LUVІ
04-01-2009, 18:15
http://milano.repubblica.it/dettaglio/Regione-per-la-nuova-sede-spunta-lipotesi-delle-tangenti/1570060
I fatti penalmente rilevanti sono stati portati all'attenzione del pm potentino Henry John Woodcock e poi trasmessi alla procura di Milano
I lavori per la costruzione a Milano della nuova sede della Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia, appaltati da Infrastrutture Lombarde spa al Consorzio Torre (nel quale la società Impregilo ha una quota superiore al 90 per cento) per un importo di oltre 185 milioni di euro, sono finiti, per presunte irregolarità, nel mirino dei carabinieri per la tutela dell'ambiente. In un rapporto di oltre 50 pagine, fondato per gran parte su intercettazioni telefoniche, i militari hanno ipotizzato vari reati (dalla concussione alla corruzione, dalla turbativa d'asta alla truffa alle false fatturazioni) a carico, fra gli altri, di un alto dirigente di Infrastrutture Lombarde spa (società con capitale interamente della Regione Lombardia) e di alcuni dirigenti di Impregilo.
I filoni investigativi seguiti dai carabinieri sono stati diversi: i fatti penalmente rilevanti sono stati portati all'attenzione del pm potentino Henry John Woodcock e da questi trasmessi, per competenza territoriale, alla procura di Milano. E fonti della procura milanese hanno fatto solo sapere che attualmente fra le persone iscritte nel registro degli indagati - una decina - "non c'è alcun politico". L'indagine è derivata da intercettazioni svolte nell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, in particolare sul conto dell' imprenditore materano Francesco Rocco Ferrara, arrestato per ordine della magistratura di Potenza e coinvolto, secondo i carabinieri, anche in alcune delle presunte irregolarità rilevate nei lavori per la nuova sede della Regione Lombardia.
Alcune delle presunte irregolarità rilevate dai carabinieri avrebbero riguardato, in particolare, un subappalto per lo smaltimento di materiali contaminati da idrocarburi, affidato dal Consorzio Torre a un'impresa riconducibile all'imprenditore Ferrara; e rapporti non lineari - che, ritengono i militari, lascerebbero ipotizzare interessi economici - fra un alto dirigente di Infrastrutture Lombarde Spa e alcuni dirigenti di Impregilo. Fatti di rilievo penale sarebbero risultati anche nel corso delle indagini che i carabinieri hanno effettuato su altri subappalti, fra i quali quello, da circa otto milioni di euro, per i frangisole da sistemare sugli edifici della nuova sede regionale; e nel frequente ricorso alle varianti per ampliare a dismisura, secondo i militari, il costo dell'appalto.
La segnalazione dei carabinieri coinvolge, con l'ipotesi di truffa aggravata ai danni della stessa Regione Lombardia e falso, l'imprenditore materano Francesco Rocco Ferrara (già arrestato per ordine della magistratura potentina); Giovanni Iannilli, responsabile dell'ufficio acquisti di Impregilo; Marco Pirovano, addetto all'ufficio approvvigionamento sempre di Impregilo, e Armando Cattaneo, ex direttore generale dei lavori del Consorzio Torre per conto ancora di Impregilo. L'Arma ha ipotizzato anche i reati di traffico illecito di rifiuti nei confronti di Ferrara e di turbativa d'asta nei confronti di Giulio Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde; di Alberto Rubegni, amministratore delegato di Impregilo, e di Gaetano Salonia, presidente del Consorzio Torre.
Rognoni è stato anche segnalato per concussione mentre Rubegni, Salonia e Luciano Ciapponi, direttore tecnico di Impregilo, per corruzione. La direzione generale di Infrastrutture Lombarde spa smentisce comunque "ogni coinvolgimento nei presunti episodi illeciti relativi a subappalti nei lavori di costruzione della nuova sede della Regione Lombardia".
(04 gennaio 2009)
I fatti penalmente rilevanti sono stati portati all'attenzione del pm potentino Henry John Woodcock e poi trasmessi alla procura di Milano
I lavori per la costruzione a Milano della nuova sede della Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia, appaltati da Infrastrutture Lombarde spa al Consorzio Torre (nel quale la società Impregilo ha una quota superiore al 90 per cento) per un importo di oltre 185 milioni di euro, sono finiti, per presunte irregolarità, nel mirino dei carabinieri per la tutela dell'ambiente. In un rapporto di oltre 50 pagine, fondato per gran parte su intercettazioni telefoniche, i militari hanno ipotizzato vari reati (dalla concussione alla corruzione, dalla turbativa d'asta alla truffa alle false fatturazioni) a carico, fra gli altri, di un alto dirigente di Infrastrutture Lombarde spa (società con capitale interamente della Regione Lombardia) e di alcuni dirigenti di Impregilo.
I filoni investigativi seguiti dai carabinieri sono stati diversi: i fatti penalmente rilevanti sono stati portati all'attenzione del pm potentino Henry John Woodcock e da questi trasmessi, per competenza territoriale, alla procura di Milano. E fonti della procura milanese hanno fatto solo sapere che attualmente fra le persone iscritte nel registro degli indagati - una decina - "non c'è alcun politico". L'indagine è derivata da intercettazioni svolte nell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, in particolare sul conto dell' imprenditore materano Francesco Rocco Ferrara, arrestato per ordine della magistratura di Potenza e coinvolto, secondo i carabinieri, anche in alcune delle presunte irregolarità rilevate nei lavori per la nuova sede della Regione Lombardia.
Alcune delle presunte irregolarità rilevate dai carabinieri avrebbero riguardato, in particolare, un subappalto per lo smaltimento di materiali contaminati da idrocarburi, affidato dal Consorzio Torre a un'impresa riconducibile all'imprenditore Ferrara; e rapporti non lineari - che, ritengono i militari, lascerebbero ipotizzare interessi economici - fra un alto dirigente di Infrastrutture Lombarde Spa e alcuni dirigenti di Impregilo. Fatti di rilievo penale sarebbero risultati anche nel corso delle indagini che i carabinieri hanno effettuato su altri subappalti, fra i quali quello, da circa otto milioni di euro, per i frangisole da sistemare sugli edifici della nuova sede regionale; e nel frequente ricorso alle varianti per ampliare a dismisura, secondo i militari, il costo dell'appalto.
La segnalazione dei carabinieri coinvolge, con l'ipotesi di truffa aggravata ai danni della stessa Regione Lombardia e falso, l'imprenditore materano Francesco Rocco Ferrara (già arrestato per ordine della magistratura potentina); Giovanni Iannilli, responsabile dell'ufficio acquisti di Impregilo; Marco Pirovano, addetto all'ufficio approvvigionamento sempre di Impregilo, e Armando Cattaneo, ex direttore generale dei lavori del Consorzio Torre per conto ancora di Impregilo. L'Arma ha ipotizzato anche i reati di traffico illecito di rifiuti nei confronti di Ferrara e di turbativa d'asta nei confronti di Giulio Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde; di Alberto Rubegni, amministratore delegato di Impregilo, e di Gaetano Salonia, presidente del Consorzio Torre.
Rognoni è stato anche segnalato per concussione mentre Rubegni, Salonia e Luciano Ciapponi, direttore tecnico di Impregilo, per corruzione. La direzione generale di Infrastrutture Lombarde spa smentisce comunque "ogni coinvolgimento nei presunti episodi illeciti relativi a subappalti nei lavori di costruzione della nuova sede della Regione Lombardia".
(04 gennaio 2009)