c.m.g
10-12-2008, 09:33
mercoledì 10 dicembre 2008
Roma - Baidu (http://www.baidu.com/), il "Google cinese", finisce ancora sulla graticola e questa volta la discussione è tutta interna al mercato locale: le televisioni sotto controllo statale hanno rivelato come taluni servizi medici (cliniche, farmacie e quant'altro) che vengono promossi nei risultati di ricerca siano in realtà delle vere e proprie truffe ai danni dei cittadini, portando a costi esorbitanti e risultati inutili o persino pericolosi per la salute.
Non è dunque solo ai piani alti delle major dell'industria discografica che il motore viene guardato molto, molto da vicino, e se la denuncia delle Big Four (http://punto-informatico.it/2248480/PI/News/cina-showdown-major-motori-ricerca.aspx) può in un certo senso essere considerata normale, che a farne le pulci sia il sistema di media nazionale è una notizia.
Il problema, nel caso specifico, sarebbe la piattaforma "pay per click" di Baidu P4P (http://ir.baidu.com/phoenix.zhtml?c=188488&p=irol-faq#26134), un sistema grazie al quale chiunque può farsi largo tra i risultati di ricerca presentati su schermo pagando il dovuto. Secondo i servizi televisivi che hanno dato il via alle polemiche, un tale schema sarebbe stato sfruttato da servizi medici di varia natura, privi delle dovute licenze a operare ma piuttosto salati in quanto ai conti presentati ai clienti.
In uno dei casi riportati, ad esempio, un paziente affetto da dolori addominali si è rivolto a una clinica individuata su Baidu che gli è costata l'equivalente di circa 1.100 euro. Risultato: il dolore non è per nulla sparito e l'uomo si è fatto poi curare adeguatamente in un ospedale pubblico per la modica cifra di 11 euro.
Stavolta insomma Baidu l'ha fatta proprio grossa e non si tratta di qualche semplice MP3 scaricato a scrocco: dopo le polemiche sono arrivate le scuse da parte della società, e la promessa di essere in futuro più attenti a chi includere nel programma di advertising a pagamento P4P.
"Abbiamo provveduto a rimuovere le keyword di tutti e quattro i clienti menzionati nel servizio e abbiamo cominciato a ricontrollare le licenze di tutti gli altri ospedali e farmacie presenti nella nostra lista di clienti" ha dichiarato (http://www.pcpro.co.uk/news/240057/scandal-prompts-overhaul-at-chinas-google.html) il CEO di Baidu Robin Lihe, assicurando che "gli impiegati coinvolti nello scandalo saranno puniti". Alcuni di questi impiegati, accusati di aver aiutato i falsi servizi medici a fabbricare documentazione (naturalmente) falsa, sono già stati allontanati, dice l'exec.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2501535/PI/News/pechino-scopre-rischi-certi-spot-baidu.aspx)
Roma - Baidu (http://www.baidu.com/), il "Google cinese", finisce ancora sulla graticola e questa volta la discussione è tutta interna al mercato locale: le televisioni sotto controllo statale hanno rivelato come taluni servizi medici (cliniche, farmacie e quant'altro) che vengono promossi nei risultati di ricerca siano in realtà delle vere e proprie truffe ai danni dei cittadini, portando a costi esorbitanti e risultati inutili o persino pericolosi per la salute.
Non è dunque solo ai piani alti delle major dell'industria discografica che il motore viene guardato molto, molto da vicino, e se la denuncia delle Big Four (http://punto-informatico.it/2248480/PI/News/cina-showdown-major-motori-ricerca.aspx) può in un certo senso essere considerata normale, che a farne le pulci sia il sistema di media nazionale è una notizia.
Il problema, nel caso specifico, sarebbe la piattaforma "pay per click" di Baidu P4P (http://ir.baidu.com/phoenix.zhtml?c=188488&p=irol-faq#26134), un sistema grazie al quale chiunque può farsi largo tra i risultati di ricerca presentati su schermo pagando il dovuto. Secondo i servizi televisivi che hanno dato il via alle polemiche, un tale schema sarebbe stato sfruttato da servizi medici di varia natura, privi delle dovute licenze a operare ma piuttosto salati in quanto ai conti presentati ai clienti.
In uno dei casi riportati, ad esempio, un paziente affetto da dolori addominali si è rivolto a una clinica individuata su Baidu che gli è costata l'equivalente di circa 1.100 euro. Risultato: il dolore non è per nulla sparito e l'uomo si è fatto poi curare adeguatamente in un ospedale pubblico per la modica cifra di 11 euro.
Stavolta insomma Baidu l'ha fatta proprio grossa e non si tratta di qualche semplice MP3 scaricato a scrocco: dopo le polemiche sono arrivate le scuse da parte della società, e la promessa di essere in futuro più attenti a chi includere nel programma di advertising a pagamento P4P.
"Abbiamo provveduto a rimuovere le keyword di tutti e quattro i clienti menzionati nel servizio e abbiamo cominciato a ricontrollare le licenze di tutti gli altri ospedali e farmacie presenti nella nostra lista di clienti" ha dichiarato (http://www.pcpro.co.uk/news/240057/scandal-prompts-overhaul-at-chinas-google.html) il CEO di Baidu Robin Lihe, assicurando che "gli impiegati coinvolti nello scandalo saranno puniti". Alcuni di questi impiegati, accusati di aver aiutato i falsi servizi medici a fabbricare documentazione (naturalmente) falsa, sono già stati allontanati, dice l'exec.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2501535/PI/News/pechino-scopre-rischi-certi-spot-baidu.aspx)