu lui che sparò». Il pentito Mutti lo indicò come l' esecutore dell' omicidio Sabbadin e di quello del brigadiere Campagna. L' ultima parola spetta ad Alberto Torregiani. Aveva 15 anni nel ' 79. Suo padre gli morì davanti agli occhi, e morendo sparò. Colpì suo figlio alla schiena: lesione della colonna vertebrale. Oggi ha 40 anni e vive in carrozzina. Dice: «Nessun rancore. E' una questione di giustizia, non di vendetta. Lui stasera è a cena a Parigi, magari con la sua donna, i suoi figli, domattina si farà una corsetta per strada. Tutte cose che a me sono negate. I miei sogni, le mie ambizioni, tutto a schifo assieme alla vita di mio padre. Lui ci ha guadagnato, io ci ho perso. E non ero io che tenevo in mano una pistola per ammazzare un gioielliere». Marco Imarisio I delitti SANTORO Il capo degli agenti di custodia di Udine, il maresciallo Antonio Santoro, 52 anni (foto), viene ucciso il 6 giugno 1978 TORREGIANI Il 16 febbraio 1979 viene ucciso a Milano l' orefice Pierluigi Torregiani SABBADIN Sempre il 16 febbraio ' 79, in provincia di Venezia, viene assassinato il macellaio Lino Sabbadin CAMPAGNA Il 19 aprile 1979 a Milano viene ucciso un agente della Digos, Andrea Campagna Le tappe PAC Cesare Battisti (foto), classe 1954 entra nei Pac, Proletari armati per il comunismo nel 1977 L' ARRESTO Battisti viene arrestato a Milano nel 1979 per l' omicidio del gioielliere Torregiani L' EVASIONE Nel 1981 evade da Frosinone, dopo un assalto al carcere da parte di alcuni terroristi. Arrivano altre condanne IL RIFUGIO Si trasferisce a Parigi e diventa apprezzato scrittore noir. Viene arrestato in Francia il 10 febbraio scorso
Imarisio Marco
Pagina 21
(5 marzo 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/marzo/05/Battisti_uccise_paghi_Francia_divide_co_9_040305052.shtml
_Magellano_
24-01-2009, 13:00
L'Italia dovrebbe ospitare qualche terrorista francese e brasiliano, in sontuose residente immediatamente prospicienti alle ambasciate dei due paesi a Roma.
Chissà che direbbero i rappresentanti della caviar gauche in Francia e in Brasile. :fagiano:Ma figurati se facessimo noi le stesse cose che fanno i paesi "veramente democratici" si alzerebbero voci di condanna dall'estero e dall'interno.
Basta vedere l'Italia fascista perchè chiude gli immigrati clandestini nei centri di accoglienza e la civile Spagna che li affronta con le pallottole democratiche,inutile dire a chi è stata fatta la predica fra i due. :rolleyes:
apocalypsestorm
24-01-2009, 17:01
mah direi una storia simile a quella di Sofri....
http://it.wikipedia.org/wiki/Adriano_Sofri
http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Battisti_(n._1954)
talvolta succede che i latitanti, o i condannati con rito abbreviato si prendono le colpe degli altri... (nn so' se questo e' il caso ma... )
oppure il brasile se lo tiene in caldo x barattarlo con qualcos' altro... :asd:
Non hanno ancora ritirato l'ambasciatore italiano in Brasile? Non ce n'è siamo proprio degli smidollati, i fessi d'Europa... non è per niente strano se la UE si è messa d'accordo nel mandare tutti quelli che sono delinquenti nell'Est Europa qua da noi. Siamo pieni di fessi che li accolgono a braccia aperte in nome della tolleranza, della solidarietà e di altre cazzate simili ed il primo che prova a prendere provvedimenti un minimo restrittivi viene sempre lapidato dai suddetti fessi e dai burocrati europei, i quali hanno tutto l'interesse affinché la feccia venga tutta da noi. :fagiano:
in diversi articoli ho letto che la questione potrebbe anche essere dovuta alla mancata estradizione di Salvatore Cacciola (se ho capito bene nel 2007), banchiere italo-brasiliano condannato a 13 anni di carcere in Brasile (è stato poi catturato dall'interpol durante una vacanza nel Principato di Monaco, li l'estradizione è stata concessa)
articolo in portoghese su wikipedia
http://pt.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Cacciola
in diversi articoli ho letto che la questione potrebbe anche essere dovuta alla mancata estradizione di Salvatore Cacciola (se ho capito bene nel 2007), banchiere italo-brasiliano condannato a 13 anni di carcere in Brasile (è stato poi catturato dall'interpol durante una vacanza nel Principato di Monaco, li l'estradizione è stata concessa)
articolo in portoghese su wikipedia
http://pt.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Cacciola
Cambia qualcosa? :D
Dipendesse da me Battisti sarebbe già qua rapito da un commando di agenti segreti, fregandomene altamente del Brasile, della sua sovranità e compagnia bella.
in diversi articoli ho letto che la questione potrebbe anche essere dovuta alla mancata estradizione di Salvatore Cacciola (se ho capito bene nel 2007), banchiere italo-brasiliano condannato a 13 anni di carcere in Brasile (è stato poi catturato dall'interpol durante una vacanza nel Principato di Monaco, li l'estradizione è stata concessa)
articolo in portoghese su wikipedia
http://pt.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Cacciola
probabilmente è dovuto a questo, come dire, chi la fa l'aspetti
la civile Spagna che li affronta con le pallottole democratiche,inutile dire a chi è stata fatta la predica fra i due. :rolleyes:
fonte?!?
Non hanno ancora ritirato l'ambasciatore italiano in Brasile? Non ce n'è siamo proprio degli smidollati, i fessi d'Europa...
se tu ti occupassi della diplomazia italiana ci sarebbe la terza guerra mondiale mi sa :D
se tu ti occupassi della diplomazia italiana ci sarebbe la terza guerra mondiale mi sa :D
Di certo non mi va di essere preso per il culo da un Paese straniero... guarda che il provvedimento del Brasile è uno schiaffo in faccia al nostro Paese, un insulto alla nostra cultura, alle nostre leggi ed ai nostri tribunali. A te va bene tutto ciò? A me no, manco un po'!
jpjcssource
24-01-2009, 17:39
Cambia qualcosa? :D
Dipendesse da me Battisti sarebbe già qua rapito da un commando di agenti segreti, fregandomene altamente del Brasile, della sua sovranità e compagnia bella.
Questo si potrebbe fare vedendo quanto il Brasile dipende da noi e viceversa, se noi siamo in una posizione di vantaggio allora va bene, ma penso che sia il contrario (pensando solo alle aziende italiane più grandi, hanno tutti interessi cruciali da quelle parti).
Se vuoi agire a muso duro devi poi essere in grado di poter sostenere le conseguenze. Allla fine al nostro paese costerebbe tremila volte di più andarlo a prendere che lasciarlo in giro.
Se poi parli di orgoglio nazionale e non essere presi come smidollati, allora si può dire che nel mondo, chissà quanti paesi hanno cittadini che si sono macchiati di crimini gravissimi e non vengono estradati dal paese che li ha catturati, ma è difficile che si usino le maniere forti visto che gli svantaggi sono di gran luga più dei vantaggi.
Ma figurati se facessimo noi le stesse cose che fanno i paesi "veramente democratici" si alzerebbero voci di condanna dall'estero e dall'interno.
Basta vedere l'Italia fascista perchè chiude gli immigrati clandestini nei centri di accoglienza e la civile Spagna che li affronta con le pallottole democratiche,inutile dire a chi è stata fatta la predica fra i due. :rolleyes:
diciamo che noi non siamo il massimo in quel senso , se ricordiamo l'operato del governo B. a proposito delle rogatorie internazionali.
detto questo , fa specie sapere che un terrorista sia a piede libero in un altro paese sovrano, anche se non mi stupisco dati i precedenti in tema terrorismo e anche giustizia , come il caso craxi
Se poi parli di orgoglio nazionale e non essere presi come smidollati, allora si può dire che nel mondo, chissà quanti paesi hanno cittadini che si sono macchiati di crimini gravissimi e non vengono estradati dal paese che li ha catturati, ma è difficile che si usino le maniere forti visto che gli svantaggi sono di gran luga più dei vantaggi.
Ovviamente bisogna avere anche le palle di sostenere le conseguenze delle proprie azioni... io credo che la difesa del proprio orgoglio nazionale, ed in particolare non essere ritenuti come uno staterello dove le leggi sono una barzelletta, venga prima delle logiche economiche. Poi parla proprio il Brasile con i suoi squadroni della morte... :rotfl:
Venerdì 4 Luglio 2008, 19:46
Brasile aspetta estradizione banchiere Cacciola da Monaco
BRASILIA (Reuters (Londra: TRIL.L - notizie) ) - L'uomo più ricercato del Brasile per reati finanziari sarà estradato dal Principato di Monaco per scontare una pena relativa alla più grande frode bancaria nel paese sudamericano. Lo ha detto oggi il ministro della Giustizia
Il Principe Alberto di Monaco - si legge in una nota - ha dato la sua approvazione all'estradizione di Salvatore Cacciola, condannato da un tribunale brasiliano nel 2005 a 13 anni di prigione per peculato.
Cacciola era giunto in Italia nel 2000, da dove non poteva essere estradato perché ha anche il passaporto italiano, ma è stato arrestato nel settembre dello scorso anno dagli agenti dell'Interpol a Monaco.
La decisione di estradizione, ha detto il ministro, non potrà essere contestata.
Il banchiere italo-brasiliano è stato giudicato colpevole di frode ai danni dello stato per operazioni svolte durante il tentativo di salvataggio del Banco Marka, di cui era proprietario, da parte dell'isituto bancario centrale.
Il recupero di oltre un miliardo di dollari, durante la svalutazione della moneta nel 1999, è stato fondamentale nell'evitare più ampi rischi per il sistema bancario, aveva detto all'epoca dei fatti l'istituto.
Il governo ha applaudito all'annuncio di oggi e ha detto che Cacciola potrebbe arrivare in Brasile entro due settimane.
"E' una vittoria per il popolo brasiliano ... è uno duro colpo all'impunità", ha detto il segretario nazionale per la Giustizia Romeu Tuma Jr. a Globo Tv.
Personaggi influenti in Brasile accusati di frodi raramente vengono arrestati e il sistema giudiziario nel paese è generalmente considerato corrotto e lento.
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Ovviamente bisogna avere anche le palle di sostenere le conseguenze delle proprie azioni... io credo che la difesa del proprio orgoglio nazionale, ed in particolare non essere ritenuti come uno staterello dove le leggi sono una barzelletta, venga prima delle logiche economiche. Poi parla proprio il Brasile con i suoi squadroni della morte... :rotfl:
ma quante cose abbiamo in comune con il paese che descrivi !! stavi davvero parlando del brasile?
2.2 – Cacciola – extradition from Monaco?
The first week of Pres. F.H. Cardoso’s second term (in January 1999), Brazil was forced to devalue the Real and let its currency “float” because of very heavy pressure on the Real and the “fixed FX bands” imposed as Brazil’s FX policy by the Central Bank. This was because Gov. Itamar Franco (PMDB-MG) defaulted on an international loan and created a general “lack of confidence” that Brazil would honor its international financial obligations. Gov. Olívio Dutra (PT-RS) also threatened to declare a moratorium on his state’s debts.
In the wake of this devaluation, two medium-sized investment banks were over-extended and in deep trouble. As a “hedge” against the imminent devaluation, Banco Marka (Salvatore Alberto Cacciola) and the Banco FonteCidam received nearly R$2 billion in “loans” from the Central Bank when the FX rate was still at R$1,22/US dollar. Later, the FX rate “jumped” to nearly R$2,00/ US dollar, these two banks closed their doors, and the “loans” were never returned to the Central Bank.
The Senate installed a CPI to investigate this scandal.
The then BC president, Francisco Lopes, was accused of corruption because he had authorized this operation with Marka and FonteCidam. Eventually, Lopes was convicted of embezzlement and sentenced to 13 years in prison but is free on appeal. He continued operating his consulting firm Macrométrica while at the Central Bank and was accused of “passing” confidential BC information to “clients” via this firm. He continues to work at Macrométrica.
Demósthenes Madureira de Pinho Neto, then BC Director, was sentenced to 10 years in prison for embezzlement è in 2007 he is a Vice-President of Unibanco.
Ms. Tereza Grossi, a career BC employee and the then Chief of BC oversight operations was sentenced to 6 years in jail for embezzlement and lost her job è in 2007 she is a member of the Administrative Council of the Banco Itaú.
Claudio Ness Mausch, another career BC was sentenced to 10 years in Jail for embezzlement.
Luiz Augusto Bragança, who allegedly served as the “go-between” between Cacciola and Lopes was sentenced to 5 years in prison for embezzlement. A childhood friend of Francisco Lopes, Bragança also worked at Macrométrica.
The President of Banco FonteCidam, Luiz Antônio Andrade Gonçalves (a former BC employee) was sentenced to 10 years in prison for embezzlement and fraudulent financial management. Roberto José Steinfeld, the Controller of Banco FonteCidam was sentenced to 10 years in prison for embezzlement and fraudulent financial management and died in 2005.
Finally, Salvatore Alberto Cacciola was sentenced to 13 years in prison for embezzlement and fraudulent financial management.
On 7th June 2000, Cacciola was arrested in preventative custody by the Federal Police (in Gramado, RS) on a judicial order issued by Judge Abel Fernandes Gomes in Rio de Janeiro. Judge Gomes’ arrest order clearly stated that “the accused holds Italian citizenship and Italy has no reciprocal extradition treaty with Brazil, therefore in the event of an unfavorable sentence, he would escape to Italy and thwart Brazil’s attempts to bring him to justice”. Cacciola’s lawyers appealed their habeas corpus request to the Supreme Court after this plea was denied by the Regional Federal Court in Rio and the STJ.
The then Vie-President of the STF, Marco Aurélio de Mello (appointed to the STF in 1990 by his cousin, then President Fernando Collor de Mello) as acting STF president, instead of distributing this appeal (by random lottery) to another STF judge, decided the case by himself and granted the habeas corpus on 14th June 2000 – much to the distress and anguish of the then STF President Carlos Veloso (who was out of town) – when he returned, Veloso had the full STF annul this habeas corpus – but it was too late. Immediately, Cacciola flew to Uruguay and then to Italy the same day – as Judge Gomes had predicted. To this day no one has been able to explain the behavior of Judge Marco Aurélio de Mello. After the arrest of Cacciola in Monaco, Judge Mello affirmed that prisoners like Cacciola “have the right to escape”, and that he has continued taking this same type of decision ever since, and if he had to decide the 2000 Cacciola habeas corpus plea today in 2007, his decision would be the same. At least, Mello is “consistent”. Reportedly, Cacciola’s defense in Monaco will use Judge Mello’s statements in Cacciola’s defense.
Note: The Federal Police officer responsible for Cacciola’s arrest in Gramado, RS in 2000 was Luiz Fernando Correa – recently appointed the new Director-General of the Federal Police by Pres. Lula.
Since then, alerted and invoked by Brazilian authorities, Interpol has been “shadowing” Cacciola in Italy awaiting a chance to grab him if he set foot outside of Italy. In the meantime, he was frequently interviewed by Brazilian TV correspondents in Italy.
Interpol finally got its chance seven years later. On Saturday, 15th Sept., Cacciola (age 63) and his new Brazilian girlfriend (age 28) visited a boat show in Genoa, and at the last minute decided to visit neighboring Monaco. However, Monaco has a very rigid control of its international visitors and quickly Cacciola’s hotel registration data flashed up on the computer screen of the Monaco police è a “red alert” fugitive with top priority arrest by Interpol. At 11:30 am that same day, Cacciola was arrested near a Monte Carlo casino. Immediately, the Brazilian Embassy in Pairs requested the Monaco authorities to hold Cacciola under arrest pending the arrival the court data from Brazil to request his transfer to Brazilian custody [prison], in that he was convicted and sentenced in abstentia in 2005. Under Monaco’s laws, the judge could hold Cacciola for 20 days (with an additional 20-day extension) while the local courts decide Cacciola’s fate. Obviously, his very high paid lawyers in Brazil and Italy requested his immediate release from the Monaco jail. The “red alert” fugitive Interpol list includes 181 Brazilians.
Living a free and luxurious life in Italy, Cacciola bought a “classic” hotel on Via Petroselli, 47 è re-baptized Hotel Forty-Seven (US$800.00 daily rate). Cacciola and his new gaucha girlfriend live at this hotel that is managed by his son Fabrizio Cacciola.
On Tuesday, 18th Sept., Rio federal judge Simone Schreiber determined the preventative arrest and imprisonment of Cacciola, at the request of federal prosecutors. That same day, Monaco Chief Prosecutor, Annie Brunet-Fuster presented her brief to an unnamed judge who decided that Cacciola should remain in prison until Brazil has filed ALL its documentation (duly translated into French) to request his extradition to Brazil.
Even if the Monaco judicial system decides to extradite Cacciola to Brazil, the final word is with his majesty (head of State), the Prince Albert II of Monaco.
Apparently, Cacciola will not have such an “easy time” with the judicial system in Monaco in 2007 as he did with Judge Mello at the STF in 2000. After the Brazilian documentation arrives in Monaco, its judiciary will have two weeks to deliberate the extradition request. In Brazil, such judicial procedures would take 3, 4, 5 years.
Justice Minister Tarso Genro (PT-RS) will travel to Monaco on 22nd Sept. to meet with the Director-General of Justice in Monaco, Philippe Narminau, at 3 pm (local time) on Monday, 24th Sept., to confirm Brazil’s request for extradition of Cacciola. On 19th Sept., the Italian government explained (officially) that it would not intervene in the Cacciola case – “This is a case between two sovereign countries [Monaco & Brazil]. . . a Brazilian citizen [Cacciola] committed a crime in Brazil and he was captured by the Principality of Monaco”, explained Marco Villani, spokesman for the Italian Foreign Ministry.
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jpjcssource
24-01-2009, 18:08
Ovviamente bisogna avere anche le palle di sostenere le conseguenze delle proprie azioni... io credo che la difesa del proprio orgoglio nazionale, ed in particolare non essere ritenuti come uno staterello dove le leggi sono una barzelletta, venga prima delle logiche economiche. Poi parla proprio il Brasile con i suoi squadroni della morte... :rotfl:
Infatti in questo caso a fare la figura del piffero sono stati loro non noi.
Dubito che la nostra reputazione internazionale ne risenta se non risolviamo questo problema con autorevolezza visto che tutti sanno bene che il Brasile bue stà dando del cornuto all'Italia asino, mentre sono sicuro che questo possa capitare se continuiamo a mantenere il nostro sistema giudiziario come lo è adesso con processi secolari e criminali che la fanno franca per cavilli o con tremila garanzie nei confronti dei condannati che distribuiscono sconti di pena generosi.
Ci sono ben altri problemi ben più gravi che ci fanno apparire una repubblica delle banane che non questo.
dall'accordo bilaterale tra italia è brasile risulta che l'estradizione di cacciola era facoltativa, ovviamente è stato fatto l'ennesimo regalo ai banchieri...
strano che i giornali non parlino di queste cose...
LEGGE 23 aprile 1991 n.144
( pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 108 del 10 maggio 1991 - S.O. n. 32 )
RATIFICA ED ESECUZIONE DEL TRATTATO DI ESTRADIZIONE TRA LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA FEDERATIVA DEL BRASILE, FATTO A ROMA IL 17 OTTOBRE 1989.
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
Il Presidente della Repubblica
promulga la seguente legge:
Art. 1.
1. Il Presidente della Repubblica é autorizzato a ratificare il trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica federativa del Brasile, fatto a Roma il 17 ottobre 1989.
Art. 2.
1. Piena ed intera esecuzione é data al trattato di cui all'articolo 1 a decorrere dalla sua entrata in vigore in conformità a quanto disposto dall'articolo 22 del trattato stesso.
Art. 3.
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. ì fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
TRATTATO DI ESTRADIZIONE TRA LA REPUBBLICA ITALIANA
E LA REPUBBLICA FEDERATIVA DEL BRASILE
La Repubblica Italiana e la Repubblica Federativa del Brasile, d'ora in avanti denominate Parti, desiderando sviluppare la loro cooperazione giudiziaria in materia di estradizione, hanno convenuto quanto segue.
Articolo 1
OBBLIGO DI ESTRADARE
Ciascuna Parte si impegna a consegnare all'altra Parte, su domanda, secondo le norme ed alle condizioni stabilite dal presente Trattato, le persone che si trovano sul suo territorio e che sono ricercate dalle autorità giudiziarie dell'altra Parte ai fini dello svolgimento di un procedimento penale in corso nei loro confronti o ai fini dell'esecuzione di una pena restrittiva della libertà personale.
Articolo 2
FATTI CHE DANNO LUOGO ALL'ESTRADIZIONE
1. Sarà concessa l'estradizione per fatti che secondo la legge di entrambe le Parti costituiscono delitti punibili con una pena, restrittiva della libertà personale di durata superiore nel massimo ad un anno o più severa.
2. Inoltre, qualora l'estradizione sia domandata per l'esecuzione di una pena, la durata della pena ancora da scontare dovrà essere superiore a nove mesi.
3. Quando la domanda di estradizione riguarda più delitti distinti per alcuni dei quali non ricorrono le condizioni previste nel paragrafo 1, l'estradizione, se concessa per un delitto per il quale le suddette condizioni ricorrono, potrà essere concessa anche per gli altri. Inoltre, qualora l'estradizione sia domandata per l'esecuzione di pene restrittive della libertà personale inflitte per delitti diversi, sarà concessa se il totale delle pene ancora da scontare sia superiore a nove mesi.
4. In materia di tasse e imposte, dogane e cambi, l'estradizione non può essere rifiutata per il motivo che la legge della Parte richiesta non impone lo stesso tipo di tasse e di imposte o non prevede la stessa disciplina in materia di tasse e imposte, di dogane e cambi della legge della Parte richiedente.
Articolo 3
RIFIUTO DI ESTRADIZIONE
L'estradizione non sarà concessa:
1. se per lo stesso fatto la persona richiesta é sottoposta a procedimento penale o é già stata giudicata dalle autorità giudiziarie della Parte richiesta;
2. se alla data della ricezione della domanda é intervenuta secondo la legge di una delle Parti, prescrizione del reato o della pena;
3. se per il reato costituito dal fatto per il quale é domandata, nella Parte richiesta é intervenuta amnistia e quel fatto ricade sotto la giurisdizione penale di tale Parte;
4. se la persona richiesta é o é stata o sarà giudicata da un tribunale di eccezione dalla Parte richiedente;
5. se il fatto per il quale é domandata é considerato dalla Parte richiesta reato politico;
6. se la Parte richiesta ha serie ragioni per ritenere che la persona richiesta verrà sottoposta ad atti persecutori o discriminatori per motivi di razza, di religione, di sesso, di nazionalità, di lingua, di opinioni politiche o di condizioni personali o sociali, o che la situazione di detta persona rischia di essere aggravata da uno degli elementi suddetti;
7. se il fatto per il quale é domandata costituisce per la legge della Parte richiesta reato esclusivamente militare. Agli effetti del presente Trattato si considerano reati esclusivamente militari i fatti previsti e puniti dalla legge militare e che non costituiscono reati di diritto comune.
Articolo 4
PENA CAPITALE
Se il fatto per il quale é domandata l'estradizione é punibile secondo la legge della Parte richiedente con la pena di morte, l'estradizione può essere concessa solo se detta Parte dà assicurazioni, ritenute sufficienti dalla Parte richiesta, che tale pena non sarà inflitta o, se già inflitta, non sarà eseguita.
Articolo 5
DIRITTI FONDAMENTALI
L'estradizione non sarà altresì concessa:
1. se per il fatto per il quale é domandata, la persona richiesta é stata o sarà sottoposta ad un procedimento che non assicura il rispetto dei diritti minimi di difesa. La circostanza che il procedimento si sia svolto in contumacia della persona richiesta non costituisce di per sé motivo di rifiuto dell'estradizione;
2. se vi é fondato motivo di ritenere che la persona richiesta verrà sottoposta a pene o trattamenti che comunque configurano violazione dei diritti fondamentali.
Articolo 6
RIFIUTO FACOLTATIVO DI ESTRADIZIONE
1. L'estradizione può essere rifiutata se alla data di ricezione della domanda la persona richiesta é cittadino della Parte richiesta. In caso di rifiuto, la Parte richiesta, su domanda dell'altra Parte, sottoporrà il caso alle proprie autorità competenti per l'eventuale instaurazione di procedimento penale. A tale scopo la Parte richiedente dovrà fornire gli elementi utili.
La Parte richiesta comunicherà senza indugio il seguito dato alla domanda e successivamente la decisione finale.
2. L'estradizione potrà parimenti essere rifiutata:
1. se il fatto per il quale é domandata é stato commesso, in tutto o in parte, sul territorio della Parte richiesta o in un luogo considerato tale dalla legge della Parte stessa;
2. se il fatto per il quale é domandata é stato commesso fuori dal territorio delle Parti e la legge della Parte richiesta non prevede la punibilità del tipo di reato di cui trattasi quando é commesso fuori dal territorio di tale ultima Parte.
Articolo 7
LIMITI DELL'ESTRADIZIONE
1. La persona estradata non può essere sottoposta a restrizione della libertà personale in esecuzione di una pena, né assoggettata ad altre misure restrittive della libertà personale per un fatto anteriore alla consegna diverso da quello per il quale l'estradizione é stata concessa, salvo che:
1. la Parte richiesta vi acconsenta; o
2. la persona estradata, avendone avuta la possibilità, non ha lasciato il territorio della Parte alla quale é stata consegnata trascorsi 45 giorni dalla sua definitiva liberazione ovvero, avendolo lasciato, vi ha fatto volontariamente ritorno.
2. Al fine dell'ottenimento del consenso di cui al paragrafo 1 lettera a), la Parte verso la quale la persona é stata estradata dovrà presentare domanda allegando la documentazione di cui all'articolo 11. Tale domanda dovrà essere altresi accompagnata dalle dichiarazioni della persona interessata rese ad una autorità giudiziaria di detta Parte in ordine alla richiesta di estensione dell'estradizione.
3. Se la qualificazione giuridica data al fatto per il quale l'estradizione é stata concessa é modificata nel corso del procedimento, la persona può essere sottoposta a restrizione della libertà personale solo se per il fatto diversamente qualificato é consentita l'estradizione.
4. La persona estradata non può essere consegnata ad uno Stato terzo per un fatto anteriore alla sua consegna, salvo che la Parte richiesta vi acconsenta o ricorrano le circostanze previste nel paragrafo 1, lettera b).
5. Al fine dell'ottenimento del consenso di cui al paragrafo precedente, la Parte verso la quale la persona é stata estradata dovrà farne richiesta allegando la domanda di estradizione dello Stato terzo e i relativi documenti. Tale richiesta dovrà essere altresì accompagnata dalle dichiarazioni della persona interessata rese ad una autorità giudiziaria di detta Parte in ordine alla consegna allo Stato terzo.
Articolo 8
DIRITTO DI DIFESA
Alla persona richiesta saranno assicurati il diritto di difesa secondo la legislazione della Parte richiesta, l'assistenza di un difensore e, se necessario, di un interprete.
Articolo 9
COMPUTO DEL PERIODO DI DETENZIONE
Il periodo di detenzione sofferto dall'estradato nella Parte richiesta ai fini della procedura di estradizione sarà computato nella pena da eseguire nella Parte richiedente.
Articolo 10
MODI E LINGUE DI COMUNICAZIONE
1. Ai fini del presente Trattato le comunicazioni saranno effettuate per la Repubblica Italiana dal Ministero di Grazia e Giustizia e per la Repubblica Federativa del Brasile dal Ministero della Giustizia, oppure per via diplomatica.
2. Le domande di estradizione e le altre comunicazioni saranno redatte nella lingua della Parte richiedente e accompagnate da traduzione nella lingua della Parte richiesta.
3. In caso di urgenza, per la richiesta di arresto provvisorio e per i relativi documenti potrà essere omessa la traduzione.
4. Gli atti ed i documenti trasmessi in applicazione del presente Trattato saranno esenti da ogni forma di legalizzazione.
Articolo 11
DOCUMENTI A SOSTEGNO DELLE DOMANDE
1. La domanda di estradizione deve essere accompagnata dall'originale o da una copia autenticata del provvedimento restrittivo della libertà personale o, se concerne persona condannata, della sentenza irrevocabile di condanna con l'indicazione della pena ancora da scontare.
2. I documenti presentati devono contenere la descrizione precisa del fatto, la data ed il luogo in cui é stato commesso, la sua qualificazione giuridica, nonché gli elementi necessari a determinare l'identità della persona richiesta e, se possibile, i dati segnaletici e la fotografia della stessa. A tali documenti deve essere allegata copia delle disposizioni di legge della Parte richiedente applicabili alla fattispecie, nonché di quelle rela- tive alla prescrizione del reato e della pena.
3. La Parte richiedente presenterà inoltre indizi o prove del fatto che la persona richiesta si trova sul territorio della Parte richiesta.
Articolo 12
SUPPLEMENTO DI INFORMAZIONI
Se le informazioni comunicate dalla Parte richiedente si rivelano insufficienti per permettere di decidere sulla domanda di estradizione, la Parte richiesta domanderà un supplemento di informazioni, fissando un termine a questo fine. Su domanda motivata, il termine potrà essere prorogato.
Articolo 13
ARRESTO PROVVISORIO
1. Prima del ricevimento della domanda di estradizione ciascuna Parte può, su richiesta dell'altra Parte, disporre l'arresto provvisorio della persona o applicare nei suoi confronti altre misure coercitive.
2. Nella richiesta di arresto provvisorio la Parte richiedente deve dichiarare che nei confronti della persona é stato emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale ovvero sentenza irrevocabile di condanna a pena restrittiva della libertà personale e che intende presentare domanda di estradizione. Deve inoltre fornire la descrizione del fatto, la indicazione della sua qualificazione giuridica, della pena prevista e della pena ancora da scontare, nonché gli elementi necessari per l'identificazione della persona così come gli indizi esistenti sulla sua localizzazione. La richiesta di arresto provvisorio potrà essere inoltrata alla Parte richiesta anche per il tramite dell'Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (INTERPOL).
3. La Parte richiesta informerà immediatamente l'altra Parte del seguito dato alla richiesta, comunicando la data dell'arresto o dell'applicazione di altre misure coercitive.
4. Se la domanda di estradizione e i documenti indicati all'articolo 11 non pervengono alla Parte richiesta entro 40 giorni dalla data della comunicazione prevista dal paragrafo 3. l'arresto provvisorio e le altre misure coercitive cesseranno di avere efficacia. Tuttavia ciò non impedirà un nuovo arresto o la nuova applicazione di misure coercitive, né l'estradizione, se la domanda di estradizione perverrà dopo la scadenza del termine suddetto.
Articolo 14
DECISIONE E CONSEGNA DELLA PERSONA
1. La Parte richiesta farà conoscere senza indugio alla Parte richiedente la sua decisione sulla domanda di estradizione. Il rigetto, anche parziale, dovrà essere motivato.
2. Se l'estradizione é concessa, la Parte richiesta informerà la Parte richiedente del luogo della consegna e della data a partire dalla quale sarà possibile procedervi, dando altresì precise indicazioni circa le limitazioni della libertà personale subite dall'estradando ai fini dell'estradizione.
3. Il termine per la consegna é di 20 giorni dalla data di cui al paragrafo precedente e, a domanda motivata della Parte richiedente, potrà essere prorogato di altri 20 giorni.
4. La decisione di concessione dell'estradizione perderà efficacia se, nel termine fissato, la Parte richiedente non provvede a prendere in consegna l'estradando. In tal caso quest'ultimo sarà posto in libertà e la Parte richiesta potrà rifiutarne l'estradizione per lo stesso fatto.
Articolo 15
CONSEGNA RINVIATA O TEMPORANEA
1. Se la persona da estradare é sottoposta a procedimento penale o deve scontare una pena nel territorio della Parte richiesta per un reato diverso da quello che motiva la domanda di estradizione, la Parte richiesta deve ugualmente decidere senza ritardo sulla domanda di estradizione e far conscere la sua decisione all'altra Parte. In caso di accoglimento della domanda di estradizione, la consegna della persona estradata potrà essere differita finché il procedimento penale non sia concluso o la pena non sia stata scontata.
2. Tuttavia la Parte richiesta può, su domanda motivata, procedere alla consegna temporanea alla Parte richiedente della persona da estradare ivi sottoposta a procedimento penale per permetterne lo svolgimento, concordandone i termini e le modalità. La persona consegnata temporaneamente sarà detenuta durante il suo soggiorno nel territorio della Parte richiedente e riconsegnata alla Parte richiesta nel termine convenuto. La durata di questa detenzione, dalla data della partenza dal territorio della Parte richiesta fino al ritorno sullo stesso territorio, sarà calcolata nella pena che sarà inflitta o eseguita nella Parte richiesta.
3. La consegna della persona da estradare può essere parimenti differita:
1. quando, a causa di una grave malattia, il trasporto nella Parte richiedente della persona da estradare può metterne in pericolo la vita;
2. quando ragioni umanitarie, determinate da circostanze eccezionali di carattere personale, lo richiedano e vi sia il consenso della Parte richiedente.
Articolo 16
COMUNICAZIONE DELLA DECISIONE
La Parte che ha ottenuto l'estradizione comunicherà all'altra Parte la decisione che definisce il procedimento per il quale l'estradizione é stata concessa.
Articolo 17
INVIO DI AGENTI
La Parte richiedente potrà inviare nella Parte richiesta, con il consenso preventivo di quest'ultima, agenti appositamente autorizzati, sia per collaborare al riconoscimento dell'identità dell'estradando, sia per trasferirlo nel territorio della Parte richiedente. Detti agenti non potranno esercitare atti di autorità nel territorio della Parte richiesta e saranno soggetti alle sue leggi. Le spese sostenute saranno a carico della Parte richiedente.
Articolo 18
CONSEGNA DI OGGETTI
1. La Parte richiesta, nella misura consentita dalla propria legge, sequestrerà e, se l'estradizione é concessa, consegnerà a fini di prova alla Parte richiedente che ne abbia fatto domanda gli oggetti sui quali o mediante i quali é stato commesso il reato o che ne costituiscono il prezzo, il prodotto o il profitto.
2. Gli oggetti indicati nel paragrafo precedente saranno consegnati anche se l'estradizione già concessa non può aver luogo per la morte o la fuga della persona da estradare.
3. La Parte richiesta può trattenere gli oggetti indicati nel paragrafo 1 per il tempo che sia reso necessario da un procedimento penale in corso, ovvero può, per la stessa ragione, consegnarli a condizione che le siano restituiti.
4. Sono fatti salvi i diritti della Parte richiesta o di terzi sugli oggetti consegnati. Se tali diritti esistono, gli oggetti saranno, alla fine del procedimento, restituiti senza indugio alla Parte richiesta.
Articolo 19
TRANSITO
1. Il transito sul territorio di una Parte di una persona estradata da uno stato terzo verso l'altra Parte sarà autorizzato, su decisione dell'autorità competente, su domanda corredata dagli originali o da copie autenticate dei documenti relativi alla procedura di estradizione e dalla indicazione delle generalità degli agenti che accompagnano la persona.
A detti agenti si applicano le disposizioni dell'art. 17.
2. Il transito può essere rifiutato per i motivi per i quali può essere rifiutata l'estradizione ai sensi del presente Trattato, nonché per gravi motivi d'ordine pubblico.
3. Nel caso in cui é utilizzata la via aerea e non é previsto alcun atterraggio, non é necessaria l'autorizzazione della Parte il cui territorio é sorvolato. Tuttavia tale Parte deve essere in anticipo informata del transito dall'altra Parte, che fornirà i dati relativi all'identità della persona, darà indicazione del fatto commesso, della sua qualificazione giuridica ed eventualmente della pena da scontare ed attesterà l'esistenza di un provvedimento restrittivo della libertà personale o di una sentenza irrevocabile a pena restrittiva della libertà personale. Se l'atterraggio avviene, questa comunicazione produrrà gli stessi effetti della domanda di arresto provvisorio prevista dall'art. 13.
Articolo 20
CONCORSO DI RICHIESTE DI ESTRADIZIONE
Se una Parte ed altri Stati richiedono l'estradizione della stessa persona, la Parte richiesta deciderà tenendo conto di tutte le circostanze del caso.
Articolo 21
SPESE
1. Le spese relative all'estradizione sono a carico della Parte sul territorio della quale esse sono effettuate; tuttavia quelle di trasporto per via aerea ai fini della consegna sono a carico della Parte richiedente.
2. Le spese relative al transito sono a carico della Parte che lo ha richiesto.
Articolo 22
DISPOSIZIONI FINALI
1. Il presente Trattato é soggetto a ratifica. Gli strumenti di ratifica saranno scambiati a Brasilia.
2. Il presente Trattato entrerà in vigore il primo giorno del secondo mese successivo a quello dello scambio degli strumenti di ratifica.
3. Il presente Trattato é concluso per una durata illimitata.
4. Ciascuna delle Parti potrà in ogni momento denunciarlo. La denuncia avrà effetto sei mesi dopo la data in cui l'altra Parte ha ricevuto la ralativa notifica.
Blue Spirit
24-01-2009, 18:27
Di certo non mi va di essere preso per il culo da un Paese straniero... guarda che il provvedimento del Brasile è uno schiaffo in faccia al nostro Paese, un insulto alla nostra cultura, alle nostre leggi ed ai nostri tribunali. A te va bene tutto ciò? A me no, manco un po'!
bene, allora informo te e tutti i "patrioti" come te che fareste bene a prepararvi per andare a muovere guerra a mezzo mondo dato che, per l'appunto, siamo la barzelletta comune di mezzo mondo (quantomeno quello occidentale) :) armiamoci e partite :)
chi è causa del suo mal pianga sè stesso...siamo una repubblica delle banane, ci comportiamo come sudditi medievali e non come cittadini moderni e responsabili...è normale che mezzo mondo abbia una pessima considerazione di noi:rolleyes:
bene, allora informo te e tutti i "patrioti" come te che fareste bene a prepararvi per andare a muovere guerra a mezzo mondo dato che, per l'appunto, siamo la barzelletta comune di mezzo mondo (quantomeno quello occidentale) :) armiamoci e partite :)
chi è causa del suo mal pianga sè stesso...siamo una repubblica delle banane, ci comportiamo come sudditi medievali e non come cittadini moderni e responsabili...è normale che mezzo mondo abbia una pessima considerazione di noi:rolleyes:
L'Italia è un Paese che ha tanti problemi, ma di certo il Brasile è uno degli ultimi Paesi che possa dare lezioni di civiltà e democrazia a noi. Ad ogni modo tutto questo non c'entra niente con l'oggetto del thread: il Brasile ha un criminale condannato a diversi ergastoli in via definitiva e ce lo deve restituire, senza accampare scuse ridicole come il fatto che sia stato torturato e cazzate simili.
Constato comunque che anche su una questione su cui si dovrebbe avere una visione unita in Italia si riesce a far polemica... :rolleyes:
_Magellano_
24-01-2009, 19:49
fonte?!?Fonte??
Guarda basta fare una ricerca con google e ce n'è in tutte le salse. :asd:
Nel caso c'è anche la motovedetta francese che fece qualcosa di analogo a largo della Libia.
Blue Spirit
24-01-2009, 20:08
L'Italia è un Paese che ha tanti problemi, ma di certo il Brasile è uno degli ultimi Paesi che possa dare lezioni di civiltà e democrazia a noi.
1) non ho mai parlato del brasile
2) nessuno difende il brasile, dove sono presenti realtà scioccanti...però forse non è tutto bianco o tutto nero come credi tu...vacci in brasile, prima di dare certi giudizi...ti dò un suggerimento: Sao Carlos, città della scienza e della tecnica...lì la ricerca scientifica sta facendo passi da gigante (altro che l'itaGlia dove i ricercatori vengono letteralmente massacrati ed umiliati)...e puoi camminare tranquillamente per le strade di notte...
Ad ogni modo tutto questo non c'entra niente con l'oggetto del thread: il Brasile ha un criminale condannato a diversi ergastoli in via definitiva e ce lo deve restituire, senza accampare scuse ridicole come il fatto che sia stato torturato e cazzate simili
eh no, io ho semplicemente risposto alle tue testuali parole: "non mi va di essere preso per il culo da un paese straniero" :asd:
Constato comunque che anche su una questione su cui si dovrebbe avere una visione unita in Italia si riesce a far polemica... :rolleyes:
sarà forse perchè ormai siamo sempre più quelli che hanno smesso di credere a queste balle nazionaliste...sai, è difficile credere a queste cose quando vivi in un paese che si alimenta quotidianamente di odio: l'odio verso "i comunisti", l'odio verso i lavoratori dipendenti, i professori, i ricercatori, verso coloro che vogliono serietà e giustizia, un paese che si compiace delle furberie e degli intrallazzi, e toglie la dignità a tanta gente perbene...credo che abbiamo molte cose più importanti su cui lavorare...francamente mi preoccupo molto di più dei dati sui morti sul lavoro nel 2008, piuttosto che del "signor" battisti
zerothehero
25-01-2009, 11:49
bene, allora informo te e tutti i "patrioti" come te che fareste bene a prepararvi per andare a muovere guerra a mezzo mondo dato che, per l'appunto, siamo la barzelletta comune di mezzo mondo (quantomeno quello occidentale) :) armiamoci e partite :)
chi è causa del suo mal pianga sè stesso...siamo una repubblica delle banane, ci comportiamo come sudditi medievali e non come cittadini moderni e responsabili...è normale che mezzo mondo abbia una pessima considerazione di noi:rolleyes:
Sarà anche così, ma dal Brasile non prendo lezioni visto che ha:
-enormi bidonvilles a cielo aperto
-rivolte carcerarie a cadenza annuale e carceri non da 3 ma da 4 mondo in cui capita anche di essere torturati (vedi Buscetta :fagiano: )
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/15/brasile-settanta-carceri-in-rivolta-piu-di.html
-polizia supercorrotta
-distribuzione della ricchezza sul quintile della popolazione più ricca estremamente concentrata, tanto che il Brasile forse è il primo se non tra i primi paesi al mondo per sperequazione di reddito tra le classi sociali (gli Usa in confronto sono una socialdemocrazia)
-classe politica estremamente corrotta (anche nel governo Lula)
-omicidi a gò gò (L'Italia in confronto è paradiso)
-centinaia di migliaia di bambini abbandonati per le strade, a mò di cani randagi.
Un paese del genere (che non è esattamente un paese scandinavo :sbonk: , anzi per me è ben peggiore dell'Italia) non può semplicemente permettersi di dire che dà asilo politico a Battisti perchè in Italia rischia di essere un perseguitato politico. In Italia?
Sono quasi tutti fuori i nostri rivoluzionari che volevano il rovesciamento del regime democratico a favore di una dittatura comunista, quindi dove sta la persecuzione? :asd:
Battisti non è un povero perseguitato, è un infame pluriomicida che in carcere meriterebbe di starci a vita.
Non è tollerabile che si goda il sole del Brasile, mentre qui in Italia c'è chi sta pagando a vita le conseguenze delle sue porcate.
-
[...]
*
Aggiungo che ritengo vergognoso che in questo thread ci si metta a targiversare su delle questioni che non c'entrano niente come lo scarso orgoglio nazionale o le morti bianche... se questo individuo era un terrorista nero a quest'ora c'erano già numerosissimi post chilometrici indignati sul fatto che dovrebbe essere in galera a marcire. La mania dei due pesi e delle due misure è davvero bipartisan in questo Paese: inflessibili verso l'opposta parte politica e comprensivi al massimo verso la propria!!! :rotfl:
_Magellano_
25-01-2009, 12:28
Sarà anche così, ma dal Brasile non prendo lezioni visto che ha:
-enormi bidonvilles a cielo aperto
-rivolte carcerarie a cadenza annuale e carceri non da 3 ma da 4 mondo in cui capita anche di essere torturati (vedi Buscetta :fagiano: )
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/15/brasile-settanta-carceri-in-rivolta-piu-di.html
-polizia supercorrotta
-distribuzione della ricchezza sul quintile della popolazione più ricca estremamente concentrata, tanto che il Brasile forse è il primo se non tra i primi paesi al mondo per sperequazione di reddito tra le classi sociali (gli Usa in confronto sono una socialdemocrazia)
-classe politica estremamente corrotta (anche nel governo Lula)
-omicidi a gò gò (L'Italia in confronto è paradiso)
-centinaia di migliaia di bambini abbandonati per le strade, a mò di cani randagi.
Un paese del genere (che non è esattamente un paese scandinavo :sbonk: , anzi per me è ben peggiore dell'Italia) non può semplicemente permettersi di dire che dà asilo politico a Battisti perchè in Italia rischia di essere un perseguitato politico. In Italia?
Sono quasi tutti fuori i nostri rivoluzionari che volevano il rovesciamento del regime democratico a favore di una dittatura comunista, quindi dove sta la persecuzione? :asd:
Battisti non è un povero perseguitato, è un infame pluriomicida che in carcere meriterebbe di starci a vita.
Non è tollerabile che si goda il sole del Brasile, mentre qui in Italia c'è chi sta pagando a vita le conseguenze delle sue porcate.
-*
jpjcssource
25-01-2009, 13:46
*
Aggiungo che ritengo vergognoso che in questo thread ci si metta a targiversare su delle questioni che non c'entrano niente come lo scarso orgoglio nazionale o le morti bianche... se questo individuo era un terrorista nero a quest'ora c'erano già numerosissimi post chilometrici indignati sul fatto che dovrebbe essere in galera a marcire. La mania dei due pesi e delle due misure è davvero bipartisan in questo Paese: inflessibili verso l'opposta parte politica e comprensivi al massimo verso la propria!!! :rotfl:
Su questo devo farti un quotone, anche se ripeto, non siamo il paese delle banane perchè non facciamo azioni di forza in stile israeliano per catture od uccidere i nostri criminali non estradati. Lo siamo per i motivi sopra citati.
Blue Spirit
25-01-2009, 14:03
Sarà anche così, ma dal Brasile non prendo lezioni visto che ha:
-enormi bidonvilles a cielo aperto
-rivolte carcerarie a cadenza annuale e carceri non da 3 ma da 4 mondo in cui capita anche di essere torturati (vedi Buscetta :fagiano: )
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/15/brasile-settanta-carceri-in-rivolta-piu-di.html
-polizia supercorrotta
-distribuzione della ricchezza sul quintile della popolazione più ricca estremamente concentrata, tanto che il Brasile forse è il primo se non tra i primi paesi al mondo per sperequazione di reddito tra le classi sociali (gli Usa in confronto sono una socialdemocrazia)
-classe politica estremamente corrotta (anche nel governo Lula)
-omicidi a gò gò (L'Italia in confronto è paradiso)
-centinaia di migliaia di bambini abbandonati per le strade, a mò di cani randagi.
Un paese del genere (che non è esattamente un paese scandinavo :sbonk: , anzi per me è ben peggiore dell'Italia) non può semplicemente permettersi di dire che dà asilo politico a Battisti perchè in Italia rischia di essere un perseguitato politico. In Italia?
Sono quasi tutti fuori i nostri rivoluzionari che volevano il rovesciamento del regime democratico a favore di una dittatura comunista, quindi dove sta la persecuzione? :asd:
Battisti non è un povero perseguitato, è un infame pluriomicida che in carcere meriterebbe di starci a vita.
Non è tollerabile che si goda il sole del Brasile, mentre qui in Italia c'è chi sta pagando a vita le conseguenze delle sue porcate.
-
1) non mi interessa fare un confronto italia-brasile... a parte che abbiamo anche noi un sacco di panni sporchi, non sono certo qui a difendere il brasile, l'avevo pure sottolineato, ma evidentemente non vi va di leggere con calma e senza pregiudizi cio che gli altri scrivono...
2) mai difeso battisti, lungi da me...
3) ribadisco che in italia abbiamo problemi ben più grossi di battisti, e su questo sono sicuro di non poter essere smentito
aggiungo che ritengo vergognoso che in questo thread ci si metta a targiversare su delle questioni che non c'entrano niente come lo scarso orgoglio nazionale o le morti bianche...
suvvìa...scandaloso...per quel che mi riguarda, avevo semplicemente risposto a chi ne stava facendo una questione d'onore da italia-brasile 3-2...:read:
se questo individuo era un terrorista nero a quest'ora c'erano già numerosissimi post chilometrici indignati sul fatto che dovrebbe essere in galera a marcire. La mania dei due pesi e delle due misure è davvero bipartisan in questo Paese: inflessibili verso l'opposta parte politica e comprensivi al massimo verso la propria!!!
Ho parlato di politica? no (a meno che, per te, il discorso delle morti bianche sia un discorso di sinistra, allora in tal caso dobbiamo davvero preoccuparci). Quindi perchè devi buttarla sul politico?
http://blogs.mysanantonio.com/weblogs/atlarge/epic_fail.jpg
Ho parlato di politica? no (a meno che, per te, il discorso delle morti bianche sia un discorso di sinistra, allora in tal caso dobbiamo davvero preoccuparci). Quindi perchè devi buttarla sul politico?
Mi sa che non ti sei accorto che i motivi per cui Battisti non viene estradato sono politici ed è stato condannato per reati di matrice politica... :rolleyes:
http://blogs.mysanantonio.com/weblogs/atlarge/epic_fail.jpg
Blue Spirit
25-01-2009, 14:46
Mi sa che non ti sei accorto che i motivi per cui Battisti non viene estradato sono politici ed è stato condannato per reati di matrice politica... :rolleyes:
http://blogs.mysanantonio.com/weblogs/atlarge/epic_fail.jpg
no caro, questo lo so benissimo...mi riferivo a queste tue testuali parole:
Aggiungo che ritengo vergognoso che in questo thread ci si metta a targiversare su delle questioni che non c'entrano niente come lo scarso orgoglio nazionale o le morti bianche... se questo individuo era un terrorista nero a quest'ora c'erano già numerosissimi post chilometrici indignati sul fatto che dovrebbe essere in galera a marcire. La mania dei due pesi e delle due misure è davvero bipartisan in questo Paese: inflessibili verso l'opposta parte politica e comprensivi al massimo verso la propria!!!
come chiunque al di sopra dell parti potrà notare, è palese che ti stavi riferendo a me (dato che, incidentalmente, il discorso delle morti bianche l'avevo tirato fuori io, per esprimere meglio un altro concetto) e quindi mi hai chiamato in causa...e subito dopo hai cominciato a fare velate accuse di tipo politico (per come hai scritto le parole in neretto, mi lasci ampi sospetti di avermi bollato come "rosso", semplicemente perchè ho detto che quello di battisti è un problema ben inferiore a tanti altri che abbiamo qui in italia...:rolleyes: )...quando io non ho MAI parlato di politica in questo thread...per cui, mi spiace, ma ti sei reso protagonista di un altro
http://icanhascheezburger.files.wordpress.com/2007/11/funny-pictures-bird-cat-cage.jpg
chiudiamola qui, dai:D
come chiunque al di sopra dell parti potrà notare, è palese che ti stavi riferendo a me (dato che, incidentalmente, il discorso delle morti bianche l'avevo tirato fuori io, per esprimere meglio un altro concetto) e quindi mi hai chiamato in causa...e subito dopo hai cominciato a fare velate accuse di tipo politico (per come hai scritto le parole in neretto, mi lasci ampi sospetti di avermi bollato come "rosso", semplicemente perchè ho detto che quello di battisti è un problema ben inferiore a tanti altri che abbiamo qui in italia...:rolleyes: )...quando io non ho MAI parlato di politica in questo thread...per cui, mi spiace, ma ti sei reso protagonista di un altro
chiudiamola qui, dai:D
In realtà sono partito dal tuo post per generalizzare le mie considerazioni a tutti quelli che considerano la punizione dei brigatisti come delle cose non prioritarie dato che in Italia ci sono ben altri problemi. Sei tu che l'hai buttata sulla politica nel momento stesso che hai citato le morti bianche... poi comunque mi sono chiesto se, sempre in linea GENERALE, tale interesse superficiale si manifesterebbe anche con i terroristi neri. Chiunque abbia letto e sia oggettivo può dire chi ha cominciato a buttarla in politica per primo... un altro epic fail da parte tua, che fra l'altro cerchi di imputarlo a me! :rotfl:
lo dicevo io, prima i libici, ora i brasileri.... ci prendono tutti per il culo, tutti :asd:
BATTISTI: ITALIA RICHIAMA AMBASCIATORE IN BRASILE
ROMA - L'Italia ha deciso di richiamare per consultazioni l'ambasciatore in Brasile, secondo quanto si è appreso. La decisione è stata presa in seguito all'intervento del procuratore generale della repubblica brasiliano, Antonio Fernando de Souza, il quale ha deciso che il processo di estradizione in Italia va archiviato.
La decisione "grave" di non concedere l'estradizione in Italia per Cesare Battisti "é francamente inaccettabile". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini spiegando le motivazioni che hanno condotto il Governo ha richiamare in patria per consultazione l'ambasciatore a Brasilia Michele Valensise.
Il procuratore De Souza ha risposto col suo parere negativo alla domanda che gli era stata posta dal presidente del Supremo Tribunale Federale (Stf), Gilmar Mendes, una settimana fa, sull'estradizione di Battisti. Il procuratore generale brasiliano ha detto che Battisti non é più estradabile perché ha ottenuto dal ministro della giustizia, Tarso Genro, lo status di rifugiato politico. Non potrà pertanto essere trasferito in Italia. L'anno scorso lo stesso procuratore De Souza aveva dato parere positivo riguardo all'estradizione di Battisti. Il Stf si riunirà probabilmente a partire dal 2 febbraio per decidere la scarcerazione o meno di Battisti alla luce del parere dato stasera dalla magistratura brasiliana.
MARONI, BERLUSCONI VALUTI CHE FARE A PROSSIMO G8
''Spero che il presidente Berlusconi e il governo italiano valutino che cosa fare in occasione del prossimo G8. Non sta a me prendere una decisione. Il Brasile non fa parte del G8 ma fare accordi con uno Stato che ti considera un Paese dove chi viene condannato rischia di essere ammazzato o torturato...''. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha lasciato in sospeso la frase, ma il suo disappunto era chiaro quando durante la puntata di Porta a Porta il conduttore Bruno Vespa ha letto la notizia sulla decisione del procuratore generale della Repubblica brasiliano Antonio Fernando de Souza di archiviare il processo di estrazione di Cesare Battisti.
BATTISTI ATTENDE CON GRANDE ANSIA, SENATORE SUPLICY
''Cesare Battisti attende con grande ansia come finira' la sua storia''. Lo ha detto stasera al telegiornale della rete brasiliana Sbt il senatore Eduardo Matarazzo Suplicy, dopo aver incontrato oggi Battisti nel penitenziario della Papuda a Brasilia. Il telegiornale della Sbt ha confermato la notizia data dalla Globo sul parere negativo alla estradizione di Battisti in Italia da parte del procuratore generale della repubblica brasiliana Antonio Fernando de Souza.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_874270803.html
Io per rappresaglia cercherei di mettere il bastone fra le ruote al Brasile in tutte le sedi possibili ed immaginabili, oltre a mandare un commando di 007 a riportare in patria l'amico rifugiato politico.
zerothehero
27-01-2009, 11:11
1) non mi interessa fare un confronto italia-brasile... a parte che abbiamo anche noi un sacco di panni sporchi, non sono certo qui a difendere il brasile, l'avevo pure sottolineato, ma evidentemente non vi va di leggere con calma e senza pregiudizi cio che gli altri scrivono...
2) mai difeso battisti, lungi da me...
3) ribadisco che in italia abbiamo problemi ben più grossi di battisti, e su questo sono sicuro di non poter essere smentito
Il solito benaltrismo. :fagiano:
Battisti deve scontare la pena o in Italia o in Brasile.
Non è un perseguitato politico, è un rivoluzionario di quart'ordine che voleva la dittatura comunista in Italia. Ed ha contribuito per questo ad ammazzare 4 persone.
Il Brasile non può trattare l'Italia come una dittatura che ha perseguitato i poveri brigatisti rossi, perchè semmai è stato il contrario, visto che i brigatisti rossi sono quasi tutti fuori e chiedono persino la pensione sociale. Gente che se fosse riuscita nell'obiettivo avrebbe fatto come Pol Pot in Cambogia.
Qualche anno di carcere vogliamo farglielo scontare ad un delinquente o dobbiamo lasciare che il Brasile (paese che non ha proprio nulla da insegnarci in quanto a civiltà giuridica, si guardassero i loro giganteschi problemi sociali e le loro carceri che fanno schifo) ci dica che in Italia si è oggetto di persecuzioni politiche?
Altrimenti quantomeno qualsiasi cooperazione giudiziaria tra Italia e Brasile dovrebbe essere cancellata.
Non dico di fare come gli israeliani con Eichmann, eh..
EarendilSI
27-01-2009, 11:15
Ecco a quale delinquente, criminale e terrorista il ministro della giustizia brasiliana tarso genro (volutamente tutto minuscolo), ex membro del partido revolucionário comunista, sta dando protezione:
Il ministro brasiliano della Giustizia Tarso Genro, esponente trotzkista del Partito dei lavoratori, gli ha concesso lo status di rifugiato per “il fondato timore di una persecuzione politica”. Scrittori e intellettuali come Gabriel Garcia Marquez, Fred Vargas, Daniel Pennac e Bernard-Henri Lévy hanno fatto appelli per lui. Persino le sorelle Bruni (compresa Carla, première dame di Francia) protestano la sua innocenza. Probabilmente perché nessuno di loro ha sfogliato le carte processuali o le sentenze che condannano all’ergastolo per quattro omicidi Cesare Battisti, 54 anni, ex tutto, oggi giallista di fama e icona della gauche caviar parigina. O forse perché hanno letto solo la “revisione” online del processo che viene propinata ai suoi fan sul sito militante Carmilla. Qui gli ultrà di Battisti cercano di smontare, senza contradditorio (a quello preferiscono la solidarietà acritica dei circoli culturali sulla Senna), le prove dei pm che hanno condotto le istruttorie, da Pietro Forno ad Armando Spataro (che con Panorama definisce Battisti “un assassino puro”) a Corrado Carnevali. Il sito si accanisce soprattutto contro Pietro Mutti, 54 anni, il pentito “plebeo” che con la sua testimonianza ha permesso di ricostruire i misfatti dei Proletari armati per il comunismo, la formazione in cui militava Battisti.
Gli amici del latitante lo marchiano come una “figura spettrale”. Si domandano: “Chissà se è ancora vivo, chissà dove abita e cosa fa, sotto la nuova identità accordatagli dalla “legge sui pentiti””. Errore. Mutti ha sempre lo stesso nome e ha accettato di raccontare a Panorama, per la prima volta, la sua verità fuori da un’aula di giustizia o dal carcere, dove ha trascorso otto anni. Manda in onda il filmino in super8 di quando uccideva con Battisti, che definisce un “opportunista”. I giudici della Corte d’assise di Milano, nella sentenza del 1988, spiegano che ritengono credibili le “chiamate in correità” di Mutti, perché, per esempio, nel caso di un delitto, si autoaccusa quando “a suo carico non esiste nulla di compromettente”. E mentire, con il rischio di essere contraddetto da altri eventuali collaboratori, non gli conviene, visto che perderebbe “qualunque beneficio previsto dalla legge sui pentiti”. Per questo i magistrati ritengono attendibili i resoconti di quando fermava le vite insieme con il compagno Cesare, in nome della giustizia proletaria. Quella di Mutti, ex operaio dell’Alfa Sud, è una testimonianza pesante: ha fondato i Pac (”L’idea mi è venuta ai tempi del militare, quando Lotta continua aveva lanciato l’inserto Proletari in divisa”), è stato in Prima linea, ha partecipato a 45 rapine, ha sparato alle gambe ed è l’esecutore di un omicidio: “Per errore in un conflitto a fuoco ho ucciso una guardia giurata. Quell’uomo non doveva morire. Continuo a pensare ai suoi figli” deglutisce Mutti.
Se Battisti, come narrano i suoi biografi, dopo gli anni del terrorismo ha scelto una “vita picaresca” (si è rifugiato anche a Puerto Escondido, ispirando uno dei personaggi dell’omonimo film di Gabriele Salvatores) ed è stato iniziato alla letteratura da Paco Ingnacio Taibo II, a Mutti, finita la galera, è toccata un’esistenza normale, che tira avanti con lo stipendio da operaio di cooperativa: 1.700 euro al mese con contributi ridotti. La sera fa da “badante” a un vecchio zio.
L’incontro è in un bar. Mutti parla con tono basso e pacato, ha un sorriso timido e irregolare. Il Battisti snello e abbronzato, immortalato in Brasile dai fotografi con la camicia viola aperta sul petto, è molto diverso dal suo grande accusatore: Mutti è minuto, sfoggia baffi e occhiali demodè, qualche callo sulle mani. Eppure 33 anni fa quei due uomini, all’epoca ragazzi, sono partiti insieme su una Simca 1.300 per andare a uccidere Antonio Santoro, 52 anni, maresciallo capo, comandante delle carceri di Udine. Con loro viaggiavano anche Enrica Migliorati, 20 anni, studentessa, e, alla guida, Claudio Lavazza, 21 anni, operaio. Quei quattro, insieme con gli insegnanti e ideologi veneti Arrigo Cavallina e Luigi Bergamin, erano il nucleo iniziale dei Pac. I fatti (in gran parte confermati da testimoni oculari) Mutti li ha raccontati al processo.
È il 6 giugno 1978. Il loro quartier generale è una tenda da campeggio piantata vicino a Grado. Alle sette e quaranta del mattino Battisti, con barba posticcia, e Migliorati, vistosa parrucca rossa, si baciano nelle vicinanze della casa di Santoro. Fanno i fidanzatini per non insospettire la vittima. E su quelle effusioni scherzeranno in seguito, con i compagni. Santoro, moglie e tre figli, esce dalla sua abitazione e passa accanto ai due ragazzi. Battisti gli spara alle spalle. Il Corriere della sera del giorno seguente pubblica: “Tre colpi di una vecchia Glisenti calibro 10,5, uno a vuoto, il secondo nella tempia destra, il terzo all’altezza del costato. Pallottole a bruciapelo”. Gli assassini scappano. La macchina sgomma via, Mutti saluta un ufficiale dell’esercito, testimone del delitto, alzando il pugno chiuso. “Era un modo per dare un colore politico a quell’azione” si schermisce Mutti, imbarazzato dal ricordo. “Su quell’omicidio eravamo tutti d’accordo: i Pac erano nati per occuparsi della questione carceraria”. Le cronache riferiscono che la colpa di Santoro era stata quella di aver tardato a soccorrere Cavallina che si era rotto un braccio in prigione, giocando a pallone. Nell’auto, dopo la morte di Santoro, c’era un clima adrenalinico. “Però nessuna scena di esultanza. Cesare era tranquillo, è sempre stato un freddo”. Oltre che uomo d’azione. “Non era un intellettuale, ma un delinquente comune e così si dava da fare per meritare di restare con noi, il gruppo fondatore dei Pac, che in cambio gli garantivamo vitto, alloggio e documenti falsi”.
Battisti era approdato a Milano per i numerosi problemi con la giustizia. Teppista di Cisterna Latina, prima di finire in carcere a Udine per rapina, dai 17 ai 20 anni era stato segnalato dalle caserme dei carabinieri di mezzo Lazio (vedere riquadro qui sopra). Mutti fu il primo ad accogliere in casa propria questo Battisti randagio, nel quartiere milanese della Barona, dove i Pac erano nati, costola dell’autonomia operaia: “Arrivava dal carcere, quindi aveva imparato delle regole, era ordinato e pulito”. Ma solitario. “Io e gli altri compagni uscivamo spesso, si andava a bere alla birreria Stalingrado, ma lui ci seguiva raramente, non voleva rischiare i controlli della polizia, che teneva sott’occhio il locale”. Alle ragazze piaceva, ma non a tutte. “Ad alcune faceva paura”.
Questo Battisti appartato partecipava alle decisioni del gruppo? “A tutte. Era informato di ogni cosa. Devo essere sincero: gli unici che sono stati protagonisti di tutte le malefatte dei Pac siamo io e lui, i due operativi”. Un giorno, però, Mutti e altri compagni, tra cui Cavallina, in una riunione a casa di Bergamin, obiettano che l’omicidio di due commercianti, colpevoli di essersi fatti giustizia da soli contro dei rapinatori, rischia di essere una cosa “troppo grossa”, “sbagliata politicamente” ricorda Mutti. Battisti non ascolta e lascia i compagni spiegando che ormai la decisione è presa. Secondo le sentenze, il 16 febbraio 1979, lui e Diego Giacomini “abbattono” (come scrivono i giornali) il macellaio mestrino Lino Sabbadin. Battisti, però, in quell’occasione non spara. Lo farà due mesi dopo, quando ucciderà con cinque colpi calibro 357 magnum l’autista della Digos Andrea Campagna, davanti agli occhi del suocero.
“In questo caso la mia testimonianza è indiretta” spiega Mutti. “Dopo l’omicidio del gioielliere Pierluigi Torregiani ero latitante. Credo che di quell’episodio mi parlò lui stesso”. Nel 1979 la maggior parte dei militanti finisce in manette durante una retata. “Due anni dopo, nel 1981, organizzai la fuga di Battisti dal carcere di Frosinone e lui, che del prigioniero politico aveva poco, fece scappare con sé un giovane camorrista”. Il futuro giallista amato dai francesi viene ospitato da alcuni amici incensurati (”Di questo, però, non ho mai parlato” taglia corto Mutti).
Le strade dei due vecchi compagni si separano per sempre, l’ex operaio dell’Alfa Sud viene arrestato a Roma dopo una rapina in Toscana. E si pente. Battisti, annusa l’aria e fugge all’estero. Adesso, diventato il terrorista dei salotti buoni, nega di aver preso parte ai quattro delitti per cui è stato condannato, anzi liquida Mutti come “un boia la cui falsa testimonianza, resa in mia assenza, mi è costata l’ergastolo”. “Ma perché dovrei accusarlo ingiustamente?” replica il pentito. Per il fatto che Battisti era l’unico latitante, rispondono gli ultrà. “Non è vero, anche Lavazza, Bergamin e, forse, Migliorati erano irreperibili quando ho iniziato a collaborare. Mi dispiace, ma io non potevo chiamare in causa chi non c’era per salvare lui. Cesare dovrebbe prendersi la responsabilità delle sue azioni, come ho fatto io”.
“Contro Battisti non esiste niente di niente, solo le accuse di Mutti” dicono i soliti sostenitori. Il fratello di Battisti, Domenico dice a Panorama: “Quell’uomo si è salvato dall’ergastolo scarincando le responsabilità su mio fratello”. Ma ci sono altre testimonianze che confermano le parole di Mutti. Per esempio quelle della ex fidanzata e compagna di lotta di Battisti, Maria Cecilia B., oggi docente universitaria. In un interrogatorio dichiara: “Nella primavera del 1979 Battisti, nel dirmi l’effetto che faceva uccidere una persona (e “in particolare vedere uscire il sangue da un uomo colpito” si legge in una sentenza), fece riferimento all’omicidio Santoro, indicando se stesso come uno degli autori”.
Contro Battisti ci sono anche le dichiarazioni della famiglia Fatone: Sante, pentito, la sorella Anna e la nipote Rita hanno confermato in molti punti le dichiarazioni di Mutti. Gli amici di Battisti li denigrano (Rita è definita “ai limiti dell’imbecillità”): “La stessa tecnica di sempre. Che conferma lo stile dell’uomo” replicano a casa Fatone, dove le donne hanno paura. “Quando Anna e sua figlia, allora minorenne, andarono in Francia a cercare Sante latitante, Cesare le minacciò di morte. Era il peggiore di tutti”. E Cavallina, nonostante la decisione di dissociarsi senza pentirsi, con Panorama spiega: “Mutti su di me ha detto cose sostanzialmente vere, non vedo perché avrebbe dovuto accanirsi con Battisti. Quando sento che Cesare fa la vittima dall’altra parte del mondo mi viene da sorridere”. Contro il fuggiasco, agli atti, ci sono pure le parole di Massimo T., ex militante dei Pac, ora stimato professionista. Anche lui ha un brutto ricordo: “Battisti non mi era particolarmente simpatico, lo trovavo troppo sicuro di sé e con pochi scrupoli. Non aveva dubbi, gli mancava il senso della tragedia che permeava quegli anni. Un giorno mi chiesero di guidare l’auto che doveva portare il gruppo a fare una gambizzazione (quella dell’agente di custodia Arturo Nigro, ndr). Con me c’erano Battisti e Mutti. Dopo l’azione io ero sconvolto, loro non mi sembrava. Il nostro più grande errore? Pensare di avere ragione: in quel momento avevamo già perso”. Adesso Battisti si definisce una capro espiatorio. Il fratello Domenico è perentorio: “Qualcuno vorrebbe chiudere i conti con gli anni di piombo incolpando piccoli delinquenti come Cesare. Meglio dare la colpa a loro che al Pci del tempo che ci mandava in giro a fare cavolate”. Gli ex compagni dei Pac ribattono: “Battisti una vittima? È una cosa difficile da digerire”.
http://blog.panorama.it/italia/2009/01/25/battisti-esclusivo-cosi-uccideva-il-terrorista-dei-salotti-buoni/
zerothehero
27-01-2009, 11:17
Vorrei anche capire il ruolo nella vicenda che ha avuto Sarkozy e la Bruni.
Chi è che l'ha fatto scappare in Brasile?
Non ho capito se il mandato d'arresto europeo vale solo per un povero sfigato che si fa le canne in Grecia, mentre per dei terroristi pluriomicidi vale un altro principio, cioè quello dell'impunità per motivi umanitari o di salute.
Tutti a fare i Pinochet di turno, per sfuggire alle loro responsabilità.
Fanno ridere.
A proposito non si può mettere sotto processo questo tarso gendo, e magari anche lula, per favoreggiamento nella latitanza di un ricercato? :read:
zerothehero
27-01-2009, 11:25
No. Formalmente, ma solo formalmente, è una decisione legittima.
Anche perchè se così non fosse, gli ammerigani avrebbero dovuto spiccare un mandato di cattura nei confronti dei politici che lasciarono scappare il terrorista dell'Achille Lauro. :fagiano:
No. Formalmente, ma solo formalmente, è una decisione legittima.
Anche perchè se così non fosse, gli ammerigani avrebbero dovuto spiccare un mandato di cattura nei confronti dei politici che lasciarono scappare il terrorista dell'Achille Lauro. :fagiano:
Ok è un problema politico... allora bisogna risolverlo sul piano politico, cioè interruzione di tutte le relazioni diplomatiche e rappresaglie politico-diplomatico-economiche a tutti i livelli finché:
1) Non ci ridanno Battisti
2) Non ci chiedono scusa per averci definito un Paese dove si pratica la tortura... ma si guardassero loro piuttosto! :fagiano:
jpjcssource
27-01-2009, 12:27
Beh intanto abbiamo ritirato l'ambasciatore visto che ora vogliono archiviare definitivamente il tutto.
Non so quale efficaci possa avere poi una mossa del genere....
Tra poco c'è l'amichevole Italia Brasile... vi pare possibile che gli Italiani rinuncino ad una partita di calcio? Tutto archiviato! :D
Tra poco c'è l'amichevole Italia Brasile... vi pare possibile che gli Italiani rinuncino ad una partita di calcio? Tutto archiviato! :D
tritolo nel pallone e calcio d'inizio al brasile. siamo amici.
Il Pdc dovrebbe dare il buon esempio mandando via kakà con un calcio in culo :asd: :asd:
Cà.aà.z.àa
dantes76
27-01-2009, 20:07
Il Pdc dovrebbe dare il buon esempio mandando via kakà con un calcio in culo :asd: :asd:
Cà.aà.z.àa
mmm mi ricvorda una fvoto dove l'attuavle pdc lecco il cuvlo in maniera immensa a lula... inivtando tutti i givcatori del milan...
dantes76
27-01-2009, 20:08
Tra poco c'è l'amichevole Italia Brasile... vi pare possibile che gli Italiani rinuncino ad una partita di calcio? Tutto archiviato! :D
tritolo nel pallone e calcio d'inizio al brasile. siamo amici.
http://www.nancarrow-webdesk.com/warehouse/storage2/2008-w45/img.405484_t.jpg
No. Formalmente, ma solo formalmente, è una decisione legittima.
scusa ma il formalmente vale solo quando ti va bene?
continui a ripetere che israele ha diritto di difendersi, di esistere... la stessa logica deve valere anche in questo caso
il brasile (e prima la francia) ha/hanno il diritto di comportarsi in questo modo? SI. non serve nemmeno discutere
poi vale lo stesso discorso che ho fatto nell'altro post, con la forza è possibile risolvere tutto, ma sicuramente stanno solo facendo quello che è concesso dai trattati internazionali, che l'italia ha firmato
dantes76
27-01-2009, 22:46
scusa ma il formalmente vale solo quando ti va bene?
continui a ripetere che israele ha diritto di difendersi, di esistere... la stessa logica deve valere anche in questo caso
il brasile (e prima la francia) ha/hanno il diritto di comportarsi in questo modo? SI. non serve nemmeno discutere
poi vale lo stesso discorso che ho fatto nell'altro post, con la forza è possibile risolvere tutto, ma sicuramente stanno solo facendo quello che è concesso dai trattati internazionali, che l'italia ha firmato
io quando un giudice americano disse che non si poteva estradare un mafioso, poiche paragono' la tortura al 41 bis, mi girarono le balle e non poco; ancora non l'ho dimenticato; ora tu mi devi dare una motivazione logica, perche io debba essere d'accordo con le motivazioni di lilla'.. perche' io debba difendere le motivazioni che portano un terrorista a non scontare la sua pena..
il punto è che la tua opinione, la mia e a questo punto quella dell'italia non contano niente
e giustamente direi
abbiamo firmato degli accordi che prevedono la possibilità di negare l'estradizione, magari era menglio pensarci prima (lo so che non è realistico, ma è cosi)
la partita non va giocata.
S.h.a.d.o.
27-01-2009, 22:54
3d da manuale.
Come tirare in ballo Berlusconi ovunque :asd:
Cinque anni sono lunghi...
Tornando in topic, ben fatta la mossa di ritirare l'ambasciatore. E non deve finire qua!
dantes76
27-01-2009, 22:55
Vorrei anche capire il ruolo nella vicenda che ha avuto Sarkozy e la Bruni.
Chi è che l'ha fatto scappare in Brasile?
Non ho capito se il mandato d'arresto europeo vale solo per un povero sfigato che si fa le canne in Grecia, mentre per dei terroristi pluriomicidi vale un altro principio, cioè quello dell'impunità per motivi umanitari o di salute.
Tutti a fare i Pinochet di turno, per sfuggire alle loro responsabilità.
Fanno ridere.
Esiste il mandato di cattura euopeo? io mi ricordo che non il solito sfigato che si fa na canna in grecia, ma un politico era contrario...
dantes76
27-01-2009, 22:57
il punto è che la tua opinione, la mia e a questo punto quella dell'italia non contano niente
e giustamente direi
abbiamo firmato degli accordi che prevedono la possibilità di negare l'estradizione, magari era menglio pensarci prima (lo so che non è realistico, ma è cosi)
mettere in carcere dei criminali per fargli scontare la pena, la definisco piu' di un'opinione
dantes76
27-01-2009, 22:57
3d da manuale.
Come tirare in ballo Berlusconi ovunque :asd:
Cinque anni sono lunghi...
Tornando in topic, ben fatta la mossa di ritirare l'ambasciatore. E non deve finire qua!
potevamo minaccirali di mandargli bondi e sgarbi
S.h.a.d.o.
27-01-2009, 23:00
potevamo minaccirali di mandargli bondi e sgarbi
Ottima idea. O qualche geniaccio della sinistra, che so, Franceschini :asd:
dantes76
27-01-2009, 23:06
Ottima idea. O qualche geniaccio della sinistra, che so, Franceschini :asd:
rutelli e capezzone
mettere in carcere dei criminali per fargli scontare la pena, la definisco piu' di un'opinione
invece permettere al banchiere fallito di 63 anni di spassarsela con l'amichetta brasiliana di 28 in totale libertà per 7 anni è giusto?
zerothehero
28-01-2009, 00:26
scusa ma il formalmente vale solo quando ti va bene?
continui a ripetere che israele ha diritto di difendersi, di esistere... la stessa logica deve valere anche in questo caso
il brasile (e prima la francia) ha/hanno il diritto di comportarsi in questo modo? SI. non serve nemmeno discutere
poi vale lo stesso discorso che ho fatto nell'altro post, con la forza è possibile risolvere tutto, ma sicuramente stanno solo facendo quello che è concesso dai trattati internazionali, che l'italia ha firmato
Ma chissenefrega, scusa.
Il Brasile non è costretto a consegnarci Battisti, il che non significa affatto che l'Italia non debba fare tutto ciò che è possibile fare per riavere quel losco omicida.
Poi tu continui a fare confusione su due piani che sono separati.
Anche l'immunità per Berlusconi è una legge che è legittima perchè non viola (fino a prova contraria) il dettato costituzionale...il che non implica che si debba per forza essere d'accordo con Berlusconi.
Summa ius, summa iniuria.
O si deve essere per forza d'accordo solo perchè si è di fronte ad un atto che formalmente è legittimo?
Non credo. :fagiano:
Anzi per quanto mi riguarda in un caso se vogliamo simile Israele fece non bene, ma benissimo a rapire illegalmente Eichmann per poi processarlo legittimamente in Israele.
Legittimo non è necessariamente un sinonimo di "giusto"...legittimo vuol dire che è conforme alle procedure di legge.
Summum ius, summa iniuria
:p non la conoscevo :p
dantes76
28-01-2009, 00:33
invece permettere al banchiere fallito di 63 anni di spassarsela con l'amichetta brasiliana di 28 in totale libertà per 7 anni è giusto?
credo che tu abbia sbagliato persona
zerothehero
28-01-2009, 00:35
invece permettere al banchiere fallito di 63 anni di spassarsela con l'amichetta brasiliana di 28 in totale libertà per 7 anni è giusto?
Le nostre leggi non consentivano l'estrazione del Cacciola, quelle brasiliane non lo impediscono.
E poi la motivazione brasiliana è ridicola, perchè ci si appiglia ad una dichiarazione di Cossiga che parla di omicidi politici, distorcendo quello che tra l'altro voleva dire il senatore a vita...cioè che quegli omicidi ebbero finalità politiche e non che Battisti fosse un perseguitato politico.
Inoltre questa dichiarazione da parte brasiliana è ridicola:
"La giustizia italiana ha considerato politici i reati di Battisti e abbiamo tenuto conto anche degli 11 anni da lui passati in Francia, proprio con lo status di esiliato politico»"
Dichiarazioni del genere me le aspetto da una massaia che parla durante un viaggio in tram, non da un ministro della giustizia.
zerothehero
28-01-2009, 00:39
Summum ius, summa iniuria
:p non la conoscevo :p
Tra l'altro l'ho scritta in modo sbagliato..ius l'ho concordato col femminile.
Sti cazzi. :sofico:
zerothehero
28-01-2009, 00:42
Quindi summum ius, summa iniuria..erroraccio da penna blu. Mi sono arrugginito col latino. :sofico:
zerothehero
28-01-2009, 00:47
LA ciliegina sulla torta è che il losco individuo pluriomicida in Italia rischierebbe secondo le autorità brasiliane (cit. letterale) di essere perseguitato per le sue idee.
Idee?
Da Battisti?
:sbonk:
dantes76
28-01-2009, 00:58
LA ciliegina sulla torta è che il losco individuo pluriomicida in Italia rischierebbe secondo le autorità brasiliane (cit. letterale) di essere perseguitato per le sue idee.
Idee?
Da Battisti?
:sbonk:
e che idee
* 6 giugno 1978 a Udine, Antonio Santoro, maresciallo della Polizia penitenziaria; omicidio di cui fu accusato dal "pentito" Pietro Mutti che poi si assunse la responsabilità diretta dell'azione, "declassando" il ruolo di Battisti alla sola "copertura". Santoro era accusato dai PAC di maltrattamenti ai danni di detenuti.
* 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala (VE), Lino Sabbadin, macellaio di Mestre; Battisti fece da "copertura armata" all'esecutore materiale Diego Giacomin. Sabbadin si era opposto con le armi al tentativo di rapina del suo esercizio commerciale.
* 16 febbraio 1979 a Milano, Pierluigi Torregiani, gioielliere; Battisti fu condannato come co-ideatore e co-organizzatore. Nel corso dell'assassinio di Pierluigi Torreggiani venne coinvolto anche suo figlio Alberto, che da quel giorno vive paralizzato su una sedia a rotelle per un colpo sparato dal padre durante il conflitto a fuoco con gli attentatori. Torregiani, il 22 gennaio precedente, aveva ucciso un rapinatore durante una tentata rapina in una pizzeria in cui si trovava con i gioielli che aveva mostrato ad una vendita televisiva.
* 19 aprile 1979 a Milano, Andrea Campagna, agente della DIGOS; omicidio di cui fu riconosciuto come l'esecutore materiale. Campagna aveva partecipato ai primi arresti legati al caso Torregiani.
Trovo interessanti i commenti (quelli seri) in coda a questo articolo, postati da persone Brasiliane...
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/battisti-brasile/battisti-brasile/battisti-brasile.html?ref=search
Preso dai commenti del link postato sopra:
I do not know speak italian, as a matter of fact, only few million people speak this language, so I hope you understand english. I would like to inform that Italy is a friend nation of Brazil, my family is from Italy as lots of descendents here. So, we love Italy. But, Brazil do not depend on Italy, our economy is bigger, we have 200 milion people here, a large internal market, we do not export anymore fruits or not industrialized products. Brazil nowadays exports satelites, planes, cars, tecnology... We do not depend on Italy for nothing, as a matter of fact, Italy depends a lot on Brazil, because we buy lots of italian products.... Sorry, but italy is nothing compared to our economy and perspective of growing. Natural Resources, workforce, industries, water etc.... We have all here.
In poche parole ha detto che noi non valiamo un cazzo, che loro ce l'hanno più grosso e che possono fare quel cazzo che vogliono e dobbiamo starci zitti. Io sinceramente posso capire se rimaniamo supini verso USA, Francia, Germania e Paesi di questo calibro, ma se ci facciamo mettere i piedi addosso pure dal Brasile siamo proprio spacciati! :rolleyes:
Nei giorni scorsi c'era in giro l'ipotesi di boicottare l'amichevole di calcio con la nazionale brasiliana, già ieri un tizio del governo (un vice-ministro mi pare) ha detto che era una provocazione, che l'incontro si terrà e tante altre belle leccate al Brasile. L'ambiasciatore italiano è stato richiamato in Patria, sì, però le relazioni diplomatiche ci sono ancora e sicuramente presto tornerà in Brasile, è stata una mossa scenografica per far vedere che il governo difende la dignità della nazione... :Puke:
Il tizio di cui sopra dice che il Brasile ha tante risorse naturali e che ha un'economia in espansione: è vero, però a livello internazionale non vale niente se messo in confronto all'Italia, la quale può creargli MOLTI problemi in tutti gli ambiti se solo volessimo. Siccome però la classe dirigente è inetta non si farà niente di tutto ciò.
purtroppo ci sta la fiat di mezzo... che ha grandi interessi in brasile ...
C;,a,z;,a
Preso dai commenti del link postato sopra:
In poche parole ha detto che noi non valiamo un cazzo, che loro ce l'hanno più grosso e che possono fare quel cazzo che vogliono e dobbiamo starci zitti. Io sinceramente posso capire se rimaniamo supini verso USA, Francia, Germania e Paesi di questo calibro, ma se ci facciamo mettere i piedi addosso pure dal Brasile siamo proprio spacciati! :rolleyes:
Nei giorni scorsi c'era in giro l'ipotesi di boicottare l'amichevole di calcio con la nazionale brasiliana, già ieri un tizio del governo (un vice-ministro mi pare) ha detto che era una provocazione, che l'incontro si terrà e tante altre belle leccate al Brasile. L'ambiasciatore italiano è stato richiamato in Patria, sì, però le relazioni diplomatiche ci sono ancora e sicuramente presto tornerà in Brasile, è stata una mossa scenografica per far vedere che il governo difende la dignità della nazione... :Puke:
Il tizio di cui sopra dice che il Brasile ha tante risorse naturali e che ha un'economia in espansione: è vero, però a livello internazionale non vale niente se messo in confronto all'Italia, la quale può creargli MOLTI problemi in tutti gli ambiti se solo volessimo. Siccome però la classe dirigente è inetta non si farà niente di tutto ciò.
Guarda , lungi da me voler sostenere che in considerazione della forza eonomica ci si debba mettere a 90 , ma le prospettive di sviluppo del Brasile fanno semplicemente paura :D.
Voglio solo dire che non bisogna più considerarlo un paese "minore" ; altro è dire che ci si debba prostrare ;).
le prospettive fanno paura.. peccato per i brasiliani....
jpjcssource
28-01-2009, 09:12
Bella anche questa :D
Io penso che Battisti o chi per lui, sia andato nell'ufficio del suddetto ministro brasiliano portando con se' una bella valigetta piena di soldi. Qui in Brasile si compera tutto. Dalla patente di guida, alla polizia, agli appartamenti. Qui si dice sempre che in carcere finiscono solo le puttane, i neri e i poveri. Quelli che possono pagare, no. Il nostro mancato ergastolano di soldi ne ha, quindi..
pistacchio89
28-01-2009, 09:20
Ho scritto una lettera di solidarietà all’ambasciatore brasiliano a Roma per l’indegna aggressione che il suo paese sta subendo da parte delle autorità italiane.
È chiaro che questo scandalo ad orologeria fatto scoppiare in questo modo e in questo momento è una delle più squallide strumentalizzazioni politiche a cui si sia assistito negli ultimi anni e non ha nulla a che vedere col desiderio che si faccia giustizia, basta leggere cosa dicono certi esponenti del governo su che fine deve fare Battisti, affermazioni che sono la negazione di ciò che prevede la Costituzione come finalità della detenzione carceraria.
Visto il clima attuale e quello in cui è avvenuta la condanna i Battisti non posso che condividere la decisione brasiliana.
Trovo inoltre vergognoso che si possa condannare un uomo in contumacia per episodi che materialmente non può aver compiuto e ai quali si è sempre dichiarato estraneo, sulla base di pentiti inattendibili e spergiuri che hanno evitato la galera addossando a Battisti ogni responsabilità.
Intanto Bol.it del gruppo Mondadori di proprietà di Berlusconi vende i libri di Battisti e te li spedisce in un giorno a casa, però poi il governo chiede addirittura di boicottare l’amichevole di calcio, ancora una volta complimenti per la coerenza.
Guarda , lungi da me voler sostenere che in considerazione della forza eonomica ci si debba mettere a 90 , ma le prospettive di sviluppo del Brasile fanno semplicemente paura :D.
Voglio solo dire che non bisogna più considerarlo un paese "minore" ; altro è dire che ci si debba prostrare ;).
Sì difatti non ho negato il potenziale di sviluppo del Brasile, ho solo detto che ora come ora non sono minimamente paragonabili all'Italia per quanto concerne lo sviluppo economico e come peso internazionale. Fra l'altro, come zerothehero ha più volte sottolineato, sono tutto fuorché una democrazia modello, dato che hanno problemi gravissimi tanto da far sembrare l'Italia il regno della trasparenza, il che è tutto dire.
Ad ogni è anche grazie all'esistenza di italiani che remano contro l'Italia che la credibilità del Paese a livello internazionale è messa a dura prova (non mi riferisco a te ovviamente).
Le nostre leggi non consentivano l'estrazione del Cacciola, quelle brasiliane non lo impediscono.
E poi la motivazione brasiliana è ridicola, perchè ci si appiglia ad una dichiarazione di Cossiga che parla di omicidi politici, distorcendo quello che tra l'altro voleva dire il senatore a vita...cioè che quegli omicidi ebbero finalità politiche e non che Battisti fosse un perseguitato politico.
Inoltre questa dichiarazione da parte brasiliana è ridicola:
"La giustizia italiana ha considerato politici i reati di Battisti e abbiamo tenuto conto anche degli 11 anni da lui passati in Francia, proprio con lo status di esiliato politico»"
Dichiarazioni del genere me le aspetto da una massaia che parla durante un viaggio in tram, non da un ministro della giustizia.
io ho trovato questo,anche se forse ci sono altre leggi che dicono il contrario
RIFIUTO FACOLTATIVO DI ESTRADIZIONE
1. L'estradizione può essere rifiutata se alla data di ricezione della domanda la persona richiesta é cittadino della Parte richiesta. In caso di rifiuto, la Parte richiesta, su domanda dell'altra Parte, sottoporrà il caso alle proprie autorità competenti per l'eventuale instaurazione di procedimento penale. A tale scopo la Parte richiedente dovrà fornire gli elementi utili.
La Parte richiesta comunicherà senza indugio il seguito dato alla domanda e successivamente la decisione finale.
...
Legittimo non è necessariamente un sinonimo di "giusto"...legittimo vuol dire che è conforme alle procedure di legge.
in teoria potrei anche pensarla allo stesso modo, ma mi da fastidio che lo stesso metro di giudizio non venga usato in tutti i casi
e non parlo solo di rapporti tra italia e brasile, ma di tutti i casi in sui i trattati internazionali (firmati o non firmati) sono da alcuni presi come "legge suprema" che non si deve assolutamente infrangere
LucaTortuga
28-01-2009, 11:49
Legittimo non è necessariamente un sinonimo di "giusto"...legittimo vuol dire che è conforme alle procedure di legge.
Ma dato che "giusto e sbagliato" sono concetti assolutamente autoreferenziali, quando usciamo dalla sfera della nostra privata coscienza per interagire con altri (che siano altre persone o altre nazioni), l'unico modo che abbiamo per stabilire se stiamo subendo o infliggendo un "torto", è quello di fare riferimento a ciò che è "legittimo" (o che non lo è) in base alla legge.
"Summum ius, summa iniuria", è una massima assai abusata, il cui significato non ho mai condiviso.
Un ossimoro bello e buono, dal momento che il diritto è il solo metro "oggettivo" che abbiamo per stabilire cosa sia "giusto".
zerothehero
28-01-2009, 12:35
"Summum ius, summa iniuria", è una massima assai abusata, il cui significato non ho mai condiviso.
Un ossimoro bello e buono, dal momento che il diritto è il solo metro "oggettivo" che abbiamo per stabilire cosa sia "giusto".
Oltre al discrimine legittimo/illegittimo si deve guardare anche nel merito delle leggi, dei provvedimenti e di tutto ciò che afferisce alla politica, dando se necessario dei giudizi di valore...altrimenti non potremmo criticare tutto ciò che è legittimo, il che sarebbe chiaramente assurdo.
Anche perchè la decisione di non estradare Battisti non è dovuta ad un vincolo giuridico da parte delle leggi brasiliane, ma ad una forma di discrezionalità politica. Potevano estradarlo come potevano non farlo.
Il summum ius summa iniuria, sarà anche una frase abusata, ma quando ce vò ce vò. Si possono fare le peggiori porcate in punta di diritto.
Battisti non è un perseguitato politico e l'Italia è uno stato di diritto.
Il Brasile non consegnerebbe il Battisti all'Iran o allo Zinbawe...lo consegnerebbe ad uno stato, che per inciso, tratta i detenuti molto, ma molto meglio di quanto faccia il paese in cui attualmente è presente lo scrittorucolo di gialli pluriomicida, accolto a piè mani prima dalla Caviar Gauche e poi dai brasiliani.
Se la giustizia è dare (o tentare di dare) ad ognuno ciò che merita, Battisti merita di non scontare neanche un giorno in carcere, dopo aver ammazzato quattro persone?
NE dubito.
zerothehero
28-01-2009, 12:46
Vabbè poi vado a parlare con un avvocato, quindi è causa persa. :D
Es. uno stupratore viene assolto, anche se ha commesso effettivamente il reato. Dopo essere stato assolto in terzo grado in modo definitivo, lo stupratore confessa, e non lo si può più processare in base al principio del "ne bis in idem". La sentenza di assoluzione è legittima?
Si, se non ci sono stati degli errori procedurali.
E' giusta?
No, perchè non assolve alla "giustizia" (che è dare ad ognuno ciò che merita, in soldoni).
Trovo aberrante dire che tutto ciò che è legittimo ipso facto è giusto.
Idem per Battisti, con la differenza che però qui la decisione rientra di fatto nei compiti della politica e che non c'è nessuna legge da violare per eseguire una estradizione, basterebbe un semplice foglietto che prende il nome di "decreto".
Se non lo fanno, sono più che criticabili, sono criticabilissimi.
Anche perchè le motivazioni addotte sono quanto di più ridicolo abbia mai sentito...perchè mi auguro che nessuno reputi seria l'argomentazione della "persecuzione politica di Battisti" ..me lo auguro, perchè altrimenti la cosa sarebbe preoccupante.
LucaTortuga
28-01-2009, 14:37
Es. uno stupratore viene assolto, anche se ha commesso effettivamente il reato. Dopo essere stato assolto in terzo grado in modo definitivo, lo stupratore confessa, e non lo si può più processare in base al principio del "ne bis in idem". La sentenza di assoluzione è legittima?
Si, se non ci sono stati degli errori procedurali.
E' giusta?
No, perchè non assolve alla "giustizia" (che è dare ad ognuno ciò che merita, in soldoni).
Trovo aberrante dire che tutto ciò che è legittimo ipso facto è giusto.
La "giustizia" in senso lato, non esiste.
Ognuno di noi ne ha la propria idea personale, ed è in base a quella che classifica le azioni (proprie ed altrui) come "giuste" o "sbagliate".
Questi giudizi sono liberamente esprimibili, mi pare ovvio, l'importante è che li si consideri per ciò che sono: opinioni.
Ciò che, invece, più si avvicina ad un'ideale "giustizia oggettiva" è l'idea di "legittimo/illegittimo" definita dall'ordinamento giuridico (ossia quell'insieme di regole convenzionali che, attraverso il processo democratico, un popolo sceglie per regolare i rapporti interpersonali).
L'unico momento in cui tu ed io possiamo effettivamente (per quanto indirettamente) intervenire sul modello legale di "giustizia", è esprimendo il nostro voto.
zerothehero
28-01-2009, 15:04
Luca, spogliati un pò dalla mentalità da avvocato. :D
Per te è giusto che Battisti, dopo aver ammazzato 4 persone, non venga estradato in Italia per scontare la pena in carcere?
Si o no?
Sappiamo già benissimo che il Brasile può farlo, ma la reputi una decisione "giusta"?
Sulla liceità dell'azione ne abbiamo già discusso, anzi l'avevo già rilevato io, quindi. :fagiano:
Poi, ripeto, parliamo di una decisione che è DISCREZIONALE, non sta scritto da nessuna parte che il governo brasiliano debba per forza negare l'estradizione.
Anche la motivazione non regge, perchè Battisti è tutto fuorchè un perseguitato politico italiano.
LucaTortuga
28-01-2009, 15:08
Luca, spogliati un pò dalla mentalità da avvocato. :D
Per te è giusto che Battisti, dopo aver ammazzato 4 persone, non venga estradato in Italia per scontare la pena in carcere?
Si o no?
Poi, ripeto, parliamo di una decisione che è DISCREZIONALE, non sta scritto da nessuna parte che il governo brasiliano debba per forza negare l'estradizione.
Anche la motivazione non regge, perchè Battisti è tutto fuorchè un perseguitato politico italiano.
Diciamo che se, per ipotesi, mi trovassi a godere in prima persona di assoluta discrezionalità nel concedere l'estradizione di Battisti, lo farei.
Ma pur pensando questo, se mi trovassi nella posizione di Ministro degli Esteri del paese richiedente l'estradizione negata, non mi sognerei nemmeno di criticare pubblicamente la legittima scelta di un capo di Stato.
pegasoalatp
28-01-2009, 15:12
Non ce la fa.
Pur di dar contro al governo sempre arzigogoli da leguleio.
zerothehero
28-01-2009, 15:19
Diciamo che se, per ipotesi, mi trovassi a godere in prima persona di assoluta discrezionalità nel concedere l'estradizione di Battisti, lo farei.
Ma pur pensando questo, se mi trovassi nella posizione di Ministro degli Esteri del paese richiedente l'estradizione negata, non mi sognerei nemmeno di criticare pubblicamente la legittima scelta di un capo di Stato.
La critica ci sta, perchè è una scelta discrezionale da parte delle autorità brasiliane. Se è una scelta discrezionale, può anche essere criticata, facendo ogni mossa possibile (diplomatica e non) per cercare di modificarla, altrimenti uno dovrebbe sdoppiarsi ed essere d'accordo a prescindere in entrambi i casi: d'accordo sull'estrazione e d'accordo sulla mancata estradizione.
Avrebbe difficoltà anche Giano Bifronte. :D
Poi per carità, oltre a ritirare il nostro ambasciatore, a inoltrare formale protesta e a minacciare la rottura di ogni cooperazione in campo giudiziario, non si può fare.
Non è che possiamo bombardare il Brasile per riavere in dietro Battisti, sarebbe eccessivo. :D
Continuerò però a trovare incomprensibile la scelta da parte del governo di concedere l'asilo politico ad un come Battisti, visto la motivazione ufficiale assolutamente insussistente.
Il pennivendolo pluriomicida sta anche bene di salute...almeno la Petrella, poverina, era depressa, quindi non fu estradata per motivi "umanitari". :sbonk:
Vabbè che tanto la Francia è irrecuperabile..ospitarono anche uno Khomeini, quindi..non parliamo del Brasile, che da sempre ha amato ospitare nazisti, terroristi e altro canagliume assortito.
LucaTortuga
28-01-2009, 15:32
La critica ci sta, perchè è una scelta discrezionale da parte delle autorità brasiliane. Se è una scelta discrezionale, può anche essere criticata, facendo ogni mossa possibile (diplomatica e non) per cercare di modificarla, altrimenti uno dovrebbe sdoppiarsi ed essere d'accordo a prescindere in entrambi i casi: d'accordo sull'estrazione e d'accordo sulla mancata estradizione.
Avrebbe difficoltà anche Giano Bifronte. :D
Beh, la critica pubblica sarà pure lecita, ma bisognerebbe chiedersi se è produttiva.
Le "mosse diplomatiche" volte a mutare il convincimento di uno stato sovrano, hanno molte più probabilità di successo quando viaggiano su canali "riservati".
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