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View Full Version : [NEWS] Australia, la famiglia è il multifiltro della rete


c.m.g
02-12-2008, 09:27
martedì 02 dicembre 2008

Roma - I filtri australiani rappresentano un'inutile impresa anche per le associazioni a tutela dei minori: i setacci gestiti dai provider sono superflui, costosi e inefficaci se non sono le famiglie ad agire da filtro a favore dei giovani netizen.

Si tratta di denaro pubblico speso male, denuncia (http://www.theage.com.au/news/technology/childrens-welfare-groups-slam-net-filters/2008/11/28/1227491813497.html?page=fullpage#contentSwap1) Holly Doel-Mackaway dalla divisione australiana di Save The Children: i filtri messi in campo dal governo australiano che verranno imposti a provider e cittadini a partire dal 24 dicembre non perseguirebbero nemmeno gli obiettivi che si sono poste le autorità. Se lo scopo è quello di arginare la diffusione dei contenuti illegali come la pedopornografia, se lo scopo è di consentire alle famiglie di abbandonare i pargoli davanti allo schermo senza temere l'intrusione di contenuti poco appropriati alla loro età, i filtri non saranno in grado di assicurare nulla: basandosi su una blacklist stilata dalle autorità morali di stato, i setacci australiani non potranno assicurare la sicurezza dei contenuti scambiati fra gli utenti.

A trapelare dai filtri irrevocabili (http://punto-informatico.it/2439299/PI/News/australia-cancella-liberta-navigazione.aspx) sui contenuti illegali saranno i materiali che scorrono nelle reti P2P, quelli che rimbalzano nelle email e nelle sessioni di chat fra gli utenti. Ma i filtri approntati dal governo australiano, ricordano dall'associazione, rischiano di risultare inefficaci anche qualora un imberbe smanettone (http://punto-informatico.it/2121574/PI/News/australia-un-16enne-detta-agenda-tecnologica.aspx) decida di metterli alla prova: i risultati potrebbero rivelarsi rovinosi (http://punto-informatico.it/2197325/PI/News/australia-flop-dei-filtri-antiporno-clamoroso.aspx) per i nobili intenti del governo australiano.


Ma non di sola inefficacia si tratta: i filtri australiani attentano alla libertà di espressione dei cittadini della rete, rischiano di imbavagliare pagine web che non hanno nulla a che vedere con contenuti illegali e inappropriati. A dimostrarlo ci sono i dati emersi da una sperimentazione (http://punto-informatico.it/2374567/PI/News/australia-testati-filtri-stato.aspx) condotta nei mesi scorsi: il sistema di filtraggio, oltre a impattare sulle prestazioni della rete, restituirebbe tra l'1 e l'8 per cento di falsi positivi. La rappresentante di Save The Children sottolinea che l'oggetto degli errori sarebbero proprio i siti che affrontano argomenti spinosi come l'abuso sui minori: si tratta di argomenti tabù per le persone, ancora restie a dibatterne, si tratta di argomenti che i filtri potrebbero interpretare come contenuti illegali.

Dall'associazione segnalano inoltre che la blacklist si rimpingua quotidianamente: il discrimine fra contenuti neutri e contenuti che potrebbero turbare gli animi più sensibili è estremamente sfumato. Ricadono nella definizione di materiale inappropriato la pornografia (http://punto-informatico.it/2452931/PI/Brevi/australia-nuovi-filtri-antifetish.aspx) e il gioco d'azzardo (http://www.onlinecasinoadvisory.com/casino-news/online/austraila-filters-online-casinos-by-blacklist-42361.htm), risultano "contenuti indesiderati" anche le pagine dedicate all'eutanasia. In questo contesto, ammoniscono dall'associazione, è possibile che le autorità facciano coincidere i contenuti indesiderati dai cittadini australiani con quelli sgraditi al governo, è possibile che i filtri vengano branditi per mettere a tacere sobillatori, dissidenti e cittadini scontenti (http://punto-informatico.it/2452269/PI/Brevi/australia-filtri-anche-sulle-critiche.aspx) che impugnino la rete per diffondere il proprio pensiero.

Oltre a sottolineare i rischi correlati ad un sistema di filtering statale, l'associazione a tutela dei minori ricorda che l'intero progetto si fonda su basi del tutto instabili: "I bambini spesso sono esposti ai comportamenti di abuso degli adulti - spiega Doel-Mackaway - abbiamo bisogno di prevenire le cause di questa violenza contro i bambini della nostra comunità piuttosto che rimuoverla dalla vista delle persone". Fanno eco a Save The Chidren i rappresentanti del National Children's and Youth Law Centre: la responsabilità di installare sistemi di parental control dovrebbe spettare ai genitori e non allo stato, i genitori dovrebbero occuparsi di vigilare sui minori e di addestrarli a muoversi in rete in maniera accorta.

A sostenere invece le politiche governative, a spingere le autorità a non retrocedere sulla questione dei filtri è l'Australian Christian Lobby: "Non significa la rovina di Internet - prevede (http://au.christiantoday.com/article/christian-lobby-calls-for-bipartisan-support-of-isp-filtering/4844.htm) Jim Wallace, a capo del gruppo - né condurrà a forme di censura come suggeriscono persone che chiaramente nascondono degli interessi". Wallace sbaraglia le obiezioni con cui cittadini e provider si oppongono ai setacci sulla navigazione: "Dire che il governo imporrà delle limitazioni alla libertà di espressione in stile cinese è ridicolo - incalza - visto che l'Australia ha una robusta democrazia parlamentare, qualcosa che invece manca alla Cina".

Ma i cittadini non sembrano interessati a godere delle attenzioni di uno stato che li assiste e li protegge da contenuti che ricadono sotto una artificiosa definizione imposta dalle autorità: in un dibattito (http://stilgherrian.com/politics/internet-censorship-forum/?altcast_code=b570b77da0) fra i rappresentanti delle istituzioni, esperti e attori del sistema di filtering, a spiccare (http://www.itnews.com.au/News/89981,net-filters-debated-by-experts-at-cyberlaw-forum.aspx) è la voce di una 16enne: "Ho navigato in rete per la maggior parte della mia vita scolastica, a scuola e a casa, con e senza filtri - racconta - e non mi sono mai imbattuta in contenuti pornografici: vogliamo educazione, non restrizioni".

Gaia Bottà


Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2492870/PI/News/australia-famiglia-multifiltro-della-rete.aspx)