_Magellano_
19-12-2008, 18:51
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_846320179.html
CITTA' DEL VATICANO - "Il documento francese proposto alle Nazioni Unite non è un documento finalizzato, in primis, alla depenalizzazione dell'omosessualità nei Paesi in cui è ancora perseguita..." ma vuole in realtà promuovere "una ideologia, quella dell'identità di genere e dell'orientamento sessualé": è il duro giudizio espresso dall'Osservatore Romano. Ieri il nunzio vaticano presso le Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore,intervenuto all'Assemblea generale dell'Onu, aveva usato toni più diplomatici, esprimendo apprezzamento per iniziative volte a eliminare le violenze contro gli omosessuali, ma allo stesso tempo paventando il pericolo di un riconoscimento giuridico dei gay.
"La Chiesa Cattolica, basandosi su una sana laicità dello Stato, ritiene che gli atti sessuali liberi tra persone adulte non debbano essere trattati come delitti da punire dall'Autorità civile", puntualizza il giornale vaticano. Altro discorso è tuttavia -avverte - la promozione della "ideologia" della "identità di genere" e dello "orientamento sessuale", categorie "che nel diritto internazionale non trovano alcuna chiara definizione" e che la Santa Sede non può accettare. "Si tratta - si legge nell'articolo - di concetti controversi su base internazionale, e non solo dalla Chiesa, in quanto implicano l'idea che l'identità sessuale sia definita solo dalla cultura, e quindi suscettibile di essere trasformata a piacere, secondo il desiderio individuale o le influenze storiche e sociali". Così la differenza tra uomo e donna "si recepisce soltanto come un limite, piuttosto che come fonte di significato" e "si dà impulso al falso convincimento che l'identità sessuale sia il prodotto di scelte individuali, insindacabili e, soprattutto, meritevoli in ogni circostanza di riconoscimento pubblico. Si promuove, di conseguenza, un'idea sbagliata di parità, che intende definire uomini e donne secondo un'idea astratta di individuo".
La preoccupazione ribadita oggi dall'Osservatore Romano, ed espressa a chiare lettere due settimane fa dallo stesso mons. Migliore in un'intervista, è che "il tentativo di introdurre le citate categorie di discriminazione" si saldi con quello di "ottenere l'equiparazione delle unioni dello stesso sesso al matrimonio e, per le coppie omosessuali, la possibilità di adottare o "procrearé bambini". Nella risoluzione proposta dalla Francia e già firmata da 66 paesi, il Vaticano - afferma il giornale del Papa - vede messi a rischio molti altri diritti umani, come la "libertà di espressione, oppure quella di pensiero, di coscienza e di religione"; alle fedi religiose potrebbe infatti venir impedito di "trasmettere il proprio insegnamento, quando ritengono che il libero comportamento omosessuale dei fedeli non sia penalizzabile, tuttavia non lo considerano moralmente accettabile". "E verrebbe così intaccato - conclude l'Osservatore Romano - uno dei diritti primari su cui si fonda la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: quello alla libertà religiosa".
Certo che la profezia di nosferatu sembra si stia per realizzare,il vaticano sta avendo sempre più attriti in Europa fino a che non sarà costretto a trovare una nuova sede.
CITTA' DEL VATICANO - "Il documento francese proposto alle Nazioni Unite non è un documento finalizzato, in primis, alla depenalizzazione dell'omosessualità nei Paesi in cui è ancora perseguita..." ma vuole in realtà promuovere "una ideologia, quella dell'identità di genere e dell'orientamento sessualé": è il duro giudizio espresso dall'Osservatore Romano. Ieri il nunzio vaticano presso le Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore,intervenuto all'Assemblea generale dell'Onu, aveva usato toni più diplomatici, esprimendo apprezzamento per iniziative volte a eliminare le violenze contro gli omosessuali, ma allo stesso tempo paventando il pericolo di un riconoscimento giuridico dei gay.
"La Chiesa Cattolica, basandosi su una sana laicità dello Stato, ritiene che gli atti sessuali liberi tra persone adulte non debbano essere trattati come delitti da punire dall'Autorità civile", puntualizza il giornale vaticano. Altro discorso è tuttavia -avverte - la promozione della "ideologia" della "identità di genere" e dello "orientamento sessuale", categorie "che nel diritto internazionale non trovano alcuna chiara definizione" e che la Santa Sede non può accettare. "Si tratta - si legge nell'articolo - di concetti controversi su base internazionale, e non solo dalla Chiesa, in quanto implicano l'idea che l'identità sessuale sia definita solo dalla cultura, e quindi suscettibile di essere trasformata a piacere, secondo il desiderio individuale o le influenze storiche e sociali". Così la differenza tra uomo e donna "si recepisce soltanto come un limite, piuttosto che come fonte di significato" e "si dà impulso al falso convincimento che l'identità sessuale sia il prodotto di scelte individuali, insindacabili e, soprattutto, meritevoli in ogni circostanza di riconoscimento pubblico. Si promuove, di conseguenza, un'idea sbagliata di parità, che intende definire uomini e donne secondo un'idea astratta di individuo".
La preoccupazione ribadita oggi dall'Osservatore Romano, ed espressa a chiare lettere due settimane fa dallo stesso mons. Migliore in un'intervista, è che "il tentativo di introdurre le citate categorie di discriminazione" si saldi con quello di "ottenere l'equiparazione delle unioni dello stesso sesso al matrimonio e, per le coppie omosessuali, la possibilità di adottare o "procrearé bambini". Nella risoluzione proposta dalla Francia e già firmata da 66 paesi, il Vaticano - afferma il giornale del Papa - vede messi a rischio molti altri diritti umani, come la "libertà di espressione, oppure quella di pensiero, di coscienza e di religione"; alle fedi religiose potrebbe infatti venir impedito di "trasmettere il proprio insegnamento, quando ritengono che il libero comportamento omosessuale dei fedeli non sia penalizzabile, tuttavia non lo considerano moralmente accettabile". "E verrebbe così intaccato - conclude l'Osservatore Romano - uno dei diritti primari su cui si fonda la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: quello alla libertà religiosa".
Certo che la profezia di nosferatu sembra si stia per realizzare,il vaticano sta avendo sempre più attriti in Europa fino a che non sarà costretto a trovare una nuova sede.