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View Full Version : RIFORMA CONTRATTUALE:firmato l'accordo senza la CGIL.


Mailandre
23-01-2009, 15:38
Contratti: firmato accordo quadro senza Cgil

http://www.unita.it/img/upload/image/AREA2_300x200/sacconi.jpg [RIDETE]http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/02/26/ANGE--180x140.JPG[RIDETE]

ROMA Cisl, Uil e Ugl hanno firmato con il governo un accordo per la riforma del modello contrattuale. Non firma dunque la Cgil, cosi' come aveva preannunciato il segretario Guglielmo Epifani. L'accordo è stato siglato anche da Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confesercenti e altri sindacati come al Confsal. Ania e Abi hanno dato il loro consenso ma si riservano di firmare.

"Il governo ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe avuto il consenso della Cgil", ha detto Epifani che ha definito il testo "nella sostanza immodificabile, un prendere o lasciare".

Secondo il leader della Cgil "il livello nazionale di contrattazione non recupererà mai l'inflazione reale" e con il testo finora elaborato "non si allarga davvero il secondo livello". Mentre la derogabilità "diventa un principio generale, la bilateralità si allarga a compiti impropri e crea una casta", ha sottolineato.

SACCONI, ACCORDO STORICO, DISPIACE NO CGIL
"L'accordo per la riforma degli assetti contrattuali ha una portata storica, non solo perché sostituisce le intese sottoscritte il 23 luglio 1993, dopo una lunga e defatigante negoziazione, ma soprattutto perché sostituisce per la prima volta il tradizionale approccio conflittuale nel sistema di relazioni industriali con quello cooperativo". Lo afferma in una nota il ministro del Lavoro maurizio Sacconi. "L'accordo quadro infatti - spiega il ministro - promuove lo spostamento del cuore della contrattazione dal livello nazionale alla dimensione aziendale e territoriale ove, anche grazie alla detassazione del salario di produttività, le parti sono naturalmente portate a condividere obiettivi e risultati. Spiace constatare che la Cgil non è - conclude Sacconi - allo stato del suo dibattito interno, in grado di convergere con le altre organizzazioni sindacali su comuni obiettivi di modernizzazione".

BRUNETTA, MODULARE INCENTIVI II LIVELLO PA-PRIVATO
"La contrattazione di secondo livello nel pubblico è totalizzante, nel provato è minoritaria e c'é la volontà di estenderla di più. Partendo da questo dato di fatto occorrerà modulare gli incentivi". Così il ministro della Pa. Renato Brunetta, ha spiegato come il governo intende affrontare la questione degli incentivi alla produttività nel pubblico e nel settore privato. "Il modello é unico, ma su due mondi differenti che noi sempre di più vorremmo unificare" ha aggiunto il ministro.

CONTRATTI: MARCEGAGLIA,SPIACE NO CGIL,MA AVANTI CON CORAGGIO
"Mi spiace non ci sia Cgil, abbiamo lavorato molto per accordo con tutti, ma alla fine siamo convinti che serve coraggio e che al Paese servono riforme per andare avanti". Lo ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, commentando la firma del nuovo modello contrattuale condiviso da imprese e sindacati ma non dalla Cgil.

PROPOSTA IMPRENDITORI: DUE LIVELLI PER TRE ANNI
Al tavolo anche la proposta delle associazioni imprenditoriali, in tutto 17, tra cui Abi, Ania, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti che prevede una durata triennale tanto per la parte economica quanto per quella normativa, assetto su due livelli e calcolo dell'incremento salariale in base ad un indice di inflazione previsionale, "in sostituzione del tasso di inflazione programmata".

Un accordo, si legge nel documento, "con carattere sperimentale e per la durata di quattro anni", in sostituzione di quello vigente che risale al '93, che ha l'obiettivo "della crescita fondata sull'aumento della produttività e l'incremento delle retribuzioni".

Per il secondo livello di contrattazione è necessario "che vengano incrementate, rese strutturali, certe e facilmente accessibili tutte le misure volte ad incentivare in termini di riduzione di tasse e contributi, la contrattazione di secondo livello che collega incentivi economici al raggiungimento di obiettivi di produttività ". E' quanto si legge nel testo sulle linee guida comuni delle imprese per la riforma degli assetti della contrattazione collettiva.

ABI, PRIMA DI FIRMA APPROFONDIRE TESTO RIFORMA
L'Abi, pur condividendo il documento di riforma sulla contrattazione, non sarebbe in grado di firmare il testo già stasera. Secondo quanto si apprende da alcuni partecipanti all'incontro in corso a Palazzo Chigi, l'associazione bancaria si riserverebbe di approfondire il testo e di firmare nei prossimi giorni.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_873285029.html


Poveretti , Sacconi & Marcegaglia , spiace a tutti e 2 che la CGIL non abbia firmato !! :O
Le signorine "Grandi Firme" , ormai non hanno remore alcune... complimenti.

Da una prima lettura, leggo che si faranno i contratti dopo circa 4 anni (3 anni sono ora la nuova regola , + il periodo di moratoria , + il periodo di contrattazione dell'accordo , + scioperi)...
Si da l'OK al "cuore" alla contrattazione di secondo livello , e quindi si abbasserà il montante economico sul Primo livello.
Chi potrà fare la contrattazione di Secondo Livello ????!!!
Si potrà quindi "difendere" il potere d'acquisto dei salari???!!
Accordi al Secondo Livello , di solito sono legati alla "carta"...e la carta si lascia scrivere!!Bilanci in primis ....
E il calcolo sull'"inflazione previsionale" .... questa è sinonimo di garanzia equiparata???!!!


Quì ci sono in sintesi i 19 punti dell'accordo... una sintesi giornalistica , non l'accordo :
http://www.adnkronos.com/IGN/Economia/?id=3.0.2937401569

Mailandre
23-01-2009, 15:54
Per Epifani il testo era da bocciare "per i seguenti motivi: il contratto nazionale non sarà mai in grado di assicurare il recupero del potere d'acquisto". Inoltre "non c'è nessuna distinzione di qualificazione del secondo livello. Siamo in presenza di una proposta che per il primo livello abbassa strutturalmente le retribuzioni dei lavoratori e nel secondo livello non fa quell'operazione di estensione e di qualificazione della quale c'è bisogno". "Ci sono nel testo - ha aggiunto - il tema della deroga al contratto nazionale e un tema delicato, come quello dello sciopero, che sarebbe stato assolutamente necessario portare fuori dalle linee guida generali. Infine c'è un problema: siamo in presenza di alcune linee guida che fanno riferimento ad altre cose, ad altre linee guida. Si sta creando una trattativa burocratica un po' strana. Abbiamo queste linee guida poi avremo tante linee guida per i settori e poi avremo i contratti di lavoro. La mia impressione è che tutto questo non semplifichi e non snellisca ma renda molto più complicato l'esercizio del problema contrattuale". "Per questa ragione - ha concluso Epifani - tanto più in assenza di una politica fiscale di sostegno ai redditi di lavoro dipendente, sottoscrivere quell'intesa vuol dire nella sostanza rendere la dinamica delle retribuzioni e le politiche di efficienza e produttività del secondo livello non corrispondenti ai bisogni dei lavoratori e delle imprese".

cocis
23-01-2009, 16:08
la cgil dopo alitalia ec... ha dimostrato solo di essere una palla al piede x il paese .. ;)

Mailandre
23-01-2009, 16:26
Io sono un iscritto alla CGIL, pago il contributo mensile e critico pesantemente l'atteggiamento di quel burocrate che fa, ovviamente con la pancia ben piena ed un signor stipendio con annessi privilegi, le veci di segretario. Lui non sa fare altro che dire no, gli altri solo di dire si, si critica la social card come un'elemosina e nessuno si rende minimameente conto che i risultati ottenuti da questi sindacati sono peggiori perchè i 40 euro netti di aumento al mese nessun lavoratore li ha beccati. Noi dell'industria chimica ed abrasivi ci siamo fermati ai 33 e siamo stati fortunati, i tessili ne hanno presi la metà.

P.S. A che serve ottenere 100 euro di aumenti quando netti in busta ne rimangono meno di 40 ?.

Mi stupisci Proteus!! :)
Questo ragionamento lo facevo pure io (quello del salario Lordo & salario netto).. sono daccordo delle "miserie" concesse dagli accordi contrattuali , ma come saprai , se si vuole "concertare" , bisogna sempre farlo in nome di una "REGOLA" e questa si basa su accordi siglati.
come saprai , fino a "ieri" eravamo vincolati da quell'accordo del 1993
Poi , se mi permetti , nei tavoli di trattativa per non rompere , la CGIL deve SEMPRE & SEMPRE sottostare alla CISL .... anche perchè , comunque Cisl & Uil firmerebbero comunque (la storia ci insegna).(hanno fatto le prove generali nel 2001 con i Metalmeccanici & poi con il Patto per l'Italia, nel 2002. )
Anche la CGIL non è "pura" come ognuno vorrebbe fosse: ognuno ha delle soggettive convinzioni ,... ma dire che la CGIL punta al ribasso , è ingiusto affermarlo.
Il "burocrate" può piacere o odiare, ma se un'organizzazione esiste, un gruppo Dirigente è necessario.
Comunque , al di la degli schieramenti politici , siamo davanti ad un ennesimo indebolimento del "Potere d'acquisto salariale"... questo mi pare la prospettiva delle NUOVE Relazioni..!!

I risultati sui Salari ottenuti , sono il frutto della rassegnazione dei Lavoratori.... ci si arrangia di lavoro nero , e chi può fa straordinari,... !!
In fondo l'immobilismo del pensiero attivo ,pervade le nostre menti,; alla finestra ci si affaccia per criticare Tutti & Tutto,...ma poi ,sono sempre gli "ALTRI" che devono agire!!

Mailandre
23-01-2009, 23:34
Anche il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale è molto duro: “Noi volevamo salvaguardare con il contratto nazionale il salario reale dall’inflazione e premiare salari e produttività con quello aziendale, e abbiamo trattato con spirito innovatore e volontà di trovare un accordo”. Il risultato dell’accordo, a giudizio di Megale, è invece nettamente diverso dalle aspettative della Cgil: “Il salario reale perderà terreno, visto che il parametro inflazionistico di riferimento è un’inflazione depurata dall’energia, e se il petrolio riparte sarà una catastrofe. C’è qualche incentivo per i contratti di secondo livello, ma nessuna loro reale estensione nelle aziende in cui non si fa”. “Bonanni e Angeletti – conclude Megale – dovrebbero riflettere: chiedono al governo di mantenere e accrescere i salari reali, e invece hanno firmato un’intesa che rischia di alleggerire le buste paga. Che gli piaccia o no”.

Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil, intervenendo dai microfoni di RadioArticolo1, ha ulteriormente chiarito la scelta di non firmare: "Si è a lungo parlato dell'estensione della contrattazione di secondo livello e invece nel testo non c'è niente. Mentre è prevista la possibilità di derogare ai diversi livelli di contrattazione rispetto alle norme previste dai contratti nazionali di lavoro. Inoltre non c'è parità di regole tra lavoratori pubblici e lavoratori privati e si perde l'unicità del modello contrattuale.

Il calcolo degli aumenti retributivi si baserà su un indicatore di crescita dei prezzi al consumo - indice di inflazione previsionale – e non più sull'inflazione programmata. Calcolato sulla base dell'indice armonizzato europeo (Ipca), sarà reso conforme ai prezzi al consumo su base europea e indipendente dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, ovvero depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.

Mailandre
23-01-2009, 23:38
Contratti/ D'Alema: Riforma da sottoporre a referendum vero
L'accordo senza il sì della Cgil non può funzionare

Malpensa (Varese), 23 gen. (Apcom) - "Di fronte a un dissenso di questa portata, un accordo di questo tipo dovrebbe essere sottoposto ad un vero referendum". E' quanto ha affermato Massimo D'Alema durante la registrazione della prima puntata del talk show 'Malpensa, Italia'.

L'ex ministro degli Esteri si è chiesto come si possa pensare, in un modello contrattuale più decentrato, "che nelle singole aziende si potrà contrattare senza la Cgil. "L'accordo - ha messo in evidenza - rischia di innescare una confusa conflittualità. L'accordo contrattuale senza il maggiore sindacato, una confederazione con 5 milioni di iscritti, non può funzionare".



EPIFANI, ACCORDO HA VALORE SOLO CON VOTO LAVORATORI

(ASCA) - Roma, 23 gen - ''Per la Cgil un accordo sulle regole ha un valore se, come avvenuto con l'intesa del 23 luglio, sono i lavoratori con il loro voto a definire validita' e pienezza democratica''. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani nel corso di una riunione del gruppo dirigente dell'organizzazione.

''Non e' mai accaduto che una revisione del quadro di regole contrattuali sia stata sottoscritta senza il consenso di una delle parti sociali fondamentali'' ha osservato Epifani secondo il quale l'accordo separato ''e' figlio della paura perche' sceglie di non puntare sulla funzione essenziale della contrattazione collettiva e delle partecipazione democratica dei lavoratori''.


BRUTTI (IDV), EPIFANI HA RAGIONE, INFLAZIONE NON SI RECUPERA


(ASCA) - Roma, 23 gen - ''Ancora una volta la mancanza di soluzioni strutturali nelle proposte del governo determina una divisione dei sindacati che speriamo si possa ricomporre quanto prima''. E' quanto dichiara Paolo Brutti, responsabile delle politiche del lavoro dell'Italia dei Valori, commentando l'accordo sulla riforma del sistema contrattuale.

Brutti indica, in particolare, ''due punti negativi'' nella riforma del modello contrattuale. ''Il primo e' che l'indice IPCA sull'inflazione viene depurato degli aumenti dei prezzi dei beni energetici che costituiscono la principale componente dell'inflazione. Non considerandoli si avra' nei prossimi anni una riduzione strutturale del potere d'acquisto dei salari e degli stipendi. L'obiezione di Epifani e' assolutamente fondata''.

''Il secondo punto - sottolinea Brutti - e' che la produttivita' del lavoro e' considerata solo al fine degli accordi aziendali e questo deprime il contratto nazionale. Le imprese in cui si fa la contrattazione aziendale sono solo quelle medio grandi del Centro Nord mentre i lavoratori delle imprese minori saranno penalizzati''.

Onisem
24-01-2009, 19:09
Con tutto che dei sindacati (e sindacalisti) penso le peggiori cose, mi pare davvero un ulteriore passo verso lo sfruttamento del lavoro dipendente e l'impoverimento della classe media. In italia già abbiamo stipendi da fame, che cazzo vogliono ancora? Per contro la classe dirigente più inetta e corrotta d'europa, con però gli stipendi più alti. Indipendentemente dai risultati (tanto che parlano di produttività e stronzate varie). E sta gente dovrebbe selezionare le persone migliori e decidere di pagarle di più in fase di contrattazione II livello? Mi immagino con quali criteri... E come gli fregasse qualcosa che non sia pagare il lavoro il meno possibile indipendentemente da come viene svolto... Prevedo lavoratori pagati sempre più miseramente, quadri paraculi, dirigenti ammanicati, affiliati e imparentati vari sempre più grassi.

Blue Spirit
24-01-2009, 19:14
Con tutto che dei sindacati (e sindacalisti) penso le peggiori cose, mi pare davvero un ulteriore passo verso lo sfruttamento del lavoro dipendente e l'impoverimento della classe media. In italia già abbiamo stipendi da fame, che cazzo vogliono ancora? Per contro la classe dirigente più inetta e corrotta d'europa, con però gli stipendi più alti.

ecco cosa:
http://www.erichufschmid.net/TFC/img/Tresilian.JPG

Bene, Avanti Così! :)

indelebile
24-01-2009, 19:21
se Proteus è ancora iscritto alla CGIL io sono il papa nero :D
dai non ci crede nessuno ;)

comunque finchè abbiamo sindacalisti gente come bonanni, quello delle intercettazioni, quello che aveva un paio di senatori in mano da dare a silvio per far cadere il governo Prodi, quello che applaude ad un comizio di berlusconi contro le intercetazioni
o basta vedere tutti gli ex sindacalisti che ora hanno importanti cariche politiche

Mailandre
26-01-2009, 11:49
La Cgil calcola i costi, Sacconi attacca
Il ministro del Welfare accusa la Cgil di posizione ideologica

All'indomani della mancata firma, da parte della Cgil, dell'accordo sui contratti, il sindacato di Corso d'Italia ha realizzato una simulazione delle conseguenze che deriverebbero dall'accordo stesso. Applicando la riforma ai contratti nazionali degli ultimi quattro anni, tra il 2004 e il 2008, la perdita per i lavoratori sarebbe stata in media di 1.352 euro, mentre le imprese avrebbero guadagnato almeno 15-16 miliardi.
Da qui la richiesta di un referendum tra i lavoratori peraltro già respinta da Cisl e Uil.

Alla Cgil risponde anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «Le posizioni della Cgil non sono destinate ad avere consenso» poichè l'intesa raggiunta sul nuovo modello contrattuale rappresenta «una svolta culturale così profonda da non lasciare spazio alle resistenze legate a un vecchio approccio ideologico». Sacconi aggiunge: «è difficile che si possa riaprire il negoziato per modificare l'intesa in maniera sostanziale» e inoltre, «la Cgil soffre di un blocco ideologico» che «pesa» soprattutto «in una fase post-ideologica che vuol dire anche passare dal conflitto distributivo a una distribuzione della ricchezza attraverso la partecipazione».

Ma l'attacco di Sacconi è diretto anche all'opposizione: «Di fronte a questa vicenda - osserva Sacconi - il Pd è imploso perchè non ha compiuto una scelta definitiva, ma sono emerse tre posizioni: quella di D'Alema, quella di Enrico Letta e quella di Veltroni».
http://www.agenziami.it/articolo/2392/La+Cgil+calcola+i+costi+Sacconi+attacca/

AHOoo Sacconi ,..ma quale "Post/Ideologia becera"!!???
Ma quale "distribuzione della Ricchezza partecipativa" !!!???

AHhh Saccò: già i coefficenti pensionistici ci faranno fare la fame da vecchi, ..se già da oggi vuoi che cominci a farla,..DIMMELO con moralità!!

Piuttosto , pensa ad abbassare la pressione fiscale ai nostri salari???!!

P.s. certo che l'argomento del 3D improntato a cambiarci il nostro futuro, pare , dai pochi click & interventi , non abbia ancora fatto capire l'importanza di tale accordo e il "peso" che potrà avere a vari livelli!! :rolleyes: