easyand
16-12-2008, 10:05
The United States of America [...] has awarded The Meritorious Service Medal to [...] German Army, for exceptionally meritorious achievement as Senior Analyst from 1 February 2003 to 30 April 2003. His critical information to United States Central Command to support combat operations in Iraq reflects great credit upon himself and the German Federal Armed Services, and the friendship between Germany and the United States of America
Chi, negli anni passati, ha sostenuto con pervicacia che la Germania, in occasione dello scoppio della guerra in Iraq, fosse diplomaticamente agli antipodi rispetto alle strategie elaborate a Washington, deve probabilmente rivedere la sua posizione. Se è senza dubbio vero che, a parole, l’ex Cancelliere tedesco Gerhard Schröder puntellò di frequente l’amico americano con velenose e saccenti lezioncine sul valore della pace e della diplomazia, è altrettanto vero che, nei fatti, il Presidente Bush poté contare sull’appoggio assoluto ed incondizionato dei servizi segreti di Berlino. Contro la volontà del Bundestag, insomma, gli 007 del BND aiutarono gli americani nell’attacco a Saddam e fornirono loro supporto logistico per individuare i luoghi sensibili da bombardare. Il caso venne alla luce già nei primi mesi del 2006 e, data la sua salienza, destò profondo scalpore nell’opinione pubblica tedesca, in buona fede convinta dell’antimilitarismo del precedente governo. Allora il Ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier si limitò a liquidare in tutta fretta la faccenda, spiegando che l’intelligence aveva solamente fornito dati e coordinate sulla dislocazione dei siti civili, ma non aveva affatto preso parte attiva al conflitto. Ora il tema è tornato nuovamente di attualità, giacché due giorni or sono, si è ufficialmente insediata la commissione parlamentare che indagherà su quei fatti. Ad essere ascoltati per primi sono stati i due agenti, che, stando all’atto di accusa dell’opposizione, avrebbero aiutato gli americani ad invadere l’Iraq, raccogliendo informazioni fondamentali per conto del DIA, il servizio segreto del Pentagono. L’organo di controllo, che finora dispone di parecchi indizi, ma di nessuna prova concreta, è peraltro convinto che, dietro all’operazione, vi sia una precisa regia politica, quella cioè di Frank-Walter Steinmeier, a quel tempo capo di Gabinetto di Schröder e responsabile federale per i servizi di intelligence. L’attuale Ministro degli Esteri e neo-nominato sfidante dell’SPD per la Cancelleria risponderà alle domande della commissione già alla fine del novembre prossimo.
grasse risate...
per chi vuole altre info (in inglese): http://www.thelocal.de/national/20081214-16131.html
http://atlanticreview.org/archives/273-German-spy-received-US-medal-for-support-to-combat-operations-in-Iraq-in-2003.html
Chi, negli anni passati, ha sostenuto con pervicacia che la Germania, in occasione dello scoppio della guerra in Iraq, fosse diplomaticamente agli antipodi rispetto alle strategie elaborate a Washington, deve probabilmente rivedere la sua posizione. Se è senza dubbio vero che, a parole, l’ex Cancelliere tedesco Gerhard Schröder puntellò di frequente l’amico americano con velenose e saccenti lezioncine sul valore della pace e della diplomazia, è altrettanto vero che, nei fatti, il Presidente Bush poté contare sull’appoggio assoluto ed incondizionato dei servizi segreti di Berlino. Contro la volontà del Bundestag, insomma, gli 007 del BND aiutarono gli americani nell’attacco a Saddam e fornirono loro supporto logistico per individuare i luoghi sensibili da bombardare. Il caso venne alla luce già nei primi mesi del 2006 e, data la sua salienza, destò profondo scalpore nell’opinione pubblica tedesca, in buona fede convinta dell’antimilitarismo del precedente governo. Allora il Ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier si limitò a liquidare in tutta fretta la faccenda, spiegando che l’intelligence aveva solamente fornito dati e coordinate sulla dislocazione dei siti civili, ma non aveva affatto preso parte attiva al conflitto. Ora il tema è tornato nuovamente di attualità, giacché due giorni or sono, si è ufficialmente insediata la commissione parlamentare che indagherà su quei fatti. Ad essere ascoltati per primi sono stati i due agenti, che, stando all’atto di accusa dell’opposizione, avrebbero aiutato gli americani ad invadere l’Iraq, raccogliendo informazioni fondamentali per conto del DIA, il servizio segreto del Pentagono. L’organo di controllo, che finora dispone di parecchi indizi, ma di nessuna prova concreta, è peraltro convinto che, dietro all’operazione, vi sia una precisa regia politica, quella cioè di Frank-Walter Steinmeier, a quel tempo capo di Gabinetto di Schröder e responsabile federale per i servizi di intelligence. L’attuale Ministro degli Esteri e neo-nominato sfidante dell’SPD per la Cancelleria risponderà alle domande della commissione già alla fine del novembre prossimo.
grasse risate...
per chi vuole altre info (in inglese): http://www.thelocal.de/national/20081214-16131.html
http://atlanticreview.org/archives/273-German-spy-received-US-medal-for-support-to-combat-operations-in-Iraq-in-2003.html