egomax
15-12-2008, 04:31
Entro la fine dell'anno arriva la Ru486. Meloni: "Non è un anticoncezionale"
L'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, ha annunciato che entro la fine dell'anno la pillola Ru486 dovrebbe entrare in commercio in Italia . Inoltre entro venerdi' 19 si riunirà il Consiglio di amministrazione dell'Aifa. Lo ha dichiarato Guido Rasi, direttore generale dell'Agenzia. Dalla riunione puo' uscire o meno il via libera al farmaco; la sua somministrazione comunque e' previsto che avvenga in ospedale. E' invece improbabile, anche se non proprio impossibile, il rinvio ad altra data per decisione sulla ratifica o meno da parte dell'organismo cui spetta
l'ultima parola, per l'appunto il Cda dell'Aifa, composto da cinque persone e presieduto da Antonella Cinque. Quindi entro venerdi' 19 ci sara' l'ultima parola sula Ru486 in Italia.
L'Aifa ha ribadito che la Ru486, a base di mifepristone (capace di 'bloccare' il nutrimento dell'embrione), potra' essere somministrata unicamente in ospedale, con obbligo di almeno un
giorno di ricovero, in coerenza con la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. L'azienda produttrice, la francese Exelgyn, ha gia' individuato l'azienda cui appoggiarsi in Italia per la distribuzione.
Il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, denuncia che varie donne sono già morte per avere assunto questo farmaco. La condanna della Ru486 è stata, ribadita anche nel recente documento vaticano "Dignitas personae", un'istruzione della Congregazione per la dottrina della fede vincolante per i fedeli cattolici. Anche la "pillola del giorno dopo", peraltro, viene bocciata dall'ex Sant'Uffizio per la sua "intenzionalità abortiva". "Il nocciolo di quel documento - ha spiegato il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del dicastero vaticano per la pastorale sanitaria- non è un indicare ricettario morale o un tentativo di moralizzazione, ma ribadire che la vita è un dono d'amore che Dio vuole che si generi dove c'è amore, cioè all'interno del matrimonio unico e indissolubile".
Da qui l'esortazione "a dire 'no' alla morte e 'si' alla vita soprattutto in questi giorni nei quali aspettiamo il Natale per celebrare la nascita della vita". Da parte sua, "la Chiesa condanna ogni sua soppressione, dall'aborto agli assassini per mafia", ma comprende "la situazione ingombrante e imbarazzante di una ragazza che suo malgrado si trova incinta, cosi' come comprende cosa significa avere un figlio fuori dal matrimonio e tutte le difficolta' in cui si possono trovare le donne"
Ru486- Meloni: La pillola non e' anticoncezionale e presenta rischi .Ogni strumento che ferma la vita e' una sconfitta sociale
Ma non è solo il Vaticano a discutere dell'introduzione della pillola abortiva. Sulla questione ritornano anche i membri del governo. "La prossima somministrazione della pillola Ru486 in Italia impone a tutti il dovere di informare correttamente le donne italiane che intenderanno farne uso": l'esortazione è del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Il ministro sottolinea che si tratta "di un farmaco potenzialmente pericoloso per la loro salute, la cui vendita è stata autorizzata dall'agenzia farmaceutica in virtù di un accettabile rapporto costi-benefici purchè il suo impiego sia coerente con la legge 194 e purchè sia previsto esclusivamente in ambito ospedaliero. Ciò vuol dire che si è ritenuto questo farmaco non più pericoloso della tecnica normalmente usata per gli aborti, ma sempre di aborto si tratta". Per questo Meloni si appella alle "ragazze italiane": «non considerate la pillola Ru486 un anticoncezionale - avverte - perchè non lo è".
E le critiche rivolte all'esecutivo da parte dell'opposizione non mancano . "Siamo profondamente delusi - ha sottolineato il deputato Udc Luca Volontè, riferendosi al ministro della Salute Maurizio Sacconi e al sottosegretario Eugenia Roccella - dall'incomprensibile inerzia del governo nei confronti della Ru486. Dopo sette mesi non solo l'esecutivo non è stato in grado di impedire l'introduzione della pillola abortiva ma anche la sospensione delle linee guida sulla legge 40 e i nuovi regolamenti per una più corretta applicazione della 194 sono rimasti lettera morta".
by Rainews24
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L'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, ha annunciato che entro la fine dell'anno la pillola Ru486 dovrebbe entrare in commercio in Italia . Inoltre entro venerdi' 19 si riunirà il Consiglio di amministrazione dell'Aifa. Lo ha dichiarato Guido Rasi, direttore generale dell'Agenzia. Dalla riunione puo' uscire o meno il via libera al farmaco; la sua somministrazione comunque e' previsto che avvenga in ospedale. E' invece improbabile, anche se non proprio impossibile, il rinvio ad altra data per decisione sulla ratifica o meno da parte dell'organismo cui spetta
l'ultima parola, per l'appunto il Cda dell'Aifa, composto da cinque persone e presieduto da Antonella Cinque. Quindi entro venerdi' 19 ci sara' l'ultima parola sula Ru486 in Italia.
L'Aifa ha ribadito che la Ru486, a base di mifepristone (capace di 'bloccare' il nutrimento dell'embrione), potra' essere somministrata unicamente in ospedale, con obbligo di almeno un
giorno di ricovero, in coerenza con la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. L'azienda produttrice, la francese Exelgyn, ha gia' individuato l'azienda cui appoggiarsi in Italia per la distribuzione.
Il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, denuncia che varie donne sono già morte per avere assunto questo farmaco. La condanna della Ru486 è stata, ribadita anche nel recente documento vaticano "Dignitas personae", un'istruzione della Congregazione per la dottrina della fede vincolante per i fedeli cattolici. Anche la "pillola del giorno dopo", peraltro, viene bocciata dall'ex Sant'Uffizio per la sua "intenzionalità abortiva". "Il nocciolo di quel documento - ha spiegato il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del dicastero vaticano per la pastorale sanitaria- non è un indicare ricettario morale o un tentativo di moralizzazione, ma ribadire che la vita è un dono d'amore che Dio vuole che si generi dove c'è amore, cioè all'interno del matrimonio unico e indissolubile".
Da qui l'esortazione "a dire 'no' alla morte e 'si' alla vita soprattutto in questi giorni nei quali aspettiamo il Natale per celebrare la nascita della vita". Da parte sua, "la Chiesa condanna ogni sua soppressione, dall'aborto agli assassini per mafia", ma comprende "la situazione ingombrante e imbarazzante di una ragazza che suo malgrado si trova incinta, cosi' come comprende cosa significa avere un figlio fuori dal matrimonio e tutte le difficolta' in cui si possono trovare le donne"
Ru486- Meloni: La pillola non e' anticoncezionale e presenta rischi .Ogni strumento che ferma la vita e' una sconfitta sociale
Ma non è solo il Vaticano a discutere dell'introduzione della pillola abortiva. Sulla questione ritornano anche i membri del governo. "La prossima somministrazione della pillola Ru486 in Italia impone a tutti il dovere di informare correttamente le donne italiane che intenderanno farne uso": l'esortazione è del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Il ministro sottolinea che si tratta "di un farmaco potenzialmente pericoloso per la loro salute, la cui vendita è stata autorizzata dall'agenzia farmaceutica in virtù di un accettabile rapporto costi-benefici purchè il suo impiego sia coerente con la legge 194 e purchè sia previsto esclusivamente in ambito ospedaliero. Ciò vuol dire che si è ritenuto questo farmaco non più pericoloso della tecnica normalmente usata per gli aborti, ma sempre di aborto si tratta". Per questo Meloni si appella alle "ragazze italiane": «non considerate la pillola Ru486 un anticoncezionale - avverte - perchè non lo è".
E le critiche rivolte all'esecutivo da parte dell'opposizione non mancano . "Siamo profondamente delusi - ha sottolineato il deputato Udc Luca Volontè, riferendosi al ministro della Salute Maurizio Sacconi e al sottosegretario Eugenia Roccella - dall'incomprensibile inerzia del governo nei confronti della Ru486. Dopo sette mesi non solo l'esecutivo non è stato in grado di impedire l'introduzione della pillola abortiva ma anche la sospensione delle linee guida sulla legge 40 e i nuovi regolamenti per una più corretta applicazione della 194 sono rimasti lettera morta".
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